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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 11 luglio 2025

CARCERI

Censure e ostacoli ai giornali dietro le sbarre. L’Ordine dei giornalisti interviene

di Ilaria Beretta

Avvenire, 11 luglio 2025 Le redazioni dei periodici dei detenuti denunciano divieti di firma, blocchi preventivi e sospensioni sospette. L’Odg: “Sia garantita la libertà di espressione di tutti”. “Ci stanno chiudendo anche la bocca”. È questo l’allarme che arriva da diverse redazioni giornalistiche. Non dagli uffici con sede e insegna ben visibile in città, come potrebbe essere questa da cui scriviamo, bensì da quelli che si trovano oltre le sbarre in decine di penitenziari italiani. Il giornalismo in carcere ha una lunga storia, cominciata all’inizio degli anni Cinquanta, sia per dare voce ai detenuti sia per informare chi sta fuori della quotidianità in cella spesso ignorata dai grandi media.

 

La storia della riforma penitenziaria del 1975, i 50 anni della legge che ha cambiato il carcere

di Alessandro Trocino

Corriere della Sera, 11 luglio 2025 Intervista a Mauro Palma, ex Garante dei detenuti, che celebra l’anniversario ma si dice preoccupato per il clima che si è creato. Tra le tante ricorrenze che ogni giorno commemoriamo, ce n’è una che fa fatica a trovare spazio sui giornali: la riforma dell’ordinamento penitenziario del 1975, che prese il posto del regolamento fascista del 1931. Una rivoluzione copernicana, una riforma epocale, come molte negli anni 70: lo Statuto dei lavoratori, la riforma della sanità e del diritto di famiglia, la chiusura dei manicomi, il divorzio, l’aborto. Per la prima volta, il detenuto diventa un cittadino (quasi) come gli altri, con una sua soggettività giuridica.

 

Le fiamme del caldo nell’inferno carcerario

di Rosanna Volpe

Gazzetta del Mezzogiorno, 11 luglio 2025 “Nessuno tocchi Caino”: “in queste giornate di afa, le celle sono delle camere a gas”. Ventidue ore rinchiusi in una cella sovraffollata e surriscaldata. Questa è la condizione dei detenuti nelle carceri italiane. “In queste giornate di afa, le celle sono delle camere a gas”. Elisabetta Zamparutti, uno dei fondatori dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” racconta le condizioni delle carceri. Condizioni che di fatto non rappresentano una novità. Lo dicono i report del Garante, lo denuncia l’alto numero di suicidi, lo raccontano le associazioni impegnate sul campo.

 

Carcere, il faro dell’avvocatura sui dimenticati

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 11 luglio 2025 In piena estate, con temperature record, le carceri italiane si trasformano in trappole di calore. Celle roventi, sovraffollamento, strutture fatiscenti e personale insufficiente rendono le condizioni di detenzione non solo disumane ma pericolose per la salute e la vita dei detenuti e degli operatori. È da questo scenario estremo che l’Organismo Congressuale Forense (Ocf) ha scelto di partire per rilanciare con urgenza una riforma profonda del sistema penitenziario, durante l’evento “Le persone dimenticate”, ospitato ieri al Cnel.

 

Caso Andrea Cavallari, la sua evasione non cancelli i benefici per i detenuti

di Roberto Cavalieri*

La Repubblica, 11 luglio 2025 L’intervento del Garante dell’Emilia Romagna. “Mancano percorsi dedicati alle vittime, capaci di stimolare negli autori dei reati una vera assunzione di responsabilità”. Il caso di Andrea Cavallari, il 26enne condannato per la strage di Corinaldo che ha ottenuto un permesso per laurearsi e non è più rientrato in carcere, ha sollevato polemiche. L’opinione pubblica condanna l’assenza di controllo durante il permesso e contesta la possibilità di concedere benefici a chi si è reso responsabile di reati tanto gravi. A essere più ferite, però, sono le famiglie delle vittime, che ancora una volta sentono le loro istanze trascurate e non riconosciute.

 

Cedu, carcere con il 41 bis: Italia ricondannata

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 11 luglio 2025 La Corte europea dei diritti umani accoglie il ricorso di un detenuto contro l’ordinanza, non sufficientemente motivata dal Dap, che proroga oltre i limiti di legge le limitazioni alla sua corrispondenza. Per la seconda volta nel giro di tre mesi, la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia per il modo in cui in carcere viene applicato il regime di detenzione speciale del 41 bis. Nella sentenza di ieri, i giudici di Strasburgo all’unanimità hanno accolto il ricorso di un uomo, recluso nel carcere di Parma per reati di stampo mafioso, stabilendo che il modo in cui il Dap ha prorogato in automatico, e senza particolari giustificazioni, le restrizioni imposte alla sua comunicazione epistolare con l’esterno viola l’articolo 8 (diritto al rispetto della corrispondenza) della Convenzione Edu.

 

Carceri, 6mila malati da spostare (e curare)

di Alessandro Pirola

ilsussidiario.net, 11 luglio 2025 Se i carcerati con problematiche psichiatriche venissero ospitati in apposite strutture a loro dedicate, ci sarebbe un duplice effetto positivo. Il grande dispendio di energie rappresentato dalla spesa per la gestione delle carceri non sembra generare risultati particolarmente incoraggianti; gli indicatori in merito sono implacabili da qualunque parte si prendano: elevato grado di aggressività di detenuti e custodi, percentuali infime di miglioramenti del livello di scolarizzazione, improduttività del sistema a fronte di bisogni pubblici enormi, recidive altissime alla dimissione.

 

Un avatar-psicologo per i detenuti

di Gabriella Cantafio

Venerdì di Repubblica, 11 luglio 2025 Il carcere di Mamone in Sardegna da un anno sperimenta le visite virtuali. Funziona? Sembra proprio di sì. A Mamone, frazione del piccolo paese di Onanì, nell’entroterra sardo, dove si vive di pastorizia e antiche tradizioni, un progetto innovativo ha varcato i cancelli di un istituto penitenziario. “Siamo tra le poche colonie penali ancora attive. Senza mura di cinta, circa 140 detenuti con pene di massimo sei anni coltivano la terra e allevano bestiame”, dice il direttore Vincenzo Lamonaca. Qui circa un anno fa è stato avviato il Progetto Metaverso. I detenuti una volta la settimana usufruiscono di visite psichiatriche e psicologiche da remoto.

 

Cella con vista

di Diego Bianchi

Venerdì di Repubblica, 11 luglio 2025 Non dovrebbe andare così, ma talvolta è la celebrità reclusa (come Alemanno) che fa accendere la luce sul carcere. “Alemanno e Falbo: al G8 di Rebibbia evitato in extremis l’ennesimo suicidio di una persona detenuta. Sarebbe stato il 39esimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno”. L’intestazione della mail, anzi, il titolo della mail già scritta come fosse un articolo di giornale, porta la data del primo luglio. Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma nonché uomo di punta per molto tempo della destra più a destra di questo Paese, scrive dal carcere nel quale è recluso a diverse testate giornalistiche, cercando interlocutori utili per comunicare all’esterno quelle che sono le condizioni della sua reclusione e di quella dei suoi compagni di destino.

 

Cospito, la difesa del legale segnalato: “Rivendico l’umanità che gli è negata in cella”

di Valentina Stella

Il Dubbio, 11 luglio 2025 Accusato del “reato” di abbraccio, l’avvocato scrive al consiglio di disciplina dell’Ordine di Roma per archiviare il caso: “Il mio cliente è un essere umano prima ancora che un detenuto”. Rivendicando “il ruolo e la missione più elevata che un avvocato possa recitare nella sua funzione difensiva, non limitando la stessa al solo rigore professionale ma innervandola di senso di umanità e empatia per le sorti dei propri assistiti” e rifiutando “il ruolo di concorrente nell’opera di deumanizzazione del proprio assistito in special modo quando proposta in aperto contrasto con i dettami costituzionali e con le basilari regole che devono e dovrebbero essere comuni ad ogni essere umano come insegnateci nei libri di Primo Levi” l’avvocato Flavio Rossi Albertini ha chiesto al Consiglio distrettuale di disciplina del Coa di Roma di archiviare la segnalazione a suo carico per aver compiuto un gesto di generosità verso Alfredo Cospito.

 

GIUSTIZIA

Giustizia riparativa, che cos’è, da quando esiste, perché fa discutere

di Elisa Chiari

Famiglia Cristiana, 11 luglio 2025 Il caso di Impagnatiello, che si è visto respingere dalla Corte d’Appello di Milano l’accesso a un programma di giustizia riparativa, porta alla ribalta della cronaca un istituto che la riforma Cartabia ha formalizzato. Cerchiamo di capire che cos’è, come nasce, a che cosa mira. Traduzione dall’inglese “restorative justice” la cosiddetta giustizia riparativa è un percorso parallelo ma non alternativo al processo penale che mira a “riparare” la frattura che il reato determina tra reo vittima e società.

 

Caso Elmasry, Nordio nega tutto: “Non mi dimetto”

di Giuliano Santoro

Il Manifesto, 11 luglio 2025 Al question time il ministro smentisce le indiscrezioni sulle sue bugie ma non entra nel merito: “Segreto istruttorio”. E sulle carceri il guardasigilli sostiene non esista relazione causale tra suicidi e sovraffollamento. Dopo che tutte le forze di opposizione, dai renziani ai rossoverdi, ne hanno chiesto le dimissioni per il pasticcio del rimpatrio di Elmasry e le rivelazioni che smentiscono buona parte della ricostruzione che lui stesso aveva fornito davanti al parlamento, Carlo Nordio rigetta ogni accusa. Fin dal mattino, quando si affaccia alla conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina all’Eur e nelle ore successive, quando si presenta in aula Palazzo Madama per sessanta minuti di question time, durante il quale il ministro della giustizia sciorina il latinorum e le frasi ad effetto pur di distogliere l’attenzione dalle ...

 

La mail che smentisce gli anti-Nordio: “Gli atti su Almasri ancora non ci sono”

di Errico Novi

Il Dubbio, 11 luglio 2025 È l’allora capo del “Dag” Birritteri, a scrivere, il 19 gennaio, che le carte dell’Aia sarebbero arrivate a via Arenula solo il giorno dopo. Come il ministro ripete da mesi. Lo hanno proclamato “teste chiave”, uomo della verità. Ma Luigi Birritteri, capo del “Dag” a via Arenula nei giorni in cui Almasri veniva rimpatriato in Libia, deluderà i suoi fan. Lascerà spiazzata l’opposizione anti-Nordio, insolitamente capeggiata da Renzi. È una mail di Birritteri a smontare drammaticamente, inesorabilmente le ricostruzioni trasferite ai giornali negli ultimi giorni. Frana la teoria secondo cui il guardasigilli avrebbe avuto già domenica 19 gennaio gli atti necessari ad autorizzare l’arresto del poliziotto libico accusato di torture.

 

Cosa insegna il “caso Bibbiano”

di Carlo Rimini

Corriere della Sera, 11 luglio 2025 Il giudice è costretto ad avvalersi di assistenti sociali sempre diversi con i quali non ha un rapporto diretto. I Comuni più piccoli non hanno risorse sufficienti e sono costretti a consorziarsi. Una parte del lavoro viene appaltato a cooperative esterne. La notizia che la maggior parte degli imputati sono stati assolti nel “caso Bibbiano” fa tirare un sospiro di sollievo. Il polverone sollevato dalla polemica politica si è finalmente posato a terra. Tuttavia, un problema esiste. I giudici che si occupano della tutela dei bambini effettuano gli accertamenti necessari attraverso gli assistenti sociali.

