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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 11 giugno 2025

CARCERI

Il carcere oggi è abbandonato a se stesso

di Piero Colaprico

La Repubblica, 11 giugno 2025 Papa Francesco fino alla vigilia della sua morte ha speso parole di umanità e saggezza per i carcerati. Ma quanti decenni ancora dovremo aspettare affinché si metta mano a una situazione che appare oggi non più rimandabile? In Italia c’è una brigata che non tramonta mai, è quella dei politici che vanno in galera. Ma al di là di questa constatazione (molto poco allegra) su quanto siano specchiati o non specchiati i nostri amministratori pubblici, a volte il carcere li aiuta a comprendere una realtà che forse, stando tra i velluti del palazzo, hanno scordato. Com’è successo all’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

 

Il Garante dei detenuti del Lazio: “Necessario indulto per condanne e residui pena fino 2 anni”

Il Sole 24 Ore, 11 giugno 2025 La misura potrebbe risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. In Italia sono 16.568 i detenuti che al 31 maggio scorso sono in cella per scontare condanne o residui di pena inferiori a due anni: tanti quanti sono ospitati in eccesso nelle nostre carceri. A sottolinearlo è il Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, secondo il quale “basterebbe un provvedimento di indulto” per queste persone a cancellare il sovraffollamento e rimettere in funzione il sistema penitenziario italiano. In totale negli istituti penitenziari italiani a fine maggio erano 62.761 le persone recluse, 11.437 in più della capienza complessiva, 16.016 in più rispetto ai posti regolamentari effettivamente disponibili (4.579 posti sono in camere, sezioni o istituti in ristrutturazione o manutenzione).

 

Fuori i tossicodipendenti dalle celle. La mossa di Nordio contro il sovraffollamento

di Felice Manti

Il Giornale, 11 giugno 2025 Il Guardasigilli: la loro disintossicazione parte del processo di rieducazione. L’appello di Zuppi (Cei): la speranza per loro è il lavoro. Contro il sovraffollamento nelle carceri “serve approccio “organico e una prospettiva di lunga durata”, che passa anche dalla rieducazione dei detenuti tossicodipendenti attraverso la disintossicazione fuori dalle celle. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto dal palco dell’evento della Corte dei Conti sul sistema carcerario, presentando il piano carceri. È un “sistema complesso, con problemi cronicizzati”, ha precisato il Guardasigilli, convinto che “le osservazioni contenute nella relazione della Corte dei conti sono evidentemente condivisibili, nella misura in cui esse si appuntano sul fatto che: molti interventi edilizi ancora attendono di essere realizzati; che occorrono nuovi posti detentivi contro il sovraffollamento”.

 

Ingiuste detenzioni: vite massacrate e indennizzi dimezzati

di Valentina Stella

Il Dubbio, 11 giugno 2025 Oggi alla Camera la presentazione di “Innocenti. Il libro bianco dell’ingiusta detenzione in Italia”, curato da Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone. “Se si prendessero per mano l’una con l’altra, le persone arrestate o condannate ingiustamente in Italia negli ultimi trent’anni formerebbero una catena umana capace di coprire la distanza tra Roma e Napoli. Ogni otto ore una di loro viene arrestata da innocente. Per risarcirle lo Stato ha già speso quasi 1 miliardo di euro, al ritmo di 57 euro al minuto”. Questo è un dato di fatto, insieme a tanti altri dati di fatto contenuti nell’opera, allo stesso tempo scientifica e divulgativa, “Innocenti - Il libro bianco dell’ingiusta detenzione in Italia”, curato dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone (Giappichelli Editore, pagine 144, euro 18).

 

“La pena così non rieduca, è nostro compito contenere il potere punitivo”

di Antonio Alizzi

Il Dubbio, 11 giugno 2025 Il giurista argentino critica la funzione repressiva della giustizia penale e chiede un cambio di paradigma. “Il carcere colpisce i più deboli. La pena va contenuta, non trasformata in idolo”. Intervista a Eugenio Raul Zaffaroni, professore emerito di diritto penale e criminologia all’Università di Buenos Aires, già giudice presso la Corte suprema argentina e la Corte interamericana dei Diritti umani.

