|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di giovedì 10 luglio 2025
odg.it, 10 luglio 2025 L’Ordine dei Giornalisti approva documento proposto dai Consiglieri Pallotta e De Robert: “Tutelare i giornali dove collaborano i detenuti”. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, nella seduta del 9 luglio 2025, ha approvato il seguente Ordine del giorno. Il carcere in Italia rischia di allontanarsi dai principi costituzionali e dalla legislazione: un luogo spesso poco trasparente dove talvolta le regole democratiche faticano a trovare attuazione.
di Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiane
camerepenali.it, 10 luglio 2025 L’amaro e pur prevedibile destino del decreto “Carcere sicuro” a un anno di distanza dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. È trascorso appena un anno dalla tanto attesa conferenza stampa del Ministro della Giustizia in cui si annunciava un decreto-legge chiamato “Carcere sicuro”. Un provvedimento, per usare le parole del ministro Nordio, “vasto e strutturale che affronta in modo organico un altro settore del sistema dell’esecuzione penale… frutto di una visione del governo Meloni, condivisa dai nostri sottosegretari, che sul punto di vista della Giustizia è orientata essenzialmente su quello che potremmo chiamare umanizzazione carceraria”.
di Davide Traglia
vdnews.it, 10 luglio 2025 Dovrebbe rieducare ma oggi è un contenitore di marginalità. Non basta aggiustarlo, il sistema va ripensato da capo. Nelle ultime settimane, il carcere La Dogaia di Prato è tornato al centro della cronaca a causa di gravi episodi di violenza sessuale fra detenuti. In un caso, un recluso sarebbe stato minacciato con un rasoio e costretto a subire abusi. In un secondo episodio, due detenuti avrebbero sottoposto un giovane tossicodipendente, alla sua prima esperienza in carcere, a giorni di torture e stupri. Secondo le indagini, la vittima sarebbe stata brutalizzata con mazze, pentole bollenti, pugni e colpi alla testa, costretta a vivere in un regime di terrore continuo.
di Andrea Oleandri
Ristretti Orizzonti, 10 luglio 2025 Antigone: “Serve un piano nazionale per affrontare l’emergenza climatica negli istituti penitenziari”. Il caldo estivo torna a colpire duramente le carceri italiane, rendendo la vita detentiva insostenibile in molte strutture del Paese. Negli ultimi giorni, il nostro Osservatorio ha raccolto testimonianze drammatiche: in alcune sezioni le temperature sono così elevate da rendere invivibili le celle e si deve cercare refrigerio provando ad uscire dalle stesse, cosa non possibile per tutte le persone detenute a fronte di un prepotente ritorno ad un regime a celle chiuse in molte carceri del paese. Le persone detenute e gli operatori che lavorano nelle sezioni faticano a respirare.
di Angelo Perrone
Critica Liberale, 10 luglio 2025 La notizia dei 114 milioni di euro di tagli alla giustizia è un segnale forte sulla reale priorità che il Governo riserva alla giustizia e ai diritti dei cittadini, mentre l’attenzione è distratta dal mitico progetto della separazione delle carriere dei magistrati. Questo taglio, frutto di un’operazione di “economia” imposta dal Ministero dell’Economia ai vari dicasteri, rivela il disinteresse per una funzione cruciale per la vita dei cittadini. Le ricadute sui cittadini saranno gravi e tangibili. La scelta del ministro Carlo Nordio di concentrare i tagli principalmente sugli istituti penitenziari, nonostante l’allarme lanciato dal presidente Mattarella sullo stato delle carceri, è emblematica e carica di conseguenze nefaste.
di Paola Sacchi
Il Dubbio, 10 luglio 2025 “Gianni Alemanno più che un detenuto è un prigioniero” Sul caso dell’ex sindaco di Roma, ex parlamentare e ministro del governo Berlusconi, tutt’ora a Rebibbia a causa del mancato rispetto della pena dei servizi sociali per una condanna definitiva relativa a traffico di influenze nell’ambito della cosiddetta inchiesta Mafia capitale - torna a parlare con Il Dubbio Francesco Storace.
di Errico Novi
Il Dubbio, 10 luglio 2025 Fuga di notizie dall’inchiesta sul caso Almasri condotta dal tribunale dei ministri: violato il segreto ma su questo non indaga nessuno. PD-5S-AVS-IV intimano al ministro di lasciare. Tommaso Calderone, capogruppo Giustizia di Forza Italia alla Camera, ha annunciato un’interrogazione a risposta immediata rivolta al guardasigilli Carlo Nordio per segnalare che sono rarissime, anzi inesistenti le indagini della magistratura sulle fughe di notizie. Si hanno sempre grandi dettagli sulle inchieste, sulle prodezze dei pm o magari, come nell’ultimo caso, sul lavoro del Tribunale dei ministri, ma chissà perché non si viene mai a sapere chi quelle notizie, coperte da segreto, le fa arrivare ai giornali.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 10 luglio 2025 L’opposizione attacca. Secondo le carte del tribunale dei ministri avrebbe ingannato l’aula. Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio le cose si stanno mettendo male per davvero. Se saranno confermate le indiscrezioni sull’indagine del tribunale dei ministri, trapelate ieri su Corriere e Repubblica, in attesa della verità giudiziaria ci sarà una certezza politica: il guardasigilli ha mentito al parlamento durante l’informativa sul caso Elmasry del 5 febbraio scorso.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 10 luglio 2025 L’Anm pubblica i numeri di Youtrend: “Il 58% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia nella magistratura”. Una bella iniezione di ottimismo in vista del referendum. La battaglia mediatica sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere si sposta sul piano dei sondaggi. Oggi infatti l’Anm ha reso nota una propria indagine commissionata a Youtrend in cui si fanno emergere tre elementi in particolare. Primo: “Il 58% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia nella magistratura. Un dato nettamente superiore a quello destinato al Parlamento (35%) e al Governo (34%)”. Secondo: “La possibilità di passare da giudici a pm e viceversa viene ritenuto il principale problema della giustizia solo per l’1% dei cittadini”. Terzo: “solo per il 9% degli intervistati la politicizzazione dei giudizi è un problema”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 10 luglio 2025 Nel suo ultimo rapporto, la Commissione europea conferma la lentezza dei processi in Italia, ma rivela anche come la spesa per il sistema giudiziario sia in linea con altri paesi avanzati e come le retribuzioni dei magistrati finiscano per essere le più alte d’Europa. La Commissione europea ha pubblicato nei giorni scorsi il suo rapporto annuale sullo stato della giustizia nei ventisette paesi membri dell’Unione europea. Nonostante lievi miglioramenti rispetto al passato, anche stavolta il rapporto evidenzia la lentezza e l’inefficienza del sistema giudiziario italiano, tanto da collocare il nostro paese addirittura all’ultimo posto della classifica che riguarda il tempo stimato per risolvere una causa civile e commerciale in tutti i gradi di giudizio: occorrono 511 giorni per una sentenza di primo grado, 703 giorni per una sentenza ...
di Enzo Augusto
Gazzetta del Mezzogiorno, 10 luglio 2025 Louis Ferdinand Céline diceva a un amico Giudice “Sii giusto, ma sii almeno arbitrario”. Gli studiosi si sono ovviamente interrogati sulla effettiva paternità e sul significato della frase. Qualche dubbio che sia effettivamente sua, resta, ma comunque i critici ne ritengono verosimile l’attribuzione perché il concetto rientrerebbe nel pensiero dell’Autore, il suo nichilismo, e quindi sfiducia e diffidenza nella Giustizia come in tutte le istituzioni.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 10 luglio 2025 Maggioranza e opposizioni trovano un accordo in commissione Giustizia del Senato. In Aula il 17 luglio. Dopo “molte rielaborazioni” e “duri confronti”, ieri al Senato maggioranza e opposizioni hanno raggiunto un accordo sul ddl Femminicidio con un testo che riformula la fattispecie e accoglie diversi emendamenti proposti dalla minoranza. La commissione Giustizia ha dato così il primo via libera unanime al provvedimento che introduce nel codice penale il nuovo reato punito con l’ergastolo. Rimane infatti la pena a vita sicura - il vero obiettivo delle destre di governo - nel testo che approderà in Aula il 17 luglio, giorno in cui era atteso il ddl sul Fine vita, slittato per lasciare spazio ad un ciclo di audizioni e anche in attesa del pronunciamento della Consulta sull’eutanasia.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 10 luglio 2025 Scrivere un nuovo reato aumenterà in concreto la sicurezza delle donne? Ben più lo farebbero pochi mirati aggiustamenti al sistema dei braccialetti elettronici antistalking. Fare una legge per introdurre un nuovo reato è comodo per la politica: costa niente, e rende molto. Di recente il ministro della Giustizia ha ad esempio concordato che, anche con l’introduzione del nuovo reato di femminicidio con annesso ergastolo, “non cambierà tantissimo”, visto che già l’omicidio aggravato è punito dall’ergastolo, ma sarà “un segnale culturale” per “far capire che la donna è protetta in quanto tale”.
di Carmelo Gallico
L’Unità, 10 luglio 2025 Era inizio giugno del 2010. A Brescia l’estate sembrava essere precipitata sulla città direttamente dall’inverno. Le scuole si apprestavano a chiudere, ma all’università era tempo di esami. Ci ero andato appena qualche giorno prima a ritirare il diploma di laurea in Giurisprudenza e ora sulla targhetta del citofono campeggiava la scritta “dottore” davanti al mio nome. Dietro quella semplice parola c’era molto di più del raggiungimento di un traguardo: c’erano tutti i sogni di un ragazzino che per tragedie più grandi di lui si era visto costretto a lasciare il liceo. C’era tutto il dolore dell’adolescenza e della giovinezza perdute. C’erano le tante rinunce che erano altrettanti furti di vita. C’era la caparbietà di un uomo che non si era voluto piegare ad un destino che altri pensavano di poter scrivere per lui.
anteprima24.it, 10 luglio 2025 Il Garante regionale campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha inviato nei giorni scorsi una lettera al Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro, dott. Ciro Verdoliva, per ringraziarlo della nomina di una responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale (Uosd) di salute mentale per gli istituti penitenziari di Poggioreale, Secondigliano e Nisida. Nel manifestare la propria gratitudine per aver istituito questa unità operativa, il Garante ha però ribadito la necessità di attuare quanto previsto dal Decreto n. 6 del 25 gennaio 2018, punto 33, comma 3, emanato dalla Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario della Regione Campania.
novaradio.info, 10 luglio 2025 Nelle carceri toscane non c’è spazio per l’affettività dei detenuti, nonostante che una sentenza della Consulta (la 10/2024) abbia sancito con chiarezza il diritto all’affettività e ai colloqui intimi per i detenuti, inclusi quelli di natura sessuale, con il coniuge o il convivente non detenuto, a meno di comprovate ragioni di sicurezza. Sono infatti state infatti tutte negative le sei risposte finora prevenute al garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, che il 26 giugno scorso aveva scritto una lettera in merito a tutte le carceri della Regione.
di Gianni Alemanno*
Il Dubbio, 10 luglio 2025 A Rebibbia un recluso tenta di togliersi la vita. A salvarlo, la prontezza e il coraggio dei suoi compagni, di un’infermeria e di alcuni agenti. Un gesto collettivo che vale più dei discorsi sull’emergenza carceraria. Lunedì 30 giugno, ore 10: 30, Palazzo del Quirinale. Il Presidente Mattarella incontra i nuovi vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e approfitta dell’occasione per richiamare l’attenzione sulle drammatiche condizioni delle carceri italiane, ricordando in particolare la lunga serie di suicidi di persone detenute (e anche di agenti della penitenziaria). Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, gli risponde a stretto giro sfogliando il solito libro dei sogni (fatti mentre dormiva con l’aria condizionata) con nuove carceri, penitenziari prefabbricati e luoghi di detenzione riservati ai tossicodipendenti.
di Rita Rapisardi
Il Manifesto, 10 luglio 2025 Contestato a nove ragazzi il reato di “devastazione” per i disordini avvenuti nell’agosto del 2024. In totale sono stati inflitti oltre 35 anni di reclusione ai nove ragazzi accusati della rivolta dei primi di agosto 2024 al carcere minorile di Torino. La sentenza con rito abbreviato è stata pronunciata martedì 8 luglio poco prima della mezzanotte, dopo un’udienza iniziata alle nove del mattino. I disordini al Ferrante Aporti, secondo le ricostruzioni di un anno fa, avevano coinvolto decine di detenuti che avevano appiccato un incendio nel primo padiglione della struttura e distrutto alcuni uffici. I motivi della rivolta sarebbero state le condizioni difficili e il sovraffollamento del penitenziario, all’epoca 52 detenuti a fronte di 40 posti disponibili.
di Nicola Sorrentino
Il Mattino, 10 luglio 2025 Aniello Bruno, 50 anni, di Angri, morì in carcere il 1 aprile del 2018. Il Tribunale ha emesso sentenza per i tre imputati di omicidio colposo. Diagnosi errata, detenuto muore dopo visita in ospedale. Per quei fatti, tre medici sono stati condannati al termine del processo di primo grado, celebrato presso il Tribunale di Salerno. Sullo sfondo c’è la morte di Aniello Bruno, 50enne di Angri, avvenuta il 1 aprile del 2018 all’ospedale ospedale di Aragona. La causa della morte era legata ad uno choc settico, risultato di una peritonite stercoracea che andò complicandosi, a causa di una ischemia intestinale.
di Vittorio Savio
Corriere dell’Alto Adige, 10 luglio 2025 Non usa mezze misure il segretario nazionale generale Uil-Pa della polizia penitenziaria Gennarino De Fazio dopo aver visitato la struttura di via Dante, insieme a una delegazione composta dal segretario regionale Antonio Cifelli, al consigliere nazionale, Nicolino Budano, e ad altri dirigenti territoriali del sindacato. Struttura fatiscente quella di via Dante, nonostante gli interventi di ristrutturazione in corso d’opera, ma unico carcere italiano ad avere ancora nelle celle in uso le turche al posto del water.
aostanews24.it, 10 luglio 2025 Da circa due settimane due detenuti della casa circondariale di Brissogne, ammessi al lavoro esterno, sono regolarmente impiegati presso il McDonald’s di Aosta. A comunicarlo è la Direttrice dell’istituto penitenziario, Velia Nobile Mattei, che ha definito l’iniziativa “una concreta risposta alla sfida del reinserimento” e parte di un piano di collaborazione con l’associazione ‘Seconda Chance’ e la società Finoallafine s.r.l.
brindisitime.it, 10 luglio 2025 L’intervento della Garante dei detenuti. Le carceri minorili italiane sono state a lungo considerate un’eccellenza a livello europeo per la loro capacità di coniugare finalità rieducativa, inclusione sociale e tutela dei diritti dei minori. Questo paradigma si è tradotto in strumenti concreti come la messa alla prova (art. 28 DPR 448/1988), il collocamento in comunità e il coinvolgimento dei servizi territoriali. Tuttavia, negli ultimi anni, il sistema ha subito una preoccupante torsione repressiva con una tendenza alla detenzione anche in presenza di reati minori. Con il Decreto Caivano (DL 123/2023, L. 159/2023) si è abbassata la soglia per la custodia cautelare minorile, a discapito di misure alternative.
diocesi.pavia.it, 10 luglio 2025 L’ondata di caldo che sta colpendo duramente tutta la popolazione in Italia e in Europa rende ancora più dura la vita in carcere, soprattutto per i detenuti privi di reti familiari. Per rispondere a questa emergenza, la Diocesi di Pavia, insieme alla Caritas Diocesana e alla Cappellania della Casa Circondariale, lancia una raccolta straordinaria di beni di prima necessità: shampoo, bagnoschiuma, saponette, dentifrici, spazzolini, deodoranti (no spray), abiti estivi (magliette, t-shirt, polo, pantaloni corti; taglie S, M, L, XL), ciabatte da doccia e scarpe da tennis o leggere (taglie 41-44).
