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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 24 luglio 2025

CARCERI

Le carceri e il miracolo dei pani e dei pesci

di Stefano Anastasia

L’Unità, 24 luglio 2025 Ecco un nuovo immaginifico “piano carceri”. Dopo un anno di studio, il Commissario straordinario plenipotenziario promette di risolvere tutto entro il 2027 e i nuovi posti detentivi, che la presidente del consiglio a gennaio prometteva sarebbero stati settemila in due anni e il ministro della giustizia ottomila, sono miracolosamente diventati quindicimila, grazie alla moltiplicazione dei pani e dei pesci che sarebbe garantita dalle nuove strutture modulari già sperimentate per la detenzione dei migranti in Albania. Le nostre obiezioni non sono solo ideali, di chi pensa che la marginalità sociale - anche per prevenirne la devianza - debba essere sostenuta e reintegrata nella società, non disseminata in moduli detentivi nello stile trumpiano di Alligator Alcatraz, che andranno a occupare i pochi spazi verdi degli istituti penitenziari.

 

Tutte le criticità del nuovo piano contro il sovraffollamento nelle carceri

di Riccardo Carlino

Il Foglio, 24 luglio 2025 “Mancano i posti in comunità per accogliere tossicodipendenti e alcoldipendenti. E con soli 250 magistrati di sorveglianza, non si riesce a stare dietro le istanze di migliaia di detenuti”, dice Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino. Il decreto legge approvato ieri dal governo si articola su vari livelli: una maggiore rapidità per la valutazione della liberazione anticipata, un nuovo regime di detenzione domiciliare per detenuti tossico/alcoldipendenti e un programma di edilizia penitenziaria che guarda fino al 2027. Si vuole ridurre di circa diecimila unità la popolazione carceraria, e contemporaneamente concedere benefici ai detenuti che più ne avrebbero diritto: qualcosa di apparentemente diverso dal filone panpenalistico e securitario che questo governo ha abbracciato da praticamente tutta la sua esistenza. Ma che nasconde diverse difficoltà nella sua applicazione. 

 

Ad un anno di distanza dal Decreto Carcere il ministro Nordio torna sulle solite proposte

di Lucio Motta

filodiritto.com, 24 luglio 2025 Ennesima bufala per coprire una mancanza di una visione prospettica incapacità di affrontare un problema strutturale, culturale e giuridico. Era luglio 2024 quando il Governo emanava il Decreto Carceri (D.l. n.92 del 4 luglio 2024, conv. l. n. 112 dell’8 agosto 2024), noto anche come “Carcere sicuro”, e annunciava propositi di rispondere alla necessità di un sistema più efficiente e rispettoso dei diritti umani. Due cardini del decreto che avrebbero dovuto, a detta del ministro nel giro di tre mesi, liberare la morsa del sovraffollamento si stanno rivelando inutili ed inefficaci. La liberazione anticipata (misura già esistente - art. 54 O.P. - che consente ai detenuti di ridurre la propria pena in base alla buona condotta) modificata passando da un sistema di richiesta (petitorio) ad un sistema di ...

 

Con il progetto “Recidiva Zero” stiamo dando effettiva speranza di un lavoro dopo la liberazione

di Carlo Nordio*

Il Sole 24 Ore, 24 luglio 2025 Insita nel nostro ordinamento giudiziario - ne è per certi versi, l’anima - una necessità: quella di coniugare il diritto alla rieducazione del detenuto, così come è sancito dalla Costituzione, all’utilità in cui si può convertire l’espiazione della pena. Chi esce da un periodo di detenzione può aspirare di mettere a frutto ciò che ha imparato in carcere, aiutando, al tempo stesso, le aziende che hanno bisogno di manodopera specie in riferimento ad attività che gli italiani non vogliono più esercitare. In questo senso, “Recidiva Zero” porta nelle carceri un filo di speranza e la consapevolezza che il lavoro tra i detenuti brilli spesso per eccellenze straordinarie.

