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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 22 agosto 2025
di Gianpaolo Catanzariti
Il Dubbio, 22 agosto 2025 Il Ministro Nordio minimizza sui suicidi, il procuratore Gratteri invoca nuovi penitenziari e il segretario dell’Anm Maruotti nega l’incidenza dell’abuso della custodia cautelare sulle condizioni di sovraffollamento. La calura estiva e la stasi ferragostana non hanno arrestato le solite “parole in libertà” di chi forse, nel visitare un penitenziario, si sarà soffermato nelle stanze ben tenute degli amministrativi, per qualche foto di rito, con dietro le bandiere istituzionali che, per il degrado delle nostre carceri, meriterebbero di essere perennemente poste a mezz’asta.
di Luciano Capone
Il Foglio, 22 agosto 2025 Il segretario dell’Associazione nazionale magistrati Rocco Maruotti sostiene che “la custodia cautelare non incide sul sovraffollamento” e così accusa di fake news il presidente Parodiche solo qualche mese fa ha detto che la soluzione al sovraffollamento passa anche dalla “riduzione del ricorso alla custodia cautelare in carcere”. L’Associazione nazionale magistrati (Anm), impegnata a pieno regime contro la riforma della giustizia, arriva a un doppio sdoppiamento: dalla realtà e da se stessa. In un’intervista ad Avvenire di due giorni fa sul sovraffollamento carcerario e l’emergenza suicidi tra i detenuti, il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti arriva a sostenere che “la custodia cautelare non incide sul sovraffollamento”.
di Paolo Comi
L’Unità, 22 agosto 2025 Dopo l’intervista del procuratore di Napoli, che aveva legato le morti in cella alla prepotenza dei boss, la dura replica di Petrelli: “Analisi fumosa e poco credibile”. I suicidi nelle carceri italiane sarebbero determinati dal fatto che i detenuti “di alto spessore” sono soliti dare ordini “ai più deboli”, come ad esempio “l’ambasciata all’esterno”, “il trasporto di un cellulare”, “la custodia di un’arma”. Ciò determina che i detenuti “più fragili”, non avendo via d’uscita, si sentono “schiacciati”: rischiano infatti di incappare in “infrazioni disciplinari” se vengono scoperti o di mettere a repentaglio la propria “incolumità personale” se si rifiutano di obbedire ai boss. A dirlo è Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, in una intervista a tutto campo rilasciata questa settimana al quotidiano La Repubblica.
di Daniele Magliocchetti
cityrumors.it, 22 agosto 2025 “Utilizzare le caserme dismesse? Ma per favore… e chi ci va se mancano gli agenti anche per far funzionare gli istituti penitenziari?”. Il sovraffollamento delle carceri è un problema serio, non da adesso ma da diversi anni. Quello che non torna è che sono anni che c’è questa situazione e si dibatte su come risolverlo, ma alla fine si torna sempre al punto di partenza. I numeri sono agghiaccianti con un percentuale del circa 200% di persone che sono all’interno dei penitenziari ma non si fa nulla. Doveva essere l’estate per cercare di trovare un modo, una maniera ma alla fine “solo parole, nient’altro che parole che non hanno portato a nulla”, la severa presa di posizione di Roberto Giachetti deputato di Italia Viva che più di tanti altri avverte il problema, molto più grave di quello che si pensa.
di Margherita Abis
L’Espresso, 22 agosto 2025 Un recluso su cinque fa uso di psicofarmaci, più di uno su tre di ipnotici. La salute mentale dietro le sbarre non è un diritto. E i farmaci diventano la soluzione per tutto. Il 12 per cento della popolazione detenuta in Italia presenta una diagnosi psichiatrica grave. È una percentuale in aumento e fotografa una delle criticità più profonde e strutturali del sistema penitenziario: la gestione della sa- Iute mentale. Il disagio psichico in carcere si muove lungo due direttrici. Da una parte ci sono persone che entrano già con patologie pregresse, spesso legate a condizioni di marginalità, dipendenza, povertà.
di Camillo Cantarano e Delia Cascino
L’Espresso, 22 agosto 2025 Tanto la premier, quanto il ministro Carlo Nordio nel suo piano carceri di luglio hanno ribadito l’impegno ad agevolare il passaggio dei detenuti tossicodipendenti alle comunità di recupero. Ma, in assenza di altri interventi, le Comunità terapeutiche non sono pronte. Questione di cifre e non solo: la platea di tossicodipendenti in carceri idonee per un percorso di cura in comunità comprendeva il 29 per cento del totale a fine 2023, ovvero 17.400 detenuti circa. I posti letto disponibili nelle strutture, però, sono 13.000. “Dire: faremo una lista di strutture per ricevere i detenuti, non basta - dice Massimo Barra, direttore della fondazione Villa Maraini, che si occupa di terapia e cura di dipendenze a Roma dal 1976 - noi non chiudiamo mai, abbiamo un presidio che può garantire cure 24 ore al giorno sette giorni su sette a 30 persone, ma ci mancano risorse.
di Paola Canevini*
Corriere della Sera, 22 agosto 2025 Ogni anno nelle 190 carceri italiane transitano circa centomila detenuti. Oltre al sovraffollamento, l’emergenza del disagio psichiatrico. Il dato è aggiornato al 31 luglio scorso: 62.569 le persone detenute quel giorno nelle 190 carceri d’Italia. Complessivamente - tra quelle che ci entrano, quelle che ne escono e quelle che ci restano - ogni anno ve ne transitano circa centomila. Più di una su tre è detenuta per reati legati alla droga e una quantità compresa fra il 35 e il 50 per cento ha problemi legati all’uso di sostanze. A questo si sovrappone l’uso di psicofarmaci prescritti in carcere: secondo il Rapporto Antigone 2025 quasi il 45% dei detenuti assume sedativi o ipnotici, due su dieci prendono antidepressivi, stabilizzanti dell’umore o antipsicotici.
di Giuseppe Tiani
L’Identità, 22 agosto 2025 Le Carceri e Gaza luoghi d’umanità dissolta. Le carceri domestiche, istituzioni nate per rieducare ridotte a discariche sociali, il lavoro dei poliziotti penitenziari sempre più impegnativo e massacrante. Le celle sono alveari claustrofobiche, turni per respirare aria in un grigio cortile. Dove lo Stato e la civiltà del diritto dovrebbe correggere, ci si abbrutisce. Gaza rappresenta l’abisso in cui è precipitata l’umanità, ove la segregazione ha i colori dello sterminio del popolo della Striscia, la colpa, esistere sotto il cielo sbagliato, innocenti pagano le barbarie subite dal popolo israeliano.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 22 agosto 2025 Il procuratore di Napoli contro la riforma: secondo le correnti (tutte o quasi) sarà un’arma preziosa nella campagna referendaria dei magistrati per il “No” alla separazione delle carriere. Nicola Gratteri sarà o no una risorsa per la campagna comunicativa dell’Anm contro la separazione delle carriere? La risposta è sì, anche a parere dei suoi colleghi magistrati, fatte alcune eccezioni che vedremo. Ma prima di tutto arriva il suo pensiero, a corroborare questa nostra tesi: quest’anno non solo ha disertato per la prima volta nella sua carriera l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ma ha altresì aderito formalmente, pur rimanendo nel proprio ufficio a lavorare, allo sciopero dell’Anm del 27 febbraio scorso.
di Alessandro Parrotta*
Il Dubbio, 22 agosto 2025 Il dibattito sull’impiego delle misure di coercizione nei confronti degli imputati e, in particolare, sull’uso delle manette durante i trasferimenti e le udienze tocca uno dei punti più delicati dello Stato di diritto contemporaneo: la concreta attuazione del principio di presunzione d’innocenza. Non si tratta di un dettaglio ma di una questione che investe la legittimazione stessa del sistema penale, il rapporto tra potere pubblico e dignità individuale e, in ultima analisi, la credibilità della giustizia agli occhi dei cittadini e delle istituzioni sovranazionali.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 22 agosto 2025 “L’inchiesta milanese sull’urbanistica rappresenta il requiem della presunzione di innocenza. Se di fronte a provvedimenti come quelli del tribunale del Riesame non si riesce più neanche a fermarsi un momento per considerare che forse l’impostazione della procura può essere sbagliata, ma anzi si mettono in piazza altre chat che proprio quel giorno vengono depositate dai pm, significa che c’è una disaffezione totale verso quel principio costituzionale”. A parlare al Foglio è l’avvocato Federico Riboldi, segretario della Camera penale di Milano, che nei giorni scorsi ha preso posizione con un comunicato stampa contro il grande circo mediatico-giudiziario sviluppatosi attorno all’indagine sull’urbanistica.
di Francesco Petrelli*
L’Altravoce, 22 agosto 2025 Dopo che alcuni imputati eccellenti erano stati scarcerati a causa della decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, Roberto Saviano ha scritto che “è uno scandalo che i boss stiano fuori dal carcere”, aggiungendo che è altrettanto scandaloso “che in tre anni di processo non si sia arrivati a sentenza”. Tale scandalo, secondo Saviano, sarebbe dovuto alle non meglio identificate “falle di un sistema normativo confuso”. Credo che sia magari banale, ma evidentemente necessario, ricordare che tutti i sistemi liberali, propri dei paesi democratici, come quello in cui speriamo di vivere, prevedono alcuni fondamentali meccanismi di garanzia, come la prescrizione o la perdita di efficacia delle misure cautelari una volta decorso un certo periodo di tempo, necessaria ad evitare che i cittadini si vedano privati ...
di Giuliano Cazzola
Il Riformista, 22 agosto 2025 L’allora governatore dell’Abruzzo fu arrestato sulla base di “prove schiaccianti” che non uscirono mai. Il 22 agosto di un anno fa ci lasciava Ottaviano Del Turco. Il Grande Sonno lo liberò dalle sofferenze che lo avevano privato di una vita degna di essere vissuta. Ottaviano, però, continuerà a vivere nell’affetto di chi l’ha accudito lungo tutto il suo calvario. Aveva iniziato a morire ben 14 anni prima, in quel 14 luglio 2008 quando la polizia giudiziaria si era presentata, in ore antelucane, nel suo buen retiro di Collelongo (un paese abruzzese lungo una strada che termina lì) per arrestarlo sulla base di accuse gravissime e infamanti. Allora, Ottaviano era presidente della Regione Abruzzo. Questa fu l’ultima tappa di un cursus honorum folgorante.
di Daniela Piana
Il Dubbio, 22 agosto 2025 Ci deve essere un giudice a Strasburgo. C’è. Fa la differenza? Sì. La fa. In molti modi diversi. Formalmente, il ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali ha significato l’accadere di processi di trasformazione a più livelli delle giurisprudenze - e, per questo tramite, delle domande di giustizia - sia nei Paesi che aderiscono al sistema del Consiglio d’Europa sia in altre parti del mondo in cui si guarda a tale sistema. Si pensi in tal senso ai Paesi dell’America Latina. Fa la differenza sul piano del pensiero e sulla luce che, per via rifratta fra le strade che si dipanano nelle terre di mezzo alle nazioni, arriva a Roma.
TERRITORIO
di Andrea Morrone
L’Edicola del Sud, 22 agosto 2025 La Puglia si conferma la regione con il più alto tasso di sovraffollamento carcerario in Italia, con una percentuale che sfiora il 150 per cento. Secondo i dati aggiornati al 31 luglio, nelle undici strutture penitenziarie pugliesi si trovano 4.415 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 2945 posti effettivi. Circa il dieci per cento della popolazione carceraria pugliese è composta da cittadini stranieri, mentre le donne sono “soltanto” 215. Il sovraffollamento è comunque solo uno dei grandi mali che affliggono i nostri penitenziari, alle prese con carenze igienico-sanitarie, mancanza di supporto psicologico, assenza di progetti di inclusione socio-lavorativa e la cronica insufficienza di personale. Le maggiori criticità si registrano nella casa circondariale “Francesco Rucci” di Bari, una struttura ...
di Angela Stella
L’Unità, 22 agosto 2025 L’appello del Garante campano Ciambriello: “Rifiutano le cure a Paolo Piccolo, in stato vegetativo per mesi dopo un pestaggio a Berlizzi. Tutelare il diritto alla salute per Paolo Piccolo, detenuto di Bellizzi Irpino ricoverato all’ospedale Moscati di Avellino dopo un pestaggio: è quanto chiede il garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. Paolo Piccolo, classe 1999, originario di Barra (Napoli), finisce dentro per spaccio prima a Frosinone poi nel carcere nel capoluogo irpino. Nella notte del 22 ottobre del 2024 il terribile evento: il 25enne subisce un crudele pestaggio con violenza inaudita da parte di altri detenuti che presero il controllo di alcuni reparti.
di Mirko Labriola
today.it, 22 agosto 2025 Il giovane è ricoverato in stato vegetativo permanente all’ospedale Moscati. Tutelare il diritto alla salute per Paolo Piccolo, detenuto di Bellizzi Irpino ricoverato all’ospedale Moscati di Avellino dopo un brutale pestaggio. Lo chiede il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello. In una nota del garante ricorda che nella notte del 22 ottobre scorso il 25enne Paolo Piccolo subì “un crudele pestaggio con violenza inaudita nel carcere di Bellizzi Irpino: da allora è ricoverato in uno stato vegetativo permanente presso l’ospedale Moscati di Avellino.
casertanews.it, 22 agosto 2025 Il Garante dei detenuti Don Salvatore Saggiomo: “Celle sovraffollate, ambienti surriscaldati, scarsa ventilazione, condizioni igieniche precarie: tutto ciò contribuisce a un clima sempre più teso e potenzialmente esplosivo”. “La situazione all’interno del Centro Penitenziario di Santa Maria Capua Vetere è ormai insostenibile: emergenza sanitaria e sovraffollamento stanno mettendo a dura prova la dignità umana, la sicurezza e il diritto alla salute delle persone ristrette e di chi lavora nell’istituto”. A dichiararlo è don Salvatore Saggiomo, Garante dei diritti delle persone private della libertà per la provincia di Caserta, a seguito di un sopralluogo effettuato nella struttura.
di Nicola Sorrentino
Il Mattino, 22 agosto 2025 Non c’è solo il problema dei droni che trasportano droga (l’ultimo intercettato dagli agenti conteneva dello stupefacente, bilancino e sim telefoniche) o delle piazze di spaccio che si creano di volta in volta nella struttura, o la violenza nelle celle e gli sforzi del personale, sempre attento e vigile ma nei numeri insufficiente. Nel carcere di Fuorni la vera bomba pronta ad esplodere è il sovraffollamento e le condizioni, connesse, dei detenuti, che si associa pericolosamente ad un rischio concreto di suicidio.
di Thomas Usan
La Stampa, 22 agosto 2025 La visita dei Radicali nell’istituto penitenziario di Quarto: “Ci sono stati dei miglioramenti ma non bastano”. “I detenuti hanno rimandato indietro il carrello del pranzo per protestare contro la scarsa qualità del cibo e per i problemi strutturali dell’istituto: muri ed edificio sono da rinnovare”. A raccontarlo è Daniele Robotti del Partito Radicale, che ieri mattina ha visitato il penitenziario di Quarto, frazione di Asti, per l’iniziativa “Ferragosto in carcere”. Il carrello è dedicato a coloro che non hanno la possibilità di farsi portare il cibo dai famigliari dall’esterno e di conseguenza non possono cucinarsi pranzo e cena in autonomia.
grossetonotizie.com, 22 agosto 2025 Ieri mattina, il consiglio direttivo della Camera penale di Grosseto ha svolto un sopralluogo nel carcere del capoluogo maremmano. “Anche in questo anno l’inaccettabile numero di suicidi in carcere, le condizioni disumane in cui vivono i detenuti ed il disinteresse delle forze politiche - si legge in una nota del consiglio della Camera penale di Grosseto -, ha spinto l’Unione delle Camere penali italiane a riproporre l’iniziativa ‘Ristretti agosto’, al fine di mobilitare, proprio nel periodo estivo, le singole Camere penali territoriali, effettuando visite agli istituti penitenziari locali, con il coinvolgimento di parlamentari”.
di Maria Cinzia Zanellato*
Avvenire, 22 agosto 2025 Nei laboratori del “Due Palazzi” di Padova si intrecciano storie bibliche e storie dei reclusi. La sfida: avvicinare, tramite pratiche teatrali, alla giustizia riparativa. E la Scrittura si rivela “parola viva” per persone di religioni e culture diverse. Dal 2005 curo la direzione artistica di “Teatrocarcere Due Palazzi” alla casa di reclusione di Padova. Al centro della progettualità vive il concetto di recupero della relazione come presupposto all’inclusione sociale, sia tra le persone detenute che tra la realtà carceraria e l’esterno mediante attività artistiche, culturali e di valenza civile.
di Roberto Ciccarelli
Il Manifesto, 22 agosto 2025 Una delle ragioni per leggere “Nell’occhio dell’algoritmo. Storia e critica dell’intelligenza artificiale” (Carocci, pp. 267, euro 29), il libro scritto dal Matteo Pasquinelli è lo smontaggio della propaganda sull’intelligenza artificiale ispirata al mito capitalista dell’automazione totale, un genere di grande successo funzionale alla vendita di costosi gadget digitali, alla capitalizzazione di borse e al rafforzamento di un potere oligarchico delle Big Tech, azioniste influenti dell’Impero guidato da Donald Trump.
AFFARI SOCIALI
di Riccardo Benotti
Corriere della Sera, 22 agosto 2025 L’accessibilità era un fatto non uno slogan. Nessuno era “aggiunto” all’evento: eravamo tutti parte della stessa esperienza, malati o in carrozzina, con pari dignità e possibilità di partecipare”. Da giornalista in incognito, al Giubileo dei giovani non ho avuto bisogno di mimetizzarmi. La carrozzina, in mezzo a migliaia di ragazzi, mi ha reso uno di loro. Sono partito da piazza di Cinecittà nel primo pomeriggio, insieme a gruppi provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. La strada verso Tor Vergata era un via vai continuo: navette gialle in arrivo e in partenza, volontari che indicavano le direzioni, ragazzi che pregavano, parlavano o semplicemente aspettavano di ripartire.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 22 agosto 2025 Esistono sconfitte che contengono, seppure in potenza, risvolti positivi, storie che si evolvono in modo da ribaltare il corso degli eventi. Lo sgombero del Leoncavallo è una vendetta del governo contro un luogo storico dell’opposizione sociale. Ed è inequivocabilmente una sconfitta della quale chiunque, a sinistra, dovrebbe assumersi la sua parte di responsabilità. Ma è anche una delle occasioni propizie per far scattare il contropiede. Sia chiaro: siamo di fronte a un arretramento oggettivo. Ma lo sfratto senza colpo ferire di una casamatta della sinistra sociale merita di essere indagato perché mostra i segni di una riscossa possibile. Per motivi storici, fu proprio da uno sgombero di un altro agosto milanese del 1989 che si dipanò un grande movimento, e per contingenze politiche e sociali.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 22 agosto 2025 Salvataggio di Mediterranea in zona Sar libica. I dieci lanciati in acqua da un’imbarcazione veloce che poi si è allontanata. L’ong: “Vicenda che illumina sui rapporti tra mafie, trafficanti e sedicente Guardia costiera”. Ha effettuato il suo primo salvataggio la Mediterranea Ship, la nuova nave dell’omonima ong italiana in precedenza appartenuta alla tedesca Sea Eye. La nave si trovava circa a 30 miglia a nord di Tripoli, in zona Sar Libica, quando intorno alle tre di notte di ieri è stata affiancata da un assetto di tipologia militare che ha gettato in mare dieci persone per poi allontanarsi. “Come se fossero rifiuti” ha commentato l’ong.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 22 agosto 2025 “Qui non ci sono avvocati, non ci sono telefonate, non ci sono giudici, non c’è niente. L’unica cosa che avete è quello che indossate e quello che sta dentro la cella”. Benvenuti al Cecot, la prigione dei morti viventi. Non è un film dell’orrore ma una fotografia del carcere del Salvador dove vengono rinchiusi in maniera per lo più illegale le migliaia di immigrati espulsi dagli Stati Uniti. Il Cecot - il Centro per il Confinamento del Terrorismo - è stato progettato per l’internamento di massa dei membri delle bande più violente e pericolose di El Salvador, un simbolo dell’approccio intransigente del presidente Nayib Bukele all’ondata di omicidi ed estorsioni che aveva terrorizzato il Paese. Da quando è stata aperta nel 2023, le autorità sono state reticenti sulle condizioni di detenzione della più grande ...
di Brent McDonald*
Internazionale, 22 agosto 2025 Grazie al suo enorme sistema carcerario e a giudici che condividono la linea del presidente, lo stato della Louisiana è diventato il centro nevralgico delle politiche repressive dell’amministrazione Trump. L’aeroporto internazionale di Alexandria, in Louisiana, ha l’aspetto di un piccolo scalo commerciale, con un negozio che vende caffè e merendine e finestroni affacciati sulle piste, da cui ogni giorno decollano e atterrano una decina di voli gestiti dall’American Airlines e dalla Delta. Ma a poche centinaia di metri dagli imbarchi c’è un’altra pista, molto più trafficata. È qui che Badar Khan Suri è atterrato in un pomeriggio di marzo. Quel giorno Suri, cittadino indiano di 41 anni con un visto per ricerca all’università di Georgetown, a Washington, è sceso da un aereo con manette ai polsi e alle caviglie ...
di Marta Serafini
Corriere della Sera, 22 agosto 2025 Eleonora Colpo, medical coordinator della Ong dal 2019. “Dopo Afghanistan e Ucraina credevo di conoscere la guerra, ma ai bambini bruciati non ti abitui: perché loro e non noi?”. “Ero tornata da poche ore. Sono andata a fare la spesa. Nel negozio mi è venuto il magone. Ottanta marche di shampoo, sette tipi di ciliegie, carne, formaggio, tutto in abbondanza eccessiva mentre nella Striscia i bambini muoiono di fame e un sacco di farina costa 500 euro”. Eleonora Colpo lavora come infermiera e medical coordinator con Emergency dal 2019. Da dicembre ai primi di luglio con un mese di pausa in mezzo, in missione nel posto meno accessibile della terra e oggi più pericoloso: Gaza. “Sono entrata che non c’era ancora il cessate il fuoco, sono uscita che la tregua era finita e gli aiuti umanitari avevano smesso di entrare”.
Avvenire, 22 agosto 2025 La Ong Open doors, in occasione della giornata internazionale Onu delle vittime di atti di violenza basati sulla religione e sul credo, ricorda la persecuzione attuata da decenni dal regime di Isais. Corea del Nord, Iraq, Nicaragua, Afghanistan, Sudan, Pakistan, India, Eritrea, solo per citarne alcuni. E in occasione della Giornata internazionale delle vittime di atti di violenza basati sulla religione e sul credo che si celebra domani, l’organizzazione Porte Aperte/Open Doors ha scelto l’Eritrea come paradigma della situazione per lanciare un appello urgente per la liberazione di alcuni leader cristiani detenuti arbitrariamente all’Asmara, evidenziando una grave e persistente violazione dei diritti umani da parte del regime del dittatore Isais Afewerki al potere dal 1993.
DOCUMENTI
Articolo. "Liberazione anticipata e LPU sostitutivo: un’altra sentenza della Cassazione"
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 24 agosto 2025
Incontro-dibattito: "Dipende da me. Le dipendenze nei penitenziari" (Gorizia, 29 agosto 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI