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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 28 luglio 2025

CARCERI

Le carceri senza aria né umanità: servono misure di giustizia

di Samuele Ciambriello

L’Edicola del Sud, 28 luglio 2025 Da decenni i numeri dei suicidi, del sovraffollamento, delle pessime condizioni igieniche sanitarie, dei detenuti chiusi per 20 ore al giorno nelle celle, delle poche misure alternative al carcere, dell’eccessivo uso del carcere preventivo ci inducono a pensare che è difficile parlare di un “carcere nella Costituzione”, perché semplicemente non esiste nella realtà. Non esiste, oggi, un carcere che incarni i principi costituzionali. Il carcere della Costituzione è un luogo ideale, secondo alcuni una mera utopia irrealizzabile, sicuramente un obiettivo ancora lontano ma, almeno io credo, essenziale per affrontare seriamente e realisticamente questo problema.

 

L’emergenza è adesso

di Andrea Oleandri*

Ristretti Orizzonti, 28 luglio 2025 La vera emergenza è adesso e non si affronta con nuove carceri, ma con coraggio politico, depenalizzazione, misure alternative credibili e rispetto per la dignità umana. Aumentano le persone detenute, peggiorano le condizioni di vita, si moltiplicano le proteste, i suicidi e le segnalazioni di trattamenti inumani. È questa la fotografia impietosa che offre “L’emergenza è adesso”, Rapporto di metà anno dell’Associazione Antigone, frutto di 86 visite negli istituti penitenziari italiani effettuate negli ultimi 12 mesi dal nostro Osservatorio.

 

GIUSTIZIA

Del diritto, dei media e della corruzione

di Giovanni Maria Flick

Il Foglio, 28 luglio 2025 L’informazione, da valore fondamentale quale era, è diventata un prodotto commerciale e uno strumento politico. L’informazione acquisita in sede giudiziaria e investigativa non può diventare uno strumento etico di controllo generale della “moralità” di una persona per quanto “pubblica”. Le intercettazioni e il sequestro di corrispondenza devono essere indispensabili con riferimento all’investigazione su uno specifico reato. Lo strumento penale serve per accertare e se del caso punire fatti criminali, non per risolvere fenomeni sociali. Gli interventi del legislatore sono stati caotici e contraddittori.

 

La “riforma della giustizia”, ovvero la truffa delle etichette

di Domenico Gallo

volerelaluna.it, 28 luglio 2025 Con la scontata approvazione, il 22 luglio, da parte del Senato si è conclusa la prima parte del percorso parlamentare del disegno di riforma costituzionale “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” proposto dal Governo Meloni e divulgato all’opinione pubblica come “riforma della Giustizia” o separazione delle carriere”. A questo punto, a meno di improbabili ripensamenti o di crisi di governo, dobbiamo considerare consolidato il testo approvato dal Senato e prevedere che il secondo passaggio alla Camera e al Senato concluderà l’iter della riforma nel giro di qualche mese.

 

Giustizia, se la sinistra si arrocca la destra trionferà

di Lorenzo Castellani

Il Domani, 28 luglio 2025 Se una parte consistente della popolazione italiana è insoddisfatta dell’operato del potere giudiziario e una fazione politica propone una riforma e l’altra non propone nulla, aumentano le probabilità che questa riforma in futuro veda la luce. È il “paradosso di Tocqueville”, applicato alla magistratura. L’accelerazione verso l’approvazione finale della riforma costituzionale della giustizia scoperchia un vaso di Pandora per tutta la politica italiana. La riforma della giustizia, che va avanti più spedita rispetto al premierato e che è potenzialmente più incisiva della scatola vuota dell’autonomia regionale, mostra che nel centrodestra una reale unità di intenti sulle riforme istituzionali c’è soltanto in questo ambito.

 

Femminicidi e reati, meglio copiare il modello spagnolo

di Carlo Rimini

Corriere della Sera, 28 luglio 2025 Le statistiche mostrano una significativa riduzione dei femminicidi in Spagna. Con una capillare e costosa rete di attenzione ai “reati sentinella”. Introdurre un reato invece non costa niente. Il Senato ha approvato il disegno di legge che introduce il delitto di femminicidio e lo punisce con l’ergastolo. La nuova legge porterà ad una diminuzione dei femminicidi? No. Da anni in Italia si susseguono leggi volte a contrastare la violenza di genere, senza significativi miglioramenti. Il nuovo reato non cambierà le cose. Il problema non è solo italiano, ma ha una estensione mondiale. 

 

Tredici anni per notificare una sentenza: è la resa della giustizia

di Lirio Abbate

La Repubblica, 28 luglio 2025 Un uomo condannato a oltre tre anni per reati gravi (rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale) non sconterà nemmeno un giorno di pena che gli era stata inflitta e non pagherà nemmeno la multa di 600 mila euro che gli era stata imposta come pena accessoria. Non perché ha beneficiato di amnistia o indulto. Non per un errore giudiziario. Ma perché la sua sentenza, emessa nel 2012 e divenuta definitiva pochi mesi dopo, è stata notificata solo nel giugno 2025. Tredici anni dopo. Quando ormai tutto è prescritto. Accade a Prato. E purtroppo non è un caso isolato.

 

TERRITORIO

Sardegna. Trattative tra Governo e Regione per distribuire i detenuti al 41-bis destinati a Uta

di Francesco Zizi

La Nuova Sardegna, 28 luglio 2025 Trattative tra governo e Regione per distribuire i detenuti al 41-bis destinati a Uta. Un piano ancora in via di definizione, ma le indiscrezioni sono chiare: i 92 detenuti al 41-bis destinati alla Sardegna non resteranno tutti nel carcere di Uta. Il ministero della Giustizia, insieme alla regione Sardegna, stanno lavorando a una rimodulazione degli arrivi, che prevede la distribuzione dei boss mafiosi in altre strutture detentive italiane. Fonti del ministero e della regione confermano che il confronto è aperto e che la strada della collaborazione istituzionale è stata imboccata per spegnere le polemiche esplose appena trapelata la notizia del trasferimento massiccio de detenuti sottoposti a carcere duro.

 

Liguria. “Rinchiusi come bestie”, le strazianti lettere dei detenuti nelle carceri

di Aurora Bottino

primocanale.it, 28 luglio 2025 Nelle lettere stati d’animo, segnalazioni, denunce e richieste di aiuto. Dal carcere arrivano sulla scrivania del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della Liguria Doriano Saracino. “Siamo rinchiusi come bestie, nella saletta il tavolo è rotto e non ci sono neanche le sedie. Nessuno sa cosa farsene di noi”. È solo una riga della lunga lettera firmata da un detenuto del carcere di Marassi spedita a Doriano Saracino, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della Liguria. Non è la prima e non sarà sicuramente l’ultima: dall’inizio dell’anno sono state 53, alcune scritte dalla stessa persona.

 

Bologna. Il Garante: “Riaprono due carceri minorili, quindi si può chiudere la sezione alla Dozza”

di Giuseppe Baldessarro

La Repubblica, 28 luglio 2025 La sfida del Garante: “Riaprono due carceri minorili, quindi si può chiudere la sezione alla Dozza”. Roberto Cavalieri: “Lavori conclusi a L’Aquila e Lecce, ora basta con la soluzione ponte a Bologna. Che si è rivelata fallimentare”. Per il garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, la riapertura delle carceri minorili di Lecce e L’Aquila, l’1 e il 15 settembre, “è una buona notizia per Bologna”. Anzi “eccellente”, visto che adesso “potrà essere chiusa la sezione per giovani detenuti della Dozza”.

Ferrara. Detenuti in uscita dal carcere per ripulire parchi e strade

di Stefano Ciervo

La Nuova Ferrara, 28 luglio 2025 Ampliato il progetto di Comune e associazioni: una trentina di aree in “cura”. I reclusi escono in bici in autonomia, lavorano e pranzano all’esterno. Escono dal carcere di via Arginone in bici, raggiungono in gruppo l’area verde dove sono impegnati, si mettono a lavorare di buona lena per l’intera mattinata: poi pranzo alla mensa di Viale K e rientro in carcere, sempre in autonomia. È la routine trisettimanale di un gruppo di detenuti della casa circondariale ferrarese, che sono coinvolti nel progetto “Verde libero” con un nutrito gruppo di associazioni, la direzione del carcere e lo stesso Comune di Ferrara per un fattivo percorso che può fare tanto per il loro reinserimento.

 

Aversa (Ce). Diritti detenuti, emergenza sovraffollamento e reinserimento: un evento nel carcere

larampa.news, 28 luglio 2025 Mercoledì 30 luglio, a partire dalle ore 10:30, la Casa circondariale di Aversa sarà teatro di un’importante iniziativa di ascolto, confronto e impegno promossa dal Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Caserta, Don Salvatore Saggiomo. L’evento si inserisce nel quadro della mobilitazione nazionale organizzata dalla Conferenza dei Garanti territoriali per richiamare l’attenzione sullo stato del sistema penitenziario italiano.

 

Salerno. Alla Casa circondariale presentazione di “Resto al Sud 2.0.”

Ristretti Orizzonti, 28 luglio 2025 Si terrà martedì 29 luglio 2025 alle ore 13:30 il workshop inerente alla valorizzazione di idee e di nuove opportunità con Resto al Sud 2.0, in coerenza con gli obiettivi strategici del progetto S.O.F.U. 2 in corso di attuazione. Si replica pertanto l’incontro di lunedì 28 luglio alle ore 18:00, in occasione di un workshop pubblico presso l’Hub della Creatività e della Comunicazione, in Viale Verdi ad Arbostella (Salerno) per consolidare collaborazioni e creare ponti tra a ambienti fragili e strutture innovative e creative. 

 

Massa Carrara. Nelle “Parole liberate” il grido del carcere

di Roberto Oligeri

La Nazione, 28 luglio 2025 Giovedì a Rometta la serata conclusiva del concorso di testi. Canzoni scritte nei penitenziari e musicate dai cantanti. “Parole liberate 2025”: i testi dei detenuti diventano canzoni con i Jalisse, Nuovo Normale e Teresa Plantamura. Giovedì alle 21 in piazza dei Parchia a Rometta a Fivizzano serata musicale con il progetto ‘Parole liberate’. Si tratta del seguito di un bando dell’omonima Associazione emanato dal ministero della Giustizia, in cui si propone ai detenuti di scrivere un testo che diventa canzone. Le parole liberate dei detenuti sono state musicate ed interpretate da oltre 30 artisti e i brani realizzati sono stati inclusi in 2 album prodotti dall’etichetta Baracca & Burattini. Fra gli artisti Bandabardò, Morgan, Petra Magoni.

 

CULTURA

Leggere insieme oltre le sbarre

di Sara Scarafia

Robinson - La Repubblica, 28 luglio 2025 A Padova, nel penitenziario di Due Palazzi, ci sono tanti circoli, uno in arabo. Si vedono ogni settimana, condividendo anche l’Odissea ad alta voce. Carcere Due Palazzi, Padova, interno giorno. Nella biblioteca della casa circondariale Bruna sta leggendo a voce alta L’Odissea. Ad ascoltarla ci sono dieci detenuti. Uno di loro alza la mano. Vuole sapere di più su Telemaco e gli altri fanno sì con la testa: “Dicci di più”. In questo gruppo di lettura molto speciale, uno dei quattro attivi dentro il penitenziario, Itaca è la libertà.

 

Gruppi di lettura e pratiche di resistenza in giro per l’Italia

di Maria Teresa Carbone

Alias - Il Manifesto, 28 luglio 2025 “Libri insieme. Viaggio nelle nuove comunità della conoscenza”, per Laterza un saggio di Chiara Faggiolani. Sulla diffusione dei reading parties, le feste dove i partecipanti leggono in silenzio i loro libri, tenendo per la fine chiacchiere e bevande, Ignacio Echevarría ha scritto su El Español: “Non posso fare a meno di vedervi un altro sintomo del lento ma inesorabile tramonto della cultura del libro”. Non c’è nulla di male in questa pratica, precisa il critico spagnolo, convinto però che si tratti di un esercizio “esibizionista”, dove “la presenza degli altri costituisce un fattore di controllo reciproco, funge da promemoria dell’imperativo culturale della lettura, e lo fa con modi e vincoli temporali” simili “all’obbligo che tanti sentono di andare in palestra”.

 

Se i libri sono spazi della empatia

di Maria Teresa Carbone

Alias - Il Manifesto, 28 luglio 2025 Una intervista con la psicoanalista spagnola Lola López Mondéjar: “La letteratura, come il cinema, permette di abitare la mente dell’altro, superando stereotipi e pregiudizi”. In un’intervista a El País Lola López Mondéjar, psicoanalista e autrice di un saggio, Sin relato. Atrofia de la capacidad narrativa y crisis de la subjetividad, che ha vinto nel 2024 il Premio Anagrama per la saggistica, ha detto che “i gruppi di lettura sono spazi rivoluzionari”. In occasione di un ciclo di incontri da lei tenuti presso l’Instituto Cervantes di Roma le abbiamo chiesto di argomentare meglio questa posizione.

 

“Made in Carcere”, il libro che racconta come si crea sviluppo sostenibile nei penitenziari

di Marco Quarantelli

Il Fatto Quotidiano, 28 luglio 2025 Luciana Delle Donne e Micol Ferrara raccontano come una onlus insegna a realizzare borse e accessori offrendo “una seconda chance a detenute e tessuti”, partendo da materiali di scarto. Esiste un “mondo scomodo”, un antro oscuro scavato nelle nostre coscienze nel quale raramente si ha voglia di affondare lo sguardo, quello dei penitenziari. In questo universo fatto di passati difficili e dolori difficilmente cancellabili che corre parallelo alle nostre vite, lavora una onlus chiamata “Made in Carcere” che prova a creare bellezza.

 

Carmen Gasparotto, la volontaria nelle carceri femminili che ha raccolto in un libro 60 racconti

di Mirella Piccin

Il Gazzettino, 28 luglio 2025 “Sguardi - storie brevi scritte sulla pelle”. Ha operato nella Casa circondariale di Trieste con le donne. Nata a Taiedo e residente da alcuni anni a Trieste per motivi di lavoro, Carmen Gasparotto ha scritto un nuovo libro, intitolato “Sguardi - storie brevi scritte sulla pelle”, in cui racconta la sua esperienza come volontaria in carcere. Dietro le sbarre, ha scoperto le persone nella loro verità, nella loro essenza, ma anche nella loro parte peggiore, non lo nega. Ma sempre con la convinzione che “l’uomo non è il suo peccato né il suo reato: è figlio di Dio”.

 

AFFARI SOCIALI

Sintassi del sospetto: come la propaganda si insinua nel linguaggio

di Iacopo Benevieri

giustiziaparole.wordpress.com, 28 luglio 2025 Appunti di Linguistica Giudiziaria. Sui muri di Roma è andato in scena, per qualche giorno, un piccolo dramma semantico a cielo aperto. Nessuna tragedia greca, nessuna epifania. Solo manifesti - rettangoli di plastica e veleno - incollati con la sicurezza di chi confida nell’inerzia cognitiva del prossimo. “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”. E accanto, l’immagine di una persona dalle sembianze che ricorda un rom, generato dall’intelligenza artificiale ma con tutto il corredo simbolico del “colpevole ideale”. Ancora: “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”. E lì, un catalogo umano dell’ansia identitaria: migranti, rom, un “alternativo” sceso da un quadro di Otto Dix, con l’occhio stralunato di chi osa vivere ai margini.

Educare è liberare, ma la politica lo ignora. Folle la scuola che insegue il sistema produttivo

di Massimo Cacciari

La Stampa, 28 luglio 2025 La rivoluzione richiede pensiero critico, l’istruzione non sia ossessionata dagli sbocchi occupazionali. Quale dovrebbe essere il compito fondamentale di uno Stato? La risposta che ci proviene dalle voci che stanno all’origine della nostra civiltà è una sola: nutrire, allevare ed educare i giovani. Nutrire e allevare il loro corpo, formare ed educare la loro anima. Nella loro indissolubile unità. Di che cosa infatti dovrebbe avere massima cura una città, una polis retta secondo ragione, se non della propria forza e della propria durata? E che cosa le garantisce se non nuove generazioni attrezzate in tutti i sensi ad affrontare anche l’imprevedibile?

 

Abbandonati alla malavita: l’abisso dei ragazzi migranti

di Cecilia Ferrara e Angela Gennaro

Il Domani, 28 luglio 2025 Storie dei minori arrivati da soli in Italia dal Mediterraneo e passati dai centri di prima accoglienza. Fuggono appena possono. Iniziano così un calvario tra sostanze pesanti, spaccio e asservimento ai clan. Barak non ne può più, picchiato e abusato dal padre in un villaggio in Tunisia. A 11 anni non ha amici, a scuola ci va poco o nulla: la sua vita sono lavoro e botte. Ha una rabbia dentro che non sa controllare. E allora scappa, va a Tunisi e lì per strada trova altri ragazzini, stessa rabbia e stessa fame. “Vieni in Italia che ti troviamo lavoro noi”, gli dice a un certo punto una voce. A 11 anni Barak (nome di fantasia a sua tutela) non ha già più niente da perdere: prende la barca insieme ad altri adulti e bambini e arriva in Sicilia nell’agosto del 2023, un mese prima di compiere 12 anni.

 

Perché Leone XIV sui migranti ci invita a ribaltare la prospettiva

di Paolo Lambruschi

Avvenire, 28 luglio 2025 Allargare lo sguardo delle comunità, guardare a chi arriva nei nostri Paesi come a una risorsa, partendo dalla fede spesso in comune che abbiamo: il messaggio di Prevost è un invito alle coscienze. I migranti sono una benedizione divina in un mondo in cui sono necessarie la condivisione e la cooperazione contro ogni forma di chiusura e di nazionalismo. E le nazioni devono accoglierli come messaggeri di speranza. La forza del discorso di papa Leone XIV, diramato per la 111° Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 4 e 5 ottobre, è quella di ribaltare in modo spiazzante la nostra prospettiva prendendo come esempio la speranza fortissima che anima il cammino dei migranti e che deve animare il Giubileo.

 

ESTERI

Stati Uniti. È record di migranti nelle carceri e per quelle private volano i profitti

di Anna Lombardi

La Repubblica, 28 luglio 2025 A giugno gli irregolari finiti in prigione erano 60.254, il 20 per cento in più rispetto a gennaio. Ma altro che criminali: il 71 per cento non ha precedenti penali. Il pugno duro sull’immigrazione promosso da Donald Trump ha portato un numero record di migranti irregolari nelle carceri americane. Soprattutto in quelle private, facendo volare i profitti. Lo dice un’analisi dell’Afp basata sui dati ufficiali. A giugno, ad affollare i penitenziari statunitensi erano ben 60.254 detenuti: un numero impressionante, salito del 20 per cento rispetto ai 40.500 di gennaio, quando Trump era appena entrato alla Casa Bianca.

 

Venezuela. Alberto. Trentini chiama casa: “Sono vivo ma non resisto più”

di Giuliano Foschini

La Repubblica, 28 luglio 2025 Il cooperante, in carcere da 254 giorni a Caracas, ha parlato con i familiari. Il vice ministro degli Esteri Cirielli: “Speriamo che si giunga presto alla scarcerazione”. “Ciao mamma, sono Alberto, sono vivo. Papà, sta bene?”. È cominciata così la telefonata a casa di Alberto Trentini, il cooperante italiano arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso senza alcuna reale ragione, e che da allora è detenuto a El Rodeo, una prigione dei servizi di Caracas. Trentini aveva chiamato casa in questi quasi nove mesi, soltanto una volta, nel maggio scorso. Da allora il silenzio totale, tanto che si temeva per la sua vita e il suo stato di salute.

 

Caso Trentini, Tajani nomina un nuovo inviato per i detenuti italiani in Venezuela

di Giuliano Foschini

La Repubblica, 28 luglio 2025 L’incarico a Luigi Vignali. Il ministro degli Esteri: “Ci sono una quindicina di italiani che sono detenuti nelle carceri venezuelane”. Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, d’intesa con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha nominato il nuovo direttore generale per gli Italiani nel mondo, Luigi Vignali, inviato speciale della Farnesina per i detenuti italiani in Venezuela. A renderlo noto in una nota, la Farnesina. Sempre in Venezuela è detenuto ormai da 253 giorni il cooperante italiano Alberto Trentini. Il ministro Tajani ha dichiarato: “Ci sono una quindicina di italiani che sono detenuti nelle carceri venezuelane. Fra questi c’è anche il cooperante Trentini, che poi ha avuto la possibilità anche ieri di parlare con la mamma, questo è un fatto positivo.

 

Così a Gaza i giornalisti sono bersagli, centinaia di morti per non testimoniare

di Rula Jebreal

La Stampa, 28 luglio 2025 Il Governo israeliano lascerà entrare la stampa internazionale solo quando sarà terminato il massacro. Nel conflitto sono stati uccisi più cronisti di quanti ne siano morti in tutte le principali guerre del Novecento e dei primi anni Duemila. Difendere la libertà di espressione, documentare e raccontare le verità scomode, significa riconoscere il valore e la dignità di ogni vita umana. In 22 mesi di genocidio a Gaza Israele ha ucciso centinaia di giornalisti palestinesi. A Gaza sono stati uccisi più giornalisti di quanti ne siano morti durante tutte le principali guerre del Novecento e dei primi anni Duemila messe insieme. Questi guardiani e guardiane della verità sono stati e sono i testimoni scomodi dello sterminio in corso a Gaza.

 

La ritirata francese e i padroni in Africa

di Domenico Quirico

La Stampa, 28 luglio 2025 Dal Senegal al Mali, la Francia rimuove gli eserciti e termina i suoi due secoli di influenza. Via libera ai nuovi padroni: la Cina, la Russia e la Jihad. A forza di non morire c’è sempre qualcosa da raccontare. Per esempio la ritirata, la fuga dei francesi dall’Africa. Dopo due secoli di soperchierie, saccheggi e massacri fisici e culturali era ora che la FranceAfrique sparisse come merita, senza patetica cerchia di piangenti e senza nessuna benedizione. Ricordate De Gaulle: la Francia senza l’Africa è un paesuccio, una potenza di terzo ordine? Bene. Adesso è certificato, la profezia è, finalmente una realtà! Il Generale aveva inventato una geniale, finta decolonizzazione, finte indipendenze accovacciate sotto il consueto tran tran: Parigi comanda gli altri obbediscono. Finito. Defunto.

 

DOCUMENTI

"L'emergenza è adesso", Rapporto di metà anno dell’Associazione Antigone

Articolo: "Carlo Nordio e l’uso alternativo del diritto", di Aniello Nappi

Articolo: "Breve report della Relazione annuale sullo Stato di diritto 2025", di Barbara Benzi

Articolo: "La Cassazione afferma la necessaria tutela del diritto alla salute nell’esecuzione del mandato di arresto europeo"

"Il carcere come extrema ratio. Atti del convegno, Trento, 20-21 dicembre 2024", di Gabriele Fornasari e Antonia Menghini

 

PODCAST

"Carbonio". Un podcast sull'ergastolo ostativo, di Gabriele Morelli e Laura Pasotti, prodotto da Irpimedia

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 28 luglio al 3 agosto 2025

Progetto "Summer Days 2025" dell'Associazione CRIVOP Italia ODV (Vari istituti penitenziari, fino al 31 agosto 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Summer School. "50 anni di ordinamento penitenziario: il carcere come specchio delle trasformazioni sociali in Italia" (Torino, dal 15 al 19 settembre 2025)

Convegno: "I nodi irrisolti delle misure di sicurezza a contenuto terapeutico" (Torino, 18-19 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 15 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)