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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 21 agosto 2025
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 21 agosto 2025 Ancora un suicidio fra i detenuti. Secondo Nordio il sovraffollamento delle galere non c’entra nulla con la disperazione di chi si uccide, mentre Gratteri butta la palla in tribuna. Il cinismo bipartisan. Ferragosto è passato, e pure il meritorio Ferragosto in carcere dei Radicali. Il pomeriggio di Ferragosto s’è portato via anche un detenuto di 53 anni, la prima volta in un istituto di pena, suicidatosi a Benevento. Nemmeno l’ultimo: ieri la notizia di un detenuto extracomunitario di 34 anni che si è tolto la vita nel bagno della cella nella Casa circondariale di Catania. Il conto sale così a 56 detenuti che si sono uccisi da inizio 2025, oltre a tre operatori penitenziari. Una situazione fuori dallo stato di diritto, da ogni criterio di umanità ma soprattutto fuori da ogni controllo responsabile da parte delle autorità.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 21 agosto 2025 Il provvedimento divide la maggioranza, vede favorevoli le opposizioni e rischia di riaccendere lo scontro con le toghe. Trattativa difficile per approvare al rientro dalle ferie il ddl “salva-detenuti”. Nel giorno del 56esimo suicidio in carcere e durante una estate ancora meteorologicamente rovente, soprattutto dietro le sbarre, abbiamo cercato di capire se ci siano concrete possibilità che il Parlamento alla sua riapertura metta l’acceleratore su un provvedimento che dia respiro agli istituti di pena. Ma probabilmente la strada è in salita e non si esclude che questo scenario potrà configurare l’ennesimo scontro tra politica e magistratura.
di Antonio Mattone
Il Mattino, 21 agosto 2025 La clamorosa evasione di due detenuti dal penitenziario di Poggioreale ha alimentato la discussione sulle condizioni e sulle criticità delle carceri italiane. Un dibattito che si apre puntualmente nei giorni di caldo afoso, e che quest’anno ha visto anche il contributo del detenuto “eccellente” Gianni Alemanno, già ministro nel Governo Berlusconi ed ex sindaco di Roma, che ha saputo descrivere efficacemente la durezza della vita all’interno delle celle. Inoltre, giorni addietro c’è stata la polemica sulle dichiarazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha contestato la correlazione tra il numero di suicidi, dall’inizio del 2025 arrivati a quota 55, e il sovraffollamento all’interno degli istituti di pena, dove sono presenti quasi 16mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili.
di Antonio Bincoletto*
tuttieuropaventitrenta.eu, 21 agosto 2025 Quasi 63.000 detenuti nelle carceri italiane, capaci di contenerne regolarmente 48.000. Erano circa 56.000 i detenuti quando, nel 2021, assunsi il ruolo di Garante comunale a Padova. La situazione è andata via via peggiorando negli anni, con un aumento costante delle persone ristrette. Ci stiamo avvicinando al punto di rottura, come avvenne nel 2013, quando una sentenza della Corte europea condannò l’Italia per le condizioni in cui teneva i carcerati, che rasentavano la tortura: celle con meno di 3m² di spazio disponibile per persona. Si ricorse allora a misure straordinarie, quali l’apertura delle sezioni attraverso la vigilanza dinamica, e il riconoscimento di una riduzione di pena per chi risultasse sottoposto a condizioni detentive non adeguate e dignitose.
di Barbara Roffi
tuttieuropaventitrenta.eu, 21 agosto 2025 Se negli ultimi tempi il sovraffollamento nelle carceri italiane ha raggiunto già il 133% della sua capacità a livello nazionale - con percentuali superiori al 200% in alcune carceri come a Milano, a Brescia, a Lucca e a Foggia - la situazione rischia ancora di peggiorare a causa dei più di centomila cosiddetti “liberi sospesi” cioè individui condannati, ad una pena inferiore a 4 anni, che aspettano la decisione di un magistrato di sorveglianza se mandarli in carcere o dargli una qualunque altra misura alternativa. “L’attesa per queste persone può durare anche diversi anni - ci dice Rita Bernardini, Presidente dell’associazione Nessuno tocchi Caino - con un impatto immaginabile sulla vita di queste persone, ma se per ipotesi anche solo il 40% di queste persone dovesse finire in carcere la situazione ...
Giornale di Sicilia, 21 agosto 2025 “L’uso del Taser, tanto diffuso in America, non sembra servire a fare diminuire gli atti criminali o le aggressioni, mentre crescono le denunce, purtroppo, nei confronti dei poliziotti che usandolo hanno causato la morte di alcune persone. Adesso sarà consegnato anche alla Polizia penitenziaria e creerà certamente altri gravi danni nei rapporti fra gli agenti e i detenuti”. Lo dice Pino Apprendi Garante dei detenuti di Palermo, il quale lamenta anche che un suicidio avvenuto nel carcere di Catania lo scorso lunedì “pare non sia stato reso noto”.
di Errico Novi
Il Dubbio, 21 agosto 2025 Alcuni anni fa, subito dopo la nomina di Carlo Nordio a via Arenula, il Dubbio profetizzò un dualismo fra il neoguardasigilli e Nicola Gratteri. Finora le incursioni mediatiche, se così possiamo definirle, del procuratore di Napoli nel dibattito sulla giustizia erano state piuttosto occasionali, estemporanee. Ma sempre orientate in una chiara direzione: di attacco alla maggioranza e all’Esecutivo Meloni. In un’intervista pubblicata ieri da Repubblica, il capo dei pm partenopei, il magistrato che in Calabria è entrato in conflitto permanente effettivo con l’avvocatura penale, è riapparso con valutazioni piuttosto nette sulle scelte di Nordio e, in generale, del centrodestra. Valutazioni non di totale censura, va detto, visto che Gratteri ha citato come positive le modifiche introdotte esattamente due anni fa dal governo ...
GIUSTIZIA
di Marco Roberti
L’Espresso, 21 agosto 2025 Dalla violazione della norma, di cui si occupano i processi, alle conseguenze psicologiche su vittime e autori del reato. Lo prevede la riforma che procede, sia pure tra molte difficoltà. La giustizia riparativa sposta l’attenzione dalla violazione di una norma alla violazione di una persona. Per questo è un paradigma completamente differente”. Patrizia Patrizi è ordinaria di Psicologia giuridica all’Università di Sassari ed è stata presidente dell’European forum for restorative justice, che quest’anno arriva al quarto di secolo. Secondo la definizione dello stesso Forum, la giustizia riparativa viene definita come un “approccio volto a fronteggiare il danno o il rischio di danno, coinvolgendo tutte e tutti coloro che ne sono toccati.
di Luigi Lochi
Il Sole 24 Ore, 21 agosto 2025 Il dibattito sull’uso efficace dell’ingente patrimonio rappresentato dai beni e dalle aziende confiscate, che un rapporto Eurispes di qualche anno fa quantifica in oltre 32 miliardi di euro, quasi il 2% del Pil, al netto del valore dei beni mobili, dei titoli e delle liquidità confiscate, quantificato intorno ai 4,3 miliardi, è pressoché unanime nel riconoscimento della valenza sociale ed economica di questo patrimonio. Il bene confiscato, infatti è considerato giustamente come una opportunità di promozione della coesione sociale di un territorio, opportunità che si concretizza soprattutto quando il bene è affidato in gestione alle organizzazioni del Terzo Settore, e al tempo stesso volano di sviluppo dell’economia civile e un simbolo di ripristino della legalità.
GIURISPRUDENZA
di Vincenzo Giglio e Riccardo Radi
terzultimafermata.blog, 21 agosto 2025 Un provvedimento illuminato del tribunale di sorveglianza di Torino. Il tribunale di sorveglianza torinese, emettendo un’ordinanza pilota, ha concesso la detenzione domiciliare ad un condannato affetto da obesità e cardiopatia ischemica cronica. I giudici torinesi hanno deciso in tal senso pur in presenza di una relazione sanitaria secondo la quale il detenuto era in condizioni discrete che non richiedevano ricoveri esterni e non soffriva di patologie incompatibili con lo stato detentivo. Il collegio, pur riconoscendo l’inesistenza di un’incompatibilità in senso stretto, ha inteso inserire nella propria valutazione il parametro del sovraffollamento, attualmente pari al 134,24%, dell’istituto Lorusso e Cutugno ove l’istante è ristretto ed ha concluso che tale condizione è tale da causare “un surplus ...
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 21 agosto 2025 Scatta l’accusa di persecuzione per il detenuto in una Casa circondariale, “innamorato” della direttrice del carcere. Il corteggiamento troppo pressante e sgradito all’oggetto del desiderio è stalking. La Cassazione ha così confermato le misure cautelari a carico del ricorrente con l’accusa di stalking, per aver rivolto le sue attenzioni con insistenza alla direttrice del carcere nel quale era ristretto. Senza successo, la difesa si gioca la carta della “sbandata” sull’onda della quale l’uomo aveva agito, non per condizionare la vita della dirigente carceraria, ma perché non era razionalmente in grado di trattenersi. Ma i giudici nell’ordinanza impugnata non avevano colto la differenza tra corteggiamento e stalking.
ansa, 21 agosto 2025 Un 34enne originario delle Isole Mauritius si è tolto la vita a Piazza Lanza. De Fazio: “Strage senza fine, governo intervenga sulla crisi penitenziaria”. Un detenuto extracomunitario di 34 anni si è tolto la vita nel bagno della sua cella nella Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza. L’episodio risale a lunedì scorso, ma la notizia è emersa solo nelle ultime ore. Con questa tragedia, il numero dei suicidi in carcere dall’inizio del 2025 sale a 56 detenuti, a cui si aggiunge un ristretto ammesso al lavoro all’esterno, oltre a tre operatori penitenziari.
di Elisa Sola
La Stampa, 21 agosto 2025 Esposto in procura dei familiari dell’uomo morto al Lorusso e Cutugno: “Mio fratello ha subìto un arresto concitato. Non doveva andare in prigione”. Quattordici ore tra l’arresto e la visita medica. Oltre dieci trascorse da solo nella camera di sicurezza senza ricevere cure ospedaliere. Diciassette escoriazioni forse provocate dalle fasi concitate del fermo. Ventidue minuti tra il momento in cui si è tolto la vita nella cella 214 del carcere Lorusso e Cutugno e l’inizio delle operazioni di soccorso. Infine, una constatazione: “È stato ignorato il grave ed evidente malessere psicologico”. C’è un esposto, depositato alcuni giorni fa, in cui si esortano gli inquirenti a indagare, riguardo alla morte di Hamid Badoui, su presunti “comportamenti omissivi” di poliziotti e personale del carcere che potrebbero avere determinato il ...
di Gianni Alemanno e Fabio Falbo
romalife24.it, 21 agosto 2025 Se qualche politico a caccia di voti, o qualche giornalista assetato di lettori, pensa di giocare sul contrasto tra agenti della polizia penitenziaria e persone detenute è completamente fuori dal mondo. O comunque fuori dal mondo delle carceri. Qui non siamo in mezzo alle piazze dove tra celerini e manifestanti violenti c’è un costante clima di scontro e spesso di odio. Qui i reparti delle carceri sono in ormai in cogestione (non solo “congestionati”, ma “cogestiti” con le persone detenute, una versione carceraria dell’Art. 47 della Costituzione per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese).
brindisireport.it, 21 agosto 2025 L’uomo, che si è sempre dichiarato innocente, era stato arrestato con l’accusa di “codice rosso” a seguito delle denunce della sua ex compagna, una docente a Roma. Grazie all’interessamento e intervento di Valentina Farina, Garante delle persone private della libertà personale della provincia di Brindisi, è stata disposta la detenzione domiciliare provvisoria e l’immediata scarcerazione per un detenuto originario della Costa d’Avorio di 40 anni, la cui vicenda giudiziaria e le cui condizioni psicofisiche avevano destato preoccupazione all’interno del carcere di Brindisi. L’uomo, che si è sempre dichiarato innocente, era stato arrestato con l’accusa di “codice rosso” a seguito delle denunce della sua ex compagna, una docente a Roma. La madre del 40enne, inoltre, è impiegata presso un consolato.
corrieredellacalabria.it, 21 agosto 2025 Il Dap ha comunicato alla Camera Penale di Cosenza l’impossibilità per la stampa di partecipare alla visita nella Casa circondariale di Cosenza. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con una nota, ha comunicato alla Camera Penale di Cosenza l’impossibilità per la stampa di partecipare alla visita nella Casa circondariale di Cosenza, chiesta e organizzata il prossimo 22 agosto, “per constatare le condizioni di vita dei detenuti”. A darne notizia è la Camera Penale di Cosenza. “La motivazione è tanto incredibile, quanto inaccettabile in uno Stato veramente di diritto: “come da prassi, ai giornalisti professionisti non è consentito accedere unitamente agli autorizzati alla visita, bensì attenderli al termine, al di fuori dei locali detentivi”.
di Matteo Bernardini
Giornale di Vicenza, 21 agosto 2025 La visita nel penitenziario di San Pio X voluta dalla Camera penale nell’ambito dell’iniziativa “Ristretti in agosto”. Anche quest’anno la Camera penale di Vicenza ha aderito all’iniziativa “Ristretti in agosto”; una campagna, promossa dall’Osservatorio carcere dell’Unione delle camere penali italiane, che ha previsto, ieri, la visita alla Casa circondariale “Del Papa” di San Pio X, per testimoniare vicinanza alla comunità penitenziaria e manifestare attenzione alle condizioni di vita dei detenuti e degli operatori che prestano servizio nel penitenziario cittadino.
di Elisa Barresi
ilreggino.it, 21 agosto 2025 Durante la visita promossa dal Partito Radicale nel carcere di Reggio Calabria, la garante dei detenuti denuncia l’inefficacia dell’attuale sistema penitenziario. A fronte dell’impegno del personale, emergono carenze strutturali e numeri preoccupanti. Appello a una riforma profonda per garantire la dignità e la funzione rieducativa della pena. Nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Agosto in Carcere” promossa dal Partito Radicale, il membro della direzione Fabio Federico ha visitato la casa circondariale di Arghillà insieme alla Garante regionale Giovanna Russo. Un’occasione per accendere i riflettori su una realtà spesso dimenticata, quella della detenzione, e sulle condizioni strutturali e umane che ne determinano l’efficacia.
di Serena Simula
La Provincia Pavese, 21 agosto 2025 Nessun commento riguardo l’ampliamento del carcere di Voghera arriva da via Prati Nuovi, dove gli stessi vertici sono in attesa di scoprire di più sui modi e i tempi. L’istituto di detenzione vogherese, inaugurato nell’agosto 1982 e inizialmente destinato alle sole donne, nel è stato trasformato in maschile ospitando dapprima i detenuti provenienti inizialmente dal vecchio penitenziario di Voghera (ospitato dal castello della città). Oggi nell’istituto i detenuti appartengono a quattro diversi circuiti con prevalenza numerica (parliamo dell’80%) per il circuito AS3, dedicato ai reati di stampo mafioso e comunque inerenti alla criminalità organizzata.
La Gazzetta del Mezzogiorno, 21 agosto 2025 “Abbiamo conosciuto ragazzi per bene che ci hanno guardato negli occhi e ci hanno raccontato perché sono finiti in carcere”. Domenico Spinelli, responsabile delle risorse umane del Gruppo Cobar racconta a “La Gazzetta del Mezzogiorno” l’incontro con “Seconda Chance”, l’associazione guidata da Flavia Filippi, che cerca di inserire detenuti o ex detenuti nel mondo del lavoro. “Offriamo così un futuro diverso a questi ragazzi”. “Abbiamo deciso di aderire al progetto anche grazie alla grande sensibilità dei vertici Cobar - spiega Spinelli - e oggi ci sono tre detenuti assunti nella nostra impresa e due che attendono le autorizzazioni del magistrato”.
di Antonio Coniglio
L’Unità, 21 agosto 2025 Infine, in piazza Vetra, fu costruita una baltresca, e Caterina, “carnosa ma di ciera diabolica”, venne torturata con tenaglie arroventate, strangolata, e i suoi resti gettati nel fuoco. È la giustizia dei vendicativi pensieri - che coarta a confessioni insincere e anela a premi mortiferi - della quale Leonardo da Racalmuto, perché la Sicilia è metafora di un intero paese, si occupò tutta la vita. Di questa ingiustizia di regime, il carcere è la massima espressione, l’acme. Per dirla con lo Sciascia de La corda pazza: “la più terribile, la più inumana delle pene; e nello stesso tempo la più inutile”. La galera non è mai un semplice edificio con mura e sbarre. È un simbolo, un prisma attraverso cui osservare il rapporto tra verità, potere e giustizia.
di Marco Birolini
Avvenire, 21 agosto 2025 L’antropologa Francesca Cerbini, autrice del saggio “Prison lives matter”: “Il carcere è un luogo oscuro della nostra democrazia. I penitenziari sudamericani? Non sono così lontani”. “Il carcere è un luogo oscuro della nostra democrazia, dove non sappiamo realmente cosa accade”. Francesca Cerbini, docente di antropologia culturale all’Università di Palermo, va dritta al punto. Con l’occhio della ricercatrice, fissa lo sguardo sulle radici della grande questione penitenziaria: “Il sistema è assai poco trasparente e orientato verso la repressione, spesso violenta. In nome della sicurezza è tutto consentito, ma è chiaro che così com’è lo strumento non funziona. Non serve alla rieducazione del reo e non protegge la società”.
di Arianna Finos
La Repubblica, 21 agosto 2025 Dalla serie “Gerri” alla Mostra di Venezia protagonista di “La salita” esordio alla regia di Massimiliano Gallo. È una donna di camorra irrequieta, fragile e colta. Roberta Caronia è in vacanza con il figlio dodicenne a Favignana, “abitudine familiare, sì”. Palermitana doc, “vivo a Roma da quando vinsi il provino per l’Accademia ma la Sicilia me la porto dentro per memoria e identità” sorride, evocando Elio Vittorini “che ho letto a sedici anni”. Tanto teatro, la popolarità arrivata con la serie Gerri, alla veneziane Giornate degli autori porta La salita, esordio alla regia di Massimiliano Gallo.
di Marcello Maria Pesarini
vocididentro.it, 21 agosto 2025 Il mondo non è impazzito, ha cambiato i parametri della sua vita e ha perso il controllo anche di quella parvenza di facciata che, prima dell’accentuarsi della crisi climatica e delle migrazioni di massa, ancora conservava. I conflitti armati sono stati sdoganati dagli interventi Usa nel 1991 e con lo smembramento della Jugoslavia nello stesso anno sono entrati nel cuore dell’Europa. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022 e il genocidio del popolo palestinese da parte di Israele accentuatosi in reazione all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 stanno addormentando le coscienze. Non c’è bisogno di andarne a cercare i risultati lontano. Stiamo perdendo sempre più l’attitudine all’azione, ma anche a un sano giudizio politico e umano. Di fronte alla violenza con cui si risponde ai reati siamo ...
di Estefano Tamburrini
Il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2025 Parla l’italo-venezuelano espulso dagli Usa dopo 7 mesi in carcere. Intervista al 32enne, rientrato a Roma il 7 agosto dopo la prigionia: “Quel che hanno fatto è incostituzionale, valuto azioni legali”, racconta. Sette mesi in cella negli Stati Uniti, poi l’espulsione in Italia e una vita tutta da ricostruire. David D’Ambrosio, 32enne italiano di origini venezuelane, è rientrato a Roma il 7 agosto dopo la lunga prigionia, trascorsa soprattutto nel carcere della contea di Plymouth, da dove, sotto pseudonimo, aveva raccontato in esclusiva la sua storia a ilfattoquotidiano.it.
di Ettore Sequi
La Stampa, 21 agosto 2025 Senza impegni chiari da parte degli Usa, le promesse di sicurezza per Kiev restano fragili. La scelta è tra una pace armata garantita e una guerra differita travestita da accordo. In diplomazia esiste una regola antica: quando non si vuole far avanzare un negoziato sulla sostanza, lo si sposta sul processo. Così agisce la Russia, negoziando sui negoziati per guadagnare tempo mentre avanza sul campo. La diplomazia diventa un prolungamento della guerra: il calendario sostituisce la strategia, sempre a vantaggio di chi occupa terreno. Sul piano politico, il processo avviato dai due vertici, Alaska tra Trump e Putin, Washington tra Trump, Zelensky e i principali leader europei, resta dunque fragile e pieno di ostacoli. Sono quattro.
di Alessia Melcangi
La Stampa, 21 agosto 2025 Insediamenti e barriere soffocano un tessuto fragile e mortificano l’idea di uno Stato. Ma la strategia della destra messianica al potere impone al governo scelte drammatiche. C’è una data nella storia recente di Israele che si intreccia inestricabilmente con quella del mondo arabo-musulmano, ed è il 1967: nel giugno di quell’anno, infatti, un attacco a sorpresa delle truppe dello stato ebraico fu in grado in soli 6 giorni di sbaragliare le forze militari di Egitto, Giordania e Siria e conquistare più del doppio delle terre fino ad allora controllate dal governo di Tel Aviv. La Penisola del Sinai, le Alture del Golan, Gerusalemme Est e la Cisgiordania vennero così occupate, sebbene l’Onu, tramite la famosa risoluzione n. 242, ne impose subito a Israele la restituzione. Come tante altre risoluzioni, questa è rimasta ...
DOCUMENTI
Articolo. "Liberazione anticipata e LPU sostitutivo: un’altra sentenza della Cassazione"
"La Salute mentale è un diritto". Lettera aperta del Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 24 agosto 2025
Incontro-dibattito: "Dipende da me. Le dipendenze nei penitenziari" (Gorizia, 29 agosto 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI