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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 28 agosto 2025

di Elton Kalica

Ristretti Orizzonti, 28 agosto 2025 La tragica morte di Cecilia De Astis, investita da tre bambini rom alla periferia di Milano, ha immediatamente acceso i riflettori mediatici e il dibattito politico. Le prime reazioni non sono arrivate da chi, con responsabilità istituzionali, avrebbe dovuto interrogarsi sulle cause profonde di una simile vicenda, ma da chi da anni cavalca il tema della “sicurezza” come cavallo di battaglia propagandistico. Il leader della Lega ha prontamente colto l’occasione per rilanciare la sua proposta di “ruspe” contro i campi rom, trasformando la morte di una persona in uno strumento di legittimazione di odio verso un popolo.

 

di Daniela De Robert

vocididentro.it, 28 agosto 2025 Voci di dentro è il nome di questo giornale, che ha l’ambizione di portare fuori il racconto del mondo di dentro. Quello che scorre dietro le sbarre e i muri di cemento nell’indifferenza dei più. Ma le voci di dentro sono sempre più flebili di questi tempi, un po’ per il caldo insopportabile nelle celle affollate oltre ogni limite, anche oltre quei tre metri quadri a testa che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha indicato come soglia minima al di sotto della quale c’è una forte presunzione di trattamento inumano e degradante (vietato dall’articolo 3 della Convenzione europea insieme alla tortura). È lo stesso Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria a registrare queste situazioni. Al 31 luglio dieci persone detenute vivevano in uno spazio vitale inferiore ai tre mq. Molte di più quelle tra i tre e i quattro mq: 15.314.

 

di Giancamillo Palmerini

ilsussidiario.net, 28 agosto 2025 Al Meeting di Rimini si è parlato anche dell’importanza del lavoro in carcere e del ruolo rieducativo della pena. Non solo Mario Draghi e Giorgia Meloni al Meeting di Rimini che si è appena concluso, ma anche tanti altri, più o meno rilevanti a livello mediatico, incontri e dibattiti in cui si affrontano i grandi temi dell’attualità italiana ma non solo. Nei giorni scorsi, ad esempio, partendo da un corposo lavoro di studio, ma anche di proposte, prodotto dal Cnel di Brunetta nelle scorse settimane, sulla questione “recidiva zero” e sul ruolo rieducativo, come ci ricorda anche la nostra Costituzione del 1948, della pena.

 

di Edmondo Bruti Liberati

Il Dubbio, 28 agosto 2025 Il carcere che conosciamo ha poco più di due secoli: progresso rispetto a pene corporali, mutilazioni, deportazione e pena capitale, spesso con supplizi aggiuntivi. La storia è di riforme per una pena più rispettosa della dignità delle persone e più idonea a prevenire la recidiva; soprattutto limitarla come extrema ratio per i reati più gravi e allargare le possibilità di pene alternative. Ma è anche storia di regressi di fronte a gravi fatti di criminalità, e ancor più di fronte alle campagne “law and order”. Sono gli Stati Uniti la democrazia che più paga lo scotto di queste campagne. Permane la barbarie della pena di morte, che i democratici non hanno mai avuto il coraggio di affrontare alla radice, limitandosi alle “moratorie”, facilmente spazzate via da repubblicani al potere.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 28 agosto 2025 Rendere più difficile la concessione di permessi premio per chi è condannato per mafia o terrorismo. È questo l’obiettivo del disegno di legge presentato alla Camera dalla presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, insieme ad altri deputati. La proposta vincola la concessione dei permessi al parere dei pubblici ministeri, fino ad oggi non obbligatorio. L’iniziativa nasce a seguito di articoli di Repubblica che avevano documentato come alcuni esponenti di spicco delle associazioni mafiose avessero trascorso periodi fuori dal carcere durante le festività natalizie e pasquali. Nei primi mesi del 2025, i permessi concessi sono stati quasi 200.

 

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 28 agosto 2025 Al meeting di Cl duro affondo della premier contro una parte della magistratura. La replica dell’Anm: “Noi non facciamo opposizione”. “Andremo avanti con la riforma della giustizia nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento”. Non usa mezzi termini la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ieri di fronte alla platea “amica” del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini ha rilanciato sulla separazione delle carriere e non solo, in vista del referendum che andrà in scena con ogni probabilità nel 2026.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 28 agosto 2025 Il segretario di Area democratica per la giustizia: “Noi schierati? Ma se ci sono anche indagini sul centrosinistra”. “Finiscono le ferie e ricomincia la campagna contro la magistratura. I giudici italiani non si intromettono nelle scelte governative ma si limitano a fare il loro dovere: garantire i diritti di tutti gli essere umani, così come sanciti dalle leggi italiane e da quelle internazionali che il nostro paese riconosce. Affermare il contrario non fa il bene delle istituzioni della Repubblica”. È pressoché istantanea la reazione di Giovanni Zaccaro, giudice della Corte d’appello di Roma e segretario di Area democratica per la giustizia, all’attacco di Giorgia Meloni dal palco del meeting di Rimini.

 

di Bruno Larosa

L’Unità, 28 agosto 2025 A volte è necessario scrivere di fenomeni che riguardano la nostra società senza perseguire fini scientifici, facendolo per far conoscere il proprio pensiero su argomenti che, solo apparentemente, appartengono a un settore specialistico come quello del Disegno di legge di iniziativa governativa per la riforma del Titolo IV della Costituzione, che per i più tratta della separazione delle carriere del Giudice da quella del P.M. Una proposta nevralgica, seppur non risolutiva, per un’ineludibile miglioramento del servizio della giustizia penale, che deve essere sostenuto anzitutto da coloro che hanno una visione progressista della società, più sensibili di altri ai temi della giustizia e alle preoccupanti conseguenze che derivano dai risultati di un sondaggio condotto da Alessandra Ghisleri per LA7 ...

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 28 agosto 2025 Tra un mese l’Unione delle Camere Penali italiane si riunirà a Catania per il XX Congresso ordinario, probabilmente l’ultimo prima del referendum sulla riforma costituzionale della separazione delle carriere, che dovrebbe tenersi nella tarda primavera 2026. Il titolo dell’evento è appunto “La giustizia che sarà - Il Giudice e le parti: ruoli, funzioni, culture”. Sarà ovviamente un momento di riflessione collettiva sulla battaglia delle battaglie per i penalisti italiani, tanto è vero che qualcuno - come battuta ma non tanto - sostiene che “se vinceranno i “sì” al referendum l’Ucpi si deve sciogliere, se vinceranno i “no” l’Ucpi deve comunque sciogliersi”.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 28 agosto 2025 Nelle ultime settimane sui quotidiani sono state riversate decine di chat, spesso penalmente irrilevanti, di soggetti indagati (e non) coinvolti nell’inchiesta milanese sull’urbanistica. Colpa di un enorme vuoto normativo che consegna ai pm poteri immensi. E la riforma annunciata dal ministro è bloccata. Decine di chat scambiate tra i soggetti indagati (e non) nella maxi inchiesta milanese sull’urbanistica sono state pubblicate nelle ultime settimane sui principali quotidiani italiani. Conversazioni in molti casi dal contenuto penalmente irrilevante. Non si tratta di un caso isolato.

 

di Gaetano Amatruda

avantionline.it, 28 agosto 2025 C’è qualcosa di profondamente ingiusto, quasi disumano, nella vicenda di Gianni Alemanno. Da mesi, l’ex sindaco di Roma è rinchiuso nel carcere di Rebibbia, condannato a un anno e dieci mesi per traffico di influenze illecite: un reato che non esiste nel mondo, dai contorni nebulosi, “evanescente”. È una formula moralistica e non una fattispecie penale chiara. Alemanno sta pagando un prezzo altissimo. Eppure, quello che colpisce di più non è solo la severità di questa vicenda, ma il silenzio assordante della politica, della sinistra che rinuncia ad una riflessione seria e soprattutto di quella destra che Alemanno ha servito per tutta la vita, che ha contribuito a costruire e rappresentare, che ha portato al governo di Roma e dell’Italia.

 

La Verità, 28 agosto 2025 Ha superato le 1.000 firme la petizione su change.org che chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di concedere la grazia a Renato Vallanzasca, il “bel René”, ex capo della banda della Comasina e simbolo della mala milanese degli anni Settanta. Condannato a quattro ergastoli e a 295 anni complessivi di carcere per rapine, sequestri e omicidi, Vallanzasca ha trascorso oltre mezzo secolo dietro le sbarre. Oggi ha 75 anni e vive in una Rsa di Rubano, nel padovano, specializzata in Alzheimer e demenze. Come racconta Tino Stefanini, ex compagno di banda insieme a Osvaldo “Cico” Monopoli, “la situazione di Vallanzasca è quella di una persona gravemente malata, che ha smarrito la memoria, vive in uno stato di demenza, non riesce più a parlare e a stare in piedi.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 28 agosto 2025 Per la Cassazione, sentenza n. 29849 depositata oggi, anomalie caratteriali o alterazioni della personalità non danno luogo alla non imputabilità. Linea dura della Cassazione sulla non imputabilità dell’imputato nel caso di uccisione della convivente e della di lei madre. La Prima Sezione penale, infatti, con riguardo ad un gravissimo caso di cronaca, ha affermato che ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, “se è vero che anche i disturbi della personalità, che non sempre sono inquadrabili nel ristretto novero delle malattie mentali, possono rientrare nel concetto d’infermità, è del pari certo che ciò si afferma con la necessaria specificazione che tale approdo può darsi soltanto quando essi siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di ...

 

Il Dubbio, 28 agosto 2025 Altri due suicidi in due giorni nelle carceri italiane: uno a Barcellona Pozzo di Gotto e l’altro a Busto Arsizio. Nella casa circondariale “Vittorio Madia” di Barcellona Pozzo di Gottosi è tolto la vita un uomo di 48 anni, di nazionalità indiana, detenuto per un’inchiesta su maltrattamenti in famiglia. È il terzo caso registrato nell’istituto in circa sei mesi.

 

varesenews.it, 28 agosto 2025 Un detenuto italiano di 61 anni si è tolto la vita nella mattinata di martedì 27 agosto nel carcere di Busto Arsizio. Era recluso da appena dieci giorni, in seguito all’applicazione del cosiddetto “codice rosso”. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso da parte della Polizia penitenziaria e del personale sanitario. Con questa tragedia, salgono a 56 i suicidi tra i detenuti nelle carceri italiane dall’inizio del 2025, ai quali si sommano anche tre suicidi tra gli operatori penitenziari. “Il carcere di Busto Arsizio - si legge nella nota della Uilpa - si conferma come uno dei penitenziari più sovraffollati del Paese: 423 detenuti stipati in 211 posti, praticamente il doppio della capienza prevista”.

 

di Francesco De Felice

Il Dubbio, 28 agosto 2025 “Bisogna aver visto”, scriveva Piero Calamandrei nel 1948 denunciando la disumanità delle carceri italiane. Parole che oggi, a distanza di oltre settant’anni, risuonano ancora con forza. Lo ha ricordato la visita compiuta il 14 agosto 2025 alla Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, organizzata dalla Camera Penale “Alfredo Cantàfora” nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane e dal suo Osservatorio Carcere. Un appuntamento che non è solo simbolico: entrare dietro le sbarre nel giorno di Ferragosto, mentre il Paese festeggia, significa guardare da vicino la realtà quotidiana di chi vive recluso, in condizioni che spesso sconfinano nella negazione dei diritti fondamentali.

 

lacnews24.it, 28 agosto 2025 I rappresentanti dei lavoratori che si occupano del funzionamento amministrativo e psico-sociale degli Istituti penitenziari lasciano la conferenza denunciando le omissioni del sottosegretario alla Giustizia: “Qui non ci sono solo sbarre e divise”. Ieri mattina il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha visitato la Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, ribadendo l’impegno del Governo per la sicurezza e il rafforzamento della Polizia penitenziaria. Tuttavia, il suo intervento ha suscitato polemiche per l’assenza di riferimenti al comparto Funzioni Centrali, il settore che garantisce quotidianamente il funzionamento amministrativo, educativo e psico-sociale degli istituti penitenziari.

 

nove.firenze.it, 28 agosto 2025 Visita di Casini (Italia Viva) al penitenziario fiorentino: “Condizioni che definire drammatiche è poco”. “Durante la mia visita al carcere di Sollicciano di questa mattina ho avuto modo di parlare direttamente con alcuni detenuti, ascoltando le loro richieste e i loro bisogni. Mi hanno chiesto più opportunità di lavoro volontario per non stare fermi e attività riabilitative semplici, come il giardinaggio, che quest’anno hanno potuto svolgere soltanto una volta. Ho potuto constatare con i miei occhi condizioni che definire drammatiche è poco: celle sovraffollate con 6 o 7 persone, segni di cimici sulla pelle, strutture fatiscenti segnate da muffa, infiltrazioni e infestazioni, condizioni igienico-sanitarie precarie e un’emergenza psichiatrica che riguarda quasi la metà della popolazione carceraria toscana.

 

di Andrea Cascioli

cuneodice.it, 28 agosto 2025 Il “carcere modello” promesso un anno fa ad Alba non esiste ancora. Ne aveva parlato Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento dei detenuti, in una visita al carcere “Giuseppe Montalto” a ridosso delle elezioni dello scorso anno. La riapertura completa della casa di reclusione si attende dal 2016, quando un’epidemia di legionella portò allo sgombero dell’istituto di pena. Nel frattempo, la perdita del tribunale cittadino l’aveva già “retrocessa” dal rango di casa circondariale. Se tutto va come previsto, i lavori dovrebbero terminare a ottobre e portare la capienza a 180 detenuti circa. Agli amministratori albesi il provveditore regionale delle carceri, Mario Antonio Galati, ha spiegato che l’idea è quella di inserire il penitenziario nel circuito dei detenuti di media sicurezza, con ...

 

di Emanuele Floris

L’Unione Sarda, 28 agosto 2025 Tappa in Sardegna per accendere i riflettori sulla condizione di isolamento e sofferenza dei detenuti. Avvocati stamattina in visita a Bancali. Stavolta come rappresentanti della Camera Penale Enzo Tortora di Sassari e per l’iniziativa “Ristretti ad agosto”, promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane. Una attività nata con l’intento di accendere i riflettori sulla condizione di isolamento e sofferenza delle persone private della libertà personale, in un periodo dell’anno in cui le criticità e l’isolamento stesso sono più forti, e soprattutto per manifestare vicinanza e attenzione ai detenuti.

 

di Marco Santoro

Corriere del Mezzogiorno, 28 agosto 2025 Il progetto di Webuild e del ministero della Giustizia: i primi 4 detenuti sono stati già formati e assunti. In corso i colloqui per altri 5 candidati da inserire su un cantiere ad Avellino. L’obiettivo è avviare un percorso di reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. E quindi, una volta scontata la pena, nella società. Da questi presupposti nasce il progetto che vede coinvolti l’azienda Webuild e il ministero della Giustizia con la collaborazione del Provveditorato della Campania. Una iniziativa che prevede l’assunzione di circa dieci persone da inserire nei cantieri edili. Partita con i primi candidati selezionati dal carcere di Benevento.

 

di Christian Masiello

itvonline.news, 28 agosto 2025 Nell’ambito del Laboratorio Sperimentale per la Sanità penitenziaria Eleonora Amato” che vede Caserta Azienda pilota in Campania, l’Asl di Avellino entra con il suo personale nella attività di prevenzione oncologica riguardanti gli Istituti di pena sotto la sua competenza. L’Asl di Avellino entra nel Laboratorio Sperimentale per la Sanità penitenziaria che vede l’Azienda sanitaria di Caserta riferimento pilota in Campania. Con il suo personale la Direzione Generale di via degli imbimbo parteciperà attivamente ad un programma globale di prevenzione oncologica riguardanti gli Istituti di pena sotto la sua competenza. La diagnosi precoce anche grazie ad un programma di screening per il tumore del colon, della mammella e della cervice uterina (collo dell’utero), saranno attivati all’interno delle carceri irpine.

 

opesitalia.it, 28 agosto 2025 Un campo da calcio o un impianto sportivo possono rivelarsi come degli strumenti di riscatto e inclusione? La risposta è: sì, al 100%. È con questo presupposto che il progetto “Legalmente Sport”, finanziato dal Bando Carceri di Sport e Salute SpA e realizzato da Istruzione Formazione e Lavoro, Opes, Modavi e Accademia Togliani, prenderà il via il prossimo 30 agosto, presso la Casa circondariale di Frosinone. La giornata si aprirà con un momento istituzionale, per proseguire poi con una partita di calcio tra i detenuti e la squadra del Ferentino Calcio che milita nel campionato di Eccellenza. L’obiettivo di un simile appuntamento è duplice: da una parte si prefigge di presentare il progetto; dall’altra, invece, si vuole dimostrare come lo sport possa fungere da veicolo di comunicazione e socializzazione.

 

di Guido Vitiello

Il Foglio, 28 agosto 2025 Nel giugno del 1997 Salvatore Ferraro fu arrestato e si fece sedici mesi di prigione da presunto innocente. Vi propongo un passo dal suo raccontino “La leggenda della nascita del carcere”, che si legge nel suo memoriale. Michel Foucault ci ha abituati a considerare l’istituzione delle prigioni moderne come il compimento dell’Illuminismo, la conseguente incarnazione della sua logica disciplinare, ma siamo certi che sia così? Esiste una versione apocrifa della storia, che dobbiamo al lampo di chiaroveggenza di un detenuto-filosofo. Nel giugno del 1997 Salvatore Ferraro fu arrestato con l’accusa di favoreggiamento nell’omicidio della studentessa Marta Russo. Si fece sedici mesi di prigione da presunto innocente (e non solo presunto, per quanto mi riguarda).

 

di Anna Foa

La Stampa, 28 agosto 2025 Mentre a Gaza la situazione precipita ogni giorno di più verso un genocidio conclamato, in Italia la discussione si è concentrata negli ultimi giorni sul problema del boicottaggio culturale: si deve, si può boicottare la cultura, si è detto a proposito dell’appello a escludere l’attrice israeliana Gal Gadot dal Festival di Venezia fatto da numerosi intellettuali e cineasti? La cultura non dovrebbe essere un ponte di pace e non un muro di esclusione, ci si è chiesti? E l’attrice in questione, protagonista del riadattamento del cartone animato di Disney, Biancaneve, è stata esclusa perché israeliana o per le posizioni assunte in passato rispetto alla distruzione israeliana di Gaza?

 

di Elena Loewenthal

La Stampa, 28 agosto 2025 Una mappa rossa grondante sangue che, in ottemperanza a uno slogan ormai popolare in tutto il mondo, ha per confini un fiume e un mare (anche se molti degli attivisti per la causa non ha idea di quale fiume e quale mare si tratti). In sovraimpressione un titolo che dice “Venice for Palestine”. Il manifesto e la campagna sono promossi dal comitato V4P che si dichiara contro il genocidio a Gaza e contestualmente ha chiesto e ottenuto il ritiro dell’invito al Festival a Gal Gadot e Gerald Butler, l’una perché è israeliana e l’altro perché nel 2018 ha partecipato a un evento a sostegno delle forze armate israeliane.

 

di Paolo Lambruschi

Avvenire, 28 agosto 2025 Cresciuto nello stesso campo dei quattro bambini che hanno investito e ucciso Cecilia De Astis, grazie alla rete dei volontari di Sant’Egidio ha iniziato a studiare e ha trovato un lavoro. Sarà il Comune di Milano, con la sua struttura di servizi sociali, ad assumersi la responsabilità genitoriale dei quatto ragazzini dagli 11 ai 13 anni che l’11 agosto travolsero e uccisero a bordo di un’auto rubata a dei turisti francesi Cecilia De Astis, in via Saponaro, per poi fuggire lasciandola agonizzante. La decisione è stata presa dal giudice delegato del Tribunale dei minori Ciro Iacomino che ha affidato al Comune due fratellini di 11 e 13 anni (il più grande era alla guida dell’auto, nessuno di loro, data l’età, imputabile) e di una undicenne che erano a bordo della vettura.

 

di Paolo Giordano

Corriere della Sera, 28 agosto 2025 Il dramma dei naufragi. I rapporti difficili con la Libia, il lavoro delle navi Ong. La politica italiana corregga la rotta. Al cospetto di due crisi maggiori - Gaza e l’Ucraina - la questione del Mediterraneo retrocede. E dire che è stata una fine dell’estate movimentata nel Canale di Sicilia. Il 13 agosto un numero imprecisato di persone, almeno ventisette fra cui una bambina di undici mesi, sono morte in un naufragio al largo di Lampedusa. Si tratta di un bilancio particolarmente cruento che tuttavia non si è meritato neppure un nome, a differenza di Cutro o Roccella Jonica. Senza un nome è già stato dimenticato.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 28 agosto 2025 Poche soluzioni, tante parole. La convergenza Ue-Italia è un gioco facile: ma non ci sono meriti, l’Europa va a destra. Mentre a Rimini la premier Giorgia Meloni si addentra “nel fronte delle migrazioni” vantandosi di aver “abbattuto drasticamente gli ingressi irregolari ma soprattutto ridotto i morti in mare” a Lampedusa si contano oltre 800 sbarchi in ventiquattro ore e si dà un nome a tre cadaveri recuperati dalla ong Nadir: tre sorelle di 9, 11 e 17 anni identificate da madre e fratello. Davanti alla platea del meeting di Comunione e liberazione la leader FdI dà una copertura cristiana alle politiche anti-migranti tirando in ballo il cardinale guineano Robert Sarah, considerato un oppositore del papato bergogliano, e le sue preoccupazioni identitarie sui giovani che lasciano “la loro terra e il loro popolo”.

 

di Francesca Ghirardelli

Avvenire, 28 agosto 2025 Viaggio nei luoghi di transito di chi fugge dalle guerre e tenta di entrare in Europa via terra: qui arrivano anche i familiari che non hanno più notizie dei loro cari e cercano almeno “un corpo”. Sono le sette del mattino e Nihad Suljic con Vlasta Markovic fermano l’auto di fronte al fiorista che li aspetta. Ritirano rose bianche e corone di fiori. Le sistemano nel baule dell’utilitaria cercando di non sciuparle, perché nell’abitacolo devono lasciare il posto per due volontarie bosniache che salgono a Zvornik, più a est, sulle rive della Drina. Insieme proseguono fino a Bratunac, Bosnia orientale, dove altri attivisti li attendono, con polizia, vigili del fuoco, stampa locale.

 

di Alessia Arcolaci

Il Domani, 28 agosto 2025 Le opposizioni attaccano il sindaco Lepore per l’iniziativa. Ma la sperimentazione si basa su dati e studi scientifici. L’epidemiologo e ricercatore esperto nelle dipendenze, Raimondo Pavarin: “Si fa molto allarmismo ma nessuno si sta preoccupando di che cosa fare. Dare le pipe da crack significa iniziare a occuparsi della salute di queste persone”. Bologna distribuirà pipe in alluminio gratuite ai consumatori di crack. Un annuncio del Comune che ha scatenato la reazione dell’opposizione con la minaccia, attraverso le parole dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Stefano Cavedagna, di denunciare il sindaco Matteo Lepore perché “incentiva il consumo di droga”.

 

di Goffredo Buccini

Corriere della Sera, 28 agosto 2025 Gaza e Israele. Il divorzio totale dalla verità del nemico è uno dei frutti più tossici di ogni guerra. Una distanza profonda va aprendosi tra ciò che noi vediamo di Israele e ciò che Israele vede di sé. È uno iato che rende difficile persino interpretare i fatti, sempre sospesi tra verità e menzogna, mentre il discredito internazionale di Netanyahu e dei suoi ministri aumenta di strage in strage, l’ultima delle quali all’ospedale Nasser di Khan Younis. Ancora martedì il Paese è stato attraversato da un’ennesima ondata di proteste, con blocchi stradali e cortei contro la guerra condotta a Gaza ormai da quasi settecento giorni. Lo scontro asimmetrico tra una potenza altamente tecnologizzata e un gruppo terrorista incistato dentro la propria popolazione può avere forse un esito scontato: ma ha di sicuro un ...

 

di Maurizio Stefanini

Il Foglio, 28 agosto 2025 Porta (Pd) ci dice: serve una missione in Venezuela per liberare al più presto gli italiani. Sono stati liberati in Venezuela Américo De Grazia e Margarita Assenzo, resta dentro Alberto Trentini, e restano dentro anche altri cittadini italiani. “Un anno fa a Caracas l’arresto del giornalista e politico italo-venezuelano Biagio Pileri”, ha ricordato in un comunicato Fabio Porta: deputato del Pd eletto dagli italiani all’estero in America Latina, e da sempre tra i più impegnati sui problemi venezuelani. “Non dimentichiamo i nostri detenuti in Venezuela”, esorta. Il comunicato della Farnesina alla liberazione di De Grazia e della Assenzo è sembrato attribuirsi meriti. Mi pare che voi come opposizione lo abbiate criticato. “Noi del Pd stiamo all’opposizione, ma in questo momento abbiamo chiaro che l’interesse principale ...

 

di Futura d’Aprile

Il Domani, 28 agosto 2025 Mehmet Çakas è stato condannato nel nostro paese ed estradato in Germania nel 2023. Adesso rischia di essere rimandato in Turchia, dove deve scontare una condanna per legami con il Pkk. Questo proprio quando sta giungendo a compimento il processo di pace tra movimento curdo e governo turco. Il 28 agosto Mehmet Çakas, un uomo curdo rifugiatosi in Europa agli inizi degli anni Novanta per sfuggire alle persecuzioni etniche e politiche, sarà estradato in Turchia. Una volta nel paese, dovrà scontare il carcere a vita per i presunti legami con il Partito dei lavoratori curdi (Pkk), organizzazione considerata terroristica dalla Turchia e dall’Unione europea. Più nel dettaglio, Çakas è stato condannato in Germania con l’accusa di aver ricoperto dal 2017 il ruolo di “capo settore” a Berlino, poi ad Hannover e infine ...

 

DOCUMENTI

"Il carcere come extrema ratio". Atti del convegno, Trento, 20-21 dicembre 2024, a cura di Gabriele Fornasari e Antonia Menghini

Articolo. "Storie del 41-bis: legittimo negare l’acquisto di farina data la sua potenzialità esplosiva", di Vincenzo Giglio

Articolo. "Una legge sul filo del terrore?. Il DDL 1517 mescola giustizia e follia", di AA.VV.