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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 13 agosto 2025
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 13 agosto 2025 Bavaglio del Ministero sui suicidi in cella: parla Mario Serio, membro dell’autorità nazionale nata a difesa dei diritti dei detenuti. “Ho scritto una lettera al presidente, Riccardo Turrini Vita, per chiedere chiarimenti sulla rettifica - inviata, a mia insaputa, a nome dell’intero Collegio - che, oltre ad allinearsi prontamente alla posizione del Ministero di Giustizia, sostanzialmente smentisce il nostro stesso rapporto sui decessi di detenuti in carcere. Attendo una risposta”.
Il Dubbio, 13 agosto 2025 I numeri, da soli, non raccontano tutto. Dietro ogni statistica ci sono storie, volti, vite interrotte. Eppure, quando si parla di suicidi e morti in carcere, la narrazione pubblica si ferma troppo spesso alla freddezza delle cifre. All’Adnkronos Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti campano e portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, fa un’analisi molto chiara della situazione: “Suicidi e morti di carcere e in carcere: si danno i numeri! Oltre l’anonimato dei numeri, ci sono le persone. Che si è fatto negli ultimi dieci anni? Il 2024 è stato l’anno con più morti in carcere di sempre. Le regioni più colpite sono state Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia.
di Conchita Sannino
La Repubblica, 13 agosto 2025 Beneduci, segretario di Osapp: “Assurdo dire che non c’è allarme. Di fronte a suicidi e sofferenza psichica, anche il personale è in difficoltà. Organici ridotti, mentre aumenta solo al Dap: ce ne sono 900 in più”. Non solo la tragedia di chi vive condizioni disumane in cella e decide di farla finita. “Quello che non arriva sui giornali sono le centinaia di atti di autolesionismo, è l’assoluta insufficienza dell’assistenza sanitaria, è la forte sofferenza psichica. Ogni giorno i drammi e le gravi carenze delle carceri si trasformano anche in aggressioni e ricadono sulle spalle degli agenti penitenziari. Che continuano a essere pochi e sempre più esposti alle conseguenze del sovraffollamento”.
di Giorgia Venturini
fanpage.it, 13 agosto 2025 Lo psicologo Vito Michele Cornacchia, che ha lavorato in diversi istituti penitenziari d’Italia, spiega quali potrebbero essere stati gli errori sul caso di Stefano Argentino, in carcere con l’accusa del femminicidio di Sara Campanella e morto suicida la scorsa settimana. La Procura di Messina ha aperto un fascicolo per far luce su quanto accaduto a Stefano Argentino, il ragazzo che settimana scorsa si è tolto la vita in carcere. Era accusato del femminicidio di Sara Campanella e il prossimo 10 settembre sarebbe dovuto iniziare il processo nei suoi confronti.
Il Dubbio, 13 agosto 2025 Tre gare d’appalto, per un valore complessivo di 10,2 milioni di euro, per dare respiro a un sistema penitenziario in affanno. Il ministero della Giustizia annuncia in una nota l’avvio di interventi in tre istituti di pena - in Campania, Emilia- Romagna e Puglia - con l’obiettivo di recuperare posti detentivi e migliorare le condizioni interne delle strutture.
di Gianni Alemanno e Fabio Falbo
Il Dubbio, 13 agosto 2025 Com’era ormai previsto, la politica è andata in ferie, abbandonando le persone detenute come si lasciano per strada gli animali domestici che danno fastidio. Dovremmo fare una campagna di comunicazione sociale simile a quella per i cani abbandonati. Invece di volpini, bassotti e bastardini vari, che ci guardano con occhi struggenti e la lingua di fuori, potremmo metterci le foto delle tante persone detenute che sono state lasciate a morire nelle loro celle, mentre parlamentari e uomini di governo raggiungevano le loro mete estive. Molto meno accattivanti dei cagnetti, queste persone, sarebbero però degli esseri umani.
di Elisabetta Zamparutti
L’Unità, 13 agosto 2025 Bennardo Bommarito è in carcere da più di trent’anni. Oggi non ci vede, è solo e fragile. Va liberato, perché la giustizia non può essere punizione senza umanità. È cieco, ha 90 anni, lo assiste solo il sen. D’Alì. Sono ormai nove anni che Nessuno tocchi Caino anima il laboratorio “Spes contra Spem” nel carcere di Opera a Milano, dove ci rechiamo ogni mese. Ogni mese per nove anni, per essere speranza contro ogni speranza, essendoci il rischio che in carcere prevalga la disperazione perché luogo di privazione non solo della libertà.
di Antonio Alizzi
Il Dubbio, 13 agosto 2025 Con la sentenza numero 27815/ 2025, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che l’obbligo di interrogatorio preventivo dell’indagato non si applica quando, a seguito di appello del pubblico ministero contro il rigetto della misura cautelare, il Tribunale del Riesame decide di accoglierlo, purché il procedimento garantisca pienamente il diritto di difesa.
di Leandro Del Gaudio
Il Mattino, 13 agosto 2025 Parla la provveditrice regionale dell’amministrazione penitenziaria. Un obiettivo su tutti da perseguire, specie nei giorni più duri dell’anno, quelli a ridosso della settimana di Ferragosto: “Rendere le carceri sempre più vicine alla Costituzione, sempre più in linea con il rispetto della dignità delle persone che le abitano”. Fa caldo a Napoli, la provveditrice regionale dell’amministrazione penitenziaria Lucia Castellano è al suo posto: è al lavoro per occuparsi delle mille facce del pianeta penitenziari in Campania.
di Davide Ferrario
Corriere di Torino, 13 agosto 2025 Domenica il Corriere ha pubblicato una replica di Roberto Martinelli del Sappe a un mio intervento in cui criticavo l’idea, espressa dal nuovo Garante dei Detenuti regionale, che il Garante si debba occupare anche della polizia penitenziaria e non solo dei carcerati. Nonostante nello scritto esprimessi tutto il mio rispetto per i lavoratori, la cui condizione ho conosciuto nella mia esperienza di volontario, Martinelli usa un tono di aperta polemica. Amen, me ne farò una ragione senza farmi venire l’orticaria (parole sue). Resta aperto il tema: ha senso che un Garante dei detenuti si preoccupi anche del personale di custodia?
di Conchita Sannino
La Repubblica, 13 agosto 2025 Nella Casa circondariale romana il tasso di sovraffollamento è al 200%, fino a sei persone in nove metri quadri. Nell’agosto in cui ministro Nordio e governo alzano il tono sulle carceri, dicono calmi, nessun allarme, siamo nella media, metti piede a Regina Coeli, superi il quinto varco metallico e, lungo il tetro corridoio, li trovi tutti. Gli spettri, gli uomini trattati da bestie: 1102 persone dietro le sbarre, ragazzi e vecchi, stranieri e romani, incensurati finiti lì per stalking o sospettati di mafia, e comunque quasi il 50 per cento di nordafricani, in un istituto in cui i posti effettivi sono meno della metà, 513. E con un solo agente di polizia penitenziaria per oltre 90 detenuti, a volte anche più di 150, dipende dai turni, e dalle malattie.
di Chiara Pannullo
contropiano.org, 13 agosto 2025 Il carcere minorile Beccaria di Milano è uno degli specchi in cui lo Stato riflette la propria immagine senza il trucco del linguaggio istituzionale. Lì, un ragazzo - già sottratto al mondo, già consegnato a un’istituzione che si presenta come “rieducativa” - tenta di compiere l’unico atto di libertà radicale che gli resta: decidere la propria fine. Viene strappato a quell’istante non per la sacralità della vita, ma per riaffermare la proprietà dello Stato sul suo corpo. E subito dopo viene colpito, insultato, marchiato da una frase che porta con sé secoli di dominio: “ti mangio il cuore”. Non è l’ira incontrollata di un singolo, ma un gesto perfettamente inscritto nella funzione dell’apparato repressivo: “salvarti” per poter disporre di te, e ricordarti che ciò che ti resta non ti appartiene.
di Lorenza Raffaello
Corriere delle Alpi, 13 agosto 2025 Il sottosegretario alla Giustizia commenta l’ultimo fatto tragico avvenuto nel capoluogo della Marca. E lancia la proposta di rivedere la legge Zampa: “Ricollocamenti assistiti, in accordo con i servizi sociali”. I primi giorni di settembre partiranno i lavori che porteranno all’apertura del nuovo Centro di prima accoglienza di Mestre, sarà una struttura completamente riadattata all’interno del tribunale dei Minori. È quanto ha annunciato il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che coglie l’occasione di commentare l’ultimo fatto tragico avvenuto nel capoluogo della Marca commesso da un minore non accompagnato e lanciare la proposta, come leghista di modificare la legge Zampa.
Corriere Fiorentino, 13 agosto 2025 Ennesima richiesta di visita al carcere di Sollicciano per le condizioni invivibili e il sovraffollamento che hanno portato anche a casi di suicidio, inoltrata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Dopo gli appelli di sindaci, assessori e parlamentari (finora rimasti tutti disattesi) questa volta è il turno del consigliere comunale della lista Schmidt, Paolo Bambagioni. “Mantenere Sollicciano o chiuderlo? A margine dell’ottimo lavoro condiviso svolto dalla commissione Sociale e dal Consiglio comunale, ho voluto dare il mio contributo per risolvere l’attuale stallo del carcere di Sollicciano, che è il contenitore di tante problematiche. La funzione del carcere non può essere far vivere le persone in una vera e propria bolgia dantesca: è dare loro un’opportunità di recupero, meditando sugli errori commessi.
di Marco Lignana
La Repubblica, 13 agosto 2025 La presidente ligure Fabiana Cilio: “Occorre ri-calendarizzare urgentemente la proposta di Giachetti volta ad ampliare i benefici della liberazione anticipata”. In visita anche la pm Francesca Rombolà e la presidente dei gip Nicoletta Guerrero. Il caldo si fa sempre più soffocante mano a mano che si salgono i piani. E di ventilatori, che pure sono stati comprati da più parti, se ne vedono davvero pochissimi. In questi giorni di caldo torrido, di bollini rossi, di stop ai lavori all’aperto, il carcere di Marassi è più inferno del solito. Al sovraffollamento cronico si uniscono gli effetti della temperatura insopportabile.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 13 agosto 2025 “L’amore in gabbia. La ricerca della libertà di un reduce dal carcere” è la nuova opera di Donatella Stasio, pubblicata con Castelvecchi editore. Nelle 182 pagine, in un intreccio con la “biografia” di un ex detenuto di nome Gianluca, l’autrice, che da decenni approfondisce, tra gli altri, i problemi dell’esecuzione penale, fa una denuncia chiara e severa dell’attuale sistema di detenzione ma in generale della difficoltà del nostro Paese a garantire diritti fondamentali, soprattutto ai più fragili. Attraverso un rapporto costruito per via epistolare e in una serie di incontri vis a vis con Gianluca, la giornalista che ha guidato l’Ufficio comunicazione della Consulta e portato per la prima volta i giudici costituzionali in “viaggio” nelle carceri, ricorda al lettore cosa significhi “tenere in gabbia, insieme al corpo, anche la mente e il ...
di Flavia Belladonna*
Il Denaro, 13 agosto 2025 Affrontare sovraffollamento, suicidi e reinserimento richiede politiche strutturali, coordinate e rispettose dei diritti fondamentali. Lo racconta chi le storie di fragilità e solitudine celate dietro alle sbarre le vive da vicino. Una ragazza di 17 anni che ha perso da poco la madre. Un forte legame con il padre. Una vita a scuola come tante. Poi, un giorno, una lite con la nuova compagna del padre mentre è in cucina. Riceve uno schiaffo. E d’istinto lei, con il coltello che ha in mano per cucinare, trafigge la donna. Poi il carcere. E il tentato suicidio. È la storia di Sofia, protagonista del film “Una figlia” di Ivano De Matteo, con Ginevra Francesconi e Stefano Accorsi.
di Andrea Valdambrini
Il Manifesto, 13 agosto 2025 L’indagine di Oiza Q. Obasuyi, “Lo sfruttamento della razza”, edito da Derive Approdi. “Nessuno governo”, neppure di sinistra, sottolinea l’autrice, “ha abrogato le norme che imprigionano (…) stranieri e straniere (…) nelle maglie della segregazione”. Chi di noi si definirebbe razzista? Di sicuro in pochi, se si escludono i convinti estremisti di destra che fanno ancora oggi delle discriminazioni su base etnica il loro credo. Ben altra cosa è il razzismo introiettato, a livello dei singoli ma anche collettivo, attraverso la secolare percezione di superiorità rispetto al resto del mondo, che affonda le proprie radici nel colonialismo e nello schiavismo. Oggi quel percorso si è in parte invertito, e la migrazione sta contaminando in positivo una società come la nostra che tradizionalmente si interroga su molti temi - dalle libertà ...
AFFARI SOCIALI
di Walter Veltroni
Corriere della Sera, 13 agosto 2025 Il bisogno di sicurezza chiede una risposta, ed è prevalente, con i temi economici, nelle preoccupazioni degli italiani. Essere il quarto governo più longevo della storia repubblicana è certamente un merito, in un assetto istituzionale, quello italiano, segnato dalla pervicace volontà della politica di prosperare sull’instabilità, con leggi elettorali ispirate al desiderio di consentire a ciascuna forza politica, anche quella con meno consenso, di risultare decisiva per il mantenimento di un governo. Non capendo, così, che si condanna la democrazia ad una sorta di eutanasia. In un tempo dannatamente veloce i governi, ce ne sono diversi in Europa, che passano più tempo ad assicurarsi il consenso di chi ne fa parte piuttosto che a decidere non fanno altro che consolidare l’idea che sia preferibile l’autorità di ...
di Flavia Perina
La Stampa, 13 agosto 2025 Salvini rilancia il suo “radere al suolo”, versione 2025 dell’inno alla ruspa. Ma la questione rom si risolve con case normali in quartieri normali. Tre ragazzini e un bambino di undici anni provenienti da un campo Rom, un’auto rubata, una pensionata investita e uccisa a pochi metri da casa. Momento d’oro per Matteo Salvini che può rilanciare il suo “radere al suolo”, versione 2025 dell’inno alla ruspa che dieci anni fa finì pure sulle t-shirt. Radere al suolo i campi, chi li abita, colpevoli e innocenti, adulti e bambini, e non si capisce bene perché stando al governo le ruspe non le mandi subito e i radicali provvedimenti invocati dai suoi colleghi non siano già oggetto di decreto: espulsioni, revoca della patria potestà, demolizione delle roulotte e spostamento altrove di chi ci abita.
di Andrea Siravo
La Stampa, 13 agosto 2025 Tante le reazioni della politica alla morte della donna a Milano, travolta dall’auto pirata guidata da bambini. Il sindaco Sala replica al ministro dei Trasporti: “Vergognoso speculare su una morte così terribile”. Hanno tra gli 11 e i 13 anni i ragazzini fermati per aver investito e ucciso con un’auto rubata la 71enne Cecilia De Astis a Milano. I giovani sono stati trovati all’interno di un accampamento abusivo di nomadi in via Selvanesco, non lontano dal luogo della tragedia. Di origini bosniache, sono nati tutti in Italia.
di Silvia Calvi e Giampiero Rossi
Corriere della Sera, 13 agosto 2025 “Questi sono ragazzini allo sbando, abbandonati a loro stessi, man mano che crescono, sono sempre in giro a fare casino, magari riuniti in bande. Inutile stupirsi, se cresci in questo contesto è difficile prendere un’altra strada, hai bisogno di aiuto”. Le parole di don Paolo Steffano grondano amarezza. Lui da prete, responsabile della Comunità pastorale del Gratosoglio - lo storico quartierone popolare dove si è consumata la tragedia di lunedì mattina - conosce la realtà ruvida delle strade di questo estremo Sud metropolitano, in cui le fragilità si sommano e si scontrano. E conosce anche i ragazzini che ogni giorno sgusciano fuori dai campi nomadi che per loro dovrebbero essere “casa”.
di Maria Novella De Luca
La Repubblica, 13 agosto 2025 Tra le roulotte e i rifiuti di via Selvanesco, periferia a sud della città: “Vogliamo bene ai nostri ragazzi, andavano a scuola ma era troppo lontana”. Il parroco: in questo quartiere guidano tutti fin da piccoli. All’imbrunire nel campo rom di via Selvanesco le uniche luci sono quelle dei fuochi e delle collane di lampadine appese fuori dalle roulotte, resti tristi di qualche vecchio festeggiamento. L’odore di gomma bruciata, di immondizia, di fogne a cielo aperto e di masserizie ammuffite fa lacrimare gli occhi. Due carcasse di auto semi carbonizzate, tra giocattoli rotti, bici scassate e un paio di topi morti segnano l’ingresso al campo, monito, sembra, a non avvicinarsi troppo.
di Andrea Siravo
La Stampa, 13 agosto 2025 “Piango per quella donna e per mio figlio. Sono sconvolta, non ne sapevo niente”. “È dall’alba che piango, per mio figlio e per la signora. Cosa posso dire?”. Esce dagli uffici della polizia locale con in braccio il figlio più piccolo. Ha poco più di anno e piange perché ha fame. Gli compra un pezzo di pizza mentre l’altro suo bambino, quello di undici anni, rimane con gli agenti insieme agli altri tre amici. Sono tutti coinvolti nell’incidente stradale in cui è rimasta uccisa Cecilia De Astis. Di questa giovane donna, non scriviamo né il nome né pubblichiamo una fotografia, per non identificare il figlio. L’undicenne, il più piccolo della compagnia, non era al volante della Citroën, ma uno dei passeggeri. La donna è provata e disorientata.
di Chiara Evangelista
Corriere della Sera I quattro ragazzi fermati non saranno processati perché non imputabili. L’ex presidente del Tribunale per i minori di Milano: “Nei crimini dei ragazzini modi sempre più violenti. Gravi disfunzioni sociali, mancano investimenti convinti”. La magistrata Maria Carla Gatto adesso è in pensione, dopo 45 anni di carriera, ma gli ultimi 8 li ha trascorsi come presidente del Tribunale per i minorenni di Milano.
di Gabriella Cerami
La Repubblica, 13 agosto 2025 Sull’omicidio di Cecilia De Astis, il procuratore del tribunale dei minori di Milano: “Anche le neuroscienze confermano l’immaturità dei preadolescenti. Bisogna lavorare sull’inclusione”. Luca Villa, da procuratore del tribunale dei minori di Milano, può spiegare cosa prevede la legge nel caso in cui un reato venga commesso da minori di 14 anni? “Ci sono tre strade. Il procedimento civile, quello amministrativo o quello penale”.
di Pietro Pellegrini*
Il Manifesto, 13 agosto 2025 Il Piano d’azione salute mentale 2025-30 precisa che non vi saranno nuovi oneri a carico della finanza pubblica. I pur apprezzabili richiami alla visione olistica, alla salute mentale nell’intero arco di vita e alle direttive dell’Oms sembrano destinati a restare sulla carta. Lo stato reale dei servizi e la dotazione di personale non viene analizzata. Per colmare le carenze, servirebbe circa 1 miliardo di Euro. La struttura dei dipartimenti di salute mentale, comprensivi di neuropsichiatria infanzia adolescenza, psichiatria, dipendenze patologiche e psicologia non vede direttive precise e, per gli aspetti organizzativi, rinvia alle competenze regionali. Si prevede di istituire lo psicologo “di primo livello” senza tenere conto di altri documenti sull’organizzazione della psicologia clinica e di comunità.
di Angela Nocioni
L’Unità, 13 agosto 2025 Al Cpr di San Gervasio, in Basilicata, salgono sul tetto in 9 per chiedere di portare in ospedale chi collassa. Arrestati per rivolta e danneggiamento. Applicato l’arresto in flagranza differita. È finito dalla cella del Cpr a quella del carcere di Potenza. L’accusano di “rivolta e danneggiamento”, lo indicano come l’istigatore della protesta. Chiedeva dal tetto del Cpr di San Gervasio, in Basilicata, quel che i detenuti (illegalmente detenuti, tutti) chiedono invano da giorni: di poter essere portati in ospedale se collassano dal caldo, di chiamare un’ambulanza quando svengono, di avere un cibo per esseri umani. Siccome ci sono stati altri collassi e l’ambulanza non è stata chiamata, in 9 sono saliti il 5 agosto sul tetto per urlare quelle richieste. Due di loro sono stati arrestati in flagranza.
di Chiara Pazzaglia
Avvenire, 13 agosto 2025 Dodicimila nomi di bambini morti dal 7 ottobre 2023 ad oggi in Israele e a Gaza, saranno letti - senza distinzione tra israeliani e palestinesi - durante una lunga maratona di preghiera, a partire dalle 15 di domani, presso i ruderi della chiesa di Santa Maria Assunta di Casaglia a Monte Sole, in provincia di Bologna, per iniziativa dell’arcivescovo, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e dei monaci “dossettiani” della Piccola Famiglia dell’Annunziata. I dati Unicef parlano di 18mila piccole vittime e altrettanti feriti: Bologna, in questi due anni, ne ha accolti diverse decine nei propri ospedali, perché potessero curarsi e trovare conforto. Ma per chi ha perso la vita, l’unico gesto possibile è elencarli chiamandoli per nome, offrendo a loro e alle famiglie almeno il ricordo di un’identità.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 17 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI