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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 2 agosto 2025

CARCERI

L’estate del nostro scontento. Il piano carceri ormai è diventato una malattia cronica recidivante

di Ornella Favero

Ristretti Orizzonti, 2 agosto 2025 L’estate in carcere è il contrario che in libertà: è triste, è soffocante, è angosciante. Ed è funestata dai “piani carcere”, che tornano a prenderci in giro con regolarità disarmante. Ho preso in mano il piano del 2014, ed è praticamente una fotocopia di quello appena presentato dal governo. Che però ha in più alcune definizioni “creative”, il nulla raccontato come se potesse davvero accadere.

Minori in carcere, è allarme: le associazioni scrivono all’Onu

vita.it, 2 agosto 2025 Antigone, Defence for Children Italia, Libera e Gruppo Abele hanno inviato una submission ufficiale al Comitato Onu che monitora l’attuazione della convenzione sui diritti dell’Infanzia per denunciare la regressione della giustizia minorile in Italia. E al ministro Salvini che vorrebbe equiparare i minorenni che compiono reato ai maggiorenni dicono che “è una resa culturale”. A fine giugno, l’appello congiunto. Ora Antigone, Defence for Children Italia, Libera e Gruppo Abele hanno inviato insieme una submission ufficiale al Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia per denunciare la regressione della giustizia minorile in Italia. Il Comitato infatti entro l’anno valuterà la situazione italiana e la società civile aveva la possibilità di presentare dei propri documenti, entro il 1° agosto.

 

I pazienti detenuti dovrebbero essere scarcerati e curati a casa

di Federico Zanon*

L’Unità, 2 agosto 2025 Pare che finalmente il ministro Nordio e il suo ministero abbiano preso atto che il grave sovraffollamento carcerario si può risolvere solo liberando persone detenute. La scelta dovrebbe ricadere sui circa 10.000 detenuti con pene inferiori a due anni, che saranno destinati a misure alternative. Si calcola che tra questi il 25% siano dipendenti da sostanze, e per loro il Ministro immagina la comunità terapeutica. Ora, la comunità terapeutica è un trattamento sanitario, che deve rispondere a un criterio di appropriatezza clinica valutato da equipe sanitarie. Non è detto che per tutti i dipendenti da sostanze detenuti la comunità sia l’intervento clinicamente più appropriato: per molti di loro potrebbe essere più appropriato un programma ambulatoriale o diurno, con collocazione presso la propria abitazione.

 

Pene uguali per minori e maggiorenni, Ciambriello: “Pessima idea, incostituzionale e populista”

Ristretti Orizzonti, 2 agosto 2025 la proposta della Lega fondata sulla presunta maturità di un sedicenne. Il Garante campano Samuele Ciambriello: “Un diritto penale simbolico, che non rispetta i principi costituzionali e i diritti umani”. Il leader della Lega Matteo Salvini, nella giornata di ieri, ha presentato una proposta di legge che prevede l’equiparazione del trattamento punitivo di maggiorenni e minori. Un intervento dal suo punto di vista necessario per contrastare l’aumento della criminalità giovanile, fondato sulla presunzione che “oggi un sedicenne è molto più maturo di un tempo, quindi è giusto che si assuma oneri e onori; se sbagli paghi”. Una iniziativa parlamentare ispirata alla storia di Giogiò Cutolo, il musicista napoletano ucciso da un minorenne.

 

Piano carceri Nordio: un’eco di promesse mancate

di Commissione Sinodale per la Diaconia Valdese

chiesavaldese.org, 2 agosto 2025 La Diaconia Valdese denuncia la necessità di un cambio di paradigma, non di annunci. In linea con le posizioni del Sinodo valdese, ricordando anche il recente allarme del Presidente della Repubblica, denunciamo l’inefficacia di misure che ignorano l’urgenza costituzionale della rieducazione, la mancanza di rispetto della dignità umana e il carattere discriminatorio di un sistema che colpisce le persone più deboli. La Diaconia Valdese, per voce del suo presidente Daniele Massa, esprime profonda delusione e sincera preoccupazione per il nuovo piano carceri presentato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio lo scorso 22 luglio.

 

GIUSTIZIA

Giustizia, contro la piaga degli “errori”

di Gerardo Villanacci

Corriere della Sera, 2 agosto 2025 La riservatezza è correlata ad una delle ferite più profonde all’immagine della giustizia ovvero quella degli errori giudiziari. Le conseguenze di una condanna ingiusta sono inestimabili. In un sistema giuridico democratico, come quello nel nostro Paese, non può essere messo in discussione il principio cardine del “al di là di ogni ragionevole dubbio” né tantomeno l’art. 27 della Costituzione che garantisce la presunzione di innocenza. Ciò non esclude che elementi sopraggiunti possano consentire di superarla a condizione che vengano valutati con estremo rigore e attraverso indagini, per quanto possibile, riservate.

 

Io dico che il reato di femminicidio serve e non ha solo valenza penale

di Valeria Valente*

Il Dubbio, 2 agosto 2025 Sono convinta che nel tempo l’istituzione del reato autonomo di femminicidio, appena approvata dal Senato e passata all’esame della Camera, possa essere riconosciuta come una pagina importante della storia dei diritti delle donne, al pari di altri leggi fondamentali quali l’abolizione del matrimonio riparatore, il riconoscimento dello stupro quale reato contro la persona, il varo del nuovo diritto di famiglia, il divorzio e la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. A partire dall’esperienza vissuta con la Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio, posso dire di avere maturato con il tempo la consapevolezza della necessità di arrivare al reato di femminicidio, cosa che mi aveva portato a sostenere pubblicamente questa ipotesi già qualche tempo prima che il governo decidesse di presentare il relativo ddl.

 

TERRITORIO

Piemonte. Carceri, scontro in Regione: Fratelli d’Italia attacca l’ex Garante

di Stefano Lorenzetti

Corriere di Torino, 2 agosto 2025 Nel giorno del passaggio di consegne tra Bruno Mellano e Monica Formaiano, nominata garante regionale per le persone private della libertà, scoppia la polemica tra Fratelli d’Italia e chi da sempre ha uno sguardo sui penitenziari: gli avvocati della Camera penale Vittorio Chiusano, il portavoce dei garanti nazionali Samuele Ciambriello, il fronte delle opposizioni in Consiglio regionale. L’antefatto sono le parole del capogruppo e del vicecapogruppo in Regione di FDI, Carlo Riva Vercellotti e Roberto Ravello. Per loro Mellano pensava solo ai detenuti. Nel giorno del passaggio di consegne tra Bruno Mellano e Monica Formaiano, appena nominata garante regionale per le persone private della libertà, scoppia la polemica tra Fratelli d’Italia e chi da sempre ha uno sguardo diretto sui penitenziari: gli avvocati della ...

 

Piemonte. Ora il Garante potrebbe “ritirarsi” dal processo contro gli agenti penitenziari a Cuneo

di Andrea Cascioli

cuneodice.it, 2 agosto 2025 FdI attacca l’uscente Bruno Mellano, accusato di “strabismo ideologico”. Le opposizioni insorgono, durissima la Camera Penale: “Non sanno nulla di diritto”. Dopo undici anni da garante regionale dei detenuti il fossanese Bruno Mellano lascia per raggiunto limite di mandato. Ex consigliere regionale con la lista Bonino Pannella, poi deputato dell’Unione, lo storico dirigente radicale era stato nominato nel 2014 dal centrosinistra ma poi confermato, coram populo, dal centrodestra, malgrado l’estemporaneo tentativo leghista di sostituirlo con un investigatore privato gradito al Carroccio.

 

Piemonte. Ciambriello. “I Garanti delle persone private della libertà personale sono autorità indipendenti”

lospiffero.com, 2 agosto 2025 Il portavoce della Conferenza nazionale dei garanti delle carceri e garante della Campania, Samuele Ciambriello, interviene sulle accuse lanciate da esponenti di FdI in Piemonte all’ex garante locale, Bruno Mellano. “Un attacco - dice il portavoce dei garanti - privo di contenuti e populista. I garanti sono autorità indipendenti e legittimati da leggi regionali e delibere. La politica aiuta, coopera, non detta regole e indirizzi alle istituzioni di garanzia. Per noi garanti delle persone private della libertà personale è la Costituzione il baluardo del nostro agire. Il collega Bruno Mellano ha ben esercitato il suo ruolo.

 

Roma. Veronica e l’inferno delle carceri: quando la dignità si perde dietro le sbarre

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 2 agosto 2025 Dalla relazione della garante di Roma emergono sovraffollamento, suicidi, sanità allo stremo. E la storia di una donna trans isolata per mesi, simbolo di un dramma che viola ogni umanità. Arrestata a Fiumicino nell’agosto 2024, Veronica finisce a Regina Coeli in isolamento. È una donna trans costretta a interrompere la terapia ormonale che seguiva da mesi, abbandonata in una cella senza supporto psicologico, con alle spalle indicazioni di tratta e la paura di essere rimpatriata e subire violenze in patria. Solo a dicembre la garante dei detenuti Valentina Calderone scopre la sua storia: quattro mesi di abbandono totale in un sistema che parla di protezione ma spesso tradisce il diritto di ogni persona a sentirsi rispettata e al sicuro.

Firenze. Carcere di Sollicciano, un incontro per tamponare l’emergenza

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 2 agosto 2025 Vertice tra l’assessore Paulesu, il Garante dei detenuti e la nuova direttrice: “Dopo Ferragosto ci rivedremo”. Potenziare la mediazione culturale per i detenuti stranieri, più borse lavoro. Sono questi due tra i punti fondamentali per tamponare l’emergenza a Sollicciano, dopo l’incontro che si è tenuto ieri tra l’assessore al Welfare Nicola Paulesu, il garante comunale dei detenuti Giancarlo Parissi e la direttrice di Sollicciano Valeria Vitrani. “È stato un momento importante - spiega Paulesu - in cui ci siamo potuti confrontare sulla situazione di Sollicciano con la direttrice, che ha dimostrato grande disponibilità al confronto.

 

Cremona. “Carcere sovraffollato e carenza di personale”

di Francesca Morandi

laprovinciacr.it, 2 agosto 2025 La visita della Camera Penale. “Criticità, ma anche molti progetti in cantiere”. Sovraffollamento e carenza di agenti. Nel carcere di Cà del Ferro la situazione continua ad essere critica. Lo è perché “ci sono 552 detenuti a fronte dei 384 regolamentari. Sarebbero 394, ma 10 posti sono inagibili. A maggio erano 539, di cui circa 388 stranieri, a maggioranza marocchini”. E lo è perché “gli agenti sono comunque sotto organico, gli educatori sono 5 anziché 6, ma, di fatto, sono 4, perché il capo area è distaccato. E ogni educatore deve gestire una media di 150-160 detenuti”. Micol Parati, presidente della Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’, consegna i dati al termine della visita di questa mattina in carcere con i colleghi Cristiana Speroni, Laura Negri, Francesco Cogrossi, Paolo Sperolini ...

 

Varese. “Ristretti in Agosto”, la Camera Penale di Varese in visita ai Miogni

varesenews.it, 2 agosto 2025 “Le carceri non siano luoghi di disperazione”. Anche quest’anno la Camera Penale di Varese ha aderito a “Ristretti in Agosto”, iniziativa nazionale promossa dall’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali Italiane, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione pubblica sulle condizioni di vita nei penitenziari italiani, soprattutto nei mesi estivi, quando il sovraffollamento e il caldo estremo aggravano situazioni già difficili. A darne notizia è la presidente Elisabetta Bertani, che ha guidato la delegazione dei penalisti in visita alla Casa Circondariale dei Miogni. L’accesso è stato autorizzato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria proprio per consentire un sopralluogo mirato alla verifica delle condizioni detentive e per lanciare un appello alle istituzioni: serve una svolta urgente, strutturale ...

 

Udine. Il carcere di ha un nuovo volto: ecco il progetto di riqualificazione

udinetoday.it, 2 agosto 2025 In questi mesi giunge al termine una riqualificazione durata anni: vi portiamo in via Spalato, nell’ex sezione femminile, per vedere le immagini di come è cambiata e immaginare le possibilità per quando i lavori saranno conclusi. C’è meno freddo “al fresco”, in via Spalato. Sta giungendo al termine la riqualificazione dell’ex sezione femminile del carcere, in disuso dai primi anni Duemila: l’edificio che una volta ospitava le donne recluse a Udine è stato ripensato in un progetto durato più di quattro anni, che ha visto nascere nuove stanze per i colloqui in presenza, un’infermeria migliorata, una biblioteca e un’aula scolastica, ma anche un teatro e un campo da calcio, dal quale si attendono grandi partite.