 

GIUSTIZIA

Decreto sicurezza: vince la carta della paura

di Claudio Geymonat

riforma.it, 11 giugno 2025 Il provvedimento, ora diventato legge, inasprisce alcune pene e introduce nuovi reati, come “rassicurazione” in un clima di inquietudine sociale: rischia di farne le spese chi è più debole. Il Senato ha approvato la conversione in legge del cosiddetto “Decreto Sicurezza”, la Camera lo aveva fatto il 29 maggio, per cui la norma ora è legge. Il testo è stato duramente contestato dalle opposizioni, da associazioni ed esperti di diritto per l’introduzione di numerose nuove tipologie di reato e per l’aumento delle pene per altri reati. Ne abbiamo parlato con Marco Bouchard, ex magistrato, già presidente della seconda Sezione penale presso il Tribunale di Firenze e sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino, presidente della Rete Dafne Italia, rete nazionale per l’assistenza alle vittime di reato.

 

L’Anm oscura un magistrato e scoppia il caos: “Censura fascista”

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 11 giugno 2025 Scontro al “parlamentino” dell’Associazione nazionale magistrati: il presidente Parodi fa oscurare il video dell’intervento di un componente del direttivo critico con la giunta. Alla faccia della libertà di espressione. Tanto gridarono al bavaglio che alla fine i magistrati finirono per mettersi il bavaglio da soli. Ha del surreale lo scontro andato in scena lo scorso fine settimana alla riunione del Comitato direttivo centrale (Cdc) dell’Associazione nazionale magistrati (il cosiddetto “parlamentino delle toghe”), tra urla, liti e denunce di “censura fascista”. Tutto ha preso origine da un intervento tenuto nella precedente riunione del Cdc dal magistrato di Milano Stefano Ammendola.

 

L’avvocatura si unisca alla protesta dei magistrati

di Edmondo Bruti Liberati

La Stampa, 11 giugno 2025 Sulla separazione delle carriere tra giudici e pm sono note le differenti posizioni; rimango fermamente convinto delle ragioni contrarie. Ma anche chi si schiera, nel bilanciamento tra i pro e i contro, per la separazione deve misurarsi con il fatto che il Ddl governativo S 1353 ha un oggetto molto più ampio: “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale”. Il risultato sarebbe il drastico ridimensionamento del Consiglio superiore della magistratura. Quanto avviene in alcuni Paesi europei (per non dire degli Stati Uniti) ci mostra che la proclamazione del principio di indipendenza della magistratura è cosa vana, se non sostenuta da organismi che ne garantiscano la effettività. Possono essere istituti diversamente configurati (Consigli superiori della magistratura, Consigli di giustizia o altro), ma devono essere dotati di poteri reali.

 

Gratteri: “Violenza giovanile fuori controllo, la Camorra recluta i bambini”

di Marco Figueroa

scuolalink.it, 11 giugno 2025 Gratteri denuncia a Napoli una violenza giovanile fuori controllo: bambini soli di notte, famiglie assenti e reclutamento nella criminalità organizzata. Il procuratore Nicola Gratteri lancia un allarme sulla violenza giovanile fuori controllo a Napoli. Bambini soli per strada nelle ore notturne diventano facili bersagli della criminalità organizzata. Una denuncia che punta il dito contro l’assenza delle famiglie, il degrado sociale e i limiti dell’approccio repressivo, invocando anche l’uso strategico della tecnologia

 

GIURISPRUDENZA

Detenzione di stupefacenti, gli indici sintomatici dello spaccio

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 11 giugno 2025 La Cassazione, sentenza n. 21859 depositata oggi, ha accolto il ricorso di un uomo considerando illogiche le inferenze della Corte di appello. Pronti i chiarimenti della Cassazione sulla destinazione per uso personale o a fini di spaccio della droga portata con sè in strada ed emersa durante un controllo. La Terza sezione penale, sentenza n. 21859 depositata oggi segnalata per il “Massimario”, accogliendo il ricorso dell’imputato, condannato per spaccio dalla Corte di appello di Palermo, ha affermato che la “mera detenzione di tre dosi di cocaina, suddivisa in sette bustine, in orario notturno e in una nota piazza di spaccio è elemento muto rispetto alla prova della destinazione allo spaccio, trattandosi di una condotta del tutto compatibile con l’uso personale”.

 

TERRITORIO

Firenze. 94enne in cella per reati fiscali: “Concessi i domiciliari, ma è deperito”

di Valentina Marotta e Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 11 giugno 2025 Cambia il giudice, l’anziano esce dal carcere. Il figlio: “Mio padre deperito in cella”. Il garante aveva fatto appello a Nordio. È stato scarcerato martedì pomeriggio l’uomo di 94 anni detenuto a Sollicciano, che potrà scontare la pena per bancarotta fraudolenta - risalente a circa 15 anni fa - ai domiciliari. Il suo avvocato aveva presentato istanza di differimento della pena per motivi di salute o in alternativa l’applicazione della detenzione domiciliare, misura destinata per legge agli ultrasettantenni. L’istanza era stata però respinta dal giudice di sorveglianza Claudio Caretto. Nelle ultime ore, per migliorare le sue condizioni detentive, l’uomo era stato trasferito nel carcere Mario Gozzini, adiacente a Sollicciano. È così cambiato il giudice di sorveglianza, non più Caretto ma Elisabetta Pioli, che ieri ha concesso gli arresti domiciliari.

 

Lecce. Non ha un alloggio per i domiciliari, 82enne resta in carcere

di Stefania Congedo

norbaonline.it, 11 giugno 2025 L’82enne, domenica scorsa, ha ucciso nel sonno la moglie Amalia. Litigavano perché lei rifiutava le cure per il diabete. Resta in carcere Luigi Quarta l’82enne che domenica scorsa a Lecce ha ucciso nel sonno la moglie Amalia Quarta di un anno di più anziana. Il gip Stefano Sala al termine dell’interrogatorio di convalida ha confermato la custodia cautelare in carcere. Un ricorso alla detenzione carceraria dettato unicamente dal fatto che la casa dove è avvenuto il delitto è sotto sequestro e non avendo figli o parenti non ci sono al momento luoghi idonei per disporre gli arresti domiciliari come in prima istanza aveva chiesto anche il pm per via dell’età.

 

Vigevano (Pv). La lettera dei detenuti: “Trattati come bestiame”

Il Giorno, 11 giugno 2025 Grido d’allarme nero su bianco dai reclusi nella Quinta Sezione. Appello alla direzione dell’istituto, al ministro Nordio e al Garante. I detenuti della Quinta sezione del carcere di Vigevano lanciano un grido d’allarme, denunciando una “situazione insostenibile” nell’istituto di pena. In una lettera di reclamo indirizzata a numerose autorità - dalla Direzione del carcere al ministro della Giustizia passando per Garanti dei diritti dei detenuti e associazioni umanitarie - chiedono il rispetto della dignità umana e l’applicazione della Costituzione e del regolamento penitenziario.

 

Forlì. Istituzione del Garante dei detenuti. “Sentiamo le associazioni coinvolte”

Il Resto del Carlino, 11 giugno 2025 Stavolta il centrodestra ha presentato una propria mozione, che è passata. Ma non senza polemiche: l’opposizione è uscita dall’aula (come era accaduto a parti invertite). “Così è inutile”. In Consiglio comunale si è tornati a parlare del garante dei carcerati. Nella precedente seduta la maggioranza, uscendo dall’aula, aveva vanificato la richiesta del centrosinistra di istituirlo; ieri il centrodestra ha votato una propria mozione che rinvia il tema alla commissione Welfare, con l’impegno di sentire le associazioni coinvolte alla Rocca. Ma la polemica non si è placata: stavolta è l’opposizione che è uscita dall’aula al momento di votare.

 

Milano. Giustizia riparativa, il valore del rapporto tra vittime e autori di reato

di Silvia Donnini

sky.it, 11 giugno 2025 Le carceri italiane affrontano oggi una fase complessa, tra sovraffollamenti e allarmante aumento dei suicidi da parte dei detenuti. Negli istituti penitenziari, però, nascono anche progetti positivi, come il Gruppo della Trasgressione che, instaurando un dialogo tra detenuti e familiari delle vittime, favorisce il processo di riparazione. Ne hanno parlato a Live In Milano 2025 Angelo Juri Aparo, psicoterapeuta, Paolo Setti Carraro, familiare di vittima di mafia, e Francesco Cajani, pubblico ministero. Le carceri in Italia affrontano oggi una fase molto complessa. Al grande problema del sovraffollamento, si aggiungono le condizioni degradanti nelle celle e, soprattutto, l’allarmante aumento dei suicidi da parte dei detenuti.

 

Ascoli. Il cardinale Zuppi: “Rieducazione possibile dando lavoro ai detenuti”

di Flavio Nardini

Il Resto del Carlino, 11 giugno 2025 Convegno sul tema della speranza: “Guai a dimenticare i suicidi, l’obiettivo è recidiva zero”. Il garante dei diritti della persona delle Marche: “Sovraffollamento e carenza di personale”. “La speranza è attraversare le difficoltà perché ovunque e per ognuno c’è un diritto alla luce e a un futuro diverso”. Con queste parole il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha chiuso ieri nel carcere di Marino del Tronto il convegno sul tema ‘Giustizia e speranza, carcere e territorio’, un momento di riflessione sulla realtà carceraria, organizzato dalla Diocesi di Ascoli, San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto. L’ospite d’onore era proprio il cardinale, che ha pazientemente atteso gli interventi di tutti i relatori, prima di sviluppare il suo momento di riflessione.

 

Rimini. Carcere in condizioni “inidonee”, lavori per tre milioni di euro

riminitoday.it, 11 giugno 2025 Complessivamente la Casa circondariale, a maggio 2024, contava 152 persone detenute, il 53% stranieri, su una capienza regolamentare di 118 e tollerabile di 165, con un ulteriore aumento nella stagione estiva. La prima sezione della casa circondariale di Rimini versa in condizioni “inidonee”, tra umidità, muri scrostati e celle anguste, alcune delle quali con il bagno senza aerazione, tanto che diversi detenuti “preferiscono esservi reclusi”. Infatti le condizioni non confortevoli e il pessimo stato di manutenzione determinano “un risarcimento nei termini di diminuzione di un giorno di pena su 10 scontati”.

 

Pavia. Due cani insieme ai detenuti: “Con loro addio ai brutti pensieri”

di Manuela Marziani

Il Giorno, 11 giugno 2025 “Il cane ti distrae e ti fa dimenticare i brutti pensieri”. Un detenuto di Torre del Gallo sintetizza così che cosa significhi per lui partecipare a “Qua la zampa”, progetto nato nel 2020 per promuovere lo sviluppo di approcci integrati al problema della detenzione attraverso la relazione con gli animali. “L’idea è portare i cani in carcere - spiega Angela Gregorini, assessore al Benessere aninale che ha lavorato con Giampaolo Anfosso che ha la delega alla Partecipazione e alla Sanità - affinché i detenuti se ne prendano cura, diano un senso alla loro permanenza in carcere e imparino le responsabilità”.

 

Milano. Studenti in scena nel carcere di Bollate, il musical “è senza barriere”

di Andrea Ceredani

Avvenire, 11 giugno 2025 I ragazzi dell’istituto milanese Leone XIII (dove aveva studiato anche Acutis) hanno portato tra i detenuti lo spettacolo “The Greatest Showman”. “Occasione per toccare i cuori e cambiare le vite”. Sul palco cantano e ballano 55 attori tra i 14 e i 19 anni: è il loro Greatest show, tratto dal quasi omonimo musical che nel 2017 ha girato i cinema di tutto il mondo. Dietro le quinte si muovono con loro almeno altrettanti tra aiutanti, costumisti, tecnici e registi. Sulle loro teste, seguendo il ritmo della musica, danza affacciato alla finestra un detenuto. Di fronte agli interpreti, si trova una platea di centinaia di persone recluse nel carcere di Bollate, entusiaste di trascorrere, dopo anni, una serata all’aria aperta.

 

CULTURA

Il mondo del carcere nel libro del magistrato Giordano

di Giuseppe Muolo

romasette.it, 11 giugno 2025 Il romanzo “Mio giudice” presentato a San Saturnino. L’autore: “L’emergenza più grave è il sovraffollamento”. La voce dell’ex detenuto Rocca: “La fiducia, primo gradino verso la libertà”. Il magistrato Franco Scala viene colpito da una grave forma di maculopatia degenerativa. Sasha Iannitto conduce invece una vita costellata da esperienze detentive, intramezzate a periodi di libertà. Le loro strade si intrecciano. Due mondi agli antipodi, due modelli di vita, l’uno cresciuto nella devianza e l’altro nella legalità, imparano a confrontarsi e a coesistere. Un giudice dal volto umano e un reo in cerca di riscatto viaggiano, così, all’interno di una varia umanità, tra periferie e quartieri della Roma bene, tribunali e carceri, crimine e legalità, malavita e istituzioni. Un percorso in cui fede e disabilità si confrontano con le difficoltà della vita.

“Usciamo dalle nostre gabbie interiori”: la verità libera i detenuti

di Giorgio Paolucci

Avvenire, 11 giugno 2025 “Il Sinodo è arrivato anche tra queste mura. Quando papa Francesco l’ha indetto, ho chiesto ai miei amici detenuti cosa si aspettano dalla Chiesa e quale contributo vogliono portare. Ci vediamo qui ogni settimana: oggi è l’incontro numero 142, è una ricchezza per tutti noi”. Padre Gabriele mi accoglie nella cappella della Casa circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari Uta, mezz’ora di auto dalla città, un carcere scomodo da raggiungere sia per chi ci lavora sia per i parenti che arrivano in visita. Uno dei tanti costruiti lontano dai centri abitati in ossequio alla logica securitaria che vuole tenere alla larga un mondo che invece ha bisogno più che mai di stringere rapporti con chi vive “fuori”.

 

La mafia teme più la scuola della giustizia

di Alex Corlazzoli

scarpdetenis.it, 11 giugno 2025 Raccontare chi ha lottato contro la criminalità organizzata è un dovere civico. Come scriveva Gesualdo Bufalino: “Se un giorno la mafia sarà sconfitta sarà debellata da un esercito di maestri”. “Il film I cento passi è ricco di contenuti e immagini caratterizzati da emozioni negative come rabbia, odio, disprezzo, paura ed angoscia. La proposta del maestro ci sembra piuttosto audace quindi a nostro parere, solo un confronto con tutte le parti guidato dalla competenza di uno psicologo, potrebbe esserci d’aiuto per valutare l’opportunità o meno di fare visionare a bambini di dieci anni questa pellicola”.

 

AFFARI SOCIALI

Dopo il referendum. Ora un quesito per tutti: come si ritrova il senso della politica?

di Danilo Paolini

Avvenire, 11 giugno 2025 Da qualunque prospettiva si osservi l’esito del voto c’è poco da stare allegri e molto da apprendere. È ora che la disaffezione degli italiani alla partecipazione democratica venga presa in esame. Poco meno di un terzo degli aventi diritto ha dunque scelto di votare per i cinque referendum in materia di leggi sul lavoro e di cittadinanza. Era la soglia minima di affluenza, il 30%, individuata alla vigilia dai promotori, soprattutto dai partiti del cosiddetto “campo stretto” (Pd, M5s e Avs) per poter dire di non avere del tutto fallito il bersaglio. Circa 13 milioni i voti per il Sì ed è stato sottolineato che sono 700mila in più di quelli che, alle ultime elezioni politiche, hanno consentito a Giorgia Meloni di essere incaricata dal presidente della Repubblica di formare il Governo in carica.

 

Quell’odioso teatrino sui nostri diritti

di Flavia Perina

La Stampa, 11 giugno 2025 Il vertice di maggioranza sul fine vita di ieri ha fatto notizia per due cose che non c’entrano niente col tema, e cioè la lite tra Lega e Forza Italia e in materia di terzo mandato e pace fiscale: non è che l’ultimo segnale di un’agenda dei diritti che resta ostinatamente irrilevante, dimenticabile, chiusa malgrado tutto, comprese le dichiarazioni di intenti dei leader. Si sa, ad esempio, che Antonio Tajani è favorevole allo Ius Culturae, cioè la cittadinanza ai bambini di origine straniera che hanno fatto due cicli scolastici in Italia. E però quell’orientamento resta lì, nel limbo dei desideri espressi ad alta voce, senza nessuno che lo prenda sul serio (pure Giorgia Meloni, in altre ere, era d’accordo, ma ora che governa figuriamoci).

 

Fine vita, ora il Governo apre: verso una proposta unitaria

di Francesco Grignetti

La Stampa, 11 giugno 2025 Nel corso della riunione convocata a palazzo Chigi sarebbe emersa l’ipotesi di creare un comitato etico nazionale. Dopo lo stallo registrato nei mesi scorsi qualcosa sembra muoversi sul fronte del fine vita. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, infatti, nel corso della riunione convocata a palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni per discutere del tema, sarebbe emersa l’ipotesi di dar vita a un comitato etico nazionale, i cui componenti vengano nominati attraverso un Dpcm, che abbia voce in capitolo sul coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) sui casi di fine vita e sulla necessità di garantire le cure palliative in tutto il territorio nazionale.

 

Fine vita, l’idea di un Comitato etico per “dribblare” il Servizio sanitario

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 11 giugno 2025 Dopo il vertice di maggioranza che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi, spunta l’ipotesi di un coordinamento nazionale per le richieste di suicidio assistito. Un’idea ci sarebbe, per superare il nodo più “pesante” emerso sul fine vita: affidare tutto a un comitato etico nazionale, nominato attraverso un Dpcm, in modo che non siano le singole asl a gestire le richieste. Il nodo in questione riguarda proprio il ruolo del servizio sanitario nazionale, che Fratelli d’Italia vorrebbe escludere del tutto: metterlo nero su bianco sarebbe complicato, e infatti il centrodestra non ha ancora trovato la quadra sul punto.

 

Migranti. Quesito cittadinanza, i no degli elettori dem diventano un caso

di Concetto Vecchio

La Repubblica, 11 giugno 2025 Una fetta non trascurabile di elettori che alle ultime Europee avevano votato Pd ha respinto la proposta di dimezzare da dieci a cinque anni i tempi di residenza per diventare italiani. Elly Schlein si era espressa per il sì. A Firenze un elettore su quattro del Pd ha votato no al quesito sulla cittadinanza. A Bologna uno su cinque. A Genova il 22 per cento. Lo certificano i flussi analizzati in dieci grandi città dall’Istituto Cattaneo. Sorprendente? Non tanto. Non si spiega altrimenti quel 34,57 per cento di no per il quinto quesito, scheda gialla, al referendum dell’8 e 9 giugno.

 

Migranti. Ricongiungimento familiare: quando il diritto diventa business

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 giugno 2025 Sei mesi per fissare un appuntamento che non arriva mai; intermediari che si appostano fuori dalle ambasciate chiedendo migliaia di euro; famiglie separate per anni nonostante abbiano tutti i documenti in regola. È il quadro che emerge dall’inchiesta condotta dal progetto “Annick. Per il diritto all’unità familiare”, che nel 2024 e nei primi mesi di quest’anno ha assistito oltre 90 persone straniere alle prese con le procedure di ricongiungimento familiare. Un diritto fondamentale, riconosciuto dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, dalla Costituzione italiana e dalle direttive europee, si è trasformato in un percorso a ostacoli, dove i tempi di legge non vengono rispettati e proliferano pratiche ai limiti della legalità.

 

Migranti. Alaa, fuggito dalla Libia e condannato in Italia come scafista a 30 anni di carcere

di Paolo Valenti

lavialibera.it, 11 giugno 2025 “Era meglio morire”. Il calciatore libico è stato condannato a trent’anni insieme ad altri quattro compagni perché ritenuto membro dell’equipaggio del barcone su cui nel 2015 sono morti 49 migranti. Il 12 giugno, la Cassazione si pronuncerà sulla richiesta di revisione del processo. Le lettere del giovane dal carcere diventeranno un libro. “Era preferibile per me morire che fare una vita così, fare il detenuto da innocente. Era meglio la morte naturale”. A scrivere dal carcere Ucciardone di Palermo è Alaa Faraj, negli atti giudiziari Alla F. Hamad Abdelkarim. Nato in Libia trent’anni fa, nel 2017 la giustizia italiana l’ha condannato a spenderne altrettanti in cella perché ritenuto, insieme a quattro compagni, lo “scafista” del barcone che, nella notte di Ferragosto del 2015, è stato soccorso dalla Marina italiana al largo di Lampedusa e nella cui stiva sono stati trovati i corpi di 49 persone, morte asfissiate durante la traversata.

 

Droghe. La comunità di Phoenix House ci parla

di Patrizia Meringolo

Il Manifesto, 11 giugno 2025

Mauro Croce, l’autore, è un professionista e un teorico di grande spessore. Una persona che sa coniugare la riflessione scientifica con l’attivismo, nel senso più profondo e politico del termine. Mi ha coinvolto perché apparteniamo alla stessa generazione, con gli stessi riferimenti teorici e gli stessi ideali, orgogliosi dei cambiamenti possibili (pensiamo alla 180…) e frustrati per le battaglie politiche senza approdi soddisfacenti. Croce descrive il suo ‘tirocinio’ a Londra, dove la comunità terapeutica di Phoenix House si proponeva come un trattamento ‘efficace’ per le tossicodipendenze. Siamo all’inizio degli anni 80, l’eroina cominciava a fare vittime di overdose e di marginalità sociale anche in Italia, dove i servizi sembravano impotenti e scarsamente attrezzati, e i professionisti apparivano accomunati allo stigma dei loro utenti.

 

ESTERI

La brutalità con gli alleati

di Giuseppe Sarcina

Corriere della Sera, 11 giugno 2025 Da Parigi a Berlino, da Roma a Londra, prende sempre più quota la convinzione che la deriva dei continenti, la distanza politica tra America ed Europa, stia per diventare un dato di fatto. Nel confronto a porte chiuse con gli alleati, i governanti trumpiani sono ancora più brutali rispetto a ciò che vediamo in pubblico. Venerdì 6 giugno: vertice della Nato a Bruxelles. A un certo punto il capo del Pentagono Pete Hegseth si rivolge così ai colleghi europei: ma perché continuate a insistere con l’Ucraina, quando c’è così tanto da fare con la Nato? Subito dopo l’Ambasciatore Usa, Matthew Whitaker, va giù piatto: guardate che ora tocca a voi sostenere il peso dell’aiuto militare a Kiev; noi abbiamo già fatto troppo.

 

Trump vuole portare a Guantanamo anche italiani e altri cittadini di Paesi alleati

di Alex Horton e John Hudson*

Il Foglio, 11 giugno 2025 L’amministrazione Trump si sta preparando ad avviare il trasferimento di migliaia di stranieri potenzialmente presenti illegalmente negli Stati Uniti verso la base militare statunitense di Guantanamo Bay, a Cuba, a partire da questa settimana, hanno affermato funzionari statunitensi a conoscenza della questione. I cittadini stranieri presi in considerazione provengono da diversi paesi. Tra questi, centinaia provengono da nazioni europee amiche, tra cui Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, tra cui molti provenienti da Haiti. I funzionari hanno condiviso i piani con il Washington Post, inclusi alcuni documenti, a condizione di mantenere l’anonimato, poiché la questione è considerata estremamente delicata.

 

Trump vuole deportare 9mila migranti a Guantanamo. Tajani: “Gli italiani saranno rimpatriati”

di Iacopo Luzi

La Stampa, 11 giugno 2025 L’amministrazione Trump sta pianificando di aumentare drasticamente l’invio di migranti senza documenti alla base di Guantanamo. Fra di loro ci sarebbero anche cittadini europei. L’amministrazione Trump sarebbe pronta a inviare migliaia di migranti illegali negli Stati Uniti alla base militare di Guantanamo, Cuba, a partire da questo mercoledì. Si tratterebbe di almeno 9mila persone, già esaminate per il trasferimento, secondo alcuni documenti ottenuti dalla stampa americana. Fra loro ci sarebbero anche 800 europei, inclusi degli italiani. Tuttavia, fonti informate confermano a La Stampa che le autorità statunitensi avrebbero assicurato ai loro omologhi europei che, sebbene si stia valutando come procedere, questa misura non dovrebbe coinvolgere gli immigrati illegali provenienti dai paesi alleati, inclusa l’Italia.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Il decreto-legge sicurezza (n. 48/2025): autoritratto involontario di una politica di oppressione", di Simone Lonati e Carlo Melzi d'Eril

Articolo. "Diritto di critica e diffamazione: quando la politica cede il passo alla polemica", di Leonardo Iacobucci

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Giuristi & Carcere". Dialogo con il prof. Gian Luigi Gatta. "Suicidati". Detenuto si impicca nel carcere di Cagliari

 

APPUNTAMENTI 

Incontro-dibattito. "Diritto e clemenza: che fare per il carcere?" (Roma, 11 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Dentro le mura, fuori dalla giustizia. Decostruire la narrazione della pena e immaginare un futuro oltre il carcere" (Genova, 13 giugno 2025)

Spettacolo teatrale e tavola rotonda: "Il ruolo della giustizia riparativa nel recupero relazionale" (Padova, 14 giugno 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 15 giugno 2025

Convegno. "Il lavoro apre le porte opportunità economiche e sociali" (Casa di Reclusione Milano Opera, 17 giugno 2025)

Seminario. "Recidiva zero. Studio, lavoro e formazione in carcere e fuori dal carcere - II edizione" (Roma, 17 giugno 2025)

Presentazione libro: "Respiro. Il carcere oggi tra condanna e riscatto", di Luisa Bove (Milano, 19 giugno 2025)

Convegno. "Esecuzione penale e ordinamento penitenziario: 1975-2025, tra norme, riforme, di ritti e realtà" (Roma, 20 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Non ci sono poteri buoni: Fabrizio De Andrè e il potere giudiziario" (Livorno, 20 giugno 2025)

Incontro. "Custodire, accompagnare, reinserire: volontariato e istituzioni insieme per una giustizia dal volto umano" (Paola-CS, 21 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Rovigo, 13 e 14 novembre 2025)

 

PODCAST

"La Battitura". Un morto che si riveste da solo, le chiavi del carcere in mano ai detenuti, telecamere cieche. E' il 9 marzo 2020, l'Italia è chiusa per covid, i penitenziari ribollono

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

  

CONCORSI  E BANDI

Associazione Museo Nazionale del Cinema. Concorso nazionale "LiberAzioni Festival 2025" (Scadenza 15 giugno 2025)

Associazione Artisti Dentro: premio "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)

Concorso Internazionale di Scrittura Femminile Città di Trieste. Sezione dedicata ai racconti scritti dalle donne detenute (Scadenza 30 giugno 2025)