edunews24.it, 10 luglio 2025 La X Giornata Nazionale del Cesp a Spoleto apre il dibattito su recupero, reinserimento ed emergenza umanitaria nello scenario carcerario italiano. Il 3 luglio 2025 si è svolta presso la suggestiva cornice di Spoleto la decima edizione della Giornata Nazionale del “Mondo che non c’è”, un evento organizzato dal Cesp (Centro Studi per la Scuola Pubblica) che, ormai da anni, punta l’attenzione sull’emergenza carceraria italiana proponendo una riflessione profonda sui temi del recupero dei detenuti, della risocializzazione e del ruolo centrale della cultura all’interno delle mura penitenziarie.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 10 luglio 2025 Slitta il termine per gli emendamenti, martedì le audizioni di quattro giuristi. Nessuno ha fretta di approvare una legge sul fine vita bruciando i tempi. Ma bisogna chiarirsi sull’obiettivo: se si fa slittare l’Aula è per favorire il dialogo tra le forze politiche, non per “insabbiare” il testo. Più o meno così si ragiona dalle parti del Pd, che insieme al Movimento 5 Stelle ha chiesto un mini- ciclo di audizioni in commissione Affari costituzionali del Senato per verificare la costituzionalità del ddl presentato dai relatori Pierantonio Zanettin (Forza Italia) e Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia) e adottato come testo base dalle commissioni Giustizia e Affari sociali di Palazzo Madama.
di Alessandra Algostino
Il Manifesto, 10 luglio 2025 Preoccupa l’abdicazione della Corte nella garanzia della Costituzione. Lascia sopravvivere la norma anche e se incostituzionale: gli stranieri sono esseri umani un po’ meno umani? Trattenere, alias detenere, uno straniero in un centro di permanenza per il rimpatrio determina un “assoggettamento fisico all’altrui potere”, con conseguente mortificazione della dignità umana: comprime la libertà personale. La Corte costituzionale è limpida nell’affermarlo, come nel sostenere che ne consegue la necessità di rispettare le garanzie dell’articolo 13 della Costituzione: riserva di giurisdizione e riserva assoluta di legge. Sono garanzie che non subiscono attenuazioni riguardo agli stranieri e concernono sia i casi sia i modi del trattenimento (come chiarito anche dalle corti di Lussemburgo e Strasburgo).
di Simone Libutti
Il Manifesto, 10 luglio 2025 Frontiere Tra oggi e domani in Basilicata - a Palazzo San Gervasio e Potenza - si terrà una due giorni di mobilitazione contro la detenzione amministrativa dei migranti e per la chiusura dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). Tra oggi e domani in Basilicata - a Palazzo San Gervasio e Potenza - si terrà una due giorni di mobilitazione contro la detenzione amministrativa dei migranti e per la chiusura dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). La manifestazione - organizzata dall’Assemblea lucana NoCpr e dal Network Against Migrant Detention - avrà luogo davanti al Cpr di Palazzo San Gervasio, simbolo del fallimento del sistema di trattenimento amministrativo.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 10 luglio 2025 Doveva essere una vacanza in famiglia, una pausa d’estate tra le spiagge della Sardegna. Ma per Mahdi Rahimian, cittadino olandese di origine iraniana e rifugiato politico riconosciuto nei Paesi Bassi, si è trasformata in un incubo: manette ai polsi, arresto su mandato della Repubblica Islamica e il rischio concreto di finire consegnato a chi lo perseguita da anni. Martedì scorso, Irene Testa, garante regionale per le persone private della libertà, ha scritto al ministero dell’Interno per mettere in luce l’incongruenza tra lo status di rifugiato politico e cittadino Ue di Rahimian e il suo arresto in Italia.
di Lorenzo D’Agostino
Il Manifesto, 10 luglio 2025 Da quando è entrato in Italia ad agosto 2018 sulla nave Diciotti, Mohammed Ezet Al Jezar ha conosciuto solo la detenzione. In tre forme diverse. La prima senza neanche una parvenza di legalità. Da quando è entrato in Italia ad agosto 2018 sulla nave Diciotti, Mohammed Ezet Al Jezar ha conosciuto solo la detenzione. In tre forme diverse. La prima senza neanche una parvenza di legalità: bloccato per nove giorni a bordo sull’unità della guardia costiera, con altri 177 naufraghi, per ordine dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. A marzo la Cassazione ha certificato che fu un atto di puro arbitrio, condannando lo Stato italiano a risarcire i migranti.
di Marco Bresolin e Ilario Lombardo
La Stampa, 10 luglio 2025 Il Governo italiano in allarme per i flussi di migranti dall’Egitto verso la Libia. Mentre il governo italiano punta apertamente il dito contro i diplomatici dell’Unione europea per il pasticcio di Bengasi e la Commissione risponde che “noi non partecipiamo alla scaricabarile perché si trattava di una missione organizzata congiuntamente”, le conseguenze del clamoroso “respingimento” da parte delle autorità libiche del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dei colleghi greco e maltese e del commissario Magnus Brunner iniziano già a produrre i primi effetti sul fronte migratorio. Con l’Italia che teme una nuova ondata di sbarchi nei mesi estivi.
di Gigi Riva
Il Domani, 10 luglio 2025 L’11 luglio del 1995 la catena di comando al Palazzo di Vetro di New York non diede l’ordine di muovere l’aviazione per fermare i carri armati in marcia. Solo fuori tempo massimo i raid vennero autorizzati, i serbi erano già dentro la città. Da Srebrenica in poi l’Onu ha confermato la sua assoluta inconsistenza. L’irrilevanza a Gaza come in Ucraina è la coda di un processo irreversibile. Eppure il pianeta ha bisogno di un’Onu o di qualunque suo surrogato. In un luogo fuori rotta, tra montagne ricoperte da folti boschi, nelle case di un borgo bucolico dal nome antico che richiama fin dalla radice del nome, Srebrenica, i fasti perduti di una miniera d’argento (srebro) di epoca romana, si consumò definitivamente, trent’anni fa, l’11 luglio del 1995, la distruzione di un modo di stare al mondo come l’avevamo conosciuto.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 10 luglio 2025 L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato l’11 luglio come giornata del ricordo, ma sarebbe stato più giusto definirla della vergogna verso chi andava protetto. Possono le parole “protezione” e “genocidio” stare in un’unica frase? Sì. Ci sono state nel modo più tragico trent’anni fa in Bosnia, in piena Europa. Sono unite, e lo resteranno per sempre nella memoria dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime, dal genocidio più veloce della storia: oltre 10.000 morti nel giro di una settimana, a partire dall’11 luglio 1995.
di Marco Colombo
Il Domani, 10 luglio 2025 Ma gli economisti difendono la relatrice Onu. In una lettera indirizzata all’Onu undici economisti internazionali, tra cui Thomas Piketty, Yanis Varoufakis e Nassim Taleb, si schierano a difesa della relatrice speciale sui territori palestinesi occupati, dopo gli attacchi di Usa e Israele che ne hanno chiesto la rimozione per aver denunciato le responsabilità di decine di aziende che traggono profitto dall’occupazione. “Sentiamo il bisogno di esprimere il nostro fermo sostegno a Francesca Albanese e di incoraggiare le Nazioni unite a respingere le insistenti richieste dei governi statunitense e israeliano”.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 10 luglio 2025 Una “persecuzione sistematica delle donne”. La Corte penale internazionale (CPI) ha spiccato per la prima volta due mandati di arresto contro due alti papaveri del regime dei talebani in Afghanistan, il leader politico del movimento Hibatullah Akhundzada e il presidente della Corte suprema Abdul Hakim Haqqani accusati di crimini contro l’umanità. I giudici dell’Aja ritengono che entrambi abbiano promosso, ordinato o incoraggiato atti di repressione contro le donne e le ragazze afghane. Oggi a Kabul le donne non possono frequentare la scuola secondaria, accedere all’università, esercitare un’attività professionale, passeggiare in un parco, andare in una palestra, in un bagno pubblico, in un salone di bellezza, recitare, cantare e persino recitare il Corano ad alta voce.
DOCUMENTI
Articolo. "Il carcere nella Costituzione. Istruzioni per il volontariato", di Giovanni Maria Flick
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito: "Uno sguardo sul carcere" (Porto San Giorgio - Fermo, 11 luglio 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 13 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CONCORSI E BANDI