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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 14 agosto 2025
di Conchita Sannino
La Repubblica, 14 agosto 2025 Divergenze sulla strategia da adottare per sovraffollamento e suicidi. Il dramma carceri spacca il governo. Esplodono a destra, nelle ore più calde (in tutti i sensi), le divergenze sulla strategia da adottare per sovraffollamento e suicidi. “Meno chiacchiere, più autocritica”, è la ruvida sveglia di ferragosto che fa suonare Forza Italia, a firma del deputato Calderone, contro i meloniani. Ma il sottosegretario Delmastro tiene il punto. Mentre anche FdI è divisa al suo interno.
di Coordinamento della Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali
L’Unità, 14 agosto 2025 Il Coordinamento della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale esprime il più profondo sconcerto per le esternazioni del Ministro Nordio, il quale, nel commentare i dati sui decessi in carcere resi noti dal Garante Nazionale (48 suicidi, 30 morti per cause “ancora da determinare”, 69 per cause naturali e uno per un incidente), ha negato l’esistenza di un allarme sociale, in quanto i numeri sarebbero “sotto il livello ereditato dal precedente governo nel 2022”.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 14 agosto 2025 Si dice pronto “a mobilitazioni mai viste”, il Sindacato di polizia penitenziaria. Aveva solo 17 anni ed era di origine tunisina, l’ultimo - in ordine di tempo - detenuto morto suicida in carcere. Il più giovane di quest’anno. È deceduto ieri in ospedale dopo tre giorni di agonia: nella notte tra domenica e lunedì aveva usato i jeans che indossava per impiccarsi nella sua cella del Centro di prima accoglienza annesso all’Istituto per minori di Treviso. Sale così a 54 il numero totale dei suicidi in carcere dall’inizio del 2025, secondo il report curato da Ristretti Orizzonti che riporta anche una piccola biografia delle persone decedute, ove possibile.
di Andrea Oleandri*
Ristretti Orizzonti, 14 agosto 2025 “La tragedia delle morti in carcere arriva anche negli Istituti Penali per Minorenni dove un ragazzo di 17 anni si è suicidato, poche ore dopo il suo arresto, nell’IPM di Treviso. Era stato soccorso ancora vivo e portato in ospedale dove è deceduto poche ore dopo. Si tratta di un dramma che testimonia la crisi del sistema della giustizia minorile. L’ultimo episodio di un ragazzo che si era tolto la vita nelle carceri per minori risaliva al 2003. Questo arriva proprio all’indomani delle minimizzazioni e l’indifferenza del ministro della Giustizia Nordio sui suicidi, cui si è accodato il Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà con un proprio comunicato.
di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 14 agosto 2025 L’uccisione di Cecilia De Astis da parte di tre bambini rom ha scosso anche il Nazareno. L’ex segretario Veltroni chiede un cambio di approccio, Serracchiani lo segue. “Per la sinistra la parola sicurezza dovrebbe smettere di essere un tabù”. A dare la linea senza giri di parole è l’ex-sindaco di Roma e segretario del Pd Walter Veltroni, con un intervento sul Corriere della Sera. Muovendo dalla tragica uccisione di Cecilia De Astis ad opera di tre bambini rom alla periferia di Milano, Veltroni prende ovviamente le distanze dalla propaganda securitaria e con toni incendiari della destra, ma si concentra su quello che a suo avviso è un difetto dei progressisti italiani, al quale colpevolmente non si è ancora trovato un antidoto: la refrattarietà a parlare di sanzioni e di severità per chi delinque.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 14 agosto 2025 Salvini rincara la dose sul caso di Milano: “Basta buonismo con i rom”. E il partito si attiva per una nuova campagna “anti-crimine”: stavolta con foto vere sui manifesti. Le ruspe non bastano più. Il partito di Matteo Salvini ora ha progetti più ambiziosi: una campagna estiva “anti-crimine con foto di delinquenti veri”. Una gogna pubblica in piena regola, dunque, di cui la Lega può servirsi per ottenere ben due risultati in un colpo: promuovere il decreto Sicurezza e rispondere al caso di Milano, dove la 71enne Cecilia De Astis è stata travolta da un’auto pirata con a bordo quattro minori rom. Il tutto ingaggiando un secondo round con il Campidoglio, che a Roma aveva rimosso i manifesti-antiscippo affissi dal Carroccio perché carichi di stereotipi e lesivi della dignità dei soggetti ritratti. Ma andiamo per ordine.
di Alice Oliviero
Il Manifesto, 14 agosto 2025 Dopo l’incidente di via Saponaro, Salvini attacca ancora: “Agire subito”. E parte una nuova campagna “contro la criminalità”. Anche se non è al Viminale, Matteo Salvini si comporta come se fosse il ministro dell’Interno. O il capo della polizia giudice, giuria e soprattutto giustiziere. La tragedia milanese della settantunenne Cecilia De Astis, travolta e uccisa in via Saponaro da un’automobile con quattro minorenni a bordo, è l’occasione giusta per tirare fuori tutto il repertorio: dall’evocazione della ruspa come panacea di tutti i mali alla proposta di sgomberare, anzi di distruggere, tutti i campi rom, con annesso attacco al sindaco Beppe Sala accusato di essere troppo accondiscendente verso il crimine e i criminali, soprattutto se non sono italiani.
di Maurizio Crippa
Il Foglio, 14 agosto 2025 “Radere al suolo” un campo rom, quello di via Salvanesco a Milano da cui sono usciti i quattro bambini che hanno travolto e ucciso con un’auto rubata Cecilia De Astis, è il peggior modo di esprimere la peggiore delle idee, e bene ha fatto il sindaco Sala a rispondere a Salvini che “sulla morte di una persona è vergognoso speculare”. Altri hanno detto “sciacallaggio”, e se lo merita. C’è però anche di peggio, nelle gride senza costrutto di Salvini: parole come le sue sono il più comodo degli assist per permettere a tutti gli altri di nascondersi dietro le fetenzie della destra “low and disorder”, sono l’alibi per evitare di parlare dei fatti veri, della cosa in sé.
di Gianfranco Pellegrino*
Il Domani, 14 agosto 2025 Chi ha la responsabilità genitoriale ed espone i propri figli a condizioni di incuria e negligenza ha colpe, certamente. Ma l’esercizio della cura e del controllo non possono avvenire allo stesso modo in tutti i contesti. Non c’entra nulla chi avrebbe dovuto occuparsi della scolarizzazione dei bambini a bordo dell’auto pirata di Milano? Non c’entra nulla chi dovrebbe occuparsi del fatto che vivono senza fogne? Non sono fattori che rendono più difficile l’onestà e la cura? Nella Sicilia dei tardi anni Novanta nella quale sono cresciuto, molti minori guidavano. Guidavano l’auto dei genitori e tutte le forme possibili e immaginabili di motocicli, guidavano, taluni, anche il trattore. Si favoleggia anche di uno che guidava la mietitrebbia. Guidare faceva parte dell’educazione del maschio, del rito di passaggio.
di Chiara Saraceno
La Stampa, 14 agosto 2025 I quattro bambini coinvolti nell’omicidio automobilistico di una donna al Gratosoglio, periferia di Milano, vivevano in un campo nomadi bosniaco, alcuni da diversi mesi, altri da più tempo. Eppure, sembra che nessuno sia mai andato a scuola, né che la loro esistenza, come quella di tutti gli altri bambini e adolescenti che si trovano in quel campo, sia mai stata segnalata alle autorità scolastiche o al servizio di assistenza sociale. Probabilmente non hanno neppure mai visto un medico e ricevuto una vaccinazione.
di Chiara Campo
Il Giornale, 14 agosto 2025 C’è una Giustizia che supplisce, non richiesta, alle scelte politiche (urbanistica a Milano, infrastrutture a Genova e immigrazione in tutto lo Stivale) e c’è una Giustizia che supplisce alle scelte che la politica non fa colpevolmente: si va dai temi etici (fine vita) alla facoltà di togliere dei bambini a dei genitori che non li mandano a scuola e li lasciano delinquere. Ed eccoci al caso milanese dei ragazzini bosniaci (rom) che hanno preso un’auto e l’hanno lanciata contro una donna di settantun anni, ammazzandola sulle strisce pedonali. Sono perlopiù i tribunali dei minori a togliere la potestà a certi genitori e a fare quello che la politica non è riuscita a fare, ossia intervenire quando l’incuria educativa, la mancata scolarizzazione e l’affiliazione a contesti criminali hanno messo a rischio i loro figli.
di Giampiero Rossi
Corriere della Sera, 14 agosto 2025 Don Paolo Steffano è un prete di 60 anni che si è sempre “sporcato la tonaca” in comunità difficili. Prima di approdare al Gratosoglio, si era già misurato con il Corvetto. “Ma quale infanzia? Nei campi è solo un dato anagrafico, già molto prima dei 13 anni si vivono esperienze da brividi. Altro che guidare l’auto, quello è il minimo, lo fanno tutti”. Don Paolo Steffano è un prete di 60 anni che si è sempre “sporcato la tonaca” in comunità difficili. Prima di approdare al Gratosoglio, periferia all’estremo Sud di Milano, si era già misurato con il Corvetto - altro storico quartiere popolare - e prima ancora a Baranzate, prima cintura dell’hinterland settentrionale, al confine con Quarto Oggiaro, dove la Babele delle fragilità comprendeva anche un campo nomadi.
di Marianna Vazzana
Il Giorno, 14 agosto 2025 Ciro Cascone per 20 anni è stato ai vertici della Procura del Tribunale dei minori di Milano. “Uno dei pochi baluardi di civiltà che ci sono rimasti è il non mandare i bambini in carcere. Ora, sull’onda dell’emotività, si invocano misure restrittive per quanto accaduto a Milano e ci si stupisce del fatto che quei ragazzini rom (i quattro minorenni tra cui una bimba tra gli 11 e i 13 anni che hanno rubato un’auto con cui poi è stata travolta e uccisa la 71enne Cecilia De Astis, ndr) siano stati riaffidati alle famiglie e non allontanati dai genitori, senza disporre per esempio l’ingresso in comunità. Ma negli ultimi anni gli strumenti a disposizione sono cambiati: le ultime riforme della giustizia minorile pendono a tutela degli adulti (motivo per cui è più complesso disporre allontanamenti) più che dei minori.
di Francesco Brun e Nicola Rotari
Corriere del Veneto, 14 agosto 2025 Danilo Rihai era ricoverato a Treviso: è la più giovane vittima in cella da inizio anno. È morto dopo 48 ore nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso Danilo Rihai, il diciassettenne di origini tunisine che nella notte tra domenica e lunedì ha tentato di togliersi la vita all’interno del carcere minorile di Treviso, impiccandosi con i suoi jeans. Il giovane è rimasto appeso senza respiro per circa 6-7 minuti prima che il personale carcerario riuscisse a liberarlo e a chiamare i soccorsi. Le condizioni cliniche erano apparse disperate, tanto che il ragazzo è rimasto sempre attaccato alle macchine. L’esame del corpo ha confermato la presenza di abrasioni al collo compatibili con l’impiccagione.
di Carlotta Bazza*
trevisotoday.it, 14 agosto 2025 Danilo Rihai. Ha un nome il ragazzo che si è ammazzato nel Cpa di Treviso a soli 17 anni. Minore non accompagnato, tunisino. È andato in bagno e i jeans che indossava sono stati lo strumento per togliersi la vita. Sembra impossibile che sia riuscito ad impiccarsi in pochi atroci attimi. Era in stato di fermo per una scorribanda a Vicenza che lo aveva visto responsabile di reati, certo. Ma ad oggi, alla luce di questo tragico episodio nella città del ministro della giustizia abbiamo ancora il coraggio di non vedere? Il ministro Nordio per l’appunto dice che va tutto bene, che è tutto nella norma. Bugie. Basta.
Gazzetta del Sud, 14 agosto 2025 L’uomo, in condizioni gravissime, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso. A pochi giorni dal tragico suicidio del detenuto Stefano Argentino avvenuto nel carcere di Messina, un nuovo episodio drammatico ha rischiato di trasformarsi in tragedia. “Appena due giorni fa - riferisce la Fp Cgil di Messina - un detenuto del circuito penitenziario alta sicurezza, sottoposto al regime del 14-bis presso il Reparto “Ex protetto”, ha tentato di togliersi la vita impiccandosi con l’elastico delle mutande. L’intervento tempestivo di un agente di Polizia Penitenziaria, in servizio presso il Reparto, ha evitato il peggio”.
di Nicolò Fagone La Zita
Corriere di Torino, 14 agosto 2025 Senza il salvataggio si sarebbe registrato il secondo suicidio nel giro di una settimana nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Un detenuto italiano ha tentato di togliersi la vita nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, ma il suo gesto è stato sventato grazie all’intervento tempestivo di un agente della Polizia Penitenziaria. L’episodio è avvenuto ieri, martedì 12 agosto, intorno alle 19.30, nel padiglione E - “Arcobaleno”, durante la pausa per la cena, momento in cui il personale in servizio è ridotto al minimo. Ma per fortuna la tragedia è stata solo sfiorata. L’uomo era riuscito a realizzare un cappio rudimentale ricavato dall’elastico dei boxer, fissandolo alle grate della finestra della cella e infilandovi la testa.
di Fabio Falbo
Il Dubbio, 14 agosto 2025 In questa campagna d’informazione su questo sistema carcerario collassato mi domando se questa perenne emergenza doveva essere raccontata e scritta da persone detenute (che di certo avranno delle ripercussioni) o se la stessa doveva essere affrontata ad esempio da alcuni Garanti dei diritti delle persone detenute che alle volte sono fuori le sedi di competenza del Comune di Roma. Mi sono imbattuto nella disperazione di una persona detenuta di nome Alessandro Virno Lamberti che ricevette un rigetto come un’idrometeora (per rimanere in tenia) e questo quasi a fine pena. Il rigetto l’ha ricevuto dal Tribunale di sorveglianza di Roma firma del dottor Luigi Miraglia (Presidente) e dal dottor Massjmo Di Lauro (Relatore), con questa dicitura: “pertanto l’istanza è certamente prematura e va serenamente rigettata”.
di Francesco De Felice
Il Dubbio, 14 agosto 2025 C’è un punto, nella giustizia penale, in cui la pena smette di essere afflittiva e diventa disumana. Quel punto, nella vicenda di Luigi Cozzolino, 43 anni, detenuto presso la Casa di Reclusione di Sulmona e assistito dall’avvocata Guendalina Chiesi, vicepresidente dell’associazione “Quei Bravi Ragazzi Family”, è stato superato da tempo. Cozzolino soffre di gravi e croniche patologie potenzialmente letali che, secondo numerose consulenze mediche e relazioni specialistiche, rendono la sua permanenza in carcere incompatibile con il diritto fondamentale alla salute.
bolognatoday.it, 14 agosto 2025 Le condizioni dei lavoratori e della popolazione carceraria della Dozza sono ancora critiche. Stavolta a dirlo è un rapporto dell’Osservatorio carcere dell’Unione delle Camere penali italiane, che ha effettuato un sopralluogo nel penitenziario bolognese nella mattina di mercoledì 13 agosto. Gli associati della Camera penale “Franco Bricola” di Bologna, in una nota, manifestano la loro “massima vicinanza nei confronti di chi è costretto a eseguire misure cautelari o a espiare la sua condanna in condizioni che non sono degne di un Paese che si fregia di una Carta Costituzionale in cui è scritto a chiare lettere che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
di Lorenzo Nicolao
Corriere dell’Alto Adige, 14 agosto 2025 Una visita nei giorni più critici del caldo agostano. Una delegazione dei Verdi, formata dalle consigliere Brigitte Foppa (Provincia) e Chiara Rabini (Comune), insieme all’avvocato e attivista dei radicali Fabio Valcanover, ha fatto il punto sulle attuali condizioni, storicamente difficili, della casa circondariale di via Dante a Bolzano. Almeno 120 detenuti per 50 unità della polizia penitenziaria. Una capienza ideale di 88 e accettabile di 96. Sono questi i numeri diffusi dal direttore del carcere Giovangiuseppe Monti, riscontrati anche da chi ha svolto il sopralluogo. “Alla struttura servirebbero almeno 80 agenti - spiega Monti - ma il nervo scoperto è rappresentato dall’assenza di personale amministrativo, da selezionare attraverso bandi della Provincia. Il patentino di bilinguismo, dal quale passa la selezione, è spesso un limite”.
di Massimo Merluzzi
La Nazione, 14 agosto 2025 La recente ristrutturazione interna del carcere sta portando nuovi detenuti. Gli avvocati spezzini hanno aderito al progetto nazionale “Ristretti in agosto”. La conclusione degli interventi di ristrutturazione all’interno del carcere Villa Andreino pone di fronte alla problematica di arrivo di nuovi detenuti provenienti da altri istituti penitenziari nazionali e contemporaneamente alla carenza di personale. L’affollamento, seppur non così gravoso come in altre realtà carcerarie, e la necessità di personale sono stati i temi ribaditi nella visita organizzata dalla Camera Penale della Spezia, nell’ambito del progetto “Ristretti in agosto” promosso dell’Unione delle Camere Penali Italiane.
valledaostaglocal.it, 14 agosto 2025 A denunciare la situazione, con un’interrogazione depositata l’8 agosto, è stata la consigliera regionale Minelli. Negli ultimi giorni la Casa circondariale di Brissogne è tornata sotto i riflettori, grazie alle visite di alcuni esponenti politici nazionali. Un segnale di attenzione che, almeno sulla carta, sembra indicare una sensibilità ritrovata verso la condizione del carcere valdostano. Sensibilità che però rischia di restare confinata alle dichiarazioni d’intenti, soprattutto se confrontata con il silenzio calato sulla notizia più grave: nella notte tra l’1 e il 2 agosto un giovane detenuto è morto in cella, in circostanze che, secondo le poche fonti disponibili, porterebbero all’ipotesi di suicidio.
cataniatoday.it, 14 agosto 2025 Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che oggi ha compiuto una visita ispettiva all’Istituto penale per minorenni di Acireale, in compagnia del segretario del circolo locale, Francesco Licciardello e con il consigliere comunale, Francesco Fichera. “Nelle giornate più torride dell’anno siamo stati a visitare il carcere minorile di Acireale. Abbiamo riscontrato diverse problematiche che erano già evidenti nei precedenti accessi presso altri istituti dell’Isola ma che oggi, in questa struttura, saltano all’occhio e meritano particolare attenzione: il 90 per cento dei minori ospitati sono stranieri, tutti provenienti da paesi differenti. Su 18, al momento, solo 2 sono italiani.
di Franco Farnè
La Sentinella del Canavese, 14 agosto 2025 Hanno raddoppiato la forza e il valore anche simbolico delle rispettive sorellanze le Sorores optimae dei club Soroptimist di Torino e Ivrea-Canavese che si sono nuovamente unite in un’iniziativa, nell’ambito del progetto nazionale “Si sostiene… in carcere”, promosso dal Soroptimist International d’Italia, in collaborazione con la famosa azienda bolognese Fabbri 1905, simbolo dell’eccellenza italiana, nonché leader internazionale nel mondo della gelateria e da sempre impegnata nel sociale, e sostenuta dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
AFFARI SOCIALI
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 14 agosto 2025 Parla Pierantonio Zanettin, relatore di Forza Italia al Senato: “Meglio una norma imperfetta che nessuna norma”. A settembre l’esame a Palazzo Madama dopo l’altolà della Corte sul ruolo del Servizio sanitario. Palazzo Madama riaprirà i battenti soltanto tra un mese. Ma l’azzurro Pierantonio Zanettin dovrà arrivarci in anticipo, ai primi di settembre, per riaprire il dossier sul fine vita nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali del Senato. “Ci siamo lasciati in un clima abbastanza sereno, di disponibilità e dialogo”, dice ottimista il relatore di Forza Italia. Che condivide con il senatore meloniano Ignazio Zullo il dovere di “sintesi” in Parlamento.
di Tiziana Roselli
Il Dubbio, 14 agosto 2025 Con la sentenza n. 375/2025, la Corte d’appello di Perugia ha ribaltato un precedente rigetto e riconosciuto il diritto alla protezione umanitaria - oggi “permesso di soggiorno per casi speciali” - a un cittadino nigeriano residente in Umbria dal 2016. La decisione, che giunge dopo un iter giudiziario lungo e complesso, segna un ulteriore passo in un filone giurisprudenziale che attribuisce crescente peso al radicamento sociale e lavorativo dei richiedenti asilo in Italia. Un caso iniziato cinque anni fa. La vicenda giudiziaria era iniziata nel 2020, quando la Commissione territoriale e poi il Tribunale avevano respinto la domanda di protezione internazionale. Nel 2023, anche la Corte d’Appello aveva confermato il diniego. Ma la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 24264/ 2024, ha annullato la sentenza ...
di Lara Sirignano
Corriere della Sera, 14 agosto 2025 C’è anche il giovane che non trova più suo fratello. I morti sono almeno 27. Tutto è accaduto in pochi istanti. “Avevo mio figlio in braccio e mio marito accanto. Non so come, ci siamo ritrovati in acqua. Le onde mi hanno portato via tutti e due”. Della sua famiglia è rimasta in vita solo lei, una giovane somala scappata da un Paese dilaniato dalla violenza che in mare, ieri, ha perso tutto. Gli operatori dell’hotspot di Lampedusa e i volontari dell’accoglienza ascoltano in silenzio il racconto della profuga scampata all’ultima tragedia dell’immigrazione. Ventisette i morti ripescati a largo dell’isola. Un bilancio che si aggraverà, certamente nelle prossime ore, perché all’appello mancano uomini, donne, bambini.
di Bernard Henry-Levy
La Stampa, 14 agosto 2025 In Ucraina l’Europa è con le spalle al muro: se Zelensky rifiuterà la falsa pace voluta da Putin e Trump, saremo capaci di opporci agli Usa? Nessuno sa, mentre scrivo, cosa verrà fuori dall’incontro di venerdì in Alaska tra Putin e il presidente Trump. Se il vertice ci sarà, come è probabile, il presidente russo avrà ottenuto una foto valida per il visto di riammissione nell’insieme delle nazioni. Il presidente americano, invece, avrà dimostrato di non essere stato travolto dall’ondata di collera della sua base alla quale aveva detto: “Vi verrà l’acquolina in bocca, miei cari, sono in arrivo le succose rivelazioni del caso Epstein”. Poi, però, all’ultimo momento le aveva tolto il piatto da sotto il naso. Gli europei saranno stati messi in disparte. Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, Zelensky non sarà preso in considerazione.
di Gennaro Grimolizzi
Il Manifesto, 14 agosto 2025 Minacce e attacchi concentrici contro l’avvocata che difende la famiglia del giovane ucciso in Egitto. Il sospetto di una regia occulta e la solidarietà di penalisti e Coa. Una raffica di messaggi intimidatori e calunniosi via social, a qualsiasi ora e da profili falsi. È la singolare strategia di chi sta portando avanti gli attacchi contro l’avvocata Alessandra Ballerini del Foro di Genova, che da quasi dieci anni assiste la famiglia di Giulio Regeni, il ricercatore universitario ucciso in Egitto nel gennaio 2016.
di Iacopo Luzi
La Stampa, 14 agosto 2025 Gli ottocento soldati mandati da Trump hanno iniziato a schierarsi nella capitale martedì. L’obiettivo del presidente è reprimere la criminalità. Le truppe della Guardia Nazionale hanno iniziato a schierarsi nella capitale degli Stati Uniti martedì sera, mentre il piano del presidente Donald Trump di utilizzare il governo federale per reprimere la criminalità in città prende rapidamente forma. I primi soldati sono stati dispiegati per assistere gli agenti della polizia metropolitana - ora sotto il controllo diretto del presidente per un mese - mentre si prevede che il contingente completo di 800 soldati sarà operativo entro la fine della settimana.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 17 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI