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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 25 agosto 2025
di Elton Kalica
Ristretti Orizzonti, 25 agosto 2025 La tragica morte di Cecilia De Astis, investita da tre bambini rom alla periferia di Milano, ha immediatamente acceso i riflettori mediatici e il dibattito politico. Le prime reazioni non sono arrivate da chi, con responsabilità istituzionali, avrebbe dovuto interrogarsi sulle cause profonde di una simile vicenda, ma da chi da anni cavalca il tema della “sicurezza” come cavallo di battaglia propagandistico. Il leader della Lega ha prontamente colto l’occasione per rilanciare la sua proposta di “ruspe” contro i campi rom, trasformando la morte di una persona in uno strumento di legittimazione di odio vero un popolo.
di Margherita Abis
L’Espresso, 25 agosto 2025 Gli psicofarmaci diventano la soluzione di tutto. Il 12 per cento della popolazione detenuta in Italia presenta una diagnosi psichiatrica grave. È una percentuale in aumento e fotografa una delle criticità più profonde e strutturali del sistema penitenziario: la gestione della salute mentale. Il disagio psichico in carcere si muove lungo due direttrici. Da una parte ci sono persone che entrano già con patologie pregresse, spesso legate a condizioni di marginalità, dipendenza, povertà. Dall’altra, detenuti che sviluppano disturbi all’interno dell’istituto, come risposta all’impatto psicologico della reclusione.
di Luca Rondi
altreconomia.it, 25 agosto 2025 Ritarda il piano del ministero della Giustizia. A metà agosto la centrale di committenza Invitalia ha revocato il bando da oltre 32 milioni di euro per la costruzione di 16 moduli prefabbricati che sarebbero dovuti essere pronti entro la fine del 2025. Nuovi approfondimenti negli otto istituti coinvolti hanno fatto lievitare i costi per un importo totale di 45,6 milioni di euro. Più di 118mila per ogni posto. Mentre il sovraffollamento continua ad aggravarsi, il nuovo termine per le offerte è il 25 settembre.
di Marco Fabri
Il Sole 24 Ore, 25 agosto 2025 Il decreto legge 117 dell’8 agosto scorso riprende, solo in parte, gli interventi proposti dal Csm per raggiungere gli obiettivi Pnrr e cerca di aumentare il numero di giudici negli uffici in sofferenza. Molti interventi appaiono però tardivi, farraginosi e macchinosi ed è quindi probabile che non siano sufficienti al raggiungimento degli obiettivi Pnrr. I dati mostravano da tempo come diversi uffici, nonostante l’ingente investimento nell’ufficio per il processo, non sarebbero stati in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi Pnrr e cercare di porvi rimedio adesso con interventi tardivi e poco coerenti appare velleitario.
di Francesco Sanna
Il Fatto Quotidiano, 25 agosto 2025 Per le prime due ore di lavoro i consulenti ricevono 14,68 euro lorde, 7,34 euro l’ora, mentre per le successive vacazioni l’importo orario scende. In Italia c’è un problema giustizia. Difficile negarlo. Chiunque abbia avuto a che fare con la giustizia dello Stato, quella con la “G” maiuscola, lo potrebbe testimoniare. Oltre i tempi lunghi, talora infiniti, emerge sempre più la sensazione diffusa di un sistema inefficiente nell’accertare i fatti. Ad ulteriore prova di questa tesi, negli ultimi anni abbiamo assistito all’instaurazione di Commissioni d’inchiesta parlamentare su fatti storici sanguinosi, avvenuti in Italia, dei quali la giustizia di stato aveva reso verdetti inverosimili e talora persino surreali.
Il Mattino di Basilicata, 25 agosto 2025 Silletti boccia l’idea dell’esercito e rilancia la sicurezza fondata sulla dignità. “La sicurezza negli istituti penitenziari non può e non deve essere affidata alla presenza dell’esercito”. Lo afferma con chiarezza Tiziana Silletti, Garante dei Detenuti, delle vittime di reato, della salute e degli anziani della Regione Basilicata, intervenendo dopo le recenti dichiarazioni del Sappe (Sindacato autonomo della Polizia penitenziaria) che chiedeva l’intervento dei militari nelle carceri. “La strada da seguire è un’altra - spiega Silletti. Servono più risorse, più personale penitenziario adeguatamente formato e condizioni di lavoro migliori. Non possiamo ridurre il tema della sicurezza a un piano meramente numerico o logistico”.
cremonaoggi.it, 25 agosto 2025 Una commissione di inchiesta per chiarire le circostanze della morte del 40enne magrebino che ha perso la vita sabato nel carcere di via Ca’ del Ferro, a Cremona, dopo aver inalato il gas di una bomboletta da cucina. A chiedere chiarimenti e forse anche misure drastiche è il cremonese Gino Ruggeri, esponente del Partito Radicale, una cui delegazione ha fatto visita alla casa circondariale di Cremona il 15 agosto scorso. Un incontro durante cui sono state “constatate le gravissime condizioni di degrado in cui versano le celle, le condizioni igienico sanitarie fuori dalla legalità costituzionale, con focolai parassitari, di pericolo per l’intera comunità penitenziaria e di salute pubblica, denunciate alla Garante provinciale dr.ssa Bellezza (che ha prontamente risposto)” sottolinea Ruggeri.
di Francesco Gottardi
cremonaonline.it, 25 agosto 2025 La Garante dei detenuti Ornella Bellezza: “Filo di comunicazione sospeso, nuova segnalazione”. Dopo la denuncia dei radicali su una presunta infestazione da cimici da letto a Ca’ del Ferro arriva la risposta di Ornella Bellezza, garante provinciale dei diritti delle persone detenute. La segnalazione, i radicali l’avevano scritta anche al sindaco, Andrea Virgilio, ad Ats e ad Asst, ed era stata inviata giovedì, a breve distanza dalla visita ispettiva alla casa circondariale di via Ca’ del Ferro. La missiva ha denunciato la “grave situazione igienico-sanitaria del carcere di Cremona, causata da un’infestazione parassitaria ignota”.
ecovicentino.it, 25 agosto 2025 Giovedì un presidio. L’ultima volta che un ragazzo si era tolto la vita in un carcere minorile era il 2003, 22 anni fa. E non è un caso che accada ora, dopo il decreto Caivano del governo Meloni. Con questo decreto, nelle carceri minorili italiane si registra un sovraffollamento inedito e l’adozione di un paradigma sempre più punitivo anche per i minori detenuti. E non è un caso che succeda a Treviso, l’istituto più sovraffollato d’Italia, dove si sfiora il doppio delle presenze rispetto alla disponibilità di posti. Danilo Riahi era un ragazzo tunisino, arrivato da un anno in Italia attraverso il Mediterraneo. È morto il 13 agosto all’ospedale Ca’ Foncello dopo essere stato rinchiuso pochi giorni prima nel carcere minorile di Treviso.
cataniatoday.it, 25 agosto 2025 Fuori dal carcere lo attendeva un progetto di inserimento sociale ma un provvedimento del questore di Catania, opposto rispetto all’ordinanza del magistrato di sorveglianza, lo ha ritenuto un soggetto socialmente pericoloso e l’ha rinchiuso nel Cpr di Trapani, centro per stranieri senza permesso di soggiorno. È la storia di Kenneth Osayuwa, 26 anni, nigeriano, esempio di mancato reinserimento di un detenuto che lo scorso 8 agosto ha finito di scontare una pena di 7 anni e 2 mesi per associazione mafiosa: era legato alla mafia nigeriana, al clan Maphite. La sentenza di condanna aveva disposto l’espulsione del condannato, come misura di sicurezza, dopo l’espiazione della pena.
cosenzachannel.it, 25 agosto 2025 Il presidente Roberto Le Pera: “Gesto istituzionale che apprezziamo, ma dovrebbe essere rivolto ai 270 detenuti stipati in celle senza diritti e agli agenti penitenziari lasciati soli”. Lo scorso 22 agosto, il Consiglio direttivo della Camera penale di Cosenza “Fausto Gullo” ha effettuato una visita presso la Casa circondariale “Sergio Cosmai” di via Popilia, per documentare le condizioni di vita dei detenuti. Ad accompagnare i penalisti cosentini, il sindaco di Cosenza Franz Caruso e la consigliera provinciale Tiziana Battafarano, che hanno avuto modo di partecipare alla riunione durante la quale la direttrice del carcere Maria Luisa Mendicino ha risposto alle domande poste dal presidente della Camera penale Roberto Le Pera e degli altri membri del Consiglio direttivo.
ferraratoday.it, 25 agosto 2025 Un laboratorio di formazione e specializzazione dal titolo ‘Labirinti’, a cura dell’associazione Balamòs, andrà in scena nella casa circondariale Santa Maria Maggiore di Venezia, dal 22 al 27 settembre. L’iniziativa, dedicata ai linguaggi e alle pratiche del teatro in carcere, rappresenta la seconda tranche del progetto triennale ‘Il filo di Arianna’. Il laboratorio è diretto dal regista Michalis Traitsis del Coordinamento nazionale teatro in carcere, in collaborazione con Patrizia Ninu e Lara Patrizio. ‘Il filo di Arianna’ è un’espressione che rinvia immediatamente al mito greco di Minosse e del labirinto. È il filo che servì a Teseo per trovare l’uscita dal labirinto di Minosse, dopo aver ucciso il Minotauro.
di Luisa Taliento
iodonna.it, 25 agosto 2025 Caterina Micolano realizza progetti professionalizzanti di alto livello per le donne recluse, rigorosi sul piano etico. E con il coinvolgimento di aziende profit. Un lavoro d’impatto. Per cui si carica a inizio giornata con la corsa sui Navigli. Piemontese, 50 anni, vive a Milano. Laureata in Lettere, ha maturato una lunga esperienza in sviluppo sostenibile, gestione sostenibile delle filiere produttive, management di Enti del Terzo Settore e marketing sociale. Dal 2018 è presidente della Cooperativa Sociale Alice, premiata nel 2023 per la categoria “Donne nel Sociale” come miglior progetto di empowerment femminile tra le imprese sociali nazionali. Nel 2024 è stata tra le fondatrici di Ethicarei, la prima filiera etica del made in italy garantita da Fair Trade.
di Adele Oriana Orlando
L’Arena, 25 agosto 2025 Il Comune di Affi, i cui cittadini hanno contribuito numerosi ai progetti di Tommasi, ha conferito una benemerenza alla missionaria laica Anna Tommasi che opera in Stati africani dal 1968. Una benemerenza è stata recentemente consegnata dal sindaco di Affi, Marco Sega, ad Anna Tommasi, la volontaria laica che aiuta bambini e detenuti in Malawi. Tommasi, sister Anna, come la chiamano in Malawi, è nata il 29 febbraio 1944, a corte Pace. Ben presto ha deciso di dedicarsi agli altri, diventando missionaria francescana di spiritualità a vita. “È stata una chiamata arrivata quando ero ragazza e vivevo ad Affi” ricorda Tommasi, “le missionarie parlavano molto della Cina in quegli anni. Ad Albarè c’erano missionari espulsi dalla Cina che raccontavano di quello che avevano sofferto.
AFFARI SOCIALI
di Risso Enzo
Il Domani, 25 agosto 2025 Il lavoro oggi è attraversato da numerose contraddizioni che toccano le persone, le aziende e la società nel suo insieme. Sebbene l’Italia abbia raggiunto livelli ragguardevoli di occupazione, sono ancora evidenti i salari bassi, i divari di genere e generazionali e la produttività stagnante. L’aumento degli occupati non si traduce in un miglioramento diffuso delle condizioni di lavoro né nella risoluzione dei problemi strutturali. Che cosa si attendono dal lavoro gli italiani? Il tema è stato analizzato dall’osservatorio Fragilitalia del centro studi di Legacoop e Ipsos.
di Loretta Napoleoni*
Il Fatto Quotidiano, 25 agosto 2025 Così è cambiata la geografia del narcotraffico globale. Negli ultimi vent’anni l’Europa ha superato gli Stati Uniti come principale mercato mondiale della coca. Per capire i pericoli della globalizzazione per lo stato di diritto in un mondo dove non esiste global governance, non c’è storia migliore di quella del narcotraffico della cocaina. Dopo l’11 settembre 2001, con l’approvazione del Patriot Act e il conseguente inasprimento dei controlli statunitensi sulle transazioni in dollari, le rotte della cocaina hanno subito una mutazione strategica. Il tradizionale flusso verso il mercato americano dalla Colombia è diventato più rischioso, costringendo i cartelli latinoamericani a guardare altrove alla ricerca di nuovi mercati.
di Paolo Fallai
Corriere della Sera, 25 agosto 2025 Trump disse di essere imprevedibile. Infatti ha annunciato dazi che poi ha sospeso, ha distrutto alleanze decennali e ha minacciato apertamente paesi di solito piccoli e deboli. Dovremo trattare con un po’ di cautela la parola “coerenza” che ai nostri occhi rappresenta tutto quello che sta unito e non è in contraddizione. La nostra coerenza è figlia di un vocabolo latino composto, cohaerens, con il verbo haerere “essere unito, attaccato”, preceduto dal prefisso “co”, insieme. Un significato senza sfumature: la fedeltà di una persona ai propri principi, la conformità costante tra le sue parole e le sue azioni.
di Paolo Venturi
Avvenire, 25 agosto 2025 Da Gaza alle tragedie di casa nostra, si avverte la stanchezza di restare umani in una società che esalta efficienza e individualismo, generando una vera e propria anestesia morale. Viviamo immersi in un tempo in cui tutto ci appare visibile, eppure nulla ci attraversa davvero. Siamo esposti - ogni giorno, ogni ora - a notizie, immagini, testimonianze di dolore. Eppure la realtà, quella viva e drammatica, non ci scuote più. La guardiamo, ma non ci guarda. Ci sfiora, ma non ci ferisce. È come se un vetro spesso ci separasse dal mondo: vediamo tutto, ma non sentiamo più niente. Non si tratta solo di indifferenza, ma di qualcosa di più profondo, più inquietante: una forma di anestesia collettiva. Un ottundimento morale che ci impedisce di provare compassione, di lasciarci interrogare dalla sofferenza dell’altro.
di Andrea Lavazza
Avvenire, 25 agosto 2025 Ci abbiamo provato, è andata male. Di più non si poteva fare. Il maggiore pericolo di disaffezione a una causa è il fallimento dei tentativi (almeno in apparenza) robusti e sinceri di risolverla una volta per tutte. Dopo le speranze alimentate dal vertice di Anchorage tra Donald Trump e Vladimir Putin e dal summit alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky e i principali leader europei (Spagna esclusa), la guerra è continuata come e peggio di prima nel gelo delle ultime dichiarazioni del presidente russo e anche di quello americano. Facile ora cadere nello sconforto e lasciare che la tragedia ci scivoli addosso. Il mondo cattolico venerdì si è mobilitato per la pace con gli strumenti della preghiera e del digiuno. Un segno forte che tuttavia ha lasciato tanti indifferenti, disillusi da quella che è apparsa una recita ...
di Gloria Bertasi
Corriere della Sera, 25 agosto 2025 I genitori di Alberto Trentini: “Possiamo solo immaginare la gioia di riabbracciare i propri cari dopo tanto tempo”. Il cooperante veneziano è in carcere da nove mesi: iniziative alla Mostra del Cinema. Alcuni detenuti liberati dalle carceri venezuelane del presidente Nicolas Maduro e la famiglia di Alberto Trentini (con l’avvocata Alessandra Ballerini che li assiste da novembre) torna a redarguire il governo a fare la sua parte. Il cooperante veneziano arrestato a metà novembre mentre si trovava in Venezuela nel ruolo di coordinatore di campo per l’ong internazionale Humanity & Inclusion è in carcere da 281 giorni, senza imputazione e senza aver mai potuto incontrare nessuno. Si trova a El Rodeo a Caracas e lì, il 10 agosto, ha compiuto 46 anni.
DOCUMENTI
Articolo. "Bambini per tutti, figli di nessuno", di Carlo Stasolla
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione del 25 al 31 agosto 2025
Incontro-dibattito. "Dentro è notte: evento di musica e parole" (Verona, 29 agosto 2025)
Incontro-dibattito. "Dipende da me. Le dipendenze nei penitenziari" (Gorizia, 29 agosto 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI