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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 21 giugno 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 21 giugno 2025 È passata quasi già una settimana. La mezzanotte di domenica scorsa, il 15 giugno, ha sancito l’ennesima azione nonviolenta di Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, che ha ripreso lo sciopero della fame in segno di sfida al Parlamento: approvare prima della pausa estiva una legge seria per far calare il tasso di sovraffollamento nelle carceri. Perché di crisi si tratta, di un’emergenza che sommerge ogni torpore istituzionale.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 21 giugno 2025 Quando un detenuto viene trasferito all’improvviso da un carcere all’altro, perde non soltanto il luogo in cui sconta la pena, ma anche i contatti con la sua vita precedente: la famiglia lontana, il lavoro che stava svolgendo, il percorso di recupero iniziato. È proprio questo il cuore dell’interrogazione parlamentare che Roberto Giachetti di Italia Viva ha rivolto al ministro della Giustizia: mettere in luce il disagio dei cosiddetti “sfollamenti” e chiederne il conto in Parlamento. Giachetti ricostruisce un quadro allarmante. Innanzitutto, i trasferimenti d’emergenza avvengono spesso verso istituti già più affollati della media nazionale, che è al 134 percento della capienza regolamentare. Significa che chi arriva trova celle sovraffollate, spazi comuni intasati, risorse carenti.
Non Tutti Sanno, 21 giugno 2025 Sei stato il Papa della Misericordia e degli ultimi. Lo hai testimoniato con la tua vita. Lo sappiamo bene. Quel tuo “Perché voi e non io?” è la domanda che ti sei fatto ogni volta che hai varcato il portone di un carcere, sin da quando da vescovo andavi a trovare i tuoi “amici” carcerati a Buenos Aires. Lo hai ripetuto ogni volta, spingendo il mondo intero con la tua stessa presenza fisica a riflettere sulla condizione di noi uomini e donne detenuti, mostrando la prigione che avvolge chi è prigioniero dell’indifferenza e del preconcetto verso di noi, verso il nostro diritto a vivere con dignità e con speranza di un futuro possibile.
GIUSTIZIA
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 21 giugno 2025 Inesorabilmente accade che la cronaca si incarichi, senza preavviso ma con precisione chirurgica, di rendere chiari principi giuridici di regola riservati ai chierici di quel sapere (magistrati, avvocati, docenti universitari). La fitta nebbia che avvolge il latinorum dei giuristi, i cavilli degli avvocati, il linguaggio solenne, criptico ed escludente di sentenze, pandette e digesti, viene improvvisamente squarciata e dissolta dal fatto di cronaca eclatante che turba le coscienze sonnolente o semplicemente inconsapevoli, rendendo improvvisamente quel materiale così ostile ed ostico un tumultuoso lievito di dibattiti, trasmissioni televisive e diatribe social furibonde.
di Marco Cruciani
Il Riformista, 21 giugno 2025 “Folle non istituire una giornata per le vittime di malagiustizia a causa dell’Anm”. Così la figlia Gaia all’iniziativa della Fondazione Einaudi al Monumentale di Milano. Quarantadue anni dopo quel tragico 17 giugno 1983, la storia di Enzo Tortora continua ad essere una ferita aperta nella coscienza civile del Paese. Quel giorno il celebre conduttore Rai, simbolo di una televisione colta e popolare, venne arrestato con accuse gravissime, rivelatesi infondate, e travolto da un errore giudiziario che ha segnato la storia italiana. Per ricordarne la figura, la Fondazione Luigi Einaudi ha organizzato una commemorazione al Cimitero Monumentale di Milano, dove il giornalista riposa dal 1988. I presenti - rappresentanti dell’Unione Camere Penali, dei Radicali italiani, personalità del mondo della politica e delle professioni, e tanti cittadini - hanno depositato simbolicamente una rosa bianca sulla tomba di Tortora.