 

Perugia. Una seconda possibilità: 26 detenuti potranno cambiare vita grazie all’edilizia

perugiatoday.it, 2 agosto 2025 Ventisei detenuti di Capanne, prossimi alla libertà o in possesso dei parametri per uscire dal carcere negli orari diurni, hanno la possibilità di un cambio di vita, una seconda possibilità per mantenersi senza commettere crimini, grazie ai corsi di formazione nel campo dell’edilizia dove cresce sempre di più la richiesta di personale professionale. E questo grazie al Protocollo firmato nel maggio 2024 tra il Nuovo Complesso Penitenziario Perugia “Capanne”, l’Udepe di Perugia, il CESF-Scuola edile di Perugia ed i rappresentanti delle Parti sociali del settore edile (Ance Umbria, CNA Umbria, Confartigianato imprese Umbria, Lega Coop Produzione e Servizi, Fillea CGIL Umbria, Filca CISL Umbria, Feneal UIL Umbria), che ha prodotto corsi di formazione professionale nel settore dell’edilizia anche attraverso  ...

 

Treviso. Oltre le mura: un’esperienza al carcere minorile di Treviso

iusve.it, 2 agosto 2025 Il 9 e il 10 luglio, un gruppo di studenti Iusve ha colto l’opportunità di recarsi presso l’Ipm di Treviso: un’esperienza di volontariato formativa e di forte impatto. Accompagnati dal responsabile e dal referente della Pastorale universitaria, don Matteo Chiarani e Luca Salaorni, noi studenti abbiamo avuto la possibilità di relazionarci con i detenuti in un contesto privo di pregiudizi, volto alla scoperta di una realtà che spesso resta nascosta agli occhi comuni. Tutti gli studenti Iusve si sono messi in gioco con empatia e creatività, proponendo attività mirate a costruire un clima di apertura, stimolare dinamiche di gruppo e abbattere le barriere - soprattutto quelle invisibili - che ci separavano.

 

Gorizia. Il dibattito a Onde Mediterranee: “I Cpr come le carceri e i manicomi”

di Luigi Murciano

Il Piccolo, 2 agosto 2025 Il tema delle strutture per migranti accende il confronto in teatro: sul palco esperti e attivisti per una riflessione a più voci che è partita dall’eredità morale di Franco Basaglia. “Dove metto l’agitato, lo straniero, l’irregolare? La domanda sbagliata genera luoghi sbagliati”. Con questa provocazione si è aperto L’incontro “Dai diritti alle pene: manicomi, Cpr, carceri”, svoltosi l’altra sera al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca nell’ambito di Onde e Lettere Mediterranee. L’appuntamento ha offerto una profonda riflessione sulle condizioni di vita nei luoghi di reclusione, partendo dall’eredità dello psichiatra Franco Basaglia per approdare alle criticità attuali. Che per la cittadina della Fortezza vuol dire, soprattutto, Cpr.

 

CULTURA

Il vuoto dentro (e fuori)

di Fiorenza Sarzanini

Corriere della Sera, 2 agosto 2025 Il carcere imprigiona anche la vita affettiva dei reclusi. E la solitudine è pena aggiuntiva che non sembra interessi chi vive oltre le sbarre. Anche se ne “brutalizza” l’esistenza. Lo racconta in prima persona l’ex detenuto Gianluca. Queste sono le lettere che la giornalista Donatella Stasio e Gianluca si sono scambiati prima di scrivere L’amore in gabbia, edito da Castelvecchi. Gianluca è stato arrestato quando aveva 17 anni ed è stato detenuto per 11 anni. La sua è una storia di droga, di violenze. Ma è soprattutto una storia di solitudine. Ora fa l’imprenditore. Questo scambio di lettere fa ben capire perché la sua è una storia che merita di essere letta.

 

L’indisciplina consapevole di Cenerentola secondo Punzo

di Gabriele Rizza

Il Manifesto, 2 agosto 2025 In scena la nuova creazione della Compagnia della Fortezza. La favola di Cenerentola scarta il mito della pura e semplice fantasia e poggia su pilastri di monumentale spessore: arte, scienza, conoscenza. Ne è convinto Armando Punzo che la mette al centro della sua ultima avventura teatral carceraria, allestendo un sontuoso apparato visivo, spalmato con perizia scenografica da consumato illusionista, nella grande spianata all’interno del carcere di Volterra. Il cortile della Fortezza medicea, già sede di labirintiche peregrinazioni, diventa ora una incandescente tavolozza pittorica, che abbraccia un po’ tutto il secolo breve: dalle impacchettature di un Christo e Jeanne-Claude alla metafisica di un De Chirico passando per l’action panting di un Pollock, l’astrattismo geometrico di un Malevic, il surrealismo ...

 

AFFARI SOCIALI

Vivere e morire: la libertà non è mai astratta

di Mauro Magatti

Corriere della Sera, 2 agosto 2025 È giusto che ciascuno possa scegliere se e quando avere figli, così come è importante che si possa esprimere la propria volontà rispetto alla fine della vita. Tuttavia, la libertà individuale, da sola, non è sufficiente. Non si nasce né si muore in astratto, ma dentro un sistema di relazioni, servizi, strutture materiali e simboliche. Nascere e morire, venire al mondo e lasciarlo. Per secoli, le soglie fondamentali della vita sono state considerate eventi naturali, inscritti dentro ritmi biologici e regolati da culture stabili di matrice religiosa. In pochi decenni è cambiato tutto. Il combinarsi dell’innovazione tecnologica (si pensi, per fare l’esempio più banale, alla pillola) e dei mutamenti culturali fanno si che oggi la nascita e la morte non siano più vissute come eventi dati, ma come “fatti sociali”.

Il fine vita, la dignità negata e la disobbedienza civile che cambia la legge

di Filomena Gallo

Il Domani, 2 agosto 2025 L’intervento della segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, avvocata di Martina Oppelli, morta in Svizzera dopo tre “no” alla richiesta di suicidio assistito: “Si è vista negare il diritto all’autodeterminazione”. Depositata al Senato una proposta di legge di iniziativa popolare: “È un tema che riguarda tutte e tutti: non può essere lasciato alla forza residua di chi soffre”. Martina Oppelli è morta in Svizzera il 31 luglio 2025, dopo oltre vent’anni di convivenza con una forma avanzata di sclerosi multipla. Aveva chiesto per tre volte alla propria azienda sanitaria di accertare i requisiti per accedere, in Italia, al suicidio medicalmente assistito previsto dalla sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019.

 

Migranti. Cpr in Albania, riparte lo scontro tra diritti e propaganda

di Flavia Perina

La Stampa, 2 agosto 2025 L’emergenza immigrazione, quella con la grancassa, è ormai un ricordo abbastanza lontano perché la sentenza della Corte europea sui cosiddetti Paesi sicuri suoni come l’eco di un’altra epoca, una vecchia questione di principio irrisolta - chi ha il diritto di stabilire le regole delle espulsioni? - più che un verdetto legato alle cronache dell’attualità. Il sito del Viminale aggiorna quotidianamente il bollettino degli sbarchi, anche se nessuno lo guarda più. Nel 2025 sono stati poco più di 36mila, quota modesta rispetto alla stagione del grande allarme, il 2023, quando furono 90mila: una cifra utile alla destra, che aveva appena vinto le elezioni cavalcando quel tema, per decretare l’avvio di un nuovo corso. Fu subito stato d’emergenza nazionale, e poco dopo il protocollo Italia-Albania suggellò l’idea di rimpatri immediati ...

 

Migranti. Corte Ue: “Designazione Paesi sicuri deve essere valutata dai giudici”

di Valentina Santarpia

Corriere della Sera, 2 agosto 2025 Palazzo Chigi replica: “Si tratta di responsabilità politiche”. Uno Stato membro non può considerare un Paese sicuro se non offre una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione. Palazzo Chigi: “La giurisdizione rivendica spazi che non le competono”. L’Associazione magistrati: “Dimostrato che nessuno remava contro il governo”. La designazione di un paese terzo come “paese di origine sicuro” deve poter essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo. Lo ha deciso la Corte di Giustizia dell’Unione europea pronunciandosi sul ricorso contro la procedura di frontiera nei Cpr in Albania. Una sentenza che “sorprende” il governo italiano che nei mesi scorsi ha avuto uno scontro acceso con i giudici che bloccavano le procedure di rimpatrio: “Ancora una volta la giurisdizione, questa ...

 

Migranti. La Corte Ue ha solo detto no alle scorciatoie se si tratta di diritti umani

di Danilo Paolini

Avvenire, 2 agosto 2025 Sostenere che la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea “smonta” il cosiddetto modello Albania costruito dall’attuale Governo italiano (e per altro apprezzato da altri partner dell’Ue, nonché dalla stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen) corrisponde a verità, ma non esaurisce i termini della questione. Una questione che va oltre le politiche migratorie di un singolo esecutivo nazionale e ha a che fare con principi di diritto superiori. Anzi precedenti, nel senso che vengono prima. Lo Stato di diritto, infatti, si fonda sul principio che la legge nasce per tutelare il singolo dal possibile arbitrio del potere costituito. Lo stesso potere che viene suddiviso proprio per scongiurare concentrazioni e abusi.

 

Migranti. La linea del Governo: i Centri restano aperti. E Meloni sulla Cei: “Toni che respingo”

di Marco Cremonesi

Corriere della Sera, 2 agosto 2025 La premier non si ferma davanti alla sentenza della Corte europea e rilancia il ruolo dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio. La risposta a monsignor Perego. Avanti tutta, senza incertezze. Palazzo Chigi e l’intero governo hanno preso non male ma malissimo il pronunciamento della Corte di giustizia europea. Nonostante la norma fosse stata scritta nello scorso ottobre tenendo conto delle precedenti sentenze, in Lussemburgo hanno messo paletti che rimettono in discussione le strategie di contrasto all’immigrazione che per il governo sono uno degli asset fondamentali. E infatti, una dura nota di risposta è arrivata a Palazzo Chigi a strettissimo giro, meno di un’ora e mezza dopo la diffusione della pronuncia della Corte. E la linea non cambia: “Il centro albanese rimane aperto e sarà pienamente utilizzato”.

 

Migranti. Le “memorie” con cui Francia, Germania e Bruxelles hanno sostenuto l’Italia contro la Corte Ue

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 2 agosto 2025 I due Paesi e la Commissione europea hanno appoggiato una tesi di fondo che è la stessa alla base della scelta italiana: cioè che la valutazione sulla sicurezza di un Paese terzo non può essere trasformata in una decisione giurisdizionale automatica. La sentenza con cui la Corte di giustizia dell’Unione europea ha affondato l’impianto italiano sui cosiddetti “paesi sicuri” non è solo una sconfessione del decreto legge Meloni del 2024. È, se si guarda con onestà intellettuale al dibattito che ha preceduto la decisione, una sconfessione di una linea condivisa da gran parte dell’Europa politica. O, per essere più precisi: la sentenza della Corte è uno schiaffo non soltanto al governo italiano, ma anche al governo tedesco, a quello francese e alla Commissione europea.

 

Migranti. Perché è corretto affidarsi ai giudici per valutare i Paesi d’origine

di Vladimiro Zagrebelsky

La Stampa, 2 agosto 2025 La sentenza pubblicata ieri della Corte di Giustizia dell’Unione europea risponde ai quesiti postile dal Tribunale di Roma, da altri giudici e anche dalla Corte di Cassazione sulla interpretazione da dare alle norme europee relative alla nozione di “Paese di origine sicuro”, ai fini del giudizio di compatibilità delle norme italiane con quelle europee. Come si ricorda, le decisioni dei giudici di interpellare la Corte di Giustizia sono state nei mesi scorsi terreno di violente prese di posizione da parte di esponenti della maggioranza governativa. Il nocciolo fondamentale delle critiche governative stava e sta nella rivendicazione - il governo essendo “eletto” - del diritto di non essere impedito da giudici “non eletti”, di sviluppare la propria politica in materia migratoria.

 

Migranti. La Corte di Giustizia Ue boccia il governo Meloni e i suoi “trucchi” sui Paesi sicuri

di Gianfranco Schiavone

L’Unità, 2 agosto 2025 Un Paese di origine è sicuro se lo è per tutti, ha chiarito la Cgue, e l’ultima parola spetta al giudice. Spazzato via l’escamotage delle “eccezioni” utilizzato dall’esecutivo per includere casi come l’Egitto. Il 1° agosto 2025 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Cgue), ha pubblicato l’attesa sentenza nelle cause riunite C-758/24 [Alace] e C-759/24 [Canpelli]. Come noto, la vicenda ebbe inizio con il trasferimento nel centro di Gjader in Albania di un gruppo di cittadini bengalesi cui la domanda di asilo fu rigettata per manifesta infondatezza il 17 ottobre 2024 dopo un esame sommario condotto in poche ore, applicando la cosiddetta “procedura accelerata di frontiera” in ragione della loro provenienza da un paese di origine che il Governo italiano aveva qualificato come “di origine sicuro” tramite un decreto legge.

 

Cassese: “Quella della Corte di giustizia europea sui migranti è una sentenza inutile e suicida”

di Ruggiero Montenegro

Il Foglio, 2 agosto 2025 Il professore e giudice emerito della Corte costituzionale: “La sentenza sui migranti rischia di rendere l’Unione europea una babele dei diritti”. “È una sentenza inutile. E suicida perché sembra affermare che l’Ue non è un ordine giuridico unitario, ma una babele di diritti”, dice al Foglio il professore Sabino Cassese. Il giudice emerito della Corte costituzionale commenta la sentenza della Corte di giustizia europea che ieri ha assestato un altro colpo al modello Albania e alla politica migratoria del governo. Secondo Palazzo Chigi si tratta di un’invasione di campo. Meloni ha accolto la notizia “con sorpresa”, mentre era in Turchia per un vertice con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e con il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdulhamid Mohammed Dabaiba in cui si è parlato proprio della gestione dei flussi migratori.

 

Ora è meno “sicuro” anche il nuovo Patto asilo e migrazione

di Agostina Latino

Il Manifesto, 2 agosto 2025 La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 1° agosto 2025, che affronta questioni pregiudiziali relative all’applicazione della Direttiva 2013/32/UE sulla protezione internazionale, in particolare riguardo al concetto di “Paese di origine sicuro”, segna un punto di svolta nel dibattito giuridico e politico. La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 1° agosto 2025, che affronta questioni pregiudiziali relative all’applicazione della Direttiva 2013/32/UE sulla protezione internazionale, in particolare riguardo al concetto di “Paese di origine sicuro”, segna un punto di svolta nel dibattito giuridico e politico sul nuovo Patto Europeo sull’Asilo e la Migrazione sotto (almeno) tre profili. In primo luogo, impone un rafforzamento del controllo giurisdizionale in quanto stabilisce che la designazione ...

DOCUMENTI

Breve presentazione del libro "Di sasso in sasso" di Arrigo Cavallina (Echos Edizioni, 2023)", di Carlo Lunardelli

Articolo. "Pene sostitutive e reati ostativi: per la Corte costituzionale le questioni di legittimità non sono fondate"

Articolo. "Una garanzia fondamentale tuttora in cerca di effettività: la ragionevole durata del processo", di Sergio Lorusso

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 4 al 10 agosto 2025

Progetto "Summer Days 2025" dell'Associazione CRIVOP Italia ODV (Vari istituti penitenziari, fino al 31 agosto 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno. "Leggi criminogene e restringimento della dialettica democratica: quali strumenti e quali spazi per il dissenso?" (Paluzza-UD, 12 - 14 settembre 2025)

Summer School. "50 anni di ordinamento penitenziario: il carcere come specchio delle trasformazioni sociali in Italia" (Torino, dal 15 al 19 settembre 2025)

Convegno: "I nodi irrisolti delle misure di sicurezza a contenuto terapeutico" (Torino, 18-19 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CORSI DI FORMAZIONE 

VIII° Corso di formazione Marcoleone Bondi. "Difesa penale ed esecuzione: una visione prospettica" (Venezia, dal 17 ottobre al 28 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 15 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)