|
|
Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di venerdì 18 aprile 2025
CARCERI
di Ornella Favero*
Ristretti Orizzonti, 18 aprile 2025 COMUNICATO E ADESIONI PERVENUTE. A proposito della ulteriore “chiusura nella chiusura” delle persone detenute in Alta Sicurezza. Asserragliati nella fortezza, terrorizzati anche dal nostro vicino di casa, armati fino ai denti per difendere i nostri beni, diffidenti e capaci di vedere negli altri solo un potenziale nemico: è questo il mondo in cui vogliamo vivere? Da circa 12 anni noi di Ristretti Orizzonti avevamo lanciato una sfida: smettiamola di dire che “i mafiosi non cambiano mai”, facciamo in modo invece che gli venga voglia di cambiare, per i loro figli, per i nipoti, per il desiderio di diventare persone “perbene”, una bella espressione che fa capire che essere “a favore del bene” ti fa vivere meglio, è già quella una ricchezza. E così, avevamo chiesto di fare una sperimentazione: far lavorare insieme nella nostra redazione detenuti comuni e detenuti di Alta Sicurezza.
padovaoggi.it, 18 aprile 2025 Ornella Favero: "Nella logica di non farli respirare". Ristretti Orizzonti ha ricevuto la notifica che comunica l'esclusione dei detenuti di Alta sicurezza, dopo anni di collaborazione, dalla partecipazione ai lavori della redazione. "Queste persone che prima erano coinvolte in attività e progetti si ritrovano di nuovo isolate nelle loro sezioni". La comunicazione è arrivata dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, il Dap, che dipende dal Ministero della Giustizia. Ristretti Orizzonti ha infatti ricevuto la notifica che comunica l'esclusione dei detenuti di Alta sicurezza, dopo anni di collaborazione, dalla partecipare ai lavori della redazione.
di Francesca Fulghesu
lasestina.unimi.it, 18 aprile 2025 La lettera aperta del Coordinamento dei giornali carcerari: “Garantire la libertà di espressione”. Nel mirino i racconti di disagio e sovraffollamento. Censure preventive, espulsioni di volontari, chiusure. Se le condizioni di un carcere si misurano anche sulla base dei diritti garantiti alle persone detenute, la situazione in cui versano i giornali fatti dai detenuti suona come un campanello d’allarme. Risale al 7 gennaio scorso la chiusura della Fenice, la testata del carcere di Ivrea. Ma già prima in tutta Italia molte redazioni hanno subito pressioni per limitare i temi trattati e in alcuni casi si sono trovate costrette a espellere alcuni volontari o a sottoporre preventivamente la lettura del giornale alla direzione del carcere per averne l’approvazione.
di Piero Sansonetti
L’Unità, 18 aprile 2025 Uno ascolta il ministro Nordio che affronta il problema delle carceri spiegando che risolverà il sovraffollamento con dei container di metallo che diventeranno le nuove celle. Poi lo sente di nuovo rispondere con un no secco alla richiesta di amnistia avanzata non da “Nessuno tocchi Caino” - che, si sa, sono estremisti… - ma dall’Anm, cioè dai magistrati. E pensa: è finita. Però qualche giorno dopo viene tirato giù dalla torre d’avorio, perché c’è un signore vestito tutto di bianco, molto malato, 88 anni, cattolico, che il Giovedì Santo invece di andare a trovare l’imperatore va a regina Coeli, chiede scusa ai prigionieri perché il suo fisico non gli permette di inginocchiarsi, e poi pronuncia questa frase fantastica, poetica, politica nella sua essenza profonda: “Mi chiedo, perché loro e non io?”.
di Irene Famà
La Stampa, 18 aprile 2025 Apre oggi nel carcere di Terni la prima stanza dell’affettività, consentita dalla Consulta che mira a permettere ai detenuti la possibilità di incontrare in intimità le mogli e le compagne stabili. Si svolgerà subito il primo incontro, autorizzato dal giudice di sorveglianza di Spoleto. Sono appena 32, almeno per ora, gli istituti di pena in Italia che potranno allestire, vista la necessità di spazi idonei, la stanza dell’affettività.
di Errico Novi
Il Dubbio, 18 aprile 2025 Durissima lettera del Sappe, sindacato “di destra” degli agenti penitenziari, contro l’apertura del Dap al diritto sancito dalla Consulta. Il punto è che i detenuti sono troppo “mostrificati” perché si possa loro concedere una “sessualità”. Si deve fare appello al disincanto, se si vuol star dietro alla rivolta di alcuni sindacati di polizia, e del “Sappe” in particolare, contro l’apertura all’affettività nelle carceri. Il brusio montato per giorni nelle chat degli agenti è definitivamente deflagrato nella lettera inviata lunedì dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria, il Sappe appunto, al sottosegretario Andrea Delmastro e a Massimo Parisi, direttore del Personale al Dap.
