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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 20 luglio 2025

CARCERI

L’emergenza carceri riesplode in estate

di Paola Balducci

La Nuova Sardegna, 20 luglio 2025 Ogni estate, nel nostro Paese, il carcere smette di essere invisibile. Lo fa nel modo più drammatico: una rivolta, un suicidio, un allarme. Come se l’opprimente calura di luglio scoperchiasse quello che durante l’anno si preferisce ignorare. L’anno scorso fu il carcere di Regina Coeli a esplodere. proteste, urla, tensioni che i detenuti gridavano da tempo e anche quest’anno, la tragedia silenziosa che si chiama suicidio, sta continuando a non cedere il passo: già oltre 40 solo nei primi sei mesi del 2025. Nel mezzo, una lettera del Presidente del Senato indirizzata all’associazione Nessuno tocchi Caino, contenente parole importanti: “Occorre un deciso cambio di passo”, scrive, denunciando l’insostenibilità del sovraffollamento e l’urgenza di restituire senso alla pena.

 

Non nuove carceri ma una nuova idea di pena

di Francesco Bianchi

terzultimafermata.blog, 20 luglio 2025 Il sovraffollamento carcerario e le disumane condizioni nelle quali sono costrette a vivere le persone ristrette e consegnate in custodia allo Stato, con il sempre più allarmante e crescente dato dei suicidi carcerari, è diventato uno dei problemi principali all’attenzione non più dei soli avvocati e delle associazioni che si occupano dei luoghi di detenzione, ma della politica interna ai massimi livelli istituzionali, della Corte Costituzionale e dell’Europa. Basti pensare all’attenzione posta dallo stesso Presidente della Repubblica e dal Presidente del Senato sulla questione, alla recente sentenza della Consulta in tema di CPR e al rifiuto da parte dell’autorità giudiziaria Olandese di consegnare allo Stato italiano un indagato di omicidio a causa delle disumane condizioni carcerarie.

 

I detenuti non siano “avanzi” della giustizia

di Sergio Moccia

Il Manifesto, 20 luglio 2025 Per far fronte al sovraffollamento servono riforme. E serve un’opera radicale di “rieducazione”, ma della società e delle istituzioni. L’attuale situazione carceraria risulta insopportabile per uno stato di diritto. Eppure quest’anno ricorre il cinquantenario di quella che pareva una fondamentale riforma, attuata con la legge n. 354 del 1975, introduttiva del nuovo Ordinamento penitenziario. Fino ad allora, era in vigore il Regolamento penitenziario fascista del 1931, in cui il detenuto era preso in considerazione soltanto come oggetto della disciplina della condotta e, dunque, come destinatario di attività svolte in prima persona da soggetti dell’amministrazione penitenziaria.

 

Suicidi a raffica e agenti stremati. Ma Delmastro pensa ai distintivi

di Nello Trocchia

Il Domani, 20 luglio 2025 La Polizia penitenziaria, che dipende dal sottosegretario, potrebbe presto avere 13 nuovi contrassegni. Non c’è il bando e neanche i fondi necessari, però spopolano i siti online dove è possibili acquistarli. Mentre il carcere è il regno dei suicidi, delle violenze, della droga e dei cellulari in cella con gli agenti allo stremo delle forze, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, attraverso il Dap, pensa a introdurre nuovi distintivi per la polizia penitenziaria. Negli ultimi mesi, infatti, c’è stata una sequela di provvedimenti del capo di dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, per lo più quando alla guida c’era la fedelissima Lina Di Domenico, che hanno introdotto ben tredici nuovi stemmi. Si parte con il distintivo di “ricordo” per passare a quello dell’”appartenenza” fino a quello del “matricolista”.

 

Ministro Nordio…. basta rinchiudere, reprimere, punire!

di Antonio Bincoletto*

tuttieuropaventitrenta.eu, 20 luglio 2025 Quando si parla di sicurezza c’è un grosso equivoco che viene alimentato e una verità non detta che andrebbe svelata: non è con la pura repressione che si ottiene un mondo più sicuro. Lo dimostrano una quantità di studi e dati di fatto su esperienze umane passate e presenti. Negli Usa la pena di morte tuttora applicata in alcuni stati non ha dissuaso dal compiere reati anche molto gravi (si pensi per esempio alle periodiche stragi fatte con armi da fuoco nelle comunità scolastiche). Risulta inoltre che da quando negli States si è applicato il modello definito “tolleranza zero” il numero di persone recluse nelle carceri americane sia aumentato di cinque volte, mentre il numero dei reati pare essere rimasto stabile.

 

Carcere, quando il volontariato è una vocazione: incontri con i protagonisti

di Raffaella Tallarico

gnewsonline.it, 20 luglio 2025 La bellezza in carcere: Luciana Delle Donne e la “Maison” con le detenute. Vite e tessuti tenuti insieme da un filo sottile; il recupero, in entrambi i casi, significa investire sul futuro. Luciana Delle Donne lascia la sua carriera in banca per dedicarsi alle donne detenute della casa circondariale di Lecce, non solo con il lavoro. “Il bello esiste e va ricercato ovunque”, è lo slogan del marchio “Made in Carcere”, da lei fondato nel 2007. A maggior ragione in un penitenziario: le donne lavorano e allenano la creatività, creando borse e gadget con tessuti che, altrimenti, andrebbero al macero. Per la sua attività nei penitenziari, Delle Donne viene premiata al Quirinale dal Presidente Sergio Mattarella, nel 2023.

 

“Nessuno si salva da solo”

di Maria Teresa Caccavale*

tuttieuropaventitrenta.eu, 20 luglio 2025 Fare volontariato in carcere non è semplice, non almeno come indicato dal precetto ecclesiale di fare visita ai carcerati. La nostra Associazione Happy Bridge con sede a Roma da anni si occupa di attività di volontariato a favore delle persone detenute e ex detenute o in detenzione domiciliare e sa bene quanta burocrazia e stigmi bisogna superare per realizzare gli scopi sociali. Il carcere è un luogo blindato dove la Sicurezza è l’obiettivo principale, il resto e precisamente la rieducazione e risocializzazione delle persone detenute è un problema secondario. Pertanto chi intraprende questa strada lo fa perché ci crede, oppure vuole farsi bravo agli occhi del prossimo.

 

GIUSTIZIA

Giustizia e lotte politiche

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 20 luglio 2025 Il ricorso in Cassazione per la sentenza Open Arms. Leggere le norme con gli occhiali della politica alimenta le polemiche. La battaglia che s’è innescata sul terreno della giustizia è arrivata al punto che su ogni iniziativa giudiziaria che abbia anche una minima ed eventuale valenza politica, si scatena un putiferio. Anche quella avviata con intenzioni tutt’altro che velleitarie, come pensavano i pubblici ministeri di Palermo decidendo di rivolgersi direttamente alla Cassazione per impugnare l’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms.

 

Giustizia, promesse al palo: tra edilizia ferma e processo telematico al rallentatore

di Irene Famà

La Stampa, 20 luglio 2025 Le riforme sono solo a colpi di slogan e parte dei fondi del Pnrr è ancora da spendere. Caos giustizia. I temi sul tavolo del ministero sono numerosi: questione carceri, giustizia penale e giustizia civile, risorse del Pnrr. E sullo sfondo ci sono i toni sempre più aspri tra governo e toghe sulla riforma costituzionale in discussione e non solo. Carceri affollate ma edilizia penitenziaria ferma al palo - Strutture fatiscenti, pochi posti per troppi detenuti, carenza di personale: questi sono solo alcuni dei problemi del sistema carcerario.

 

“Assoluzioni impugnabili solo per i reati più gravi”, Nordio studia la riforma

di Andrea Bulleri

Il Messaggero, 20 luglio 2025 Si pensa a una norma per ridurre gli appelli contro le sentenze di proscioglimento L’ipotesi di uno “scudo” totale e i paletti della Consulta (che lo bocciò nel 2007). “Rimedieremo”. Non è una promessa dal sen fuggita, quella arrivata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio subito dopo la notizia del ricorso dei pm di Palermo contro l’assoluzione di Matteo Salvini. “Nei Paesi civili, le sentenze di assoluzione non si impugnano”, è la linea del Guardasigilli. Che presto potrebbe tradursi in un nuovo intervento per rivedere questo aspetto del processo penale, almeno per quanto riguarda la maggior parte dei reati. E impedire che chi è già stato giudicato innocente una volta non si veda poi condannato in secondo grado.

Perché i giudici chiedono dialogo (e rispetto) al Governo

di Angelo Picariello

Avvenire, 20 luglio 2025 Il procuratore antimafia Melillo: al sospetto si sostituisca l’attenzione. Parodi (Anm): dobbiamo poter esprimere le nostre considerazioni. Nordio studia intanto l’inappellabilità delle assoluzioni. Più che scontro, incomunicabilità. Ognuno per la sua strada, governo e magistrati: dopo l’annuncio della Procura di Palermo del ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha assolto Salvini per la vicenda Open Arms - un “ricorso per saltum” che evita l’appello ma richiede una pronuncia della Suprema Corte - tiene banco la contromossa che il governo ha in mente, porre uno stop sull’impugnabilità delle sentenze di assoluzione.

 

Nordio senza freni imbarazza il Governo. Milano, i dubbi di Sala

di Enrica Riera

Il Domani, 20 luglio 2025 Le esternazioni del guardasigilli creano malumore nel governo. Che non può scaricarlo. Il sindaco indagato lunedì parlerà in aula. Carlo Nordio è dall’inizio della legislatura croce e delizia di Giorgia Meloni. Gaffeur semiprofessionista (contro le intercettazioni disse che i mafiosi non usano più il telefonino, si scoprì che Matteo Messina Denaro ne possedeva diversi durante la latitanza), re dei pasticci del caso dell’oligarca russo Artem Uss e della vicenda Almasri che ha portato pure la premier ad essere iscritta nel registro degli indagati, il ministro della Giustizia resta un intoccabile. Anche quando, da una piscina con Alfonso Signorini al Forte, attacca la magistratura a una manciata di giorni dal voto finale in Senato sulla riforma della giustizia.

 

Caso Open Arms, il viceministro della Giustizia: “Dai pm testardaggine processuale”

di Simone Arminio

La Nazione, 20 luglio 2025 Paolo Sisto, il vicario di Nordio: sulla riforma noto un certo nervosismo, eppure è una rivoluzione democratica. Il ricorso per saltum sull’assoluzione di Salvini e il caso Open Arms? “È un esempio di testardaggine processuale, pur nella regolarità del gesto tecnico - chiarisce Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, senatore di Forza Italia e avvocato di lungo corso -. Come corretta e ben scritta continuo a pensare sia la sentenza di assoluzione in primo grado nei confronti di Matteo Salvini”.

 

Musolino (Md): “Nordio non sa di cosa parla quando attacca il ricorso in Cassazione”

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 20 luglio 2025 Intervista al segretario nazionale di Md dopo le polemiche scaturite dalla vicenda Salvini-Open Arms. “Se passa la riforma della giustizia le bordate contro i giudici potranno condizionarli. Mentre le attuali istituzioni tutelano la magistratura dalle intimidazioni governative”. “Contro le toghe usano il manganello mediatico”. È netto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica e procuratore aggiunto di Reggio Calabria, il giorno dopo il nuovo round di attacchi governativi alla magistratura sui casi Open Arms e Almasri.

 

Borsellino e la giustizia secondo Nordio

di Francesco La Licata

La Stampa, 20 luglio 2025 Ieri si è celebrato il 33°anniversario della strage di via D’Amelio, che costò la vita al giudice Paolo Borsellino e ai 5 agenti della scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. Così, come ogni anno, ci è toccato di assistere all’ipocrita e indebita appropriazione della memoria dei nostri martiri, caduti mentre portavano avanti, in perfetta solitudine, una difficilissima e pericolosa battaglia contro la “mafia totale” che aveva “conquistato” la Sicilia e si apprestava a varcarne i confini fino al resto del territorio nazionale.

 

Via D’Amelio, Salvatore Borsellino: “Non sapremo mai la verità”

di Alfredo Marsala

Il Manifesto, 20 luglio 2025 Memoria e animazione sociale sono stati il fulcro delle celebrazioni, nessuna passerella istituzionale. La strage di via D’Amelio “ha impresso un segno indelebile nella storia italiana”. Parole nette che il Capo dello Stato Mattarella ha pronunciato nel giorno dell’anniversario dell’assassinio di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Sono trascorsi 33 anni da quel 19 luglio del 1992, ma sono tanti gli interrogativi senza risposta sui quali la procura di Caltanissetta sta tentando di fare luce indagando sui depistaggi.

 

“L’Operazione Borsellino” porta all’anniversario più buio dell’antimafia

di Attilio Bolzoni

Il Domani, 20 luglio 2025 Informazione mischiata a disinformazione intorno al dossier su Mafia e Appalti che, secondo un generale ancora oggi indagato nel contesto delle stragi del 1993, è il movente dell’uccisione del magistrato. Una tesi sostenuta anche dalla commissione antimafia e che piace alla procura di Caltanissetta. L’operazione è stata orchestrata da gente del mestiere, che ha sapientemente mischiato informazione e disinformazione, una campagna a vasto raggio iniziata in sordina un paio di anni fa ed esplosa in tutta la sua virulenza quest’estate. È l’”Operazione Borsellino”, quella che sta segnando il trentatreesimo anniversario della strage di via Mariano D’Amelio, la verità e nient’altro che la verità sull’attentato che il 19 luglio del 1992 ha fatto saltare in aria l’amico più caro di Giovanni Falcone.

 

TERRITORIO

Calabria. “Nelle cucine delle carceri topi, insetti e zero controlli”

di Lucio Musolino

Il Fatto Quotidiano, 20 luglio 2025 Scioccante rapporto dell’Anticorruzione sulle condizioni del cibo per detenuti e agenti. Allarme per la correttezza degli appalti. Topi e insetti nelle cucine. Nessuna tracciabilità degli alimenti. Assenza dell’attestato Haccp. Mancata sostituzione dei filtri degli erogatori d’acqua. Irregolarità nella gestione e pulizia della cucina e dei magazzini. Ma anche “mancata verifica dell’etichettatura dei prodotti alimentari, scadenze non sempre monitorate, mancata verifica dello stato e funzionalità delle attrezzature di refrigerazione”, comprese quelle sulla temperatura del cibo nei frigoriferi. Il tutto garantito da “attestazioni di conformità positive”.

 

Roma. A Rebibbia ancora un suicidio. “Così il carcere è una condanna a morte”

di Luca Monaco

La Repubblica, 20 luglio 2025 Detenuto si suicida a Rebibbia: aveva 54 anni. È il quarantunesimo caso dall’inizio dell’anno. Maurizio Di Battista, un uomo romano di 54 anni, sabato mattina è stato trovato morto nella sua cella singola al primo piano del carcere, nel reparto G12: è il quarantunesimo suicidio dall’inizio dell’anno. La dem Michela De Biase: “È una strage silenziosa”. Ancora un suicidio in carcere: un detenuto di 54 anni si è tolto la vita nel carcere di Rebibbia a Roma. A darne notizia è il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio.

 

Monza. Trovato impiccato nella sua cella, detenuto di 29 anni muore in ospedale

di Dario Crippa

Il Giorno, 20 luglio 2025 Alla fine non ce l’ha fatta. È morto all’ospedale San Gerardo di Monza Boussahab Otmane, un marocchino di 29 anni: era ricoverato dopo essere stato trovato impiccato nella sua cella. Detenuto alla casa circondariale di via Sanquirico da un anno, arrivava dal carcere di Vigevano dove scontava una pena per furti e aveva problemi di droga. Detenuto problematico, pare avesse grossi problemi di adattamento alla vita carceraria, soprattutto con gli altri detenuti. Con cui spesso litigava ed era coinvolto in risse. Di recente era riuscito ad accedere al lavoro e la sua pena sarebbe terminata nel settembre del 2027.

Lucera (Fg). Detenuto trovato morto in carcere: si indaga su un possibile suicidio

di Giovanna Tambo

statoquotidiano.it, 20 luglio 2025 Il corpo dell’uomo è stato trovato privo di vita nel locale doccia del reparto detentivo. Una drammatica scoperta è avvenuta nella mattinata di ieri all’interno della Casa circondariale di Lucera, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di Danit Ionel Bucur, cittadino rumeno di 47 anni, detenuto dal marzo scorso. Secondo una prima ricostruzione, Bucur si sarebbe tolto la vita legando una corda - presumibilmente ricavata da lenzuola o indumenti - al soffione della doccia, provocandosi contestualmente anche una profonda ferita alla gola. Accanto al corpo è stata rinvenuta una penna modificata artigianalmente, la cui punta era stata affilata con evidenti intenti autolesionistici. Il taglio alla gola è apparso compatibile con una ferita autoinflitta.

 

Prato. Il detenuto trovato morto nella cella di isolamento e il suo sfogo sul carcere

di Valentina Marotta

Corriere Fiorentino, 20 luglio 2025 Ancora nessuna ipotesi sulle cause del decesso è stata esclusa Al suo legale il detenuto aveva denunciato soprusi e il trasferimento punitivo. Il detenuto di 58 anni morto venerdì in cella di isolamento alla Dogaia di Prato, nei giorni scorsi aveva denunciato al suo legale di subire soprusi e di essere vittima di un trasferimento punitivo a suo giudizio ingiusto. Ed era pronto a fare formale reclamo. Ancora un mistero le cause della morte. “Non ho partecipato alla protesta alla Dogaia. Sono in isolamento, ma sono stato punito ingiustamente”. Aveva chiesto aiuto Costel, il detenuto rumeno di 58 anni trovato morto nel carcere di Prato venerdì mattina sul letto della sua cella nel carcere di Prato.

 

Sanremo (Im). Detenuto tenta di impiccarsi. “Domani 13 reclusi verranno trasferiti”

di Giovanna Loccatelli

La Stampa, 20 luglio 2025 Rimane critica la situazione nel carcere di Sanremo. Venerdì sera un detenuto, di origine magrebina, ha cercato di togliersi la vita impiccandosi. È stato salvato in extremis dalla polizia penitenziaria. “Ha utilizzato un lenzuolo come corda, gli agenti hanno sentito dei rumori strani e sono subito intervenuti” spiega Fabio Pagani, segretario della Uilpa. Questo episodio non è un caso isolato, chiarisce il medico dell’infermeria, Lorenzo Vigo: “In generale, ci sono tanti atti dimostrativi in carcere”.

 

Milano. Un imam al Beccaria: un sostegno spirituale anche per i giovani musulmani detenuti

di Tiziana Cairati

mitomorrow.it, 20 luglio 2025 Per la prima volta nella storia dell’Istituto penale minorile Beccaria di Milano, un imam entra ufficialmente a far parte del percorso educativo e spirituale offerto ai giovani detenuti. Si tratta di una svolta significativa per una struttura che oggi ospita un’ampia maggioranza di ragazzi di origine straniera, molti dei quali provenienti da paesi a cultura islamica. Secondo i dati ufficiali, il 78% dei giovani detenuti al Beccaria è straniero e, di questi, l’87% arriva da contesti dove l’Islam rappresenta la religione prevalente. Un dato che ha spinto le istituzioni a riflettere sulla necessità di offrire una guida spirituale adeguata anche ai ragazzi musulmani, così da garantirne l’assistenza morale in modo inclusivo e rispettoso delle loro radici culturali e religiose.

 

L’Aquila. Riaprono le porte del carcere minorile, vicina l’inaugurazione

ilcapoluogo.it, 20 luglio 2025 A inizio agosto sarà inaugurato il carcere minorile dell’Aquila, che riapre le sue porte in città 16 anni dopo nei locali che ospitavano la Facoltà di Economia L’Istituto penale per minorenni riapre all’Aquila. Il carcere minorile era chiuso dal 2009, in seguito al terremoto, poi nel 2016 era stato un decreto del Ministero della Giustizia a sancirne la cancellazione. Adesso è tutto pronto per la riapertura, con l’inaugurazione in programma il prossimo 4 agosto, in località Acquasanta, negli spazi che ospitavano Economia.

 

Cagliari. “Le mani in pasta”, progetto per futuro lavoro delle detenute

Ristretti Orizzonti, 20 luglio 2025 Saper realizzare prodotti alimentari tradizionali di qualità e confezionarli nel rispetto delle norme igienico-sanitarie per poterli vendere a privati e/o a ristoranti o alle gastronomie garantendo quindi tipicità e salubrità. Sono state le caratteristiche del progetto “Le Mani in Pasta”, il corso di pasta fresca tipica della Sardegna e dolci, curato dalla chef Laura Sechi di Vitanova di Cagliari. Una scommessa, promossa dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che ha consentito a 4 detenute della Casa Circondariale di Cagliari-Uta di ottenere anche l’attestato di partecipazione al corso di sicurezza alimentare (Ahccp) curato da Alberto Manca dell’omonimo studio di prevenzione cagliaritano.

 

Napoli. Vincenzo Capuano, la pizza con i detenuti di Secondigliano

Il Mattino, 20 luglio 2025 “Che possa essere una nuova opportunità”. Emozionatissimo, alla fine dell’incontro condivide con tutti i suoi fan un video sui social per raccontare del progetto. “Vivere di pizza è meraviglioso!”. Così Vincenzo Capuano, il campione mondiale della pizza contemporanea, dice in un video postato sui suoi canali social. Il video mostra il pizzaiolo davanti le mura del Centro Penitenziario di Secondigliano, il quartiere in cui è nato. Il video inizia con una frase d’impatto: “Si è appena concluso uno degli eventi più emozionanti della mia vita”.

 

Ravenna. Teatro dietro le sbarre, il regista Sideri: “Non salva la vita, ma aiuta a migliorarla”

di Maria Vittoria Fariselli

ravennaedintorni.it, 20 luglio 2025 Dal 2016 i carcerati della casa circondariale ravennate frequentano corsi di recitazione. Il pubblico nell’istituto per lo spettacolo finale. “Il carcere è la manifestazione concreta dell’assenza di libertà. Il nostro lavoro ci permette di ricostruirla, almeno metaforicamente, creando un ponte con il mondo esterno”. Così Eugenio Sideri, regista e fondatore della compagnia ravennate Lady Godiva Teatro, commenta il progetto Teatro-Carcere, attivo dal 2016 nella Casa circondariale di Ravenna.

 

AFFARI SOCIALI

Stop a escalation bellica e macelleria sociale

di Giorgio De Girolamo

Il Manifesto, 20 luglio 2025 Sotto il combinato disposto di sole, asfalto e cemento, si è aperto poco dopo le 9 di ieri il presidio convocato dal nodo italiano della rete Stop Rearm Europe (che vede tra promotori e aderenti, tra gli altri, Arci, Cgil, Legambiente e Un Ponte Per) all’ingresso della base militare di Camp Darby, a pochi chilometri da Pisa, uno dei più strategici arsenali Usa nel paese. In 1.500 si sono riuniti intorno a una piattaforma di opposizione all’escalation bellica, al piano europeo di investimenti nel riarmo, e al genocidio del popolo palestinese del quale supporto essenziale sono i silenzi e le complicità degli stati occidentali, tra cui anche il governo italiano.

 

I passi indietro sul fine vita

di Marco Cappato*

La Repubblica, 20 luglio 2025 In Parlamento si discute di fine vita. Quarant’anni dopo la prima proposta di legge per l’eutanasia a firma Loris Fortuna, a vent’anni dal caso Welby e a otto dal primo sollecito della Corte costituzionale, si vorrebbe poter dire “finalmente”. Potrebbe però non essere una buona notizia per chi soffre e chiede libertà di scelta. Delle regole sul fine vita, infatti, già esistono e c’è il concreto rischio che siano drasticamente peggiorate. Sono passati sette anni da quando la Corte costituzionale, con la sentenza sull’aiuto da me fornito a Dj Fabo, depenalizzò il suicidio assistito. Da allora i capi partito di ogni colore hanno continuato a ripetere “ci vuole una legge!” senza mai volerla fare, contando sul boicottaggio della sentenza da parte delle strutture sanitarie.

Migranti. Destini fuori gioco

di Lorenzo D’Agostino

Il Manifesto, 20 luglio 2025 Libia Alà Faraj è un ex calciatore libico in cella da 10 anni in Italia. Condannato, nonostante molti ragionevoli dubbi, con l’accusa di essere uno scafista responsabile della morte di 49 persone. “Ha detto: Il 9 di luglio è la mia data di nascita”, riferisce l’avvocata Cinzia Pecoraro, riagganciando il telefono. Dall’altro lato del filo c’è Alà Faraj, rinchiuso all’Ucciardone di Palermo. “Non è il vero compleanno, vuole dire che è come oggi fosse rinato”, specifica la professoressa Alessandra Sciurba, che di Alà ha curato una raccolta di lettere, in uscita a settembre per Sellerio e conosce il suo modo di esprimersi. Dopo dieci anni in prigione, il trentenne libico parla un perfetto italiano, ma restano le sfumature culturali. Capirsi non è facile.

 

Migranti. “Nata in Italia e invisibile per 30 anni, sentivo di non esistere”

di Sara Del Dot

Il Domani, 20 luglio 2025 Una storia di apolidia. La presidente dell’Unione italiana Apolidi è cresciuta nel nostro paese senza documenti né diritti. “Come se non mi volessero né qui né nelle Filippine. La cittadinanza le permette di partecipare”. Karen Ducusin era solo una bambina quando le parole di un’assistente sociale l’hanno colpita come pietre, spiegando quella sensazione che l’aveva accompagnata per tutta la vita. Quella di essere diversa. Perché per quasi trent’anni non ha avuto documenti né cittadinanza, nonostante sia nata e cresciuta in Italia. “Quando sono nata, nel 1994 a Messina, mio padre voleva vendermi. A differenza dei miei fratelli non mi ha registrata all’anagrafe”, racconta.

 

Droghe. “Così il Fentanyl è finito nelle mani della ‘ndrangheta”

di Antonio Maria Mira

Avvenire, 20 luglio 2025 “Un fatto molto preoccupante, un salto di qualità terrificante”. Così il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, conferma l’allarme Fentanyl lanciato in occasione della doppia operazione “Arangea bis-Oikos” contro il narcotraffico in mano alla ‘ndrangheta, cocaina soprattutto ma ora anche il pericolosissimo stupefacente sintetico che sta provocando migliaia di morti, soprattutto negli Usa. “Il Fentanyl è tra noi - avverte Lombardo -. È una traccia molto preoccupante, perché senza andare troppo nei dettagli sappiamo bene quanto questo oppiaceo abbia di recente occupato spazi nell’enorme mercato delle sostanze stupefacenti, non soltanto in ambito europeo. Siamo preoccupati perché quando questo tipo di droga entra in circolazione il rischio sociale diventa incalcolabile”.

 

ESTERI

Stati Uniti. Alligator Alcatraz, due italiani detenuti nel centro migranti in Florida

di Viviana Mazza

Corriere della Sera, 20 luglio 2025 Si tratterebbe dell’italo-argentino Fernando Eduardo Artese (titolare anche di cittadinanza argentina) e del siciliano Gaetano Cateno Mirabella Costa, di 45 anni. La Farnesina ha confermato che due italiani si trovano ad Alligator Alcatraz, il centro di detenzione per migranti irregolari così soprannominato perché circondato da paludi con coccodrilli. Il presidente Trump ha detto che il centro è destinato “ad alcune delle persone più feroci del pianeta” in attesa di essere espulse dagli Stati Uniti. I due italiani sono Fernando Eduardo Artese, 63 anni, con passaporto italiano-argentino, e Gaetano Cateno Mirabella Costa, 45 anni, nato a Taormina.

 

Medio Oriente. La nuova strage nella Striscia: i “dubbi” di Parolin sul raid israeliano

di Lorenzo Cremonesi

Corriere della Sera, 20 luglio 2025 Il Vaticano: errore l’attacco alla Chiesa? Legittimo pensare che non lo sia. Appello di Mattarella. E se il proiettile sparato dal carro armato israeliano contro la chiesa cattolica di Gaza due giorni fa non fosse un errore? Il quesito lo solleva direttamente il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin parlando al Tg2 Post. Legittimo “dubitare” che il raid alla sacra Famiglia non sia stato voluto, come invece si giustifica Israele. Ed è un dubbio più che lecito, specie se si tiene conto delle forze estremiste messianiche che compongono oggi il governo Netanyahu e il contesto delle dinamiche terrificanti dei massacri di civili palestinesi che da 21 mesi insanguinano Gaza.

 

Medio Oriente. L’accusa di pulizia etnica non ferma la “città umanitaria”

di Michele Giorgio

Il Manifesto, 20 luglio 2025 Il capo del Mossad ha chiesto agli Usa di trovare i paesi in cui “trasferire” gli abitanti di Gaza. Netanyahu vuole il campo di concentramento per palestinesi a Rafah. Neppure i costi elevati e i tempi lunghi della sua attuazione - almeno un anno - sono riusciti a persuadere Benyamin Netanyahu. Il premier israeliano e i suoi ministri non rinunciano al piano volto a concentrare centinaia di migliaia di civili palestinesi in un gigantesco campo di internamento di massa che sorgerà sulle rovine di Rafah: la cosiddetta “città umanitaria” annunciata il 7 luglio dal ministro della Difesa, Israel Katz.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Il reato di rivolta all’interno di un istituto penitenziario", di Cristian Scaramozzino

Articolo. "Storia di follia ordinaria e giudiziaria. Viaggio tra chi distoglie e chi non distoglie lo sguardo", di Antonella Calcaterra a Anna Viola

Il Riformista-PQM. "Cassazione on fire. Ufficio del Massimario e Assemblea Generale. La Corte di Cassazione rivendica un ruolo politico"

Tesi di laurea. "Vizio di mente e neuroscienze", di Francesco Gandolfi

Tesi di laurea. "L'adolescenza costretta: itinerari psicoantropologici di pedagogia penitenziaria", di Francesco Gandolfi

Radio Carcere, di Riccardo Arena. ""Ragazzi Detenuti". Il carcere minorile di Treviso. Vecchio, sovraffollato e dove i ragazzi si lavano in un "buco" di 1 mq con un tubo sopra la tazza alla turca

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 21 al 27 luglio 2025

Incontro-dibattito. "Amnistia e indulto. Le condizioni del carcere e il ruolo del Garante delle persone private della libertà" (Roma, 21 luglio 2025)

Progetto "Summer Days 2025" dell'Associazione CRIVOP Italia ODV (Vari istituti penitenziari, fino al 31 agosto 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Summer School. "50 anni di ordinamento penitenziario: il carcere come specchio delle trasformazioni sociali in Italia" (Torino, dal 15 al 19 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 15 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)