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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 9 agosto 2025
di Marina Corradi
Avvenire, 9 agosto 2025 Il suicidio in carcere di Stefano Argentino, che aveva ucciso Sara Campanella a marzo, contiene una cupezza straordinaria. Chi ne risponderà, se tutti sembrano aver già dimenticato? Scivola lentamente verso il basso sui siti dei quotidiani il suicidio in carcere di Stefano Argentino, assassino a marzo, a Messina, di Sara Campanella, 22 anni, studentessa di Medicina. Lui, innamorato non corrisposto, ne era ossessionato. 27 anni, da mesi era recluso a Messina. Evidentemente soggetto a rischio suicidio - proposito già espresso ai genitori la sera dell’omicidio -, era stato in regime di sorveglianza speciale. Poi, sembrando più tranquillo, Argentino era stato rimesso in cella con due compagni. Martedì alle cinque di sera è rimasto solo, e si è impiccato.
di Luna Casarotti*
napolimonitor.it, 9 agosto 2025 “Un’altra bomboletta. Un altro corpo. Non c’era più ossigeno in cella, ma ce n’era abbastanza per bruciare un’altra vita nel silenzio dell’indifferenza. La libertà non è sempre oltre il muro, a volte è nascosta dietro una valvola, dentro una boccata”. Il giudice sfoglia il codice penale, il ministro pronuncia slogan in conferenza stampa, ognuno ha la sua parte nel teatro della legalità. La pena ha la sua cornice, la colpa la sua misura, l’espiazione il suo recinto. Ma appena cala il sipario pochi metri di cemento, un bagno alla turca, un tavolino inchiodato al pavimento, spazi inospitali, finestre sbarrate e ambienti privi di aerazione. In questo spazio claustrofobico, privo di aria e di orizzonti, un uomo inala gas da campeggio per non sentire più il peso della sua esistenza.
di Alex Corlazzoli
Il Fatto Quotidiano, 9 agosto 2025 Ma Antigone avverte: “Se non dettagliati rischiano di essere usati per i posti letto”. “Se i venticinque milioni stanziati per le scuole in carcere dal ministero dell’Istruzione non vengono finalizzati rischiamo che finiscano ad essere usati per posti letto”. A usare queste parole, alla notizia del decreto firmato dal ministro Giuseppe Valditara per “potenziare l’offerta formativa rivolta agli studenti in condizioni di fragilità o restrizione”, è il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella. Se da una parte, in linea di principio, l’intento di viale Trastevere è nobile perché “vuole una scuola capace di adattarsi alle esigenze di tutti, compresi coloro che si trovano in ospedale e in carcere, attraverso ambienti di apprendimento innovativi e percorsi su misura”, dall’altra chi si occupa da anni delle garanzie dei diritti dei detenuti ha un occhio critico nei confronti di queste misure a pioggia.
di Francesco Rosati
Il Riformista, 9 agosto 2025 Il sovraffollamento dei penitenziari in Italia è in media del 130%, un numero che potrebbe essere abbattuto seguendo il modello di rieducazione britannico. “Frate Beppe, se non aggiustate la scuola, la camorra vincerà sempre. Perché la camorra ha paura della scuola. Perché vive di silenzio, mentre a scuola si imparano le parole”. Non è un politico a parlare, né un sociologo. È un detenuto del carcere di Alessandria, rivolgendosi al frate Beppe Giunti. Una frase semplice, ma potentissima, che fa emergere la visione distopica di istituti penitenziari privi della funzione rieducativa, ridotti a contenitori disumani che moltiplicano povertà, violenza e illegalità. Sul sovraffollamento - in media al 130% - e sull’abbandono sanitario e psicologico si è scritto molto. Ma questa realtà, ormai talmente consolidata, non suscita più stupore, solo un triste e rassegnato oblio.
di Mimmo Risica
L’Unità, 9 agosto 2025 Sono luoghi che dovrebbero rieducare, ma a farla da padrone è il sovraffollamento e la carenza di personale, di risorse e di progettualità. Dopo tanti anni di esperienza da medico con missioni in Africa, Afghanistan e Iraq, operando in ospedali e campi profughi, in Italia nelle zone di lavoro di migranti e nel Mediterraneo centrale in salvataggio, pensavo di aver già visto abbastanza del degrado che la nostra (in)civiltà è riuscita a diffondere. Ma quando con Nessuno tocchi Caino ho avuto occasione di vistare le nostre carceri, mi sono reso conto che ancora non avevo visto il peggio. È stato scioccante entrare come medico in istituzioni ufficialmente create per contenere, ma anche rieducare e reinserire chi ha commesso degli errori e verificare come invece siano stati trasformati in luoghi dove la dignità dell’uomo non ha domicilio, dove il sovraffollamento, la carenza di personale, risorse e progettualità rende la vita di detenuti e detenenti una continua afflizione.
di Cesare Battisti
L’Unità, 9 agosto 2025 Oggi l’ex ufficiale della Marina ha qualcosa che non va, ma non dice niente. Ha ripreso il suo andirivieni come niente fosse, magari aspettandosi che sia io a dar voce al suo turbamento. È così che qui funziona, le domande infastidiscono, ma se non ce le fanno non vediamo l’ora di rispondere. E si capisce, chi avrebbe voglia di tornarsene in cella con un peso sul cuore e poi lasciarlo lievitare fino all’indomani? L’ora d’aria in carcere serve proprio a questo, a toglierci i sassolini dalle scarpe e a svuotare il secchio della spazzatura. Con qualche variazione, ma non le barzellette, qui non fanno ridere. Ci vuole ben altro per scalfire lo spesso strato di malinconia del detenuto. Qui, l’attività più comune è fingere di ascoltare le altrui vicende giudiziarie.
di Stefano Folli
La Repubblica, 9 agosto 2025 Dalla riforma Nordio al caso Almasri, stavolta non è una scaramuccia bensì una vera battaglia. È ormai chiaro che il tema politico dell’autunno-inverno sarà l’ennesimo conflitto tra il centrodestra di governo e una parte non secondaria della magistratura. Come mille volte in passato, ma stavolta con maggiore enfasi. Perché siamo arrivati al nocciolo di un tema che investe il rapporto di potere fra due protagonisti da anni del dibattito pubblico: con ruoli e responsabilità diversi, ma tant’è. In tal senso, è persino positivo che il caso Almasri sia esploso. Dopo anni di reciproche accuse, usate come una clava, e di invasioni di campo più o meno vere o verosimili, ora si potranno forse fissare nuovi confini. La stabilità del sistema ne ha urgente bisogno.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 9 agosto 2025 L’immunità a Bartolozzi è per i reati in concorso con Nordio, ma non copre le dichiarazioni “mendaci” al tribunale dei ministri. Attesa per l’iter parlamentare, ma la procura vuole andare fino in fondo. La città giudiziaria di piazzale Clodio, a Roma, è praticamente deserta in questi primi giorni di agosto. La pratica Almasri, con il tribunale dei ministri che ha terminato il suo lavoro venerdì scorso e il procuratore Francesco Lo Voi che ha trasmesso gli atti al parlamento nella giornata di martedì, è sostanzialmente sbrigata. Restano poche cose da fare tra chi già è in ferie e chi ci andrà a breve, le indagini non faranno grandi progressi finché la Camera e il Senato non si saranno espressi sulle richieste di autorizzazione a procedere nei confronti di Mantovano, Nordio e Piantedosi.
di Ruggiero Montenegro
Il Foglio, 9 agosto 2025 “Bartolozzi potrebbe essere chiamata a rispondere”. Il professore di Diritto costituzionale spiega perché anche per la capo di gabinetto di Nordio potrebbe essere necessaria l’autorizzazione a procedere da parte della Camera. Un disegno dei magistrati contro il governo? “È una dinamica ricorrente, evitare il complottismo”. Alfonso Celotto lo premette: “Occorre muoversi con la massima cautela, siamo di fronte a una vicenda complicatissima, che ha anche risvolti costituzionali e internazionali”.
di Carmelo Caruso
Il Foglio, 9 agosto 2025 Parla Andrea Orlando: “Nordio non guida più il ministero. Pm? Proteste fiacche. Hanno troppo riguardo per Meloni”. “Caso Almasri? Gestione psichedelica, Bartolozzi capro espiatorio, Nordio è ormai uno scudo umano. Troppi pm cercano buone relazioni con Meloni”. Intervista all’ex ministro della Giustizia.
di Raffaella Forin
Corriere del Veneto, 9 agosto 2025 Ci sono docenti, imprenditori, avvocati, studenti, architetti, operatori socio-sanitari, consiglieri comunali (Riccardo Poletto, Manuel Remonato e Parolo Retinò), l’assessore di Cassola Oscar Mazzocchin tra i 34 bassanesi che hanno aderito allo “sciopero della fame a staffetta” proclamato nelle scorse settimane “per evidenziare la situazione carceraria italiana tra temperature insopportabili e sovraffollamento e difendere la salute dei carcerati”. Hanno tra i 24 e gli 88 anni. L’iniziativa è partita dall’avvocato Valentina Alberta e dal magistrato Stefano Celli di Milano per poi estendersi in tutta la penisola, Bassanese compreso.
Ristretti Orizzonti, 9 agosto 2025 Ciambriello: “c’è un’illegittima permanenza in carcere, una violazione di un diritto già riconosciuto dalla magistratura”. Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania, Samuele Ciambriello, ha inviato una lettera al Prefetto di Napoli, Dott. Michele Di Bari, per segnalare una grave e persistente criticità riguardante la carenza di dispositivi elettronici di controllo i cosiddetti “braccialetti elettronici” necessari all’esecuzione delle misure alternative alla detenzione.
Il Dubbio, 9 agosto 2025 L’avvocato Giuseppe Cultrera, legale di Stefano Argentino - il 27enne morto suicida nel carcere di Messina Gazzi, reo confesso dell’omicidio della compagna di università Sara Campanella - continua a puntare il dito contro la gestione del caso, denunciando falle e scelte che, a suo dire, avrebbero contribuito a un epilogo che definisce “annunciato”. Cultrera ha scritto al Garante dei detenuti, chiedendo un intervento urgente e parlando apertamente di “suicidio annunciato” e di “errore valutativo grave e non scusabile” nella decisione di ridurre la vigilanza nei confronti del suo assistito. Per il legale, la morte di Argentino non è un fatto imprevedibile, ma il risultato di valutazioni errate e mancate cautele in un contesto già critico come quello penitenziario.
di Marco Turco
La Stampa, 9 agosto 2025 Si riaccendono i riflettori sul tema dei suicidi nelle carceri. Ieri, nella casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, un detenuto di 45 anni originario di Genova si è tolto la vita, impiccandosi nel bagno della sua cella utilizzando un lenzuolo. Si tratta, secondo i dati, del 53esimo morto per suicidio in carcere nel 2025, a un giorno di distanza da quella avvenuta a Messina (si è tolto la vita Stefano Argentini, il 27enne detenuto con l’accusa di aver ucciso Sara Campanella, 22 anni).
di Andrea Siravo
La Stampa, 9 agosto 2025 Richiesto l’incidente probatorio, sono 33 le parti offese. Sputi in faccia, calci e pugni sferrati sull’intero corpo - in un caso anche un colpo alla testa con uno stivale - il tutto condito da insulti irripetibili e spesso razzisti. Sono le scene che la richiesta di incidente probatorio - avanzato dalla Procura di Milano nei confronti di 42 indagati - restituisce di quanto avvenuto, per mesi, nel carcere minorile Beccaria.
di Andrea Gianni
Il Giorno, 9 agosto 2025 Gli arresti del 2024 e il ritorno in libertà, in attesa dell’esito delle indagini. Rischiano pesanti condanne. La corsa per “cristallizzare” le testimonianze dei ragazzi: su 33 persone offese 5 sono già irreperibili. Gli agenti che furono arrestati un anno fa respingono le accuse e, tornati in libertà, la maggior parte di loro continua a lavorare per l’amministrazione penitenziaria ma con un ricollocamento in altri uffici con mansioni che non comportino contatti con detenuti. Una misura in attesa dell’esito delle indagini preliminari, che ad aprile d
sassaritoday.it, 9 agosto 2025 Una lettera firmata da un gruppo di detenuti del carcere di Badu e Carros e inviata all’Associazione Luca Coscioni accende i riflettori sulle condizioni igieniche, sanitarie e strutturali dell’istituto penitenziario nuorese. Secondo quanto riportato, l’acqua fornita all’interno della struttura sarebbe di qualità tale da compromettere la preparazione dei pasti, l’igiene personale e la pulizia degli indumenti. A questo si aggiunge - scrive l’Associazione in una nota - un regime alimentare “esiguo”, incapace di soddisfare le esigenze di chi soffre di allergie o intolleranze.
lametino.it, 9 agosto 2025
“Nell’ambito dell’iniziativa indetta dall’Ucpi “Ristretti ad Agosto”, i penalisti Lametini rappresentati dal Presidente Avv. Renzo Andricciola, dal Segretario Avv. Antonio Muscimarro e dal responsabile locale Osservatorio Carceri Avv. Antonio Gigliotti, unitamente ai giovani colleghi della Scuola Territoriale (Resp. Avv. Tiziano Lione) agli iscritti al corso di difensore d’ufficio, hanno reso visita ai detenuti presso il carcere di Siano” è quanto si legge in una nota. “L’iniziativa finalizzata a prendere contezza della situazione detentiva, ed a sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sul problema carceri. I suicidi - spiegano - dall’inizio dell’anno sono già 53, le condizioni dei detenuti sempre più precarie, sovraffollamento, carenza di personale, carenza di strutture, carenza di personale socio sanitario.
di Tiziana Petrelli
Il Resto del Carlino, 9 agosto 2025 Viaggio all’interno della struttura che ospita 247 persone, tra uomini e donne, ben oltre la capienza regolare. “Se arrestano qualcuno oggi, non sappiamo dove metterlo”. Lasciare tutto: il telefono, la borsa, il documento. Non solo per sicurezza. È un rito di passaggio. Ogni oggetto resta fuori, come a dire che anche la propria identità, per un momento, va messa da parte. Si entra in un’altra dimensione. Quella del carcere. Villa Fastiggi, la casa circondariale di Pesaro, appare da fuori come un edificio austero. Ma è solo oltre il primo cancello - aperto con un suono secco di metallo e un dito che preme un pulsante - che il mondo cambia davvero. Si cammina scortati. Cancello dopo cancello. Bussare, attendere, attraversare. È un movimento lento, cadenzato, che impone rispetto e misura.
di Chiara Tenca
La Nazione, 9 agosto 2025 Il progetto, promosso da Acri e giunto alla settima edizione, coinvolge dodici carceri italiane. Un esempio di formazione nei mestieri del teatro per incentivare l’inclusione dei detenuti. Il progetto “Per Aspera ad Astra - Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza” promosso da Acri e sostenuti, tra gli altri, anche da Fondazione Carispezia debutta quest’anno, per la prima volta, all’interno del programma bambini e ragazzi del Festival della Mente di Sarzana con “Favola di Cì (che è partito bambino e si è fermato vecchio)”, uno spettacolo per bambini dai 6 anni in su che andrà in scena venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 agosto alla Fortezza Firmafede.
AFFARI SOCIALI
di Chiara Saraceno
La Stampa, 9 agosto 2025 La tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove persero la vita 262 uomini, di cui più della metà, 136, italiani, 95 belgi, 31 di altre nazionalità, fu una tragedia del lavoro, ma anche della emigrazione causata dalla povertà e dalla mancanza di opportunità. Nel caso del lavoro nelle miniere di carbone, come a Marcinelle, stante il crescente rifiuto dei belgi di fare uno dei lavori più pericolosi e comunque insalubre, l’emigrazione era persino l’esito di un accordo formale tra governo italiano e governo belga, il Protocollo italo-belga del giugno 1946. Esso impegnava l’Italia a inviare (quindi reclutare tra i contadini poveri, soprattutto nel Mezzogiorno) 50.000 lavoratori in cambio di carbone.
di Daniela Zero
collettiva.it, 9 agosto 2025 Un cartello internazionale invita i governi a eliminare gli arsenali nucleari, riequilibrare ricchezza, sostenere salari dignitosi e investire in welfare. In occasione dell’80esimo anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, un’ampia alleanza di organizzazioni internazionali ha lanciato un appello ai governi di tutto il mondo: è il momento di “riaffermare il loro impegno per un mondo libero dalle armi nucleari, onorando la richiesta degli hibakusha e del Premio Nobel per la pace 2024 Nihon Hidankyo, e di dare priorità allo sviluppo sostenibile rispetto al militarismo”. Una chiamata all’azione urgente che arriva mentre la crisi democratica globale si intreccia con la crescita delle spese militari, l’avanzare dell’autoritarismo e l’aggravarsi della crisi climatica.
di Gilda Maussier
Il Manifesto, 9 agosto 2025 Nell’ultimo anno, all’associazione Luca Coscioni 580 richieste di aiuto per morire. Il Numero Bianco che l’associazione Luca Coscioni ha dedicato a chi cerca informazioni per orientarsi sulle scelte di fine vita ha squillato nell’ultimo anno in media 44 volte al giorno; il 14% in più rispetto all’anno precedente. Tante sono infatti le richieste ricevute negli ultimi dodici mesi dagli operatori coordinati da Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo (al secolo Fabiano Antoniani, che nel 2017 si suicidò in una clinica Svizzera aiutato da Marco Cappato e la cui vicenda aprì la strada alla sentenza pilota 242/2019 della Corte costituzionale).
di Andrea Ceredani
Avvenire, 9 agosto 2025 Camere sovraffollate, persone migranti costrette a dormire in tenda, topi che infestano gli alloggi e cure mediche inadeguate. Queste sarebbero le condizioni del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, denunciate dalla ong No Name Kitchen, che da dicembre 2024 a giugno 2025 ha intervistato decine di ospiti sulle condizioni igienico-sanitarie della struttura, raccogliendo a fine luglio i risultati nel report “Benvenuti nel vuoto”. Al momento, la crisi sembra rientrata: la prefettura di Gorizia, contattata a inizio agosto da Avvenire, assicura che il Cara non è sovraffollato e che “i posti occupati, dei 300 in convenzione, sono circa 250”. Sono gli stessi uffici, però, a confermare che in passato il centro ha affrontato problemi di sovraffollamento ...
di Eleonora Camilli
La Stampa, 9 agosto 2025 Diminuiti i rimborsi da parte dello Stato, i centri più in difficoltà sono Milano e Roma, ma anche Trieste, Bergamo, Genova e Napoli. Nei Comuni italiani mancano i fondi per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e i sindaci lanciano l’allarme per una situazione che rischia di diventare “insostenibile”. In ballo non ci sono solo i diritti dei migranti minorenni arrivati da soli nel nostro Paese ma anche i bilanci degli enti locali. Con una circolare di giugno, infatti, il Viminale ha cambiato le regole per il contributo alle spese di accoglienza già anticipate dai comuni italiani: di fatto verrà rimborsata solo il 35% del totale.
di Giulia Ricci
La Stampa, 9 agosto 2025 Class action di 18 immigrati, per la prima volta un tribunale condanna il ministero: procedure che ostacolano i diritti. Una prassi che impone “condizioni mortificanti” e dagli effetti “discriminatori” per i richiedenti asilo. E l’obbligo di cambiare il proprio modello organizzativo. Con una sentenza destinata a fare giurisprudenza in tutta Italia, il Tribunale di Torino definisce così le lunghe code (e le inutili attese) davanti agli uffici della Questura per la richiesta di protezione internazionale. La decisione del giudice Andrea Natale arriva in risposta ad una complessa azione collettiva antidiscriminatoria, la prima giunta ad una analisi di merito in Italia, portata avanti da 18 richiedenti asilo e dall’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, contro il Ministero degli Interni e la Questura di Torino.
di Raffaele Marmo
La Nazione, 9 agosto 2025 Il giurista: ogni giorno migliaia di magistrati prendono decisioni. “La cura per ridurre le polemiche è una maggiore partecipazione dei cittadini”. Perché l’Italia non trova pace nello scontro tra politica e giustizia e sulla questione immigrazione? “Prendiamo i due temi su cui si sta svolgendo l’accademia estiva sui media: giustizia e immigrazione. E proviamo a metterli nella dovuta prospettiva, cominciando dalla giustizia”, esordisce Sabino Cassese, uno dei più autorevoli, se non il più autorevole, tra i giuristi italiani con un’attenzione precipua anche ai processi politici e sociali.
di Gianfranco Schiavone
L’Unità, 9 agosto 2025 La Corte di giustizia Ue: sussiste senza eccezioni “un obbligo di risultato diretto ad assicurare a chi chiede protezione internazionale il soddisfacimento delle loro esigenze essenziali”. Nessuno Stato dell’Unione europea “può sottrarsi alla sua responsabilità ai sensi del diritto dell’Ue invocando l’esaurimento temporaneo delle capacità di alloggio normalmente disponibili”. Coperta mediaticamente dalla molto più nota ed attesa sentenza della Cgue (Corte di Giustizia dell’Unione Europea) sui paesi di origine sicuri, un’altra non meno rilevante sentenza della stessa Corte è stata pubblicata il primo agosto: si tratta della sentenza nella causa C-97/24 c. Irlanda relativa all’accoglienza dei richiedenti asilo.
di Diego Motta
Avvenire, 9 agosto 2025 La piega “orwelliana” di Trump e i rischi per l’opinione pubblica. L’ossessione del controllo sta contagiando i leader politici mondiali, mettendo a rischio la tenuta delle democrazie. Non c’è più Occidente che tenga, perché ormai la sfera d’influenza per chi comanda è soltanto una: quella legata al dominio dei dati e della comunicazione. Chi guida Stati e governi oggi non vuole più solo dettare l’agenda: vuole sapere in anticipo cosa si scriverà e come, anche in sfregio della verità.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'11 al 18 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
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