di Adriano Sofri
Il Foglio, 21 giugno 2025 Lo scafista sta al gradino più basso dell’abiezione contemporanea. Incapace di perseguire i Bija, gli Al-Kikli e gli Almasri, l’autorità si rivale sui piccoli. Che sono anche un piatto ricco per le polizie più innervosite e per il malumore delle magistrature dei luoghi in cui naviganti e naufraghi vanno a incagliarsi. Storia di Amir Babai. Viviamo in un paese e in un tempo in cui le autorità costituite perseguono a furor di leggi, di ordini e di prepotenze, i cittadini che si impegnano a soccorrere le vite pericolanti di fuggiaschi e naufraghi, per mare e per monti. Se i soccorritori vengono denunciati al tribunale della pubblica opinione come malviventi e addirittura spiati illegalmente nei loro spazi privati, si capisce come l’epiteto più infamante del nostro vocabolario civile sia quello di scafista.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 21 giugno 2025 Il pazzesco caso del tribunale di Locri contro due immigrati innocenti: Marjan Qaderi Jamali e Amir Babai, 31 anni iraniano che si è tagliato la gola in cella. Vanno ringraziate l’Unità e la giornalista Angela Nocioni per avere portato in prima pagina ieri una notizia altrimenti trascurata, una storia terribile, oltre i limiti del diritto, ma non così incredibile nel nostro panorama giudiziario. Viene dal tribunale di Locri. Oltre i limiti non solo perché indice di come vengano trattati i casi di immigrazione clandestina, e le detenzioni, in Italia: “Andateci, vedetelo questo carcere nel cuore della Locride pieno zeppo di ragazzi neri, turchi, mediorientali, una selva di braccia scure che escono dalle sbarre: l’esercito dei presunti scafisti che riempie le celle”, è l’appello finale di Nocioni. Ma una storia oltre i limiti perché è un altro caso eclatante, ed evitabile, di malagiustizia e di errore giudiziario perseguito quasi con protervia.
di Simona Musco
Il Dubbio, 21 giugno 2025 Il pm chiede l’archiviazione della donna che ha provocato gravi lesioni al figlio accidentalmente. Intervista al professore avvocato Vittorio Manes: “Punire in questi casi non solo sarebbe una duplicazione della sofferenza, ma equivarrebbe a infliggere una pena inumana, in violazione dei principi costituzionali di civiltà”. Nel diritto penale, la funzione della pena è tradizionalmente legata alla deterrenza, alla rieducazione e alla retribuzione. Tuttavia, in alcuni casi, come quello di una madre che investe accidentalmente il proprio figlio, la tragedia in sé può già rappresentare una forma di punizione insostenibile.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 21 giugno 2025 La Corte dichiara illegittimo l’articolo che ha introdotto il reato di deformazione dell’aspetto della persona: regime sanzonatorio rischia di violare la finalità rieducativa della pena. Giusto tutelare con un reato ad hoc le vittime di violenza che abbiano subito una lesione al viso, ma le pene previste sono troppo severe. È questa la conclusione a cui è giunta la Consulta con la sentenza numero 83 depositata oggi, che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 583-quinquies del codice penale, inserito dal cosiddetto “Codice rosso” con la legge numero 69 del 2019. Una decisione che non passerà inosservata a chi ha promosso e sostenuto la norma che ha introdotto il reato di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso” sulla scia dei casi di cronaca che hanno proprio questa condotta come forma ricorrente di violenza contro le donne.
di Giulia Ricci
La Stampa, 21 giugno 2025 Il tour del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro, per promuovere la legge Smuraglia: “Solo il 2% di chi trova un’occupazione torna a delinquere. La carenza d’organico? Non sia una scusa”. Sono solo 53 le imprese che, in Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, hanno intrapreso ad oggi un percorso di lavoro con i detenuti, contro le 165 della Lombardia e le 138 della Toscana; 509 i detenuti che hanno firmato un contratto l’anno scorso. Questo il dato emerso dalla conferenza stampa sulle “opportunità della Legge Smuraglia” a cui ha partecipato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, insieme alla vicepresidente della Regione Elena Chiorino e al direttore del Dap Ernesto Napolillo.
ansa.it, 21 giugno 2025 “Imprecise dichiarazioni sindacato Spp”. “Smentisco le dichiarazioni rese alla stampa dal sindacalista Aldo Di Giacomo” (segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria ndr), relative al recente episodio di suicidio di un detenuto nel carcere di Campobasso”. A dirlo è Pasquale Del Greco, dirigente sanitario della Casa circondariale del capoluogo molisano. “Nel caso specifico - sottolinea riferendosi al 12 giugno scorso - l’Area sanitaria è intervenuta prontamente con supporto psicologico, visite psichiatriche, controllo della sua condizione fisica, monitoraggio costante e attivazione di misure di sorveglianza compatibili con la problematica emersa, come specificato negli atti ufficiali”.
di Currò Dossi
Corriere dell’Alto Adige, 21 giugno 2025 Teatro, cucina, giardinaggio e lingue: ieri, in via Dante, cerimonia di consegna dei diplomi di fine corso ai detenuti della casa circondariale. “Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi. Eppure c’era sempre uno, uno solo, uno che per primo la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov’era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l’America”.
di Natascia Festa
Corriere del Mezzogiorno, 21 giugno 2025 “Crisi come opportunità” con Lucariello ha portato a Palazzo Reale il concerto dei ragazzi degli istituti di pena minorile. Le onde sonore oltrepassano i muri come i sogni. Non importa se siano quelli di un carcere: funziona lo stesso. Anzi meglio. Si è ben visto ieri sera, nel Cortile delle carrozze di Palazzo Reale, dove per il Campania Teatro Festival, è andato “in scena” il concerto dei giovani artisti dagli Istituti di pena minorile di Airola e Nisida. A presentarlo sono stati Giovanna Sannino e Gaetano Migliaccio, attori della serie di culto “Mare Fuori”. Oltrepassare i muri anche fisicamente è stato possibile grazie all’associazione “Crisi Come Opportunità” che propone laboratori rap nelle carceri minorili, nell’ambito del progetto nazionale Presidio culturale permanente negli Istituti Penali per minorenni ...
polourbani.edu.it, 21 giugno 2025 Anche quest’anno si è concluso con un carico di emozioni autentiche e riflessioni profonde il progetto “L’Altra Chiave News”, promosso all’interno della Casa di reclusione di Fermo. L’iniziativa, ispirata all’omonima rivista diretta dalla giornalista Angelica Malvatani, rappresenta ormai da anni un punto d’incontro tra il mondo della scuola e quello del carcere, due realtà apparentemente lontane ma unite, in questo contesto, da un dialogo sincero e umano. Il progetto è stato coordinato dalla professoressa Domitilla Nucci, con il prezioso supporto della dirigente scolastica Laura D’Ignazi, e ha coinvolto gli studenti delle classi quarta e quinta diurna e serale dell’indirizzo socio-sanitario del Polo Urbani.
Il Resto del Carlino, 21 giugno 2025 Con parole di consapevolezza e rinascita, i ragazzi raccontano la loro verità. Ieri lo spettacolo in via Settembrini: “La richiesta è arrivata proprio da loro”. “Le persone sbagliano ma poi vogliono ripartire, per far sapere al mondo che qua dentro si può rifiorire”. È una delle frasi scritte e cantate dai giovani detenuti degli istituti penali di Reggio Emilia, protagonisti ieri mattina di un evento speciale: un concerto rap organizzato nel cortile del carcere minorile di via Settembrini. Un’occasione intensa di espressione artistica e umana, nata all’interno del progetto ‘Rap: rime, amore, poesia’, laboratorio musicale che ha coinvolto diversi ragazzi in un percorso di scrittura creativa, produzione musicale e confronto. Un modo per raccontarsi, per riflettere e per trasformare la propria esperienza in arte.
Corriere del Veneto, 21 giugno 2025 “Sopra la barriera. Calcio, detenzione e rieducazione”. È questo il titolo del cortometraggio, realizzato dalla Bonfire Agency di Roma, che dopodomani, lunedì, verrà proiettato in anteprima all’interno dell’auditorium del carcere Due Palazzi, alla presenza, tra i tanti, della direttrice Maria Gabriella Lusi, del sindaco Sergio Giordani e del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete. Al centro dell’opera, c’è la storia dell’asd Pallalpiede, cioè la squadra di calcio fondata nel 2014 e composta dai detenuti della struttura di reclusione padovana, che milita nel campionato di Terza Categoria, disputando ovviamente tutte le partite in casa.
direfarecambiare.org, 21 giugno 2025 Sabato 21 giugno 2025 alle ore 11.00, presso il Teatro della Casa di Reclusione di Rebibbia, si terrà il concerto conclusivo del laboratorio di canto del progetto Say Do Change, realizzato all’interno dell’istituto penitenziario con la partecipazione di 15 uomini detenuti, al termine di un percorso durato otto mesi. Condotto dalla cantautrice e docente Assia Fiorillo, con la direzione artistica di Giulia Morello, il laboratorio ha rappresentato un intenso cammino di espressione artistica, crescita personale e inclusione sociale.
torinotoday.it, 21 giugno 2025 Al Green Pea da venerdì 27 a domenica 29 giugno: talk, esposizioni di prodotti artistici e artigianali realizzati in carcere, sfilate e una mostra fotografica sulle carceri italiana. Si inizia venerdì 27 giugno dalle ore 18 con l’apertura della gallery e alle ore 19,00 con il talk inaugurale “Creare per Rinascere - Lavoro, Arte e Dignità oltre le Sbarre” moderato da Monica Carelli, referente dello spettacolo teatrale Brothers in Jail. Un dialogo aperto tra professionisti del diritto, rappresentanti del mondo accademico, universitario, istituzionale, artistico e degli operatori sociali, per raccontare come la moda, il teatro, la fotografia e la formazione professionale possano diventare strumenti concreti di reinserimento sociale, crescita personale e rigenerazione umana per le persone detenute.
di Claudio Urbano
chiesadimilano.it, 21 giugno 2025 Al Festival della Speranza per i giovani suonerà un violoncello ricavato dal legno dei barconi nel laboratorio del carcere di Opera per iniziativa della Casa dello Spirito e delle Arti, il cui presidente Arnoldo Mosca Mondadori spiega: “Questi strumenti riescono a trasformare anche il pubblico che li ascolta”. Dalle sponde di Lampedusa a quelle del Lago di Lecco, dopo aver ricevuto nuova vita nel laboratorio di liuteria del carcere di Opera. È la metamorfosi del legno dei barconi dei migranti, trasformati negli strumenti dell’Orchestra del Mare e saliti ormai sui palchi di tutto il mondo. Il prossimo concerto sarà nel carcere di Sing Sing, a New York, dopo che un detenuto ne ha conosciuto la storia. Prima, un violoncello suonerà per i giovani della Diocesi, nella serata del Festival della Speranza a Lecco.
di Patrizio Gonnella
Il Manifesto, 21 giugno 2025 L’indagine di Donatella Stasio “L’amore in gabbia. La ricerca della libertà di un reduce dal carcere”, a cura di Daniela Padoan, per Castelvecchi. Lungo la storia di Gianluca, tragica e straordinaria, si snoda il viaggio nel sistema penale e carcerario italiano. Non è facile raccontare l’essenza della vita in carcere, le sue ambiguità, le sue distorsioni, la sua selettività senza affidarsi a codici tradizionali, siano essi sociologici o più strettamente giuridici. Il grande merito di Donatella Stasio, nello scrivere L’amore in gabbia. La ricerca della libertà di un reduce dal carcere (a cura di Daniela Padoan, Castelvecchi, pp.182, euro 18,50) è proprio quello di avere stravolto la chiave narrativa, mettendosi all’incrocio tra il romanzo biografico e l’inchiesta giornalistica.
AFFARI SOCIALI
di Andrea Fabozzi
Il Manifesto, 21 giugno 2025 Pensavate che la stretta riguardasse solo giovani infervorati, attivisti appassionati e militanti accaniti? Invece i primi a farne le spese sono gli operai, già denunciati dalla polizia. Non avendo ancora imparato a volare, i metalmeccanici che nel giorno dello sciopero per il contratto manifestavano a Bologna, fatalmente hanno ostruito “con il proprio corpo” (altri non ne avevano) la “libera circolazione su strade ordinarie”. Succede da diversi secoli, a questo in fondo servono i cortei di protesta; succede da prima che in Italia fosse reato il blocco stradale e ferroviario e cioè dal 1948. Punito allora in maniera più mite da come lo è oggi dal governo Meloni e dalla creatura che meglio lo rappresenta, il decreto “sicurezza”. Prima si rischiava una multa (male anche quello) adesso due anni di carcere.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 21 giugno 2025 Ecco le motivazioni del rinvio alla Corte Ue. Forti dubbi di compatibilità tra le modifiche alla legge di ratifica e le direttive europee. Intanto a Gjader restano in 28. La Cassazione ha depositato ieri le motivazioni del rinvio alla Corte di giustizia Ue che di fatto blocca la nuova fase dell’accordo Roma-Tirana, quella sui migranti “irregolari” deportati dall’Italia. Il caso era stato anticipato dal manifesto il 30 maggio scorso, dando notizia dei dubbi degli ermellini sulla compatibilità tra le modifiche alla legge di ratifica del protocollo e le direttive procedure e rimpatri. Il giorno precedente al Palazzaccio era stato letto il dispositivo su due ricorsi, unificati, avanzati dal Viminale contro le non convalide dei trattenimenti decise dalla Corte d’appello di Roma.
di Andrea Colombo
Il Manifesto, 21 giugno 2025 Il vertice limitato ai “ministri competenti”, al termine della riunione del consiglio dei ministri, è convocato per fare il punto sulla Libia. La situazione è preoccupante. Le partenze di migranti sono in aumento, la sicurezza in picchiata e forse c’è anche qualche ombra in più: quella di manovre russe per insediarsi sfruttando la guerra per bande. Ma in un momento come questo è impossibile non parlare di Iran. La premier infatti ne parla. Non con tutti ma, prima che il vertice inizi, con il ministro degli Esteri, che incidentalmente è anche leader di un partito di maggioranza.
di Giulio Cavalli
Il Domani, 21 giugno 2025 Oltre 600 morti nel naufragio del 14 giugno 2023 a Pylos. Le accuse dei giudici: naufragio, mancato soccorso e esposizione a pericolo mortale. Ora i sopravvissuti e le famiglie delle vittime parlano di “crimine di stato” e chiedono che siano indagati anche i vertici rimasti fuori dall’inchiesta. Il 14 giugno 2023, a 47 miglia dalla costa greca, il peschereccio Adriana affonda portando con sé oltre 600 persone. È il naufragio più grave nella storia recente del Mediterraneo. Le vittime erano partite dalla Libia, stipate in condizioni disumane: uomini sotto coperta, donne e bambini - almeno un centinaio - rinchiusi nella stiva. Di quelli non si è salvato nessuno. Solo 104 superstiti, che navigavano in posizioni più fortunate. La barca era alla deriva da ore, visibile a Frontex già dalla mattina del 13 giugno.
di Nicoletta Dentico
Avvenire, 21 giugno 2025 Da Gaza al Sudan, allo Yemen: attenzione a non lasciarci anestetizzare Fame è una parola strana, astratta eppure materica. Un processo di lotta del corpo. Studiamo accuratamente i processi della fame, eppure non abbiamo idea di che cosa sia veramente, noi che ne parliamo in un pianeta che produce cibo per nutrire una volta e mezzo in più la popolazione che lo abita. La fame nega anche l’accesso all’acqua, alla casa, alla salute. Fame è una parola politica, più che umanitaria. Ha a che fare con il potere sulla terra. Lo sappiamo dalla ignobile storia delle potenze coloniali nei secoli scorsi. Lo constatiamo con quanto sta accadendo in Palestina sotto gli occhi del mondo da quando il governo israeliano ha annunciato la sua campagna di assedio per fame contro Gaza.
di Greta Privitera
Corriere della Sera, 21 giugno 2025 La premio Nobel per la Pace e attivista iraniana Narges Mohammadi: “Sono scappata da Teheran , ho vissuto i primi giorni sotto le bombe e non ho mai avuto così tanta paura. Sono morti decine di civili, anche bambini. Dobbiamo unirci per la pace”. Sulla chat, la spunta non diventa mai doppia. I messaggi non arrivano. Le chiamate suonano a vuoto. Sono giorni che proviamo a metterci in contatto con la premio Nobel per la Pace, l’iraniana Narges Mohammadi. “Non riusciamo a sentirla, gli ayatollah hanno staccato Internet”, scrive una persona della sua famiglia. Staccano perché al buio si opprime meglio. Si incarcera, si tortura. S’impicca meglio.
DOCUMENTI
"Non tutti sanno". Notiziario della Casa di Reclusione di Rebibbia - Roma, numero maggio 2025
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione del 23 al 29 giugno 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI