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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 25 luglio 2025

CARCERI

Carceri, arriva un nuovo piano (in attesa del prossimo)

di Alessandro Trocino

Corriere della Sera, 25 luglio 2025 Fatto un piano, si passa al prossimo. Non c’è bisogno di applicarlo, non è necessario mettere in pratica quelle misure attuative che avrebbero lo scopo di trasformare l’annuncio in realtà, di trasformare le misure proclamate a mezzo stampa in interventi efficaci. Basta il pensiero. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio - dopo un silenzio durato un anno - ha dato mostra all’improvviso di accorgersi del problema del sovraffollamento e dei suicidi e ha annunciato alcune “nuove” misure a mezzo stampa. Le reazioni dei tecnici, dei garanti, degli avvocati, degli esperti che ci lavorano tutti i giorni, sono state sconsolate.

 

“Nessuno può essere messo in prigione se non c’è posto”

di Angela Stella

L’Unità, 25 luglio 2025 “Nessuno può essere detenuto per esecuzione di una sentenza in un istituto che non abbia un posto letto regolarmente disponibile”: questo l’incipit dell’art. 1 della proposta di legge per l’istituzione del “numero chiuso” nelle carceri presentata ieri alla Camera dal primo firmatario e deputato di +Europa Riccardo Magi. L’iniziativa è sostenuta anche da Pd, Avs, Iv, Azione. “In questo momento il carcere è in una situazione di illegalità e incostituzionalità - ha esordito Magi - Questa proposta non è una provocazione, è un’assunzione di responsabilità di fronte a quella che è divenuta la bancarotta dello Stato di diritto. Questa nostra misura risponde anche alle critiche della destra sempre contraria a misure deflattive estemporanee: non è una risposta una tantum, ma una valvola di sicurezza e di garanzia”.

 

Sulle carceri la politica è subalterna al populismo

di Samuele Ciambriello*

Il Riformista, 25 luglio 2025 Il Presidente della Repubblica, il 30 giugno, rivolgendosi al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha espresso un richiamo forte rivolto al Governo e alla Politica in generale con cui, espressamente, ha sottolineato che le carceri non possono calpestare i diritti dei detenuti e “non devono essere una fabbrica di criminalità”. D’altronde, un criminale recuperato nella società è una garanzia di sicurezza per tutti e, soprattutto, un obiettivo costituzionale. Il sovraffollamento e i suicidi “sono un’emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi per porvi fine immediatamente”. Infine, ultimo appello concreto con specifico riguardo alla piaga citata, per il Presidente “le carceri sono sovraffollate anche per l’insufficiente ricorso all’applicazione di pene alternative e dell’eccessivo utilizzo della carcerazione preventiva”.

 

Piano carceri: per il Governo è solo una questione di edilizia

di Simona Ciaramitaro

collettiva.it, 25 luglio 2025 Previsti 15 mila nuovi posti detentivi e reclusione differenziata per i tossicodipendenti. Cgil: “Provvedimento non soddisfacente né risolutivo”. “Niente indulti o svuota carceri”, ma 15mila posti detentivi per un piano di edilizia penitenziaria che dovrebbe realizzarsi entro pochi anni. Questo uno dei cardini del Piano carceri targato Carlo Nordio, ministro della Giustizia del governo Meloni, che prevede inoltre la “detenzione differenziata” nelle comunità dei circa dieci mila carcerati tossicodipendenti e l’accelerazione di procedure per chi han diritto alla liberazione anticipata. Il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri del 22 luglio punta tutto sulla soluzione edilizia, mentre tralascia il capitolo che riguarda come la pena debba essere scontata, vale a dire tutte le misure che evitino la completa inattività dei detenuti, l’isolamento affettivo e prevengano curino il disagio psicologico e psichico.

 

Svuota-carceri, perché il piano non funziona

di Claudio Marincola

L’Altravoce, 25 luglio 2025 Misure confuse, pochi fondi e magistrati. Gli operatori in coro: “È fumo negli occhi”. C’è un tempo per ogni stagione. L’estate italiana, da qualche anno, ha un suo appuntamento fisso: il Piano Carceri. Puntuale come un solleone agostano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato con tono grave e risoluto l’ennesima riforma strutturale del sistema penitenziario. Aumento dei posti, detenzione differenziata, fondo immobiliare ad hoc. Suona tutto familiare? O si tratta della solita “sòla estiva”, per dirla con le parole di Rita Bernardini? Lara Fortuna è un magistrato. Fa parte del Comitato direttivo del Conams.

 

Non basta l’etica delle buone intenzioni

di Francesco Petrelli*

L’Altravoce, 25 luglio 2025 Esisteva un tempo l’”etica dell’intenzione”. Si pensava infatti che i nostri destini fossero nelle mani del buon Dio e non dipendessero dalla nostra volontà e che per superare il giudizio etico era dunque sufficiente che le nostre azioni fossero poste in essere a fin di bene. Poi venne Weber con la più moderna “etica della responsabilità” che attribuiva alla coscienza di ciascun uomo il carico delle proprie azioni e omissioni, per ciò che effettivamente e prevedibilmente producevano nella realtà.

 

Nelle carceri, anche i medici sono abbandonati. A perdere è il diritto alla salute

di Andrea Oleandri*

lavialibera.it, 25 luglio 2025 “Il carcere deve garantire diritti, non toglierli”. Più volte, nel corso degli ultimi mesi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato istituzioni e opinione pubblica sul dovere di assicurare condizioni di detenzione dignitose. L’ha fatto nel messaggio per la fine dell’anno, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, in incontri con la magistratura e il volontariato. Tra i diritti più compromessi in carcere, c’è quello alla salute. E se, come stabilisce l’ordinamento penitenziario, la sanità penitenziaria è parte integrante del Servizio sanitario nazionale, la realtà quotidiana mostra invece quanto il carcere sia, ancora una volta, l’ultimo anello della catena.

 

“All’Aquila detenuto in un super 41 bis senza che ci sia giustificato motivo”

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 25 luglio 2025 È stato trasferito dal carcere di Novara in Abruzzo ma continua a essere recluso in “area riservata”. Esistono nelle nostre carceri dei luoghi che la legge non contempla, ma che la prassi amministrativa ha creato e continua a perpetuare. Si chiamano ‘ aree riservate’ e, al loro interno - come si apprende da una denuncia appena inviata al Garante nazionale per le persone private della libertà personale - si consumano quotidianamente violazioni sistematiche dei diritti umani più elementari. Parliamo di un super 41 bis, una restrizione che, negli anni passati, Il Dubbio ha già messo in evidenza.

 

GIUSTIZIA

Giustizia e sicurezza secondo Meloni

di Cinzia Sciuto

micromega.net, 25 luglio 2025 Il governo Meloni ha annunciato con grande enfasi l’approvazione in Senato della riforma della giustizia. Anzi meglio: la riforma della magistratura (mancano ancora due passaggi parlamentari per l’approvazione definitiva), presentandola come una svolta storica. Nelle parole della presidente del Consiglio, si tratta di un “passo avanti fondamentale” per “garantire il giusto processo, disarticolare il sistema correntizio all’interno del Csm, restituire ai magistrati l’autorevolezza e la dignità che meritano”. Ma al di là della retorica, questa riforma - come tutte quelle adottate finora dal governo in materia di giustizia - non incide in alcun modo sui problemi reali del sistema giudiziario italiano.

 

Perché la giustizia dev’essere riformata

di Serena Sileoni

La Stampa, 25 luglio 2025 I pubblici ministeri sono sentinelle alle porte della giustizia. Dalle loro ronde, dipende la capacità di tenuta del diritto penale, e ancor più i destini delle persone, degli indagati, dei colpevoli, degli assolti, delle parti offese, le cui vite - comunque vada - saranno per sempre quanto meno influenzate dall’apertura di quelle porte. Il loro ruolo è teso tra la necessità che agiscano in piena indipendenza e la pari necessità che lo facciano responsabilmente. La sottrazione a ogni tipo di pressione politica e la garanzia che la giustizia tratti tutti allo stesso modo sono la base generale delle soluzioni a quella tensione adottate nei paesi democratici, che mescolano in vario grado elementi tipici di modelli ora accusatori ora inquisitori, ora obbligatori ora discrezionali nell’esercizio dell’azione penale, ora più amministrativi ora più giurisdizionali.

Laici e togati in guerra al Csm. E Nordio finisce sotto accusa

di Simona Musco

Il Dubbio, 25 luglio 2025 La pratica su Piccirillo spacca Palazzo Bachelet: i consiglieri di destra tornano in aula per “dovere istituzionale”, ma accusano i togati di voler attaccare il governo. Alla fine sembra non sia servita nemmeno la moral suasion del Quirinale. È stato il richiamo al senso delle istituzioni a convincere i consiglieri laici di centrodestra a tornare in aula, dopo che per due volte, mercoledì, hanno fatto mancare il numero legale pur di non votare la pratica a tutela del magistrato Raffaele Piccirillo, finito nel mirino del ministro Carlo Nordio dopo un’intervista in cui commentava la gestione del caso Almasri. Così, nella seduta straordinaria di ieri, hanno annunciato di non voler partecipare alla discussione, garantendo la propria presenza per il voto, concluso con l’approvazione della delibera a maggioranza, con un solo astenuto e cinque voti contrari.

 

Sisto: “All’inizio nessuno ci credeva. Dobbiamo fare in fretta e andare al referendum”

di Michele Carniani

Il Riformista, 25 luglio 2025 Esecutivo e magistratura. Un rapporto già incrinato, trasformatosi in uno scontro senza esclusione di colpi, in cui dalle parole si è passati ai fatti. Da una parte le indagini, avviate quasi consecutivamente, sul sindaco di Milano, Beppe Sala, per il complesso caso urbanistica e sul candidato del Pd per le regionali nelle Marche, Matteo Ricci, chiamato in causa per l’inchiesta “Affidopoli”. Dall’altra, la vittoria riportata dal governo in Senato sull’approvazione del testo in merito alla riforma della separazione delle carriere. Un grande passo in avanti per l’esecutivo e uno smacco alla magistratura che, però, promette ancora battaglia.

 

“Così l’Anm si mobilita contro la riforma Nordio”. Parla il segretario Maruotti

di Ruggiero Montenegro

Il Foglio, 25 luglio 2025 “Anche il ministro era contrario era contrario alla separazione delle carriere. Contro i magistrati spirito vendicativo. Un altro sciopero in vista del referendum? Non penso sia necessario, ma la fantasia non ci manca. Adotteremo altre forme di protesta”, dice Maruotti. L’Anm scalda i motori. “L’approvazione della riforma del Csm, perché di questo si tratta, anche in Senato era scontata. Ma il metodo utilizzato farà ricordare questa revisione della Costituzione come la più divisiva della storia repubblicana”.

 

Csm, la resa dei laici di destra: approvata la tutela a Piccirillo

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 25 luglio 2025 Finisce la protesta dei laici governativi, che non partecipano al dibattito ma poi votano (garantendo il numero legale). La notte ha portato consiglio ai laici di destra che siedono al Csm: dopo aver clamorosamente fermato i lavori per tutta la giornata di mercoledì, ieri mattina, alla riconvocazione del plenum, finalmente la situazione si è sbloccata e la pratica a tutela del giudice Raffaele Piccirillo - attaccato in pubblico da Nordio per una sua intervista a Repubblica sul caso Elmasry - è passata con il voto favorevole di tutti i togati (tranne Bernadette Nicotra di Magistratura indipendente, che si è astenuta) e dei laici dell’opposizione.

 

TERRITORIO

Toscana. L’alternativa negata di Rems o strutture specializzate: 524 casi

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 25 luglio 2025 Don Russo: l’unico intervento è la sedazione. Dovrebbero uscire dal carcere e invece ci restano. Sono 524 i detenuti in Toscana che presentano patologie psichiatriche, metà dei quali italiani. Dovrebbero essere curati in strutture alternative ai penitenziari, soprattutto laddove questi ultimi non permettono percorsi clinici adeguati, ma restano in cella. E in molti casi le loro condizioni di salute peggiorano giorno dopo giorno. Secondo la relazione annuale del garante regionale dei detenuti, il carcere toscano con il più alto numero di reclusi psichiatrici è Sollicciano, dove ammontano a 138, più o meno un quinto del totale. Dopo Sollicciano, il carcere con più malati psichiatrici è Le Sughere di Livorno con 77 detenuti, quindi San Gimignano con 67, Massa con 47, il Don Bosco di Pisa con 46.

 

Piemonte. “Si può vivere in 3 metri quadri?”. Antigone: “Cresce il consumo di sedativi”

di Teresa Cioffi

Corriere di Torino, 25 luglio 2025 Nove metri quadrati. È questa la dimensione di una cella in cui, mediamente, convivono due detenuti. Per venti ore al giorno. “Al netto degli arredi, la superficie calpestabile si riduce a tre metri quadri a persona. Questi tre metri quadri rappresenterebbero il parametro minimo per gli standard europei. Peccato che in nessun istituto piemontese venga rispettato”. A parlare è Daniela Ronco, membro del comitato scientifico e dell’osservatorio di Antigone, associazione che ieri ha presentato il XXI rapporto sulle carceri piemontesi. Nel 2024 i detenuti obbligati a condividere quella manciata di metri quadri sono aumentati, con un sovraffollamento che è passato dal 106,2% al 113,3%. Il carcere resta la misura cautelare più utilizzata (28,9%) e, negli istituti minorili, il decreto Caivano ha spinto gli accessi.

 

Piemonte. Cara Garante Formaiano, detenuti e agenti non sono sullo stesso piano

di Davide Ferrario

Corriere di Torino, 25 luglio 2025 Una premessa, per sgombrare il campo da pregiudizi ideologici. Per la mia esperienza decennale di volontario in carcere, ho sempre detto e scritto (anche qui) che se i detenuti sono i prigionieri, gli agenti di custodia di quel sistema sono gli ostaggi. Ne ho conosciuti tanti e ci ho anche costruito delle relazioni personali. Quindi, nessuna prevenzione contro persone che sono lavoratori sfruttati in modo bestiale indipendentemente da chi sta al Governo. Ciò detto, suona però strano che la nuova Garante dei diritti dei detenuti, Monica Formaiano, (scelta non senza polemiche dalla giunta regionale) così si esprima nella sua prima dichiarazione: “Sarei fiera se con il mio lavoro riuscissi a dare pari dignità a chi è detenuto e a chi lavora in carcere”.

 

Firenze. Carcere di Sollicciano, disastro continuo: stanze allagate e visite con stivali di gomma

di Valentina Marotta e Antonella Mollica

Corriere Fiorentino, 25 luglio 2025 Nel reparto dei detenuti affetti da disturbi psichiatrici la situazione è esplosiva: da una settimana chiusi in cella. Cinque centimetri d’acqua sul pavimento, piove da giorni dal tetto probabilmente per un tubo rotto. Da sabato è completamente allagato il reparto “Articolazione tutela salute mentale” (Atsm) del carcere di Sollicciano, e come se non bastasse, non funzionano le docce. Secchi nelle celle, nei corridoi e nelle stanze sanitarie in entrambi i piani del reparto, sia quello superiore dove ci sono le celle, sia quello inferiore dove si svolgono le attività riabilitative. Gli psichiatri sono costretti a portarsi da casa gli stivali di gomma per poter guadare quel lago di acqua putrida e arrivare a dare la terapia, attraverso la porta della cella, ai malati sempre più ingestibili visto che da quasi una ...

 

Firenze. “Quel carcere come una grotta che trasuda acqua dai muri”

di Giorgio Bernardini

Corriere Fiorentino, 25 luglio 2025 Enrico Helmut Vincenzini è un avvocato lucchese che per Antigone si occupa delle carceri toscane. “Sollicciano - dice - è oramai una struttura irrecuperabile: è come una grotta che trasuda acqua dalle pareti. Una volta sono entrato con il direttore e anche lui si è sentito male in una stanza”. “A Sollicciano non c’è più niente da fare, ma a soffrire sono anche le altre carceri, con Livorno e Prato vicine al limite”. In Toscana ci sono 15 istituti penitenziari e poco più di 3.500 detenuti. L’avvocato lucchese Enrico Helmut Vincenzini, 31 anni, si occupa di osservare quotidianamente queste realtà per conto di Antigone.

 

Cagliari. “Situazione ingestibile, no a nuovi detenuti e moduli container”

di Paolo Ardovino

La Nuova Sardegna, 25 luglio 2025 In arrivo nel carcere, già strapieno, 92 detenuti sottoposti al 41-bis. Todde e i parlamentari sardi attaccano il ministro della Giustizia. Scoperta la circolare con cui il ministero della Giustizia ha informato le alte cariche dell’isola sull’arrivo di ben 92 detenuti sottoposti al regime del 41-bis nel carcere di Uta, la politica sarda fa muro. Per i parlamentari di centrosinistra è una decisione “gravissima” e “inaccettabile”: lo dicono Marco Meloni e Silvio Lai del Pd. Loro e la deputata Avs Francesca Ghirra hanno già presentato interrogazioni urgenti sulla scrivania del ministro Nordio, il gruppo regionale M5s dice che lo farà a breve. La comunicazione del governo allarma tutti, per prima la presidente della Regione Todde, intervenuta per chiedere un confronto, finora evitato, tra le parti.

Avellino. Il Garante dei detenuti: a un mese dall’appello di Mattarella, diritti ancora negati

corriereirpinia.it, 25 luglio 2025 Un invito a senatori, deputati ed europarlamentari a entrare nell’Istituto Penitenziario “Antimo Graziano” di Bellizzi Irpino. A lanciarlo il Garante dei detenuti per la provincia di Avellino Carlo Mele. Una visita, in programma il 30 luglio, preceduta, alle 12, da una conferenza stampa che si terrà presso la sede del Garante, presso l’ex Caserma Litto. Mele ricorda come il Presidente della Repubblica abbia espresso il 30 giugno scorso un richiamo forte al Governo e alla Politica, sottolineando che le carceri non possono calpestare i diritti dei detenuti e “non devono essere una fabbrica di criminalità”. Nella convinzione che un criminale recuperato nella società è una garanzia di sicurezza per tutti e, soprattutto, un obiettivo costituzionale.

 

Asti. Modello Seconda Chance: due detenuti - e presto un terzo - al lavoro da McDonald’s

di Betty Martinelli

lavocediasti.it, 25 luglio 2025 L’associazione no-profit ottiene risultati concreti anche nella Casa di reclusione di massima sicurezza. Il Garante Massano: “Si abbatte il tasso di recidiva”. Nel carcere di massima sicurezza di Asti (ma soprattutto fuori) si sta scrivendo una storia di riscatto e reinserimento sociale che ha tutti i connotati del successo.  L’associazione Seconda Chance, fondata nel 2022 dalla giornalista del TgLa7 Flavia Filippi, ha raggiunto un traguardo significativo proprio nell’istituto penitenziario astigiano: due detenuti hanno trovato un’opportunità di lavoro presso McDonald’s, mentre un terzo è in attesa di una risposta per un’offerta simile, un progetto realizzato in sinergia con l’area educativa, la direzione del carcere di Asti e la titolare dei due McDonald di Asti.

 

Roma. L’avvocatura a Rebibbia: in dono cento ventilatori e giocattoli per i bambini

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 25 luglio 2025 Il carcere non può negare una seconda chance. Al contrario: ad ogni persona ristretta bisogna garantire la possibilità di ricominciare, allontanando il rischio di riaprire i cancelli di ingresso a chi ci è già passato. È questo il messaggio che l’avvocatura ha voluto portare all’interno dell’istituto femminile di Rebibbia, dove ieri il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco si è recato insieme a una delegazione di consiglieri nazionali e al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Stefano Carmine De Michele.

 

Napoli. C’è un murale nel carcere di Secondigliano per ricordare chi è stato ucciso

di Rosanna Borzillo

Avvenire, 25 luglio 2025 L’opera, promossa dalla Fondazione Polis, rappresenta un campo di girasoli e verrà inaugurata sabato. Ecco come è stata realizzata e perché. Un’ampia distesa di girasoli accoglierà da sabato chi varcherà la soglia del carcere di Secondigliano a Napoli, cittadella penitenziaria di circa 384mila metri quadrati (che ospita circa 1.300 detenuti per lo più appartenenti ad organizzazioni criminali). Il murale dedicato a tutte le vittime innocenti della criminalità campane, realizzato dalla Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania e dal centro penitenziario, raffigura tanti girasoli, simbolo di tutte le vittime e di chi ne custodisce intimamente il ricordo, nel segno di un fiore che si rivolge sempre al sole.

 

AFFARI SOCIALI

Le idee antidoto al cinismo del potere

di Gabriele Segre

La Stampa, 25 luglio 2025 Anche l’idea più nobile non vale nulla quando si rivela irrealizzabile. È una constatazione amara, soprattutto in un’epoca segnata da crisi incessanti e prive di sbocchi, dove perfino le soluzioni più sensate, giuste e lungimiranti appaiono svuotate, condannate a restare lettera morta. Che si tratti di sogni rivoluzionari o di progetti di riforma concreti, di utopie generate dalle nostre convinzioni morali o di soluzioni tecniche raffinate, il risultato non cambia: la nostra volontà appare sempre più irrilevante. E insieme al senso di impotenza cresce l’impressione che il problema non stia tanto nelle idee, quanto in chi dovrebbe tradurle in azione. Le forze politiche si mostrano disarmate, esautorate dal processo decisionale, mentre la democrazia finisce per delegare le proprie scelte più ai consigli di amministrazione che ai parlamenti.

 

C’è bisogno di imprese cooperative

di Massimo Ferlini

ilsussidiario.net, 25 luglio 2025 Una recente sentenza della Corte Costituzionale richiama al valore che hanno avuto e ancora oggi hanno le imprese cooperative per il nostro Paese. È in corso un notevole dibattito su come il lavoro viene oggi percepito soprattutto fra le nuove generazioni. Più volte anche su queste pagine abbiamo posto il tema che le priorità nella scelta dell’occupazione non corrispondono più a quelle delle generazioni precedenti. Sono prevalenti aspetti di conciliazione fra lavoro e vita famigliare e, prima degli aspetti salariali, vengono le valutazioni sulla condivisione della vision e dei valori di impresa e un rapporto trasparente sul percorso di crescita professionale. Di conseguenza le imprese devono adeguare le loro politiche sui rapporti col personale anche per la difficoltà a reclutare e stabilizzare figure professionali di qualità.

 

Deportare venti migranti in Albania è costato 114mila euro al giorno

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 25 luglio 2025 Oltre a violare i diritti fondamentali, il centro di Gjader è una macchina magia soldi. Ma per il Viminale resta “un modello”. Intanto il massimario della Cassazione avverte: dopo la sentenza della Consulta le norme sui Cpr sono in vigore. Cento quattordicimila euro spesi ogni giorno per detenere venti persone tra metà ottobre e fine dicembre 2024. È il bilancio economico della prima fase del progetto Albania, quella sui richiedenti asilo provenienti da “paesi sicuri”, tracciato ieri da ActionAid e università di Bari. Che scrivono: “L’operazione Albania è il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane”. A conti fatti per la detenzione di quei migranti l’ente gestore, Medihospes, ha ricevuto 570mila euro. Vitto e alloggio del personale di polizia sono costati 528mila euro. Cinque i giorni di attività delle strutture.

 

ESTERI

Medio Oriente, quel sogno (laico) sbiadito

di Goffredo Buccini

Corriere della Sera, 25 luglio 2025 Se oggi Gaza è una piaga aperta nell’onore degli israeliani, con una carestia indotta che ogni giorno ferisce tutti noi, la Cisgiordania appare una malattia politica diventata cronica. Nel mondo di ieri non provavano ad arruolare il Padreterno. Sulla stessa poltrona di ministro delle Finanze ora occupata da un invasato religioso come Bezalel Smotrich, sedeva un socialista di buonsenso: Pinhas Sapir, guru dell’economia israeliana. Nel 1967, a guerra dei Sei Giorni appena vinta, Sapir avvertì Moshe Dayan: “Se continuiamo a tenere in pugno i Territori, prima o poi i Territori terranno in pugno noi”.

 

Medio Oriente. Suicidi e diserzioni: i soldati israeliani non vogliono più la guerra

di Riccardo Michelucci

Avvenire, 25 luglio 2025 Sarebbero ormai più della metà i riservisti che non vogliono tornare al fronte. Per motivi etici, perché non vedono più obiettivi reali, per sfiducia nelle istituzioni. Ma anche perché distrutti. L’ultimo in ordine di tempo è stato il giovane paracadutista Dan Mandel Phillipson, che si è sparato durante un periodo di addestramento in una base nel sud di Israele ed è morto in ospedale pochi giorni dopo. Prima di lui il riservista Daniel Edri si era dato fuoco in un bosco nei pressi della città di Safad dopo aver trascorso un lungo periodo di servizio a Gaza. “Dopo quello che aveva visto non riusciva a liberarsi da un terribile tormento interiore”, ha spiegato sua madre alla tv israeliana.

 

L’Italia aiuta a rafforzare i diritti umani nelle carceri cilene

ansa.it, 25 luglio 2025 Al via la formazione di funzionari della Gendarmeria. Ha preso ufficialmente il via il corso di formazione in Diritti Umani rivolto a funzionari della Gendarmería del Cile, promosso da Idlo - International Development Law Organization con il sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano. Il programma, che coinvolge 35 partecipanti, mira a rafforzare l’attenzione per i diritti umani da parte del personale dei centri penitenziari cileni, con un focus particolare sulla tutela delle donne e dei gruppi vulnerabili.

 

DOCUMENTI

"Piano dell'edilizia penitenziaria 2025-2027 finalizzato al recupero e alla creazione di posti detentivi" (Consiglio dei Ministri del 22 luglio 2025)

Tesi di laurea. "Conoscere per recuperare: la comunicazione per l'accesso al reinserimento delle persone detenute", di Francesca Ginesi

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Il Piano Nordio sulle Carceri? Misure del tutto inadeguate e che non avranno un effetto immediato". Il giudizio di Maisto e Pavarin

 

PODCAST

"Carbonio". Un podcast sull'ergastolo ostativo, di Gabriele Morelli e Laura Pasotti, prodotto da Irpimedia

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 27 luglio 2025

Progetto "Summer Days 2025" dell'Associazione CRIVOP Italia ODV (Vari istituti penitenziari, fino al 31 agosto 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Summer School. "50 anni di ordinamento penitenziario: il carcere come specchio delle trasformazioni sociali in Italia" (Torino, dal 15 al 19 settembre 2025)

Convegno: "I nodi irrisolti delle misure di sicurezza a contenuto terapeutico" (Torino, 18-19 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 15 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)