Notiziario
quotidiano dal carcere
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Edizione
di martedì 24 settembre 2024
APPUNTAMENTI
DI RISTRETTI
 "III°
Festival comunicazione sul carcere
e sulle pene" (Casa Reclusione di Milano-Opera, 11 ottobre 2024) Iscrizioni
aperte fino al 25 settembre
di
Gianluca Cicinelli
Quotidiano
del Sud, 24 settembre 2024 Preoccupano i
numeri dei suicidi e delle violenze nelle carceri, principale causa il
sovraffollamento; predisposti i fondi per l’edilizia ma accesso negato alle
misure alternative. I numeri hanno bisogno di pochi commenti: oltre 70 suicidi
in cella dei detenuti e 6 suicidi tra gli agenti di polizia penitenziaria nel
2024. Tra coloro che si sono tolti la vita, 35 lo hanno fatto nei primi sei mesi
di detenzione e 24 erano in attesa di primo giudizio. Principale, ma non unico,
accusato è il sistema edilizio carcerario, con un sovraffollamento del 131,77%.
La prigione è segnata da condizioni disumane e il sovraffollamento non è un
dato statistico, ma una realtà che compromette la dignità dei detenuti e la
sicurezza di chi lavora nelle carceri.
 
  
    
    di
    Lorenzo Attianese
    ansa.it,
    24 settembre 2024 Nominato Commissario
    per l’edilizia penitenziaria, gestirà 250 milioni. Nordio lo aveva
    definito un “programma imponente”, che sarà “realizzato
    speditamente” per far fronte all’emergenza del sovraffollamento delle
    carceri, popolate da oltre 61mila detenuti e con numeri in netto aumento
    anche per il preoccupante fenomeno dei suicidi. È un obiettivo complesso e
    ambizioso quello affidato al super manager romano Marco Doglio, nominato dal
    governo commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. Nel piano
    nazionale a medio e lungo termine - poco più di un anno - che il nuovo
    incaricato dovrà portare avanti, Doglio avrà a disposizione i 250 milioni
    di investimenti già stanziati dall’Esecutivo per la creazione di
    settemila nuovi posti detentivi sui diecimila totali che servirebbero a
    pareggiare i numeri attuali.
     
   
 
  
  di
  Franco Insardà
  Il
  Dubbio, 24 settembre 2024 “Il lavoro
  che attende Marco Doglio, il neo Commissario straordinario per l’edilizia
  penitenziaria, è un lavoro da far tremare i polsi. Ma si tratta di un
  professionista molto preparato, con una solida esperienza universitaria in
  pianificazione territoriale e trasportistica, e una esperienza manageriale nel
  settore immobiliare di tutto rispetto anche per quanto riguarda gli aspetti
  contrattuali”. L’architetto Domenico Alessandro de Rossi, architetto e
  presidente del Cesp (Centro Europeo Studi Penitenziari), ne parla con
  cognizione di causa interessandosi di carceri e di edilizia penitenziaria da
  sempre. La prossima settimana uscirà il suo ultimo libro “Quando la pietra
  scolpisce la mente. Neuroscienze e Semiotica dell’architettura delle comunità
  confinate”, scritto insieme allo psicoterapeuta Alfredo De Risio.
   
 
  
  di
  Rosaria Migliore
  Il
  Riformista, 24 settembre 2024 Il 21
  settembre ad Arezzo la commemorazione dell’accademico e politico, un
  innovatore che ha riconosciuto da subito nella reiterazione dei reati il
  problema principale del sistema carcerario italiano. Ora bisogna raccogliere
  la sua eredità. Era gremita la Sala dei Grandi del palazzo della Provincia di
  Arezzo, lo scorso 21 settembre. Familiari, amici, amministratori locali, ma
  soprattutto politici di ogni estrazione si sono stretti nel ricordo di Felice
  Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti mancato improvvisamente il
  22 agosto di quest’anno. Del resto, si dev’essere stati davvero dei
  “grandi” in vita se in un paese così diviso il ricordo positivo è
  praticamente unanime, con caratteristiche comuni indipendentemente
  dall’appartenenza partitica.
   
 
  
  di
  Elisabetta Brusa*
  Avvenire,
  24 settembre 2024 Tra questioni più
  urgenti da affrontare ci sono il sovraffollamento e le madri detenute con i
  figli. L’Organismo Congressuale Forense: “Servono azioni concrete”. Il
  sistema carcerario italiano versa in uno stato di profonda crisi, una
  situazione che l’Organismo Congressuale Forense (Ocf) ha ripetutamente
  denunciato con forza, sottolineando come non sia più possibile rimandare
  interventi strutturali. Le criticità sono molteplici e richiedono un
  approccio urgente per garantire il rispetto dei diritti fondamentali e della
  dignità umana all’interno delle strutture detentive, così come previsto
  dalla nostra Costituzione.
   
 
  
  nurse24.it,
  24 settembre 2024 L’assistenza
  sanitaria dietro le sbarre è in difficoltà. La popolazione carceraria è in
  continua crescita, i penitenziari sono sovraffollati e le risorse sono
  limitate per fronteggiare i bisogni di salute dei detenuti e garantire loro
  cure adeguate. Medici, infermieri ed operatori sociosanitari che lavorano in
  un ambiente già carico di tensioni si trovano a lavorare affrontando
  quotidianamente sfide non solo professionali ed emotive, ma anche logistiche.
  Nelle duecento carceri italiane, come negli ospedali su tutto il territorio
  nazionale, il personale sanitario risulta carente nell’organico.
   
 
  
  di
  Mario Chiavario
  Avvenire,
  24 settembre 2024 “La Repubblica tutela
  le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”. È opportuno
  inserire una frase del genere nel testo della Costituzione e precisamente in
  quell’articolo 111 che dà ampio spazio alle garanzie del “giusto
  processo”? Sembrava che al riguardo vi fossero le premesse per una risposta
  positiva largamente condivisa. A dimostrazione, la concordata unificazione in
  tali termini di quattro distinte proposte di legge costituzionale presentate
  un anno fa al Senato in sintonia “trasversale” stanti le rispettive
  appartenenze partitiche e a riflesso di una sensibilità diffusa
  nell’opinione pubblica, con molteplici segni d’insofferenza per quelle che
  vengono sovente percepite come insufficienze della tutela attuale.
   
 
  
  di
  Errico Novi
  Il
  Dubbio, 24 settembre 2024 Briefing
  promosso dal capogruppo al Senato Gasparri con Sisto e i parlamentari azzurri:
  obiettivo, portare presto in Aula la legge Zanettin. C’è un tema che
  incrocia in modo trasversale casi di cronaca nera, giustizia spettacolo e
  politica giudiziaria: le intercettazioni. L’uso che ne fanno le Procure e il
  corrispondente riverbero mediatico. Ultimo esempio (solo in ordine di tempo):
  il processo per l’assassinio di Giulia Cecchettin, con il video
  dell’interrogatorio messo in onda dalla trasmissione di Rete4 “Quarto
  grado”: un documento non più sottoposto a segreto (siamo orma al
  dibattimento) ma che, dato in “prime time” contribuisce a rendere quella
  vicenda giudiziaria un evento virale.
   
 
  
  di
  Enrica Riera
  Il
  Domani, 24 settembre 2024 Dopo i pm di
  Reggio Emilia altri magistrati chiedono un pronunciamento sull’abrogazione
  del reato. Il 24 settembre i giudici decideranno se accogliere la richiesta di
  parte civile. Sull’abolizione dell’abuso d’ufficio la partita non è
  finita. La battaglia prosegue nelle aule di tribunale. E così dopo la Procura
  di Reggio Emilia, che nel processo Bibbiano, ha chiesto di sollevare
  un’apposita questione di legittimità costituzionale, oggi, 24 settembre,
  anche il Tribunale di Firenze, si pronuncerà sul punto. La decisione
  sull’ammissibilità, se avrà esito positivo, farà sì che l’ultima
  parola passi ai giudici costituzionali. Passaggio che il ministro della
  Giustizia Carlo Nordio vorrebbe evitare.
   