 

Doglio: “Valorizzazione immobiliare di carceri storiche, non solo nuove celle”

di Raffaella Calandra

Il Sole 24 Ore, 24 luglio 2025 Il Commissario straordinario all’edilizia penitenziaria: “9.696 posti in tre anni; opere per 758 mln, in parte già finanziate”. Lo paragona ad una “matrioska”, un incastro di interventi vecchi e nuovi, “in collaborazione con Dap, Giustizia Minorile e Mit, sotto la regia di Palazzo Chigi”. Per “una risposta strutturale al sovraffollamento”. Atteso da mesi, preceduto e seguito da critiche, il piano per l’edilizia penitenziaria approda in Consiglio dei Ministri con l’ambizione di “non costruire solo celle, ma recuperare dignità, sicurezza e funzionalità”, assicura il commissario straordinario all’edilizia penitenziaria, Marco Doglio. Anche “attraverso una valorizzazione immobiliare su vasta scala”, scandisce a IlSole24ore il manager chiamato da Cassa Depositi e Prestiti per accelerare le procedure.

 

Carceri obsolete da cedere a fondi immobiliari

di Anna Di Rocco

Milano Finanza, 24 luglio 2025 Ecco il piano del governo per mettere sul mercato i penitenziari vecchi e crearne di nuovi. L’obiettivo è coinvolgere investitori istituzionali attraverso uno o più fondi immobiliari a partecipazione pubblica, sfruttando la valorizzazione degli asset dismessi. Previsti quasi 10 mila nuovi posti entro il 2027. Un fondo immobiliare per acquisire le carceri obsolete. È questo il progetto al quale il governo sta lavorando nell’ambito del nuovo Piano nazionale dell’edilizia penitenziaria 2025-2027 presentato martedì 22 luglio in Consiglio dei ministri dal commissario straordinario Marco Doglio nell’ambito della riforma disegnata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

 

“Sulle carceri il Governo evoca numeri a caso. Nordio ha umiliato le speranze riposte in lui”

di Alfonso Raimo

huffingtonpost.it, 24 luglio 2025 Intervista a Luigi Manconi: “Il sottosegretario Del Mastro, ha definito “epocali” le misure prese dal Cdm. Quel termine va usato con la massima sobrietà. Quando viene pronunciato da chi ha detto di provare “un’intima gioia” nel fatto che ai detenuti possa mancare il respiro, determina un effetto inquietante”. “Il Governo non è credibile. Il sistema penitenziario è al collasso. Nordio per decenza dovrebbe dichiararne il fallimento”. Luigi Manconi, già docente di sociologia dei fenomeni politici e già presidente della commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, in un’intervista a Huffpost, commenta le misure approvate dal consiglio dei ministri per affrontare l’emergenza carceri.

 

Ciambriello: “La politica pensa al consenso e non al senso”

di Gianni Vigoroso

ottopagine.it, 24 luglio 2025 Il Garante della Campania: “Nessun provvedimento deflattivo”. “Nei provvedimenti governativi comunicati sul tema delle carceri, comunicati con enfasi dal Ministro, non c’è nulla di immediata applicazione, non c’è nessuna misura deflattiva centrata sul sovraffollamento. Disegni di legge che non sono risolutivi e qualcuno già in contraddizione con il decreto Carceri approvato il 7 agosto dell’anno scorso dove è stata anche modificata la liberazione anticipata che non viene data più ogni sei mesi. Insomma, lo Stato continua a non rispettare quanto stabilito dalla Costituzione. Quindi sono provvedimenti che congelano l’attuale situazione di emergenza sociale e delle carceri che sono sovraffollate”.

 

Don Grimaldi: “Non vedremo subito effetti del Piano carceri, ci sono ancora anni di sofferenza”

di Gigliola Alfaro

agensir.it, 24 luglio 2025 Per l’ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane, ci sono le basi per migliorare la situazione negli istituti, anche rispetto al sovraffollamento, ma per ogni misura presentata ci sono diversi step da superare e la burocrazia da combattere. Un insieme di misure per provare a contrastare il fenomeno del sovraffollamento delle carceri, attraverso la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento di quelle esistenti, a rendere più rigorose e rapide le procedure di valutazione sulla liberazione anticipata e a offrire concrete possibilità di riabilitazione ai detenuti con dipendenza da stupefacenti o alcol: è quello che ha esaminato e approvato il Consiglio dei ministri, martedì 22 luglio.

 

Quei 300 internati e il limbo penale delle Case Lavoro

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 24 luglio 2025 L’internato non sta scontando una pena: ha già pagato il suo debito con la giustizia. Ma viene ritenuto pericoloso e per questo viene trattenuto in una delle strutture previste dalla legge. Tra i 43 suicidi avvenuti dall’inizio dell’anno dietro le sbarre, ce n’è uno che merita particolare attenzione. È quello di un uomo di quarant’anni, morto il 6 luglio scorso nella Casa di lavoro di Vasto. Non un detenuto nel senso stretto del termine, ma un internato. La differenza non è di poco conto. Parliamo di una delle circa 300 persone in Italia che, pur avendo già scontato la loro pena, non hanno riacquistato la libertà. Usciti dalla condanna, entrano nel limbo dell’internamento: una misura di sicurezza detentiva, teoricamente pensata per contenere la cosiddetta “pericolosità sociale”, ma che nella pratica rischia di diventare una detenzione infinita, senza colpa e senza fine certa.

 

GIUSTIZIA

Giustizia, via alla sfida per il referendum. Meloni chiede i sondaggi

di Giovanna Vitale

La Repubblica, 24 luglio 2025 I sondaggi sono già stati commissionati. Incassato l’ok alla riforma della giustizia in seconda lettura, a Palazzo Chigi è partito il conto alla rovescia in vista del referendum che, annunciato dal Guardasigilli per la prossima primavera, dovrà confermare o bocciare la separazione delle carriere. In Parlamento il ddl Nordio non ha infatti raggiunto il quorum dei due terzi previsto dall’iter di revisione costituzionale che avrebbe evitato il ricorso alla consultazione popolare.

 

Nordio: ora le leggi su appelli e arresti cautelari

di Francesco Bechis

Il Messaggero, 24 luglio 2025 Atto primo: il piano carceri. Atto secondo: la riforma delle impugnazioni delle sentenze di assoluzione, poi la revisione della custodia cautelare. La giustizia torna ad essere un fronte politicamente caldissimo del del governo. Insieme alle tensioni fra governo e toghe che montano sullo sfondo. È il giorno della grande festa del centrodestra per il via libera al Senato della separazione delle carriere di giudici e pm. In una conferenza stampa fiume a margine del Consiglio dei ministri Carlo Nordio lancia il piano contro il sovraffollamento carcerario. Fino a quindicimila posti in più da qui al 2027 grazie alla costruzione di nuovi penitenziari da Roma a Milano e alla riqualificazione degli spazi all’interno degli istituti. E poi un disegno di legge, cesellato dal sottosegretario Alfredo Mantovano, per permettere ai tossicodipendenti in carcere di scontare la pena all’interno di comunità.

 

Una riforma contro il processo mediatico

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 24 luglio 2025 Scardinare gli ingranaggi che intossicano la giustizia provando a riportare il processo più vicino alle aule di un tribunale che ai talk-show. Conta la luna, non il dito. Perché la riforma Nordio è meglio dello status quo. O di qua o di là. La riforma della giustizia approvata martedì in prima lettura al Senato ha generato una moltitudine di commenti di segno uguale e contrario.

 

Femminicidi, passa all’unanimità la legge tra i dubbi dei giuristi

di Luciana Cimino

Il Manifesto, 24 luglio 2025 Via libera al Senato al testo che introduce l’ergastolo per chi uccide una donna. L’opposizione vota sì ma critica: “Cultura da cambiare”. Un altro decreto spot approvato con il giubilo della destra e, per una volta, anche dal centrosinistra, seppure con toni diversi. Il Senato ieri ha votato all’unanimità il dl Femminicidio (che prevede l’ergastolo per chi uccide una donna), adesso il testo dovrà passare all’altro ramo del parlamento per l’approvazione definitiva.

 

Ddl femminicidio, sì unanime del Senato al reato punito con l’ergastolo

di Davide Vari

Il Dubbio, 24 luglio 2025 Una via libera diverso dagli altri, accolto con l’applauso bipartisan di tutta l’Aula del Senato. Che con 161 voti favorevoli ha approvato all’unanimità il dl sul femminicidio. Il testo passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva. “Sono estremamente lieto di questo risultato che testimonia come sui temi importanti il Senato sappia esprimersi senza distinzioni di appartenenza. Grazie a tutti i senatori e le senatrici”, ha commentato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Accolgo con particolare soddisfazione l’approvazione all’unanimità, in Senato, del disegno di legge di iniziativa governativa che punta ad introdurre il delitto di femminicidio come reato autonomo nel nostro ordinamento.

