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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 28 giugno 2025
di Ada Rizzo
alessandria.today, 28 giugno 2025 Le condizioni delle carceri in Italia sono da tempo al centro di dibattiti e preoccupazioni: sovraffollamento, carenze strutturali, scarsità di risorse e un sistema che fatica a garantire una reale riabilitazione dei detenuti. Di fronte a queste sfide, si rende sempre più urgente trovare soluzioni innovative e sostenibili che possano favorire il recupero sociale e personale di chi si trova dietro le sbarre. Un esempio illuminante, già sperimentato con successo in Brasile, è il programma di “Remissione per la Lettura”: un’idea che potrebbe rappresentare un percorso virtuoso anche nel contesto italiano.
di Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiane
camerepenali.it, 28 giugno 2025 La spericolata segnalazione dei direttori delle carceri al consiglio distrettuali di disciplina forense. L’ennesima dimostrazione di come l’istituzione carceraria agisca sempre più con disumanità, calpestando e mortificando la dignità dei detenuti. L’ennesima segnalazione al consiglio distrettuale di disciplina forense di un avvocato colpevole, secondo il direttore del carcere sassarese di Bancali, di avere salutato il proprio assistito “con una stretta di mano e due baci sulle guance”, non solo esprime una diffusa ostilità, dinanzi ad ogni flebile e pur sporadico gesto di umanità, di chi, come la figura apicale del personale amministrativo penitenziario, dovrebbe invece improntare la propria condotta nel rispetto e secondo i valori espressi dalla nostra Costituzione; manifesta, anche, l’atavico pregiudizio ...
di Vito Cimiotta*
L’Unità, 28 giugno 2025 Due baci sulla guancia. È bastato questo gesto, antico quanto il linguaggio umano, per generare un caso che ha dell’incredibile. Nel carcere di Bancali, a Sassari, l’avvocato Flavio Rossi Albertini - noto per la sua rigorosa attività di difesa dei diritti fondamentali, anche nei contesti più spinosi - ha salutato il proprio assistito Alfredo Cospito con un semplice, sobrio gesto di affetto. Non in segreto. Non di nascosto. Alla luce del giorno, in presenza della polizia penitenziaria. Eppure, quel gesto è stato ritenuto così sconveniente da meritare una segnalazione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati da parte del direttore del carcere. Non una denuncia. Non un illecito penale. Ma una sanzione morale travestita da atto disciplinare. Come se riconoscere, anche solo per un istante, la dignità residua di un detenuto ...
di Simona Ciaramitaro
collettiva.it, 28 giugno 2025 Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato che “serve circoscrivere il reato di tortura”. Ci si potrebbe chiedere se, a nostra insaputa, gli sia stato attribuito anche il dicastero dell’Interno, ma, nonostante ritornare al Viminale sia sempre stato il suo desiderio, non è così. Motivo per il quale in molti obiettano che, visto lo stato disastroso del trasporto pubblico italiano, Salvini farebbe meglio a occuparsi della materia alla quale è stato preposto, anziché occuparsi di altro.
di Lucrezia Agliani
ultimavoce.it, 28 giugno 2025 Alla vigilia della Giornata Internazionale per le Vittime di Tortura, che si celebra proprio il 26 giugno, la Lega ha presentato, con un agghiacciante tempismo, un pacchetto di proposte sulle carceri che ha scatenato un’immediata tempesta politica per il pericoloso obiettivo. Matteo Salvini ha infatti rivendicato di circoscrivere il reato di tortura. Ciò significa aprire la procedura per la modifica del reato di tortura, l’introduzione del taser per gli agenti della polizia penitenziaria e la garanzia del patrocinio legale gratuito per coloro che si trovano sotto inchiesta. Un progetto definito da Matteo Salvini come una necessaria azione di tutela verso chi lavora nelle carceri “in condizioni delicatissime”, ma che per le opposizioni rappresenta un pericoloso attacco ai diritti fondamentali.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 28 giugno 2025 Caso “unico” nel suo genere per l’abuso della decretazione d’urgenza, il pacchetto Sicurezza del governo Meloni - trasferito tal quale dal ddl al decreto legge - è a rischio di incostituzionalità, nel metodo e nel merito. A sottoscriverlo, questa volta, è addirittura la Corte di Cassazione che dedica a questa specifica novità normativa - non proprio as usual - un apposito report. “La prassi parlamentare annovera due soli precedenti di trasposizione dei contenuti di un progetto di legge in discussione in Parlamento in un decreto-legge, a suo tempo in effetti censurati dalla dottrina costituzionalistica e, in ogni caso, nessuno dei due riguardava la materia penale”, scrive il Servizio penale dell’Ufficio del Massimario e del ruolo della Corte Suprema nella relazione 33 pubblicata il 23 giugno 2025.
di Alessandra Arachi
Corriere della Sera, 28 giugno 2025 La Suprema Corte: non c’era l’urgenza, dubbi di costituzionalità nel merito e nel metodo. In 129 pagine di relazione l’ufficio del Massimario della Cassazione ha sollevato critiche al decreto sicurezza del governo approvato il 4 giugno. Tante critiche, che colpiscono al cuore il provvedimento e sollevano i dubbi di costituzionalità. Si punta il dito, in particolare, contro “la decretazione di urgenza”, “le norme troppe eterogenee” e le “sanzioni sproporzionate”.
di Gaetano Azzariti
La Stampa, 28 giugno 2025 Una morte annunciata quella del decreto sicurezza (ora convertito nella legge n. 80 del 2025). Dovremmo aspettare i giudizi della Consulta, ma è sin d’ora evidente che la caparbia volontà della maggioranza politica in materia di politiche di ordine pubblico cadrà di fronte alle palesi incostituzionalità delle norme che si sono volute introdurre a forza e contro ogni evidenza nel nostro ordinamento. Già durante la discussione parlamentare gli esperti auditi avevano avvisato delle numerose criticità costituzionali di molte delle misure che si volevano adottare, poi i magistrati e il CSM, ora la Corte di Cassazione. Persino il Capo dello Stato ha segnalato palesi incostituzionalità della prima versione del testo in discussione.
di Lina Palmerini
Il Sole 24 Ore, 28 giugno 2025 L’agenda internazionale da sola non basta. Per quanto Meloni abbia puntato molto sul palcoscenico dei grandi summit con o senza Trump, sa che in autunno dovrà mettere carne al fuoco nell’agenda nazionale. Finora, infatti, il bilancio lascia spazi in bianco. Di misure concrete c’è stato il taglio strutturale del cuneo fiscale che però non ha aiutato a recuperare del tutto i salari reali, per il resto il lavoro fatto fin qui si inserisce soprattutto nel filone dei temi identitari.
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 28 giugno 2025 La strada è segnata, il decreto sicurezza non potrà che approdare davanti alla Corte costituzionale, con ottime possibilità di essere bocciato. Ma basterà? Il cittadino somalo che l’altra notte è stato arrestato perché aveva disegnato Gesù e la Madonna sul muro della Cassazione probabilmente non lo saprà mai. Ma quando la polizia lo ha portato via, anche perché il decreto sicurezza prevede adesso un’aggravante a carico di chi imbratta un immobile pubblico “con la finalità di ledere l’onore, il prestigio o il decoro dell’istituzione” (un accusatore zelante potrebbe sostenere che quell’uomo volesse offendere i giudici terreni, insinuando che l’unica giustizia è quella divina), proprio i magistrati della Cassazione, dentro il romano “palazzaccio” imbrattato, avevano già demolito da cima a fondo il decreto sicurezza.
di Fiorella Giusberti
Il Riformista, 28 giugno 2025 Nel processo penale, il giudizio deve fondarsi su una convinzione “oltre ogni ragionevole dubbio”. È una formula nota, perfino solenne. Eppure, il suo significato resta sorprendentemente vago. Cosa distingue un dubbio qualunque da un dubbio ragionevole? E perché questa distinzione è così centrale per la giustizia? Il ragionevole dubbio rappresenta una soglia. Non si tratta di eliminare ogni incertezza, ma di valutare se, sulla base delle prove disponibili, una persona razionale possa ritenere fondata l’ipotesi della colpevolezza. È una soglia logica e conoscitiva, non un criterio matematico: non si calcola, si giustifica.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 giugno 2025 Tempi troppo stretti per integrare la riforma con le norme attuative: il futuro Csm può restare in mano alle correnti. C’è il rischio che la modifica costituzionale per la separazione delle carriere si trasformi in una riforma inutile? La domanda non sembra oziosa, se si parte dal presupposto che uno degli obiettivi principali del legislatore è rinnovare il Csm con il metodo del sorteggio e se, contemporaneamente, si analizzano nel dettaglio le tempistiche di approvazione della riforma.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 28 giugno 2025 Da 20 anni si riapre ciclicamente: accuse di eversione, soliti nomi, ma non si arriva mai a una verità giudiziaria definitiva. Finalmente, con l’esposto presentato dal generale Mori per rivelazione di segreti d’ufficio, qualcuno spezza il clima di omertà, politica e giornalistica, che da vent’anni avvolge le inchieste penali e politiche, e siamo alla quinta, sulle stragi del 1993. Sono le bombe della fase finale di vita dei corleonesi, che aggredirono luoghi artistici di Roma, Milano e Firenze. In quest’ultima città, che ha avuto il maggior numero di morti, dieci in totale, si è radicata l’inchiesta. Che ha preso l’impronta dell’antimafia, sotto la guida del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, che pareva aver seguito un certo fascicolo processuale fin da Caltanissetta, dopo le fallimentari inchieste “Oceano” e “Sistemi criminali” ...
TERRITORIO
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 28 giugno 2025 La Fondazione Its Academy Puglia Agribusiness School, d’intesa con il ministero della Giustizia, dal prossimo ottobre attiva percorsi della durata di due anni per formare tecnici superiori nel settore agribusiness. Destinatari le persone che stanno terminando di scontare la pena negli istituti pugliesi. Un progetto che coniuga formazione tecnica, responsabilizzazione individuale e contrasto alla recidiva. È realizzato dalla Fondazione Its Academy Puglia Agribusiness School che ha sottoscritto un protocollo d’intesa con le istituzioni del ministero della Giustizia.
Il Mattino, 28 giugno 2025 L’uomo stava per andare in pensione. Dramma nel carcere di Secondigliano, a Napoli, dove un agente della polizia penitenziaria di 59 anni si è tolto la vita sparandosi con la sua pistola di ordinanza nel parcheggio. Il poliziotto, che doveva entrare in servizio nell’istituto penitenziario alle 12, lascia la moglie e due figli.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 giugno 2025 Un detenuto settantenne della casa circondariale Pagliarelli di Palermo ha perso la vista a un occhio mentre attendeva un intervento di cataratta. A sollevare il caso è Pino Apprendi, garante dei detenuti del capoluogo siciliano, che definisce la situazione “intollerabile” e denuncia come “ogni patologia, qui, rischia di diventare irreversibile”. All’inizio del 2024, il settantenne detenuto di Pagliarelli viene visitato per la prima volta: un’oculista rivela una cataratta degenerata da tempo, che richiede un intervento tempestivo. Passano poi tre mesi: a metà maggio, il medico del carcere conferma la gravità della situazione e ribadisce l’urgenza dell’operazione.
di Umberto Zanichelli
Il Giorno, 28 giugno 2025 Un’altra denuncia sulle condizioni dei detenuti del carcere di Vigevano: una ventina di lettere destinate al magistrato di sorveglianza, ai Garante dei detenuti, al ministero della Giustizia, all’Ats e a diversi enti e associazioni che tutelano i diritti dei reclusi. Lo segnala la onlus “Quei Bravi Ragazzi Family”. “Dopo la prima lettera collettiva - fa sapere l’associazione - ci sono state iniziative di altri detenuti che ne hanno confermato individualmente i contenuti, evidenziando le molte criticità e invitando a un’accurata verifica della situazione. Dare voce a chi non ne ha è un atto di civiltà”.
giornaledibrescia.it, 28 giugno 2025 Professoressa in Diritto costituzionale all’UniBs, succede a Luisa Ravagnani: “Le auguro di ricevere lo stesso sostegno di cui ho potuto godere io”. Il Comune di Brescia ha una nuova Garante dei detenuti. Arianna Carminati, con l’elezione nel Consiglio di ieri, succede ufficialmente a Luisa Ravagnani.
di Beatrice Branca
Corriere di Verona, 28 giugno 2025 L’incontro sulla rieducazione. In carcere parte un’attività produttiva di asciugamani. Elastici per Calzedonia, un ordine da un’altra azienda di 20mila shopper bag, ovvero le borse giganti in stoffa, e altri prodotti di sartoria per Falconeri, Gucci e altre maison. Tutta quella merce passa per la casa circondariale di Montorio dove 25 detenuti (13 donne e 12 uomini) lavorano con le macchine da cucire. Ci sono poi altre sette donne impegnate nella produzione delle marmellate e per la loro preparazione viene utilizzate la frutta scartata dai grossisti, ma ancora in buone condizioni e di qualità.
di Massimo Schettino
laprovinciacr.it, 28 giugno 2025 Di cento detenuti che durante la pena hanno potuto beneficiare di un inserimento professionale solo 2 tornano a delinquere. Un tasso di recidiva che, viceversa, balza al 70% fra quanti non hanno avuto tale opportunità. I dati, raccolti a livello nazionale dal Cnel, “confermano lo strumento del lavoro come il più efficace per perseguire efficacemente l’obiettivo della sicurezza sociale”. Lo sottolinea l’assessora alle Politiche Sociali e Fragilità, Marina Della Giovanna, aggiungendo però che “sono troppo pochi i detenuti della Casa circondariale di Cremona che lavorano anche se è proprio attraverso il lavoro, dentro e fuori dal carcere, che possono cominciare un percorso che renda il tempo della pena non solo afflittivo ma anche un’occasione per percorrere una nuova strada lontana dalla delinquenza”.
di Marta Artico
La Nuova Venezia, 28 giugno 2025 Lo scorso anno il Patriarcato di Venezia aveva donato condizionatori ai detenuti. Nei giorni scorsi un altro sopralluogo del cappellano, don Massimo Cadamuro. Più ventilatori per il carcere. Se chi vive in città e non ha l’aria condizionata può rifugiarsi nei centri commerciali, sotto un albero o trovare un luogo fresco dove riuscire a respirare, la stessa cosa non vale per le persone che si trovano in carcere. Come ogni anno l’afa è arrivata puntuale, alla stessa stregua dell’umido e del caldo insopportabile, per i detenuti della casa circondariale di Santa Maria Maggiore. Nelle celle condivise, le temperature sono roventi, tanto che l’anno passato qualcuno le aveva definite “l’inferno dantesco”. E non tutti possono permettersi un ventilatore.
di Ylenia Cecchetti
La Nazione, 28 giugno 2025 Uno spettacolo corale, potente e attuale, capace di dare voce a un’emozione silenziosa ma diffusa del nostro tempo: la solitudine. Lunedì al Teatro del Popolo di Castelfiorentino andrà in scena “Solo me ne vo”, per la regia di Maria Teresa Delogu, atto conclusivo del laboratorio teatrale della stagione 2024/2025 curato da Delogu per conto di Giallo Mare Minimal Teatro. Un lavoro frutto di un percorso profondo e fuori dall’ordinario: sul palco, infatti, saliranno anche alcuni detenuti, protagonisti di un’esperienza artistica e umana che ha oltrepassato le sbarre per farsi parola, gesto, presenza scenica.
primalavaltellina.it, 28 giugno 2025 Realizzata dai detenuti della Casa Circondariale di Sondrio, la mostra fotografica “Uno sguardo da dentro” verrà inaugurata il 1° luglio a Palazzo Pretorio: un progetto di formazione e reinserimento sociale promosso da Enaip con il sostegno di Fondazione Pro Valtellina. Il 1° luglio, alle ore 17.30, verrà inaugurata presso le sale espositive di Palazzo Pretorio la mostra fotografica dal titolo “Uno sguardo da dentro - il carcere raccontato attraverso gli scatti dei detenuti”. La mostra è il risultato finale di un laboratorio di fotografia finanziato da Fondazione Pro Valtellina e realizzato da Fondazione Enaip Lombardia - sede di Morbegno - in collaborazione con la Casa Circondariale di Sondrio e svoltosi all’interno dell’istituto penitenziario nell’anno 2024.
doceducational.it, 28 giugno 2025 Nel settembre 2024, un team di soci Doc Educational ha dato il via al progetto “Musica è Libertà” all’interno della casa circondariale di Montorio (Verona). Il gruppo, coordinato da Alberto Ferraro (attore e pedagogista teatrale), è formato da Walter Tiraboschi (direttore del Teatro Piroscafo di Bergamo e con oltre 15 anni di esperienza teatrale in ambito carcerario), Marino Vettoretti (esperto di scrittura musicale) e Tommy Kuti (rapper e socio Doc Music).
di Antonio Della Rocca
Corriere del Mezzogiorno, 28 giugno 2025 Niente comizi, volantinaggi e affissioni a carattere politico: a Specchia, uno dei borghi più belli d’Italia che si trova nel sud Salento, scoppia la bufera per l’ordinanza firmata dalla sindaca Anna Laura Remigi in vigore fino al 30 settembre. Secondo la sindaca potrebbero “ingenerare false informazioni o confusioni che potrebbero arrecare danno all’attività di fruizione turistica e all’immagine del paese”. L’ex sindaco Lia: “Come nel Ventennio”.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 28 giugno 2025 Nonostante il rinvio alla Corte di giustizia Ue, Meloni e Piantedosi proseguono i trasferimenti. Ma i centri rimangono semivuoti. Il governo ha intenzione di tirare dritto e non vuole far affondare il progetto Albania, benché barcollante, a costo di qualsiasi forzatura. Nel tardo pomeriggio di giovedì quindici nuove persone sono state trasferite nel centro di Gjader, nonostante la Cassazione con una sentenza dello scorso 29 maggio avesse sollevato nuovi dubbi di legittimità sulle operazioni, rinviando due cause alla Corte di giustizia europea.
di Marco Impagliazzo
Avvenire, 28 giugno 2025 L’esperienza dei canali attivati grazie all’impegno della Chiesa, delle associazioni e delle istituzioni nelle aree a rischio ci dice che una risposta degna a chi fugge dai conflitti è possibile. I volti dei 71 rifugiati giunti mercoledì a Fiumicino dalla Libia con i corridoi umanitari sono diversi da coloro arrivati in questi anni dal Libano, dall’Africa o dal Pakistan: pieni di gioia come tutti gli altri, ma segnati da un’acuta sofferenza in più. La Libia è un luogo atroce dove le vite dei profughi sono appese a un filo: alla volontà di un capo milizia o di uno qualunque dei loro aguzzini, come spesso documentato anche da Avvenire.
di Chiara Daina
Corriere della Sera, 28 giugno 2025 Dal Senegal all’odissea nel deserto, e ora chef in un casale marchigiano. Bamba Diop è arrivato in Italia a 16 anni su un barcone, solo. Oggi ne ha 24 e comanda come chef la cucina di un casale marchigiano, dopo essersi formato come pasticciere con lo stellato Enrico Mazzaroni. “Il mio sogno? Aprire una scuola in Senegal. Per evitare ad altri l’incubo che ho vissuto io”.
di Chiara Saraceno
La Stampa, 28 giugno 2025 L’asimmetria tra le vittime dei confitti in corso sta diventando sempre più insopportabile, aumentando, se possibile, l’insopportabilità di massacri che sembrano non avere fine. Riguarda le vittime non viste dei conflitti che stanno (ancora, fino a quando?) nelle periferie del mondo, di cui poco si vede e si racconta. Ma riguarda anche i conflitti, le guerre, che invece occupano i giornali, le televisioni, gli incontri internazionali, tutti i giorni. È speculare alla diversa legittimazione data alle parti in conflitto in base a criteri che ormai poco hanno a che fare con il diritto internazionale, per cui non solo l’aggressione a un paese, o gli atti terroristici, ma la stessa violazione dei diritti umani viene o meno riconosciuta e condannata a seconda di chi la compie.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 28 giugno 2025 Parla il coordinatore della Commissione diritti umani e protezione internazionale del Cnf, che guiderà l’Oiad nel biennio 2025-2026. Leonardo Arnau, coordinatore della Commissione diritti umani e protezione internazionale del Consiglio nazionale forense, è il nuovo presidente dell’Oiad (Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo). L’elezione è avvenuta nel corso dell’ultima assemblea generale svoltasi a Madrid. Il Consiglio nazionale forense, con la presidenza Arnau, guiderà l’Oiad nel biennio 2025-2026. Come rappresentante dell’Italia, Leonardo Arnau succede a Francesco Caia, che ha contribuito a fondare l’Osservatorio. “Ringrazio l’avvocato Caia - dice Arnau - per il lavoro svolto con competenza.
Il Dubbio, 28 giugno 2025 La sentenza limita l’uso delle ingiunzioni contro i provvedimenti del presidente americano. Lui: “Vittoria monumentale: la cittadinanza per nascita è finita”. La Corte Suprema ha dato ragione a Donald Trump, autorizzando l’entrata in vigore in molte parti degli Stati Uniti dell’ordine esecutivo con il quale il presidente ha messo fine al “birtright citizenship”, la cittadinanza per diritto di nascita. La Corte ha votato 6-3, dividendosi tra giudici conservatori e progressisti, stabilendo che i giudici federali di grado inferiore non hanno il potere di bloccare a livello nazionale i provvedimenti esecutivi della Casa Bianca.
di Emilio Minervini
Il Dubbio, 28 giugno 2025 Dopo il cessate il fuoco sono ripartite le purghe del regime contro le presunte spie La Cnn rivela: “Accordo segreto sul nucleare tra Donald Trump e gli ayatollah”. Terminata la guerra iniziano le purghe. Le autorità iraniane hanno arrestato più di 700 persone nel corso, e a seguito, della guerra dei dodici giorni, per la maggior parte dissidenti politici. Oltre agli arresti, Teheran ha giustiziato per impiccagione tre cittadini iraniani accusati di condurre attività di spionaggio a favore d’Israele. Altre tre persone sono state impiccate dopo l’annuncio della tregua, sempre per presunti legami con il Mossad. Nel frattempo, secondo indiscrezioni fornite dalla Cnn, gli Stati Uniti avrebbero offerto 30 miliardi di dollari all’Iran per abbandonare il programma nucleare militare.
di Simona Musco
Il Dubbio, 28 giugno 2025 Il doloroso allarme lanciato dall’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh: il regime ha gettato in cella anche suo marito Reza. “Tre giorni in cui ogni giorno è stato peggiore del precedente”: così Nasrin Sotoudeh, avvocata per i diritti umani, racconta l’incubo seguito all’attacco al carcere di Evin, a Teheran. L’obiettivo, colpito con precisione dalle forze israeliane, è uno dei luoghi più emblematici della repressione politica della Repubblica islamica. Ma l’attacco è solo l’inizio. “Le notizie che sono arrivate dopo sono state ancora peggiori: la presenza massiccia di scarafaggi e cimici, la mancanza di strutture igieniche adeguate, acqua salmastra usata per tè e cibo, aria malsana da respirare - e oggi, il taglio persino di quelle telefonate di pochi minuti che potevano fare.
di Davide Frattini
Corriere della Sera, 28 giugno 2025 I quattro centri Ghf aperti solo un’ora al giorno: la folla preme e i soldati israeliani fanno fuoco. Sarebbero almeno 519 le persone uccise, l’Onu accusa: “Trappole di morte”. I sacchetti di plastica valgono più di un carretto o una carriola perché una volta riempiti sono facili da nascondere sotto la maglietta o nei pantaloni. Così quando arriva l’ordine di apertura dei cancelli, sulla polvere ocra svolazzano queste bandierine bianche tenute strette dai ragazzini in ciabatte, anche se non è un segno di resa, non si può mollare dopo aver passato ore sotto il sole, ammassati sulle dune artificiali di terra e detriti che fanno da barriera.
DOCUMENTI
D.L. Sicurezza: la relazione dell'Ufficio del Massimario della Corte di cassazione
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 30 giugno al 6 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI