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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 7 giugno 2025
di Ornella Favero*
Il Riformista, 7 giugno 2025 La lettera di R.D. spiega molto bene perché la carcerazione può moltiplicare comportamenti violenti e aggressivi. Stavo riflettendo sull’articolo che dovevo scrivere sul tema delle misure alternative, messe continuamente in discussione ogni volta che succede che un detenuto al lavoro all’esterno o semilibero o in affidamento torna a commettere un reato (fatto raro se si guarda alle statistiche), quando mi è arrivata una lettera da R. D., detenuto che in carcere è riuscito ad “aumentarsi” la pena perché incapace di accettare la disumanità e la mancanza di speranza della vita da galera e di gestire la rabbia che ne deriva.
di Fabio Gianfilippi*
Il Riformista, 7 giugno 2025 Occorre essere aperti a stimolare i segnali di cambiamento, a valorizzare i punti di forza. La legge penitenziaria compie cinquanta anni. Il regolamento di esecuzione ne compie venticinque. Un percorso lungo, e non esente da contraddizioni, in cui di certo il mondo dell’esecuzione penale ha imparato a conoscere il prezioso contributo che alla risocializzazione degli autori di reato possono dare le misure alternative alla detenzione. Il tempo delle pene è importante, perché non è neutro l’effetto che si produce su chi vi è sottoposto. Il tempo trascorso in carcere, che resta comunque un luogo di sofferenza, assume un significato diverso a seconda di come è vissuto.
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 7 giugno 2025 Un detenuto definitivamente condannato per omicidio viene assegnato dopo pochi anni al lavoro esterno. Le relazioni sono eccellenti, i proprietari dell’albergo dove costui lavora al ricevimento sono pienamente soddisfatti. Poi, la tragedia; uccide una collega di lavoro con la quale intratteneva una relazione, tenta di uccidere un altro collega di lavoro, e poi si suicida, buttandosi giù dalle guglie del Duomo di Milano. Puntuale esplode la polemica, tutta incentrata sulla pretesa debolezza dello Stato e di un sistema giudiziario che, lungi dal buttare la chiave della cella di un omicida, lo lascia libero di uccidere di nuovo, dopo pochi anni di carcere.
di Valentina Alberta
Il Riformista, 7 giugno 2025 Il carcere Luigi Pagano lo conosce come pochi. Perché ha dedicato un’esistenza intera al superamento della distanza che separa i princìpi fissati nella Costituzione italiana dalla realtà della detenzione. Direttore di diversi istituti (San Vittore a Milano per 15 anni), diviene responsabile dalla fondazione, nel 2000, del carcere di Bollate e contribuisce ad impostarne la struttura. È stato poi Provveditore Regionale, vice Capo DAP, e ha scritto un libro, appunto “Il Direttore”.
di Gianpaolo Catanzariti
Il Riformista, 7 giugno 2025 Tutte le volte che i giornali e le tv diffondono la notizia di un delitto commesso con violenza da un detenuto in misura alternativa al carcere, un vortice irrazionale travolge la nostra società. In realtà, proprio in queste drammatiche occasioni, con la forza della ragione, bisogna difendere, rivendicandone l’allargamento, le misure alternative e le opportunità di lavoro all’esterno. Senza aggiungere l’ennesimo “chiodo sulla bara” ad un sistema di per sé già sgangherato. Se vogliamo dare forma ai princìpi costituzionali sulle pene e sul carcere, rendendo, così, più sicura la società, dobbiamo pretendere condizioni detentive rispettose della dignità umana.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 7 giugno 2025 Diventa facoltativo l’attuale obbligo di rinvio della pena per le donne in gravidanza e le mamme con figli sotto i tre anni, che andranno negli istituti a custodia attenuata per detenute madri. Alessio Scandurra (Antigone): “La norma è palesemente ad hoc per le donne rom, riguarda poche decine di persone l’anno”. E aggiunge: “Gli Icam sono solo tre, tutti al Nord. Questo vuol dire, per tante donne con bambini piccoli, allontanarsi centinaia di chilometri dal resto delle famiglie”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 7 giugno 2025 La fotografia che emerge dal nuovo report analitico del Garante nazionale sulle carceri al 30 maggio 2025 non lascia spazio a edulcorazioni: il sistema penitenziario italiano naviga in acque agitate, stretto dalla morsa del sovraffollamento e da una serie di eventi critici che restituiscono la fragilità delle strutture e delle persone ristrette.
Il Sole 24 Ore, 7 giugno 2025 L’appello di Gatta (Professori di diritto penale), Parodi (Anm) e Petrelli (Camere penali): la politica batta un colpo. Il 30 aprile scorso i detenuti erano 62.445, a fronte dei teorici 51.292 posti disponibili. “Il sovraffollamento delle carceri ha raggiunto livelli intollerabili. Il 30 aprile scorso i detenuti erano 62.445, a fronte dei teorici 51.292 posti disponibili. Vi sono dunque almeno 11.153 persone detenute in più rispetto alla capienza regolamentare”. È quanto scrivono, in una “lettera aperta”, Gian Luigi Gatta, presidente dell’Associazione italiana dei professori di diritto penale, Cesare Parodi, presidente dell’Associazione nazionale magistrati e Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle camere penali italiane.
di Francesco Zironi*
L’Unità, 7 giugno 2025 La quarta revisione della Direttiva Europea per l’Efficienza Energetica degli Edifici (EPBD4) introduce un percorso a tappe che metterà alla prova l’Italia e le sue amministrazioni. Un percorso virtuoso, quello stabilito a livello europeo, con l’obiettivo ultimo di avere unicamente edifici a zero emissioni - i cosiddetti ZEmB, edifici con un bassissimo consumo energetico, termicamente isolati, altamente efficienti e in grado di produrre pochissime emissioni di anidride carbonica durante il loro ciclo di vita. Come per tutte le normative sono prescritti obblighi, standard minimi e risultati da raggiungere sia sugli edifici privati che per quelli pubblici.
di Cesare Burdese*
L’Unità, 7 giugno 2025 Lo scorso 23 maggio, davanti al Duomo di Santa Maria Assunta a Cremona, mettevo ordine nella mia mente, reduce dalla visita di Nessuno tocchi Caino e della Camera Penale alla Casa circondariale. Quell’architettura mi parlava mirabilmente, attraverso le sue stratificazioni stilistiche, dell’evoluzione storica, culturale e artistica di una società nella città, ciascuna testimone di valori e di principi del suo momento. Anche il carcere da poco visitato mi è parso come un libro, le cui pagine di cemento raccontano della sua storia, architettonicamente ferma però al periodo dell’emergenza terroristica e mafiosa in Italia, nel quale fu costruito.
GIUSTIZIA
di Mario Serio*
Corriere della Sera, 7 giugno 2025 Nel parere fornito al Parlamento “erano già state espresse alcune correzione necessarie a garantire chi si trova privato della propria libertà”. La recente, contrastata approvazione parlamentare del cosiddetto decreto sicurezza, che racchiude numerose disposizioni applicabili alle persone private della libertà, ad esempio nelle carceri o nei centri di permanenza per il rimpatrio, è stata preceduta da un diffuso dibattito, di natura tecnico-giuridica, oltre che ovviamente politica. Anche il Garante nazionale delle persone private della libertà ha doverosamente fornito, in coerenza con le proprie attribuzioni di derivazione normativa, il proprio contributo alla discussione fornendo un parere ai rami del Parlamento sui temi direttamente incidenti sulle condizioni materiali e giuridiche delle persone private della libertà.
di Errico Novi
Il Dubbio, 7 giugno 2025 Si cercano consensi immediati, anche se tutto rischia di svanire in fretta. Salvini: “Castrazione chimica subito!”. Al momento nessuno sembra preoccuparsi. Da giorni la maggioranza è impegnata a incassare il “dividendo”, cioè il vantaggio che il decreto sicurezza dovrebbe assicurare in termini di consenso. Ancora ieri Matteo Salvini ha proclamato che la Lega si batte affinché “la castrazione chimica per stupratori e pedofili sia legge”, e ha sollecitato gli alleati a concretizzare la “promessa” evocata, per ora, solo da un ordine del giorno collegato al Dl.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 7 giugno 2025 Intervista a Giuseppe De Cristofaro, capogruppo Avs. Il decreto Sicurezza è legge. E colpisce, come anche voi di Alleanza Verdi e Sinistra avete ribadito più volte, tante libertà diverse, tanti pezzi di società diversi.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 7 giugno 2025 L’istituzione della Direzione distrettuale antimafia si è trasformata in un trofeo sognato dai partiti per guadagnare consenso sul territorio, a discapito del modello concepito da Giovanni Falcone. C’è chi ne chiede l’istituzione a Foggia (Movimento 5 stelle), chi a Verona (tutte le forze politiche, Lega in testa), chi a Latina e a Prato (Fratelli d’Italia), chi in Emilia-Romagna (Partito democratico): tutti vogliono una Direzione distrettuale antimafia. Da struttura concepita per consentire alla magistratura di combattere le associazioni mafiose, la Dda si è trasformata in un trofeo sognato dai partiti per guadagnare consenso sul territorio, senza tenere conto delle conseguenze che scelte del genere avrebbero sull’effettivo contrasto alla mafia.
Il Tirreno, 7 giugno 2025 Una detenuta di poco meno di 40 anni è stata trovata morta ieri mattina nella sua cella nel reparto femminile del carcere Don Bosco di Pisa. Il corpo senza vita dell’italiana è stato scoperto dagli agenti penitenziari durante il giro di controllo. Secondo quanto appreso, la donna era distesa nel letto e non dava segni di vita. Inutili i tentativi di soccorso non c’era ormai più nulla da fare.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 7 giugno 2025 Il 32enne è stato aggredito da un detenuto dello stesso braccio, parente di una delle vittime. Il procuratore Tescaroli: mancano controlli. Via Arenula: giudizio affrettato. Vasile Frumuzache, 32 anni, accusato degli omicidi di due prostitute a Prato e Montecatini Terme, è stato aggredito questa mattina in carcere da un altro detenuto, un parente della donna scomparsa e uccisa nel 2024, Ana Maria Andrei. L’aggressione è stata fatta con olio bollente tirato sul volto del giovane uomo che due giorni fa ha confessato i due delitti.
di Gianni Alemanno*
Il Dubbio, 7 giugno 2025 La lettera dal carcere: “Quale vendetta sociale si deve ancora compiere su questa persona, che fa fatica a camminare, che non ci vede e non ci sente, che rischia di morire in carcere e che ha già scontato quasi la metà delle sua pena?”. Oggi non parliamo di pentole e di coperchi, ma di cose molto più serie Perché è il 2 giugno, Festa della Repubblica e della Costituzione italiana, che all’art. 27 sancisce il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità e il dovere di tendere alla rieducazione del condannato. E anche perché così sono stato redarguito (“abbiamo ben altri problemi!”) da una giovane affascinante psicologa, marcatamente de’ sinistra ma molto seria e rigorosa nel suo lavoro di sostegno ai detenuti.
Il Dubbio, 7 giugno 2025 Dopo l’aggressione ai danni di un diciottenne e la protesta dei detenuti, Nessuno Tocchi Caino denuncia: “Il 30% dei carcerati non dovrebbe stare in prigione, servono strutture di cura”. È ancora forte l’eco della violenta rivolta scoppiata mercoledì all’interno del carcere di Marassi, a Genova, dove un centinaio di detenuti ha devastato una sezione penitenziaria in segno di protesta per la brutale violenza sessuale subita da un diciottenne, abusato da quattro compagni di cella. L’episodio ha riportato all’attenzione pubblica le condizioni di sovraffollamento e degrado all’interno dell’istituto, che secondo il più recente report di Nessuno Tocchi Caino ha raggiunto punte del 130% di affollamento.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 7 giugno 2025 Gli agenti ignari di tutto per giorni. Chi ha protestato potrebbe essere punito per “rivolta”. È ancora sedato e giace, agli arresti domiciliari, nel suo letto d’ospedale al San Martino di Genova, il ragazzo di appena 18 anni seviziato e stuprato ripetutamente per due giorni e mezzo dai suoi compagni di cella nel carcere di Marassi, dove era entrato da poco tempo ed era in attesa di giudizio per una rapina di scarso conto, proveniente da una comunità per tossicodipendenti. Mercoledì, a seguito della diffusione della notizia e contro la supposta inerzia degli agenti di polizia penitenziaria dell’istituto genovese che dicono di non essersi accorti di nulla, nel carcere sono divampate “violente” proteste, secondo i sindacati di Pol Pen, rientrate però dopo solo un’ora con il trasferimento di 13 detenuti e altri 22 messi in isolamento.
di Beatrice Branca
Corriere di Verona, 7 giugno 2025 Era in libertà ristretta perché insultava gli agenti: voleva essere seguita da donne. “Non viene indicato alcun comportamento della detenuta che possa aver condizionato le attività degli altri detenuti. La sicurezza dell’istituto non risulta sia mai stata messa in pericolo dalla condotta della detenuta. Il collegio ritiene che il provvedimento impugnato debba essere revocato”. Le parole sono quelle dei giudici del tribunale di sorveglianza che hanno analizzato il reclamo che gli avvocati Simone Giuseppe Bergamini e Lorenzo De Guelmi avevano presentato a Venezia sulla delicata situazione di una detenuta peruviana transessuale di 38 anni.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 7 giugno 2025 Don Dario Acquaroli, 37 anni, è cappellano del carcere di Bergamo e direttore della comunità Don Milani di Sorisole (BG). È un appassionato di montagna: “Quello che vivo lassù lo porto nei luoghi difficili dove il mio essere prete mi porta, fra chi non crede più che una cima sia possibile”. Non perde mai il sorriso, mentre parla del suo lavoro e delle sue passioni. Don Dario Acquaroli, classe 1988, è cappellano nel carcere di Bergamo da tre anni ed è direttore della comunità educativa Don Lorenzo Milani di Sorisole, nella bergamasca. “Ho iniziato a frequentare il carcere 16 anni fa. Tra qualche mese farò il cappellano solo dei giovani adulti del carcere, che sono sempre di più”.
CULTURA
editrice.effata.it, 7 giugno 2025 Un libro necessario. Una voce che non può essere ignorata. Esce il 6 giugno 2025 in tutte le librerie italiane, fisiche e online, “18+1. Diciotto anni e un giorno”, nuovo libro di Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino. Edito da Effatà Editrice, con prefazione del già magistrato Gherardo Colombo, il libro affronta una delle questioni più urgenti del sistema penitenziario italiano: la condizione dei giovani adulti reclusi nelle carceri per adulti. Il dato che allarma: all’inizio del 2025 si contano 5067 giovani under 25 detenuti nei penitenziari italiani. Solo nel 2023 erano 3274. Un incremento di quasi 1800 giovani in meno di due anni.
di Fabio Colagrande e Antonella Palermo
vaticannews.va, 7 giugno 2025 Presso la Sala Stampa della Santa Sede il cardinale Tolentino de Mendonça ha illustrato, assieme a cinque donne, il ricco programma di questo Giubileo tematico in programma a Roma dal 15 al 18 febbraio. Spicca la visita del Papa agli studi di Cinecittà, la prima di un Pontefice, e l’inaugurazione di uno spazio di arte contemporanea a Via della Conciliazione dove saranno esposti i volti della comunità carceraria di Regina Coeli.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 7 giugno 2025 Ancora una volta, i giudici smentiscono norme e politiche migratorie che ledono diritti fondamentali. Chi entra in Unione europea senza documenti insieme a minori di cui è affidatario non può essere accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ancora una volta, i giudici smentiscono norme e politiche in tema di immigrazione che ledono diritti fondamentali. La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha affermato che è contraria al diritto dell’Unione una disposizione che sanziona penalmente come favoreggiamento dell’immigrazione clandestina la condotta di un cittadino straniero che entra irregolarmente in uno Stato Ue accompagnando minori di cui sia affidatario.
DOCUMENTI
Garante nazionale: report analitico osservatorio penitenziario adulti aggiornato al 30 maggio 2025
Comunicato Associazione "A Roma Insieme - Leda Colombini ODV" riguardante il Decreto Sicurezza
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Convegno nazionale AIPDP "La rieducazione tra pena e riparazione (Pisa e Gorgona-LI, 7 giugno 2025)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 9 al 15 giugno 2025
Incontro di formazione: "Vittime e autori di reato nella violenza di genere" (Roma, 10 giugno 2025)
Incontro-dibattito. "Diritto e clemenza: che fare per il carcere?" (Roma, 11 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI
Associazione Artisti Dentro: premio "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)