 

Da Milano a Bibbiano, l’uso dell’infamia come strumento di lotta politica

di Mariano Croce*

Il Domani, 11 luglio 2025 Nel 1630 come nel 2019 si diffuse la convinzione che un reato di straordinarie proporzioni fosse stato commesso da alcuni amministratori assieme a conniventi tecnici e civili. Poco importa se a sei anni di distanza, quei supposti untori si sono rivelati innocenti: la capitalizzazione dell’infamia ha comunque permesso agli accusatori d’allora di raggranellare una manciata di voti. Per un paese come il nostro, che nella propria araldica custodisce l’emblema della Colonna Infame, il caso Bibbiano dovrebbe essere visto, né più né meno, come il coerente sviluppo di una storia illustre.

 

Armando Veneto, l’odissea giudiziaria di un Signore del foro

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 11 luglio 2025 Con un’assoluzione definitiva la Cassazione mette la parola fine alla vicenda del penalista calabrese nonché fondatore dell’Unione camere penali. Insigne penalista, decano degli avvocati calabresi, fondatore dell’Unione Camere penali italiane, deputato ed europarlamentare. E per alcuni anni stretto nella morsa di un’accusa infamante. Per Armando Veneto si è chiusa nel migliore dei modi una pagina dolorosa - personale e professionale - con l’assoluzione definitiva dall’accusa di corruzione in atti giudiziari e concorso esterno in associazione di stampo mafioso. A mettere la parola fine sulla vicenda processuale dell’avvocato Veneto è stata la Prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale presso la Corte di appello di Catanzaro.

 

TERRITORIO

Genova. Candia (Avs): “Segnale di civiltà realizzare la stanza degli affetti nel carcere”

genovatoday.it, 11 luglio 2025 Il provveditore per l’amministrazione penitenziaria ha individuato la struttura di Marassi per ospitare una delle prime stanze per consentire ai detenuti di incontrare i partner in condizioni di sicurezza, ma ci sono problemi di spazi. Selena Candia, capogruppo di Avs in consiglio regionale, traccia un quadro drammatico della situazione carceraria dopo la visita al penitenziario di Marassi, allo stesso tempo però annuncia una possibile novità per i detenuti, la creazione di una stanza dell’affettività per incontri sicuri con i partner, resa però complicata dalla mancanza di spazi.

 

Pavia. “Liberi di ricominciare”, un appello per integrare i detenuti

La Provincia Pavese, 11 luglio 2025 Nella sala conferenze di palazzo Broletto si è svolto l’incontro pubblico, promosso da Azione, “Liberi di ricominciare”, un confronto sul sistema penitenziario italiano, le condizioni di detenuti e agenti penitenziari, e soprattutto lo sviluppo della dimensione rieducativa. Sono intervenute le educatrici Marta Struzzi e Daniela Bagarotti, trattando il loro lavoro nell’istituto penitenziario, reso ancor più arduo visto il sovraffollamento (circa 140%), Angela Scariato ha parlato del progetto “Sport in carcere”, che rappresenta non solo una valvola di sfogo per i detenuti, ma un percorso di crescita e apprendimento di valori come il rispetto del prossimo e il lavoro di squadra.

 

Modena. Carcere Sant’Anna, il Comune dona beni per alleviare dal caldo i detenuti

bologna2000.com, 11 luglio 2025 Ombreggianti e nebulizzatori da posizionare presso i cortili e il campo sportivo, così da alleviare dal caldo la popolazione detenuta al Sant’Anna di Modena. È questo il dono che, a nome dell’Amministrazione comunale, l’assessora alla Sicurezza integrata e alla Polizia locale, Alessandra Camporota, ha consegnato questa mattina, giovedì 10 luglio, alla direttrice in missione della casa circondariale di Modena, Austelia Oliviero.

 

Piacenza. Carcere delle Novate, donati 115 ventilatori ai detenuti

ilpiacenza.it, 11 luglio 2025 In arrivo 115 ventilatori per i detenuti del carcere delle Novate. A consegnarli sono state alcune realtà piacentine, dopo l’appello del direttore, Andrea Romeo. “La casa circondariale delle Novate ha un problema di sovraffollamento e la sua struttura è di cemento armato. Ne deriva che il caldo è tanto e in quegli ambienti anche la temperatura insopportabile può portare a situazione critiche o a disordini” spiega l’avvocato Romina Cattivelli, della Camera penale di Piacenza, membro dell’Osservatorio carcere nazionale e della Fondazione Forense Piacentina.

Salerno. Formazione e orientamento nel penitenziario: c’è S.O.F.U. 2

Ristretti Orizzonti, 11 luglio 2025 È in corso la seconda edizione del progetto S.O.F.U., Sportello di Orientamento e Formazione per Utenze Speciali tesa ad ampliare la gamma dei servizi inclusivi rivolti ai detenuti organizzato presso la Casa Circondariale “Antonio Caputo” di Salerno. Le attività di Formazione & Orientamento per l’emersione e la valorizzazione di idee di nuove attività profit e no profit sono organizzate dalla E.T.S. Socrates di Sala Consilina, ente di formazione diretto da Caterina Di Bisceglie, capofila dalla rete di partner costituita dalla Cooperativa Sociale Fili d’Erba e dall’Associazione Quartieri Ogliara. Gli utenti stanno sviluppando le loro “business idea” dopo aver seguito con interesse e partecipazione gli aspetti salienti inerenti all’avvio di una nuova attività.

 

Milano. Mattia, detenuto all’ergastolo a Bollate, sul palco al Castello

di Elisabetta Andreis

Corriere della Sera, 11 luglio 2025 “Racconto la mia storia. Di ombre scambiate per realtà”. A diciott’anni uccise due ragazzi: “delitto d’onore”. Oggi a 31, in permesso premio, racconta la sua storia. In carcere si è diplomato e sta studiando per la laurea. A diciott’anni aveva una pistola in tasca e l’onore come unica bussola. Oggi, a trentuno, Mattia sale sul palco del Castello per raccontare - davanti a centinaia di persone - la sua colpa, la sua metamorfosi, e il suo diritto a non essere più solo “l’ergastolano di Abbiategrasso”. Il 31 luglio, nel monologo “Attraverso la mia ombra” scritto e diretto da Serena Andreani e prodotto dalla cooperativa Le Crisalidi, per la prima volta darà voce alla storia che ha cambiato la vita di due famiglie: quella dei ragazzi albanesi uccisi per vendetta, e la sua.

 

Torino. Cardinale Repole, battesimi in carcere

di Marina Lomunno

La Voce e il Tempo, 11 luglio 2025 Tre detenuti adulti sono stati battezzati dall’Arcivescovo card. Roberto Repole sabato 5 luglio nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino. Originari della Nigeria, 28 anni, 32 e 38 anni, i tre giovani grazie all’incontro con i cappellani e alla partecipazione alla Messa settimanale, hanno maturato il desiderio “di riprendere un percorso di fede iniziato due anni fa”. Il tempo della pena, sebbene vissuto in contesti come le nostre carceri non adeguati alla rieducazione, in molti casi è l’occasione per rientrare in sé stessi e ricominciare percorsi mai finiti. Così è accaduto per tre ristretti al “Lorusso e Cutugno” che hanno ricevuto il sacramento del battesimo lo scorso sabato, durante una celebrazione presieduta nella cappella del penitenziario torinese dall’Arcivescovo card. Roberto Repole.

 

AFFARI SOCIALI

Pnrr e Terzo settore: “Interventi sociali urgenti ma erogazioni a rilento”

di Giulio Sensi

Corriere della Sera, 11 luglio 2025 Lo stato di avanzamento finanziario dei progetti nelle misure di interesse per il Terzo settore non arriva al 25%. La quota di pagamenti già erogati per progetti destinati al supporto delle persone fragili è appena al 7,8%. In totale i progetti sono 284 mila. Gli enti del Terzo settore sono coinvolti in più di 4 mila progetti per un totale di 3,1 miliardi di euro e l’1,8% delle risorse previste dal Pnrr. Una delle misure più simboliche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevedeva di ampliare di 264mila i posti negli asili nido, ma è stata ridotta a 150mila.

 

La giustizia italiana si sta adoperando molto contro Ultima Generazione

di Isaia Invernizzi

ilpost.it, 11 luglio 2025 Negli ultimi tre anni sono stati avviati oltre 180 processi, di cui pochi conclusi con sentenze di condanna. Entro la fine della settimana un giudice del tribunale di Roma deciderà se condannare o assolvere due attivisti di Ultima Generazione accusati di aver violato il foglio di via, un provvedimento che gli impediva di tornare nel comune dove avevano partecipato a una protesta organizzata per sensibilizzare le persone sugli effetti del cambiamento climatico. A Carrara tre attivisti e un’attivista affronteranno un’udienza preliminare in un altro processo; all’inizio della prossima settimana altri undici attivisti saranno in aula a Milano.

 

Le ronde “anti maranza” e la matrice neofascista: l’indagine è solo all’inizio

di Marco Colombo

Il Domani, 11 luglio 2025 Nove persone sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere e istigazione a delinquere per aver organizzato e promosso le ronde anti-maranza a Milano e provincia. Dalle indagini della Digos emergono i legami tra alcuni indagati e movimenti neofascisti, in particolare con Forza Nuova.Ora hanno un volto e un nome gli ispiratori delle ronde anti maranza. E c’è anche una matrice nera su tutta questa storia. Ci sono, infatti, i primi indagati che negli scorsi mesi, organizzandosi su social ed app di messaggistica, si sono rese protagoniste di violenti pestaggi ai danni di cittadini stranieri. La Polizia di Stato ha eseguito nove perquisizioni nelle province di Milano, Pavia, Monza e Brianza e Como nei confronti di altrettante persone sospettate di far parte del gruppo “Articolo 52”.

 

L’Invalsi scopre l’acqua calda: la colpa del disastro è la scarsa integrazione degli studenti migranti

di Alex Corlazzoli*

Il Fatto Quotidiano, 11 luglio 2025 Invalsi sembra dire: la scuola va male a causa dei migranti. Forse meglio affermare: la scuola italiana non ha ancora le competenze per accoglierli. Il divario tra Nord e Sud aumenta, le competenze degli allievi che passano dalle medie alle superiori diminuiscono, ma “finalmente” l’Invalsi ha trovato il “colpevole” del disastro della scuola italiana: la mancata integrazione degli studenti migranti. Ci voleva un governo di destra con un ministro dell’Istruzione e del Merito leghista per far sì che il presidente Roberto Ricci & company dichiarassero senza problemi che “necessariamente la frequenza di allievi e allieve che prima abbandonavano la scuola rende la popolazione generale più complessa e con più allievi/e con livelli di apprendimento più bassi. Di conseguenza si ha un effetto sugli esiti medi che tendono a contrarsi nel tempo”.

 

Oltre 2 milioni di “neet”: in Italia il record di giovani che non lavorano né studiano

di Claudia Voltattorni

Corriere della Sera, 11 luglio 2025 Nasce “Dedalo”, osservatorio dei “giovani non invisibili”. Rosina: “È un’emergenza, non bisogna sprecare neanche un giovane”. Dopo i 30 anni percentuale “neet” donne il doppio degli uomini. “Non bisogna sprecare neanche un giovane”, dice il professor Alessandro Rosina, demografo e docente di Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano e coordinatore dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. Perché “lasciare i giovani in una condizione di neet, ha conseguenze su tutto il sistema Paese e investire sui giovani è la cosa migliore che un Paese possa fare”.

 

ESTERI

L’Europa da reinventare. Ora o mai più

di Franco Corleone

L’Espresso, 11 luglio 2025 L’Europa è stretta tra guerre terribili, nel cuore del continente quella dell’Ucraina invasa dalla Russia di Putin e nel Mediterraneo quella dello stermino a Gaza da parte di Israele. Per non parlare dello spappolamento della Siria e della Libia, della persecuzione infinita del popolo curdo e dell’attacco alle istituzioni rappresentative in Turchia con arresti e censure. Non vanno trascurate le guerre economiche e sui dazi, la crisi della Nato e l’allentamento del rapporto storico con gli Stati Uniti.

 

Bosnia. Trent’anni di silenzio su Srebrenica: perché la giustizia è ancora lontana

di Nataša Kandić*

Avvenire, 11 luglio 2025 Le istituzioni continuano a ignorare le responsabilità dello Stato nel massacro di musulmani, ma la società civile non dimentica e le organizzazioni per i diritti umani oggi commemorano le vittime. In Serbia il trentesimo anniversario del genocidio di Srebrenica non sarà diverso da tutti quelli che l’hanno preceduto. I politici e i rappresentanti istituzionali del mio Paese rimarranno ancora una volta in silenzio e si guarderanno bene dal riconoscere le colpe dello stato. Con le organizzazioni della società civile e molti miei connazionali organizzeremo però una serie di iniziative per commemorare le vittime e per la prima volta faremo pubblicare su “Danas”, il principale quotidiano serbo, l’elenco completo con i nomi delle 8.372 persone che sono state uccise o risultano scomparse nei giorni del genocidio del 1995.

Stati Uniti. I raid degli agenti anti-immigrazione in chiese e ospedali

di Roberto Festa

Il Fatto Quotidiano, 11 luglio 2025 Se a Los Angeles, almeno per il momento, si sono placati proteste e disordini, il caos è esploso nelle fattorie, aree dove fino a un paio di mesi fa gli agenti dell’ICE evitavano di avventurarsi. E anche la chiesa è costretta ad attrezzarsi. Dispensa dalla messa della domenica. È quanto il vescovo di San Bernardino, Alberto Rojas, concede ai suoi fedeli. “C’è una paura reale che attanaglia molti nelle nostre comunità” spiega Rojas, che racconta di suoi parrocchiani prelevati dagli agenti dell’immigrazione la domenica, mentre andavano a messa. “Voglio che le nostre comunità di immigrati sappiano che la Chiesa è al loro fianco e cammina con loro in questo momento difficile”, continua Rojas, che lascia ai fedeli non in regola con il visto la possibilità di saltare la messa.

 

DOCUMENTI

La giustizia minorile è in crisi. Le associazioni lanciano un appello urgente: "torni la cultura educativa"

Articolo. "Il carcere nella Costituzione. Istruzioni per il volontariato", di Giovanni Maria Flick

Articolo. "Profili di (in)costituzionalità del decreto-sicurezza", di Giuseppe Losappio e Adelmo Manna

Radio Carcere, di Riccardo Arena: "Morire per una pena". Un detenuto muore nel carcere Sollicciano di Firenze e un altro si uccide nella Casa lavoro di Vasto

 

APPUNTAMENTI 

Convegno. "Carcere, inclusione sociale, comunità. Il sistema delle politiche regionali per la giustizia penale in Toscana (Firenze, 11 luglio 2025)

Incontro-dibattito: "Uno sguardo sul carcere" (Porto San Giorgio - Fermo, 11 luglio 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 luglio 2025

Manifestazione Camere Penali Lombardia Occidentale. "R-estate in cella. Il tema del caldo in carcere in carcere" (Monza, 17 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 1 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)