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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 12 giugno 2025

CARCERI

Carceri, è tempo di agire. E affermare l’impronunciabile: indulto e amnistia

di Stefano Anastasia

Il Manifesto, 12 giugno 2025 L’appello dei giuristi a conclusione del convegno promosso con Luigi Manconi e Paolo Ciani ospitato dalla vice presidente del Senato Anna Rossomando. Intervento conclusivo dell’incontro promosso con Luigi Manconi e Paolo Ciani e svoltosi mercoledì 11 giugno presso la Biblioteca del Senato, con i contributi di Donatella Di Cesare, Luciano Eusebi, Andrea Pugiotto e del Presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Zuppi, ospiti della Vice Presidente del Senato Anna Rossomando.

 

Zuppi: “Un gesto di clemenza nel Giubileo. Porterebbe anche più sicurezza”

di Angelo Picariello

Avvenire, 12 giugno 2025 “La clemenza non è una brutta parola, non è buonismo, ma è funzionale all’esigenza della sicurezza molto più di un modello basato sull’implacabilità della giustizia”. All’incontro “Diritto e clemenza. Che fare per il carcere?” nella sala capitolare del Senato del chiostro di Santa Maria sopra Minerva, la riflessione del cardinale Matteo Zuppi richiama tutti, non solo la politica, a fare di più, molto di più, per un’emergenza che interroga la società italiana. Sono stati 91 i suicidi fra i detenuti lo scorso anno, ma ben 1500 i tentativi, spia di un malessere diffuso, preoccupante e crescente. “Facciamo molto poco - prosegue il cardinale, citando dati della diocesi di Bologna - un terzo dei detenuti potrebbe uscire per lavorare se solo trovasse un domicilio a cui poter fare riferimento”.

 

Ignazio La Russa: “Carceri, più sconti ai detenuti”

di Alessandro De Angelis

La Stampa, 12 giugno 2025 Il presidente del Senato: “Chi commette reati deve stare in cella, ma con dignità”. Palazzo Madama, stanza del presidente. Appena ci accomodiamo di fronte a Ignazio La Russa, lo sguardo cade sullo scaffale dove c’è una foto di Silvio Berlusconi, e vicino due piccoli mezzi busti di Mao e Lenin oltre a quelli di De Gasperi e Giulio Cesare: “Scusi, ma lei che c’azzecca?”. Risposta, accompagnata da una risata: “Perché, con quello del Duce che era di mio padre io che ci azzecco?”. Poi però il faccione di Donald Trump sul canale all-news ci riporta all’attualità: “Non voglio esprimere un giudizio - dice - perché non ho tutti gli elementi per poterlo fare. Sicuramente è qualcosa di rilevante su cui bisogna riflettere”.

 

GIUSTIZIA

“Il reato di femminicidio non risolve e affida al diritto una funzione morale”

di Valentina Stella

Il Dubbio, 12 giugno 2025 L’audizione al Senato del professor Vittorio Manes: “Pericoloso affidare alla legge un compito promozionale di valori culturali che non gli è proprio”. Proseguite ieri in commissione Giustizia del Senato le audizioni sul disegno di legge che introduce una nuova fattispecie penale, rubricata come “femminicidio”, sanzionata con l’ergastolo. Ha esordito Maria Monteleone, già alla guida del pool antiviolenza alla Procura di Roma. Secondo l’ex pm “la previsione normativa non ha solo un valore simbolico e culturale ma può svolgere una adeguata e necessaria efficacia preventiva”. E ha tirato in ballo anche il Pontefice: “come ha ricordato Papa Leone nell’omelia dell’8 giugno: “Penso anche - con molto dolore - a quando una relazione viene infestata dalla volontà di dominare sull’altro, un atteggiamento che spesso sfocia nella violenza, come purtroppo dimostrano i numerosi e recenti casi di femminicidio”.

 

Giustizia, Sisto: “Avanti con stabilizzazione dell’Ufficio per il Processo

di Luca Romano

Il Giornale, 12 giugno 2025 Il viceministro della Giustizia è intervenuto nel corso della tavola rotonda “Giustizia ed efficienza dello Stato”, nell’ambito all’evento “Italia 2035, strategie per un futuro di crescita e stabilità”. “Giustizia ed efficienza devono procedere di pari passo, il ministero è impegnato per assicurare una giustizia più rapida ed efficiente, con strutture migliori, senza compromettere le garanzie e i diritti dei cittadini. Questo impegno non si limita soltanto a interventi normativi, ma comprende anche azioni logistiche”. Lo ha dichiarato Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, intervenuto nel corso della tavola rotonda “Giustizia ed efficienza dello Stato”, nell’ambito all’evento “Italia 2035, strategie per un futuro di crescita e stabilità”, promosso da Forbes a Roma nella sala Trilussa della Cassa di previdenza dei Geometri, presieduta da Diego Buono.

 

TERRITORIO

Santa Maria Capua Vetere (Ce). Suicida in carcere Luzmil Toci, uccise la moglie

di Raffaele Sardo

La Repubblica, 12 giugno 2025 Il 31enne si è tolto la vita intorno alle 13 nel reparto psichiatrico del carcere. Poco dopo le 13 di ieri, Luzmil Toci, 31 anni, detenuto nel reparto psichiatrico del carcere di Santa Maria Capua Vetere, si è tolto la vita. L’uomo era stato condannato per il femminicidio della moglie 24enne, Eleonora Toci, avvenuto lo scorso 9 ottobre a San Felice a Cancello, nel Casertano. La donna fu uccisa nel sonno dal marito. La storia di Eleonora Toci è quella di un sogno infranto. La giovane madre, era arrivata in Italia dall’Albania qualche mese prima per ricongiungersi con il marito, Luzmil, già stabilitosi nel comune campano, dove lavorava saltuariamente come bracciante agricolo.

 

Santa Maria Capua Vetere (Ce). Il Garante: “Nuovo suicidio in carcere, la politica si interroghi”

Corriere del Mezzogiorno, 12 giugno 2025 La condizione carceraria in Campania resta tra quelle più allarmanti e preoccupanti. Ieri un altro detenuto si è tolto la vita. Un uomo di 31 anni, di origini balcaniche, si è suicidato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo, detenuto per il femminicidio della moglie, avvenuto il 9 ottobre 2024 a San Felice a Cancello davanti ai due figli di 6 e 4 anni, era ricoverato nell’articolazione psichiatrica dell’istituto. Il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, ha avvertito: “Questa calda estate e il sovraffollamento stanno già rendendo impossibile la vita nei nostri istituti penitenziari - ha detto Ciambriello.

 

Campobasso. Detenuto di 60 anni italiano si toglie la vita nel carcere di via Cavour

primonumero.it, 12 giugno 2025 Un detenuto di 60 anni, originario della Campania, si è tolto la vita nella notte tra l’11 e il 12 giugno all’interno della sua cella nel carcere di via Cavour, a Campobasso. A ritrovarlo senza vita sono stati gli agenti della Polizia Penitenziaria durante i controlli all’alba. Inutili i tentativi di rianimarlo: per l’uomo non c’era più nulla da fare. L’episodio ha scosso profondamente l’ambiente carcerario molisano, storicamente poco segnato da questo tipo di eventi. Si tratta infatti del primo suicidio nel carcere del capoluogo dopo molto tempo, mentre a livello nazionale il fenomeno continua ad assumere contorni sempre più drammatici: con questo caso salgono a 38 i suicidi nelle carceri italiane dall’inizio del 2025.

 

Sassari. Detenuto morto in carcere a Bancali, indagini sulle cause

di Maria Verderame

sassarioggi.it, 12 giugno 2025 Sono in corso le indagini sul detenuto trovato senza vita nella sua cella nel carcere di Bancali a Sassari. Il corpo dell’uomo, di nazionalità italiana, è stato scoperto questa mattina, come ha reso noto il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Il caso a solo due mesi di distanza dall’altra tragica morte avvenuta il 21 aprile scorso, dove un giovane olbiese ha perso la vita in modo tragico, inalando una bomboletta di gas. La vittima aveva solo 24 anni. Nel penitenziario sassarese le vittime continuano a crescere. Uno dei casi più noti è la morte di Erik Masala, la cui famiglia non crede al suicidio.

 

Avellino. Detenuto morto a Bellizzi, il ministro Nordio risponde all’interrogazione in Parlamento

irpinianews.it, 12 giugno 2025 Arriva la risposta del Ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio all’interrogazione del parlamentare Soumahoro sul decesso nel carcere “Antimo Graziano” di Avellino, avvenuto l’8 febbraio scorso del detenuto Ciro Pettirosso, 36 anni, originario di Napoli, ritrovato all’interno della struttura privo di vita. Il decesso del giovane detenuto aveva immediatamente allertato le autorità competenti, che hanno avviato le indagini per fare luce su quanto accaduto. Così il Guardasigilli ha rilevato come “prendendo spunto dal decesso nella Casa circondariale di Avellino di un detenuto lo scorso 8 febbraio, chiede di “far piena luce su quanto accaduto e su eventuali gravi inadempienze del personale in servizio presso la casa circondariale di Avellino” nonché se non si intenda intraprendere iniziative straordinarie e urgenti al fine di porre rimedio al problema del sovraffollamento e alle gravi problematiche che affliggono le carceri italiane”.

Vigevano (Pv). La denuncia choc: “Viviamo tra feci, zecche e acqua lurida”

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 12 giugno 2025 Lettera aperta dei detenuti, che sarebbero stati scoraggiati dal proseguire con la segnalazione. Partono gli esposti alla magistratura. Presenza di zecche, feci nelle celle, acqua fredda e sporca, materassi e lenzuola sudici, bagni intasati, impianti non funzionanti, pillole consegnate senza confezione. È un grido di allarme senza filtri quello che arriva dalla quinta sezione della Casa di reclusione di Vigevano. Una lettera firmata da quasi cinquanta detenuti è diventata il termometro di un luogo dove la pena si trasforma in martirio quotidiano. La missiva collettiva è stata indirizzata al ministero della Giustizia, al Garante nazionale, alle associazioni per i diritti umani e all’avvocata Guendalina Chiesi, che si batte per la tutela dei diritti dei detenuti con l’associazione “Quei Bravi Ragazzi Family”.

 

Firenze. “Cinque in cella, un solo bagno. Ho provato vergogna per il nostro sistema carcerario”

di Pietro Mecarozzi

La Nazione, 12 giugno 2025 Renato Cacciapuoti racconta la sua detenzione nel penitenziario fiorentino. “Frutta e verdura al limite del marcio, le grida sono assordanti e il caldo insopportabile”. Difficilmente Renato Cacciapuoti, 94 anni, si dimenticherà dei sei giorni passati in una cella di Sollicciano. Giovedì scorso è stato prelevato da alcuni agenti di polizia da casa sua e trasferito al penitenziario fiorentino. È finito dietro le sbarre per una bancarotta fraudolenta, dopo il crac dell’Editoriale Olimpia, avvenuta tredici anni fa. Una condanna arrivata in primo grado a quattro anni e otto mesi, contro la quale era stato fatto appello nel 2021. La corte d’appello, però, l’anno scorso ha confermato la pena. Nessun ricorso in Cassazione e la pena è diventata definitiva.

 

Bologna. Detenuto in isolamento all’Ipm del Pratello, esposto del Garante

Corriere di Bologna, 12 giugno 2025 Il Garante per i detenuti dell’Emilia Romagna Roberto Cavalieri aveva denunciato la condizione di un detenuto del Pratello tenuto in isolamento per cinque giorni in una cella senza materasso e finestre. Ora ha presentato un esposto alla Procura minorile e alla magistratura di sorveglianza. Isolamento scattato dopo i disordini di Pasqua: “Ora mi auguro che ci sia un’indagine - l’auspicio - anche su eventuali responsabilità, e mi auguro che non si ripetano questi fatti”. Risposte Cavalieri le ha ricevute dalla direzione nei giorni scorsi: “Ho fatto un nuovo sopralluogo, quella cella non è più utilizzabile, purtroppo non è stato fatto prima”. La coordinatrice del comitato minori in commissione Antimafia, senatrice Pd Enza Rando, interrogherà il ministro Nordio sul Pratello.

 

Verona. Studiare in carcere, a Montorio il primo orientamento universitario per detenuti

di Elisa Innocenti

univrmagazine.it, 12 giugno 2025 L’incontro, promosso dall’ateneo, si è tenuto lunedì 9 giugno nella Casa circondariale. Progettare un futuro diverso, anche dal carcere è possibile. Lo dimostra l’iniziativa che si è svolta lunedì 9 giugno alla casa circondariale di Montorio, dove, per la prima volta, si è tenuto un evento di orientamento universitario rivolto a persone detenute. Dalle 15 alle 17, circa 35-40 detenuti, diplomati o prossimi al diploma, hanno avuto l’opportunità di conoscere l’offerta formativa dell’università di Verona e i servizi dedicati al diritto allo studio, grazie al progetto “Università in carcere”, promosso, nell’ambito dell’Accordo-Quadro di collaborazione con la casa circondariale di Montorio, in collaborazione con il Cpia, il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Verona, e con il supporto dello staff dell’Ufficio orientamento dell’ateneo.

 

Agrigento. “Viaggiare su un filo d’olio”: il progetto che trasforma detenuti in maestri dell’olio

di Elio Di Bella

agrigentoggi.it, 12 giugno 2025 Un progetto dal forte valore simbolico e sociale vede la luce ad Agrigento: si chiama “Viaggiare su un filo d’olio” ed è nato all’interno della Casa Circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, grazie alla collaborazione con l’azienda agricola Val Paradiso, punto di riferimento dell’olivicoltura biologica siciliana. Dietro questo nome poetico si cela un percorso concreto di formazione, riscatto e rinascita. I protagonisti sono i detenuti, che nel corso degli ultimi mesi hanno potuto mettere le mani nella terra, curare gli ulivi, raccoglierne i frutti e contribuire in prima persona alla nascita di un olio extravergine dal significato profondo. Si chiama “La Rupe”, come l’altura su cui sorge il carcere, e rappresenta il primo risultato tangibile di un progetto che unisce agricoltura sociale, dignità del lavoro e opportunità di reinserimento.

 

Torino. Creatività inclusiva: la moda unisce detenute e persone con disabilità visiva

di Virginia Platini

futura.news, 12 giugno 2025 Isolamento, separazione dal resto della società, pregiudizi: sono i punti di contatto, secondo l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, dell’esperienza delle persone con disabilità e di chi è detenuto in carcere. Due mondi “in apparenza lontani - ha dichiarato il presidente di Uici Torino Gianni Laiolo - ma con alcuni aspetti in comune”, che si sono incontrati grazie al progetto Creatività inclusiva, promosso da Uici con il contributo della fondazione Crt. Per tre mesi, da aprile a maggio 2025, donne detenute nella casa circondariale Lorusso e Cotugno e donne cieche e ipovedenti hanno lavorato insieme a una collezione di abiti sartoriali, coordinate dalla stilista Aythya.

 

CULTURA

Giustizia cieca: il racconto di un non vedente che ha sfidato il sistema

di Emiliano Rozzino

giornalelavoce.it, 12 giugno 2025 Disabilità e superficialità giudiziaria: la denuncia di Marco Bongi in un libro-verità. Non si tratta di malagiustizia, almeno non nel senso classico del termine. Ma quello narrato da Marco Bongi, di Mappano, nel suo nuovo libro, “Giustizia cieca. Ricordi e pensieri di un non vedente troppo idealista”, è uno di quei casi in cui, per dirla senza giri di parole, la giustizia ha inciampato. Ha inciampato nella fretta, nella superficialità, in quel bisogno cronico - tutto italiano - di trovare in fretta un colpevole, un nome da dare in pasto all’opinione pubblica. Un errore che, come spesso accade, si ripercuote su chi è già fragile, su chi porta sulle spalle il peso di una disabilità e su chi ha osato credere ancora nei valori profondi delle istituzioni.

 

AFFARI SOCIALI

Uguaglianza nella diversità: questa è l’idea di tolleranza

di Gustavo Zagrebelsky

La Repubblica, 12 giugno 2025 La libertà dei singoli individui è tutelata dalla Costituzione. Ma la salvaguardia di questo principio resta fragile. E ogni celebrazione dell’odio non può essere accettata. Il rispetto dei pensieri, delle credenze e dei modi di vivere è ciò che chiamiamo tolleranza, sostanza spirituale degli ordinamenti dove si ama la libertà. Comporta uguaglianza nella diversità e, dunque, libertà. Non è solo un atteggiamento psicologico individuale nei confronti dei “diversi da sé”. È anche il contenuto di un vero diritto che plasma di sé l’intera società: il diritto a essere lasciati in pace, il right to be let alone, antidoto alla massificazione. Oggi parliamo di diritto alla privacy. Fare parte per sé stesso può essere l’aspirazione del solitario, ma anche la condizione per agire liberamente nella vita sociale.

 

Il “Rischiatutto” di Forza Italia sulla cittadinanza: smarcarsi dalla destra e sedurre i riformisti

di Mauro Bazzucchi

Il Dubbio, 12 giugno 2025 Antonio Tajani ha sorpreso tutti tornando alla carica con lo Ius Scholae dopo la debacle della sinistra ai referendum, ma non si tratta di una strategia nuova. Sembra un deja-vu, e per certi versi lo è: si avvicina l’estate e all’orizzonte riappare, proprio come 12 mesi fa, la polemica infinita tra Forza Italia e Lega sulla cittadinanza. L’anno scorso, nei mesi più caldi, nei quali la penuria di notizie politiche rilevanti costringe i cronisti ad arrovellarsi su questioni spesso scarne di contenuti concreti, il botta e risposta serratissimo tra Matteo Salvini e Antonio Tajani sulla proposta azzurra di rivedere in senso più flessibile alcune norme per l’accesso alla cittadinanza italiana (sintetizzate prima con la formula ius scholae e quindi con ius Italiae) ha praticamente colonizzato i media social e quelli tradizionali.

 

Il filo repressivo del carcere tra Italia, Irlanda e Paesi baschi

di Michele Gambirasi

Il Manifesto, 12 giugno 2025 “C’è una visione punitiva e vendicativa del carcere. Noi dovremmo guardare a esempi virtuosi, come possono essere Olanda e Norvegia, invece che guardare a modelli come l’Ungheria”. Lo ha detto Ilaria Salis, europarlamentare eletta nelle liste di Avs che nei penitenziari ungheresi ha trascorso oltre un anno tra febbraio 2023 e giugno 2024, discutendo dell’uso repressivo del carcere, per colpire il dissenso politico e i movimenti sociali. Ne hanno parlato ieri insieme all’irlandese Kathleen Funchion, eurodeputata dello Sinn Fein, e Pernando Barrena, eletto a Bruxelles con i baschi di EH Bildu. Con loro anche attivisti, avvocati, ricercatori ed ex prigionieri politici dei tre paesi, tra cui Valerio Pascali, Valeria Verdolini presidente di Antigone Lombardia ed Emilio Scalzo del movimento No Tav.

Sempre meno aiuti, sempre più guerre: in 10 anni i profughi sono raddoppiati

di Paolo Lambruschi

Avvenire, 12 giugno 2025 È una crescita inarrestabile quella dei profughi nel mondo, in fuga da guerre e violenze. Sono più che raddoppiati negli ultimi 10 anni mentre sono retrocessi ai livelli del 2015 gli aiuti umanitari dopo i tagli decisi soprattutto dagli Stati Uniti di Donald Trump seguiti dai Paesi del G7. Lo rivela il nuovo rapporto annuale Global Trends diramato oggi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che, una volta di più, ribalta la percezione dei Paesi ricchi di essere invasi. Infatti, il 73% dei rifugiati del mondo, una quota sproporzionata secondo l’agenzia del Palazzo di vetro, vengono ospitati nei Paesi a basso e medio reddito e la maggior parte, il 67%, rimane negli Stati limitrofi ai conflitti.

 

ESTERI

Stati Uniti. L’invasione immaginaria di migranti clandestini

di Emilio Minervini

Il Dubbio, 12 giugno 2025 Trump ha inviato i marines in California per arginare la presunta invasione di clandestini. Ma qualcosa non torna. Sarebbe stato l’ordine, dato dal capo del gabinetto della Casa Bianca, Stephen Miller, agli agenti federali di arrestare più persone possibile in assenza di condanne penali, a innescare le proteste di Los Angeles. Proteste pacifiche che non hanno fatto che aumentare con l’invio, da parte della Casa Bianca, prima della guardia nazionale e dei marines poi, in un domino dagli esiti incerti e pericolosi. Atti per i quali, come riportato negli scorsi giorni, il governatore della California, Gary Newsom, ha avanzato due diverse cause all’amministrazione Trump, una per l’invio della guardia nazionale e una per lo stanziamento dei marines.

 

Stati Uniti. Una democrazia che viene messa in stato d’assedio

di Walter Veltroni

Corriere della Sera, 12 giugno 2025 La repressione delle proteste in America rischia di segnare il passaggio a un assetto più autoritario. Quello che sta avvenendo in California in queste ore, documentato da centinaia di video, ci precipita nel grande tema di questo tempo: la modificazione profonda, radicale, del potere. Trump sceglie un tema, quello dell’immigrazione, sul quale sa di godere di vasto consenso nella sua impaurita opinione pubblica, e opera una forzatura che ha a che fare con la tenuta delle istituzioni democratiche americane.

 

Stati Uniti. Il tycoon non si è inventato niente. Guantanamo è la nostra Albania

di Andrea Colombo

Il Manifesto, 12 giugno 2025 Salvini oscilla tra ondate di ammirazione, emulazione e invidia. Donald è il suo eroe, fa quel che lui vorrebbe e non può. “Difende la sicurezza”, certo: spingere il Paese alla guerra civile farà dormire ai cittadini sonni tranquilli. Spari permettendo. Meloni no: alle forme ci tiene e in sostanza è questa la sola differenza fra lei e i trogloditi di Washington e via Bellerio. Ma si dia a Giorgia ciò che a Giorgia spetta: il copyright le appartiene di diritto. L’idea è sua e nel vecchio continente era piaciuta subito a tutti, senza distinzioni da XX secolo fra destra e sinistra. Trump non si è inventato niente. Poi, certo, ognuno ha il suo stile e quello europeo è più felpato e ipocrita. L’americano adora ostentare inciviltà, qui si preferisce praticarla senza farlo sapere, magari delegando i compiti più truci al primo libico che passa. Ma all’osso non c’è differenza. L’Albania è la nostra Guantanamo.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Il decreto-legge sicurezza (n. 48/2025): autoritratto involontario di una politica di oppressione", di Simone Lonati e Carlo Melzi d'Eril

Articolo. "Diritto di critica e diffamazione: quando la politica cede il passo alla polemica", di Leonardo Iacobucci

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Giuristi & Carcere". Dialogo con il prof. Gian Luigi Gatta. "Suicidati". Detenuto si impicca nel carcere di Cagliari

 

APPUNTAMENTI 

Incontro-dibattito. "Dentro le mura, fuori dalla giustizia. Decostruire la narrazione della pena e immaginare un futuro oltre il carcere" (Genova, 13 giugno 2025)

Seminario online Università di Urbino: "Cos'è il processo penale, a cosa serve, come viene raccontato" (13 giugno 2025, ore 15.00)

Spettacolo teatrale e tavola rotonda: "Il ruolo della giustizia riparativa nel recupero relazionale" (Padova, 14 giugno 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 15 giugno 2025

Incontro online sulla sentenza Corte Costituzionale n. 76 del 30.5.2025 in merito alla tutela della persona sottoposta a TSO (16 giugno 2025, ore 16.00)

Convegno. "Il lavoro apre le porte opportunità economiche e sociali" (Casa di Reclusione Milano Opera, 17 giugno 2025)

Seminario. "Recidiva zero. Studio, lavoro e formazione in carcere e fuori dal carcere - II edizione" (Roma, 17 giugno 2025)

Presentazione libro: "Respiro. Il carcere oggi tra condanna e riscatto", di Luisa Bove (Milano, 19 giugno 2025)

Convegno. "Esecuzione penale e ordinamento penitenziario: 1975-2025, tra norme, riforme, di ritti e realtà" (Roma, 20 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Non ci sono poteri buoni: Fabrizio De Andrè e il potere giudiziario" (Livorno, 20 giugno 2025)

Incontro. "Custodire, accompagnare, reinserire: volontariato e istituzioni insieme per una giustizia dal volto umano" (Paola-CS, 21 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Rovigo, 13 e 14 novembre 2025)

 

PODCAST

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

  

CONCORSI  E BANDI

Associazione Museo Nazionale del Cinema. Concorso nazionale "LiberAzioni Festival 2025" (Scadenza 15 giugno 2025)

Associazione Artisti Dentro: premio "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)

Concorso Internazionale di Scrittura Femminile Città di Trieste. Sezione dedicata ai racconti scritti dalle donne detenute (Scadenza 30 giugno 2025)