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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 27 luglio 2025

CARCERI

Le carceri e le “iniziative” del Governo: tra l’annuncio e la soluzione c’è di mezzo l’elettore

di Gianluca Filice

terzultimafermata.blog, 27 luglio 2025 Nell’autunno del 2023, ad un anno dall’insediamento del Governo Meloni, il Ministero della Giustizia promuoveva, di concerto con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel), il progetto “Recidiva Zero”, un’iniziativa avviata con l’obiettivo di ridurre il tasso di recidiva tra le persone detenute tramite percorsi strutturati di studio, formazione e lavoro all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari. L’ambizioso progetto punta all’ampliamento delle opportunità di lavoro per i detenuti nelle carceri italiane in ossequio all’articolo 27 della Costituzione, nella parte in cui attribuisce alla pena una tensione funzionale alla rieducazione del reo.

 

“La confusione tra rigore e sicurezza che non aiuta gli italiani”

di Alessandra Servidori

ilsussidiario.net, 27 luglio 2025 Per gli italiani la pena carceraria è diventata sinonimo di protezione e sicurezza, ma non è questa la sua funzione originaria. In questi giorni si sta parlando molto di giustizia, a seguito del via libera del Senato al ddl costituzionale Meloni-Nordio che riforma la magistratura, sancendo la separazione delle carriere tra giudici e Pm. Tuttavia, in settimana è stato approvato dal Consiglio dei ministri un importante decreto in materia di carceri. Diventa allora molto interessante sapere cosa pensano gli italiani della funzione della pena, dell’indulto e di come la politica dovrebbe affrontare il tema. Ne abbiamo parlato che Arnaldo Ferrari Nasi, sociologo e analista, che con la sua Analisi Politica ha da poco realizzato un sondaggio su questi argomenti, con interessanti paragoni storici.

 

Estate rovente nelle carceri, il ministero della Giustizia tenta la strada delle pene alternative

di Giuseppe Ariola

L’Identità, 27 luglio 2025 Nel cuore di un’estate segnata da caldo estremo e carceri allo stremo, il ministero della Giustizia ha provato a rompere l’impasse con un primo, forse timido, ma significativo passo. Secondo una ricognizione interna, ben 10.105 detenuti definitivi potrebbero accedere a misure alternative alla detenzione. Si tratta di una platea precisa: persone con una pena residua sotto i due anni, non condannate per reati ostativi (quelli più gravi, come mafia e terrorismo), e che non hanno riportato sanzioni disciplinari gravi negli ultimi 12 mesi. Non servono nuove leggi. È il dato più politico di tutti: la deflazione carceraria potrebbe cominciare subito, sfruttando le maglie dell’ordinamento attuale.

 

Sovraffollamento carcerario: il Consiglio nazionale Forense rilancia il ruolo degli avvocati

di Sara Occhipinti

altalex.com, 27 luglio 2025 Diffuse linee guida nazionali per garantire i diritti dei detenuti e favorire il loro reinserimento. Il 14 luglio 2025 si è tenuto il primo incontro operativo promosso dalla Commissione del CNF per le persone private della libertà personale. Per affrontare l’emergenza dovuta al sovraffollamento carcerario e al trend crescente di suicidi, il Consiglio nazionale Forense intende rilanciare l’azione dell’avvocatura nel sistema penitenziario, diffondendo linee guida nazionali per un’azione capillare a garanzia dei diritti dei detenuti e presentando proposte operative per il loro reinserimento sociale. “Tutti gli avvocati devono essere in prima linea per garantire tutela della salute, socialità, trattamento ed affettività in carcere”.

 

50° Ordinamento penitenziario: Seac, “le sfide attuali richiedono risposte profonde e una visione lungimirante”

agensir.it, 27 luglio 2025 “Ricorrono oggi i 50 anni dall’approvazione dell’Ordinamento penitenziario (legge 354 del 26 luglio 1975), una riforma di portata storica che ha posto le basi per un sistema penale ispirato ai principi costituzionali di umanità della pena, risocializzazione del condannato e tutela dei diritti fondamentali delle persone private della libertà”. Lo ricorda in una nota il Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario - Seac Odv.

