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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 1 agosto 2025
di Ornella Favero*
L’Unità, 1 agosto 2025 Differenziata da cosa? Cosa farà la Commissione di valutazione a cui verrà sottoposto il programma terapeutico di ogni detenuto? E da chi è composta la task force? L’estate in carcere è il contrario che in libertà: è triste, è soffocante, è angosciante. Ed è funestata dai “piani carcere”, che tornano a prenderci in giro con regolarità disarmante. Ho preso in mano il piano del 2014, ed è praticamente una fotocopia di quello appena presentato dal governo. Che però ha in più alcune definizioni “creative”, il nulla raccontato come se potesse davvero accadere.
di Franco Corleone
L’Espresso, 1 agosto 2025 L’appello di Mattarella e la sollecitazione del Presidente del Senato per interrompere la spirale di tragedia che avvolge le carceri italiane sono caduti nel vuoto. Peggio. I provvedimenti usciti da un Consiglio dei ministri straordinario provocano un vero sconcerto e un sentimento di desolazione. Le promesse sono sempre le stesse, ripetute stancamente: limitare le presenze in custodia cautelare, rimpatrio dei detenuti stranieri, trasferimento dei “tossicodipendenti” in comunità chiuse. Sullo sfondo viene evocato il progetto taumaturgico del commissario per l’edilizia penitenziaria che segnerà un ennesimo fallimento. Infatti la Corte dei Conti è feroce nel giudizio sulle realizzazioni, sui costi e sulle modalità di gestione del Piano Carceri (deliberazione del 18 aprile 2025, n. 42/2025/6).
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 1 agosto 2025 Nulla si muove, nei 190 penitenziari italiani. L’aria è ferma, stagnante, i “piani” carceri si accumulano, anno dopo anno, i suicidi continuano, giorno dopo giorno. Ogni tanto affiora una polemica sui giornali, magari perché un ex potente rinchiuso si è accorto che le prigioni sono scomode o perché si dà alla macchia una delle 100 mila persone che sono destinatarie di misure alternative. L’argomento non è allettante, figuriamoci d’estate, e si inabissa subito. Intanto nelle carceri si muore, più che d’inverno. La contabilità la fa l’associazione Ristretti Orizzonti. Gli ultimi: domenica a Pavia, “un uomo dell’est Europa” di 36 anni si è appeso alla porta della sua cella; martedì un italiano di 53 anni, in isolamento a Parma, si è impiccato usando l’elastico delle mutande.
di Giuseppe Spadaro*
Il Dubbio, 1 agosto 2025 La Costituzione vuole una sanzione che rieduchi, soprattutto in casi difficili come la violenza familiare. Esiste un articolo nella nostra Costituzione che recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. I padri costituenti hanno espresso questa volontà, che è la sintesi di ideologie e di pensieri filosofici di elevato spessore, all’articolo 27. La pena, assolutamente necessaria per chi commette il delitto, non può e non deve avere esclusivamente una funzione punitiva. Essa non deve umiliare la persona o essere solo un complesso di privazioni per il condannato. La pena non deve solo privare, ma deve anche offrire: prima fra tutte l’opportunità di una redenzione.
di Serenella Bettin
L’Espresso, 1 agosto 2025 Dalla Sicilia al Veneto, esposti e denunce dei garanti dei detenuti sulle carenze dell’assistenza. A Messina, una Tac inutilizzata perché mancano i soldi per ristrutturare la sala Esami rinviati per mesi e anche per anni. Ma per queste persone perdere tempo significa vivere o morire, nel silenzio imbarazzante del governo che spicca per la sua inerzia, per la sua desolante assenza”. La denuncia a L’Espresso è di Lucia Risicato, garante dei diritti dei detenuti di Messina. Nel carcere di Gazzi la situazione è oltre il limite. I detenuti scontano i ritardi del servizio sanitario, quelli del reperimento dei farmaci e quelli delle uscite per esami e visite per effetto della carenza di agenti penitenziari.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 1 agosto 2025 È detenuto al 41 bis e ha una diagnosi di glomerulonefrite membranosa, malattia renale grave e progressiva che, senza terapia tempestiva, conduce a insufficienza renale irreversibile. L’unica opportunità per evitare il peggioramento - e per molti l’unica speranza di sopravvivenza - è il Rituximab, farmaco immunosoppressore da somministrare in ambiente sterile con personale qualificato e monitoraggio continuo. Si chiama Giuseppe Crea, 47 anni, e il 7 ottobre davanti al Tribunale di Sorveglianza di Torino non si discuterà solo di un trasferimento carcerario, ma di un principio di civiltà: chi è privato della libertà, anche in carcere “duro”, non perde il diritto alla salute. Non si chiede uno sconto di pena, ma cure adeguate e immediate. Eppure Crea è stato “rimbalzato” da un carcere all’altro: Spoleto, Parma, Novara e di nuovo Parma, senza che nessuna direzione penitenziaria abbia preso in carico la sua richiesta di assistenza medica. Dietro questo scarica barile si cela l’ossessione per il 41- bis, che trasforma un malato in un “caso” da evitare.
di Marina Lomunno
La Voce e il Tempo, 1 agosto 2025 È un documento che “va letto trattenendo il respiro”: così Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, l’associazione che si occupa della tutela e delle garanzie del sistema penale e penitenziario, avvisa i lettori nell’editoriale del XXI Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia “insostenibili” come più volte le ha definite il Presidente Mattarella. Il dossier, che si intitola appunto “Senza respiro”, è stato presentato giovedì scorso a Torino nella sede del Consiglio regionale del Piemonte.
di Alice Dominese
Il Domani, 1 agosto 2025 Secondo l’ultimo rapporto sulle condizioni di detenzione pubblicato dall’associazione Antigone, solo il 35 per cento dei reclusi è in carcere con una sentenza definitiva e, nella grande maggioranza dei casi, si tratta di giovani adulti tra i 18 e i 25 anni che hanno compiuto il reato da minorenni. La fine della scuola e della sua routine quotidiana arriva ogni anno anche negli istituti di pena minorili. Ma ciò che questa fine porta con sé non è il tempo del riposo e dello svago. Nella maggior parte dei casi è solo altro carcere e altro tempo vuoto che si sommano alle condizioni già critiche negli Ipm. Quando ad agosto 2024 decine di giovani detenuti hanno devastato e incendiato alcuni locali del carcere Ferrante Aporti di Torino, minacciando anche alcuni agenti di polizia e provando a evadere, la loro quotidianità ...
di Vito Daniele Cimiotta
terzultimafermata.blog, 1 agosto 2025 Benvenuti nel grande teatro della giustizia italiana. In prima serata, il solito copione: un presunto colpevole, un procuratore che dirige l’orchestra mediatica, un esercito di opinionisti che improvvisano arringhe a colpi di tweet e talk show. L’imputato? Già condannato, ovviamente. Non dal giudice, ma dal pubblico - il vero sovrano di questa commedia grottesca. Il processo penale, anziché luogo di verità e garanzie, si è trasformato in uno spettacolo dove la presunzione d’innocenza è un fastidioso ingombro da eliminare. Tutti giudicano, tutti sentenziano, tutti pontificano. L’informazione si traveste da inchiesta, la cronaca diventa fiction. Puntate settimanali, colpi di scena, interviste esclusive, mentre la toga si sgualcisce sotto l’eco dei like. E intanto, il carcere resta lontano da questo clamore. Silenzioso. Invisibile.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 1 agosto 2025 L’idea che inasprire le pene sia il modo per ridurre i reati è molto diffusa ma è sostanzialmente falsa. Inoltre secondo la Costituzione le pene dovrebbero essere rieducative, il che è particolarmente fondato quando il condannato è minorenne. Matteo Salvini ha presentato, per ora in una conferenza stampa e non ancora in Parlamento, una proposta di legge che equipara i reati commessi dai minorenni a quelli dei maggiorenni. Giustifica questa ipotesi con la dimensione dei reati commessi da minori (ha parlato di 44 mila in un anno) e fa riferimento soprattutto ai reati di sangue di cui ha parlato la cronaca di questi mesi.
di Alfonso Raimo
huffingtonpost.it, 1 agosto 2025 Intervista con il garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia sull’ipotesi di equiparare le pene per i reati commessi dai minori a quelle previste per gli adulti: “L’idea di risolvere i problemi aggravando le pene non porta soluzioni. E la filosofia del pugno duro del governo crea un clima di tensione. Le carceri minorili sono in un sovraffollamento mai visto. Per fortuna non è realizzabile”. “Punire i minori di 15-16 anni come se fossero maggiorenni”. La proposta di Matteo Salvini è “incostituzionale e controproducente”, spiega all’Huffpost Stefano Anastasia, garante dei detenuti del Lazio e portavoce della conferenza dei Garanti. Anastasia è anche docente di filosofia e sociologia del diritto all’Università di Perugia.
di Michele Prospero
L’Unità, 1 agosto 2025 È scivolato via come un mero atto dovuto il voto unanime espresso dal Senato a favore dell’ergastolo per i casi di femminicidio. Eppure, anche questo reato nuovo colpito con una pena vecchia, chiarisce quanto abissale sia diventata la distanza tra le culture dell’Italia repubblicana e le visioni che prevalgono nel momento populista da alcuni decenni trionfante. Nel 1981, nel mezzo della violenza politica, mafiosa e criminale, il Pci e il Psi si schierarono con il “Sì” al referendum promosso dai Radicali volto all’abrogazione dell’ergastolo. Anche allora i fascisti cavalcavano le passioni più forcaiole del pubblico e concepivano la prigione come appagamento dell’istinto di vendetta.
di Alessandro Caruso
Il Riformista, 1 agosto 2025 Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, spiega la ratio della sua riforma costituzionale, al centro del dibattito politico ed economico. Dalla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e pubblici ministeri alla digitalizzazione del sistema giudiziario, passando per la riduzione dei tempi processuali e la lotta al sovraffollamento carcerario, il Guardasigilli va a fondo nel chiarire come questi interventi puntino a rafforzare la terzietà del giudice e la certezza del diritto. L’obiettivo è duplice: migliorare l’efficienza della giustizia per garantire legalità e, al tempo stesso, sostenere la competitività e l’attrattività dell’Italia nel contesto economico internazionale.
di Paola Cervo*
Il Dubbio, 1 agosto 2025 La componente della Giunta esecutiva centrale dell’Anm: dietro la promessa di neutralità, si annullano rappresentanza, competenza e responsabilità. È difficile parlare razionalmente di riforma del Csm e introduzione dell’Alta Corte disciplinare per i magistrati ordinari. Questa riforma, infatti, non muove da alcun principio di efficienza o di necessità giuridica - non vi è spazio in questa sede per confutare il ragionamento che la correla all’art. 111 della Costituzione quasi ne fosse un prodotto obbligato - bensì da talune indimostrate petizioni di principio, contro le quali non può esservi razionalità che tenga, poiché esse, per definizione, non accettano ragioni.
di Valentina Maglione
Il Sole 24 Ore, 1 agosto 2025 Dall’organizzazione del lavoro alle ricerche di giurisprudenza, gli impieghi dei nuovi strumenti negli uffici giudiziari e negli studi legali. Negli uffici giudiziari come negli studi legali, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale (Ia) è in corso. Dall’organizzazione dei ruoli all’analisi di fascicoli, dalle ricerche giurisprudenziali alla redazione di pareri e atti, sono già numerose le applicazioni concrete dei nuovi modelli nel settore della giustizia. Soluzioni, certo, in grado di velocizzare le attività e aumentare l’efficienza. Ma c’è un limite chiaro per il loro utilizzo, indicato dal regolamento europeo AI Act (Ue 2024/1689, che sarà pienamente applicabile dal 1° agosto 2026) e prescritto con forza dal disegno di legge italiano che sta per essere approvato dal Parlamento: deve restare “sempre riservata al magistrato ogni decisione ...
TERRITORIO
regione.abruzzo.it, 1 agosto 2025 Oltre 40 detenuti formati in carcere grazie a corsi professionali finanziati dal FSE per favorire reinserimento e ridurre recidiva. L’assessore con delega al sociale, Roberto Santangelo, questa mattina, a Pescara, in Regione, affiancato dal direttore dell’Istituto carcerario di Pescara, Franco Pettinelli, dal presidente di Formedil Chieti-Pescara, Carlo Cericola, ed dal Garante regionale dei detenuti, avv. Monia Scalera, ha illustrato alla stampa l’iniziativa che ha consentito ad oltre 40 detenuti di frequentare alcuni corsi di formazione, erogati da Formedil Chieti Pescara, all’interno dell’Istituto carcerario San Donato di Pescara. L’iniziativa, finanziata nell’ambito del Fondo Sociale Europeo (FSE), ha riguardato, nello specifico, un corso di manutentore del verde, un corso di posatore di pavimenti e ...
parmatoday.it, 1 agosto 2025 È stata aperta un’indagine per omicidio volontario sulla morte del detenuto 34enne Adama Campaore, originario del Burkina Faso. Era stato arrestato il 2 giugno per resistenza a pubblico ufficiale dopo essere stato fermato mentre vagava seminudo in città, è deceduto il 12 giugno all’Ospedale Maggiore di Parma dopo essere arrivato dal carcere cittadino in condizioni gravissime. Inizialmente si ipotizzava che l’uomo fosse caduto accidentalmente in cella, provocandosi un grave trauma cranico. Tuttavia, questa ricostruzione appare ora meno probabile in seguito ai dubbi emersi dall’autopsia, come riportato dalla Gazzetta di Parma. Il compagno di cella del detenuto è attualmente indagato.
L’Unione Sarda, 1 agosto 2025 Nell’agenda delle commissioni Cultura e Salute c’erano le audizioni sull’arrivo dei mafiosi, le presidenti Soru e Fundoni: “Lo Stato si sottrae al dialogo”. Due commissioni del Consiglio regionale riunite (Cultura e Sanità) per affrontare un tema spinoso: l’arrivo a Uta di 92 detenuti al 41 Bis. Ma i principali “invitati” in audizione, i direttori delle carceri sarde e il provveditore regionale del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, non si sono presentati. Un’assenza in blocco che fa emergere un sospetto: hanno ricevuto ordini dall’alto, quindi direttamente dal ministero della Giustizia?
radiogold.it, 1 agosto 2025 Ieri sera, 31 luglio 2025, la Casa Circondariale “Canttiello e Gaeta” di Alessandria è stata teatro dell’ennesimo episodio di tensione all’interno del sistema penitenziario italiano. I detenuti della terza sezione hanno dato vita a una protesta e hanno rifiutato il rientro nelle celle al termine del consueto momento destinato alla socialità. Questa azione sarebbe maturata per contestare il malfunzionamento delle docce, guaste, come sembrerebbe, da oltre un mese. Nonostante la gravissima e cronica carenza di personale, la protesta è stata prontamente arginata e circoscritta esclusivamente alla terza sezione interessata, “grazie alla professionalità, pazienza e senso del dovere del personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Un comportamento encomiabile, che ha evitato il degenerare della situazione”.
ansa.it, 1 agosto 2025 Si è da poco concluso il corso di formazione per pizzaioli di primo livello cui hanno partecipato dieci detenuti della casa circondariale di Brissogne. Al progetto, promosso dalla Confcommercio Valle d’Aosta, hanno partecipazione docenti della Scuola italiana pizzaioli con lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione degli impasti, gestione dei tempi di lievitazione, tecniche di stesura e cottura della pizza.
primocomunicazione.it, 1 agosto 2025 Pesaro apre un nuovo capitolo nel percorso di reinserimento sociale di detenuti e minori sottoposti a procedimento penale. Sono partiti in questi giorni 12 progetti che coinvolgeranno oltre 500 persone tra chi si trova in carcere, chi sta scontando la pena fuori dagli istituti e ragazzi seguiti dall’autorità giudiziaria minorile. Un’iniziativa promossa da Ats1 in collaborazione con le istituzioni legate al sistema penitenziario (Uepe, Usm, Prap), il Terzo settore e la Casa Circondariale di Pesaro. “Questi interventi - spiega Luca Pandolfi, presidente del Comitato dei sindaci dell’Ats1 e assessore alle Politiche sociali - spaziano dal reinserimento alla rieducazione, nel rispetto di quanto sancito dall’articolo 27 della Costituzione. Stiamo lavorando anche all’introduzione della figura del Garante per le persone ...
elivebrescia.tv, 1 agosto 2025 Nel carcere di Canton Mombello si forma una nuova generazione di artigiani. Si è conclusa la terza edizione del corso per calzolai rivolto ai detenuti della casa circondariale “Nerio Fischione”: 80 ore di laboratorio dedicate a “Pelletteria e calzature” che hanno insegnato tecniche di montaggio, assemblaggio e creazione di accessori in pelle. Il progetto, frutto di una rete che coinvolge Gruppo Foppa, Associazione Artigiani di Brescia, Provincia di Brescia e aziende come Ciac, Montech e Vibram, punta a offrire competenze certificate e un’opportunità di riscatto a chi sconta una pena.
di Sandy Fiabane
Il Dolomiti, 1 agosto 2025 “Compito del carcere è ridare alle persone autonomia e responsabilità”. Un servizio per la città, ma soprattutto un’opportunità di riscatto e reinserimento sociale per persone in semilibertà: Comune di Belluno e Istituto penitenziario hanno stipulato un protocollo di intesa per offrire ad alcuni detenuti la possibilità di svolgere volontariamente lavori di pubblica utilità. Si occupano di manutenzione e decoro urbano tutti i sabati mattina, mentre il resto della settimana lavorano in fabbrica con la cooperativa Sviluppo e lavoro.
di Silvia Pogliaghi
trendsanita.it, 1 agosto 2025 Nel carcere di San Vittore, il reparto “La Nave” accoglie detenuti tossicodipendenti in un percorso terapeutico innovativo e strutturato. Un modello unico in Italia, raccontato a TrendSanità da Giuliana Negri, tra indicatori di efficacia, relazioni umane e prospettive di reinserimento. Nel cuore del carcere di San Vittore a Milano esiste un reparto che sfugge agli stereotipi penitenziari. Si chiama “La Nave” e, sin dal 2002, rappresenta un modello virtuoso, ancor oggi unico in Italia, di trattamento avanzato per detenuti tossicodipendenti. Più che una struttura detentiva, La Nave si configura come una comunità terapeutica intramuraria, un luogo di transizione, che ‘naviga’ e che prova ad avviare un percorso di cura dentro un contesto, quello carcerario, dove la marginalità rischia di essere ...
friulisera.it, 1 agosto 2025 Inaugurato Polo Educativo Culturale e Formativo all’interno del carcere di Udine. Si è svolta ieri mattina la presentazione dei lavori di realizzazione della nuova sala polifunzionale della Casa circondariale di Udine. Un taglio del nastro per il nuovo Polo Educativo Culturale e Formativo e della nuova Biblioteca realizzati all’interno del carcere di Udine. Nuovi spazi ricavati all’interno dell’ex sezione femminile rimasta inutilizzata e abbandonata da oltre vent’anni che ha trovato così nuova vita e funzione. Va detto che la nuova struttura ristrutturata ha colpito stampa e visitatori presenti al taglio del nastro, per la realizzazione ordinata e funzionale degli spazi pur considerando i limiti imposti dalla preesistente struttura.
agrigentonotizie.it, 1 agosto 2025 L’iniziativa del consiglio dell’Ordine per consentire “dignità e decoro nelle visite dei detenuti”. “Dignità e attenzione concreta verso chi vive il carcere, anche nei suoi momenti più delicati”: con questo spirito, il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Agrigento ha donato nella mattinata di oggi due condizionatori d’aria alla casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, destinati alla sala colloqui tra detenuti e familiari. “Una scelta simbolica ma soprattutto pratica - si legge in una nota del Consiglio -, pensata per offrire un sollievo reale durante i mesi estivi, in uno spazio fondamentale dove si tengono gli incontri tra chi sconta una pena e i propri affetti più stretti. Un piccolo gesto che, però, assume un grande significato in un contesto spesso dimenticato dall’opinione pubblica”.
Ristretti Orizzonti, 1 agosto 2025 Donne detenute, anziani ospiti di “Maria Grazia Barone” e volontari protagonisti di un dialogo epistolare profondo. Annalisa Graziano: “Anche nei luoghi più difficili si possono tessere legami rigeneranti, capaci di trasformare la solitudine in condivisione”. Un foglio, una penna, una storia da raccontare. Così è nato un dialogo delicato e profondo tra donne detenute nella Casa Circondariale di Foggia e alcuni anziani ospiti della Casa di Cura “Maria Grazia Barone”. Un progetto semplice, ma potente, fatto di parole scritte e lette a voce alta, che ha unito due mondi lontani, eppure vicini nella comune esperienza della fragilità.
AFFARI SOCIALI
di Federico Cella e Michela Rovelli
Corriere della Sera, 1 agosto 2025 I seminari di Gino Cecchettin con gli studenti delle scuole di Catania, Roma, Milano e Verona sull’educazione ai sentimenti. Quando Gino Cecchettin si è presentato davanti alla Camera per raccontare cosa intendeva fare con la neonata Fondazione dedicata alla figlia Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta nel novembre del 2023, ha parlato di un “sogno che ha un valore immenso perché è nato da una tragedia immane”. Il sogno è provare a fare qualcosa, a impegnarsi, per proporre - e dunque costruire - “modelli di relazione basati sulla stima reciproca, sull’ascolto e sul rispetto” partendo dalle nuove generazioni, protagoniste del futuro e che dunque hanno in mano la possibilità di cambiare e migliorarsi più di ogni altro. Che possono rendere realtà quel sogno, insomma.
Il Domani, 1 agosto 2025 Martina Oppelli è morta in Svizzera, l’Italia le aveva negato il suicidio assistito. La 51enne triestina, affetta da sclerosi multipla, ha scelto l’eutanasia all’estero dopo tre dinieghi della sanità italiana. L’ultimo video: “Non ce la facevo più, il mio corpo si è disgregato”. “Il fine vita tocca a tutti, prima o poi. Ogni scelta va rispettata”. Così Martina Oppelli, affetta da sclerosi multipla da oltre 25 anni, ha rivolto un appello alle istituzioni italiane prima di morire oggi in Svizzera, mediante il suicidio medicalmente assistito. Aveva 51 anni, era architetta, e da decenni conviveva con la malattia. Negli ultimi tempi era completamente paralizzata. “Non ce la facevo più ad aspettare”, ha detto nel suo ultimo video. In Italia, dove questo tipo di procedura è possibile in presenza delle condizioni dettate dalla Corte costituzionale, le sue richieste erano state respinte tre volte.
Il Sole 24 Ore, 1 agosto 2025 Per la Corte costituzionale, sentenza numero 142 depositata oggi, le censure sono inammissibili considerata l’ampia discrezionalità del Legislatore. Non è ammissibile un intervento della Corte costituzionale che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema. È quanto si legge nella sentenza numero 142 depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili e non fondate varie questioni di legittimità costituzionale, sollevate dai Tribunali di Bologna, di Roma, di Milano e di Firenze, sull’articolo 1 della legge numero 91 del 1992, nella parte in cui, stabilendo che “[è] cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini”, non prevede alcun limite all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 1 agosto 2025 La prima fase dell’intesa Meloni-Rama, riservata ai richiedenti asilo mai entrati in Italia, è appesa a questa decisione. Il grande giorno è arrivato: oggi alle dieci la Corte di giustizia Ue legge la sentenza che segna il futuro del protocollo Roma-Tirana. La causa - ribattezzata con i cognomi di fantasia Alace-Canpelli, secondo la prassi del tribunale di Lussemburgo a tutela della privacy - riguarda la definizione dei “paesi di origine sicuri” ed è stata discussa lo stesso 25 febbraio dalla Grande chambre (una sorta di Sezioni unite). In quell’occasione dodici paesi membri e la stessa Commissione Ue, con un’incredibile testacoda rispetto alla memoria depositata solo un mese prima, sono intervenuti per sostenere la linea del governo Meloni. Questo, fondamentalmente, pretende meno controlli dei giudici sulle designazioni dei paesi sicuri decise dal potere esecutivo.
di Andrea Riccardi
Corriere della Sera, 1 agosto 2025 La lettera del 1917 di Benedetto XV ai potenti della terra, l’intervento di Paolo VI all’Onu e il sogno di Papa Francesco: aboliamo la guerra. Più di cent’anni fa, il 1° agosto 1917, Benedetto XV inviava una lettera ai Capi di Stato belligeranti, chiedendo a governi e popoli in guerra di “tornare fratelli”. È un documento ancora attuale e di riferimento. C’è in esso un’espressione, non invecchiata nonostante il tempo passato: “questa lotta tremenda, la quale apparisce ogni giorno di più inutile strage”. La locuzione, “inutile strage”, è transitata nel lessico corrente, come definizione tra le più appropriate della guerra. Il papa volle che fosse mantenuta, mentre la Segreteria di Stato del diplomatico card. Gasparri, ne voleva la soppressione.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 3 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI