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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 18 agosto 2025
di Giovanni Toti
Il Giornale, 18 agosto 2025 Esiste un’unità di misura particolarmente efficace per valutare l’ipocrisia della politica italiana: la condizione delle nostre carceri. Ogni estate si ripete lo stesso rituale: parlamentari in visita agli istituti di pena, descrizioni drammatiche del sovraffollamento, appelli generici perché “qualcuno faccia qualcosa”, lacrime di coccodrillo versate per i suicidi nelle celle. Poi, come da calendario, la politica parte per le vacanze, i magistrati pure, talvolta dopo aver firmato gli ultimi ordini di custodia cautelare. Eppure chi immagina che quelle celle stipate siano popolate solo da colpevoli dovrebbe ricordare che oltre il 25% dei reclusi in Italia è in attesa di giudizio: uomini e donne che, secondo la legge, sono innocenti.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 18 agosto 2025 Tra i tentativi di arginare il sovraffollamento degli istituti di pena, ce n’è uno, tabù per la politica, che chiama in causa i magistrati e il ricorso alla carcerazione preventiva. Un primo passo avanti nella riforma Nordio. Ma entrerà in vigore tra un anno. Il problema purtroppo è sempre quello: ma qualcuno, gli errori, in quel mondo, li paga o no? Il sovraffollamento carcerario, per fortuna, è diventato un tema trasversale con cui misurare la qualità del nostro stato di diritto, e le vergogne modello Delmastro restano grazie al cielo confinate nel perimetro ristretto della cialtroneria di stato. Per la sinistra, il sovraffollamento torna di più quando si trova all’opposizione che quando si trova al governo, e di solito la questione viene utilizzata più per attaccare i politici che governano che per difendere i detenuti che arrancano.
di Goffredo Bettini
Il Foglio, 18 agosto 2025 Nei giorni a cavallo di Ferragosto migliaia di detenuti sono rimasti nelle loro celle, mentre fuori le persone, chi più e chi meno, godevano i loro scampoli vacanzieri. Ultimamente, Gianni Alemanno ha denunciato la condizione penosa della vita dietro le sbarre. Non conta nulla per me cosa pensi di politica Alemanno. Non mi condiziona che sia stato un mio avversario (leale), né mi pesano le sue gesta giovanili di stampo fascista. Su tale argomento mi interessa solo la sua persona. E mi interessano tutte le altre persone che partecipano al suo attuale destino. Mi domando: cosa ci può essere di più terribile del “congelamento” del vivere? Noi, “liberi” ci muoviamo nel mondo costruito secondo le nostre esigenze. Abbiamo dato un nome alle cose, trasformato l’ambiente naturale in un luogo abitabile, sfruttabile, godibile.
di Irina Smirnova
farodiroma.it, 18 agosto 2025 Il giorno di Ferragosto, per molti occasione di festa e di riposo, si è trasformato ancora una volta in un giorno di dolore e morte dietro le sbarre delle carceri italiane. Tre episodi drammatici - un suicidio a Benevento, un decesso “per cause da accertare” a Civitavecchia e un tentato suicidio a Roma, nel carcere di Regina Coeli, dove un detenuto è stato trovato impiccato ma ancora vivo e trasportato in condizioni critiche in ospedale - hanno riportato con forza l’attenzione su un’emergenza che non può più essere ignorata. “Purtroppo anche il giorno di festa appena trascorso è stato un giorno di morte nelle carceri italiane” denuncia Paolo Ciani, segretario di Demos eletto con il Pd alla Camera dei Deputati.
di Lorenza Ghidini
radiopopolare.it, 18 agosto 2025 “Non c’è correlazione tra sovraffollamento e suicidi”, dice Nordio. “La colpa del suicidio del minorenne a Treviso è di chi lo ha fatto arrivare in Italia”: l’intervista del Ministro Nordio al Messaggero grida letteralmente vendetta. Sono passati solo pochi giorni dal commento agghiacciante ai numeri dei suicidi in carcere (“nessun allarme, siamo sotto la media”), che di nuovo il Guardasigilli interviene, stavolta commentando la vicenda di Treviso. Un diciassettenne tunisino, arrivato in Italia da solo, si è impiccato in cella, ma la sua è solo una delle storie che si sono consumate nei penitenziari italiani attorno a Ferragosto. Un suicidio anche a Benevento, un tentativo a Torino e un altro a Regina Coeli, in poche ore.
di Irene Famà
La Stampa, 18 agosto 2025 La droga inabissa nella disperazione e la malattia della mente rende ostaggio dei demoni. Ombre della dipendenza, dei problemi psichici che in carcere si moltiplicano. Sono circa 20mila i detenuti che soffrono di dipendenze da cocaina, eroina, medicinali usati per stordirsi e dimenticare. Sono 19.021 uomini e 734 donne, quasi il 32% del totale della popolazione carceraria. E poi ci sono i minori. Oltre 1.200 i ragazzi entrati negli istituti penitenziari per reati di spaccio o detenzione di droga. Hanno perlopiù tra i sedici e i diciassette anni. “Molti di loro - spiegano gli esperti - dalla droga sono anche assuefatti”. E la dipendenza spesso amplia problemi psichici che non vengono dichiarati.
di Romina Marceca
La Repubblica, 18 agosto 2025 Il fratello: “Voglio la verità”. I dardi del taser lo hanno colpito in pieno, lui si è accasciato a terra e pochi minuti dopo è morto. Il cuore di Giampaolo Demartis, 57 anni, ha smesso di battere dentro un’ambulanza a Olbia mentre i soccorritori cercavano di rianimarlo. Il taser è stato utilizzato dai carabinieri nella sera di sabato scorso. La ricostruzione fornita dai militari è quella che si basa sul fatto che Giampaolo Demartis fosse fuori di sé e stesse aggredendo i passanti seminando il panico in una via nella periferia della città. L’impiego della pistola a impulsi elettrici è stata decisa dopo che la vittima ha sferrato un pugno a un carabiniere provocando diverse ferite.
di Andrea Busia
L’Unione Sarda, 18 agosto 2025 Scontro sui taser tra Irene Testa, garante sarda dei detenuti, e Dario Giagoni, parlamentare della Lega, dopo il caso del 57enne morto ieri a Olbia. Irene Testa non usa mezzi termini: “Ancora una morte con il taser. Non è la prima volta che accade. Prima di lui pochi mesi fa un ragazzo di 30 anni. Uso di scariche elettriche per contenere il disagio, provocando effetti fisici e psichici devastanti. A volte la morte. Si può ancora consentire l’uso di strumenti di tortura legalizzata?”, scrive la garante sul suo profilo Facebook.
di Franco Giubilei
La Stampa, 18 agosto 2025 Il padre del giovane massacrato dalla polizia a Bologna: “All’inizio avevo fiducia nelle istituzioni”. “Federico quel pomeriggio ha portato fuori il suo cagnolino, ricordo che aveva le cuffiette per la musica: è uscito fischiettando, poi è tornato a casa e dopo è uscito di nuovo per andare a giocare a calcio. La sera gli amici sono venuti a prenderlo in macchina per andare a un concerto a Bologna: è stata l’ultima volta che l’ho visto”. Il 24 settembre di vent’anni fa era un sabato e Lino Aldrovandi non poteva immaginare che di lì a poche ore la vita di suo figlio Federico sarebbe stata spezzata dalla violenza di quattro poliziotti, condannati in via definitiva nel 2012 a tre anni e sei mesi per omicidio colposo con eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
GIURISPRUDENZA
di Carmine Paul Alexander Tedesco
lexced.com, 18 agosto 2025 La Corte di Cassazione ha confermato il diniego della liberazione anticipata a un detenuto nella cui cella è stato trovato un cellulare. La Corte ha ritenuto che la connivenza in una grave violazione delle regole carcerarie dimostri la mancata partecipazione all’opera di rieducazione, requisito fondamentale per il beneficio. La concessione della liberazione anticipata rappresenta un traguardo fondamentale nel percorso di reinserimento sociale di un detenuto. Tuttavia, non è un diritto automatico, ma un beneficio subordinato a una condizione precisa: la prova di un’effettiva partecipazione all’opera di rieducazione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sentenza n. 12669/2019) ha chiarito come anche una semplice connivenza in una violazione delle regole interne, come la presenza di un cellulare ...
di Umberto Maiorca
perugiatoday.it, 18 agosto 2025 La Corte di Cassazione ha confermato il rigetto delle richieste di misure alternative alla detenzione per un 58enne spoletino, condannato per duplice tentato omicidio nel 2017 allorquando aveva aggredito due giudici del Tribunale penale di Perugia, nonostante l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. I giudici della Prima Sezione Penale hanno stabilito che le cure carcerarie sono adeguate e che permangono profili di pericolosità sociale, dopo la revoca nel 2023 di una precedente detenzione domiciliare per minacce a un operatore sanitario.
TERRITORIO
perugiatoday.it, 18 agosto 2025 Il Garante regionale dei detenuti chiede la nomina del provveditore regionale e l’istituzione della Rems. Una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), il sostegno per i detenuti psichiatrici, il sovraffollamento, le difficoltà operative della Polizia penitenziaria. Il garante per i detenuti Giuseppe Caforio ha diffuso una nota, dopo aver trascorso il giorno di Ferragosto in carcere, a Orvieto e Terni. “Il giorno di Ferragosto come tradizione lo passo in un carcere e quest’anno sono stato al carcere di Orvieto e il giorno dopo cioè ieri sono stato al carcere di Terni, entrambi le carceri oltre anche a (Spoleto e Perugia sono in una fase di implosione per il numero dei carcerati e questa è storia vecchia, ma nell’ultimo mese vi è stata una recrudescenza di trasferimenti in prevalenza dalla Toscana ...
di Maria Teresa Caputo
altalex.com, 18 agosto 2025 Intervista al dott. Piero Rossi, Garante per la Puglia delle persone private della libertà personale: “Ancora una volta il Governo ha dimostrato di dar vita a delle azioni intempestive nel senso che questa è una politica di annuncismo. Si sposta l’orizzonte sempre in avanti senza trovare una soluzione ma semplicemente prevedendo una pianificazione per un risultato che potrà arrivare tra due o tre anni. C’è una Commissione di costruzione carceraria che continua a non dare risultati. Per risolvere il problema del sovraffollamento, si pensò prima alle caserme poi ai container, che non sono mai arrivati. Si continuano a fare riunioni ma non si comprende quale sia il dies a quo, quando cioè avranno avvio le prospettate misure e il dies a quem, quando cioè arriveranno i risultati. Non si sa niente e, nel frattempo ...
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 18 agosto 2025 L’europarlamentare Ilaria Salis il 17 agosto ha effettuato una visita a sorpresa nella casa di reclusione del centro cittadino constatandone la situazione drammatica: 370 detenuti a fronte di una capienza massima di 170. Verso le 12 Salis è entrata nella struttura di Canton Mombello, dove all’interno ad oggi ci sono oltre 370 detenuti rispetto ad una capienza regolamentare di 170, con un tasso di sovraffollamento di questo carcere che quindi va ben oltre il 200%, ponendo in cima alle classifiche nazionali. Con questa visita ha potuto testimoniare le condizioni impossibili nei quali sono costretti i detenuti: “Problemi sanitari con cimici nei letti, letti a castello di tre piani con stanze dove risiedono anche 9-12 persone, bagni con docce improvvisate e l’impossibilità di svolgere attività lavorativa con ...
di Selvaggia Bovani
La Provincia Pavese, 18 agosto 2025 Con l’apertura della sezione 41bis in carcere, a pagare il prezzo più alto in termini di posti di lavoro saranno gli educatori. La sezione femminile di massima sicurezza, che ha 88 detenute, con la prossima settimana scomparirà del tutto. La conferma arriva dagli addetti ai lavori: “Una sezione del femminile è già vuota - riferiscono - mentre le detenute dell’altra verranno trasferite tutte la settimana prossima”. All’interno della sezione di Alta sicurezza venivano svolte attività utili per il reinserimento sociale tramite una cooperativa sociale, cosa che tra una settimana non si farà più. E che non sarà mai più prevista per la sezione del 41bis, o “carcere duro”, dove i detenuti passano circa 21 o 22 ore al giorno nella loro cella singola. Un altro importante tassello è stato il teatro partecipato ...
di Rosaria Giovannone*
Ristretti Orizzonti, 18 agosto 2025 È una mattina d’agosto. L’aria è ferma, il sole picchia sulle strade semideserte. In molti sono in vacanza, ma dietro le mura della Casa Circondariale di Montorio c’è un’attività che non conosce pausa: il servizio del Guardaroba. I volontari del Consiglio Centrale di Verona della Società di San Vincenzo De Paoli si muovono tra scatoloni di vestiti: piegano magliette, controllano taglie, scelgono scarpe. Ogni pacco porta un nome, un volto, una richiesta precisa.
di Concita De Gregorio
La Repubblica, 18 agosto 2025 Dall’Ucraina a Gaza giovani da uccidere, affamare o riassegnare ai vincitori. Il Novecento trascorso invano. Non dovevo avere molto più di tre anni quando ho imparato che a tre anni i bambini sfortunati vengono portati via dalle loro mamme perché ormai sono grandi, e che dunque io ero molto fortunata, ero grande e non dovevo piangere per delle sciocchezze. Non dovevo fare capricci tipo non mangiare quella certa pietanza molle e scura perché gli altri, i bambini sfortunati, mangiavano qualsiasi cosa, vivevano in un posto dove non conoscevano nessuno ma proprio nessuno, le persone si rivolgevano a loro in una lingua che non capivano e la loro mamma non l’avrebbero rivista più. Quindi io, fortunatissima, dovevo mangiare la cosa molle e basta.
di Fabio Tonacci
La Repubblica, 18 agosto 2025 Sciopero generale contro il governo Netanyahu: “Fate tornare gli ostaggi a casa”. Cortei in altre città, 39 arresti. Bibi e i ministri estremisti: “Così rafforzate Hamas”. Se lo si conta, il numero è quello della rivolta di popolo. Un milione di israeliani su un totale di dieci è sceso per strada contro il governo e contro l’intenzione dichiarata di proseguire la guerra occupando l’intera Striscia di Gaza. Solo a Tel Aviv, secondo gli organizzatori, si sono radunati in 500 mila nella cosiddetta “piazza degli ostaggi” davanti al Museo d’Arte. Qualcuno addirittura, con stima assai generosa, parla di 2,5 milioni di adesioni. Se lo si pesa, però, si fa fatica a credere che questo secondo sciopero generale a conflitto in corso - il primo è stato nel settembre 2024 dopo il rinvenimento a Gaza dei cadaveri di sei ostaggi ...
di Gabriella Colarusso
La Repubblica, 18 agosto 2025 “È in atto un genocidio e la gente inizia a pensare che non dovrebbe far parte dell’Idf: fa l’opposto di ciò in cui crede”, spiega Itamar Greenberg subito dopo essere stato rilasciato dalla polizia. Itamar Greenberg risponde al telefono che è appena stato rilasciato dalla polizia ad Haifa. Sarà la quarta o quinta volta che lo fermano, questa è perché partecipava a un sit-in di solidarietà con Yona Roseman, 18 anni, che ha presentato formalmente il suo rifiuto di arruolarsi nell’esercito israeliano. Yona andrà in prigione, come chiunque diserti in Israele, e come è successo a Itamar, il pioniere dei refusenik israeliani. Un anno fa, 18 enne anche lui, ha deciso di ribellarsi alla leva: è stato condannato cinque volte e in totale ha passato 197 giorni nella prigione militare di Neve Tzedek.
di Riccardo Noury*
Il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2025 Al-Bejadi continua a marcire nella prigione di Buraydah, spesso in cella d’isolamento, senza alcun altro contatto col mondo esterno. Un gruppo di organizzazioni per i diritti umani ha sollecitato le autorità saudite a rimettere in libertà Mohammed al-Bejadi, un difensore dei diritti umani ancora in carcere nonostante la sua condanna sia terminata oltre due anni fa. Al-Bejadi, membro fondatore nel 2009 della principale organizzazione per i diritti umani - l’Associazione saudita per i diritti civili e politici (Acpra), messa al bando oltre 10 anni fa - è stato tre volte in carcere per il suo attivismo in favore dei diritti umani. La prima volta dal settembre 2007 al gennaio 2008, la seconda dal marzo 2011 all’aprile 2016.
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APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 18 al 24 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
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