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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 27 giugno 2025
di Giacomo Gambassi
Avvenire, 27 giugno 2025 “È più facile combattere le vittime che l’immenso business criminale”. Leone XIV sceglie la Giornata internazionale contro la droga per denunciare le storture dei sistemi che cavalcano le paure facili e le false soluzioni. “Troppo spesso, in nome della sicurezza - sostiene il Papa - si è fatta e si fa la guerra ai poveri, riempiendo le carceri di coloro che sono soltanto l’ultimo anello di una catena di morte. Chi tiene la catena nelle sue mani, invece, riesce ad avere influenza e impunità”. Davanti a sé ha giovani e adulti che sono impegnati in percorsi di recupero, le loro famiglie e gli operatori pubblici e privati del settore che il Papa incontra nel Cortile di San Damaso all’interno del Palazzo Apostolico fra le mura leonine.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 27 giugno 2025 Il governo Meloni: il Consiglio d’Europa non in linea con le nostre politiche sulle dipendenze. Papa Leone: vanno perseguiti i narco trafficanti, non riempite le carceri con gli ultimi. La luminaria scenica sul ministero del Turismo come trovata per celebrare la Giornata mondiale sulle Droghe getta una luce perfino più inquietante sulla fuoriuscita dell’Italia dal gruppo Pompidou del Consiglio d’Europa comunicata a Strasburgo con una lettera del governo Meloni.
garantedetenutilazio.it, 27 giugno 2025 Il Portavoce, Ciambriello: “Lancio un appello alla politica, alle Regioni e al terzo settore”. “Gli Istituti penali per i minorenni sono stati al centro dell’attenzione mediatica per rivolte e disordini, a partire dalla notizia dei presunti pestaggi e torture da parte degli agenti penitenziari dell’Ipm Beccaria di Milano, passando dalle evasioni avvenute nell’Ipm Malaspina di Palermo e nell’Ipm Fornelli di Bari. L’ultima notizia sconcertante arriva invece dall’Ipm di Nisida, dove è stato denunciato un agente di polizia penitenziaria per presunti abusi sessuali a danno di un minore”. È quanto si legge in una nota della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà.
di Natascia Ronchetti
L’Espresso, 27 giugno 2025 Strette di mano, foto di rito, visite di cortesia: ma di relazioni e denunce sulle condizioni dei penitenziari neanche l’ombra. Così la destra ha svuotato un presidio dei diritti dei reclusi. L’ultima visita risale allo scorso 12 giugno, alla casa circondariale di Potenza. Sul sito del Garante nazionale delle persone private della libertà è pubblicata la foto di rito. Ritrae - sorridenti - l’avvocata Irma Conti - membro del collegio del Garante che è presieduto da Riccardo Turrini Vita - e il direttore del carcere. Tre righe di didascalia e stop. Non c’è traccia di un rapporto sulle condizioni della struttura né su quelle di detenzione, non si sa se siano state riscontrate illegalità.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 27 giugno 2025 Michele Passione, avvocato del Foro di Firenze, ha lasciato dopo 10 anni l’incarico di legale dell’Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. “Il Garante non riferisce in Parlamento, non fa visite nelle carceri come andrebbero fatte, non è andato nel Cpr in Albania, non mostra di essere sempre super partes. Lasciare era inevitabile”. Avvocato del Foro di Firenze, penalista tra i più noti nel campo del garantismo, Michele Passione ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di legale dell’Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale dopo 10 anni di incarico.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 27 giugno 2025 Intervista a Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito: “Gli ho stretto la mano e dato due baci sulle guance. Gli riconosco la dignità di essere umano, che è un principio cardine della nostra cultura e gli esprimo la mia vicinanza perché ritengo ingiusto per lui il 41 bis”.
di Marica Fantauzzi
L’Espresso, 27 giugno 2025 “I libri - ha scritto Alfredo Cospito nel suo ultimo reclamo - sono vitali per la mia sopravvivenza in questo isolamento mortale”. Il programma Ludovico, inventato da Anthony Burgess nel suo romanzo “Arancia Meccanica” e poi portato sullo schermo da Stanley Kubrik, era un trattamento sperimentale. Per limitare le tendenze aggressive, ai soggetti individuati venivano somministrati farmaci mentre erano costretti a guardare scene di violenza, tenendo gli occhi sempre aperti con l’ausilio di pinze. Per girare quella famosa scena, gli occhi di Malcolm McDowell, protagonista della trasposizione cinematografica del lavoro di Burgess, furono anestetizzati.
di Martino Fiumi
L’Espresso, 27 giugno 2025 Quando per una serie di ragioni una persona migrante finisce nel circuito penale italiano, vive una condizione peggiore”. A parlare è l’avvocato Paolo Oddi che, assieme alla professoressa di diritto penale Angela Della Bella, ha aperto uno Sportello di informazione giuridica per detenuti non italiani in una delle carceri più sovraffollate e con più stranieri del Paese: la Casa circondariale di San Vittore, Milano. “Oltre a dover affrontare le difficoltà del processo, che non è pensato per far capire lo straniero - continua Oddi - è anche difficile per loro accedere a misure alternative”.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 27 giugno 2025 Scandalo se la sentenza non è di condanna, e se è di condanna allora scandalo se non è al massimo della pena, e se la sentenza è al massimo della pena allora scandalo lo stesso se non ha pure il timbro di una aggravante di particolare stigma: le polemiche - persino di fronte a comunque ergastoli - si alzano una volta perché non vengono riconosciuti i motivi “futili e abietti”, un’altra volta perché la sentenza non ravvisa l’aggravante della “crudeltà”, un’altra ancora perché non è condivisa la “premeditazione”.
di Stefano Folli
La Repubblica, 27 giugno 2025 Prosegue tra qualche ostacolo e ovvie polemiche il sentiero parlamentare della legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Pubblici ministeri e giudici dovranno percorrere due strade diverse e non saranno più intercambiabili. Gli ostacoli dipendono più che altro dalla scarsa presenza in aula dei parlamentari di maggioranza, da cui deriva talvolta la mancanza del numero legale. Di qui l’accelerazione delle procedure annunciata dal presidente del Senato. Verrebbe da dire che una delle principali riforme del centrodestra, tale da poter definire da sola quasi il senso e il bilancio della legislatura, meriterebbe una partecipazione più convinta e un iter più rispettoso delle prerogative del Parlamento.
di Giulia Merlo
Il Domani, 27 giugno 2025 Il sì definitivo alla riforma blindata dovrebbe arrivare a fine anno. Ipotesi proroga del Csm. Il ministro: “Le toghe temono le correnti”. L’unica certezza che ancora manca è su quando verrà approvata al Senato. Tutto il resto della riforma costituzionale della giustizia - che prevede la separazione delle carriere, il sorteggio per i due Csm e la creazione di una Alta corte disciplinare - è assolutamente chiaro: il testo è arrivato in aula blindato e, appena passerà anche in seconda lettura, verrà fissata la data del referendum costituzionale.
di Errico Novi
Il Dubbio, 27 giugno 2025 Il ministro coglie il vero obiettivo: la politica che ristruttura l’ordine giudiziario per riprendersi il primato. Ci sono due telecamere. Ciascuna dà un’idea diversa della partita giocata ieri al Senato. La prima ripresa offre la prospettiva tradizionale: la separazione delle carriere procede con una certa lentezza, non si è ancora arrivati al dunque delle votazioni nonostante l’accenno di ricorso al “canguro”, la maggioranza si è trovata, a inizio esame degli emendamenti, senza neppure il numero legale.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 giugno 2025 Il guardasigilli interviene al Senato sulla separazione delle carriere: “Magistrati intimiditi dalle correnti, cambierà tutto”. Parodi (Anm): “Abbiamo cercato il dialogo”. Il voto slitta a martedì. La temperatura nell’Aula del Senato è più infuocata di quella che si percepisce nelle strade assolate di questi giorni. A farla schizzare in alto la riforma costituzionale della separazione delle carriere, che ieri ha visto andare in scena prima uno scontro tra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e le opposizioni, e poi l’applicazione del famoso “canguro” agli emendamenti. Il tutto, paradossalmente, in un emiciclo quasi vuoto per le assenze nei partiti “azionisti” della maggioranza di governo, come ha sottolineato la vicepresidente dem di Palazzo Madama Anna Rossomando ...
di Alessandro Parrotta*
Il Dubbio, 27 giugno 2025 Nel processo penale l’oralità non è solo un principio: è una forma di garanzia. Ma perché non sia solo una dichiarazione di principio, occorre che chi giudica abbia visto, sentito, vissuto, partecipato alla formazione della prova, come la Costituzione impone come la sua “regola d’oro”. Il nuovo articolo 495, comma 4- ter, del codice di procedura penale, introdotto dalla riforma Cartabia, conferma questa esigenza e lo fa con una scelta forte: attribuire alla parte un vero e proprio diritto potestativo rispetto alla rinnovazione dell’esame testimoniale in caso di mutamento del giudice.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 27 giugno 2025 È stato presentato come uno scoop, ma ora rischia di trasformarsi in un boomerang per Report, il programma di Rai3 condotto da Sigfrido Ranucci. Il generale Mario Mori, infatti, tramite il suo avvocato, il penalista Basilio Milio, ha presentato un esposto per rivelazione di segreti d’ufficio in relazione a quanto pubblicato dal Fatto Quotidiano il 21 giugno e trasmesso da Report la sera del giorno dopo. Le due testate raccontavano i presunti tentativi dell’ex capo del Ros di influenzare i lavori della Commissione nazionale Antimafia.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 giugno 2025 La Corte d’assise d’appello di Bologna si è riservata la decisione sulla possibilità di applicare l’isolamento diurno all’ex Nar Gilberto Cavallini, che lo scorso 15 gennaio è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. L’eventuale accoglimento della richiesta avanzata dalla sostituta pg Antonietta Di Taranto da parte dei giudici comporterebbe la revoca del regime di semilibertà concesso a Cavallini nel 2017. L’uomo infatti da otto anni, come certificato dalle persone che ne beneficiano, svolge attività di volontariato in una parrocchia di Terni: insegna la nostra lingua agli immigrati, assiste un giovane disabile, accompagna chi ne ha bisogno a svolgere dei servizi.
di Elisabetta Zanna
giornalelavoce.it, 27 giugno 2025 Soffocato in carcere: la morte di un detenuto riaccende il dibattito sulle condizioni nelle prigioni italiane e le carenze del sistema sanitario penitenziario. Una morte improvvisa, silenziosa e drammatica, ha spezzato la vita di un detenuto nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. L’uomo, 56 anni, italiano, è deceduto soffocato mentre pranzava nella sua cella, nel padiglione A, sotto gli occhi attoniti degli agenti di polizia penitenziaria e del personale sanitario, che hanno provato disperatamente a salvarlo. Ogni tentativo, però, si è rivelato inutile: per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
comune.verona.it, 27 giugno 2025 La nuova sfida che vede insieme amministrazione e Camera penale. L’articolo 15 dell’ordinamento penitenziario individua il lavoro come uno degli elementi del trattamento rieducativo stabilendo che, salvo casi di impossibilità, al detenuto, è assicurata un’occupazione lavorativa. Un principio che, se fosse rispettato, porterebbe ad una maggiore integrazione dei detenuti al momento del loro rientro nella società civile, evitando che tornino a commettere reati.
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 27 giugno 2025 La guida “Exit” realizzata dalla Cooperativa di Bessimo Onlus, Gruppo Peer e Gruppo “dimittendi” del centro diurno della casa circondariale di Brescia. Uscire dal carcere è una liberazione, ma la nostra Costituzione precisa anche come le pene devono “tendere alla rieducazione del condannato”. Se una volta usciti dalle patrie galere ci si ritrova senza casa, affetti, lavoro e soldi, come si può pensare di ripartire con una nuova vita? Difficile, se non impossibile, rendendo l’uscita quindi un momento delicato e critico quanto l’ingresso, quando l’attenzione è massima per scongiurare casi di suicidio o autolesionismo.
di Gioia Locati
Il Giornale, 27 giugno 2025 Un concerto fatto con gli strumenti del mare: violino, violoncello, chitarra e cajon realizzati con il legname utilizzato per le imbarcazioni dei migranti approdati a Lampedusa. Si terrà sabato alle 10, ingresso libero, al mercato Ortofrutticolo di via Lombroso 54. La particolarità è che gli strumenti sono stati costruiti dai detenuti delle carceri di Opera e di Secondigliano ed è il secondo anno che SogeMi, la società che gestisce l’Ortomercato, la propone, grazie alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori.
di Chiara Priante
La Stampa, 27 giugno 2025 Talk, mostra e performance con i capi confezionati in carcere. In passerella sfila la moda creata dietro le sbarre. Da venerdì 27 a domenica 29 al Green Pea, in via Fenoglietti 20, all’interno della Torino Fashion Week, riflettori puntati su “Breaking Jail”, promosso da Fashion Team Società Benefit. Venerdì 27 alle 19 si inizia con il talk “Creare per Rinascere - Lavoro, arte e dignità oltre le sbarre”, moderato da Monica Carelli: è un dialogo tra professionisti del diritto, rappresentanti del mondo accademico, universitario, istituzionale, artistico e operatori sociali, per raccontare come la moda, il teatro, la fotografia e la formazione professionale siano strumenti di reinserimento sociale, crescita e rigenerazione umana per i detenuti.
di Barbara Leda Kenny
Il Domani, 27 giugno 2025 Di fronte a questi casi è difficile mantenere la lucidità, ma il movimento femminista ci ha dato le parole e un linguaggio politico per parlare della violenza degli uomini contro le donne. A partire dal fatto che nel termine femminicidio è insita una premeditazione che abita tutta la società. Rispondere al dolore solo con la repressione è facile: ma l’approccio che funziona è quello più arduo di investire nella prevenzione. Di fronte a un femminicidio è difficile rimanere lucide. Le morti delle donne ci colpiscono ogni volta al cuore e alla pancia.
di Rita Plantera
Il Domani, 27 giugno 2025 L’allarme del rapporto Istat su bullismo e cyberbullismo. Più vittime al nord e tra i maschi, specie se stranieri. Alla presentazione dei dati, la ministra Roccella e il ministro Valditara parlano del modello Caivano, di “caf” per la famiglia e del nuovo nome dell’esame di stato. Zan (Pd): “È proprio questo governo a osteggiare l’educazione alle differenze a scuola”. Sul contrasto al bullismo e al cyberbullismo il Governo ha le idee chiare e la dottrina pronta, e per darne prova tira in ballo il modello Caivano e il controllo parentale.
leggo.it, 27 giugno 2025 Il Coordinamento nazionale comunità accoglienti rilancia la propria adesione alla campagna globale “Support. Don’t Punish” e denuncia l’approccio repressivo che ancora oggi domina le politiche italiane in materia di sostanze. In occasione della Giornata internazionale contro l’abuso di droghe e il traffico illecito, il Cnca (Coordinamento nazionale comunità accoglienti) rilancia la propria adesione alla campagna globale “Support. Don’t Punish” e denuncia l’approccio repressivo che ancora oggi domina le politiche italiane in materia di sostanze. “La stigmatizzazione e il carcere non sono la risposta giusta - sottolinea il coordinamento -. Servono servizi, diritti e un cambio di paradigma”.
di Marco Ferrando
Avvenire, 27 giugno 2025 Ciò che sta per accadere con la Difesa serva da monito. Quante altre priorità, negli anni, non sono state ritenute abbastanza gravi da consentire impegni e maggiori risorse? L’aumento della spesa militare da parte dell’Italia non getta solo ombre inquietanti sul futuro, ma ci impone di ripensare anche al recente passato. Per anni abbiamo detto e sentito dire che la capacità di spesa dello Stato italiano è già oltre il limite. Le regole di bilancio, per lo più stabilite a livello europeo, ci hanno obbligato a ricordare e non scompaginare definitivamente quanto i nostri fondamentali economici da sempre certificano: l’Italia è un Paese che, almeno dal punto di vista della spesa pubblica, vive al di sopra delle sue possibilità.
di Leonardo Becchetti
Avvenire, 27 giugno 2025 In un mondo frammentato da conflitti e tensioni crescenti, l’ossessione per la sicurezza militare rischia di riportarci a una logica arcaica di scontro e distruzione. L’ossessione della sicurezza sembra essere la chiave per spiegare una terza guerra mondiale a pezzi che ci riporta a un mondo giurassico che pensavamo di aver superato. In una fase storica in cui la tecnologia ci rende tutti progressivamente più potenti, pensare che la sicurezza passi per l’eliminazione di chi riteniamo essere nostri nemici o delle loro armi è una pericolosa illusione. L’unica vera sicurezza è usare la nostra intelligenza relazionale per un’”offensiva di pace”, ovvero un investimento serio nei negoziati, nella diplomazia e nella costruzione di relazioni di pace e cooperazione multilaterale per eliminare le ragioni dell’odio.
di Marco Iasevoli
Avvenire, 27 giugno 2025 Sull’intesa del 5%, in sintesi e a rigor di logica, ha ragione Rutte: ha vinto Trump, dunque gli altri, tutti gli altri, hanno perso. Nulla spiega il vertice Nato appena conclusosi come quel messaggio che il segretario generale dell’Alleanza, l’olandese (ed europeo) Mark Rutte, ha recapitato a Donald Trump prima ancora che il presidente Usa partisse verso L’Aia. In sintesi: “Il vincitore sei tu”. Poi certo al World Forum sono accadute cose, ci sono stati incontri, bilaterali, sussurrii, bilanciamenti, ma la sostanza è quella che Rutte si è premurato di comunicare a Washington prima ancora che i leader arrivassero: l’intera riunione era finalizzata a certificare il peso di Trump e del trumpismo sull’Occidente e sull’Europa.
di Raffaella Chiodo Karpinsky
Avvenire, 27 giugno 2025 Tre Nobel per la pace sono stati in missione in Italia nei giorni scorsi: Oleg Orlov, co-portavoce di Memorial dalla Russia, Oleksandra Romantsova, direttrice esecutiva del Centro per le Libertà Civili di Kiev e Leonida Sudalenka, direttore della sezione di Gomel’ di Vjasna, l’associazione bielorussa per la difesa dei diritti umani fondata da Ales’ Bjaljahki su invito della sezione italiana di Memorial. Realtà russe, bielorusse e ucraine che nel 2022 hanno ricevuto l’alto riconoscimento che suonava come un estremo invito al dialogo a pochi mesi dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina.
di Francesca Mannocchi
La Stampa, 27 giugno 2025 Ieri mattina il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, esponente dell’ultra destra sionista ha scritto “gli aiuti umanitari che stanno attualmente entrando a Gaza sono una vergogna assoluta. Ciò di cui c’è bisogno a Gaza non è una sospensione temporanea degli aiuti “umanitari”, ma una sospensione totale”, ha accusato Hamas di assaltare gli aiuti e controllare il cibo nella Striscia di Gaza e poi ha aggiunto: “Fermare gli aiuti ci porterà rapidamente alla vittoria”. Non era la prima volta. Il 3 marzo, a una convention del suo partito di estrema destra Otzma Yehudit aveva detto: “Il governo dovrebbe inoltre ordinare il bombardamento delle scorte di aiuti che si sono accumulate in enormi quantità a Gaza durante e prima del cessate il fuoco, insieme alla completa interruzione dell’elettricità e dell’acqua”.
DOCUMENTI
D.L. Sicurezza: la relazione dell'Ufficio del Massimario della Corte di cassazione
Comunicato Garante di Bologna: "Grave disagio per le donne detenute presso la Casa Circondariale"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 29 giugno 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI