|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di mercoledì 23 luglio 2025
di Mauro Palma*
Il Domani, 23 luglio 2025 Dall’insediamento del governo, i detenuti sono aumentati a un ritmo di 6,5 al giorno mentre i posti regolamentari solo di uno ogni otto giorni. L’emergenza degli istituti penitenziari peggiora. La loro direzione resta confusa e inconcludente. Mentre si sono aggiunti nuovi reati e aumenti di pena per quelli già previsti, così determinando anche un aumento della permanenza detentiva.
di Claudio Trevisan
Il Fatto Quotidiano, 23 luglio 2025 Perché lo Stato continua a non rispettare quanto stabilito dalla Costituzione? Perché lo Stato non adotta sistemi carcerari che alla prova dei fatti dimostrano di essere molto più efficienti del nostro? Il tasso generale di recidiva in Norvegia è solo dell’18%, Portogallo 30%, Svizzera 45% e Germania 48%. Visto che l’Italia spende 3,4 miliardi l’anno per un sistema carcerario dove 70% dei detenuti vengono nuovamente condannati per nuovi reati entro 2 anni dopo il rilascio, forse sarebbe il caso di cambiare qualcosa per migliorare il ritorno sull’enorme capitale investito.
di Marco Iasevoli
Avvenire, 23 luglio 2025 Il Governo punta sull’edilizia. Nordio: liberazione anticipata sarebbe una resa. Meloni: certezza della pena. Un disegno di legge (non un decreto) per la detenzione di tossicodipendenti nelle comunità. “No” a una “liberazione anticipata, lineare e incondizionata”, insomma “no” a un indulto perché “sarebbe una resa dello Stato”. È la premessa del governo, e del Guardasigilli Carlo Nordio, al piano-carceri presentato ieri in Cdm, articolato in tre passi: aumento dei posti, “detenzione differenziata” per le persone tossicodipendenti e alcol-dipendenti, nuove procedure per chi potrebbe avere diritto alla liberazione anticipata.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 23 luglio 2025 Via libera del Cdm. Il presidente del Cnf avverte: “La risposta non può essere solo quantitativa. Serve garantire dignità e reinserimento. Nessuna liberazione speciale anticipata, nessun intervento generalizzato. Il piano del ministro Carlo Nordio, approvato dal Consiglio dei ministri, punta su due direttrici: meno burocrazia, più spazio fisico. Tradotto: moduli prefabbricati per ampliare le celle e un disegno di legge per facilitare la detenzione domiciliare dei detenuti tossicodipendenti. Due gli interventi principali: un ddl per ampliare l’accesso alla detenzione domiciliare per detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti, e uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che riforma il regolamento penitenziario.
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 23 luglio 2025 Dal cdm via libera alle misure di Nordio contro il sovraffollamento dovuto anche all’aumento dei reati voluto dalla maggioranza. Tra voto al Senato sulla separazione delle carriere e il piano carceri licenziato dal consiglio dei ministri, ieri doveva essere per il guardasigilli Carlo Nordio la grande occasione per riprendersi da settimane di polemiche e accuse. “È una giornata intensa per la giustizia”, aveva detto cominciando la conferenza stampa post cdm in cui doveva illustrare i provvedimenti contro il sovraffollamento carcerario.
di Luca Rondi
altreconomia.it, 23 luglio 2025 Una proposta del think tank “Spazio aperto” prevede la costruzione di nuovi istituti “inglobati” all’interno di un polo produttivo. L’imprenditore, in asse con le Fondazioni bancarie, avrebbe accesso a ingenti sgravi fiscali e agevolazioni nella costruzione. Seppur il “trattamento” dei detenuti resti in capo all’amministrazione penitenziaria, per gli esperti si tratta di una proposta preoccupante. Accolta però con diverse aperture da parte dell’esecutivo.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 23 luglio 2025 Il Guardasigilli in Consiglio dei ministri dopo l’appello di Mattarella sul boom di suicidi: “Oltre 61 mila reclusi: uno su tre dipende da droga e alcol”. Nessuna “liberazione anticipata, lineare e incondizionata, suonerebbe come una resa da parte dello Stato liberare i detenuti solo perché c’è posto. Ma questo piano contiene numeri non solo buone intenzioni”. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha illustrato le misure contro il sovraffollamento delle carceri, prese in una giornata ad alta temperatura, non solo politica (a Roma, mentre al Senato passava la sua riforma sulla separazione delle carriere, si registravano 34 gradi).
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 23 luglio 2025 Non nasconde entusiasmo e soddisfazione il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, in merito all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri di “tre provvedimenti fondamentali per restituire dignità alla giustizia italiana. Stiamo parlando di un nuovo piano carceri da oltre 750 milioni per recuperare 10 mila posti detentivi, una riforma liberale per garantire la disintossicazione e la rieducazione dei tossicodipendenti, una legge delega per ridisegnare una geografia giudiziaria più vicina alle esigenze dei territori e dei cittadini. Queste - commenta Delmastro - sono tutte misure epocali che aggrediscono alla radice i problemi atavici della giustizia italiana.
di Francesco Malfetano
La Stampa, 23 luglio 2025 Il sottosegretario Andrea Delmastro difende il decreto Carceri: “I moduli prefabbricati garantiscono dignità ai detenuti”. “Dare ai tossicodipendenti la possibilità di uscire dal tunnel attraverso un vero percorso di disintossicazione”. Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, rivendica così uno dei provvedimenti più discussi tra quelli approvati ieri in Consiglio dei ministri. Si tratta della misura che consente ai detenuti tossicodipendenti condannati per reati connessi alla dipendenza di scontare la pena in comunità terapeutiche.
di Gianni Alemanno e Fabio Falbo
Il Dubbio, 23 luglio 2025 Dopo i due tentati suicidi sventati in extremis a Rebibbia grazie ad altre persone detenute, alla fine nel nostro carcere è arrivato il 42° suicidio in cella del 2025. Maurizio D.B. aveva 55 anni, detenuto dal 2019 con una pena di 15 anni di carcere. Era in cella singola del Braccio G12 di Rebibbia. Negli ultimi giorni era stato raggiunto dalla notifica di un’altra condanna, sempre per rapina, ad altri 7 anni di carcere. Nella notte di venerdì 18 si è impiccato alle sbarre della finestra della cella ed è stato trovato al mattino dopo dagli agenti della Penitenziaria con il corpo già freddo. Sembra che abbia lasciato una lettera d’addio, ma non ne conosciamo il contenuto. I media - a differenza dei due precedenti tentati suicidi - questa volta hanno dato notizia.
di Angela Stella
L’Unità, 23 luglio 2025 I detenuti si rassegnino. Dietro l’angolo non c’è alcuna soluzione immediata da parte del Governo per fronteggiare l’emergenza carceraria. Se c’era infatti molta attesa per il Cdm di ieri che aveva all’ordine del giorno quattro provvedimenti in materia giustizia, poi, ascoltando il Ministro della Giustizia Carlo Nordio nella successiva conferenza stampa, si è scoperto che tutto quello che c’è in cantiere avrà tempi di concretizzazione lunghi anche perché, come ha ammesso il Guardasigilli, si tratta di riforme strutturali.
di Maria Brucale
Il Manifesto, 23 luglio 2025 La Corte europea dei diritti umani (Cedu) con sentenza pubblicata lo scorso 10 luglio 2025, nel ricorso n. 64753/14, “Gullotti contro Italia”, ha riconosciuto la violazione dell’articolo 8 della Convenzione che garantisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, del domicilio, della corrispondenza, anche ai ristretti in regime di 41 bis. Il magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia aveva rinnovato nei confronti di una persona ristretta in regime di 41 bis, per un periodo di tre mesi, il divieto di corrispondenza epistolare con persone diverse dai parenti ammessi alle visite, in ragione della pericolosità soggettiva del detenuto in quanto collocato in regime differenziato.
di Giovanni Bianconi
Corriere della Sera, 23 luglio 2025 “Il suo sogno oggi si trasforma in realtà e il nostro presidente, dall’alto dei cieli, credo sorrida e guardi soddisfatto il lavoro dei suoi allievi”, scandisce con ostentata emozione il senatore Pierantonio Zanettin, parlando dal banco che fu di Silvio Berlusconi. “La giustizia giusta gli è stata sempre a cuore”. Zanettin offre una particolare lettura dei trascorsi giudiziari di Berlusconi e accusa: “Egli è stato e continua a essere anche oggi vittima di una giustizia ingiusta, viziata dal pregiudizio ideologico e politico”. Nella logica di Forza Italia questa riforma dovrebbe mettere fine al presunto “uso politico della giustizia”, sebbene non incida in nessun modo sui tempi e i modi di conduzione di inchieste e processi. Ma il senatore azzurro celebra ugualmente con queste premesse “lo storico voto di oggi”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 23 luglio 2025 La riforma approvata in seconda lettura a Palazzo Madama: il testo ora attende l’ultimo via libera della Camera prima del referendum. “Riforma epocale, giornata storica, sogno di Silvio Berlusconi”: sono solo alcune delle espressioni pronunciate ieri nell’Aula del Senato che ha approvato con 106 voti a favore (FI, Lega, Fd’I, Nm, Azione), 61 contrari (Pd, Avs, M5S) e 11 astensioni (Italia viva) la riforma costituzionale della separazione delle carriere, alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Al termine della votazione le opposizioni hanno messo in atto una protesta, mostrando la copertina della Costituzione italiana a testa in giù e gridando “vergogna, vergogna”.
di Nicola Madia
Il Riformista, 23 luglio 2025 Dalle colonne de Il Sole 24 ore i professori Vittorio Manes e Nicolò Zanon, in un articolo dal titolo evocativo (Il primato perduto della libertà individuale), hanno magistralmente sottolineato la dilagante deriva panpenalistica che sta travolgendo il diritto primario della libertà. Libere interpretazioni denotano la tendenza a usare l’arma contundente del diritto penale per fronteggiare una collettività convinta che il crimine imperversi. Il nostro paese è tra i più sicuri del pianeta. Le statistiche dicono che il numero di tutte le tipologie di reati è in costante diminuzione e che il tasso di recidiva crolla per i condannati ammessi ai benefici penitenziari, i quali, potendo reinserirsi nella collettività, scelgono, in stragrande maggioranza, di condurre un’esistenza migliore di quella infernale assicurata dal crimine.
di Francesca Schianchi
La Stampa, 23 luglio 2025 Sì del Senato alla separazione delle carriere tra omaggi a Berlusconi e proteste. Ora si torna alla Camera, poi il referendum. Nordio: “Riprenda il dialogo con le toghe”. A vederla dall’alto, mezza vuota per buona parte della seduta e percorsa da un brusio continuo, l’Aula del Senato non sembrerebbe impegnata ad approvare “l’epocale riforma della giustizia”, come da trionfante definizione del ministro Carlo Nordio. Sembrerebbe più un clima da discussione generale su un tema secondario: si cambia la Costituzione tra un “colleghi abbassate la voce” e applausi di cortesia, non c’è attenzione né pathos, pure gli attacchi passano quasi inosservati, nessuno che sbraiti e si lamenti.
di Antonello Cosentino*
Il Manifesto, 23 luglio 2025 La riforma non riguarda la giustizia come servizio ai cittadini ma i rapporti tra la magistratura e gli altri poteri dello Stato. Per coglierne la portata bisogna guardare la Storia. Il vero bersaglio della riforma della magistratura approvata ieri dal Senato è il Csm: per formalizzare la separazione delle carriere, che di fatto c’è già, non sarebbe necessario modificare la Costituzione. Con la riforma il Csm verrà sdoppiato, e ciascuno dei due Consigli avrà minor peso istituzionale, verrà privato della potestà disciplinare, verrà composto da magistrati sorteggiati e non più eletti. Quest’ultimo punto è cruciale: spezzare il nesso di rappresentatività tra la magistratura e il proprio governo autonomo significa sottrarre a quest’ultimo il contributo derivante dalla dialettica di idee, visioni e valori che si sviluppano all’interno ...
di Mario Lavia
linkiesta.it, 23 luglio 2025 Battaglia in Parlamento, con toni concitati ed estremi. La destra ha votato compatta la legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, Azione anche, Italia Viva si è astenuta. Il Pd, oggi durissimo, qualche anno fa era a favore. Chi inneggiava a Silvio Berlusconi, chi a Giovanni Falcone, chi mostrava la Costituzione (quella più bella del mondo) capovolta: in un’accesa seduta il Senato ha approvato a sua volta - lo aveva già fatto la Camera - la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Adesso occorreranno altre due letture abbastanza scontate, e infine ci sarà il referendum confermativo, senza quorum, nella prossima primavera.
di Gabriella Cerami
La Repubblica, 23 luglio 2025 L’ex toga di Mani Pulite: “Se il pubblico ministero abbandona la cultura del giudice, il suo solo interesse diventa vincere la causa”. “Il governo vuole limitare il lavoro di controllo dei magistrati sui politici”. Gherardo Colombo, ex magistrato, pubblico ministero della Procura di Milano negli anni dell’operazione Mani pulite, considera la riforma della giustizia, che prevede la separazione delle carriere, “un danno per i cittadini”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 23 luglio 2025 L’ex procuratore di Milano: “Critiche come quelle di Nordio sul caso Open Arms oggi sono interferenze, domani saranno ordini. Con la separazione delle carriere si ritiene di rafforzare la terzietà del giudice, ma in realtà ci sarà solo più sensibilità nei confronti delle campagne “legge e ordine”.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 23 luglio 2025 “Il gossip non c’entra con le inchieste. Non solo i magistrati hanno il potere di decidere della vita delle persone. Anche i cronisti, ma fingono di non saperlo. La sinistra che regala il garantismo alla destra? Follia”. Parla Michele Serra. Che cosa succede quando un’inchiesta giudiziaria tende a occuparsi più di fenomeni sociali che di responsabilità individuali? Che cosa succede quando l’indagine di una procura viene trasformata dall’opinione pubblica in una condanna fino a prova contraria? Che cosa succede quando la politica cerca di utilizzare un processo mediatico per regolare i suoi conti interni? E che cosa succede quando il mestiere del giornalista, dinanzi ai meccanismi perfidi, demoniaci, tossici, del circo mediatico diventa un surrogato dell’azione della pubblica accusa, una buca delle lettere ...
di Marika Ikonomu
Il Domani, 23 luglio 2025 Nella discussione in Senato l’intesa di tutte le forze politiche. Mercoledì 23 il voto del testo frutto di un accordo bipartisan in commissione. Per le opposizioni però mancano gli interventi sul piano culturale: educazione e formazione. C’è un punto su cui l’aula del Senato, dopo lo scontro sulla riforma della giustizia, si è trovata d’accordo. Ed è accaduto durante la discussione del disegno di legge, varato dal governo lo scorso 7 marzo, sull’introduzione del reato di femminicidio. Il testo discusso, che verrà votato mercoledì 23, è l’esito di un accordo bipartisan in commissione, di “un lavoro condiviso, con l’opposizione, e approfondito”, ha detto la relatrice e senatrice della Lega Giulia Bongiorno. La discussione in commissione per Bongiorno ha portato a “un netto miglioramento” del testo governativo.
di Teresa Cioffi
Corriere di Torino, 23 luglio 2025 Monica Formaiano, nuova Garante regionale dei diritti dei detenuti: “Immagino una realtà carceraria più umana, sia per quanto riguarda i detenuti che per gli agenti della penitenziaria”. Sono queste le premesse di Monica Formaiano, la nuova garante regionale nominata ieri dalla giunta Cirio. Avvocata di Alessandria, ricoprirà il ruolo che è stato affidato a Bruno Mellano per undici anni. “Aspettiamo la firma del presidente Cirio - dice. Ovviamente si parla di una grande responsabilità. Un conto è approcciarsi al mondo penitenziario con l’occhio garantista del professionista, un altro è guardarlo a 360 gradi”.
di Cristina Porta
La Stampa, 23 luglio 2025 Sono già quattro le persone che hanno iniziato a lavorare nel fast food: “Il lavoro fondamentale per evitare la recidiva”. Il riscatto sociale e il reinserimento passano dal lavoro. A dirlo sono i dati: solo il due per cento dei detenuti che, una volta usciti dal carcere, lavorano torna a delinquere contro il 70 per cento di coloro che hanno scontato la pena senza aver avuto la possibilità di un lavoro esterno alla prigione. Da giugno, due giovani detenuti del carcere di Brissogne sono stati ammessi al lavoro esterno e sono impiegati al McDonald’s di Aosta. È l’associazione Seconda Chance, che si occupa a livello nazionale del reinserimento dei detenuti, che ha attivato i colloqui con il direttore del fast food e la direzione carceraria valdostana.
cagliaritoday.it, 23 luglio 2025 Presentata un’interrogazione dai Riformatori Sardi per fare luce sull’iniziativa presentata nel febbraio scorso dall’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi: “Questi ritardi creano grossi problemi sia ai pazienti che agli agenti della Penitenziaria”. Fare luce sui persistenti ritardi nell’attivazione del reparto dedicato ai detenuti malati presso l’ospedale Santissima Trinità di Cagliari. È questo in sintesi il contenuto dell’interrogazione presentata oggi dai consiglieri dei Riformatori Sardi, Umberto Ticca, Aldo Salaris e Giuseppe Fasolino, e indirizzata alla presidente regionale, Alessandra Todde, e all’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi.
di Biagio Salvati
Il Mattino, 23 luglio 2025 Ieri la visita nella Casa circondariale. Sofferenza. È questa la parola che meglio descrive la condizione attuale della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, visitata ieri mattina dal garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, accompagnato da due componenti dell’Osservatorio regionale campano. La visita ha restituito l’immagine di un carcere al collasso: 1.044 detenuti stipati in una struttura pensata per 826 posti regolamentari, che si riducono a circa 700 effettivi a causa dell’inagibilità di due intere sezioni.
Corriere del Veneto, 23 luglio 2025 Emergenza cimici nel carcere di Santa Maria Maggiore. Nell’istituto penitenziario maschile diversi detenuti hanno riportato morsi ricondotti alle cimici da letto. La direzione sta cercando di affrontare il problema, ma le soluzioni fino ad adesso adottate non hanno portato alla soluzione. La direzione del carcere ha fatto sapere che “da tempo è impegnata ad affrontare ogni eventuale criticità all’interno della struttura, anche di natura igienico sanitaria”. In questo caso gli interventi sono coordinati dall’Usl 3 Serenissima che sta seguendo il caso.
udinetoday.it, 23 luglio 2025 Solidarietà e impegno civile scendono in campo per il carcere cittadino di via Spalato. È qui, infatti, che sta prendendo forma un importante progetto di riqualificazione che vede al centro la realizzazione di una nuova sala polivalente. L’iniziativa, parte di un più ampio piano di ristrutturazione dell’istituto penitenziario udinese, è stata significativamente supportata dalla cooperativa “Dinsi une Man”, che ha contribuito in maniera determinante all’allestimento del nuovo spazio. Il cantiere, avviato nelle scorse settimane, è un segnale concreto dell’attenzione della comunità verso le condizioni dei detenuti. Il progetto di miglioramento delle condizioni dei detenuti di via Spalato si inserisce in un percorso avviato già nei mesi scorsi dall’attuale Garante e dal suo predecessore, a testimonianza di un impegno ...
di Luca Bonzanni
L’Eco di Bergamo, 23 luglio 2025 Con “Campino à la Plage” quattro giorni di incontri per tenere alta l’attenzione sulla realtà carceraria. Saranno “Ore d’aria buona”: in compagnia, nella socialità, all’aperto. E sensibilizzando su un tema delicato, che in questi ultimi mesi sta vivendo una situazione spesso drammatica: il carcere, la vita oltre le sbarre, ma anche il riscatto di chi ha saldato il proprio conto con la giustizia. È il tema al centro di “Campino à la Plage”, l’evento estivo che anima il parco del Campino di Cologno al Serio e giunto alla quinta edizione, con l’organizzazione curata dal Centro giovanile “Lo Spazio” e il sostegno di diverse istituzioni e realtà del territorio: da giovedì a domenica, quattro giorni tra festa e impegno.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 23 luglio 2025 Il caso di Laura Santi riapre il dibattito sul fine vita e sul testo all’esame del Senato. Dal ruolo del servizio sanitario al comitato di valutazione, i nodi più critici. La morte della giornalista umbra Laura Santi, nona persona in Italia ad accedere al suicidio assistito, apre ancora una volta il dibattito sul fine vita. E offre l’occasione per domandarsi in che modo la legge proposta dalla maggioranza potrà modificare le “regole” già in vigore e incidere sulle scelte dei pazienti.
di Lorenzo D’Avack
Il Dubbio, 23 luglio 2025 Dal dopoguerra in poi è il segno distintivo della comune appartenenza all’umanità. Nell’ambito dei dibattiti o degli scritti concernenti problematiche bioetiche e giuridiche è difficile non incontrare “il principio della dignità della persona”, richiamato anche da posizioni fra loro contrastanti. Esemplare in tal senso l’attuale disputa concernente il bene vita o il rapporto scienza e diritti dell’uomo. La necessità e l’opportunità di marcare il rapporto fra l’uomo e la dignità ha origine da un passato di offese ad essa a seguito delle tragiche esperienze di totalitarismi e di regimi dittatoriali. Nasce così il riferimento alla dignità delle persone come valore fondante di tutti i diritti e come dato intangibile da rispettare e tutelare prima di ogni altra cosa.
di Filomena Gallo*
La Stampa, 23 luglio 2025 Se fosse stata in vigore la legge che questo Governo ha proposto Laura non sarebbe stata libera di scegliere. In ricordo di Laura Santi: una vita per il diritto all’autodeterminazione Laura Santi era una mia amica. Sono stata anche sua avvocata ma il nostro legame andava oltre il ruolo professionale: era profondo, umano, politico. Laura era una persona luminosa, determinata e consapevole. Ha lottato fino alla fine per vedere riconosciuto un diritto che dovrebbe appartenere a tutti: il diritto all’autodeterminazione.
di Claudia Fanti
Il Manifesto, 23 luglio 2025 I venezuelani espulsi dagli Usa e detenuti in Salvador: “Abusati e torturati”. Sono al momento 59 i detenuti politici rilasciati dal governo Maduro - in tutto si dovrebbe arrivare a un’ottantina - contestualmente all’accordo raggiunto fra il segretario di Stato Usa Marco Rubio e il governo venezuelano per la liberazione di dieci cittadini statunitensi reclusi in Venezuela in cambio della scarcerazione di 252 migranti venezuelani illegalmente rinchiusi nel mega carcere salvadoregno Cecot (Centro di confinamento del terrorismo). Un accordo, seguito a una lunga e complessa trattativa, celebrato con grande soddisfazione in Venezuela, dove il procuratore generale Tarek William Saab ha annunciato l’avvio di un’indagine contro il presidente salvadoregno Nayib Bukele e i suoi alti funzionari per il trattamento riservato ...
di Mario Baudino
La Stampa, 23 luglio 2025 Scrivevano (sotto pseudonimo) per una piattaforma taiwanese dedicata a un nuovo genere di grande successo, noto come damnei: che intreccia temi gay, fantasy e fantascienza. Secondo la BBC, almeno una trentina di giovani autrici cinesi che scrivono per lo più su una piattaforma taiwanese (Haitang Literature) sono state arrestate quest’anno, da febbraio a oggi. Il loro crimine non è quello di intelligenza col nemico (notoriamente la Cina considera Taiwan una parte ribelle del suo territorio nazionale), ma di aver scritto storie di argomento omosessuale nell’ambito di un nuovo genere popolarissimo anche in Cina, ovviamente, noto come danmei: che intreccia temi gay generalmente maschili, fantasy e fantascienza, non senza tentazioni, pare, Bdsm; e piace soprattutto a un pubblico femminile.
di Alessandro De Pascale
Il Manifesto, 23 luglio 2025 La Tailandia, primo paese asiatico a depenalizzare coltivazione e vendita della marijuana, ci ripensa. Protesta un settore in pieno boom. Isola di Phuket, Tailandia. Girando per le strade di una delle più battute mete turistiche balneari di questa nazione del sud-est asiatico, un po’ ovunque si vedono insegne al neon con la foglia di cannabis. Sulla maggiore isola del Paese, abitata sulla carta da meno di 400mila abitanti, attualmente si contano quasi 1.500 dispensari che vendono liberamente marijuana e derivati (dai biscotti alle bibite, passando per le caramelle). In alcune zone ce n’è uno ogni poche centinaia di metri. Nella capitale Bangkok, megalopoli da quasi 11 milioni di abitanti, sono 3.000.
DOCUMENTI
PODCAST
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 27 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CONCORSI E BANDI