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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 26 agosto 2025

di Elton Kalica

Ristretti Orizzonti, 26 agosto 2025 La tragica morte di Cecilia De Astis, investita da tre bambini rom alla periferia di Milano, ha immediatamente acceso i riflettori mediatici e il dibattito politico. Le prime reazioni non sono arrivate da chi, con responsabilità istituzionali, avrebbe dovuto interrogarsi sulle cause profonde di una simile vicenda, ma da chi da anni cavalca il tema della “sicurezza” come cavallo di battaglia propagandistico. Il leader della Lega ha prontamente colto l’occasione per rilanciare la sua proposta di “ruspe” contro i campi rom, trasformando la morte di una persona in uno strumento di legittimazione di odio vero un popolo.

di Tamara Esposto

Il Riformista, 26 agosto 2025 Trasformare il carcere da luogo di segregazione a spazio di rinascita. Questo l’obiettivo di “Recidiva Zero”, il progetto promosso dal CNEL con il Ministero della Giustizia e il Ministero del Lavoro per abbattere il tasso di recidiva, oggi al 70%, attraverso scuola, formazione e lavoro. Martedì scorso, durante la seconda giornata nazionale dedicata al progetto, il CNEL ha siglato un protocollo d’intesa con sedici organizzazioni datoriali per rendere il reinserimento lavorativo dei detenuti una politica strutturale, capillare nei 189 istituti penitenziari italiani. La pena deve rieducare, recita l’articolo 27 della Costituzione.

 

askanews.it, 26 agosto 2025 “C’è la necessità di creare innanzitutto una cultura del lavoro all’interno delle carceri. Significa cambiare prospettiva”. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha illustrato ad askanews al Meeting di Rimini le iniziative per migliorare le condizioni carcerarie e ridurre la recidiva. “Norme, finanziamenti, progetti certo servono, ma ci vogliono persone che credono in questi progetti e diano al detenuto la contezza che partecipare a questi percorsi è fondamentale ai fini della propria salute fisica, psichica, ma anche della prospettiva post carcere”, ha spiegato Sisto annunciando un importante provvedimento governativo. “L’11 agosto c’è stato comunicato un decreto del Ministero della Giustizia con cui vengono utilizzati fondi europei di sviluppo regionale per decine di milioni di euro su progetti ...

 

di Carlo Ciavoni

La Repubblica, 26 agosto 2025 Su 200 Istituti di reclusione italiani, solo in 20 i detenuti riescono a lavorare e ad imparare un mestiere. È come se favorire la rieducazione fosse un insulto alla Costituzione. Nelle carceri italiane è solo dal lavoro che può cominciare una nuova strada verso il reinserimento, la rieducazione, il riscatto: un lavoro che però deve essere vero, serio. È un concetto semplice, questo, eppure nei luoghi di reclusione è applicato solo in casi rarissimi, come se far lavorare i detenuti e permettere loro magari di imparare un mestiere fosse un’offesa alla nostra Costituzione, che invece nell’articolo 27, comma 3 dice che “le pene non possono essere contrarie al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 26 agosto 2025 La polemica “estiva” del giornale di Marco Travaglio contro il governo arriva in piene emergenza sovraffollamento e suicidi. In queste giornate di stasi parlamentare si continua comunque a parlare di temi legati alla giustizia. In particolare della custodia cautelare. È di ieri, ad esempio, la polemica sollevata dal Fatto Quotidiano con l’articolo dal titolo “Governo pro colletti bianchi: manette (ancora) più difficili”. A finire del mirino l’abrogazione, giusto un anno fa, del reato di abuso di ufficio, l’introduzione dell’interrogatorio preventivo come rafforzamento delle prerogative della difesa, il gip collegiale per decidere delle misure cautelari, che dovrebbe entrare in funzione dal 2026.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 26 agosto 2025 Il piano per aumentare i letti con moduli prefabbricati costa 12 milioni in più. Gara d’appalto cancellata e sostituita. Nuova procedura per 45,6 milioni di euro. In fumo i posti promessi entro l’anno. Avevano fatto i conti senza l’oste - è proprio il caso di dirlo - il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Dap e il Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio, quando giusto cinque mesi fa annunciarono “l’avvio di una gara pubblica per la costruzione di 384 nuovi posti detentivi entro il 2025”, per un “importo complessivo di 32 milioni di euro”. Una cifra decisamente ragguardevole, per “la progettazione, la fornitura e l’installazione” di 16 blocchi detentivi prefabbricati da installare all’interno delle cinta murarie di nove istituti penitenziari italiani, eppure non sufficiente.

