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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 5 agosto 2025
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 5 agosto 2025 Sono già 45 i suicidi a fine maggio nei penitenziari italiani. Le storie di chi non ha resistito alla vita dietro le sbarre. Può sembrare inutile la contabilità dei morti in carcere per suicidio, omicidio, morte “naturale”. Il ministero la fornisce una volta all’anno, scomputando chi è morto in ospedale dopo un tentativo di togliersi la vita o i casi “sospetti”. Altre associazioni di volontari - su tutte Antigone e Ristretti Orizzonti, che ci hanno aiutato a raccogliere queste storie - provano a stare dietro al conteggio: al 30 giugno i suicidi erano 45, ma ogni giorno ne arrivano altri. Gli ultimi: Parma, Aosta, Roma. Il record è stato nel 2024, ma non è detto che quest’anno non si possa far peggio.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 agosto 2025 Per gli studiosi, il cervello degli adolescenti non è ancora maturo: trasformare la paura in cattive leggi rischia di cancellare percorsi rieducativi che riducono molto la recidiva. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha lanciato una proposta di legge che rimescola le carte nell’annoso dibattito sulla giustizia minorile: equiparare le pene dei reati gravi commessi dai minorenni a quelle degli adulti. L’iniziativa arriva in un clima di crescente allarme sociale per reati gravi compiuti da ragazzi e trova un’eco forte in chi chiede risposte dure. Il rischio, però, è cadere nella trappola di una soluzione semplicistica, che non risolve il problema e anzi ne aggrava alcuni aspetti.
di Mario Ajello
Il Messaggero, 5 agosto 2025 “Per quanto riguarda alcune emergenze italiane, come appunto quella delle carceri, si guardi in faccia una realtà che è drammatica e si cerchi di superarla tutti insieme. Aggiungo una cosa. Francesco diceva che è in corso la terza guerra mondiale combattuta a pezzi. Aveva ragione. In un contesto di questo tipo, il nostro lavoro in Europa dovrebbe essere affrontato assieme, senza divaricare e creare sempre più occasioni di contrasto”
di Errico Novi
Il Dubbio, 5 agosto 2025 Dalla separazione delle carriere alle norme studiate per i target del Pnrr, intervista al guardasigilli. “Presto la riforma forense”. Separazione delle carriere, nuove misure per l’ultimo sprint dei tribunali verso gli obiettivi del Pnrr, legge professionale forense: il guardasigilli Carlo Nordio ne parla in quest’ampia intervista al Dubbio, subito dopo la conclusione del Consiglio dei ministri di ieri.
di Giovanni Pascuzzi*
Il Dubbio, 5 agosto 2025 Uno dei punti principali della riforma costituzionale della giustizia, di recente approvata in seconda lettura dal Senato, riguarda l’introduzione del principio del sorteggio per la individuazione dei componenti togati che andranno a comporre i futuri due Consigli superiori (uno per la magistratura giudicante e uno per la magistratura requirente). Si dovrebbe passare da un sistema che prevede l’elezione dei membri togati del (dei) Csm ad un sistema che farà leva sul sorteggio. L’obiettivo dichiarato è limitare il potere delle correnti della magistratura accusate di orientare il voto.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 5 agosto 2025 La misura nel decreto legge approvato in Consiglio dei ministri: fino a cinquecento volontari saranno “prestati” a distanza ai Tribunali più in difficoltà per ridurre la durata dei processi. Fino a cinquecento magistrati volontari “prestati” a distanza ai Tribunali più in difficoltà, per smaltire pacchetti da almeno cinquanta sentenze in nove mesi in aggiunta al lavoro ordinario. In cambio, un compenso extra di quasi diecimila euro netti (il triplo dello stipendio base di entrata).
di Lorenzo Zilletti
Il Riformista, 5 agosto 2025 Nelle scorse settimane, due ravvicinate “uscite” della Cassazione hanno suscitato un vivace dibattito: da una parte, le relazioni del Massimario sul Decreto Sicurezza e sulla questione Albania; dall’altra, il documento dell’Assemblea generale della Corte, in cui quest’organo si rivolge a Governo, Parlamento e C.S.M. con una sorta di elenco di desiderata. Ne parliamo con Gaetano Insolera, avvocato e professore di diritto penale.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 5 agosto 2025 Il caso Milano: la riforma rischia di esporre alla gogna mediatica. L’ex gip Salvini: “Sempre più indifferibile il divieto di pubblicare la richiesta della custodia cautelare”. “Quando venni audito in Commissione giustizia alla Camera sulla riforma della custodia cautelare e sull’introduzione dell’interrogatorio preventivo avevo manifestato molte perplessità”, afferma Guido Salvini, ex gip del tribunale di Milano, commentando con Il Dubbio, senza ovviamente entrare nel merito delle contestazioni, i recenti sviluppi procedurali dell’inchiesta sull’edilizia che ha terremotato Palazzo Marino. “Ciò che è accaduto - aggiunge Salvini - dimostra che i miei dubbi erano fondati, in quanto le nuove disposizioni non hanno affatto sortito gli effetti sperati”.
GIURISPRUDENZA
di Graziano Arancio
Il Dubbio, 5 agosto 2025 Una sentenza della Consulta legittima l’approccio mirato, ma lo vincola a un principio inderogabile: il minimo sacrificio necessario della libertà personale. La sentenza n. 139/ 2025 della Corte costituzionale, nel dichiarare non fondate le questioni sull’art. 59, comma 1, lett. d), legge n. 689/ 1981, affronta una questione che, sotto la patina tecnica del coordinamento normativo, nasconde un nodo politico- giuridico di fondo: la tensione tra discrezionalità legislativa e giustizia penale costituzionalmente orientata. E in questa tensione, la neutralità non è un’opzione. Non si può infatti accettare, senza interrogarsi criticamente, che il legislatore possa precludere in modo assoluto l’accesso alle pene sostitutive sulla sola base del titolo di reato, svuotando il giudizio individualizzante e prognostico del giudice della cognizione.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 5 agosto 2025
L’aver iniziato la partecipazione al percorso riabilitativo imposto esclude la verifica intermedia da parte del giudice sul suo esito negativo a meno che non sia imposta una misura di prevenzione personale che venga però violata. Al condannato per un reato di violenza di genere - con pena sospesa condizionata all’obbligo di seguire un percorso di recupero riabilitativo - non può essere revocato il beneficio, per valutazione negativa degli esiti del corso seguito, prima della data stabilita per la sua conclusione.
di Barbara Morra
La Stampa, 5 agosto 2025 Il fossanese dopo 11 anni ha lasciato l’incarico ed è amareggiato per le affermazioni dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia. Ha lottato politicamente perché questa figura venisse istituita e ne ha ricoperto per primo l’ufficio: il fossanese Bruno Mellano ha lasciato dopo 11 anni la carica di Garante regionale dei detenuti e delle persone sottoposte a restrizioni della libertà per il Piemonte. Ora è candidato allo stesso ruolo per il Comune di Torino.
di Erica Manna
La Repubblica, 5 agosto 2025 Nel 2023 uno solo per dieci detenuti tra tutte le case circondariali liguri. Ma nel secondo semestre del 2024 sono saliti a sette per 135 iscritti. Un corso solo: per dieci detenuti. Nel 2023, tra tutte le case circondariali liguri, è l’unico percorso di formazione professionale attivato e censito nei primi sei mesi dell’anno, con dieci iscritti. Nel secondo semestre non ne è stato attivato nessuno. È quanto risulta dai dati del Ministero: che certificano, in ogni caso, un leggero miglioramento. Nei primi sei mesi dell’anno scorso, infatti, sono stati avviati quattro corsi con 25 persone iscritte. Meglio nel secondo semestre: sette per 135 iscritti. “Una progressione che riflette un miglioramento - rileva Doriano Saracino, garante delle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale - frutto dell’impegno di ...
bresciaoggi.it, 5 agosto 2025 Nuovo appello: “Servono azioni concrete e immediate”. Anche la Garante dei detenuti del Comune di Brescia Arianna Carminati ha aderito alla Giornata nazionale di mobilitazione promossa dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali inizialmente fissata per il 30 luglio, a un mese esatto dall’appello del Presidente della Repubblica sulla drammatica situazione carceraria del Paese. A Brescia - fa sapere la garante - l’iniziativa si è svolta qualche giorno dopo per motivi organizzativi e per favorire il più ampio coinvolgimento dei rappresentanti istituzionali a livello locale e nazionale.
di Mara Rodella
Corriere della Sera, 5 agosto 2025 Mai l’abbiamo vista tirarsi indietro. O non sorridere. Determinata, gentile, perennemente di corsa. Originaria di Gardone Valtrompia, 49 anni, docente di criminologia in università Statale, Luisa Ravagnani per dieci anni - fino alla fine del secondo mandato, non rinnovabile - è stata la Garante dei diritti dei detenuti bresciani.
di Edoardo Iacolucci
lacapitale.it, 5 agosto 2025 La denuncia della Garante: “Non ne posso più di queste notizie”. Un giovane detenuto è stato trovato senza vita nel suo letto nel carcere di Regina Coeli, a Roma. A raccontare addolorata la vicenda è Valentina Calderone, garante capitolina dei detenuti. La Calderone conosceva bene il giovane: “L’avrò incontrato decine di volte. Lo scorso anno gli abbiamo fatto rinnovare la carta d’identità, e da quel momento quando mi vedeva voleva sempre parlare con me”.
padovaoggi.it, 5 agosto 2025 “Questa mattina ho visitato il carcere di Padova e durante la mia visita è emersa con forza una criticità, ribadita anche dalla Direzione Sanitaria, che non possiamo più ignorare: la carenza di personale sanitario nelle strutture penitenziarie. Perché senza incentivi adeguati, sarà sempre più difficile garantire cure e servizi fondamentali”, dichiara Elena Ostanel, Consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che Vogliamo a margine della visita.
di Natalfrancesco Litterio
ilcapoluogo.it, 5 agosto 2025 Inaugurato il carcere minorile dell’Aquila, il Sottosegretario Ostellari: “Non solo struttura detentiva, ma di educazione”. Inizieranno a breve le procedure per intitolare il carcere minorile dell’Aquila a San Francesco d’Assisi. Lo ha detto il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, in occasione dell’inaugurazione dei locali ristrutturati in via Giuseppe Mezzanotte. “La figura di San Francesco - ha aggiunto - serve a ricordare che in questo istituto c’è sicuramente misericordia, ma soprattutto c’è rigore, un luogo che può diventare simbolo anche di una rinascita, che parte dal minorile ma che poi ovviamente si deve estendersi anche agli adulti. Restituiamo una struttura - ha sottolineato Ostellari - che non è solo detentiva, ma anche una struttura di educazione, che consentirà anche attraverso gli ...
di Anna Foti
ilreggino.it, 5 agosto 2025 Il coordinamento Pari Opportunità del Uil Calabria ha fatto appello alla garante regionale Russo. L’associazione Antigone ha visitato anche la sezione femminile del carcere Panzera, rilevando una serie di pregnanti criticità. “Nella sezione femminile di Reggio Calabria mancano acqua calda, spazi adeguati, attività trattamentali, supporto medico 24 su 24 e servizi educativi efficaci”. L’associazione Antigone, dal 1991 impegnata a promuovere diritti e garanzie nel sistema penale e penitenziario, visitando entrambe le due sezioni calabresi a Reggio e a Castrovillari, ha rilevato le condizioni che rendono le donne detenute quasi sottoposte a una doppia pena. Vittime di marginalità anche dentro il carcere, in un contesto penitenziario complessivo già critico.
L’Unione Sarda, 5 agosto 2025 “La presenza dell’esercito non può essere un vanto”. A due anni e mezzo dall’evasione di Marco Raduano dal carcere di Badu e Carros, è ancora attivo un presidio militare. Una situazione che solleva interrogativi sull’efficacia delle misure adottate finora. “Se a distanza di due anni e mezzo dalla ferita inferta all’inviolabilità del carcere nuorese da Marco Raduano è ancora necessario un presidio militare davanti a Badu e Carros viene spontaneo chiedere quali iniziative il Ministero della Giustizia abbia messo in campo per garantire la completa autonomia gestionale da parte della Polizia penitenziaria della casa circondariale nuorese”. Lo afferma, in una nota, la presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, Maria Grazia Caligaris, facendo osservare che le “pecche” dell’istituto penitenziario ...
Ristretti Orizzonti, 5 agosto 2025 Mercoledì 6 proposta di numero chiuso per le carceri italiane. Martedì 5 agosto, a partire dalle ore 23:00, Europa Radicale trasmetterà in diretta social una veglia notturna di fronte al carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino. “A un anno esatto dalla veglia che organizzammo nello stesso luogo - afferma Igor Boni - durante la quale esponemmo i nomi delle persone che si sono tolte la vita in carcere, la situazione è peggiorata. Ribadiremo la cecità del duo Delmastro-Nordio, responsabile di continue violazioni dei diritti sia dei detenuti che degli agenti penitenziari. Daremo anche i numeri aggiornati del sovraffollamento carcerario”.
vaticannews.va, 5 agosto 2025 A un mese esatto dall’appello del Presidente Mattarella sull’emergenza carceri, si sono svolte in tutta Italia manifestazioni organizzate dalla Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale. L’intervista con il portavoce della Conferenza e garante territoriale della Regione Campania, Samuele Ciambrello. Sovraffollamento e suicidi in carcere e, ad aggravare il tutto, l’emergenza caldo: le iniziative messe in atto dal Consiglio nazionale forense impegnato a dar vita a una rete nazionale per affrontare le criticità della detenzione, nella testimonianza del presidente, Francesco Greco.
di Gaia Gazzara
milanosegreta.co, 5 agosto 2025 Un progetto che trasforma barconi in strumenti di speranza, dando ai detenuti una seconda occasione attraverso la liuteria. Il carcere di Opera, a pochi chilometri da Milano, non è solo uno degli istituti di detenzione più grandi d’Italia, ma anche un luogo dove la detenzione si fonde con la possibilità di rinascita. Tra le sue mura infatti, prende vita un’iniziativa fuori dal comune: un laboratorio di liuteria che trasforma l’arte millenaria della costruzione degli strumenti a corda in un percorso di rigenerazione per i detenuti, offrendo loro una nuova prospettiva attraverso il saper fare manuale e creativo.
di Marcello Sorgi
La Stampa, 5 agosto 2025 È uno di quei casi in cui la toppa potrebbe rivelarsi peggiore del buco. E cioè: già era stata singolare l’incriminazione della premier Meloni, dei due ministri dell’Interno Piantedosi e della Giustizia Nordio, e del sottosegretario Mantovano, delegato al controllo dei servizi segreti, per un’operazione che - certamente discutibile come quella della liberazione del torturatore Almasri, malgrado il mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale - era stata messa in pratica nell’ambito dell’attività degli stessi servizi. Un “lavoro sporco” come quelli che di tanto in tanto i governi sono costretti a coprire. E vengono pertanto protetti dal segreto di Stato, che invece, erroneamente, in quest’occasione non fu messo.
di Luca Bottura
La Stampa, 5 agosto 2025 Ieri Francesca Albanese ha pubblicato una sua foto davanti a un murale con l’immagine di Liliana Segre e una frase: “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”. Per accusarla di incoerenza nei confronti della Palestina. Mi sembra un enorme spreco che vado a spiegare. Attenzione: rischio buonismo. Albanese è una donna che ha visto l’indicibile di Gaza e l’ha denunciato. In cambio, ha ricevuto accuse gratuite e la fatwa israeliana. Segre è una donna che ha vissuto l’indicibile in un lager nazista e l’ha raccontato. In cambio, ha ricevuto minacce che la costringono da anni a vivere sotto scorta. Mi sembra un buon punto di partenza per un dialogo costruttivo.
di Giovanni De Luna
La Stampa, 5 agosto 2025 Razzismo e antisemitismo sono i semi dei paradossi insiti dentro Israele. Per quanto possiamo capire, l’odio che si respira a Gaza è soffocante. La violenza esercitata contro i palestinesi sta portando alla loro disumanizzazione: li si sopprime fisicamente ma si cerca anche di liquidarne le tradizioni, di distruggerne la cultura, di abbrutirli nella carestia e in scontri fratricidi. Le bombe e i rastrellamenti non sembrano scalfire Hamas; in compenso spingono i gazawi verso una condizione disperata e dalla vergogna, dal dolore e dalla fame sembra scaturire una rabbia vulcanica, un odio fisico, palpabile, custodito come un tesoro: la pazzia omicida, lo dicevano tanti anni fa Frantz Fanon e Jean Paul Sartre, “è l’inconscio collettivo dei colonizzati”, così come la molla ultima che li spinge verso il fanatismo religioso restringendo ...
Il Fatto Quotidiano, 5 agosto 2025 Cresce l’uso della pena capitale nella monarchia del Golfo, soprattutto nei confronti di cittadini stranieri. Dall’inizio del 2025, sono 154 le persone giustiziate per reati di droga. L’Arabia Saudita ha giustiziato otto persone in un solo giorno. A riportarlo sono i media statali. Queste nuove esecuzioni confermano l’aumento dell’uso della pena di morte nella monarchia del Golfo, soprattutto per i reati di droga e nei confronti di cittadini stranieri. L’agenzia di stampa ufficiale saudita Spa ha riferito che quattro somali e tre etiopi sono stati giustiziati sabato 2 agosto nella regione meridionale di Najran “per aver introdotto illegalmente hashish nel regno”. Un uomo saudita, invece, è stato giustiziato per l’omicidio della madre.
DOCUMENTI
Articolo: "Beati noi che siamo stati salvati. Carcere e ideologia neocapitalistica", di Marco Toti
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 10 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
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CONCORSI E BANDI