 
  
  di
  Giulia Merlo
  Il
  Domani, 24 settembre 2024 Il segretario
  dell’Anf Giampaolo di Marco sulla separazione delle carriere: “Non si
  riforma la Carta per un caffè tra pm e giudici”. Sull’avvocatura:
  “Categoria dimenticata”. “Nel sistema giustizia, il principio
  dell’efficienza di cui oggi si parla molto rischia di cancellare quello
  della necessità: ma la vita di un cittadino e le esigenze per cui entra in un
  tribunale non si esprimono con un bilancio in cui il segno più è sinonimo di
  successo”, è la sintesi di Giampaolo di Marco, segretario generale
  dell’Associazione nazionale forense che è appena uscita dal congresso di
  Parma, con al centro i temi della sostenibilità della professione e della
  giustizia nel tempo dell’intelligenza artificiale.
  
 
di
Francesco Petrelli*
Il
Dubbio, 24 settembre 2024 Il caso di
Firenze e non solo. La sezione disciplinare del Csm si accinge a valutare
l’addebito mosso nei confronti dei magistrati fiorentini che avevano
predisposto un dispositivo di condanna a cinque anni e mezzo di reclusione, pur
senza sottoscriverlo, ancor prima che la difesa provvedesse alla discussione
finale del processo. L’atto trovato dal difensore all’interno del fascicolo
del dibattimento destò un notevole clamore risultando piuttosto grave
l’offesa arrecata alla funzione difensiva. Ora il procedimento disciplinare
giunge davanti al suo giudice naturale con una richiesta di archiviazione stante
la natura sostanzialmente innocua della condotta e la “occasionalità” del
caso.
 
  
    
    di
    Francesco Petrelli*
    L’Unità,
    24 settembre 2024 Stupisce che la
    diffusione di un atto così delicato del processo, come il video di Turetta,
    possa essere inteso come contributo al diritto di cronaca. C’è un
    frainteso impulso alla manomissione di ogni frontiera. “In esclusiva il
    video dell’interrogatorio di Filippo Turetta: il documento mostra, per la
    prima volta, le dichiarazioni rese dall’imputato il primo dicembre 2023
    nel carcere di Verona”. Dopo l’ostensione pubblica dei colloqui in
    carcere con i propri genitori, con la normalità che oramai caratterizza
    simili pubblicazioni, la notizia viene diffusa con un malcelato orgoglio.
    Stupisce che il fatto di diffondere la registrazione dell’interrogatorio
    di un giovane indagato in vincoli con l’accusa di essersi reso
    responsabile di un grave fatto di sangue possa sembrare a qualcuno un gesto
    di civiltà.
     
   
 
  
  di
  Alberto Zorzi
  Corriere
  del Veneto, 24 settembre 2024 “Qui non
  si processano tutti i femminicidi”. La coda all’ingresso per entrare, la
  folla di microfoni e telecamere messi sotto la bocca di chiunque, la lista di
  nomi delle persone ammissibili (un solo giornalista per testata) e le proteste
  di chi è rimasto fuori e invocava il diritto di cronaca. Tutto questo
  “all’esterno” del processo che si è aperto ieri in Corte d’assise.
  “Dentro”, cinque associazioni a tutela delle donne che hanno cercato di
  costituirsi parte civile, ma sono state bocciate così come i due Comuni
  teatro del massacro di Giulia Cecchettin: Vigonovo, dove la giovane vittima
  abitava, e Fossò.
   
 
  
  di
  Riccardo Bottazzo
  Il
  Manifesto, 24 settembre 2024 Arrestato un
  senza fissa dimora, accusato dell’omicidio. “Con Brugnaro solo repressione
  e niente servizi sociali per cercare di prevenire”. Il marciapiede dove Jack
  ha versato il suo sangue ieri era coperto di fiori. Qualcuno ha appeso alla
  rete una sciarpa della palestra popolare del Rivolta. Dei bambini hanno
  lasciato dei disegni con grossi cuori rossi. Altri hanno scritto dei
  pensierini. Il parroco della chiesa vicina, nel pomeriggio, ha radunato i
  fedeli per una veglia di preghiera. Non è ancora stato stabilito il giorno
  del funerale perché il corpo del giovane rimane ancora a disposizione degli
  inquirenti. Identificato invece il presunto omicida fermato dopo il fatto:
  Serghiei Merjievschii, un 38enne moldavo senza fissa dimora e dipendente da
  sostanze.
   
 
  
  di
  Ermes Antonucci
  Il
  Foglio, 24 settembre 2024 Un uomo di 45
  anni di un paese del Cosentino è stato assolto dopo dieci anni di calvario
  giudiziario. Un caso che ci ricorda che la malagiustizia può colpire
  chiunque, e non solo i cosiddetti “colletti bianchi” come qualcuno
  sostiene. Assolto dopo dieci anni dai reati di maltrattamenti in famiglia e
  stalking, accuse che gli sono costate dieci mesi di arresti domiciliari, oltre
  all’impossibilità di incontrare per anni il proprio figlio. È quanto
  accaduto a un 45enne del Cosentino, assolto giovedì scorso dal tribunale di
  Paola (Cosenza). L’ennesimo caso incredibile di malagiustizia italiana, reso
  ancor più grave dalla lentezza intollerabile del nostro sistema processuale,
  in grado di tenere alla sbarra persone innocenti per anni, con tutti gli
  stravolgimenti che questo comporta sulla loro vita personale, professionale e
  sociale.
   
 
  
  immediato.net,
  24 settembre 2024 Notificato l’avviso a
  poliziotti penitenziari e camici bianchi. Tutto partì dalla lettera di un
  detenuto con il racconto delle violenze. Chiuse le indagini sul caso delle
  presunte torture nel carcere di Foggia. Il provvedimento, solitamente,
  anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Sotto indagine 10 agenti della
  polizia penitenziaria, tre medici, una psicologa. Il blitz di carabinieri e
  polizia penitenziaria risale al marzo scorso: gli agenti finirono ai
  domiciliari (poi sono tornati liberi), alcuni sospesi dal servizio. Le accuse
  vanno dalla tortura all’abuso di autorità fino a concussione, tentata
  concussione, falsità ideologiche, omissioni d’atto d’ufficio,
  soppressione atti, calunnia, favoreggiamento, danneggiamento e omissione di
  referto.
   
 
  
  garantedetenutilazio.it,
  24 settembre 2024 Incontro dibattito a
  Formello con il viceministro Sisto, il Garante Anastasìa, la deputata Matone,
  il presidente dell’associazione Iismas, Morrone. Tutti d’accordo su un
  punto: per le carceri si può fare di più, nel corso dell’incontro -
  dibattito sul tema delle carceri, al quale è intervenuto il Garante Anastasìa, 
  che si è tenuto a Formello domenica 22 settembre 2024, nel corso di Itaca
  2024, la manifestazione, promossa dal vicepresidente del Consiglio regionale
  del Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi. A evocare la nota canzone di Morandi,
  Tozzi, Ruggeri “Si può dare di più”  è stato il viceministro alla
  Giustizia, Francesco Paolo Sisto, per sottolineare che “il tanto criticato
  decreto carceri non è un decreto conclusivo, bensì è un decreto che apre il
  problema”.
   
 
  
  ilcittadinomb.it,
  24 settembre 2024 La casa circondariale
  di Monza apre i cancelli (per la prima volta) ai cittadini con la mostra
  mercato MonzaIn, promossa dall’organizzazione sociale Catena in Movimento in
  collaborazione con la direzione della casa circondariale di via Sanquirico e
  con il patrocinio del ministero della Giustizia, la Provincia e il Comune di
  Monza. L’appuntamento è per sabato 28 settembre, a partire dalle 10.
  L’accesso è libero ma è a numero chiuso per motivi organizzativi e la
  registrazione è obbligatoria. Sono previsti tre ingressi: dalle 10 alle
  12.30, dalle 13 alle 15.30 e dalle 16 alle 18.30. Per partecipare
  all’iniziativa occorre iscriversi entro mercoledì 25 settembre tramite il
  sito catenainmovimento.com.
   
 
  
  comune.lecce.it,
  24 settembre 2024 Martedì 24 settembre,
  alle ore 15.00, nel Teatro della Casa Circondariale di Borgo San Nicola di
  Lecce, l’attrice brindisina Sara Bevilacqua, darà corpo, anima e voce alla
  protagonista del lavoro teatrale “Stoc ddò”, scritto da Osvaldo Capraro,
  che racconta la storia tragicamente vera della madre di Michele Fazio, vittima
  innocente di mafia. Sarà presente Giuseppe Fazio padre di Michele. La
  rappresentazione sarà seguita da un gruppo di detenuti e detenute per i quali
  è stata pensata, alla presenza di un ristretto pubblico esterno. Lo
  spettacolo, fortemente voluto dalla Garante dei diritti delle persone private
  della libertà personale della Città di Lecce, Prof.ssa Maria Mancarella ...
   
 
  
  di
  Romano Francardelli
  La
  Nazione, 24 settembre 2024 Sotto il muro
  di cinta del penitenziario di San Gimignano si è disputato un quadrangolare
  con tanto di tifosi spettatori ai lati del campo e alle finestre. Sotto il
  muro di cinta del penitenziario di San Gimignano si è disputato un
  quadrangolare con tanto di tifosi spettatori ai lati del campo e alle
  finestre. A Ranza rotola il pallone. La partita molto speciale dei
  calciatori-detenuti. Dal calcio al rugby sono le nuove realtà
  culturali-sportive della comunità del carcere di Ranza. Dopo l’annuncio
  ufficiale dalla sala consiliare del Comune della palla ovale con le maggiori
  autorità regionali e nazionali e istituzionali della nuova disciplina, in
  questi giorni sul rettangolo sotto il muro di cinta si sono confrontate
  quattro squadre nel torneo di calcio “partita applaudita speciale”.
 
  
  
  
  
  
    
      
        
          
          di
          Giuliano Santoro
          Il
          Manifesto, 24 settembre 2024 Il
          testo del provvedimento da oggi al Senato, dove mercoledì
          manifesteranno sindacati, associazioni e movimenti sociali. Diversi
          appuntamenti davanti alle prefetture: a Genova, in Puglia e a Milano.
          Il Ddl 1660 sulla sicurezza è arrivato al Senato, dove comincerà il
          suo cammino in commissione. Oggi gli uffici di presidenza stabiliranno
          il calendario, con la destra che continua a ribadire di voler
          approvare il provvedimento con la massima rapidità. A costo di fare
          la gimkana tra le date. Questa settimana, ad esempio, i parlamentari
          saranno sicuramente impegnati, tra le altre cose, nella seduta comune
          che serve a completare il plenum della corte costituzionale. Nel
          frattempo, le mobilitazioni si allargano e crescono di numero in tutto
          il paese.
           
         
       
     
   
  
 
  
    
    di
    Riccardo De Vito
    Il
    Manifesto, 24 settembre 2024 Nel Ddl in
    approvazione, l’art. 32 proibisce di stipulare contratti di telefonia
    mobile con cittadini di Paesi extra-Ue se non esibiscono il regolare
    soggiorno in Italia. Siamo alla costrizione alla solitudine e all’attacco
    diretto a un diritto intimo, profondo di ogni persona. Negarlo per legge ad
    alcune persone, vuol dire porle fuori dall’umanità. Ci sono oggetti - il
    termine va inteso nella ricchezza semantica che gli attribuiscono le scienze
    sociali e il sapere psicoanalitico - che si fa fatica a separare dalla
    pensabilità della donna e dell’uomo contemporaneo. Il telefono ne è il
    simbolo per eccellenza. Uno slogan pubblicitario della Sip, negli anni
    Settanta, recitava più o meno così: “Non sei mai solo quando sei vicino
    a un telefono”.
     
   
 
  
  di
  Giansandro Merli
  Il
  Manifesto, 24 settembre 2024 Lavoratori
  stranieri: ieri incontro Mantovano-sindacati. Per il governo i problemi sono
  solo procedurali. La Cgil: “Occorre un cambio complessivo delle politiche
  migratorie”. Su una cosa sono tutti d’accordo: il decreto flussi non
  funziona. Lo dice il governo, lo dicono le parti datoriali e i sindacati.
  Altrettanto potrebbero testimoniare migliaia di lavoratori migranti. Ieri
  presso la presidenza del Consiglio dei ministri il sottosegretario Alfredo
  Mantovano ha incontrato le organizzazioni dei lavoratori per discutere delle
  possibili modifiche. Lo scorso anno, per la prima volta, lo strumento che
  disciplina l’ingresso regolare della forza lavoro straniera è stato
  programmato su base triennale, fino al 2025, con la cifra record di 450mila
  posti.
   
 
  
  di
  Lea Ypi*
  Il
  Manifesto, 24 settembre 2024 Quando
  l’argomento del “dobbiamo essere pragmatici” è il primo a essere messo
  sul tavolo, i principi - memoria, responsabilità - sono già stati sospesi.
  Una fredda sera d’inverno del 1999, aspettavo un treno alla stazione Termini
  di Roma quando notai un’anziana signora in affanno con le sue valigie e mi
  offrii di aiutarla. “Signorina - la sua voce tremava leggermente - Per
  fortuna ci sono ancora giovani come lei. Ero molto preoccupata. Questa
  stazione è piena di scippatori albanesi. È un’invasione”. All’epoca
  non ebbi il coraggio di dirle che ero albanese. Una di quelle fortunate, una
  studentessa con una borsa di studio, a differenza dei miei concittadini che
  lavoravano come addetti alle pulizie, muratori, badanti e lavoratrici del
  sesso. In quei giorni facevamo notizia in Italia.
   
 
  
  di
  Eleonora Camilli
  La
  Stampa, 24 settembre 2024 La deputata dem:
  “Nella sua storia giudiziaria ci sono troppi equivoci, a partire dalla
  traduzione delle testimonianze”. Provata, dimagrita, ma determinata. Con la
  voglia di combattere per i propri diritti, come ha fatto per tutta la vita.
  “Non sono venuta in Italia a cercare fortuna, ma per chiedere asilo, sono
  un’attivista per i diritti delle donne, per questo sono dovuta scappare dal
  mio paese. Rischiavo il carcere”. Lo dice tra le lacrime Maysoon Majidi, lei
  che in carcere ci è finita ma in Italia, con un’accusa infamante, quella di
  essere una “scafista”. La ragazza, curdo iraniana, è accusata di
  favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo lo sbarco, nel dicembre
  del 2023 di un’imbarcazione sulle coste calabresi. Da nove mesi è dietro le
  sbarre e continua a dirsi innocente ...
   
 
  
  di
  Francesco Strazzari
  Il
  Manifesto, 24 settembre 2024 Davanti
  all’allargarsi della guerra d’Israele in Libano è necessario domandarsi
  quanto un mondo retto da un doppio standard possa essere diverso da un mondo
  senza regola. La guerra si allarga di fronte in fronte: decine di migliaia i
  palestinesi uccisi, decine i morti di Israele, e ora centinaia in Libano.
  Nessuno sa dove si fermerà: diversamente da Gaza, i confini libanesi sono
  aperti, e per Israele non c’è linea rossa. Un paese cronicamente e
  profondamente diviso come il Libano si è trovato unito nella stessa paura: il
  timore che esploda il telefono o il televisore, il ronzio onnipresente dei
  droni, i boati dei jet israeliani. Diventa destinatario della medesima
  retorica e dello stesso trattamento che Netanyahu ha riservato ai civili di
  Gaza in spregio al diritto umanitario bellico
  ...
   
 
  
  di
  Domenico Quirico
  La
  Stampa, 24 settembre 2024 Non badate alle
  voci, non tenete conto neppure delle prove inconfutabili che prima o poi
  arriveranno. Sinwar, l’implacabile califfo di Hamas, non può esser morto,
  di più: Sinwar non può morire. Sinwar è tragicamente eterno, è purtroppo
  immortale. Perché in realtà non esiste, intendo fisicamente, non è carne e
  sangue che si può spegnere, come si dice oggi non si può “eliminare”.
  Esiste in quanto simbolo che ricapitola e rappresenta, vendicativo carnefice
  di uomini in nome di una fede totalitaria e senza misericordia, la possibilità
  demiurgica e indimenticabile della vendetta, dell’odio, del riscatto, del
  rovesciamento di una Storia vissuta come ingiusta e crudele.
   
 
  
  di
  Ugo Barbara
  agi.it,
  24 settembre 2024 Hakamada è il detenuto
  più longevo nel braccio della morte, non solo in Giappone, ma in tutto il
  mondo e giovedì un tribunale deciderà se dovrà essere giustiziato o essere
  assolto. Oggi 88enne è finito sotto processo 58 anni fa. Da 46 anni un uomo
  attende di essere giustiziato. Da dieci aspetta di sapere se qualcuno gli
  crederà e commuterà la pena di morte in assoluzione. È l’incredibile
  storia di Iwao Hakamada, ex pugile oggi 88enne, finito sotto processo 58 anni
  fa per aver sterminato una famiglia, ma rimesso in libertà nel 2014 in attesa
  di un nuovo processo, dopo i dubbi sollevati da più parti sulla legittimità
  della sua condanna. Hakamada è il detenuto più longevo nel braccio della
  morte, non solo in Giappone, ma in tutto il mondo e giovedì un tribunale
  deciderà se dovrà essere giustiziato o essere assolto.
   
 
DOCUMENTI
Due
relazioni al Parlamento in materia di lavoro penitenziario concernenti l’anno
2023
Garante
nazionale. Studio aggiornato al 23 settembre 2024 degli eventi suicidari negli
istituti penitenziari ed analisi dei dati sul sistema penitenziario
Radio
Carcere, di Riccardo Arena. "Donne & Carcere. Un’ex detenuta racconta
la sua detenzione trascorsa nel carcere Piazza Lanza di Catania"
APPUNTAMENTI
Convegno:
"Liberi sospesi. Tra crisi del sistema dell’esecuzione penale e rispetto
dei principi costituzionali" (Milano, 24 settembre 2024)
"Se
io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, fino al
25 settembre 2024)
La
CNUPP propone: "L'European Researchers' Night nei Poli Universitari
Penitenziari" (Varie città, 26 settembre 2024)
Evento
formativo di Fondazione per l'Architettura: "L’architettura per il
carcere della Costituzione" (Torino, 26 settembre 2024)
Tavola
rotonda e spettacolo: "Secondo festival regionale di teatro in carcere
nelle Marche" (Macerata, 27 settembre 2024)
Convegno
regionale volontariato carcerario: "Giustizia riparativa, annuncio profetico"
(Pompei-NA, 28 settembre 2024)
La
Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 29 settembre 2024
Presentazione
libro: "La vendetta del boss. L'omicidio di Giuseppe Salvia", di
Antonio Mattone (Napoli, 30 settembre 2024)
XVII
Edizione Premio Carlo Castelli. "Perché? Ti scrivo perché ho scoperto che
c'è ancora un domani". Cerimonia di premiazione e dibattito (Verona, 4 e 5
ottobre 2024)
Incontro-dibattito:
"Giustizia dell'incontro e giustizia riparativa: testimonianze e
prospettive" (Pisa, 9 e 10 ottobre 2024)
Ciclo
di seminari Università Federico II di Napoli: "Valiamo la pena" (Casa
Circondariale Poggioreale, fino al 15 ottobre 2024)
Assemblea
del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17
e 18 ottobre 2024)
Corso
di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro
sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)
Seminario.
"Binarismo penitenziario e identità di genere in transizione: nuove sfide
per il sistema carcerario italiano" (Trento, 24 ottobre 2024)
Convegno
nazionale A.I.M.M.F.:
"Nuove povertà e pregiudizio. Intercettare i bisogni e garantire i diritti"
(Milano, 8 e 9 novembre 2024)
Garante
detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il
volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara
(ottobre-dicembre 2024)
CORSI
E MASTER
Università
Milano Bicocca. Corso "Profili teorici e pratici dell'esecuzione delle pene
e delle misure di sicurezza" (Scadenza iscrizioni 24 ottobre 2024)
Università
Milano Bicocca. Master di I livello: "Devianza, sistema della giustizia e
servizi sociali" (Dal 26 ottobre 2024 al 31 ottobre 2025)
"Patascuola
di Teatro Carcere 2023-2025. Percorso di formazione per operatori teatrali in
carcere" (Scadenza iscrizioni 2 novembre 2024)
Master
universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in
programmi di giustizia riparativa" (Dal novembre 2024 a febbraio 2025)
CONCORSI
Premio
letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute
nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)