 

di Diana Ligorio

Il Domani, 26 agosto 2025 Casal del Marmo è il penitenziario minorile romano. Molti sono migranti arrivati da soli nel nostro Paese. L’operatrice: “Non hanno un progetto migratorio chiaro”. La differenza tra sezioni maschile e femminile. Bisogna superare il quartiere del tribunale penale e salire lungo le pendici del Monte Mario per sbucare in un territorio asettico, livellato da un cielo basso e nascosto allo sguardo della città: il carcere minorile di Roma.

 

di Salvo Palazzolo

La Repubblica, 26 agosto 2025 Da sei mesi, la Commissione parlamentare antimafia e la Direzione nazionale antimafia stanno provando ad ottenere dal Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la lista completa dei boss ergastolani andati in permesso premio. Ma un elenco completo non è stato ancora fornito, semplicemente perché non c’è. Insomma, regna il caos in una materia così delicata. E le conseguenze si sono viste: il ritorno a Palermo di pericolosi mafiosi come Raffaele Galatolo o Ignazio Pullarà non è stato comunicato dai tribunali di sorveglianza alla direzione distrettuale antimafia. I rischi si possono immaginare.

 

di Rinaldo Romanelli*

L’Altravoce, 26 agosto 2025 La separazione delle carriere era “Il sogno di Licio Gelli” ed infatti era prevista nel suo “piano di rinascita democratica”, sequestrato il 4 luglio 1981 in un doppio fondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia del “venerabile” e successivamente pubblicato negli atti della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2, presieduta da Tina Anselmi. Si tratta di un argomento utilizzato, a rotazione, da molti per screditare la riforma costituzionale della magistratura in corso di approvazione in Parlamento. Senza pretesa di completezza, lo hanno a più riprese detto o scritto Caselli, Travaglio, Conte (e un numero imprecisato di appartenenti al Movimenti 5 Stelle), Di Matteo e qualche altro magistrato più o meno autorevole a titolo personale. Fin qui poco male.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 26 agosto 2025 L’obiettivo principale concordato con l’Unione europea, cioè la riduzione del 40% della durata media dei processi civili, appare lontano. Così il governo ha adottato un decreto con misure d’urgenza, tra ritardi e contraddizioni. Il Csm pronto a un plenum straordinario. Il 3 settembre il Consiglio superiore della magistratura terrà un plenum straordinario per deliberare sulle misure urgenti che sono state richieste dal governo per cercare di raddrizzare la rotta e rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr sulla giustizia civile. Lo ha appreso il Foglio da fonti autorevoli del Csm. Il target principale concordato con l’Unione europea, cioè la riduzione del 40 per cento entro giugno 2026 della durata media dei procedimenti civili (il cosiddetto “disposition time”) appare al momento fuori portata ...

 

di Sergio Rizzo

L’Espresso, 26 agosto 2025 È nella bufera perla vicenda Almasri, ma si dice pure che sia lei il vero capo della Giustizia. Giusi Bartolozzi è legata a doppio filo a Carlo Nordio. Nel gioco delle parti tra magistrati e Palazzo. Ah, se gliele aveva cantate! Quel 27 maggio del 2020, alla Camera, Giuseppa Lara (detta Giusi) Bartolozzi si mostrava irrefrenabile. Infilzava senza pietà il ministro della Giustizia grillino, Alfonso Bonafede, reduce da un lungo intervento al question time, con una serie di stoccate. La più dolorosa: “Il ministro adesso rilancia progetti di presunta incompatibilità per i magistrati eletti a cariche politiche, mentre nulla dice, come dovrebbe, sulla incompatibilità di coloro i quali, pur non rivestendo ruoli politici di natura elettiva, svolgono incarichi a stretto contatto con la politica. Ma non è allora incompatibilità anche questa?”.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 26 agosto 2025 Il caso dopo un articolo del Giornale dal titolo “Se hanno culture diverse per loro il reato sparisce - Quelle assoluzioni di africani in nome della dottrina propugnata da Md, il sindacato delle toghe rosse”. “Se hanno culture diverse per loro il reato sparisce - Quelle assoluzioni di africani in nome della dottrina propugnata da Md, il sindacato delle toghe rosse”: questo il titolo di un articolo di ieri de il Giornale che va all’attacco di Magistratura democratica che si farebbe sostenitrice di una politica assolutoria nei confronti dei “reati culturalmente motivati”.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 26 agosto 2025 La vicenda, sottolinea la missiva di protesta, “ha avuto e continuerà ad avere un’influenza mai rilevata in precedenza”. Indignazione e profonda amarezza. Sono questi gli stati d’animo espressi da 224 assistenti sociali, che in una lettera indirizzata alla presidente nazionale Barbara Rosina e per conoscenza all’ordine dell’Emilia Romagna hanno chiesto di ritirare la richiesta di risarcimento nei confronti di Federica Anghinolfi e Francesco Monopoli, dopo la debacle del processo “Bibbiano” sui presunti affidi illeciti, conclusosi il 9 luglio scorso con una valanga di assoluzioni. I due sono stati infatti condannati solo per due reati marginali con pena sospesa, venendo assolti rispettivamente da 56 e 32 capi di imputazione a testa.

 

di Claudia Milani Vicenzi

Giornale di Vicenza, 26 agosto 2025 La senatrice è intervenuta dopo il dramma. Giovedì organizzato a Treviso un presidio per chiedere “verità e giustizia”. “Nessuno che lo proteggesse, nessuno che gli offrisse la benché minima speranza di futuro. La vita senza futuro di Danilo è finita pochi giorni fa. Morto tra le braccia di uno Stato che lo ha lasciato solo quando aveva più bisogno di aiuto. Sono indignata. Dovremmo tutti indignarci. Perché uno Stato che nega il presente a un ragazzo di 17 anni ha perso il lume della ragione. Ma uno Stato che condanna a morte un ragazzo di 17 anni è uno Stato fallito”. Sui social, nei giorni scorsi, la senatrice Ilaria Cucchi è intervenuta sulla tragica vicenda del giovane immigrato che, dopo essere stato arrestato a Vicenza e trasferito nel carcere minorile di Treviso, si è tolto la vita.

 

cremonaoggi.it, 26 agosto 2025 La morte di un detenuto nella Casa circondariale di Cremona, verificatasi sabato, continua a far discutere. A intervenire è il Pd di Cremona, che con una nota esprime il proprio dolore per l’accaduto. “È l’ennesimo episodio che richiama l’attenzione sulla condizione drammatica delle carceri italiane, segnate da sovraffollamento, carenze di organico e risorse insufficienti” sottolinea il partito. “Lo stato delle istituzioni penitenziarie misura il grado di civiltà di una società: per questo chiediamo al Governo di assumersi fino in fondo la responsabilità di affrontare la crisi del sistema carcerario”.

 

di Marina Finiti*

Il Dubbio, 26 agosto 2025 Egregio Direttore, in qualità di Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma sono a richiedere la rettifica ai sensi dell’art 8 Legge n. 47/38 in relazione all’articolo, a firma di Gianni Alemanno e Fabio Falbo, dal titolo “Quell’ultimo saluto negato in un carcere senza memoria. Familiari in fin di vita, permessi di necessità negati troppo spesso e diritti calpestati’, pubblicato in data 31.7.2025 sul giornale, sia cartaceo che online, da lei diretto. Nell’articolo in questione i due detenuti riportano e commentano vicende relative a richieste di benefici di altri detenuti rappresentandole in modo parziale, anche attraverso la trascrizione di alcuni stralci dei provvedimenti, con effetto distorsivo della realtà. Nell’articolo vengono altresì indicati nomi e cognomi dei magistrati autori dei provvedimenti, destinatari di frasi ...

 

di Stefano Cecconi*

novaradio.info, 26 agosto 2025 Nonostante gli appelli, le denunce, le segnalazioni, a Sollicciano nulla cambia. Ed anzi il solleone dell’estate aggrava i problemi cronici, senza che si intravedano alcun intervento o miglioramento. Lo segnala l’associazione Pantagruel, con il vicepresidente Stefano Cecconi, che nei giorni scorsi ha ripreso le settimanali visite in carcere ai detenuti: “Quando sono entrato in carcere ho trovato aria ferma: ciò che era successo, cioè ciò che non era successo. A luglio, e anche ad agosto è rimasto tutto invariato. Quindi la notizia direi che non è cambiato nulla”.

 

calabria7.news, 26 agosto 2025 Gli incontri hanno messo in luce le aspirazioni dei ragazzi ristretti e il ruolo fondamentale dell’Avvocatura nel favorire reinserimento sociale e opportunità professionali per superare l’esperienza detentiva. Il 25 agosto 2025, la Camera Penale di Catanzaro insieme all’Unione delle Camere Penali, alla Camera Penale di Cosenza e al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, ha visitato l’Istituto Penale Minorile “Silvio Paternostro” di Catanzaro.

 

padovaoggi.it, 26 agosto 2025 C’è anche la cooperazione sociale padovana tra i protagonisti del Meeting di Rimini. La Cooperativa Sociale Giotto ha vinto il Social Contest 2025, promosso da Cdo Opere Sociali con il sostegno di JTI Italia, nella categoria “Città e comunità sostenibili”. La sfida era serrata, con 33 proposte arrivate da ogni parte d’Italia e solo quattro riconoscimenti disponibili, uno per ciascun obiettivo indicato dal bando.

 

csvlombardia.it, 26 agosto 2025 Quale carcere è possibile? È la domanda che guiderà la serata di confronto sul mondo del carcere che si terrà giovedì 11 settembre, alle 21, al Cinema Astra di Como. Prima della discussione verrà proiettato il film “Benvenuti in galera”, un documentario che racconta l’esperienza di un ristorante aperto al pubblico nel carcere di Bollate. Guidato da uno chef che ha lavorato con Gualtiero Marchesi e da Silvia Polleri, esperta del settore ristorazione, è un esempio virtuoso di recupero alla vita sociale di chi sta scontando una pena detentiva.

 

di Guido Vitiello

Il Foglio, 26 agosto 2025 Frutto di quei due anni furono le cento pagine di “Carcere italiano”. Agli occhi dell’attore parigino le nostre prigioni appaiono come istituzioni congegnate per dilapidare energie umane e infliggere una pena di morte al rallentatore. Imprigionare un artista è pericoloso. Rischia di intuire in un lampo l’assurdità generale del carcere, e non solo di intuirla per sé: la farà avvertire vividamente ai compagni di cella e ai piantoni, e si spenderà per comunicarla al di fuori, tanto più che un’indole creativa rifiuta con tutti i mezzi di farsi stritolare dagli ingranaggi di quella gigantesca macchina sterile.

 

di Carla Piro Mander

Corriere di Torino, 26 agosto 2025 Vandeana, sposa nel 1806 a Carlo Tancredi Falletti di Barolo, trova dietro gli splendori della reggia sabauda un popolo poverissimo. Nelle lettere un progetto sociale incentrato sulla fede e sulla rieducazione. “Non la comunione voglio, ma una minestra!”. Il grido, alto e improvviso, rompe la cantilena raccolta dei fedeli e strappa la giovane devota alla sua preghiera. È il 17 aprile del 1814, seconda domenica di Pasqua. A Torino la processione sta attraversando il reticolo di vicoli intorno a Palazzo di Città e quel grido, che sembra alzarsi dal sottosuolo, proviene in effetti dalle carceri senatorie di via san Domenico. A Giulia, già così profondamente religiosa, sembra un segno.

 

di Valerio Renzi

Il Manifesto, 26 agosto 2025 Dopo lo sgombero del Leoncavallo la tentazione della destra è di spostare a Roma il fronte. E non tanto per il dossier che riguarda l’occupazione neofascista di CasaPound, per la quale la destra di governo ha invocato negli scorsi giorni una soluzione negoziale, quanto per la tentazione di far saltare un modello di risoluzione di ogni singolo caso basato sulla trattativa e sulla tutela di chi si trova in una situazione di emergenza abitativa. Un modello che ha visto negli scorsi anni la liberazione pacifica di diversi immobili grazie al passaggio da casa a casa. Una prassi che, paradosso vuole, porta il sigillo proprio dell’attuale ministro dell’Interno Piantedosi quando era prefetto di Roma. Ora il rischio è che salti tutto se a decidere sarà dall’alto il governo, intervenendo con il manganello.

 

di Alessia Candito

La Repubblica, 26 agosto 2025 Prima missione, primo fermo. A due giorni dall’arrivo a Trapani, dove Mediterranea, la nuova nave dell’omonima ong, è approdata sabato dopo aver disobbedito all’ordine di raggiungere Genova, è arrivato il blocco deciso dal Viminale. Ancora non è chiaro per quanto la nave rimarrà ferma in porto: la durata del fermo, come l’entità della multa saranno decise e comunicate dal prefetto nei prossimi cinque giorni. “Un provvedimento osceno”, per la presidente dell’ong Laura Marmorale. “Ancora meno accettabile nel quadro attuale, alla luce di quello a cui abbiamo assistito nella Sar libica, cioè una vera e propria escalation di provocazioni e violenze da parte di milizie finanziate e addestrate anche dal governo italiano”, sottolinea il capomissione Beppe Caccia.

 

di Papa Leone XIV

La Stampa, 26 agosto 2025 È necessario ridare respiro alla diplomazia e smettere di produrre strumenti di morte. La Santa Sede non può esimersi dal far sentire la propria voce. Pubblichiamo un estratto del discorso “Pace, verità, giustizia” pronunciato da Papa Leone il 16 maggio 2025 durante l’udienza al Corpo diplomatico presso la Santa Sede. Il testo è raccolto nel libro “E pace sia! Parole alla Chiesa e al mondo”, il primo volume autorizzato dal pontefice in uscita il 27 agosto per Libreria Editrice Vaticana, che ne ha raccolto i primi discorsi.

 

di Stefano Stefanini

La Stampa, 26 agosto 2025 Tanto vale dirlo ma nessuno ne ha il coraggio. Il negoziato per mettere fine alla guerra in Ucraina è morto prima di cominciare. Con la cinica spregiudicatezza di un diplomatico di classe, Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ci ha messo sopra una pietra tombale. Nel silenzio generale di tanti altri. Washington caccia la testa sotto la sabbia. Non potendo ammettere che la sua iniziativa per avviare il negoziato russo-ucraino è fallita - si è appena esibito con un “avevo ragione su tutto” - Donald Trump favoleggia di altre due settimane per dare tempo a Vladimir Putin. Per cosa?

 

di Sergio Labate*

Il Domani, 26 agosto 2025 La società civile è sempre più investita dalla responsabilità di opporsi alla distruzione sistematica del presente. Ma è anche evidente che non possiamo affidarci solo alla politica alta per modificare ciò che ci indigna. L’importante iniziativa di Freedom Flottilla, ricordata da Giulio Cavalli su questo giornale, m’induce a condividere alcune considerazioni più ampie sul tempo presente. Che è quel che è, tempestoso e sciagurato. Dal quale però dobbiamo assolutamente trarre delle direzioni da prendere per trasformare la politica da esperienza catecontica a esperienza utopica. Parole difficili che vogliono dire una cosa semplice: uno dei rischi più grandi di questo tempo è che pensiamo alla politica solo in termini negativi, come se tutta la sua efficacia si potesse misurare nella capacità di rallentare la distruzione.

 

di Chiara Cruciati

Il Manifesto, 26 agosto 2025 Intervista al giurista Sergey Vasiliev: “Se la Cpi si sentirà con le spalle al muro, potrebbe optare per una strategia di “de-escalation”. A rischio ci sono tutte le indagini, anche quelle su Russia e Afghanistan”. Sergey Vasiliev è professore di diritto internazionale alla Open University dei Paesi bassi e tra i massimi esperti di Corte penale internazionale. Con lui abbiamo discusso dei rischi che la Cpi corre dopo due anni di intimidazioni israeliane e sanzioni statunitensi.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Storie del 41-bis: legittimo negare l’acquisto di farina data la sua potenzialità esplosiva", di Vincenzo Giglio

Articolo. "Una legge sul filo del terrore?. Il DDL 1517 mescola giustizia e follia", di AA.VV.