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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 10 giugno 2025

CARCERI

62.761 persone detenute: che fare?

di Stefano Anastasìa

garantedetenutilazio.it, 10 giugno 2025 Basterebbe un provvedimento di indulto per le pene o i residui di pena fino a due anni per cancellare il sovraffollamento e rimettere in funzione il sistema penitenziario italiano. 16.568 persone, il 31 maggio scorso, scontavano pene o residui pena inferiori a due anni: tanti quanti sono ospitati in eccesso nelle nostre carceri. Erano 62.761 le persone detenute nelle carceri italiane il 31 maggio scorso: 11.437 in più della capienza complessiva, 16.016 in più rispetto ai posti regolamentari effettivamente disponibili (4.579 posti sono in camere, sezioni o istituti in ristrutturazione o manutenzione). Da qui il famoso indice di sovraffollamento del 134,29%, il che significa che dove ci sono cento posti, ci stanno in media 134, 135 persone.

 

Reinserire i detenuti? Imprenditori sociali, lavoro, nuove carceri

di Elisabetta Soglio

Corriere della Sera, 10 giugno 2025 L’idea di “Spazio aperto”, il presidente Martellucci “Privati e Fondazioni bancarie agiscano insieme”. Sistema di contratti nazionali e giustizia riparativa. Il punto di partenza: 62mila detenuti stipati dove potrebbero starcene 45mila al massimo, un record di suicidi in carcere che supera se stesso di anno in anno, un sistema di pene che genera continuamente nuovi crimini anziché cittadini recuperati.

 

Apprendistato per detenuti dopo il Decreto Sicurezza

di Laura Ferrari

eclavoro.it, 10 giugno 2025 Il D.Lgs. 48/2025, noto come Decreto Sicurezza, introduce significative modifiche in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio e ordinamento penitenziario. Tra le novità più rilevanti in materia di lavoro, spicca l’estensione dell’apprendistato professionalizzante ai detenuti, con l’obiettivo di favorire il loro reinserimento sociale e lavorativo. Nello specifico, l’articolo 36 modifica l’articolo 47, D.Lgs. 81/2015, in materia di apprendistato professionalizzante, aggiornando il primo periodo del comma 4. Viene prevista la possibilità di stipulare contratti di apprendistato professionalizzante senza limiti di età, anche nei confronti dei condannati e degli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e dei detenuti assegnati al lavoro all’esterno.

 

Il Garante nazionale senza avvocato. Michele Passione ha rimesso il mandato in tutti i processi

di Mauro Palma, Emilia Rossi e Daniela de Robert

Ristretti Orizzonti, 10 giugno 2025 Lo storico avvocato del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale lascia dopo anni d’intenso lavoro ogni suo incarico. L’avvocato Michele Passione, che ha assicurato in questi anni la presenza del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale nel maggiore numero di procedimenti riguardanti i riferiti episodi di maltrattamenti o torture da parte delle Forze di polizia nei luoghi di detenzione o custodia, ha presentato la rinuncia al proprio mandato in tutte tali diverse situazioni. Rischia di restare così azzerata la presenza del Garante nazionale nel processo per i fatti di Santa Maria Capua Vetere, San Gimignano, Firenze-Sollicciano, Reggio Emilia, Verona, solo per citarne alcuni.

 

GIUSTIZIA

Il Decreto Sicurezza è solo l’inizio della virata autoritaria

di Nadia Urbinati*

Il Domani, 10 giugno 2025 La prima e più diretta evidenza della virata autoritaria di un Governo eletto democraticamente sta nel rafforzamento del potere esecutivo e, soprattutto, delle competenze in materia di “ordine pubblico”. Il ministero dell’Interno è la sua residenza ufficiale. La destra che conosciamo è nata come reazione contro i movimenti politici e sindacali di massa, in sostanza contro la democratizzazione delle vecchie società liberali. La destra è reattiva, nella concezione della politica e nella pratica del governo. Ha un criterio chiaro di reazione: il dissenso, soprattutto se organizzato in movimento collettivo; la libertà di espressione di chi obietta, questiona, contesta.

 

Anm: “No alla riforma della giustizia”

di Roberta Lisi

collettiva.it, 10 giugno 2025 Nuova giornata di protesta del sindacato delle toghe. Iniziative a Roma, Bari e Milano. Il Governo ha deciso: la riforma della giustizia targata Nordio deve marciare a passo di carica. Occorre fare presto, questa l’intenzione. L’obiettivo è la divisione delle carriere tra magistratura requirente e magistratura giudicante, il raddoppio del Csm e l’istituzione di un’Alta corte disciplinare per poter mettere sotto controllo la magistratura e l’attività giudiziaria. L’Associazione nazionale dei magistrati ha deciso di rispondere all’accelerazione aprendosi al confronto con il mondo dell’avvocatura, dell’Università, degli intellettuali della cittadinanza tutta per spiegare la pericolosità della cosiddetta riforma, la torsione autoritaria e verticistica che ne scaturirebbe, rompendo l’equilibrio che i padri e le madri costituenti ottant’anni fa misero nero su bianco.

 

L’Anm ora ammette: “Il correntismo è vivo”. Ma non dà soluzioni

di Valentina Stella

Il Dubbio, 10 giugno 2025 Dopo lo scandalo Palamara, le toghe provano a mostrarsi cambiate. Ma le divisioni interne restano profonde. L’Anm lo ammette: le degenerazioni correntizie esistono ancora. Lo hanno detto, benché in modi diversi, gli stessi gruppi associativi durante la riunione del “parlamentino” del sindacato delle toghe che si è tenuta a Roma lo scorso fine settimana. La confessione collettiva ha monopolizzato quasi tutto il dibattito della due giorni: “La degenerazione correntizia, unitamente alla deriva carrieristica, è ciò che avvelena i nostri rapporti, che ci fa perdere di credibilità all’esterno. Si ha degenerazione correntizia tutte le volte che l’appartenenza ad un gruppo soppianta il criterio meritocratico. È sotto gli occhi di tutti che accanto a nomine sacrosante ce ne sono alcune che gridano vendetta”, ha dichiarato senza giri di parole l’esponente di Magistratura indipendente Giuseppe Tango.

 

Una generazione alla deriva

di Marilicia Salvia

Corriere del Mezzogiorno, 10 giugno 2025 Il luogo in cui stiamo nudi, inermi, letteralmente immersi nella metafora del patto sociale, quella manifestazione di fiducia che ci consegna agli altri in un rapporto alla pari. Per quanto possa essere azzardato accumunare un femminicidio a un delitto maturato probabilmente per dissidi legati allo spaccio, due storie protagonisti quattro ragazzi figli dell’affollata cinta metropolitana di Napoli, difficile prendersela con il caso - che ci hanno portato abbondantemente oltre il limite dell’allarme. Storie al limite in un contesto di violenza mai tanto quotidiana, tra serial killer di escort, figli che uccidono il padre, cadaveri di madre e bimba nascosti tra i rovi di un parco meraviglioso della Capitale.

 

Ndrine e morti senza giustizia

di Claudio Dionesalvi

Il Manifesto, 10 giugno 2025 Calabria, giugno 1980, due agguati a dieci giorni di distanza: i bersagli sono Giuseppe Valarioti e Giovanni Losardo, esponenti del Pci contro i clan. Killer e i mandanti mai individuati. Due calabresi furono uccisi dalla ‘ndrangheta, 45 anni fa. Morirono con gli sguardi rivolti allo stesso mare, il Tirreno, a poca distanza l’uno dall’altro, ma a latitudini leggermente diverse: Giuseppe Valarioti l’11 giugno 1980, a Nicotera, nel Vibonese; Giovanni Losardo a Cetraro, in provincia di Cosenza, 11 giorni dopo. La loro tragica fine evoca un altro omicidio di stampo politico-mafioso, avvenuto poco tempo dopo, ma in un contesto storico e sociale analogo: il 30 aprile 1982 perderà la vita il deputato comunista Pio La Torre, assassinato da Cosa Nostra in Sicilia.

 

GIURISPRUDENZA

Colloqui in videochiamata a detenuto 41-bis: “Rispetto della Convenzione dei diritti dell’uomo”

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 10 giugno 2025 Moglie lontana e figli in altre carceri: il magistrato del Tribunale di sorveglianza di Milano ha accolto il reclamo di un detenuto del carcere di Opera. “Il rispetto della Costituzione e della Convenzione dei diritti dell’uomo rende necessario riconoscere” anche “al detenuto sottoposto al 41 bis il diritto di effettuare colloqui in videochiamata con i propri familiari in sostituzione dei colloqui in presenza, secondo modalità individuate dall’Amministrazione penitenziaria e nei limiti derivanti dal numero di postazioni”: il magistrato del Tribunale di sorveglianza di Milano accoglie così il reclamo di un detenuto al 41 bis, che lamentava che il carcere di Opera non gli consentisse di videochiamare (una volta autorizzato) la moglie in Sicilia che non vede da anni, e i due figli reclusi in altri penitenziari italiani.

Il Dap ci riprova, altro no della Cassazione: il lettore Cd al 41 bis è un diritto

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 10 giugno 2025 Ancora una volta, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha provato a opporsi all’utilizzo del lettore Cd da parte di un detenuto al 41 bis. E ancora una volta, la Corte di Cassazione ha detto no. Nella sentenza n. 20637/ 2025, depositata il 24 aprile e da poco disponibile, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso del ministero della Giustizia, confermando la decisione del tribunale di Sorveglianza di Roma che aveva autorizzato Saverio Faccilongo, detenuto in regime di carcere duro nella casa circondariale di Viterbo, ad acquistare un lettore Cd e dei Cd musicali originali contrassegnati Siae. A difendere il detenuto è stata l’avvocata Francesca Vianello Accorretti, che ha presentato memoria chiedendo il rigetto del ricorso.

 

TERRITORIO

Puglia. La rieducazione del condannato attraverso esperienze educative

consiglio.puglia.it, 10 giugno 2025 La testimonianza di realtà progettuali in Commissione criminalità. La rieducazione del condannato attraverso esperienze educative, che pongono al centro l’essere umano e non l’aspetto punitivo della pena, come possibilità di reintegrazione nella società. Questo il tema che è stato approfondito durante la seduta della Commissione regionale di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, presieduta da Luigi Caroli, a cui hanno parteciperanno il magistrato Giannicola Sinisi, don Riccardo Agresti ed il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà Pietro Rossi.

 

Firenze. A 94 anni detenuto a Sollicciano e il giudice nega ogni pena alternativa

di Valentina Marotta e Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 10 giugno 2025 L’imprenditore condannato per bancarotta. I medici del carcere: “Salute a rischio”. In cella a 94 anni, già da quattro giorni, e in condizioni di salute precarie. È la storia di un detenuto fiorentino a Sollicciano per un reato di bancarotta fraudolenta di circa 15 anni fa. Una condanna arrivata in primo grado a quattro anni e otto mesi, contro la quale era stato fatto appello nel 2021. La corte d’appello, però, ha confermato la pena. “La sua salute è a rischio”, dicono i medici del carcere.

 

Firenze. Promesse e porte chiuse

di Stefano Fabbri

Corriere Fiorentino, 10 giugno 2025 C’è davvero da chiedersi se possa ancora sorprendere anche l’ultimo episodio accaduto a Sollicciano, dove due detenuti hanno incendiato le suppellettili della loro cella causando anche l’intossicazione da fumo di un agente. Quella del carcere fiorentino è una situazione difficile per chi è recluso e per chi ci lavora, nonostante la dedizione e l’impegno di chi è stato chiamato a cercare di salvare il salvabile. In una situazione diversa dare fuoco a un materasso perché non si hanno sigarette - una delle poche “trasgressioni” possibili dentro al muro di cinta - potrebbe far inarcare il sopracciglio, configurare un’esagerazione, un pretesto. E forse è così, in un quadro in cui di esagerato e pretestuoso c’è soprattutto il modo in cui le parole vengono spese per annunciare e promettere, a vuoto.

 

Genova. CESP: “Violenze nel carcere di Marassi, i detenuti proteggono i docenti”

cobas-scuola.it, 10 giugno 2025 I detenuti della Casa Circondariale di Genova - Marassi il 4 giugno hanno messo a ferro e fuoco un’intera sezione dell’istituto penitenziario per protestare contro l’assoluta mancanza di intervento dell’amministrazione che ha permesso il protrarsi, sembra per ben tre giorni, di una brutale violenza ai danni di un giovane adulto recluso, di 18 anni. I docenti e le docenti della Rete delle scuole ristrette sono venuti a conoscenza dei fatti accaduti dagli organi di stampa, ma hanno potuto, immediatamente dopo, confrontarsi con i colleghi/e che insegnano nell’istituto penitenziario e sono parte della Rete.

 

Sulmona (Aq). Dietro le sbarre altri 40 detenuti. Nuovo padiglione verso il sold out

di Andrea D’Aurelio

ondatv.tv, 10 giugno 2025 Quaranta detenuti sono arrivati nel weekend nel carcere di massima sicurezza di Sulmona per riempire il nuovo padiglione entrato in funzione lo scorso marzo. Lo scorso sabato sono stati accolti infatti 25 nuovi reclusi e gli altri 15 domenica scorsa. Entro fine mese tutte le celle della nuova struttura saranno occupate. La realizzazione del nuovo padiglione era partita nel 2015. La struttura si prepara quindi ad ospitare fino a 265 detenuti che andranno ad aggiungersi ai 462 già presenti nell’istituto penitenziario.

 

Livorno. Teatro in carcere: i detenuti della Gorgona danno vita a “La città invisibile”

di Gianmarco Lotti

La Repubblica, 10 giugno 2025 In scena i detenuti del carcere al largo di Livorno, il progetto ideato da Gianfranco Pedullà. Una seconda opportunità, l’occasione per mettere in scena sé stessi, la propria creatività, con uno spettacolo teatrale. In mezzo al mare al largo di Livorno c’è la Gorgona e sull’isola c’è una casa di reclusione, che ancora oggi ospita qualche decina di detenuti. Domenica 29, lunedì 30 giugno e martedì 1 luglio il carcere diventerà un palcoscenico e i detenuti si trasformeranno in attori grazie al progetto “Il Teatro del Mare”, ideato e diretto da Gianfranco Pedullà, regista teatrale da sempre attivo per portare il teatro dietro alle sbarre.

 

Roma. Il 13 giugno al via a Rebibbia i “Giochi della Speranza”

di Alessandro Pendenza

gnewsonline.it, 10 giugno 2025 Venerdì 13 giugno, in occasione del Giubileo degli sportivi, si svolgerà l’edizione ‘zero’ dei Giochi della speranza, un ideale ponte tra mondo delle carceri e spirito olimpico. Confermato, quindi, l’annuncio dato durante i lavori del convegno “Lo sport dentro” sul ruolo della pratica sportiva nelle carceri, organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, dall’Università degli studi di Roma Foro Italico, che ha ospitato l’evento, e dalla Rete Sport & Legalità.

 

Reggio Calabria. Il concerto-racconto “Inno alla Speranza” nel carcere di Arghillà

ilreggino.it, 10 giugno 2025 Il pianista e compositore italo-brasiliano Marcelo Cesena protagonista dell’iniziativa promossa dal coordinamento regionale Aiga Calabria. Si è svolto ieri mattina presso la casa circondariale di Arghillà il concerto-racconto “Inno alla Speranza” del pianista e compositore italo-brasiliano Marcelo Cesena. L’iniziativa - proposta dal coordinamento regionale Aiga Calabria (associazione italiana giovani avvocati), presieduto dall’Avv. Nancy Stilo, in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Espero, presieduta da Antonino Stilo - nasce dal desiderio condiviso di portare un messaggio di forte speranza e solidarietà alla comunità carceraria. Il concerto ha visto la partecipazione di circa 80 detenuti, operatori a vario titolo dell’istituto penitenziario, nonché dei rappresentanti delle associazioni promotrici.

 

CULTURA

L’umanità dietro le sbarre. La lezione di Don Mazzolari

Il Riformista, 10 giugno 2025 Il parroco cremonese dedicò la vita alla rieducazione dei detenuti. “Io non so se l’umanità arriverà a spezzare le sbarre delle sue innumerevoli prigioni, ma il sogno fa parte della mia fede nella redenzione, perché, se quelle sbarre si schiudono appena e non si spezzano, vuol dire che anche i nostri cuori si aprono solo saltuariamente alla redenzione”. Quella di Don Primo Mazzolari è stata una grande figura: sacerdote cremonese, arrestato più volte durante il fascismo, nel suo ministero pastorale non ha mancato di avere parole e gesti di prossimità nei confronti dei detenuti delle carceri di Cremona e Mantova, in particolare, ma anche di altre carceri italiane.

Barre e sbarre: il rap in carcere raccontato da Kento

di Raffaella Tallarico

gnewsonline.it, 10 giugno 2025 “Non mi interessa formare rapper professionisti, né scoprire la nuova promessa del rap italiano. Quello che mi interessa davvero è che trovino una voce, e soprattutto il coraggio di farla sentire. E se quella voce poi la usano in musica, in un libro o semplicemente per spiegare cosa provano…è già tanto. È già tutto”. Parla dei ragazzi detenuti Francesco Carlo, in arte Kento. Da 15 anni li aiuta a creare ‘barrè, ossia le strofe rap, tenendo laboratori di scrittura e poesia. Le barre come unità di misura della musica, ma anche del tempo trascorso in carcere: centinaia gli incontri, migliaia i giovani degli istituti penali minorili coinvolti. È di giovedì scorso il suo ultimo spettacolo con i ragazzi dell’Ipm di Treviso. Per tutti loro, la prima esibizione dal vivo di fronte al pubblico “ristretto” della comunità penitenziaria.

 

AFFARI SOCIALI

Se i cittadini “svuotano” l’unico potere che hanno

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 10 giugno 2025 Astenersi è una libertà democratica. Ma davanti alla progressiva erosione dei diritti democratici, la graduale irrilevanza del parlamento e l’abuso dei decreti legge, esercitare la libertà di voto attraverso il non-voto significa svuotare di senso la democrazia diretta. E dimenticare il periodo storico precedente a quello in cui la Costituzione vide la luce. Il referendum dell’8 e del 9 giugno ha visto protagonisti, ancora una volta, coloro i quali non hanno votato. È una libertà democratica anche astenersi. Ma, ora che il referendum si è tenuto, può risultare più chiaro spiegare cosa significhi esercitare la libertà di voto attraverso l’inerzia, cioè il non-voto.

 

Riconoscere la sconfitta per ripartire

di Andrea Fabozzi

Il Manifesto, 10 giugno 2025 Delusione referendum. Il 70% di astenuti è una conferma di come in questo paese sia in via di sparizione l’elemento base della partecipazione. La prima cosa da fare davanti a una sconfitta è riconoscerla come tale. Certo, ci sono anche dei segnali che, con qualche sforzo, possono essere interpretati positivamente, poco più di 14 milioni di elettori sono comunque andati a votare in condizioni difficili con l’ostilità e il boicottaggio del governo. Ma non si mettono in piedi cinque referendum per fare un sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani. Né è corretto interpretare i 12 milioni di sì al referendum (media dei quattro quesiti sul lavoro, estero escluso) come la prova dell’esistenza di una maggioranza alternativa rispetto ai 12 milioni e 300mila voti messi insieme dal centrodestra in una consultazione tutta diversa tre anni fa. Non è corretto numericamente e non lo è logicamente, visto che i promotori si erano appellati anche agli elettori di Meloni perché andassero a votare per i loro diritti di lavoratori, a prescindere dalle preferenze politiche.

 

I “no” al 35%: cosa resta della battaglia sulla cittadinanza

di Diego Motta

Avvenire, 10 giugno 2025

La bocciatura del quesito referendario e il dato sul “no” fanno riflettere l’opposizione. In Parlamento giacciono 18 testi di riforma, anche se il percorso adesso appare in salita. Cosa resta di una mobilitazione? E che spazi ci sono per parlare ancora di cittadinanza? Il doppio interrogativo che segue al mancato quorum referendario non tiene banco solo tra le nuove generazioni di stranieri nati e cresciuti nel nostro Paese, che pure hanno avuto modo di farsi conoscere più e meglio di prima in questi mesi di campagna elettorale da buona parte dell’opinione pubblica. Riguarda anche una politica e un Parlamento in cui il tema aleggia da sempre e che adesso ha meno tempo per legiferare, visti i due anni scarsi che separano la consultazione che si è appena svolta dalla fine della legislatura.

 

Cittadinanza, scuola e demografia sono intrecciate (e ora occorre muoversi)

di Massimo Calvi

Avvenire, 10 giugno 2025

In Italia nascono pochi bambini, eppure le classi delle nostre scuole sono un laboratorio da studiare per inclusione e inserimento degli stranieri: è necessario fare una riflessione culturale. Ci sono sfide, nel senso di problemi, crisi, ma anche opportunità, che per essere affrontate (e vinte) andrebbero comprese e gestite prima che sia troppo tardi. Perché viene un momento in cui gli strumenti a disposizione diventano obsoleti e inefficaci a causa dello scorrere del tempo. Prendiamo la crisi demografica: l’Italia avrebbe dovuto incominciare ad affrontarla seriamente almeno una trentina di anni fa, quando ancora le misure “classiche” di intervento sarebbero state in grado di sortire qualche effetto. Oggi, purtroppo, se si parla di fare qualcosa per rimuovere gli ostacoli al desiderio di figli, il contesto culturale richiede la capacità di inventare veramente qualcosa di nuovo.

 

Migranti. Cutro, il Gup respinge le richieste dei ministeri: lo Stato resta “in aula”

di Simona Musco

Il Dubbio, 10 giugno 2025 Il giudice ha rigettato le richieste di Interno, Infrastrutture e del Fondo di garanzia di uscire dal procedimento sui mancati soccorsi. Il 21 luglio la decisione. È prevista per il 21 luglio l’ultima udienza preliminare del processo sui presunti mancati soccorsi alla Summer Love, il caicco che il 26 febbraio 2023 si è schiantato contro una secca al largo di Steccato di Cutro, provocando 94 morti, 35 dei quali minorenni, e diversi dispersi. In quella data, dopo le discussioni finali, il giudice per l’udienza preliminare Elisa Marchetto deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio di quattro militari della Guardia di Finanza e due della Guardia Costiera, ai quali la procura di Crotone contesta i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, evidenziando gravi negligenze, sottovalutazioni e ritardi nella catena delle decisioni che avrebbero potuto cambiare il destino dei migranti a bordo dell’imbarcazione partita dalla Turchia.

 

Migranti. Albania, il giudice di pace conferma il trattenimento. La Corte d’appello no

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 10 giugno 2025 Oltre Adriatico vengono deportate anche persone con problemi psichiatrici certificati nei Cpr di provenienza. Il giudice di pace di Roma ha dato ieri il via libera alla proroga del trattenimento a Gjader di un cittadino della Guinea. In settimana sono previste altre cinque udienze analoghe davanti all’ufficio del magistrato non togato. Nel caso specifico non ha ritenuto sufficiente a decretare la liberazione dell’uomo né il procedimento sulla mancanza di regolazione dei modi della detenzione amministrativa pendente davanti alla Consulta - è stato esaminato ieri in camera di consiglio - né il fatto che la Cassazione abbia sollevato alla Corte di giustizia europea dei dubbi di compatibilità del Cpr albanese con le direttive rimpatri e procedure.

 

ESTERI

Il bellicismo nelle parole, l’espressione “guerra esistenziale” va respinta

di Mariano Croce*

Il Domani, 10 giugno 2025 Questo concetto nasconde un più ampio tentativo di riorientamento psicologico e affettivo a una dimensione di quotidianità segnata dalla guerra, in difesa dello stato come progetto etico collettivo sotto perenne minaccia. Proprio per questo motivo dobbiamo esorcizzarlo. Secondo Vladimir Putin, il conflitto russo-ucraino non è una normale guerra: si tratta piuttosto di una “guerra esistenziale”. Sulla sua stregua, i commentatori e i funzionari russi hanno da tempo preso a suggerire che, senza la totale sconfitta dell’Ucraina, la Russia sarà costretta a un conflitto nucleare, perché ne andrà della sua stessa esistenza come progetto di vita collettiva.

 

Medio Oriente. Hamas commette rappresaglie contro i palestinesi di Gaza che lo contestano

di Riccardo Noury*

Il Fatto Quotidiano, 10 giugno 2025 Le testimonianze raccolte da Amnesty. Le persone sanno bene che Israele è colpevole ma si rendono anche conto che Hamas non si preoccupa della loro sofferenza. Poche settimane fa, nel pieno dell’ulteriore intensificazione dei bombardamenti israeliani contro la Striscia di Gaza, un portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, dal suo comodo riparo all’estero, ha fatto questa dichiarazione: “La casa verrà ricostruita e i martiri… li riprodurremo dieci volte tanto”. A queste parole ripugnanti e vergognose ha risposto una donna sfollata il 16 maggio da Beit Lahia verso il campo rifugiati di Shati, a Gaza City: “A loro (i dirigenti di Hamas) non importa della nostra sofferenza. Anche se ricostruirò la mia casa che è stata distrutta, i ricordi e la vita che ho passato lì non saranno mai ricostruiti. Mia cugina ha perso il marito e tre figli in un attacco israeliano. Come posso guardarla negli occhi e dirle che i suoi figli saranno riprodotti?”.

 

“Da 95 giorni in una cella in Turchia. Il mio crimine: fare il giornalista”

di Murat Cinar

Il Manifesto, 10 giugno 2025 Intervista a Ercüment Akdeniz, noto reporter e scrittore turco. Come tanti colleghi, è accusato da Ankara di affiliazione al Pkk. “Ci accusano con intercettazioni illegali risalenti a 14 anni fa. Si tenta di criminalizzare le alleanze tra partiti di sinistra, socialisti e democratici. Ercüment Akdeniz è un giornalista, scrittore e politico turco, noto per le sue ricerche sui diritti dei migranti in Turchia. È stato presidente dell’Emek Partisi (Emep) dal 2020 al 2023. Il 18 febbraio 2025 è stato arrestato nell’ambito della maxi inchiesta sul Halklarin Demokratik Kongresi (Hdk), il Congresso democratico dei Popoli, fondato nel 2011. Insieme a lui, sono stati trasferiti in diversi centri penitenziari 30 tra giornalisti, politici e attivisti. Le autorità li accusano di essere affiliati o sostenitori del Pkk/Kck, considerato “organizzazione terroristica” in Turchia.

 

DOCUMENTI

Articolo: "L’eccezionalità del caso Regeni e la tenuta del sistema delle letture dibattimentali", di Chiara Torrente

 

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Registrazione Giornata conclusiva progetto "A scuola di libertà. Carcere e scuole: educazione alla legalità"

 

APPUNTAMENTI 

Incontro di formazione: "Vittime e autori di reato nella violenza di genere" (Roma, 10 giugno 2025)

Convegno: "Il sistema carcerario nel quadro ordinamentale italiano ed europeo" (Roma, 10 giugno 2025)

Incontro-dibattito: "Riformare la magistratura per non riformare la giustizia?" (Milano, 10 giugno 2025)

Convegno. "Trasformare la pena. Formazione per la rieducazione e il reinserimento lavorativo" (Torino, 10 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Diritto e clemenza: che fare per il carcere?" (Roma, 11 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Dentro le mura, fuori dalla giustizia. Decostruire la narrazione della pena e immaginare un futuro oltre il carcere" (Genova, 13 giugno 2025)

Spettacolo teatrale e tavola rotonda: "Il ruolo della giustizia riparativa nel recupero relazionale" (Padova, 14 giugno 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 15 giugno 2025

Convegno. "Il lavoro apre le porte opportunità economiche e sociali" (Casa di Reclusione Milano Opera, 17 giugno 2025)

Seminario. "Recidiva zero. Studio, lavoro e formazione in carcere e fuori dal carcere - II edizione" (Roma, 17 giugno 2025)

Presentazione libro: "Respiro. Il carcere oggi tra condanna e riscatto", di Luisa Bove (Milano, 19 giugno 2025)

Convegno. "Esecuzione penale e ordinamento penitenziario: 1975-2025, tra norme, riforme, di ritti e realtà" (Roma, 20 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Non ci sono poteri buoni: Fabrizio De Andrè e il potere giudiziario" (Livorno, 20 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

 

PODCAST

"La Battitura". Un morto che si riveste da solo, le chiavi del carcere in mano ai detenuti, telecamere cieche. E' il 9 marzo 2020, l'Italia è chiusa per covid, i penitenziari ribollono

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

  

CONCORSI  E BANDI

Associazione Museo Nazionale del Cinema. Concorso nazionale "LiberAzioni Festival 2025" (Scadenza 15 giugno 2025)

Associazione Artisti Dentro: premio "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)

Concorso Internazionale di Scrittura Femminile Città di Trieste. Sezione dedicata ai racconti scritti dalle donne detenute (Scadenza 30 giugno 2025)