 

GIUSTIZIA

La maturità di saper cambiare idea

di Carlo Nordio

Il Messaggero, 27 luglio 2025 Il dibattito politico sulla separazione delle carriere ha riproposto l’antico quesito sull’opportunità o meno di cambiare idea dopo che l’Associazione Magistrati ha ricordato al Guardasigilli Carlo Nordio che anche lui, molti anni fa, era contrario al provvedimento che ora lo vede tra i principali sostenitori. In questo articolo, redatto nel marzo 2017 per le pagine culturali de Il Messaggero, proprio Carlo Nordio rivendicava il diritto di poter cambiare idea ed elencava una serie di precedenti illustri. Ve lo riproponiamo come contributo al dibattito in corso.

 

E Nordio buttò via la chiave

di Giulio Lolli

bandieragialla.it, 27 luglio 2025 Da circa trent’anni, con l’avvento di Mani pulite, la verità giudiziaria è stata sostituita da processi sommari condotti da giornalisti e opinionisti i quali, amando suonare il piffero di pubblici ministeri con l’incanto della manetta facile, hanno distrutto centinaia di vite e carriere. Il Governo Meloni sembrava voler porre rimedio agli eccessi mediatico-giudiziari del passato, attraverso l’approvazione di una legge che limita la pubblicazione delle intercettazioni e delle ordinanze cautelari. In realtà la poderosa macchina mediatica di cui dispone l’attuale esecutivo (Rai, Mediaset, Gruppo Angelucci, Mondadori ecc.) continua oggi a condannare e assolvere, facendolo non più per simpatia, antipatia o guadagnare share, ma univocamente in base all’appartenenza politica dell’imputato di turno.

 

Separazione delle carriere: la “madre di tutte le riforme” non produrrà alcun beneficio concreto

di Luca Puerari

La Provincia di Cremona, 27 luglio 2025 Il rischio concreto è che si stia utilizzando una questione simbolica, ideologica, per mascherare l’incapacità - o forse la mancata volontà - di affrontare i veri problemi del sistema giudiziario italiano. Mentre il governo e la sua maggioranza parlamentare proseguono con determinazione - qualcuno direbbe ostinazione - l’iter verso l’approvazione della riforma sulla separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante, non si placano le critiche da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati e di una significativa parte dell’opposizione.

 

Separazione delle carriere, la campagna referendaria di Nordio è già cominciata

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 27 luglio 2025 Il ministro si fa intervistare pure dal Secolo. Ne ha per tutti, dalle toghe a Franceschini. La promessa di “imbarazzare” l’Anm. E la paura che il Pd prepari colpi bassi. Il documento ripescato dall’Anm nei suoi archivi, quello del 1994 in cui l’allora pm di Venezia Carlo Nordio firmava contro la separazione delle carriere dei magistrati, sarebbe stata solo una notiziola divertente e niente più, ma a quanto pare il guardasigilli ha deciso di farla diventare la storia dell’estate. Prova ne sia il fatto che da quando le toghe hanno riesumato la vicenda, il ministro non fa che rilasciare interviste per smentire, spiegare, circostanziare il suo cambio di opinione.

 

Gaia Tortora: “Basta vite intrappolate dai teoremi”

di Dalila Di Dio

Secolo d’Italia, 27 luglio 2025 “Ecco perché la separazione delle carriere è un passo decisivo verso la giustizia giusta”. La conduttrice e volto di La7, figlia del grande Enzo Tortora, affida al Secolo d’Italia le sue riflessioni sulla riforma della giustizia: “Capisco la resistenza al cambiamento di una parte della magistratura: però questa continua resistenza su tutto rischia di alimentare quella sfiducia che oggi abbiamo tra i cittadini, perché la resistenza della magistratura è su tutto”.

 

TERRITORIO

Sicilia. Carceri nel caos, il Codacons chiede l’intervento urgente del Ministro

Quotidiano di Sicilia, 27 luglio 2025 Il Dipartimento Sicurezza dell’associazione ha quindi inviato una lettera formale al Ministro della Giustizia, sollecitando ispezioni immediate. Il Codacons, tramite il proprio Dipartimento Nazionale Sicurezza, lancia l’allarme sulle gravissime criticità rilevate in diverse carceri siciliane, in particolare a Brucoli e Trapani, dove si sono verificati episodi che mettono in luce condizioni al limite della sopravvivenza e della dignità umana. Nella casa di reclusione di Brucoli, i detenuti vivrebbero da giorni senza acqua corrente né energia elettrica. Celle al buio, infermeria non funzionante, servizi igienici fuori uso: secondo quanto riportato da “La Repubblica”, ai reclusi non resterebbe altra scelta se non acquistare acqua potabile a proprie spese. Un quadro desolante che compromette ogni tutela sanitaria e igienica di base.

 

Lazio. 420mila euro di fondi regionali per migliorare le condizioni di vita dei detenuti

studio93.it, 27 luglio 2025 420mila euro di fondi per migliorare le condizioni di vita dei detenuti della nostra regionale. La Giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma per interventi ed azioni a sostegno della popolazione detenuta. Le risorse saranno erogate attraverso un avviso pubblico, “Costruire Futuro 2025”, rivolto ad associazioni del terzo settore, previa presentazione di una progettualità. Nello specifico, 250mila euro sono destinati ad interventi di natura trattamentale volti a migliorare la qualità della vita intramuraria, 120mila euro sono destinati ad interventi assistenziali extra LEA nel campo odontoiatrico, anche attraverso l’utilizzo di odontoambulanza e 50mila euro a interventi di supporto previdenziale e socioassistenziale per i detenuti nel Lazio.

 

Firenze. Un altro atto d’accusa su Sollicciano: oltre cento celle inagibili

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 27 luglio 2025 In Consiglio comunale la relazione della commissione. Più di 100 celle inagibili, con fino a sette detenuti per cella, alcuni dei quali costretti a dormire su materassi posati per terra. Lo dice la relazione della commissione delle Politiche sociali del Comune su Sollicciano: un carcere che, dice quel dossier, cade a pezzi. Nelle celle di Sollicciano “spesso si trovano a convivere sei o sette persone in spazi pensati e progettati per quattro, con meno di quattro metri quadrati a disposizione per ciascun individuo, anche con materassi a terra, in violazione degli standard europei”.

 

Siracusa. Il Garante dei detenuti: “Da 5 giorni manca l’acqua nel carcere di Brucoli”

Giornale di Sicilia, 27 luglio 2025 Da cinque giorni nel carcere di Brucoli, ad Augusta, nel Siracusano, l’acqua arriva a singhiozzo: “Precisamente dalle 18 fino al mattino presto del giorno successivo” spiega Giovanni Villari, garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Siracusa. L’allarme è stato lanciato da alcuni familiari che hanno denunciato le condizioni invivibili della struttura penitenziaria durante il giorno: al buio e senza acqua. “Manca l’energia elettrica in tutto l’istituto da lunedì scorso - spiega Villari - sembra per un intervento di manutenzione straordinaria. E di conseguenza l’autoclave non può funzionare per portare l’acqua ai detenuti. Con questo caldo per 598 persone, quasi il doppio rispetto alla capienza, la situazione è drammatica”.

 

Reggio Calabria. La nostra denuncia sullo stato di profonda sofferenza della popolazione detenuta

di Giovanna Beatrice Araniti e Alberto Schepis*

camerapenaledireggiocalabria.it, 27 luglio 2025 La Camera Penale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’iniziativa “Ristretti in Agosto” promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane e dall’Osservatorio Nazionale Carcere, ha organizzato nella giornata del 24 luglio 2025 una visita alle carceri reggine di Arghillà e San Pietro, anticipando, in questo particolare momento emergenziale ed in seguito ai gravi fatti verificatisi nel plesso di Arghillà, il consueto appuntamento di agosto, con l’intento di aprire un ponte di dialogo effettivo e produttivo fra i reclusi e le Istituzioni, al tal fine, coinvolgendo nell’evento i Rappresentanti della Magistratura di Sorveglianza (Presidente del Tribunale di Sorveglianza, Dott.ssa Daniela Tortorella ed il Magistrato di Sorveglianza, Dott. Ilaria Montanaro) e della Politica (l’Europarlamentare, On. Giusi Princi)...

 

Bergamo. Casa e lavoro: una seconda possibilità per 200 detenuti

Corriere della Sera, 27 luglio 2025 “Persone ai margini, sovraffollamento carcerario come problema sociale urgente”. Rivolto a chi può scontare la pena, il progetto “E uscimmo a riveder le stelle” prevede un percorso di formazione e reinserimento. Fondazione Comunità Bergamasca e Opera Bonomelli. L’obiettivo, nel giro di un anno, è dare una seconda possibilità di vita e lavoro a 200 tra uomini e donne che scontano la condanna con misure alternative al carcere. Non a caso, il progetto si chiama “E uscimmo a riveder le stelle” ed è rivolto a persone segnalate dal carcere e dall’Ufficio di Esecuzione penale esterna (Uepe). È promosso dalla Fondazione della Comunità Bergamasca con la Fondazione Opera Bonomelli come ente capofila e coinvolge altri soggetti, tra associazioni e comuni. Prevede uno stanziamento di 235 mila euro.

 

Roma. La Lega attacca il Comune di Roma: “Censurati i nostri manifesti sulla Sicurezza”

di Natalia Distefano

Corriere della Sera, 27 luglio 2025 Il Campidoglio: “Contengono stereotipi etnici”. Il Campidoglio ha richiesto la rimozione dei manifesti perché “contro le norme sui contenuti etici” scatenando l’ira del partito di Salvini. “A seguito di segnalazioni ricevute da cittadini” il Comune di Roma ha chiesto alla società per la rimozione dei manifesti di intervenire su quelli affissi nella Capitale dalla Lega, relativi al decreto Sicurezza. I messaggi che hanno acceso il disappunto dei cittadini - e del Campidoglio - sono questi: “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”, nel quale uno scippatore è rappresentato da una persona di etnia rom scortata da un agente di polizia all’interno di un vagone della metropolitana; “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”, nel quale gli occupanti sono individuati in una persona di colore, una di etnia rom e una persona “alternativa”.

 

Treviso. I detenuti di Santa Bona scrivono alla diocesi e il vescovo risponde

di Gigliola Alfaro

agensir.it, 27 luglio 2025 I carcerati parlano del loro bisogno “di essere visti e accolti” e chiedono spazi per ricominciare, sia durante i permessi sia a fine pena. Mons. Tomasi li ringrazia della loro testimonianza. Uno scambio di lettere, tra la piccola, sconosciuta porzione di Chiesa formata da un gruppo di battezzati che vivono detenuti nella casa circondariale di Santa Bona, a Treviso, e la Chiesa diocesana. Nell’anno del Giubileo della speranza i detenuti hanno scritto alla diocesi una lettera aperta, a loro ha risposto il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, a nome della diocesi tutta.

 

Napoli. Dal carcere alla sartoria: il riscatto delle lavoratrici di Pozzuoli

di Sharon Di Carlo

tg24.sky.it, 27 luglio 2025 Maria e Amalia aprono le porte del laboratorio campano di Palingen. Per loro, oltre a un modo dignitoso di scontare la pena, la macchina da cucire è diventata in pochi anni la più grande opportunità di reinserimento sociale. Il reportage. Storie di riscatto. Maria e Amalia dopo lunghi anni trascorsi in carcere stanno concludendo la loro pena detentiva lavorando nel laboratorio sartoriale Palingen di Pozzuoli. Ad entrambe nel 2024 è stato concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali, una misura alternativa al carcere.

 

Napoli. Carcere di Secondigliano, “Non invano” il murale per ricordare chi è stato ucciso

di Raffaele Sardo

La Repubblica, 27 luglio 2025 Un’ampia distesa di girasoli colorati che sale verso il cielo. È il murale che accoglie da oggi chi varca la soglia del carcere “Pasquale Mandato” di Secondigliano e che ha come titolo “Non Invano hanno soffiato i venti”, ispirato ad una poesia di Sergej Aleksandrovic Esenin. Questi versi, intrisi di dolore e bellezza, hanno fatto da seme al progetto artistico e umano che oggi si fa visibile su uno dei padiglioni del carcere. Il murale, realizzato dal collettivo artistico Orticanoodles con il coordinamento di Inward - Osservatorio nazionale sulla creatività urbana, diretto da Luca Borriello, è realizzato su due facciate: Una visibile dall’esterno, rivolta alla città di Napoli, l’altra che si affaccia sul cortile interno e può essere contemplata dai detenuti. Una doppia prospettiva che unisce l’interno e l’esterno, chi è recluso e chi è libero, in un gesto di apertura, ascolto e riconciliazione.

 

CULTURA

Riapre la “Libera Università di Alcatraz”, una nuova vita per le donne vittime di violenza

di Michele Razzetti

vanityfair.it, 27 luglio 2025 Mentre Trump costruisce un immaginario basato su dolore ed esclusione, in Italia grazie alla famiglia Fo Alcatraz diventa sinonimo di inclusione, guarigione e un futuro migliore. Non è immediato pensare che oltre alla tristemente nota prigione statunitense, proprio in Italia possa esistere una Libera Università di Alcatraz. Un cortocircuito lessicale che merita qualche spiegazione, perché di fatto quella che sorge in una frazione del paese umbro di Gubbio non è neanche un’università.

 

AFFARI SOCIALI

Informati e sereni è possibile?

di Beppe Severgnini

Corriere della Sera, 27 luglio 2025 L’ansia è un’industria, piena di risorse. La politica - non solo in Italia - specula sulle nostre paure. Spaventarci e fingere di rassicurarci: un meccanismo che porta voti. Al podcast “Radio Italians”, figlio di questa rubrica, è arrivato un vocale interessante. Lo ha inviato Filippo, giovane audiolettore di Lucca. Ha percorso un tratto della via Francigena: diciotto giorni di cammino fra Lucca e Roma. Dice di essersi ripulito la mente, e teme di ricominciare la dieta quotidiana di pessime notizie, ansie, minacce. Filippo chiude con una domanda: “È possibile essere, insieme, aggiornati e sereni?”. La mia risposta? Sì, è possibile. Ma non è facile.

 

Se la rimozione dai social diventa censura

di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi

La Repubblica, 27 luglio 2025 Un profilo Facebook può essere rimosso, in modo provvisorio o permanente, generalmente in tre modi: dal proprietario del profilo stesso, dall’Autorità Giudiziaria e da Meta. È a proposito di quest’ultima ipotesi che si è detto e scritto molto. Si sa, infatti, che Facebook ha la facoltà di rimuovere un account quando si viola la policy (per esempio pubblicando post violenti o che incitano all’odio) e quando vengono violati gli standard della community (utilizzando falsi profili, nomi fittizi o pubblicando dello spam).

 

Sentenze (e leggi) sull’eutanasia

di Niccolo Nisivoccia

Corriere della Sera, 27 luglio 2025 La legge in discussione in Parlamento dovrebbe fornire ora al suicidio assistito, per la prima volta in Italia, una disciplina organica e completa. La sentenza della Corte anticipata venerdì interviene nuovamente sulla materia del fine vita, dopo le sentenze del 2019 e del 2024: ma quelle sentenze riguardavano la fattispecie del suicidio assistito, mentre la sentenza annunciata venerdì riguarda l’omicidio del consenziente, e cioè l’eutanasia. Nelle sentenze precedenti la Corte aveva stabilito il principio secondo cui l’agevolazione del suicidio nel nostro ordinamento non è possibile per regola generale, e tuttavia a certe condizioni può diventare lecita; ed è proprio nel rispetto di questo principio che la legge in discussione in Parlamento dovrebbe fornire ora al suicidio assistito, per la prima volta in Italia, una disciplina organica. Ma la legge in discussione parla solo di suicidio assistito, e non anche di eutanasia; né sull’eutanasia si era ancora mai espressa la Corte.

 

Il fine vita e la politica che pretende obbedienza

di Andrea Malaguti

La Stampa, 27 luglio 2025 È come se Laura Santi ci avesse riportati sulla terra, risvegliandoci da una specie d’ipnosi collettiva. Come se in questo mondo sconvolto dalla violenza di massa, con la sua morte - la scelta di nuotare fuori dalla vita - Laura avesse rimesso al centro l’essere umano e il suo senso, restituendone la drammatica bellezza. Andate a riprendere il pezzo straordinario scritto per La Stampa da Francesca Mannocchi mercoledì scorso. È una di quelle letture che hanno la forza di cambiare il nostro rapporto con la realtà. Di migliorarlo. Asciutto, intenso, straziante, pulito.

 

Migranti. I Radicali Blengino e Piscolla allontanati dall’hotspot di Lampedusa: “Che nascondono?”

La Repubblica, 27 luglio 2025 Per i due esponenti nazionali del partito è la prova che lo Stato ha qualcosa da non fare vedere: “Da settimane chiediamo formalmente di entrare, come già facciamo regolarmente nelle carceri italiane, ma il ministero dell’Interno e la prefettura hanno scelto la via del silenzio e dell’opacità”. Poi, dopo un giorno, il via libera all’ingresso. “Nonostante il silenzio e il diniego del ministero dell’Interno” Matteo Piantedosi, ieri sera il segretario di Radicali Italiani Filippo Blengino e Bianca Piscolla, membro della Giunta nazionale, si “sono recati comunque all’hotspot di Lampedusa per tentare di verificare, almeno dall’esterno, le condizioni in cui vengono trattenute le persone migranti”, ma “una volta giunti nei pressi delle recinzioni, in un’area pubblica e priva di divieti, sono stati fermati e allontanati dall’esercito”. E’ quanto si legge in una nota dei Radicali Italiani.

 

ESTERI

Volontariato o spettacolo dell’ego?

di Diego Battistessa*

Il Fatto Quotidiano, 27 luglio 2025 Attenti al boom estivo dei giovani che vanno a “fare del bene”. Non basta “la buona volontà”: servono competenze specifiche, formazione settoriale, etica della cura e capacità di analisi critica. La professionalizzazione non è in contraddizione con l’impegno solidale: al contrario, è ciò che permette di moltiplicare l’impatto ed evitare danni involontari. In un’epoca segnata da crisi globali, tagli alla cooperazione e derive populiste, la solidarietà internazionale dovrebbe essere più urgente, più radicale e più trasformativa che mai. Eppure, molte iniziative di volontariato sembrano oggi allontanarsi da questi ideali. Al contrario: sempre più spesso si trasformano in palcoscenici dove a dominare non è la giustizia sociale, ma l’ego del volontario.

 

Gaza e Ucraina, i due pesi e le due misure dell’Occidente

di Nathalie Tocci

La Stampa, 27 luglio 2025 È tardi, troppo tardi, per parlare di “catastrofe umanitaria”, di “indicibile e indifendibile sofferenza e carestia”, di “scene grottesche di bambini presi di mira” e dell’”inaccettabilità” dei “troppi morti civili” a Gaza. Sono giuste le critiche dell’Alto rappresentante dell’Ue Kaja Kallas e del primo ministro britannico Keir Starmer, giusto il “disgusto” del ministro degli Esteri britannico David Lammy, condivisibile l’appello del presidente francese Emmanuel Macron affinché la guerra cessi immediatamente e i civili vengano salvati. O meglio, le loro parole sarebbero state giuste se pronunciate un anno e mezzo fa. Oggi non più.

 

Bufera sul no di Palazzo Chigi al riconoscimento della Palestina. Ma la maggioranza è compatta

di Miriam Di Peri

La Repubblica, 27 luglio 2025 Salvini concorda con le parole della premier a Repubblica: un favore ad Hamas. Insorge l’opposizione. Conte a FdI: non voltate lo sguardo. “Gravi e inaccettabili” per il centrosinistra, “concrete e senza speculazioni” per il centrodestra. Le parole di Giorgia Meloni a Repubblica sul riconoscimento dello stato della Palestina hanno sollevato un vespaio e riacceso il dibattito attorno alla posizione dell’Italia rispetto al massacro in corso a Gaza. La premier ha preso le distanze dalla posizione di Emmanuel Macron, pronto a riconoscere lo stato di Palestina: “Io credo che il suo riconoscimento, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo”. Una linea condivisa anche con Matteo Salvini, secondo cui un riconoscimento adesso “sarebbe un regalo ad Hamas”.

 

Gaza, parole a perdere davanti all’abominio

di Paolo Giordano

Corriere della Sera, 27 luglio 2025 Anche tentare una descrizione è strano, riduttivo. Perché siamo oltre la possibilità di rappresentazione, fuori dalla portata massima delle parole. Arrivati a questo punto dovremmo avere il coraggio di lasciarci sopraffare. Smettere di difenderci, almeno individualmente, dall’abominio storico di una popolazione senza vie di scampo, che non sopravvive più fra le macerie dei bombardamenti, senza cibo né requisiti minimi di dignità.

 

DOCUMENTI

"Il carcere come extrema ratio. Atti del convegno, Trento, 20-21 dicembre 2024", di Gabriele Fornasari e Antonia Menghini

Tesi di laurea. "Conoscere per recuperare: la comunicazione per l'accesso al reinserimento delle persone detenute", di Francesca Ginesi

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Il Piano Nordio sulle Carceri? Misure del tutto inadeguate e che non avranno un effetto immediato". Il giudizio di Maisto e Pavarin

 

PODCAST

"Carbonio". Un podcast sull'ergastolo ostativo, di Gabriele Morelli e Laura Pasotti, prodotto da Irpimedia

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 28 luglio al 3 agosto 2025

Progetto "Summer Days 2025" dell'Associazione CRIVOP Italia ODV (Vari istituti penitenziari, fino al 31 agosto 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Summer School. "50 anni di ordinamento penitenziario: il carcere come specchio delle trasformazioni sociali in Italia" (Torino, dal 15 al 19 settembre 2025)

Convegno: "I nodi irrisolti delle misure di sicurezza a contenuto terapeutico" (Torino, 18-19 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 15 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)