 

Il suicidio della politica: senza l’abuso d’ufficio il pm “usa” reati più gravi

di Giulia Merlo

Il Domani, 24 luglio 2025 Nell’inchiesta milanese e in quella su Ricci i giudici ipotizzano la corruzione. Serve una legge sul conflitto d’interessi che indirizzi sia i politici sia le procure. Leggendo gli atti, ormai pubblici, dell’inchiesta di Milano, una parola viene ripetuta e grassettata dalla procura: conflitto di interessi. Il concetto è sia giuridico sia politico, anche se non è di moda né in un settore né nell’altro. Nel primo caso perché una norma che ne definisca i contorni criminosi non c’è, nel secondo perché l’interprete che lo ha incarnato in modo più appariscente è uscito di scena. Secondo i pm è in conflitto di interessi l’ex presidente della commissione per il Paesaggio, Giuseppe Marinoni, che avrebbe agito come “procacciatore di affari” coinvolgendo grandi imprese nei progetti di rigenerazione urbana.

 

Caso Piccirillo, caos in Csm: Aventino dei laici di destra

di Simona Musco

Il Dubbio, 24 luglio 2025 La pratica a tutela del magistrato Raffaele Piccirillo sarebbe un tentativo di polemizzare con il governo proprio dopo il voto in Senato sulla separazione delle carriere. Ed è per questo che i consiglieri di centrodestra hanno bloccato i lavori del Csm, col rischio di costringere il vicepresidente Fabio Pinelli a sciogliere il Consiglio. Il muro contro muro è andato in scena dopo la pausa pranzo, quando il plenum si è trovato davanti la pratica sul sostituto procuratore generale in Cassazione, per il quale il ministro Carlo Nordio aveva evocato un possibile procedimento disciplinare dopo le critiche espresse dalla toga sulla gestione del caso Almasri da parte del ministero.

 

Csm, lo scontro tra politica e toghe ora arriva alle istituzioni (e rischia di coinvolgere il Quirinale)

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 24 luglio 2025 La mediazione del vicepresidente Pinelli per evitare la paralisi innescata dalle mosse dei membri laici di centrodestra del Csm. Forse si sono mossi consapevoli della potenziale “bomba” che stavano innescando, o forse no. In ogni caso, anche se qualcuno gliel’ha spiegato dopo, lo scontro avviato al Consiglio superiore della magistratura dai laici di centrodestra rischia di avere conseguenze molto più gravi delle abituali scaramucce tra la pattuglia filogovernativa nel Csm e le toghe. Che in maniera indiretta (ma non troppo) coinvolge anche il Quirinale, giacché il capo dello Stato è anche presidente dell’organo di autogoverno e in quella veste approva gli ordini del giorno del plenum. Compreso quello contestato e boicottato dai consiglieri scelti da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, per via di una ...

 

“L’indipendenza dei magistrati è salva. Ma sui due Csm qualcosa si rischia”

di Valentina Stella

Il Dubbio, 24 luglio 2025 Carriere separate, parla il professore Giorgio Spangher: “Con la riforma avremo un giudice più forte e in una posizione di terzietà e imparzialità rispetto al pm e anche all’avvocato”. Approvata due giorni fa in Senato la riforma costituzionale della separazione delle carriere. Ne parliamo con il professore Giorgio Spangher, emerito di procedura penale alla Sapienza di Roma e già membro laico del Csm

 

Piemonte. “Le prigioni? Le conosco poco”. L’ammissione della nuova Garante dei detenuti

di Piero Bottino

La Stampa, 24 luglio 2025 “Per ora posso soltanto garantire tutto il mio impegno” dice Monica Formaiano che ha ottenuto l’incarico in Piemonte. Alla fine la scelta sembra aver premiato l’appartenenza a una filiera politica più che l’esperienza sul campo. Lo conferma, suo malgrado, la diretta interessata: “Per ora posso soltanto garantire tutto il mio impegno in un mondo che conosco parzialmente e che quindi devo approfondire, poiché ovviamente non ho dimestichezza con le realtà carcerarie piemontesi. Ma sono abituata ad affrontare le situazioni di petto, cercando di dare il meglio”. Così parlò, ieri, l’avvocato Monica Formaiano, fresca di nomina a garante regionale dei detenuti del Piemonte.

 

TERRITORIO

Emilia Romagna. Prevenzione dei suicidi e salute in carcere: parte il progetto “Lascia un segno”

bolognatoday.it, 24 luglio 2025 Realizzato dall’agenzia creativa Ad Store e dal Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e Marche in collaborazione con il Garante regionale dei detenuti dell’Emilia-Romagna, ha avviato la distribuzione di 1800 locandine nei dieci istituti penitenziari della regione. Favorire la riabilitazione dei detenuti e promuovere una cultura dell’integrazione: è questo l’obiettivo di “Lascia un segno”, il progetto di comunicazione sociale ideato dall’agenzia creativa Ad Store e rivolto alla comunità penitenziaria dell’Emilia-Romagna, presentato lo scorso 2 luglio presso la sede di Parma di Ad Store.

 

Prato. Detenuto trovato morto mentre era in isolamento, “buchi” nelle riprese video

di Luca Serranò

La Repubblica, 24 luglio 2025 Ancora ombre sul caso di Costel Scrupcaru, il detenuto romeno di 58 anni trovato senza vita, venerdì scorso, in una cella di isolamento del carcere La Dogaia di Prato. Una morte che la procura considera sospetta, per il ruolo di vertice dell’uomo nelle dinamiche criminali della casa circondariale (era stato tra i protagonisti della rivolta dello scorso 5 luglio), ma anche per l’accertata libertà di movimento dei reclusi di maggior spessore criminale, capaci di far arrivare intimidazioni e pesanti minacce anche nella sezione di isolamento.

 

Prato. L’ultima grana del carcere della Dogaia: le celle sono troppo piccole

di Paolo Nencioni

Il Tirreno, 24 luglio 2025 La scoperta è stata fatta grazie al reclamo presentato da un detenuto. Ai tanti mali che affliggono la casa circondariale della Dogaia ora ne va aggiunto un altro, certificato da una perizia tecnica, che potrebbe provocare conseguenze abbastanza importanti, negative per le casse dello Stato, positive per i detenuti. Si tratta del problema della dimensione delle celle, che sono troppo piccole rispetto a quanto previsto dalla legge. In quasi 40 anni nessuno se n’era accorto, oppure qualcuno aveva fatto finta di non accorgersene.

 

Bergamo. “Il Governo ha varato il piano carceri, ma per via Gleno non cambierà molto”

di Luca Bonzanni

L’Eco di Bergamo, 24 luglio 2025 Si punta alla detenzione domiciliare per chi ha dipendenze. “Ma pochi i posti nelle comunità”. Edilizia penitenziaria, via Gleno non c’è. Don Tengattini: “Il disagio psichico è un problema grave, andava affrontato”. Tra gli addetti ai lavori circola una battuta venata di scoramento: al netto dei dettagli, sono le stesse proposte di un anno fa. Nel luglio del 2024 il governo varava un decreto legge sulle carceri: si prevedeva l’istituzione di un “albo” delle strutture residenziali per l’accoglienza e il reinserimento sociale di detenuti con problemi di dipendenza da sostanze stupefacente e con un residuo di pena inferiore ai 12 mesi, e sullo sfondo si ribadiva l’impegno a migliorare l’edilizia penitenziaria.

 

Cagliari. Il Ministero: “Nel carcere di Uta arrivano 92 detenuti al 41 bis, preparatevi”

di Enrico Fresu

L’Unione Sarda, 24 luglio 2025 Adesso è ufficiale, lo scrive anche il Ministero della Giustizia: nel carcere di Uta apre il braccio del 41 bis. Ospiterà 92 mafiosi. L’inaugurazione è “prossima” e il dicastero si riserva di “comunicare la data effettiva”. Ma la nota inviata a tutti gli enti interessati è chiara: “Preparativi, ognuno per la sua competenza”. I destinatari della lettera inviata dal direttore generale del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Ernesto Napolillo, sono: i presidenti del Tribunale di sorveglianza e del Tribunale di Cagliari, il procuratore della Repubblica, il prefetto, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il procuratore nazionale Antimafia di Roma, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria regionale e il direttore generale della Asl.

 

Taranto. Detenuti, avvocati e magistrati in digiuno: “Il carcere non sia condanna alla sofferenza”

di Francesco Alberti

buonasera24.it, 24 luglio 2025 Il 27 luglio anche i reclusi della Casa circondariale aderiscono alla staffetta del digiuno promossa da avvocati e magistrati per chiedere la riforma sulla liberazione anticipata. Appello al Parlamento: “Rivedere subito il disegno di legge Giachetti”. Da Taranto parte un segnale forte destinato a coinvolgere il sistema penitenziario di tutto il Paese. Dopo l’adesione di magistrati e avvocati, anche i detenuti della casa circondariale tarantina annunciano una giornata di sciopero della fame, prevista per il 27 luglio, per sostenere la staffetta del digiuno in corso da inizio mese. L’obiettivo è sollecitare un immediato riesame del disegno di legge sulla liberazione anticipata promosso dall’onorevole Roberto Giachetti.

 

Napoli. Al carcere di Secondigliano “Chicco di speranza”: insegnare ai detenuti l’arte del caffè

Il Mattino, 24 luglio 2025 Lo scopo è il reinserimento dei detenuti con la creazione di figure come: barista o manutentori di macchine del caffè. Arriverà presto nel carcere di Secondigliano a Napoli, in un’area dedicata saranno messe a dimora piantine di caffè e sarà dato avvio alla coltivazione. L’iniziativa rientra in un’azione complessiva tendente al reinserimento dei detenuti attraverso progetti di formazione e qualificazione con la creazione di figure come quelle del barista. Lo ha ricordato il presidente di Kimbo spa, Mario Rubino, nel corso di un incontro con l’imprenditore e scrittore Oscar Farinetti in visita alla sua azienda a Melito (Napoli), proprio a due passi dall’Istituto penitenziario.

 

AFFARI SOCIALI

La normalità del rancore che mette in crisi il nostro mondo

di Walter Veltroni

Corriere della Sera, 24 luglio 2025 Trump, i social, le paure: non sappiamo più riconoscere i limiti ma quelle belve da tastiera non rappresentano l’umanità vera. Il mondo a rovescio. Il prevalere, persino nel discorso pubblico, dei peggiori sentimenti umani, sembra essere diventata ormai una norma alla quale si finge di non dare peso. “Ragazzate” e pronti per la discesa di un altro gradino. Sarò figlio di un altro tempo, ma mi sembra inaccettabile vedere che sul social di proprietà del Presidente degli Stati Uniti viene rilanciato un video confezionato con l’intelligenza artificiale che mostra Trump ridere sguaiatamente mentre il suo predecessore Obama viene ammanettato e poi detenuto in una cella.

 

L’Italia del fine vita: 2.000 chiamate l’anno

di Eleonora Camilli

La Stampa, 24 luglio 2025 Dal suicidio assistito in Italia alle possibilità in Svizzera, le chiamate dai malati terminali al centralino dell’associazione Coscioni: “Sbigottiti da uno Stato che non ci concede clemenza”. “Vorrei che mi aiutaste a morire in Italia. Vi prego, rispondete a questo mio accorato appello”. Vittorio (nome di fantasia) da quattro anni ha una diagnosi di adenocarcinoma al polmone, ma il tumore è ormai arrivato fino alle ossa. Le sue gambe si stanno lentamente paralizzando, il corpo non gli risponde più. La sua condizione, dice, ormai è invalidante e frustrante. “Da quando è subentrata questa malattia così cattiva ho cercato di pensare a quello che vorrei per il mio fine vita, perché la prospettiva è molto dolorosa - racconta l’uomo -. Sono già seguito dalle cure palliative, ma sono comunque profondamente infelice ...

 

L’ultimo appello di Laura Santi: “Politici, siate umani”. E la legge sul fine vita slitta ancora

di Antonio Bravetti

La Stampa, 24 luglio 2025 Le parole della giornalista in un video prima di morire: “Bocciate questo ddl infausto, pensate a chi soffre”. Si va in Senato a settembre con 143 emendamenti. “Siate umani. Quello sul fine vita è un disegno di legge veramente infausto. Da esseri umani vi chiedo di bocciarlo”. Due giorni dopo la sua morte, Laura Santi si rivolge al Parlamento, alle prese con un ddl presentato in Senato. “Quando vedrete questo video io non ci sarò più, perché avrò deciso di smettere di soffrire, per mia squisita volontà”. Dodici minuti diffusi sulla sua pagina Facebook dal marito, in cui la giornalista di Perugia, morta lunedì con il suicidio assistito, ripercorre trent’anni di sclerosi multipla, di sofferenza, di cure palliative.

Migranti. Centri in Albania, la Corte Ue dice no alla Cassazione: niente urgenza

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 24 luglio 2025 Così per la sentenza possono volerci anche due anni. Il Cpr di Gjader resta appeso ai giudici di pace. Intanto l’1 agosto decisione sui “paesi sicuri”. La causa sulla seconda fase del protocollo Roma-Tirana, che riguarda i trasferimenti dei migranti “irregolari” dal territorio italiano, andrà per le lunghe. La Corte di giustizia Ue non ha accolto la richiesta della Cassazione di applicare la procedura d’urgenza (la comunicazione è dell’8 luglio). In quel caso si sarebbe arrivati a sentenza in tre mesi, così possono volerci anche due anni: nella relazione annuale 2024 dell’organo giudiziario di Lussemburgo si legge che la durata media dei procedimenti è di 17,7 mesi considerando i vari iter (quindi anche quelle più rapidi: d’urgenza o accelerati).

 

Migranti. I conti del Centro per migranti in Albania: 114 mila euro al giorno

di Eleonora Camilli

La Stampa, 24 luglio 2025 In un report dal titolo “Trattenuti”, ActionAid e l’università di Bari hanno ricostruito quanti milioni sono stati effettivamente spesi per l’allestimento fino a marzo 2025 dei centri italiani in Albania. Pagamenti per 570mila euro all’ente gestore Medihospes e una spesa di 114mila euro al giorno per detenere 20 persone tra metà ottobre e fine dicembre 2024, poi liberate. Per la prima volta in un report dal titolo “Trattenuti”, ActionAid e l’università di Bari hanno ricostruito quanti milioni sono stati effettivamente spesi per l’allestimento fino a marzo 2025 dei centri italiani in Albania.

 

DOCUMENTI

"Piano dell'edilizia penitenziaria 2025-2027 finalizzato al recupero e alla creazione di posti detentivi" (Consiglio dei Ministri del 22 luglio 2025)

"Il Consiglio dei Ministri approva il Piano Carceri". Rassegna stampa in formato pdf dai maggiori giornali quotidiani del 23 luglio 2025

Rivista "Lavoro Diritti Europa", numero luglio 2025. "La giustizia sociale attraverso il lavoro carcerario: un ponte tra pena e reinserimento"

Articolo: "La riforma costituzionale della magistratura. Il testo approvato, le perduranti incognite, i naturali corollari", di Nello Rossi

Tesi di laurea. "Conoscere per recuperare: la comunicazione per l'accesso al reinserimento delle persone detenute", di Francesca Ginesi

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Il Piano del Governo sulle carceri: nessun indulto, ma realizzare 15 mila posti in più entro 5 anni. Suicidati: gli ultimi 4 detenuti che si sono tolti la vita

 

PODCAST

"Carbonio". Un podcast sull'ergastolo ostativo, di Gabriele Morelli e Laura Pasotti, prodotto da Irpimedia

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 27 luglio 2025

Progetto "Summer Days 2025" dell'Associazione CRIVOP Italia ODV (Vari istituti penitenziari, fino al 31 agosto 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Summer School. "50 anni di ordinamento penitenziario: il carcere come specchio delle trasformazioni sociali in Italia" (Torino, dal 15 al 19 settembre 2025)

Convegno: "I nodi irrisolti delle misure di sicurezza a contenuto terapeutico" (Torino, 18-19 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 15 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)