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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 17 luglio 2025
di Angela Stella
L’Unità, 17 luglio 2025 Coro di critiche per la task force sulle misure alternative annunciata dal ministero che tirerà le somme solo dopo l’estate. Giachetti: “Modo per bloccare la nostra pdl”. Serracchiani: “Servono misure immediate”. Due giorni fa il governo ha deciso di affrontare l’emergenza carceraria. Come? Con l’istituzione di una task force tra Ministero della Giustizia, magistratura di sorveglianza e singoli istituti penitenziari per favorire la definizione delle posizioni di 10.105 detenuti cosiddetti definitivi (6.079 italiani, 4.026 stranieri, con pena residua sotto i 24 mesi, per reati diversi da quelli ostativi di cui all’articolo 4 bis della Legge di ordinamento penitenziario e che negli ultimi 12 mesi non hanno riportato sanzioni disciplinari gravi) potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 17 luglio 2025 Il ministro che annuncia pene alternative per diecimila detenuti è il Nordio che ci piace. Perché vuol dire che non solo il guardasigilli è consapevole di quei 63.000 detenuti stipati come galline d’allevamento laddove, sia pure strettini, ne dovrebbero stare non più di 47.000, ma anche che è pronto a rimboccarsi le maniche. Il suo sguardo si è soffermato prima di tutto sui detenuti condannati in via definitiva. Non per una svolta radicale come sarebbe quella di incoraggiare il Parlamento all’approvazione della proposta di legge Giachetti-Bernardini sulla liberazione anticipata e l’aumento di detrazione dei giorni. Ma per sollecitare l’applicazione delle norme che consentirebbero la “concessione” di detenzione domiciliare, affidamento in prova ai servizi sociali e semilibertà.
di Daniele Masseglia
La Nazione, 17 luglio 2025 Il ministro della giustizia al “Caffè” della Versiliana ha illustrato le sue priorità. E sul caso Garlasco: “Dopo tutti questi anni forse si dovrebbe dire basta”. Portare a termine la riforma per la separazione delle carriere, svuotare le carceri, snellire i processi aumentando l’organico dei magistrati. L’agendina del ministro della giustizia Carlo Nordio darà priorità a questi temi, come il Guardiasigilli ha annunciato ieri al “Caffè” della Versiliana, intervistato dal giornalista Stefano Zurlo.
agenparl.eu, 17 luglio 2025 Una misura concreta per affrontare l’emergenza carceraria attraverso la leva della liberazione anticipata, ampliando in via temporanea e retroattiva le maglie della legge Gozzini. È questa la proposta al centro dell’intervista rilasciata all’Huffington Post dal deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, promotore dell’ipotesi di una “liberazione anticipata speciale” che, nei prossimi giorni, potrebbe essere trasformata in una legge condivisa da un ampio arco parlamentare. La proposta, che fino a pochi mesi fa sembrava accantonata, ha ricevuto nuova linfa grazie all’apertura del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Una svolta che - osserva Giachetti - “assicura il sostegno non solo della seconda carica dello Stato, ma anche di una parte significativa di Fratelli d’Italia”.
di Concita De Gregorio
La Repubblica, 17 luglio 2025 Due notizie dal carcere, ieri, che danno da pensare. La prima. Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade, si è collegato in video col tribunale di Genova nel quale è in corso il processo Morandi - il crollo del ponte - per cui è imputato insieme ad altre cinquantasei persone. Si è collegato dal carcere di Rebibbia, dove è stato trasferito ad aprile. Castellucci è detenuto da quando la Cassazione ha reso definitiva la sua condanna a sei anni di reclusione per la morte di quaranta persone che viaggiavano su un pullman caduto da un viadotto autostradale nell’Avellinese, il 28 luglio del 2013.
di Alessio Di Florio
pressenza.com, 17 luglio 2025 A Vasto un quarantenne si è tolto la vita nella Casa Lavoro dieci giorni fa. “Anche oggi un uomo si è tolto la vita dietro le sbarre. È successo proprio oggi, mentre scrivo queste parole, ma potrebbe essere successo anche oggi, nel giorno in cui queste parole vengono lette da un loro occasionale lettore. Un giorno vale l’altro e ogni giorno è buono per morire, in carcere: questa, purtroppo, è una drammatica verità del nostro sistema giudiziario, e noi vi ci stiamo drammaticamente abituando”.
di Massimo Lensi
thedotcultura.it, 17 luglio 2025 In questi giorni infuocati di luglio, è difficile non pensare ai luoghi di detenzione. I liberi - non tutti, ma molti - arrancano sotto un caldo che fiacca e ammala. Figuriamoci chi è recluso. Per le donne e gli uomini in carcere, il caldo non è solo insopportabile: è insostenibile. E chi non lo sa, può almeno immaginarlo. Le loro condizioni sono più precarie di altre, aggravate dalla detenzione stessa e da un sentimento sempre più acuto di abbandono istituzionale. Corpi accatastati nel “carcer”, il recinto. Cambiasse pure la latitudine, saremmo comunque al punto di partenza: il problema non è il termometro, è la carcerazione. È la scomparsa della dignità.
dal Direttivo del Comitato degli idonei Funzionari Giuridico-Pedagogici
Ristretti Orizzonti, 17 luglio 2025 La questione intricata dello scorrimento integrale della graduatoria dei Funzionari Giuridico-Pedagogici, relativa al concorso per esami a 104 posti (elevati a 236), III Area funzionale, fascia retributiva F1-DAP. La graduatoria, approvata il 18 ottobre 2022, dovrebbe scadere l’8 maggio 2026. Riteniamo che lo scorrimento integrale della graduatoria sia fondamentale per garantire condizioni di detenzione più umane e rispettose dei diritti dei detenuti, come previsto dall’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti Umani (Cedu).
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 17 luglio 2025 Separazione delle carriere Il 22 luglio il voto definitivo. Nell’attesa del voto finale, che sarà martedì 22 luglio, la riforma della Giustizia voluta dalla destra ha fatto un altro passo avanti ieri al Senato. Il testo tornerà alla Camera per il terzo passaggio parlamentare, come previsto per le riforme costituzionali. Nelle ultime 48 ore sono stati approvati tutti gli otto articoli che compongono il testo del guardasigilli Carlo Nordio. L’accelerazione è stata dovuta al “canguro”, che consente di raggruppare gli emendamenti e di fatto ha permesso di cassare in blocco le oltre 1.300 modifiche richieste dal centro sinistra.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 17 luglio 2025 Grazie al ricorso al cosiddetto “canguro”, il meccanismo parlamentare che consente di accorpare più proposte di modifica in un solo voto, ieri l’aula del Senato, alla presenza del vice ministro alla giustizia Francesco Paolo Sisto, ha concluso l’esame degli emendamenti al disegno di legge sulla separazione delle carriere. Tutti respinti, come previsto da tempo, considerato che Governo e maggioranza hanno blindato il testo. Approvati dunque gli altri cinque articoli rimanenti, compreso quindi quello che istituisce l’Alta Corte disciplinare per i soli magistrati ordinari. Martedì 22 luglio sono invece in calendario le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla riforma.
di Claudio Castelli
Il Domani, 17 luglio 2025 Le proposte per ridurre il disposition time civile, se accolte, dovranno essere realizzabili e realizzate in tempi rapidissimi in modo da essere operative a settembre - ottobre, dato che la scadenza del Pnrr è ormai vicinissima. La delibera del Csm approvata ieri su “Interventi strutturali ed attività di supporto agli uffici giudiziari per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr” è un esempio di collaborazione istituzionale e di responsabilità. Il Csm in tutto il periodo è stato scarsamente coinvolto dalle scelte del Ministero sul Pnrr (a partire dagli obiettivi mai concordati) ed avrebbe ben potuto ignorare la richiesta, anche se tardiva, di collaborare con idee e proposte da parte del Ministero ...
di Marika Ikonomu
Il Domani, 17 luglio 2025 Il giudice di Milano: “Importanti strumenti che vincano la neutralità ed esplicitino il movente di genere. È necessaria una formazione su diverse discipline e risorse”. Chiamare un fenomeno con il proprio nome aiuta a prendere consapevolezza della sua esistenza. Per questo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Fabrizio Filice, esperto nel contrasto alla violenza di genere e coautore del libro “Manuale di diritto penale antidiscriminatorio”, è favorevole all’introduzione di un reato specifico di femminicidio.
di Giuliano Ferrara
Il Foglio, 17 luglio 2025 Il diritto dell’accusato a un processo equo, fondato su materiali ostensibili, e il rigore richiesto agli inquirenti. Sul caso Sofri, l’ex direttore si esalta e ricorda cosa si rischia con una verità privata custodita nell’ombra del giustizialismo. Violante deve dire quello che sa del caso Calabresi, Sofri ha fatto il suo quando gli ha chiesto di esporre in pubblico una presunta “prova” a suo carico circondata dal segreto personale e da una nozione di “lealtà” molto vicina alla cultura dell’omertà. Non si può che essere felici del manifesto di Ezio Mauro per una giustizia che non si basi sull’omissione di verità o, meglio ancora, come lui scrive, su “una riserva privata di verità custodita nell’ombra”.
terninrete.it, 17 luglio 2025 La Terza commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Luca Simonetti, ha ascoltato l’illustrazione della ‘Relazione del garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale”, sull’attività svolta nel 2024 e sui risultati ottenuti’. Nel suo intervento l’avvocato Giuseppe Caforio ha detto che l’annunciata nascita del provveditorato in Umbria ha creato una situazione singolare. Negli ultimi mesi dalla Toscana il trasferimento di detenuti ha avuto un’impennata: Terni, che dovrebbe avere una capienza di 420 detenuti, ha superato i 600 con un incremento del 30%.
cataniatoday.it, 17 luglio 2025 Utilizzato come strumento narrativo per affrontare con delicatezza ma anche efficacia temi complessi come HIV, epatiti, sifilide, papilloma virus e altre malattie trasmissibili, il cortometraggio ha rappresentato il cuore pulsante dell’iniziativa.Dopo aver coinvolto numerose scuole in tutta Italia, approda anche nelle carceri siciliane il progetto di sensibilizzazione “Educare alla salute: Incontri sulla prevenzione delle malattie infettive”, ideato da AJS Connection srl con il contributo incondizionato di Gilead Sciences.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 17 luglio 2025 Insufficienze strutturali, disservizi sanitari, e un’impostazione del rapporto con le famiglie che non fa passi avanti: ecco cosa non funziona nell’istituto di Palermo. La casa circondariale di Palermo “Pagliarelli” era finita sotto i riflettori per una protesta dei detenuti che, battendo le stoviglie sulle sbarre e imboccandosi in uno sciopero della fame, hanno denunciato un inasprimento delle condizioni di detenzione. A sollevare il caso in Parlamento è stato l’onorevole Roberto Giachetti di Italia Viva, con un’interrogazione indirizzata al ministro della Giustizia.
di Alberto Zorzi
Corriere del Veneto, 17 luglio 2025 Dopo il presunto pestaggio era stato trasferito non carcere di Verona, dove si è impiccato. L’accusa di lesioni e falso. La difesa: ci voleva colpire con un estintore. Quello che è successo in quella stanza lo sanno solo loro, perché di telecamere non ce n’erano e la vittima non può più raccontarlo, dato che alcuni mesi dopo si è suicidato in carcere a Verona. Quel che è certo è che un giovane detenuto 23enne ne era uscito con una milza spappolata, che 48 ore dopo gli sarebbe stata asportata per via chirurgica in ospedale.
modenatoday.it, 17 luglio 2025 Altri lunghi mesi di indagine, ma la posizione degli inquirenti non è cambiata. Non vi sarebbe alcun elemento per chiedere un processo a carico di quasi 90 agenti della Polizia Penitenziaria indagati per presunte violenze ai danni dei detenuti nelle fasi più calde della rivolta avvenuta presso il carcere di Sant’Anna l’8 marzo 2020. Lo stabilisce il corposo documento stilato dalla Procura dopo che la scorsa estate il Gip del Tribunale di Modena rigettò la richiesta d’archiviazione sul filone d’indagine che riguardava appunto la condotta degli agenti intervenuti per sedare la rivolta, iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di tortura e lesioni, come conseguenza delle querele depositate da alcuni detenuti che li avevano accusati di violenze gratuite.
di Valentina Reggiani
Il Resto del Carlino, 17 luglio 2025 Secondo la procura emerse contraddizioni nelle denunce dei detenuti. L’associazione Antigone ora valuta se presentare nuovamente opposizione. “Gli elementi raccolti e rappresentati non consentono in alcun modo di ritenere fondati gli esposti/denunce formalizzati dai detenuti. La complessa ed articolata attività di indagine ha evidenziato una totale inattendibilità dei racconti forniti da ciascuno dei soggetti coinvolti”. È con queste motivazioni che la procura ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione del fascicolo che vede ben 87 poliziotti penitenziari indagati per tortura e lesioni. Parliamo del maxi procedimento relativo ai presunti reati commessi dagli operatori durante la rivolta dell’8 marzo 2020 nel carcere di Sant’Anna, all’inizio della pandemia, a seguito della quale morirono nove detenuti.
di Chiara Spagnolo
La Repubblica, 17 luglio 2025 La terza inchiesta parte dalla pistola di ordinanza consegnata all’uomo nonostante fosse in aspettativa dal lavoro. La dichiarazione di un ex detenuto: “Lo chiamavano gobbetta, lo prendevano in giro dicendo che era ancora vergine”. Perché il 10 febbraio 2021 qualcuno consegnò al 56enne agente penitenziario Umberto Pelillo la pistola di ordinanza nonostante fosse in aspettativa dal lavoro? Riparte da questo interrogativo la terza indagine sul decesso del poliziotto del carcere di Turi, che quattro anni e mezzo fa si suicidò in auto a Bitritto.
ilpost.it, 17 luglio 2025 Ci sono testimonianze di pesanti maltrattamenti nei suoi confronti, e per questo sono state respinte due richieste di archiviazione. Nel 2021 un agente di polizia di 56 anni che lavorava al carcere di Turi, vicino a Bari, si sparò. Si chiamava Umberto Paolillo. Prima di morire aveva scritto in alcune lettere che veniva vessato e maltrattato da anni dai suoi colleghi della polizia penitenziaria in carcere. Le indagini sul suo suicidio non si sono ancora chiuse: il giudice per le indagini preliminari di Bari ha respinto per due volte la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, l’ultima volta ieri, chiedendo ulteriori indagini e approfondimento sul caso.
casertanews.it, 17 luglio 2025 Una strage ‘silenziosa’ che va fermata. Ad alzare la voce in questo periodo in cui molti si godono le vacanze, o stanno per andarci, è don Salvatore Saggiomo, Garante provinciale dei diritti dei detenuti: “In qualità di Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della provincia di Caserta, mi unisco con determinazione all’appello lanciato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali per dire con forza: ‘non possiamo più attendere. Bisogna agire, e farlo subito’. Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica il 30 giugno scorso davanti al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non sono un semplice richiamo bensì un grido di allarme, un monito che la politica tutta, a ogni livello, ha il dovere morale e costituzionale di raccogliere”.
vitatrentina.it, 17 luglio 2025 Il Garante dei diritti dei detenuti della Provincia di Trento Giovanni Maria Pavarin ha aderito alla proposta della Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, che ha indetto per mercoledì 30 luglio una giornata di mobilitazione volta a far approvare provvedimenti che riducano il sovraffollamento nelle carceri italiane. Quel giorno, deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali sono invitati ad entrare insieme ai garanti negli istituti penitenziari per adulti e per minori.
di Angelica Malvatani
Il Resto del Carlino, 17 luglio 2025 Si sono chiusi nel carcere di Fermo i due corsi con la consegna degli attestati: il primo condotto con l’Artigianelli, l’altro con la scuola di Umberto Bachetti. Tra le mura di un carcere quello che fa la differenza è la speranza, la prospettiva di qualcosa di diverso. Per questo la consegna degli attestati di partecipazione ai detenuti che hanno seguito due corsi di formazione del tutto significativi diventa un’occasione di festa e di sorrisi. La direttrice del carcere di Fermo Serena Stoico, spiega che si sta celebrando un traguardo, insieme con il Garante per la persona Giancarlo Giulianelli: “Siamo riusciti tutti insieme, con la preziosa collaborazione dell’area trattamentale e della Polizia Penitenziaria e il supporto fondamentale del Garante ...
AFFARI SOCIALI
di Fabrizia Giuliani
La Stampa, 17 luglio 2025 Pesano, i diritti, quale che sia la partita politica. Pesano nella valutazione dell’esercizio del governo, valutazione che appartiene a chi fa politica, a chi parla scrive e commenta dentro e fuori i nostri confini. Ma il giudizio appartiene soprattutto alla comunità dei governati, a chi tutti i giorni si misura con diritti che mancano o che ci sono solo nella forma, ma nella sostanza non si riescono a esercitare. Diritto è una parola che ha un significato molto ampio oggi, una parola ombrello; sembra precisa quando la usiamo ma può tradire. I diritti sono invece una grammatica complessa e quando li evochiamo, per poterli difendere, dobbiamo saper distinguere. Senza distinzione non c’è critica e nemmeno libertà.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 17 luglio 2025 Dalla sentenza 242 della Corte costituzione sul suicidio assistito scaturisce un diritto a morire? Oppure si tratta soltanto di una scelta possibile, realizzabile e depenalizzata ad alcune condizioni? Il cuore del dibattito sul fine vita sta tutto qui, e su questo la maggioranza non dubita: un diritto al suicidio un c’è. Ma c’è la necessità di legiferare, restando nel perimetro segnato dalla Consulta. Dunque, ora il più è capire se il testo presentato dalla maggioranza rientri in quel campo tracciato dai giudici, e fino a che punto sia possibile forzarlo.
di Angelo Picariello
Avvenire, 17 luglio 2025 “Sul fine vita una legge serve, per evitare che siano la magistratura e le Regioni a occuparsene caso per caso”. Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense, interviene sulla proposta di legge in discussione al Senato e boccia anche l’idea di tener fuori il servizio sanitario nazionale. Questo orientamento emerge anche da una recente indagine condotta da Ipsos fra 5.500 avvocati italiani tra i 25 e i 44 anni, molti dei quali vorrebbero, in realtà, un’applicazione della norma che vada anche oltre i paletti indicati dalla Consulta.
di Irene Manzi
Il Domani, 17 luglio 2025 Se la scuola genera ansia invece che apprendimento, la responsabilità è anche della politica, prigioniera del merito come ideologia. Il legislatore dovrebbe fare un passo indietro e lasciar lavorare la pedagogia, dando però gli strumenti economici, gli investimenti necessari, offrendo dignità al lavoro del docente in termini di retribuzione, di formazione, di qualità del lavoro. In questi giorni le scelte compiute da alcune ragazze e ragazzi durante l’esame di maturità hanno avuto una grande attenzione mediatica e aperto un dibattito che, purtroppo, ha in larga parte assunto la forma ormai consolidata della presa di posizione da una parte o dall’altra, con l’approccio da tifoserie che sembra così tanto caratterizzare il nostro tempo.
di Angela Nocioni
L’Unità, 17 luglio 2025 Non gli hanno fatto vedere l’avvocato che l’aspettava fuori dal carcere. Rinchiuso subito in Cpr. Se ne riparla a settembre causa trasloco del Giudice di pace. Gaefar Mohamad, egiziano, dell’Italia ha visto solo il carcere dove è stato ingiustamente recluso per 21 mesi. Ma non era uno scafista, si erano sbagliati anche questa volta. Succede davvero troppo spesso. Quando il il Tribunale di Locri lo riconosce innocente e lo scarcera, non passa da libero nemmeno un minuto, gli viene impedito di vedere il suo difensore e viene sbattuto nel Cpr di Caltanissetta. Ricorre contro l’espulsione, gli rispondono che deve aspettare l’8 settembre per trasloco dell’ufficio del giudice di pace.
di Giovanna Cavallo*
L’Unità, 17 luglio 2025 Contrapporre i diritti umani alla legge del più forte: il mandato di Francesca in Palestina è di estrema importanza. Ma come Falk, suo precursore, è finita nel mirino. Dal momento che è impossibile smentire le sue denunce, la denigrano come persona. Il primo mandato speciale delle Nazioni Unite fu istituito contro l’apartheid in Sudafrica. Oggi, il mandato sulla Palestina si inserisce in quella stessa traiettoria: affronta una realtà di occupazione militare protratta e violazioni su vasta scala. Viviamo un ritorno alle logiche imperiali: forza geopolitica, alleanze militari e interessi economici prevalgono sulle norme del diritto internazionale. Le istituzioni multilaterali vengono svuotate di potere o piegate ai più forti.
di Anna Maselli
Corriere del Veneto, 17 luglio 2025 Il cooperante veneziano arrestato il 15 novembre 2024 senza un’accusa formale. Don Ciotti: “Troppe ambiguità in questi mesi”. Alberto Trentini detenuto in Venezuela da 8 mesi, la madre: “Meloni, un silenzio assordante. Il governo deve attivarsi subito”. “Oggi sono otto mesi esatti che mio figlio Alberto è in prigione ma tutto tace e tace anche la nostra presidente del Consiglio”. Armanda Colusso, madre di Alberto Trentini, il cooperante detenuto in Venezuela dal 15 novembre 2024 senza un’accusa formale, non ce la fa più.
DOCUMENTI
Articolo. "Salute mentale e carcere: le crepe di un sistema che fallisce", di Laura Ghiandoni
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 20 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CONCORSI E BANDI