di Manuela Perrone
Il Sole 24 Ore, 18 aprile 2025 Raccomandati chiarimenti su sette punti. Bodycam e videocamere anche nei Cpr? Sicurezza, si riparte da capo. Il decreto 48/2025 approvato i14 aprile dal Consiglio dei ministri, che ricalcai contenuti del vecchio Ddl Sicurezza finito su un binario morto in Senato, è approdato alla Camera nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia (C 2355) dove mercoledì è cominciato l’esame. Accompagnato puntualmente dal dossier del Servizio studi, che a sua volta aggiorna le osservazioni presentate al disegno di legge. “Il decreto in esame - si legge - riproduce sostanzialmente i contenuti del disegno di legge Sicurezza: confrontando i testi risulta che 12 articoli su 39 hanno subito modifiche, anche minime”.
di Leonardo Fiorentini
L’Unità, 18 aprile 2025 Sì dell’Assemblea regionale a una risoluzione di Avs-Coalizioni civiche -Possibile per fermare la conversione del decreto e ricorrere alla Corte. La Regione Emilia-Romagna ha preso una netta posizione contro il “Decreto Sicurezza” del Governo Meloni. Con una risoluzione votata il 16 aprile da tutta la maggioranza, l’Assemblea legislativa ha chiesto alla Giunta di attivarsi urgentemente per fermare la conversione del provvedimento e, qualora ne sussistano i presupposti, di ricorrere alla Corte costituzionale.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 18 aprile 2025 La premier non vuole alimentare la tensione con le toghe in vista del referendum sulle Carriere separate e sacrifica la proposta sulle vittime di errori giudiziari. Lo avevamo anticipato noi da mesi su questo giornale, lo ha confermato il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, due sere fa nell’Aula della Camera: su volontà del Governo, la proposta di legge per l’istituzione della giornata per le vittime di errori giudiziari dedicata a Enzo Tortora non s’ha da fare. Il motivo? Non dare fastidio ai magistrati fino al referendum sulla separazione delle carriere e soprattutto non trasformarli in vittime dinanzi ai cittadini. L’indicazione arriverebbe direttamente da Palazzo Chigi, dalla premier Giorgia Meloni. Le forze di maggioranza si sono dovute adeguare non senza qualche mal di pancia.
di Monica Zicchiero
Corriere del Veneto, 18 aprile 2025 Duemila ore di servizio pubblico, primo caso in Italia. La pena di tre anni per duplice omicidio stradale aggravato la sconterà effettuando 2.190 ore di servizi di pubblica utilità e, tra queste, anche andando nelle scuole a raccontare il dolore di far perdere la vita ai due amici più cari per aver guidato ubriaco in quella terribile serata di due anni e mezzo fa. Per la prima volta in Italia, la giudice per l’udienza preliminare Claudia Ardita ha applicato la misura sostitutiva della detenzione al ragazzo mestrino di 25 anni che la vigilia di Natale del 2022 alla fine del Ponte della Libertà, tornando verso Mestre, si era schiantato con l’auto contro il muretto laterale nel punto in cui la strada si restringe, causando la morte dei suoi due amici più cari.
di Simona Musco
Il Dubbio, 18 aprile 2025 “Il carcere non deve rappresentare l’unica risposta al reato” e anzi, “per gli effetti desocializzanti che comporta, deve essere evitato quando possibile in favore di pene da eseguirsi nella comunità”. È partendo da questo presupposto che la Corte d’Appello di Firenze ha rimesso alla Corte costituzionale uno dei passaggi più spinosi della riforma Cartabia, così come segnalato dal blog “Foro e giurisprudenza”. Con un’ordinanza del 20 marzo, i giudici della sezione distrettuale penale hanno infatti sollevato questione di legittimità dell’articolo 59, comma 1, lettera d), della legge 689/1981, nella parte in cui vieta l’applicazione delle pene sostitutive per i condannati per i reati di cui all’articolo 4-bis dell’ordinamento penitenziario, il catalogo dei cosiddetti “reati ostativi”, salvo che venga riconosciuta la particolare ...
di Marina Crisafi
Il Sole 24 Ore, 18 aprile 2025 La Cassazione ribadisce che l’aggravante di aver provocato un incidente stradale in stato di ebbrezza impedisce la sostituzione della pena detentiva e pecuniaria in lavoro di pubblica utilità. L’aggravante di aver provocato un incidente stradale in stato di ebbrezza impedisce l’applicabilità della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità. Lo ha ribadito la quarta sezione penale della Cassazione, nella sentenza n. 13150/2025 riportandosi alla consolidata giurisprudenza sul punto.
di Isabella De Silvestro
Il Domani, 18 aprile 2025 Dal 2014 è stato convertito in Casa di reclusione, destinata quindi a detenuti con pene definitive. Con un tasso di sovraffollamento del 150 per cento, le condizioni di vita sono critiche: piove nelle celle, manca l’acqua calda, i volontari sono pochi, i mediatori culturali zero. Quando martedì 15 aprile gli osservatori dell’associazione Antigone entrano per una visita alla casa di reclusione di Vigevano - terza in Lombardia dopo Opera e Bollate - piove. L’acqua filtra in varie sezioni del carcere, tra cui la “sartoria”, uno spazio di lavoro del reparto femminile di alta sicurezza. C’è un secchio appoggiato sulla presa elettrica per raccogliere l’acqua che scende dal soffitto. “Non toccate la presa, per carità” raccomanda l’ispettrice. “Guardi che il salvavita si attiva subito, è l’unica cosa che funziona qui dentro”, risponde una detenuta.
di Annamaria Carobella
cittanuova.it, 18 aprile 2025 Se n’è discusso a Parma, nel corso di un convegno promosso per mettere in contatto aziende e carceri, per il reinserimento lavorativo dei detenuti. Muoversi nella stessa direzione - rappresentanti istituzionali, professionisti, imprenditori e comuni cittadini - per garantire alle persone recluse un accesso graduale, ma reale, al mondo del lavoro. Questo l’obiettivo del convegno dal titolo: “Il reinserimento lavorativo delle persone ristrette: impresa e valore sociale del lavoro”, che si è svolto venerdì 11 aprile a Parma, nella sede storica dell’Unione Industriali, Palazzo Soragna, dove si sono dati appuntamento quanti hanno a cuore il mondo carcerario.
Il Sole 24 Ore, 18 aprile 2025 Le novità normative che impattano sull’amministrazione della giustizia sotto i riflettori a Trento. Ai temi della legalità e della giustizia sono dedicati diversi incontri del Festival dell’Economia di Trento, in programma dal 22 al 25 maggio 2025. La legalità, non a caso, rappresenta una sorta di fil rouge che percorre tutta la ventesima edizione del Festival. Legalità declinata sotto molteplici profili: dalla prevenzione e dal contrasto dei crimini alla lotta ai cybercrimini, dal reinserimento nella società dei detenuti attraverso la formazione e il lavoro fino alle misure per impedire crimini odiosi come lo sfruttamento delle persone e la tratta internazionale degli esseri umani (migranti e rifugiati in primis).
avellinotoday.it, 18 aprile 2025 “Chiediamo scusa per la nostra incapacità”. Durante la celebrazione della Coena Domini, svoltasi in cattedrale, il vescovo Arturo Aiello ha pronunciato un messaggio forte e provocatorio, chiedendo scusa per l’incapacità di concepire forme alternative di rieducazione penale, in grado di restituire ai detenuti un contesto umano che favorisca la riscoperta del valore del bene comune. Il rito della lavanda dei piedi, che ha coinvolto undici detenuti scelti per rappresentare gli apostoli, è stato l’occasione per lanciare un appello a riflettere sulla condizione delle carceri, viste come il riflesso di una società che non riesce a trovare soluzioni efficaci ai problemi del sistema penitenziario.
di Alessandro Cherubini
corrierediarezzo.it, 18 aprile 2025 All’interno del Polo Penitenziario della Toscana, del quale l’Università di Siena fa parte da oltre vent’anni, si offre la preziosa opportunità di studiare e conseguire una laurea anche durante il periodo di detenzione. Grazie a questa possibilità, un detenuto ha recentemente ottenuto la laurea magistrale in “Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni” presso la sede del campus universitario di Arezzo al Pionta. Il 14 aprile, il laureando ha presentato la tesi intitolata “La formazione e il lavoro rendono l’uomo libero”, avendo come relatore il dottor Gioele Barcellona. Il lavoro è stato incentrato sull’importanza della formazione e del lavoro durante il periodo di carcerazione. La commissione di laurea era presieduta dal professor Claudio Melacarne e vi faceva parte anche ...
di Virginia Carotta
lavocediasti.it, 18 aprile 2025 Un progetto ideato da Effatà tra studenti del Monti e detenuti di Quarto per abbattere i pregiudizi e riscoprire l’umanità dietro la reclusione. Uno nuovo sguardo sui detenuti del carcere di alta sicurezza di Quarto attraverso il libro “Una penna per due mani”. Conoscere il carcere da dentro, attraverso le voci di chi lo vive ogni giorno. È questo l’obiettivo del libro “Una penna per due mani”, ideato dall’associazione di volontari penitenziari Effatà, in collaborazione con gli allievi dell’Istituto Monti e presentato, giovedì 17 aprile, alla Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”. L’opera nasce dall’incontro degli studenti con i carcerati, che hanno collaborato alla produzione di testi per raccontare la detenzione, ognuno a suo modo.
di Daniela Preziosi
Il Domani, 18 aprile 2025 Renzi sfida Landini sul Jobs Act. Magi invita Conte a un dibattito sui nuovi italiani. Il leader dei M5s lascia libertà di voto sul quesito sulle seconde generazioni. Nel fronte referendario che marcia verso l’appuntamento dell’8 e 9 giugno i dissensi sono ormai sdoganati, anzi meglio: sono esibiti davanti ai cronisti. Se mercoledì scorso il leader di Iv Matteo Renzi ha sfidato il segretario Cgil Maurizio Landini a un pubblico dibattito sul quesito che cancella il Jobs Act, anche Riccardo Magi ha chiesto un confronto pubblico a un (teorico) compagno di strada: Giuseppe Conte, che a sorpresa, ma alla fine neanche tanto, ha ufficializzato l’indicazione della “libertà di voto” ai suoi sulla cittadinanza.
di Gianfranco Schiavone
L’Unità, 18 aprile 2025 L’Egitto e la Tunisia nella lista preparata dalla commissione europea. Per giustificare la scelta si dice che i governi hanno promesso riforme liberali. Già, intanto ammazzano le persone nel deserto. Il 16 aprile 2015 la Commissione Europea ha presentato una proposta di riforma di nuovo Regolamento (Com-2025-186-final) finalizzato a modificare alcuni articoli del nuovo Regolamento (UE) 2024/1348 (sulle procedure per l’esame delle domande) che andrà a sostituire la vigente Direttiva 2023/32/UE e che si applicherà a partire dal 12.06.2026. Le proposte hanno l’obiettivo di modificare alcuni aspetti delle procedure accelerate di frontiera e soprattutto di anticipare l’entrata in vigore delle stesse procedure accelerate nel caso di provenienza dei richiedenti asilo da paesi di origine ritenuti sicuri o provenienti ...
di Bartolo Conratter
Il Riformista, 18 aprile 2025 In attesa della sentenza, il legale della Corte di Giustizia Ue, Richard de la Tour, si pronuncia sul tema. È un lenitivo alla febbrile attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla vexata questio della definizione di “paese sicuro” la lettura e studio delle conclusioni dell’avvocato generale (Jean Richard de La Tour), presentate il 10 aprile 2025. Dal corposo ed analitico documento, emerge la proposta alla CGUE di rispondere alle questioni pregiudiziali sollevate dal Tribunale ordinario di Roma: affermando che gli articoli 36 e 37 della direttiva 2013/32/UE (in tema di riconoscimento e revoca dello status di protezione internazionale) devono essere interpretati nel senso che essi “non ostano” a una prassi in forza della quale uno Stato membro proceda alla designazione di un paese terzo ...
di Paolo Dimalio
Il Fatto Quotidiano, 18 aprile 2025 La Ue: “Disapplicare la norma, se è stata violata la direttiva”. Lo stesso errore della legge sulla carne coltivata: nessuna comunicazione a Bruxelles da parte del governo Meloni. Lo sostengono le imprese della canapa in lotta per la sopravvivenza, per via del decreto sicurezza che rade al suolo la filiera. Il ricorso al tribunale civile è pronto: la notifica per un’azione di accertamento sarà depositata oggi, presso la corte distrettuale d’appello a Firenze. L’incarico è stato conferito ai legali Giacomo Bulleri e Giuseppe Libutti.
DOCUMENTI
Articolo: "La nuova liberazione anticipata. Dubbi e criticità", di Chiara Gallo
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
G-News: "Taccuino degli eventi in carcere fino al 18 aprile", a cura di Antonella Barone
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 20 aprile 2025
Incontro-dibattito: "Sogna ragazzo, sogna. Mai solo all'IPM, per ripartire" (Rovigo, 8 maggio 2025)
Convegno: "Emergenza carcere tra realtà locale e prospettive europee" (Milano, 19 maggio 2025)
PODCAST
"Voci da San Vittore", di Ulderico Maggi - ABCittà
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI