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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 6 agosto 2025
di Francesco Compagna
Il Foglio, 6 agosto 2025 L’emergenza carceri rivela l’anima più identitaria e demagogica dell’Esecutivo. Nel passaggio dall’opposizione al governo, Fratelli d’Italia ha moderato il suo profilo su economia e politica estera, ma non sulla giustizia. I mille giorni dall’insediamento dell’esecutivo Meloni, due settimane fa, sono stati l’occasione per discuterne, da angolature diverse, meriti, colpe e limiti. E a prescindere dagli opposti punti di vista, è parso a tutti evidente che il passaggio dall’opposizione al governo abbia coinciso, per Fratelli di Italia e per la sua indiscussa leader, con un approccio più pragmatico e meno ideologico su due questioni di enormi rilievo politico, quali la stabilità finanziaria del paese e la sua politica estera. Per estremo paradosso è invece proprio sul tema della giustizia penale e delle libertà individuali che la scelta di un ...
di Andrea Bulleri
Il Messaggero, 6 agosto 2025 Proposta bipartisan in Senato. Verini (Pd): “Sì a procedure sprint e cabina di regia per i penitenziari, ma agire subito”. Anche Calenda apre. Il governo lancia la palla, Pd e Azione rispondono. L’idea di estendere il “metodo Giubileo” anche al piano carceri, lanciata sul Messaggero dal sottosegretario di Palazzo Chigi Alfredo Mantovano e apprezzata anche da Pier Ferdinando Casini, trova sponde nelle opposizioni. “Facciamolo, ma facciamolo seriamente”, è la replica, di fronte alla proposta di una cabina di regia che coordini i vari enti che si occupano della gestione di detenuti e penitenziari. Obiettivo: accelerare le procedure, far ripartire i progetti fermi nel cassetto in attesa delle autorizzazioni. Insomma “abbattere le barriere burocratiche con poteri in deroga”, per usare le parole di Mantovano.
di Giuseppe Maria Meloni*
lospiffero.com, 6 agosto 2025 Dietro questo dramma delle carceri italiane, dietro questo dramma del sovraffollamento, dei suicidi, degli atti di autolesionismo, delle pessime condizioni igienico sanitarie, della carente assistenza sanitaria, ed in generale della forte offesa alla dignità umana, certamente si nasconde una profonda crisi del senso comune di umanità. Se ci fosse stato nel presente momento storico un senso di umanità radicato e diffuso, non sarebbe mai stato possibile permettere o comunque accettare passivamente tutto quello che attualmente e da anni sta accadendo nelle carceri italiane. Indiscutibilmente il senso comune di umanità si è affievolito, ma questo, tuttavia, non è un dato eccezionale.
di Marco Nigro e Francesco Raeli
Il Dubbio, 6 agosto 2025 Negato a un imputato, autorizzato da mesi a uscire per lavoro, il permesso di trascorrere tre giorni a casa della cognata, a pochi metri dalla propria abitazione. C’è qualcosa di surreale - e vagamente liturgico - nel calendario della giustizia italiana. Alcune festività sembrano godere di uno statuto privilegiato, quasi mistico. Natale e Pasqua, ad esempio, sono sacramenti laici anche per l’apparato giudiziario: se sei agli arresti domiciliari e ti comporti bene, potresti ottenere di festeggiarli in famiglia, magari nella villetta della cognata, purché non troppo lontana da casa.
di Danilo Paolini
Avvenire, 6 agosto 2025 Il caso Almasri conferma ancora una volta quanto è infiammabile il dibattito pubblico, al di là della legittima diversità delle opinioni. In pochi giorni, infatti, le tensioni sono tornate a crescere. Mettiamola così: se l’ex premier Giuseppe Conte poteva non essere chiamato in causa per l’approdo negato ai migranti dal suo ministro dell’Interno Matteo Salvini, allora anche la posizione di Giorgia Meloni può essere archiviata per il caso Almasri contrariamente a quelle dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Piantedosi e Nordio, e del sottosegretario all’Interno Mantovano. Certo, per la Costituzione “il presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile”.
di Simona Musco
Il Dubbio, 6 agosto 2025 Il generale libico liberato per “evitare ritorsioni”. Ma non c’erano prove. “Sia i Ministri Nordio e Piantedosi, sia il sottosegretario Mantovano erano perfettamente consapevoli del contenuto delle richieste di cooperazione inviate dalla Cpi e, in particolare, del mandato di arresto spiccato nei confronti dell’Almasri. Non dando corso a tali richieste il primo, decretando il secondo la formale espulsione dcl ricercato con un provvedimento (...) viziato da palese irrazionalità e disponendo il terzo l’impiego di un volo Cai che ne ha assicurato l’immediato rientro in patria, hanno scientemente e volontariamente aiutato il predetto a sottrarsi alle ricerche e alle investigazioni della Cpi”. Sono queste le parole con le quali, in 92 pagine, il Tribunale dei Ministri ha chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro ...
di Errico Novi
Il Dubbio, 6 agosto 2025 Al di là delle distorsioni che hanno ingigantito le parole di Parodi contro la capo Gabinetto della Giustizia, è indiscutibile che la più importante collaboratrice del guardasigilli sia oggetto di una viscerale insofferenza non priva di venature misogine. Almasri è una mina con un difetto congenito fatale, dal punto di vista degli anti-Nordio: è già esplosa, ma non fa danno, perché il referendum sulla separazione delle carriere è ancora ben lontano. Quando ci si arriverà, l’opinione pubblica avrà per lo più archiviato la storia.
di Ruggiero Montenegro
Il Foglio, 6 agosto 2025 Il presidente emerito della Corte costituzionale: “Il giudizio che viene svolto dal Tribunale dei ministri è relativo agli aspetti giuridici. Ma la sostanza delle cose è di tipo politico e questo risvolto alla fine è destinato comunque a prevalere”. Meloni archiviata? “C’è differenza tra la responsabilità politica e l’ipotesi di responsabilità giuridica”. “Il giudizio che viene svolto dal Tribunale dei ministri è relativo agli aspetti giuridici. Ma la sostanza delle cose è di tipo politico”, dice al Foglio Cesare Mirabelli. Il giurista, già vicepresidente del Csm e presidente emerito della Corte costituzionale interviene sul caso Almasri, mentre Palazzo Chigi evoca esondazioni da parte della giustizia e l’opposizione va all’attacco.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 6 agosto 2025 La fedelissima nell’ufficio di via Arenula si mostra sicura e studia le contromosse dopo l’ipotesi di un processo a suo carico. Alle 21 quando le indiscrezioni sulle carte del Tribunale dei ministri parlano apertamente della possibilità che al vaglio dei magistrati sul caso Almasri finisca anche lei, Giusi Bartolozzi, potente capo di gabinetto del ministro Carlo Nordio, è nel suo ufficio in via Arenula. E chi l’ha appena incrociata la descrive come “serena, tranquilla. Ha passato la giornata a lavorare. Non teme assolutamente nulla e quando potrà chiarirà qualsiasi dubbio”.
di Gian Carlo Caselli
La Stampa, 6 agosto 2025 La Commissione parlamentare antimafia presieduta da Chiara Colosimo sta affrontando il problema del perché “Cosa nostra”, neanche due mesi dopo la strage di Capaci nella quale mori Giovanni Falcone, decise di eliminare anche Paolo Borsellino in via d’Amelio, a Palermo. Il 31 luglio l’Antimafia ha ospitato un mio intervento di cui riproduco qui alcuni passaggi. Falcone e Borsellino sono stati due eroi moderni di epica grandezza, veri e propri giganti della storia non solo giudiziaria e non solo italiana. Non per caso Andrea Camilleri equipara l’omicidio dei due campioni dell’antimafia all’abbattimento delle Twin Tower di New York. Come non è un caso che Salvatore Lupo definisca le vittime di mafia, a partire da Falcone e Borsellino, come “rivoluzionari”, in quanto straordinari creatori di credibilità e rispettabilità ...
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 6 agosto 2025 La parte del decreto Carceri che prevede un aumento del numero di telefonate, anche per i condannati per reati ostativi, non può essere estesa a chi sconta la pena al 41-bis. La Cassazione (sentenza 28597) respinge il ricorso di un detenuto sottoposto al regime speciale, contro il no dell’amministrazione penitenziaria al permesso di fare una chiamata supplementare (rispetto a quella mensile concessa) alla figlia minorenne con problemi di salute. La difesa aveva sollevato dubbi di costituzionalità della norma sull’ordinamento penitenziario (legge 354/1975) che impedisce al detenuto, sottoposto al cosiddetto carcere duro, di fare colloqui supplementari, visivi o telefonici, giustificati dall’esigenza di tutelare una relazione affettiva con familiari in precarie condizioni di salute o economiche.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 6 agosto 2025 La scriminante del diritto di critica e di cronaca - in relazione al reato di diffamazione imputato a un giornalista - opera quando le accuse siano mosse in modo fondato o il professionista sia fermamente e incolpevolmente - anche se erroneamente - convinto di quanto afferma. Solo così opera la cosiddetta scriminante “putativa” prevista dall’articolo 51 del Codice penale che contempla il caso in cui la condotta corrisponda all’esercizio di un diritto. La Corte di cassazione penale - con la sentenza n. 28621/2025 - ha rigettato il ricorso del professionista condannato per aver diffamato un assessore alla cultura di essere “cocainomane” e inoltre dedito allo spaccio della droga pesante. Condanna aggravata dalla diffusione a mezzo stampa via internet.
Il Sole 24 Ore, 6 agosto 2025 Per la Corte Ue, sentenza nella causa C-97/24, vanno sempre soddisfatte le esigenze essenziali dei richiedenti asilo. Uno Stato membro non può invocare un afflusso imprevedibile di richiedenti protezione internazionale per sottrarsi all’obbligo di soddisfare le esigenze essenziali dei richiedenti asilo. Lo ha chiarito la Corte, con la sentenza nella causa C-97/24, aggiungendo che una violazione di tale obbligo può far sorgere la responsabilità dello Stato membro interessato.
di Peppe Ercoli
Il Resto del Carlino, 6 agosto 2025 “Vogliamo sapere come è morto, se sussistono fatti penalmente rilevanti ed eventuali responsabilità penali a carico di terzi”. È il sunto dell’esposto presentato alla Procura di Ascoli dalla madre e dalla sorella di Iheb Jawahdou, il detenuto tunisino di 23 anni morto due giorni fa al Mazzoni dove era stato ricoverato d’urgenza il 24 luglio dopo essere stato trovato impiccato alle sbarre della cella dove era rinchiuso. Quel giorno c’era in visita nel carcere di Marino del Tronto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. A scoprire il corpo, ancora in vita, sono stati gli agenti in servizio quel giorno nella casa circondariale ascolana.
lanuovariviera.it, 6 agosto 2025 Nel reparto riservato ai detenuti con disturbi psichici si sono verificati incendi e un suicidio. La Regione valuta lo spostamento a Montacuto. Il carcere di Marino del Tronto si trova al centro di una nuova emergenza dopo una serie di eventi critici avvenuti nella sezione dedicata ai detenuti con disturbi psichiatrici. Qui, negli ultimi giorni, si sono verificati due incendi dolosi e il suicidio di un giovane recluso, che hanno messo in evidenza le carenze della struttura. I roghi sono stati appiccati da due detenuti all’interno delle loro celle, provocando danni rilevanti e rendendo temporaneamente inutilizzabile l’intera sezione. Un gesto estremo che ha riacceso il dibattito sulle condizioni in cui vengono gestiti i detenuti più fragili.
ilgerme.it, 6 agosto 2025 Scattano gli avvisi di garanzia per tre medici in servizio nel carcere di massima sicurezza di Sulmona, accusati di omicidio colposo legato alla morte dei Pietro Guccione, detenuto nella struttura peligna. L’uomo, siciliano sessantaduenne, è venuto a mancare dietro le sbarre nel dicembre 2022. A finire nell’occhio del ciclone sono stati i tre sanitari, che secondo il sostituto procuratore, Stefano Iafolla, avrebbero causato il decesso per non aver rispettato le “buone pratiche clinico-assistenziali”.
novaradio.info, 6 agosto 2025 Parissi: “Volontà di collaborare per migliorare le condizioni di vita in carcere”. Primo incontro conoscitivo venerdì scorso tra l’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Nicola Paulesu e il Garante comunale dei detenuti Giancarlo Parissi, con la direttrice di Sollicciano Valeria Vitrani. “Un momento importante” ha commentato Paulesu, Vitrani “ha dimostrato grande disponibilità al confronto. Abbiamo espresso la volontà dell’amministrazione - aggiunge - di aprire un’interlocuzione costante e strutturata con la direzione dell’istituto penitenziario, tant’è che abbiamo già fissato a fine mese un nuovo incontro”. Nel corso dell’incontro, riferisce sempre l’assessore, è stata fatta “un’analisi puntuale della realtà con un approccio pragmatico per provare a intervenire da subito su alcune difficoltà e anche con ...
telenuovo.it, 6 agosto 2025 “Ho visitato il carcere di Padova e durante la mia visita è emersa con forza una criticità, ribadita anche dalla Direzione Sanitaria, che non possiamo più ignorare: la carenza di personale sanitario nelle strutture penitenziarie. Perché senza incentivi adeguati, sarà sempre più difficile garantire cure e servizi fondamentali” dichiara Elena Ostanel, Consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che Vogliamo a margine della visita. “Per questo ho proposto che tutte le carceri del Veneto vengano riconosciute come “aree disagiate” e fino ad ora siamo riusciti ad arrivare a questo risultato solo su alcune province come Rovigo e Venezia.
Corriere del Veneto, 6 agosto 2025 Messi a punto col Comune percorsi psico-educativi per gli uomini detenuti. Tra Comune e casa circondariale di Montorio è stato siglato, in collaborazione con il centro “Non Agire Violenza”, l’accordo per attivare percorsi psico-educativi rivolti agli uomini detenuti per reati sessuali, per maltrattamenti contro familiari e conviventi e per atti persecutori. Detenuti per i quali è stato messo a punto un programma specifico con attività di recupero a carico del sistema penitenziario. L’accordo è stato predisposto dalla vicesindaca Bissoli e dalla direttrice del carcere, Maria Grazia Bregoli.
L’Unione Sarda, 6 agosto 2025 La delegazione degli avvocati della Camera Penale di Cagliari ha segnalato persistenti criticità strutturali e gestionali. Ambienti in condizioni degradate, rischio sovraffollamento e accessi negati alle celle: è il quadro critico emerso dalla visita all’Istituto Penale per i Minorenni (Ipm) di Quartucciu, condotta nei giorni scorsi da una delegazione della Camera Penale di Cagliari insieme alla responsabile dell’Osservatorio Carcere Ucpi Sardegna. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto nazionale “Ristretti in Agosto”, promosso annualmente dall’Unione delle Camere Penali Italiane per monitorare le condizioni di detenzione durante il periodo estivo.
La Prealpina, 6 agosto 2025 Segnalati tuttavia i problemi endemici delle strutture italiane: sovraffollamento e carenza di personale. Martedì 5 agosto la Camera Penale di Busto Arsizio ha inviato una delegazione composta dagli avvocati Michela Ghiso, Anna Monica Ielmini, Lorenzo Parachini, Samuele Genoni, Elisa Rocchitelli, Giovanni Pignataro e Andrea Febbraio presso la casa circondariale di Busto Arsizio. All’iniziativa ha aderito anche il consigliere del Comune di Gallarate, nonché consigliere provinciale, Marco Colombo. La delegazione è stata accolta e accompagnata durante una visita, che ha interessato l’intero istituto, dalla direttrice Maria Pitaniello, dalla responsabile dell’area trattamentale, Valentina Settineri, e dal personale della polizia penitenziaria.
abruzzosera.it, 6 agosto 2025 “È stato inaugurato ieri l’Istituto Penale per Minorenni dell’Aquila, un evento celebrato come un grande segnale di attenzione del Governo verso il territorio e le problematiche vissute dalle ragazze e dai ragazzi che qui vivono. Se davvero si pensa che investire sulla detenzione minorile sia un modo efficace per contrastare il disagio giovanile, come riportato nella nota del senatore Liris, siamo di fronte a due ipotesi: o si è scoperta una nuova frontiera della pedagogia oppure si sta dando una risposta “facile” ma sbagliata a un problema complesso e reale”.
di Giorgio Paolucci
Avvenire, 6 agosto 2025 L’esperienza (unica) al carcere di Opera: uno spazio di relazione tra i reclusi e gli ospiti del centro psichiatrico Camaleonte della Fondazione Sacra Famiglia che li fa sentire persone libere. L’esordio è un tripudio di strette di mano, baci, abbracci, sorrisi, in un luogo dove c’è poco da ridere. Si incontrano due volte al mese in un salone del carcere di Opera, alle porte di Milano. Matti e criminali, per dirla in maniera brutale, secondo il linguaggio della strada. Per dirla meglio, persone disabili e persone detenute. Persone. I primi arrivano dal Camaleonte, il centro diurno psichiatrico della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, storico luogo di accoglienza nato nel solco della carità cristiana.
Libertà, 6 agosto 2025 Quando le note si alzano sul cortile interno e dalle alte mura del carcere delle Novate, la sera si è già impadronita del giorno. A lasciarsi trasportare dalla musica ci sono un centinaio di persone sedute. Nel rettangolo di cielo che va scurendosi sopra le loro teste appaiono e scompaiono gli uccelli migratori. Chissà se anche a loro è giunto qualcosa del concerto “Gli Ottoni della Cherubini”, iniziativa che fa parte del progetto “La musica senza barriere” che intende portare la musica a chi non può varcare la soglia di un teatro, tenuto ieri sera in carcere dall’Orchestra Giovanile Cherubini fondata dal maestro Riccardo Muti nel 2004.
AFFARI SOCIALI
di Vladimiro Zagrebelsky
La Stampa, 6 agosto 2025 Nell’insofferenza politica per la presenza dei giudici e per il ruolo che essi svolgono ha un peso importante il tema della pretesa invenzione di “nuovi diritti”: nuovi diritti che danno ai giudici nuove occasioni di intervento. Il giudice non interviene di sua iniziativa, ma risponde a una domanda, cui è obbligato a dar risposta. La vicenda dei diritti legati all’ambiente è emblematica di come essi prima si manifestino nell’evoluzione della sensibilità sociale e politica e poi prendano corpo e vigore sul piano del diritto. In Europa è significativo ciò che è avvenuto nel campo dei diritti individuali, in vicende in cui è importante questo o quell’aspetto dell’ambiente.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 6 agosto 2025 Fascette di plastica strette ai polsi per oltre venti ore, destinazioni taciute, diritti calpestati: così il nostro Stato trasferisce migranti verso l’Albania senza un provvedimento scritto, in aperto contrasto con la Costituzione e le norme europee. Un viaggio che trasforma l’espulsione in tortura burocratica, documentato dal report “Ferite di confine. La nuova fase del modello Albania”, presentato a fine luglio dal Tavolo Asilo e Immigrazione. Da aprile scorso, decine di persone trattenute nei Centri di permanenza e rimpatrio (CPR) italiani vengono ammanettate con fascette in velcro e caricate su pullman e navi, come se la dignità fosse un optional. Questo sistema non sfiora solo la legalità: la travolge.
di Susanna Ronconi
Il Manifesto, 6 agosto 2025 Dopo gli immigrati, per Trump è l’ora dei senza dimora, dei consumatori di droghe e delle persone affette da disturbi mentali. Anzi, è l’ora di colpire gli americani che assommano in sé tutte e tre le condizioni, facendo della massima sofferenza sociale l’oggetto di una nuova crociata di “tolleranza zero”. Con un ordine esecutivo presidenziale - che obbliga tutte le amministrazioni, federali e statali - denominato Ending crime and disorder on America’s streets (Porre fine alla criminalità e al disordine sulle strade americane), si rende operativa la radicale criminalizzazione delle persone senza dimora, individuate come prima causa di insicurezza urbana e minaccia ai cittadini.
di Roberta Polese
Corriere della Sera, 6 agosto 2025 I genitori: “Dopo 9 mesi nostro figlio torni a casa”. Sono 263 giorni che Alberto Trentini è detenuto a Caracas, e l’ultimo tentativo di riportarlo a casa è andato a vuoto. È fallita la missione dell’inviato della Farnesina Luigi Vignali, che il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva nominato a fine luglio proprio per occuparsi del caso del cooperante veneziano in carcere dal 15 novembre scorso, e degli altri quindici italiani detenuti nelle carceri venezuelane. Due giorni fa Vignali, giunto a Caracas, non è riuscito a incontrare esponenti del governo venezuelano, nè altri delegati disposti a trattare, ed è tornato a Roma. Ma un nuovo tentativo dovrebbe essere messo in atto nel giro di poco tempo.
di Giordano Stabile
La Stampa, 6 agosto 2025 Dal capo dell’Idf Zamir al presidente della Corte Suprema Amit, è folta la schiera dei difensori dell’equilibrio democratico contro i poteri accentrati e i sogni di Grande Israele. Militari duri come l’ossidiana ma che non condividono i sogni messianici di Benjamin Netanyahu e dei suoi alleati oltranzisti. Capi dei Servizi capaci di eliminare i nemici di Israele fino in capo al mondo, spaventati però dall’accentramento dei poteri nelle mani del premier. Giudici convinti di essere l’ultimo baluardo di uno Stato ebraico democratico, laico e in grado di trovare una pace equilibrata in convivenza con i vicini arabi. È questa la fronda interna che deve affrontare “King Bibi”, deciso a lasciare una memoria gloriosa come Re Salomone.
di Flavia Amabile
La Stampa, 6 agosto 2025 Uno dei sostenitori del riconoscimento: “Pace solo senza Netanyahu e Hamas. A Gaza in corso un genocidio, anche io mi vergogno di quello che succede”. Stefano Levi Della Torre, architetto, saggista, docente universitario al Politecnico di Milano, pittore, è uno dei firmatari dell’appello degli intellettuali ebrei che hanno chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di riconoscere lo stato palestinese. Anche se è convinto che non accadrà perché sostiene che esista un patto tacito tra la destra al governo in Italia e la destra ebraica italiana.
DOCUMENTI
Articolo: "Beati noi che siamo stati salvati. Carcere e ideologia neocapitalistica", di Marco Toti
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 10 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI