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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 24 giugno 2025
Ristretti Orizzonti, 24 giugno 2025 La giustizia minorile italiana sta vivendo una fase di regressione drammatica. Un sistema un tempo all’avanguardia in Europa sta oggi rinnegando i suoi stessi principi fondativi, virando verso una logica esclusivamente punitiva e abbandonando il suo approccio educativo. L’Associazione Antigone, Defence for Children Italia e Libera, hanno lanciato un appello urgente per fermare la deriva repressiva e riaffermare il ruolo della giustizia minorile come spazio di accompagnamento, reinserimento e tutela.
di Asia Buconi
L’Unità, 24 giugno 2025 In Italia la giustizia minorile vive una fase critica, o meglio, una vera e propria crisi. Il sistema - che un tempo faceva scuola anche in Europa - si sta trasformando da educativo a punitivo e repressivo. Una deriva denunciata in un appello pubblico da Antigone, Defence for Children Italia e Libera. La richiesta delle associazioni è chiara: quello strumento deve tornare ad essere uno spazio di accompagnamento, reinserimento e tutela dei giovani. A parlare dell’urgenza di un cambio di rotta immediato sono le cifre: dal 2022 ad oggi, il numero di ragazzi detenuti negli Istituti Penali per Minorenni (Ipm) è cresciuto del 55%, passando da 392 a 611 presenze.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 24 giugno 2025 Un’autentica sicurezza non si può costruire solamente con cancelli e sbarre. Bisogna conoscere le relazioni che si creano nella popolazione detenuta. La città di Genova si stringe attorno al carcere cittadino e affronta con forza il drammatico episodio accaduto all’istituto penale Marassi all’inizio di questo mese. Nelle scorse ore, su iniziativa del Garante regionale dei diritti dei detenuti, oltre 200 persone tra operatori sociali, avvocati, medici, insegnanti, semplici cittadini hanno firmato un appello per farsi carico di un percorso di accompagnamento per il giovane seviziato per giorni nel buio di quelle mura.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 24 giugno 2025 I legali di Cospito segnalati per un saluto con baci e stretta di mano: la linea (troppo) sottile tra empatia e inaccettabile complicità, secondo il regime del “carcere duro”. “Reato di abbraccio” : ancora non è nel nostro codice ma è questo che ci viene in mente pensando a quanto successo ai due avvocati dell’anarchico Alfredo Cospito, Flavio Rossi Albertini e Maria Teresa Pintus. Entrambi sono stati segnalati, su input del Gom (Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria), dalla direzione del carcere di Sassari all’Ordine degli avvocati per aver salutato il loro assistito, ristretto al 41bis, con due baci sulle guance e una stretta di mano al termine di un colloquio.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 24 giugno 2025 Dietro le sbarre di Montacuto, Matteo ha potuto avviare un percorso di consapevolezza e rinascita. Il racconto degli incontri che gli hanno permesso di cambiare. “Quello che ho fatto è un macigno che peserà sul mio cuore finché avrò vita. Da sei anni cerco di darmi le ragioni di quel gesto. Per molti sono stato e rimarrò per sempre un mostro, ma sto facendo un faticoso percorso di consapevolezza che spero diventi la premessa per un’esistenza che non rimanga prigioniera del male compiuto”.
di Vitalba Azzollini*
pagellapolitica.it, 24 giugno 2025 È allo studio un nuovo meccanismo di tutela per gli agenti in servizio che feriscono o uccidono una persona, ma restano dubbi su tempi, controlli e sul rispetto della Costituzione. Negli ultimi tempi, diversi esponenti del Governo hanno intensificato le richieste di modificare le regole che disciplinano le indagini nei confronti degli appartenenti alle forze dell’ordine coinvolti nell’uccisione di una persona mentre erano in servizio. Il 22 giugno il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato che il suo partito proporrà in Parlamento l’introduzione del cosiddetto “Codice blu”, “una tutela per le forze dell’ordine che non saranno più indagate in automatico qualora sparassero durante un’attività di servizio”.
di Olivero Mazza
Il Riformista, 24 giugno 2025 Sulle impugnazioni penali spira sempre più impetuoso il vento efficientista. Dalla prima tempesta tropicale delle proposte formulate nel 2014 dalla Commissione ministeriale si è passati attraverso le Sezioni Unite Galtelli del 2016, la riforma Orlando del 2017 per finire con l’uragano, tuttora in atto, della riforma Cartabia. Il clima estremo del furore efficientista è animato da uno smaccato sfavor impugnationis. La questione cognitiva si considera risolta già in fase di indagini, il giudizio di primo grado è conseguentemente pletorico, mentre ulteriori gradi di giudizio sono sterili superfetazioni, in sostanza perdite di tempo. Proprio il fattore tempo è divenuto l’ossessione del processo breve ad ogni costo, soprattutto a discapito delle garanzie che sono l’essenza stessa della procedura penale.
di Alessandro Parrotta*
Il Dubbio, 24 giugno 2025 L’abrogazione dell’articolo 323 c. p. relativo al reato di abuso d’ufficio, realizzata con la legge 114 del 2024, ha riacceso il dibattito sulla tenuta del sistema repressivo dei delitti contro la pubblica amministrazione, e ha suscitato timori circa un possibile vuoto di tutela rispetto a condotte illecite poste in essere da pubblici ufficiali. Contestualmente, l’introduzione del nuovo articolo 314- bis c. p., ad opera del decreto legge 92 del 4 luglio 2024, è stata interpretata come un tentativo di conservare la punibilità di una specifica area di condotte che la giurisprudenza, a partire dalla riforma del 1990, aveva ricondotto all’abuso d’ufficio.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 24 giugno 2025 L’ex procuratore capo di Torino: “Dalla Chiesa venne lasciato solo. Chiesi di andare a Palermo dopo i funerali per la strage di via D’Amelio”. Gian Carlo Caselli, tra i grandi fatti della sua vita: dalle Br a Dalla Chiesa, dalla mafia e alle stragi di Palermo. Da Bruno Caccia ad Andreotti, da Camilleri a Berlusconi.
di Marina Crisafi
ildiritto.it, 24 giugno 2025 La Corte costituzionale si pronuncia su presunzione di innocenza e rieducazione della pena in materia di permessi premio. È incostituzionale la preclusione biennale alla concessione di permessi premio a un detenuto che sia stato imputato o condannato per un reato commesso durante l’esecuzione della pena. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza n. 24/2025, con la quale è stata ritenuta fondata una questione sollevata dal Magistrato di sorveglianza di Spoleto.
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 24 giugno 2025 La Cassazione: il decreto di citazione non specificava che l’udienza si sarebbe svolta in forma scritta, compromettendo in questo modo il diritto di difesa. La Cassazione è intervenuta su un caso di evasione delle accise sul gasolio agricolo, ma a determinare l’annullamento della sentenza è stato un vizio formale nel decreto di citazione a giudizio, ritenuto idoneo a compromettere il diritto di difesa. La terza sezione penale ha infatti annullato senza rinvio per intervenuta prescrizione.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 24 giugno 2025 I dati delle ispezioni nel rapporto dell’associazione Coscioni sulle carceri toscane. Una serie di bocciature. È quanto raccolto dall’Associazione Coscioni che ha messo insieme tutti i rapporti delle Asl locali sulle condizioni delle carceri toscane. Si salvano solo Volterra e Gorgona, nelle altre carenze sanitarie e muffe. Maglia nera a Sollicciano. Bocciato, bocciato, bocciato. Scorrendo lo stato di salute dei penitenziari toscani redatto dalle Asl di competenza, sono pochissimi gli istituti promossi e in quasi tutti permangono condizioni igienico sanitarie fortemente critiche e inadeguate. Muffa, infiltrazioni, sporcizia fanno delle carceri della nostra regione dei luoghi dove vivere è alquanto complicato. Soltanto cinque strutture guadagnano la sufficienza, su un totale di undici esaminate.
veronasera.it, 24 giugno 2025 L’associazione Luca Coscioni ha reso pubbliche le relazioni delle aziende sanitarie locali sulle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. In quello veronese sono state rilevate “celle disordinate, prive di raffrescamento e acqua calda”. Problemi di tipo igienico-sanitario e sovraffollamento. Sono queste le situazioni più critiche nel carcere Verona, stando alle ultime ispezioni sanitarie. È stata l’associazione Luca Coscioni a rende pubbliche le relazioni redatte dalle aziende sanitarie locali sulle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani. I documenti sono stati ottenuti grazie ad un accesso civico avviato lo scorso dicembre e costituiscono un primo passo per fare luce sulle condizioni delle carceri italiane.
Corriere del Veneto, 24 giugno 2025 Presenti 357 detenuti su una capienza di 278 posti. Cucine non idonee dal punto di vista igienicosanitario e celle dei detenuti in regime di semilibertà sovraffollate completano un quadro in peggioramento rispetto al 2023. Questo il quadro del carcere Del Papa di San Pio X a Vicenza che emerge dalla relazione sulle visite effettuate negli istituti penitenziari italiani da parte delle Asl italiane, pubblicata dall’associazione Luca Coscioni. La situazione di difficoltà in cui versa l’istituto penitenziario della regione non è una novità.
di Betty Martinelli
lavocediasti.it, 24 giugno 2025 Una nomina in Consiglio comunale che arriva dopo la rinuncia di Stefania Sterpetti, per le polemiche che avevano accompagnato la sua elezione. Asti ha un nuovo garante dei detenuti: Domenico Massano 54 anni è stato eletto ieri dal Consiglio Comunale con 18 voti a favore, superando l’assistente sociale Luca Tomatis, che ha ottenuto 4 voti, mentre 6 consiglieri si sono astenuti una la scheda annullata. Era presente anche il garante regionale Bruno Mellano. La scelta di Massano avviene dopo una vicenda complessa, segnata da una precedente elezione controversa e da una successiva rinuncia.
di Michele Andreucci
Il Giorno, 24 giugno 2025 Raccolti quasi 30mila euro, con l’iniziativa a cui hanno aderito molte associazioni della città. Il presidente Marchesi: “Il lavoro è la chiave principale per far sì che le persone non tornino più in carcere”. Un risultato che è andato oltre le aspettative. La raccolta fondi lanciata a maggio dall’Ordine degli avvocati di Bergamo, in favore della casa circondariale di via Gleno, si è chiusa a quota 29.100 euro, somma che sarà destinata in parte all’acquisto di beni di prima necessità (abbigliamento e prodotti come sapone, shampoo e doccia-schiuma, ma anche materiale da utilizzare per migliorare gli spazi all’interno del carcere) e in parte a procurare occasioni di lavoro e reinserimento sociale dei detenuti.
Giornale di Sicilia, 24 giugno 2025 Un filo d’olio come filo di speranza, di riscatto e di rinascita. È questo il cuore del progetto Viaggiare su un filo d’olio, nato dalla collaborazione tra la casa circondariale Pasquale Di Lorenzo di Agrigento e Val Paradiso, realtà d’eccellenza dell’olivicoltura siciliana. Un’iniziativa che intreccia territorio, formazione e reinserimento sociale, offrendo ai detenuti un’opportunità concreta di crescita personale e professionale, a partire dalla terra. Lunedì 16 giugno, presso la sede dell’istituto penitenziario, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’olio extravergine d’oliva La Rupe, frutto delle olive coltivate all’interno del tenimento agricolo della struttura, raccolte a mano dai detenuti e lavorate nel frantoio dell’azienda Val Paradiso.
sulpanaro.net, 24 giugno 2025 Si è svolta sabato scorso una significativa visita alla Casa Circondariale “Sant’Anna” di Modena, promossa da Ucid Modena - Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti - presieduta da Giovanni Arletti, presidente dell’azienda Chimar Spa di Carpi. Al centro della visita l’innovativo laboratorio Coopattiva denominato “Il lavoro durante”. “Un progetto - ha sottolineato il Direttore di Coopattiva Giorgio Sgarbi - che nasce da una partnership tra Diocesi di Modena e Coopattiva. Il Vescovo di Modena, Mons. Erio Castellucci, ha voluto investire in questo progetto che si ispira al principio costituzionale del “fine rieducativo della pena” sancito dalla Costituzione, promuovendo il reinserimento del condannato nella comunità attraverso il lavoro”.
Famiglia Cristiana, 24 giugno 2025 Progetto innovativo e controcorrente di accompagnamento educativo per minori autori di reato. Un progetto innovativo in Italia accoglie otto giovani in messa alla prova presso l’Università Cattolica di Brescia. Attraverso corsi, trekking, gruppi di parola e supporto psicologico, si sperimenta un nuovo modello educativo. L’iniziativa, denominata “Messa alla prova in Università”, mira a spostare l’esperienza della giustizia minorile da contesti punitivi a spazi di crescita e apprendimento. Non si tratta di un semplice parcheggio sociale, ma di un ambiente che promuove relazioni significative e opportunità di sviluppo personale.
modenatoday.it, 24 giugno 2025 Proseguono gli accorti territoriali per la realizzazione di sedi decentrate: avviato il percorso per il Distretto ceramico, che vedrà sorgere lo sportello in via Adda. Una maggiore efficienza nei rapporti tra il sistema-giustizia ed i cittadini attraverso l’implementazione di sinergie che consentano di beneficiare dell’erogazione di servizi giudiziari senza la necessità di recarsi presso la cancelleria del tribunale. È quanto contenuto nell’accordo che prevede l’apertura, nei prossimi mesi, di un Ufficio di prossimità del Tribunale di Modena presso l’Unione del distretto Ceramico, firmato lunedì 23 giugno nella sede del Tribunale di Modena.
di Davide D’Attino
Corriere del Veneto, 24 giugno 2025 “In campo siamo solo giocatori”. “Siamo di fronte ad un esempio di grande valore sociale, prim’ancora che sportivo, che andrebbe esportato in tutte le carceri italiane. D’altronde, al di là dell’aspetto della competizione, il calcio e lo sport in generale sono da sempre considerati una grande palestra di vita, perché rappresentano un’occasione per conoscere tante esperienze diverse. E tutte le diversità, a cominciare da questa, particolarmente difficile ed impegnativa, costituiscono un arricchimento”.
cronacadiverona.com, 24 giugno 2025 Il Teatro del Montorio, compagnia teatrale della Casa circondariale di Verona, torna in scena con uno spettacolo e inaugura un nuovo progetto drammaturgico. Martedì 24 e mercoledì 25 giugno, all’interno dell’istituto di reclusione di Montorio i detenuti partecipanti al laboratorio di teatro organizzato dalla Direzione del Carcere e dall’Associazione Le Falìe, con il sostegno della Fondazione San Zeno, porteranno in scena “Ulisse. Il capitano”, primo capitolo di un percorso teatrale dedicato all’opera “Odissea” del poeta greco Niko Kazantzakis (1883-1957).
di Elena Sacchelli
La Nazione, 24 giugno 2025 Presentazione, film e concerto nella cornice dell’anfiteatro romano. Dopo la proiezione di “La seconda vita” di Vito Palmieri. lo spettacolo con Cristina Donà e Lorenzo Esposito Fornasari. Grande musica, film, storie di riscatto e inclusione. Sarà speciale la serata di venerdì 27 giugno all’Anfiteatro romano di Luni. A partire dalle 21, a ingresso libero, andrà in scena la presentazione di “Parole liberate La Spezia e Lunigiana 2025”, progetto che trasforma in canzoni le poesie dei detenuti. E sarà un doppio appuntamento: un concerto di Cristina Donà e Lorenzo Esposito Fornasari (LEF) e, a seguire, la proiezione di “La seconda vita”, film di Vito Palmieri tratto dal romanzo omonimo di Michele Santeramo sul tema del reintegro sociale degli ex detenuti attraverso la giustizia riparativa.
immediato.net, 24 giugno 2025 Nel videoclip del nuovo singolo, in uscita il 25 giugno, anche i detenuti del penitenziario foggiano protagonisti di un messaggio di libertà attraverso la musica. A partire dal 25 giugno sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali “Non fa più male”, il nuovo singolo scritto, arrangiato e prodotto da Luca Pugliese. Fresca, coinvolgente e carica di energia, la canzone non tradisce lo stile inconfondibile del cantautore, che ancora una volta intreccia musica e parole su un groove ipnotico e trascinante. Il brano è una sorta di “serenata al contrario”, un canto che segna la fine di una grande storia d’amore, in cui la musica diventa l’antidoto per superare il dolore dell’assenza.
AFFARI SOCIALI
di Elisabetta Soglio
Corriere della Sera, 24 giugno 2025 Nel corso del mandato che si è appena concluso, il volontariato - e con esso i Csv - ha dovuto affrontare uno scenario segnato dall’aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche, dagli effetti della pandemia, dai conflitti internazionali e dalle emergenze ambientali. Rafforzare la presenza nei territori come punti di riferimento stabili per il volontariato, capaci di accompagnarne l’evoluzione, promuoverne le competenze e sostenerne il ruolo nella società. Sono alcune delle priorità indicate da Chiara Tommasini, che è stata confermata alla guida di CSVnet l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il volontariato (Csv).
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 24 giugno 2025 La Corte costituzionale continua a esercitare una “supplenza” legislativa, a fronte di una politica incapace di farsi carico di temi controversi, come il riconoscimento del figlio di una coppia omogenitoriale o il fine vita. Una maggioranza di governo poco disponibile a riconoscere diritti che emergono da nuove istanze urgenti e nodali non può lamentarsi se i giudici intervengono per rimediare alla sua inerzia. Il riferimento è alla fecondazione assistita e al fine vita, temi su cui si è di recente pronunciata la Corte costituzionale.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 24 giugno 2025 Le autorità italiane hanno effettuato un rimpatrio in Egitto direttamente dall’aeroporto di Tirana. La notizia è stata data ieri da Altreconomia, a firma di Luca Rondi e Kristina Millona, e confermata dal Viminale. I due giornalisti hanno ricostruito il fatto scoprendo la procedura di noleggio di un aereo datata 8 maggio e pubblicata sul sito della polizia in carta intestata del Viminale. Il volo per il Cairo è partito il giorno dopo. È il primo rimpatrio dall’Albania senza passaggio dall’aeroporto di Roma Fiumicino, come nei (pochi) altri casi analoghi. Il documento governativo per il noleggio del velivolo, costato 139mila euro, dà seguito a una pratica che il Viminale aveva già avviato il 28 aprile con lo scopo di trovare un charter di almeno 140 posti che andasse da Roma al Cairo facendo scalo, solo all’andata, a Tirana.
di Ernesto Galli della Loggia
Corriere della Sera, 24 giugno 2025 Gli organi internazionali, dall’Onu ai tribunali, rischiano di essere destinati a perdere il carattere dell’imparzialità. Prima circostanza di fatto: il 13 giugno scorso Israele ha aperto le ostilità contro la Repubblica islamica dell’Iran lanciando un devastante attacco aereo contro il suo territorio. Non c’è dubbio: Israele ha aggredito l’Iran, e a tutti gli effetti del diritto internazionale è uno Stato aggressore. Così come certamente uno Stato aggressore sono da sabato notte gli Stati Uniti. Dove il presidente Trump ancora una volta ha fatto mostra del suo modo di agire. Un modo lunatico e rischioso condito dai soliti toni trionfali nella circostanza quanto mai inopportuni.
di Francesco Strazzari
Il Manifesto, 24 giugno 2025 Silenzio sui progetti politici. Non hanno insegnato nulla venti anni di grande preponderanza militare in Afghanistan per portarci dai Talebani ai Talebani. Come le ossessioni, tutto precipita seguendo il proprio corso. Dopo aver trovato la strada spianata dall’aviazione israeliana, i bombardieri Usa sono rientrati placidamente nel Missouri. Mission accomplished, quasi fosse finita, mentre la guerra non fa che espandersi. JD Vance rassicura la base Maga, dichiarando che gli Stati uniti non sono in guerra con l’Iran, ma solo col suo programma nucleare, figlio dell’insipienza dei precedenti presidenti nel fare i conti con il Medio oriente.
di Umberto De Giovannangeli
L’Unità, 24 giugno 2025 “L’Ue, che ha fallito il suo obiettivo di autonomia e indipendenza, sta a guardare. E la sinistra rischia di soccombere alle destre reazionarie: ripartiamo da relazioni disarmate dialogando con i cattolici”.
di Maysoon Majidi
Il Manifesto, 24 giugno 2025 La voce dei familiari dei dissidenti, preoccupati per la sorte dei loro cari. L’attacco aereo condotto dall’esercito israeliano sul carcere di Evin, simbolo storico della repressione politica nella Repubblica islamica, ha provocato incendi, rivolte interne e la distruzione di strutture sanitarie. Costruito negli anni 70 dal servizio segreto del regime Pahlavi (la Savak), Evin ha visto il suo ruolo repressivo ampliarsi con la Repubblica islamica. Per oltre quarant’anni, migliaia di prigionieri politici, giornalisti, attivisti per i diritti umani e oppositori del regime sono stati detenuti in questa struttura.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 24 giugno 2025 Dallo scià agli ayatollah, il carcere speciale riservato ai prigionieri politici è da mezzo secolo un laboratorio della repressione politica. Quel portone divelto da un missile iraniano resterà a lungo tra i simboli di questa guerra. Il carcere di Evin non è un semplice carcere, è il luogo in cui il regime iraniano rinchiude dissidenti e oppositori politici. Quel missile, seguito dal post del ministro degli esteri israeliano che su X ha scritto “viva la libertà”, rappresenta un cambio di passo di una guerra nata non solo per fermare la produzione di uranio dell’Iran.
DOCUMENTI
Liberi dentro – Eduradio & Tv. Puntata 23 giugno 2025: "Disinnescare i conflitti - Marco Bouchard"
"Cronisti in Opera". Periodico dal carcere di Milano Opera. Numero giugno 2025
"Non tutti sanno". Notiziario della Casa di Reclusione di Rebibbia - Roma, numero maggio 2025
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 29 giugno 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI