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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 12 agosto 2025
CARCERI
di Michele Passione*
Ristretti Orizzonti, 12 agosto 2025 “Il suicidio di una persona sottoposta a privazione della libertà personale è per definizione l’evento critico che esercita il maggiore impatto emotivo, che coinvolgere maggiormente gli operatori chiamati ad intervenire sia sotto il profilo operativo, ma anche sotto quello umano ed etico”. Comincia così, con un refuso e un’allitterazione, l’analisi dei decessi in carcere (Report relativo al periodo gennaio - luglio 2025) pubblicata l’8 agosto scorso sul sito istituzionale dal Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 12 agosto 2025 Le opposizioni protestano e parlano di “macabra contabilità” da parte di Nordio. Sono 48 il numero dei suicidi dietro le sbarre dall’inizio dell’anno, come attesta il Dap, o 53, come registrato dall’associazione Ristretti Orizzonti? Ma soprattutto, qual è la soglia per cui è lecito allarmarsi? Domande che attendono risposte, mentre nella calura d’agosto perfino una tragedia come quella delle morti in carcere può trasformarsi in un cinico calcolo politico. Succede così che il ministro Nordio abbia sentito ieri il bisogno di smentire l’”analisi dei decessi in carcere” pubblicata dal Garante nazionale delle persone private di libertà nel quale, pur registrando una leggera flessione di morti rispetto all’anno scorso, ne emerge comunque un quadro preoccupante e inaccettabile.
di Irene Famà
La Stampa, 12 agosto 2025 Sono oltre 140 gli uomini e le donne che hanno perso la vita in carcere dall’inizio dell’anno. Quarantasei detenuti hanno deciso di suicidarsi, chi togliendosi il respiro con lenzuola e lacci delle scarpe utilizzate come cappi chi inalando gas dai fornelletti da cucina. In quella possibilità di riscatto, in quel futuro, in quel reinserimento nella società non ci hanno creduto. E fuori dai cancelli dei penitenziari li attendeva solo la disperazione. Tre detenuti sono morti per cause da accertare, sessantanove per cause naturali e uno per un incidente. Lo raccontano i dati del Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, contenuti nell’ultimo report del Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà.
di Stefania Da Lozzo
huffingtonpost.it, 12 agosto 2025 Quarantasei suicidi dall’inizio dell’anno, ma per la Giustizia il “dato al di sotto della media mensile ereditata dal Governo nel 2022”. Dall’inizio del 2025, 46 persone si sono tolte la vita all’interno delle carceri italiane. Il dato, reso noto dal Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà, è contenuto nell’ultimo report basato sui dati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria aggiornati al 31 luglio. Su un totale di oltre 140 decessi in carcere nei primi sette mesi dell’anno, i suicidi rappresentano il 31,5%, seguiti da 30 morti per cause da accertare (20,5%), 69 per cause naturali (47,3%) e una per cause accidentali (0,7%).
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2025 Il ministero della Giustizia interviene con un comunicato per minimizzare l’ultimo report del Garante dei detenuti: ma i numeri sono aggiustati. Accuse dalle opposizioni. Non c’è “nessun allarme suicidi” nelle carceri italiane, perché nei primi sette mesi del 2025 si sono tolti la vita “solo” 46 detenuti: un numero “sotto la media nazionale dell’ultimo triennio”. È la tesi di un cinico comunicato stampa del ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio, emesso in risposta ai dati diffusi lunedì dal collegio del Garante nazionale dei detenuti e aggiornati al 31 luglio. Nel report si legge che i suicidi nei penitenziari finora sono stati appunto 46, una media di 6,5 al mese, e rappresentano circa un terzo delle cause di morte dietro le sbarre: si segnalano poi il “rischio suicidario significativamente più alto tra ...
di Lorenzo D’Avack
Il Dubbio, 12 agosto 2025 Mario Follieri, nel corso della VI Legislatura (1975), quale Senatore della Repubblica, svolse le funzioni di Relatore della legge sull’Ordinamento giudiziario, battendosi per l’affermazione del diritto alla sessualità dei detenuti (art. 15). La proposta, proprio a seguito dell’impegno di diversi senatori, fu approvata a Palazzo Madama e poi respinta alla Camera. La tesi di fondo sostenuta era quella che lo Stato, per essere autorevole e rispettato, dovesse dimostrarsi giusto prima di tutto nei confronti dei deboli e, quindi, dei detenuti. Aggiungasi un altro aspetto che fu evidenziato: il fenomeno della cosiddetta “omosessualità temporanea o indotta”. Questo essere omosessuali non è una scelta consapevole, appare di contro un effetto dell’adattamento al contesto carcerario.
di Anita Fallani
Il Domani, 12 agosto 2025 “Un sistema repressivo e frustrante”. In una lettera scritta da alcune detenute del padiglione femminile vengono denunciate le criticità dell’istituto Lorusso e Cotugno di Torino: dalle perquisizioni invasive alla mancanza di spazi, dal caldo infernale alle difficoltà di lavorare. “Vieni punito perché hai praticato la sopraffazione e ti ritrovi in un sistema che in gran parte si regge sulla sopraffazione”. “Siamo alcune delle detenute del padiglione femminile del carcere di Torino. Torino da sempre è un carcere più che problematico, la nuova “gestione” nel reparto femminile non semplifica le cose, il pacchetto sicurezza ci impedisce anche le forme di protesta più pacifiche, lotte che il [carcere] femminile per richiamare l’attenzione porta avanti da anni, tanto da essere definite ‘le ragazze di Torino’” è l’incipit di una ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 12 agosto 2025 Il ronzio monotono delle luci in corridoio s’interrompe solo quando B. B. alza le braccia e tenta di orientarsi con la stampella: un gesto che somiglia a un atto di fiducia, eppure si traduce in inciampi, urti contro il bordo del letto, un sordo tonfo a terra. In quasi trenta anni di detenzione, quell’uomo di novant’anni non aveva mai conosciuto una simile fragilità. Ma la vera svolta è arrivata il 28 giugno 2025, quando ha scoperto - senza che nessuno in carcere se ne accorgesse davvero - di aver perso la vista all’occhio destro.
di Francesco Bechis
Il Messaggero, 12 agosto 2025 Sul tavolo del ministro Nordio, in vista della ripresa di settembre, ci sono già le leggi attuative della riforma costituzionale. Mediazione con i pm più lontana. Due riforme in una. Bastone e carota. Da settimane i tecnici del ministero della Giustizia lavorano alle leggi attuative della separazione delle carriere di giudici e pm. Ovvero ai testi normativi che dovranno trasformare in realtà la riforma costituzionale delle toghe sognata a suo tempo da Silvio Berlusconi e avviata a un semaforo verde del Parlamento entro la fine dell’autunno. Partito in vacanza tra Costa azzurra e montagna, il Guardasigilli Carlo Nordio troverà al rientro sulla sua scrivania due diverse versioni della riforma pronte, o quasi, a un primo varo. Una allunga una mano ai magistrati. L’altra no.
di Claudio Castelli
Il Sole 24 Ore, 12 agosto 2025 Con il Pnrr giustizia ci siamo presi impegni estremamente ambiziosi di digitalizzazione, riduzione dei tempi processuali ed eliminazione dell’arretrato civile. Mentre per il raggiungimento di alcuni di questi (il Dt penale e l’arretrato) siamo prossimi all’obiettivo, quello di riduzione del 40% dei tempi civili (il Dt) è lontano e oggi sembra irrealistico: ala. dicembre 2024 eravamo arrivati ad una diminuzione del 20,1% e il dato sulle pendenze del I trimestre 2025 non è incoraggiante (solo - 0,4 per cento). Un intervento di Ministero e governo era quindi atteso, specie dopo che il C.S.M. era stato sollecitato ed aveva avanzato una serie di proposte ed idee.
di Alberto Iannuzzi*
Il Dubbio, 12 agosto 2025 Il sistema dell’estrazione a sorte è destinato a spezzare il legame esistente tra i componenti eletti nel Csm e le correnti associative. La proposta di sorteggiare i componenti del Csm, al di là del giudizio complessivo sulla riforma della giustizia proposta dal ministro Nordio, ha il merito di aver riportato l’attenzione sulle questioni istituzionali riguardanti il Csm, che sembravano archiviate dopo la riforma Cartabia. A tal riguardo, è bene subito evidenziare che la scelta del sistema elettorale non è soltanto una questione di osservanza e coerenza con i principi costituzionali, dal momento che è necessario individuare anche le condizioni più idonee a dare attuazione a quei principi, avuto riguardo alle dinamiche su cui la normativa andrà ad incidere.
di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 12 agosto 2025 I dispositivi sono insufficienti per tutelare tutte le donne che hanno subito maltrattamenti, stalking o reati simili. Fastweb ne fornisce 1200 al mese al ministero dell’Interno: “E siamo disposti a rinegoziare il contratto”. Ma nell’esecutivo nessuno se ne occupa. Da Milano alla Campania, passando per Lazio e Toscana, la situazione è diversa ma l’allarme è lo stesso: mancano i braccialetti elettronici. O meglio, sono pochi. Insufficienti per tutelare tutte le donne che hanno subito maltrattamenti, stalking o reati simili. Ma cosa sono i braccialetti elettronici? Si tratta di strumenti di sicurezza, simili, appunto, a un bracciale, o meglio a una cavigliera, che hanno tre scopi. Possono essere imposti (su disposizione del giudice e in base alla gravità del caso) ai denunciati per stalking, a chi è stato accusato di un ...
di Vincenzo Giglio
terzultimafermata.blog, 12 agosto 2025 Cassazione penale, Sez. 1^, sentenza n. 28012/2025, 15/30 luglio 2025, ha affermato la legittimità del divieto per i detenuti sottoposti al regime dell’art. 41-bis, Ord. Pen., di cuocere alimenti oltre le ore 20. Con ordinanza emessa il 28 novembre 2024 il Tribunale di Sorveglianza rigettava il reclamo proposto da AP, detenuto sottoposto al regime speciale di cui all’art. 41-bis legge 26 giugno 1975, n. 354 (Ord. pen.), presso la Casa circondariale di XXX, finalizzato a ottenere l’autorizzazione a trattenere nella propria cella, oltre le ore 20 di ogni giorno, utensili per cucinarsi i pasti. Avverso questa ordinanza il detenuto, a mezzo del suo difensore, proponeva ricorso per cassazione, articolando un’unica censura difensiva.
di Nicola Rotari e Francesco Brun
Corriere del Veneto, 12 agosto 2025 L’hanno trovato impiccato, nella notte tra domenica e lunedì, per costruire il cappio aveva utilizzato i suoi stessi jeans: una scena terribile quella che si sono trovati di fronte gli agenti della polizia penitenziaria del carcere minorile di Treviso. Da quel momento, è stata una corsa contro il tempo per salvargli la vita. Lui è un 17enne di origini tunisine, minore non accompagnato, trasferito a Treviso solo due giorni fa dalla questura di Vicenza: ha tentato di togliersi la vita in cella. Era circa mezzanotte quando è stato notato dagli agenti e le sue condizioni erano già disperate: immediatamente lo hanno liberato e hanno lanciato l’allarme.
di Mauro Palma
La Stampa, 12 agosto 2025 Si chiude una positiva stagione per quanto attiene alla funzione di garanzia dei diritti delle persone private della libertà a Torino. Monica Cristina Gallo ha ben interpretato il ruolo di Garante nei dieci anni di mandato, promuovendo l’effettività dei diritti delle persone che, ristrette nella loro libertà, hanno una particolare vulnerabilità rispetto ai diritti soggettivi che l’ordinamento prevede. Diritti che possono essere regolati, ma mai annullati. E ciò indipendentemente dal motivo che ha determinato tale privazione: illecito penale (carcere), irregolarità amministrativa (centri chiusi per migranti), vicissitudini della vita per coloro che sono degenti in reparti psichiatrici ospedalieri o residenti in case di accoglienza e supporto che possono a volte volgere verso una concreta privazione della libertà personale.
di Andrea Galli
Corriere della Sera, 12 agosto 2025 Le Comunità non bastano. Gli esperti: più mediatori in strada. In notti di commissariati e caserme, il sabato e la domenica e magari anche il lunedì o qualsiasi altro giorno, e nell’attesa, tenuti lì da poliziotti e carabinieri che di altro dovrebbero occuparsi anziché fare gli assistenti sociali, nell’attesa che qualche comunità risponda, e risponda d’avere un posto libero, ecco, anche ciò che è haram, proibito dal Corano, ad esempio la carne di maiale, i ragazzini lo prendono, ingoiano, divorano. Capita che siano a digiuno da, boh, s’è perso il conto, e gli agenti vanno a comprare quel che trovano in giro per sfamarli. Anche questa è estate milanese.
di Sandy Fiabane
Il Dolomiti, 12 agosto 2025 “Condizioni già denunciate, servono più investimenti per favorire il reinserimento nella società”. Non si è trattato di una rivolta, ma di una protesta collettiva per condizioni detentive che si riferiscono a tutto il territorio nazionale: così il segretario generale Cisl Fns Robert Da Re commenta la manifestazione di sabato contro il sovraffollamento da parte dei detenuti nella Casa Circondariale di Belluno. Una situazione già denunciata dal sindacato, che chiede soprattutto investimenti per la rieducazione dei detenuti.
giuristidemocratici.it, 12 agosto 2025 Intervista con l’Avv. Simonetta Crisci. Continuiamo gli approfondimenti dedicati alle violenze nelle carceri. Dopo l’intervista con l’Avv. Luigi Romano sul complesso iter giudiziario a seguito delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere proponiamo un approfondimento con l’Avv. Simonetta Crisci sul processo seguito alle violenze del 2018 nel carcere di San Gimignano. Si tratta del primo processo in cui con la sentenza in primo grado a Siena nel 2023 e in appello a Firenze nel 2025 è stato riconosciuto il reato di tortura di stato, previsto dall’art. 613 bis co. 2 c.p., contro agenti penitenziari per violenze contro detenuti.
napolitoday.it, 12 agosto 2025 Sono stati 130 i decessi registrati dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria da inizio del 2025: 37 suicidi, 29 decessi per cause da accertare, 63 decessi per cause naturali, un decesso accidentale. Nel rapporto del garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale si sottolinea come nel periodo 2021-2024 in carcere si sono verificati 294 suicidi con una media di circa 73,5 suicidi/anno con un minimo di 59 (2021) e un massimo di 84 nel 2022. Nel 2024 i suicidi accertati dal Dap sono 83, i decessi per cause da accertare 18. Delle 37 persone che si sono suicidate 14 (circa il 38%) avevano una fine pena inferiore a 3 anni: 5 entro il 2025, 5 entro il 2026 e 4 entro il 2027, e a esclusione di due persone, tutte avevano una posizione giuridica ‘definitiva’.
avellinotoday.it, 12 agosto 2025 Sovraffollamento, promesse disattese e criticità strutturali: la visita dei Radicali rilancia l’allarme sulla situazione penitenziaria avellinese: “Bambini non devono trovarsi in carcere, ma c’è una stanza arredata come un asilo nido”. Due città, due carceri, un’unica diagnosi: il sistema penitenziario italiano continua a stare male, e non da oggi. Questa mattina, una delegazione di Radicali Italiani, con l’onorevole Toni Ricciardi del Partito Democratico, ha visitato la Casa circondariale di Napoli Poggioreale e quella di Avellino “Bellizzi”. Il mandato era chiaro: vedere, ascoltare, confrontare le promesse del Parlamento con la realtà di chi, in quelle mura, vive o lavora.
ilcittadinomb.it, 12 agosto 2025 Tra i problemi che sono stati evidenziati nell’iniziativa della Camera penale, allargata ad altre realtà, il sovraffollamento. Molto severo nel merito Paolo Piffer. Una delegazione della Camera penale di Monza sabato 9 agosto si è recata, unitamente all’associazione Nessuno Tocchi Caino, ad alcuni rappresentanti del Consiglio comunale di Monza e ad altri amministratori locali, alla casa circondariale di via Sanquirico. La visita si è inserita nel solco dell’invito che l’Unione Camere Penali Italiane, di pari passi con l’Osservatorio Carcere Unione delle Camere Penali italiane, ha rivolto alle Camere territoriali, affinché si effettuino sopralluoghi nelle carceri nel mese più caldo.
noitv.it, 12 agosto 2025 La Garante dei diritti dei detenuti del carcere di Lucca Giulia Gambardella: “Al San Giorgio non è presente una mensa e alcuni detenuti sono costretti a mangiare il pasto sul letto. Le temperature sono alte alcune celle arrivano ad ospitare anche 4 detenuti”. “San Giorgio, la situazione è drammatica”. “San Giorgio, la situazione è drammatica”. È questo il grido d’allarme lanciato dall’avvocato Giulia Gambardella, Garante dei diritti dei detenuti del carcere di Lucca. “Basti pensare che i detenuti attualmente presenti sono 94 compresi i semi liberi, a fronte di una capienza massima della struttura di circa 65 postazioni. Le celle sono strutturate per ospitare 2 detenuti ciascuna, ma in questo momento sono condivise da almeno 3 detenuti se non 4 per cella”.
Il Resto del Carlino, 12 agosto 2025 Le collettive TransFemm rivendicano i volantini contro l’assessore Coletti “Chiediamo azioni di sensibilizzazione e supporto in via Arginone”. A seguito del grave episodio avvenuto nel carcere in via Arginone, abbiamo deciso di denunciare pubblicamente gli aspetti più gravi della vicenda, affiggendo dei volantini informativi in diverse zone della città. Rivendichiamo con forza la nostra azione, dal momento che la (non) risposta che abbiamo ricevuto, contrariamente a quanto si possa pensare, ci ha confermato che se non fossimo intervenutiɛ con queste modalità, del fatto non si sarebbe detto altro.
di Stefania Vezzoli
primabrescia.it, 12 agosto 2025 A 45 anni ha ripreso in mano la sua vita, rialzandosi da un tunnel scandito da tossicodipendenza, rapine, violenza e autolesionismo. Un’infanzia difficile, segnata dagli abusi e dal bullismo. Una rabbia che cova, cresce, dilaga. E, poi, la dipendenza dalla droga, la “fame” di soldi facili, le rapine, la violenza, l’autolesionismo, l’arresto, il carcere. Si dice che quando si tocca il fondo si può solo risalire, ma non è sempre così. C’è chi nel tunnel ci resta, impantanato, intrappolato. Lui, però, c’è l’ha fatta. Tra pochi mesi finalmente sarà libero, avrà pagato interamente il suo conto alla giustizia. Si è disintossicato, ha affrontato un percorso di recupero durissimo, ha trovato un lavoro e, all’età di 45 anni, è pronto finalmente a riprendere in mano la sua vita, a ricominciare da capo.
di Nadia Urbinati*
Il Domani, 12 agosto 2025 Una ricerca degli scienziati politici Benjamin Page e Martin Gilens mostra che una corrispondenza tra le opinioni dei cittadini e le politiche effettive è possibile solo se ciò che la maggioranza vuole coincide con ciò che vogliono le minoranze economiche. La libertà di parlare c’è (ancora) ma è inefficace. Vale al massimo come prova che esiste. La parola che ben rende l’idea di uno scivolamento delle democrazie costituzionali verso posture autoritarie è “scorciatoia”. Secondo una ricerca empirica del 2014 riconfermata negli anni, gli Stati Uniti sono tecnicamente un’oligarchia. A condurre la ricerca furono Benjamin Page e Martin Gilens, due autorevoli scienziati politici che non sono né massimalisti, né estremisti di sinistra, come i giornalisti italiani amano etichettare coloro che non si limitano a contare i sassi ...
di Chiara Saraceno
La Stampa, 12 agosto 2025 Nella lunga intervista rilascia ieri a questo giornale, Mons. Paglia ha fatto alcune dichiarazioni che meritano qualche chiarimento. La prima riguarda l’oggetto delle diverse sentenze della Corte Costituzionale sul suicidio assistito. Esse non riguardano solo la non punibilità di chi aiuta, in determinate circostanze precisamente definite dalle sentenze del 2019 e poi del 2024 a porre fine alla propria vita. Riguardano anche sia il diritto a lasciarsi morire rifiutando consapevolmente e liberamente cure necessarie alla sopravvivenza o di iniziare una dipendenza da sostegni vitali, sia, appunto, di essere aiutati a porre fine alla propria vita quando ci si trovi a dipendere da sostegni vitali, si sperimentino sofferenze intollerabili e si percepisca la propria condizione come non degna.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 12 agosto 2025 Il ricorso contro la decisione di ottobre della Commissione territoriale. Erano stati tra i primi ad arrivare a Gjader all’avvio del protocollo. È stata riconosciuta la protezione internazionale a due dei dodici migranti che per primi varcarono le porte del centro di Gjader in Albania, lo scorso 18 ottobre, quando ancora era in vigore la prima fase del protocollo. A vincere il ricorso contro la decisione della Commissione territoriale, che il 17 ottobre aveva dichiarato la “manifesta infondatezza” delle loro domande, sono stati due cittadini provenienti dal Bangladesh, uno dei paesi ritenuti “sicuri” dal governo. Allora la Commissione valutò le domande in meno di 24 ore dopo un colloquio tenuto a distanza, nel corso delle “procedure accelerate di frontiera” che l’esecutivo ha voluto sperimentare per la prima volta in un paese terzo.
di Riccardo Noury*
Il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2025 Dai rancori tra comunità siriane, in un ciclo di attacchi e ritorsioni che dalla caduta di Bashar al-Assad pare non avere fine, emergono dati poco noti e raccapriccianti. Da febbraio Amnesty International ha ricevuto informazioni attendibili su almeno 36 rapimenti di donne alauite di età compresa tra i tre e i 40 anni, avvenuti nelle province di Latakia, Tartus, Homs e Hama, ad opera di individui non identificati. Di questi casi, 28 sono stati segnalati da due attiviste, da due giornalisti e dalla Syrian Feminist Lobby, un’organizzazione indipendente per i diritti umani. La metà delle 28 donne e ragazze è stata liberata. La sorte e il luogo in cui si trovano le altre rimangono sconosciuti. Amnesty International ha indagato direttamente su otto dei 36 rapimenti, ai danni di cinque donne adulte e di tre minorenni.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 17 agosto 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI