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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 16 luglio 2025
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 16 luglio 2025 Femminicidio, fine vita, carceri. Tre temi sui quali al Senato il lavorio si sta intensificando prima della pausa estiva prevista per i primi di agosto. In alcuni casi per il bisogno di incassare almeno una delle tante leggi-bandiera del centrodestra, in altri per necessità. Perché le emergenze vere - quella dei detenuti ammassati in celle destinate a riempirsi sempre più, o quella dei malati terminali - esistono ed esigono risposte. E a premere sull’acceleratore sono soprattutto le opposizioni. Con qualche apertura recente del centrodestra alle proposte per ridurre il sovraffollamento carcerario, come la “pdl Giachetti”, sia pur rimodulata. Tanto che ieri il ministro di Giustizia Carlo Nordio ha reso noto di aver accertato, tramite una task force istituita a Via Arenula, che “10.105 detenuti definitivi” per reati non ostativi, con pena residua sotto i 24 mesi” e che non hanno avuto “sanzioni disciplinari gravi negli ultimi 12 mesi”, sono “potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere”.
di Vincenzo R. Spagnolo
Avvenire, 16 luglio 2025 Una task force del ministero della Giustizia valuterà entro settembre la fattibilità di interventi in favore dei reclusi con ancora due anni da scontare e che non abbiano avuto sanzioni disciplinari. In un’estate rovente, con il sovraffollamento carcerario ormai ben oltre la soglia di guardia, dal ministero di Giustizia si leva un primo segnale di fumo. Per ora si tratta di una ricognizione, nel senso che il dicastero fa sapere di aver accertato - dopo un “utile confronto” del Guardasigilli Carlo Nordio con la magistratura di sorveglianza - che “10.105 detenuti cosiddetti definitivi sono potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 16 luglio 2025 Il ministero della Giustizia riunisce tribunali di sorveglianza e Dap per istituire una task force. Si aprono le porte del carcere, ma niente amnistia né indulto: “Serve valutazione caso per caso”. L’emergenza carceraria non può essere più ignorata dal governo. Per questo oggi c’è stata una riunione a Via Arenula in cui ministero della Giustizia, Dap e i ventisei presidenti dei tribunali di sorveglianza di tutta Italia si sono riuniti per fare il punto della situazione e valutare in un’ottica di collaborazione interistituzionale eventuali soluzioni per alleggerire la popolazione carceraria.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 16 luglio 2025 L’obiettivo è affrontare le criticità del sistema carcerario in maniera sistemica, per fermare suicidi e sovraffollamento. Greco: “Situazione insostenibile”. Costruire una rete nazionale di avvocati capace di affrontare in modo sistemico le criticità dell’esecuzione penale e del mondo penitenziario, con un faro puntato sull’emergenza suicidi e sovraffollamento. È l’obiettivo da cui parte il “cantiere” aperto dal Consiglio nazionale forense, dove ieri si è tenuto un primo incontro operativo promosso dalla sua Commissione per le persone private della libertà personale.
di Walter Verini*
Il Dubbio, 16 luglio 2025 La battaglia contro la condizione disumana in cui versano le carceri italiane, condizione nella quale si trovano oltre 62.000 persone detenute (su una capienza di circa 48.000 posti) nella quale lavorano migliaia di agenti di polizia penitenziaria, anch’esse in situazioni di grave disagio e stress, ha conosciuto una tappa civile e significativa. È accaduto sabato scorso nel carcere di Rebibbia, per merito di Nessuno tocchi Caino, l’Associazione guidata da Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti.
di Andrea Sparaciari
La Notizia, 16 luglio 2025 Parla il vicesegretario dell’Anm Stefano Celli, che attacca il governo Meloni: “In carcere non sono garantiti i diritti umani dei detenuti”. Un documento pesantissimo contro le (non) politiche del governo Meloni su sovraffollamento carcerario. È quello sottoscritto all’unanimità il 12 luglio scorso dalla giunta dell’Anm. Abbiamo chiesto al magistrato Stefano Celli, vicesegretario generale Anm, di spiegarci perché questo atto tanto deflagrante.
di Michela Allegri
Il Messaggero, 16 luglio 2025 I giudici: “Bilanciare le esigenze di affettività del detenuto e quelle di sicurezza”. Il caso di Davide Emmanuello, capoclan di Cosa nostra, dietro le sbarre dal 1993. Una corrispondenza durata 17 anni, migliaia di lettere che nel corso del tempo sono diventate sempre più affettuose, un rapporto che, parola dopo parola, si è trasformato in una vera e propria storia d’amore tra una donna e un boss di Cosa Nostra, detenuto in regime di 41 bis. Ora la Cassazione ha stabilito che i due si potranno incontrare: Davide Emmanuello, assistito dagli avvocati Valerio Vianello Accorretti e Lisa Vaira, ha vinto una delle sue battaglie contro il carcere duro, al quale è costretto dal 1993.
di Valeria Di Corrado
Il Messaggero, 16 luglio 2025 Solo il nome fa paura. Il 41-bis, detto anche “carcere duro” è un regime detentivo speciale applicato agli appartenenti ad organizzazioni criminali, terroristiche o eversive, “in presenza di gravi motivazioni di ordine e sicurezza pubblica”. Comporta una drastica riduzione dei contatti con il mondo esterno, rispetto al regime carcerario ordinario, per “spezzare il vincolo associativo”. Secondo l’ultimo report del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, aggiornato al 29 maggio 2025, ci sono 733 persone dislocate nelle 12 sezioni 41-bis presenti in Italia. Si è assistita a una lenta e progressiva crescita negli anni, considerato che nel 1993 erano 473. Questo perché il numero delle revoche del “carcere duro” è significativamente inferiore rispetto ai nuovi ingressi.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 16 luglio 2025 Il Senato avanza nella riforma della giustizia, mentre le opposizioni denunciano pericoli per l’autonomia della magistratura. Crescono in aula le tensioni politiche. Il Senato ha approvato ieri l’articolo 3 del ddl sulla separazione delle carriere, che prevede da un lato la creazione di due Consigli superiori della magistratura, uno per i magistrati inquirenti ed uno per quelli giudicanti, e dall’altro la modalità del sorteggio per i membri togati e laici. Oggi riprenderà l’esame del provvedimento, in particolare degli emendamenti all’articolo 4 che invece istituisce l’Alta corte con competenze disciplinari sui magistrati. Il voto finale dovrebbe essere martedì 22 luglio.
di Marco Patarnello*
Il Dubbio, 16 luglio 2025 Sta per chiudersi l’approvazione - in prima lettura- della riforma costituzionale. Si chiude senza dibattito parlamentare e con uno scontro culturale privo di qualsiasi effettivo confronto. Stiamo per cambiare profondamente la nostra raffinata Costituzione senza avere neppure chiaro quali siano gli obiettivi e se la riforma possa effettivamente perseguirli. Quali siano i costi. Quali i benefici. Certo, abbiamo sentito molti slogan: eliminare le correnti, separare le carriere, spoliticizzare la magistratura. Ma le riforme costituzionali non si fanno con gli slogan, si fanno con gli argomenti, con i confronti anche ruvidi, ma approfonditi. Tanto più che - se le cose andranno come sembra - l’ultima parola dovranno dirla i cittadini, con il referendum.
di Milena Gabanelli
Corriere della Sera, 16 luglio 2025 Basta entrare in un ufficio di una qualunque procura italiana per avere un’idea delle dimensioni, in termini di quantità di carte, di ogni singolo procedimento. Centinaia di faldoni con dentro migliaia di atti stipati negli armadi a muro, appoggiati sui tavoli, sugli scaffali, per terra. Fascicoli che vanno e vengono da un ufficio all’altro, dall’aula di un tribunale all’altra. Per eliminare questa montagna di carte si comincia a informatizzare nel 2019. L’appalto è affidato dal ministero della Giustizia alla Sirfin Pa, una piccola Srl del gruppo Accenture, per una durata di 60 mesi più 12. Si tratta di un contratto quadro da 100 milioni, ma per sapere quanto di questa cifra è specificatamente dedicata alla digitalizzazione del processo penale occorrerebbe guardare dentro ogni singolo applicativo. Impossibile: l’appalto è secretato.
di Marika Ikonomu
Il Domani, 16 luglio 2025 In Commissione è stato bocciato l’emendamento sulla prevenzione primaria. Il primo Piano antiviolenza dell’esecutivo Meloni non ha coinvolto i Cav e “non è omogeneo né strutturale”. Un accordo tra maggioranza e opposizioni sul reato di femminicidio è stato trovato in commissione al Senato. Il testo dovrebbe arrivare in aula domani, ma sulla nuova fattispecie le posizioni di chi lavora nel contrasto alla violenza di genere sono diverse. C’è chi considera importante l’introduzione di un reato specifico che spieghi la matrice del delitto - la cultura sessista all’origine - che lo definisca, ne stabilisca l’esistenza per poi porre in atto misure di prevenzione. Secondo altre, invece, è l’ennesimo strumento repressivo del governo Meloni, senza che sia accompagnato da misure preventive.
di Elvira Serra
Corriere della Sera, 16 luglio 2025 La magistrata è andata in pensione il 10 luglio: “A Milano 13 mila bimbi da affidare. Il figlio della coppia dell’acido? Giusto non darlo ai nonni”. La presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, Maria Carla Gatto, il 10 luglio ha compiuto 70 anni (auguri!). Non è stato solo un compleanno importante, ma l’ultimo giorno di lavoro. Adesso è in pensione.
di Andrea Carugati
Il Manifesto, 16 luglio 2025 In arrivo il verdetto del tribunale dei ministri. Meloni e alleati vogliono negare l’autorizzazione a procedere. E hanno i numeri per farlo. Le opposizioni chiedono che il ministro torni in Parlamento: “Ha mentito, non può restare”. Dal governo un altro no: “C’è il segreto istruttorio”. “Non è né utile né opportuno che il governo riferisca su cose che peraltro non conosce, riferirà alla conclusione dell’indagine, quando ci saranno degli elementi utili per il confronto parlamentare, prima non avrebbe senso”. Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, replica con un secco no all’ennesima richiesta delle opposizioni, formulata ieri durante la capigruppo del Senato, di poter risentire il ministro della Giustizia nelle aule parlamentari sul caso Elmasry.
di Francesco Palmieri
Il Foglio, 16 luglio 2025 Rosaria Capacchione appartiene a quella scuola di cronisti che lasciava l’”io narrante” nella penna perché conta la notizia, non chi tiene il taccuino. Preferisce l’ombra ai riflettori anche quando la notizia è lei, parte offesa nel processo contro il boss dei Casalesi Francesco Bidognetti e il suo avvocato, Michele Santonastaso, ai quali la Corte d’appello di Roma ha confermato le condanne rispettivamente a un anno e sei mesi e un anno e due mesi per minacce aggravate dal metodo mafioso. Hanno fatto il giro del mondo le immagini di Roberto Saviano, parte offesa anche lui, scoppiato in lacrime alla lettura della sentenza dopo un estenuante percorso giudiziario di diciassette anni.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 16 luglio 2025 L’entusiasmo di Report e M5S è infondato. Lo Cicero, testimone inaffidabile e mai coinvolto operativamente nelle stragi, non menzionò Delle Chiaie. “Report aveva ragione sulla pista nera!”, proclama trionfalmente Sigfrido Ranucci sulla sua pagina Facebook, allegando un articolo de Il Fatto Quotidiano che annuncia la nuova udienza fissata dalla gip nissena Graziella Luparello, la quale ha disposto lo stop all’archiviazione della pista nera relativa alla strage di Via D’Amelio. Peccato che i titoli di molti giornali lascino intendere al lettore l’esistenza di un verbale in cui Paolo Borsellino si sarebbe interessato al coinvolgimento di Stefano Delle Chiaie, detto “er caccola” - politico di estrema destra e fondatore di Avanguardia Nazionale - nella strage di Capaci. Completamente falso.
di Marco Boato
L’Unità, 16 luglio 2025 Nel dichiararsi convinto della colpevolezza di Adriano Sofri, l’allora presidente dell’Antimafia ha avuto enorme influenza. A prescindere dalle sue convinzioni, un po’ di trasparenza sarebbe stata doverosa. La vicenda legata al “caso Sofri” si è conclusa giudiziariamente ormai un quarto di secolo fa, ma a quanto pare è politicamente ancora dolorosamente aperta, come ha dimostrato quanto è comparso su Repubblica la settimana scorsa in due occasioni. La prima con una lettera di Adriano Sofri alla rubrica di Francesco Merlo martedì 8 luglio, e la seconda con una singolare risposta di Luciano Violante, tramite una intervista con Annalisa Cuzzocrea sullo stesso quotidiano di giovedì 10 luglio.
di Federica Pacella
Il Giorno, 16 luglio 2025 Sempre più detenuti (e detenute) universitarie, con percorsi anche molto positivi, nonostante i grossi ostacoli che l’amministrazione penitenziaria, a livello centrale, non ha ancora rimosso. Il nuovo rapporto Cnupp, presentato nell’assemblea annuale della Conferenza Nazionale di delegati e delegate di rettori e rettrici per i poli universitari penitenziari conferma il consolidamento e l’ampliamento delle iniziative dedicate alla diffusione dell’istruzione universitaria negli istituti penitenziari d’Italia. In Lombardia, per l’anno accademico 2024-2025, gli iscritti sono 232 (163 alla statale di Milano, 100 in Bicocca, 14 a Bergamo, 2 a Brescia).
di Alessia Rabbai
fanpage.it, 16 luglio 2025 Fanpage.it racconta chi era Sergio, il detenuto 30enne che ha tentato il suicidio nel carcere di Frosinone ed è morto ieri in ospedale. Il garante dei detenuti del Lazio Anastasìa: “Solo e senza colloqui con l’esterno, c’era la speranza per lui di un’alternativa detentiva”. Si chiamava Sergio e aveva trent’anni il detenuto che ha tentato il suicidio venerdì scorso nel carcere di Frosinone. Era italiano di origine bielorussa, cresciuto in Calabria con la famiglia adottiva, con la quale però per motivi non noti, aveva chiuso ogni rapporto. Si trovava nel carcere di Frosinone da dicembre del 2024, prima era detenuto a Rebibbia, dopo l’arresto a Roma, condannato in via definitiva per un cumulo di reati minori.
di Silvia Pogliaghi
trendsanita.it, 16 luglio 2025 Tra cure reali e uso improprio, cresce l’allarme salute mentale e la necessità di una presa in carico efficace. A Trend Sanità Maria Paola Canevini, Direttrice del Dipartimento di Salute Mentale che include gli Istituti di San Vittore, Bollate, Opera e Beccaria. Ogni anno in Italia transitano negli istituti penitenziari circa 100mila persone. Di queste, tra il 35 e il 50% presenta un uso problematico di sostanze, mentre oltre un terzo (34,1%) è detenuto per reati legati alla droga. Solo nel 2023, gli ingressi in carcere di persone con dipendenze sono stati 15.492, pari al 38,1% del totale. A fine 2023, i detenuti con dipendenza da sostanze erano 17.405, ovvero il 29% della popolazione carceraria complessiva.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 16 luglio 2025 La denuncia di Antigone: “Infermieri barricati, educatori scomparsi. È una pentola a pressione”. “I detenuti del reparto di salute mentale del carcere di Sollicciano sono totalmente abbandonati a loro stessi”. È quanto denuncia l’associazione Antigone alla luce delle numerose testimonianze raccolte dal personale medico all’interno dell’Atsm, il reparto di Articolazione Trattamento Salute Mentale, dove finiscono pazienti-detenuti con criticità psichiatriche molto gravi.
rainews.it, 16 luglio 2025 Il 30 luglio giornata di mobilitazione, accogliendo l’appello del Presidente Mattarella. A Trento presenti 381 detenuti a fronte di una capienza prevista di 240. Il Garante dei diritti dei detenuti della Provincia di Trento Giovanni Maria Pavarin aderisce alla proposta della Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà che ha indetto per il 30 luglio prossimo una giornata di mobilitazione per far fronte al problema del sovraffollamento nelle carceri. Il carcere di Trento a Spini di Gardolo era stato realizzato nel 2010 prevedendo una capienza di 240 detenuti. Al 30 giugno 2025 erano 381. Uno dei problemi che più affliggono i detenuti (e il personale) è il caldo soffocante all’interno della struttura.
quicomo.it, 16 luglio 2025 Il carcere Bassone di Como si conferma tra i più sovraffollati d’Italia: 424 detenuti stipati in una struttura concepita per ospitarne al massimo 226, con un tasso di affollamento pari al 190%. Una condizione resa ancora più drammatica dalla carenza di personale: solo 4 educatori in servizio, ovvero un educatore ogni 100 reclusi, senza contare la grave carenza di personale medico e agenti di polizia penitenziaria, già sotto organico. Numerosi i detenuti stranieri e definitivi, in una casa circondariale che di fatto funziona come una casa di reclusione, senza però garantirne le strutture e i programmi rieducativi previsti.
di Laura Martellini
Corriere della Sera, 16 luglio 2025 “Due detenuti tentano il suicidio in pochi giorni, misure subito contro il sovraffollamento”. A essere salvato stavolta nel braccio G8 un detenuto malato di cancro e rimasto senza cure: “All’inizio della legislatura il tasso di occupazione era al 107,4%, ora al 133%, se continua così arriverà a fine legislatura al 155%”. Gianni Alemanno torna a parlare in un post pubblicato per suo conto delle condizioni carcerarie, facendosi portavoce di criticità in questi giorni all’attenzione della politica. Condannato nel 2022 per finanziamento illecito e traffico di influenze illecite nell’inchiesta “Mondo di mezzo”, Alemanno, oggi 66enne, è stato sindaco di Roma dal 2008 al 2013 e ancor prima ministro dell’Agricoltura durante un governo Berlusconi.
di Andrea Arzilli
Corriere della Sera, 16 luglio 2025 Il 23 settembre si terrà un appuntamento straordinario all’interno del carcere. Il Consiglio comunale si sposta a Rebibbia: il 23 settembre una seduta straordinaria all’interno del carcere per sensibilizzare sulle condizioni in cui versano i detenuti negli istituti di pena romani, seguendo la traccia di papa Francesco che nel penitenziario di Rebibbia ha aperto la seconda Porta Santa del Giubileo, il 26 dicembre dell’anno scorso. A dare l’annuncio della “seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina nel carcere” è stata ieri la Garante per i diritti dei detenuti di Roma, Valentina Calderone, illustrando ai consiglieri una sintesi della sua relazione 2025 che sarà presentata integralmente il 28 luglio nella sala Laudato Sii del Campidoglio.
cuneodice.it, 16 luglio 2025 La struttura, destinata ai detenuti in regime di alta sicurezza, ospita attualmente 50 studenti iscritti all’Università di Torino. Il 17 luglio 2025, alle ore 10, presso il Teatro della Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, si terranno le cerimonie di discussione e conferimento di quattro lauree triennali di altrettanti studenti detenuti. I tre studenti che si laureeranno nel Corso di Studi in Dams saranno i primi studenti dell’Università di Torino, privati della libertà, a conseguire una laurea in questo corso. L’evento rappresenta un’importante testimonianza dell’impegno dell’Università di Torino nel promuovere l’accesso alla formazione universitaria in ogni contesto e oltre qualsiasi muro.
provincia.le.it, 16 luglio 2025 Un incontro di approfondimento e confronto a Lecce, con esperti impegnati ogni giorno sul campo e uno spettacolo teatrale tematico a Tiggiano, a cura di Stabile Assai, la più antica compagnia di teatro penitenziario in Italia. Sono i due eventi della giornata dedicata al mondo penitenziario, promossa dalla Commissione Pari opportunità provinciale, in collaborazione con la Provincia di Lecce e il Comitato provinciale di Lecce Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport), in programma giovedì prossimo 17 luglio.
di Paolo Siani
scienzainrete.it, 16 luglio 2025 Il cortile d’onore di Montecitorio ospita da qualche settimana una scultura che rappresenta un bimbo in posizione fetale, a rappresentare la fragilità e l’abbandono, ma anche la promessa nel futuro se sapremo proteggere i bambini e le bambine. Non è quello che sta succedendo oggi, certamente nel mondo, e in Italia quando il decreto sicurezza porta in carcere le donne incinte o le madri con i figli. L’arte ha il potere di richiamare emozioni, è spesso collegata alla realtà ed è un potente mezzo di scoperta, di conoscenza e talvolta di denuncia.
AFFARI SOCIALI
di Michele Bocci
La Repubblica, 16 luglio 2025 Amato: “Non sia possibile solo nelle cliniche private”. I costituzionalisti criticano l’esclusione del Ssn. Domani gli emendamenti. Sono tanti i punti oggetto di scontro, o comunque da chiarire, sulla proposta di legge sul fine vita della destra. Ieri la commissione Affari costituzionali del Senato ha ascoltato quattro esperti di diritto costituzionale, indicati da maggioranza e opposizione, e i temi caldi sono rimasti sul tavolo. Primo tra tutti, il ruolo del sistema sanitario nel suicidio assistito, che al momento non è previsto nella bozza di ddl. Un altro aspetto affrontato riguarda il ruolo la commissione unica nazionale che dovrebbe valutare tutte le istanze dei pazienti. Ci vorranno giorni di lavoro delle commissioni Giustizia e Affari sociali per esaminare gli emendamenti.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 16 luglio 2025 Detenzione amministrativa In un anno le deportazioni dei migranti dalla struttura alle porte della capitale sono passate dal 23% al 15%. I garanti dei detenuti di Roma e Lazio annunciano un’ispezione nei centri di Gjader. Sei delle sette persone finite lo scorso anno nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Ponte Galeria sono state private della libertà senza alcun motivo. Perché, dicono i dati anticipati ieri dalla garante dei detenuti di Roma Valentina Calderone, il numero dei rimpatri effettuati su quello complessivo dei trattenuti è sceso sotto il 15%. In forte calo rispetto all’anno precedente, quando la percentuale si era assestata sul 23%. In cifre sono passati da 268 a 168.
di Susanna Ronconi
Il Manifesto, 16 luglio 2025 Molto è cambiato nello scenario europeo da quando, nel 2021, è stata varata la Strategia europea sulle droghe 2021-2025: diversi gli equilibri nel Parlamento europeo, con una crescita delle forze di destra, diversa la politica della Commissione, con un approccio sempre più law and order su fenomeni sociali epocali, aumentato il numero dei governi degli Stati membri orientati all’autoritarismo e al panpenalismo. L’emanazione della prossima Strategia sulle droghe 2026-2030 pertanto allarma le reti della società civile europea, che hanno cominciato a muoversi perché non vi siano passi indietro in una politica comunitaria che, sebbene non sufficientemente coraggiosa e adeguata, pure negli anni scorsi ha mantenuto l’Europa a livello globale in una posizione di ricerca di un miglior bilanciamento tra politiche ...
di Paolo Baroni
La Stampa, 16 luglio 2025 L’indagine Censis: forte pacifismo e tanti pronti a disertare. Il 26% punterebbe sui mercenari stranieri al fronte. Russia e Paesi islamici considerati la prima minaccia. Il centro studi: “Prevalgono cinismo e spinta alla neutralità”. Nel momento in cui la conflittualità globale si intensifica, con la deflagrazione di scontri militari dispiegati su più fronti, la società italiana si scopre impreparata. “Una impreparazione culturale e psicologica, prim’ancora che nella dimensione specificamente bellica: in pratica non si riesce a concepire la guerra come un fatto possibile e attuale, ritenendo ancora di poterla aggirare con astuzie politico-diplomatiche” rivela una nuova indagine del Censis su “Gli italiani in guerra” che La Stampa è in grado di anticipare.
di Gianfranco Pasquino*
Il Domani, 16 luglio 2025 Il capo della Casa Bianca ha già perso molta credibilità, e i sondaggi Usa lo rilevano e rivelano senza eccezione alcuna. Un presidente non credibile con comportamenti erratici non ha nessuna possibilità di costruire un nuovo ordine globale. E l’Ue, per favore, batta un colpo. Troppi si sono già dimenticati, oppure, forse non hanno mai realizzato, che l’ordine mondiale del dopoguerra, che non fu mai del tutto “liberale”, è stato il prodotto di due fattori. Da un lato, il ruolo, questo sì effettivamente liberale, svolto dagli Stati Uniti da Bretton Woods in poi nelle grandi organizzazioni internazionali, in particolare quella per il commercio e nella Banca mondiale e nel Fondo monetario internazionale.
di Massimo Nava
Corriere della Sera, 16 luglio 2025 Dopo tanti accorati richiami al diritto internazionale e condanne di massacri di civili, che in fin dei conti la vittoria resta nel campo dei “cattivi”, Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu. Più volte, i leader europei hanno annunciato l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, salvo lasciare nel limbo percorsi e date possibili. Dall’inizio della guerra, hanno manifestato a Kiev una solidarietà a tutto campo, che comprendeva aiuti economici, accoglienza profughi e soprattutto armi, tuttavia manifestata a intermittenza e con il contagocce. L’impegno per la ricostruzione è importante, ma non sufficiente: un pacchetto di dieci miliardi, quando le stime dei danni di guerra ammontano a oltre cinquecento miliardi.
di Giusy Baioni
Il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2025 Un documento di 87 pagine consegnato alla Corte Penale Internazionale rivela torture e massacri contro le popolazioni nomadi. In Mali è in corso una pulizia etnica: così documenta un dossier, che Ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare in esclusiva, depositato alla Corte Penale Internazionale dove è già aperto un procedimento sul paese saheliano. Dopo la denuncia della rivista Jeune Afrique delle atrocità commesse dagli uomini di Wagner in Mali, emerge un dossier prodotto da una ricercatrice italiana che chiede l’anonimato per non mettere in pericolo le fonti. Insieme a loro, infatti, ha prodotto 87 pagine sulle gravi violazioni dei diritti umani depositate alla CPI il 5 aprile scorso: la dottoressa ha raccolto e strutturato testimonianze, documenti video e audio e rilievi forniti da esperti locali ...
DOCUMENTI
Articolo. "The wild boys", di Michele Passione
Articolo. "Salute mentale e carcere: le crepe di un sistema che fallisce", di Laura Ghiandoni
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 20 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CONCORSI E BANDI