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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 29 novembre 2024

di Livio Pepino

volerelaluna.it, 29 novembre 2024 Il carcere scoppia: il 31 ottobre i detenuti hanno raggiunto il numero di 62.110 superando di nuovo, dopo 13 anni, la soglia, delle 62.000 presenze; i suicidi di persone detenute sfiorano le 80 unità; gli atti di autolesionismo non si contano; l’ordine nei luoghi di detenzione è assicurato solo da una violenza diffusa e dall’uso generalizzato di psicofarmaci.

 

di Angela Stella

L’Unità, 29 novembre 2024 In due giorni altri due detenuti si sono uccisi (a La Spezia e Cagliari). L’anno peggiore è stato il 2022 con 84 casi. La Uil-Pa: “Chi potrebbe agire non lo fa”. Serracchiani: “Carcere emergenza nazionale”. “Per contrastare il fenomeno dei suicidi abbiamo investito molto sul potenziamento della rete di assistenza psicologica e sull’opera di reclutamento di adeguato personale specializzato per rispondere a queste crescenti esigenze”: così due giorni fa il Ministro della Giustizia Nordio rispondeva ad una interrogazione parlamentare circa gli atti di autolesionismo negli istituti di pena. Peccato che ieri siamo arrivati all’83esimo suicidio in carcere, come reso noto dalla Uil-Pa ...

 

di Associazione Luca Coscioni

windpress.info, 29 novembre 2024 Dopo l’83esimo suicidio in carcere, l’Associazione Luca Coscioni, che ad agosto scorso ha diffidato le 102 ASL competenti per la salute dei 189 istituti di pena italiani, torna ad appellarsi alle istituzioni perché si assumano le responsabilità di rispettare i diritti umani degli oltre 62.000 ristretti in Italia. “Malgrado l’aggravarsi della situazione” ha dichiarato Marco Perduca che per l’Associazione Luca Coscioni coordinate le attività per la salute in carcere “l’attenzione di Governo e Parlamento alla cosiddetta emergenza sovraffollamento è scomparsa. Neanche la metà delle 102 ASL che abbiamo diffidato ci ha risposto e nessuna ci ha fatto sapere cosa abbia rilevato nelle visite di controllo in carcere.

 

di Stefano Allievi

Corriere del Veneto, 29 novembre 2024 È un bene che si sia aperta la discussione sulla condanna di Filippo Turetta, sull’utilità dell’ergastolo, sui limiti della difesa. È un bene, perché quello della giustizia e della pena è un tema cruciale per la convivenza civile, ma pur essendo tra i più discussi è anche tra quelli meno ragionati nei suoi fondamentali, nelle sue implicazioni, nella sua efficacia, anche. Tutti piangiamo le vittime, tutti vorremmo la condanna dei colpevoli, tutti chiediamo giustizia. Ma in concreto, cosa significa? L’idea di giustizia, certo, ha a che fare con la violazione delle norme, e la punizione del colpevole. La giustizia è fondativa perché la violazione della norma, se non punita, mette in crisi la fiducia nella società, la sua stabilità, la sua stessa esistenza.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 29 novembre 2024 Premierato? Calma. Autonomia? Muoversi in sordina. Carriere separate e nuovo Csm? Sbrigarsi. Il governo cambia le priorità e punta sul garantismo. Storia di una svolta identitaria, calendario alla mano (e una legge in arrivo). C’è una novità importante nella politica italiana, o meglio nella politica del governo, e quella novità coincide con una decisione a sorpresa comunicata la scorsa settimana da Palazzo Chigi al ministero della Giustizia e trasferita poi a sua volta dal ministro Carlo Nordio a tutti i capigruppo dei partiti che sostengono la maggioranza di governo. Una novità che riguarda un’inversione di rotta significativa, relativa alle priorità dell’esecutivo, e che coincide con una scelta fatta dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che può permettere al governo di trovare ...

 

di Francesco Occhetta*

Il Sole 24 Ore, 29 novembre 2024 Conciliare perdono e giustizia è una sfida antica. Nell’immaginario collettivo, la giustizia è personificata da Dike, la dea greca della giustizia, munita di bilancia e spada, simboli di proporzionalità e forza. Su questa figura si sono modellate le nostre leggi. L’esperienza biblica ci offre in controluce l’immagine dei giusti che con un ago e un filo ricuciono le ferite del mondo, sono presenti in ogni ambito della nostra vita - dalla famiglia, alla scuola, dal lavoro alla politica -, e ci ricordano che la giustizia è ristabilire le relazioni che si spezzano. Eppure nella storia la giustizia è stata intesa in termini retributivi (punizione del colpevole) o rieducativi (riabilitazione del reo).

 

di Giovanni Fiandaca

Il Foglio, 29 novembre 2024 Mantovano parte da presupposti giusti. L’autocontenimento dei magistrati, però, presuppone condizioni chiare: un riorientamento culturale all’interno dell’universo magistratuale, oltre al recupero da parte della politica della capacità di dare risposte non illusorie ai bisogni e alle aspettative dei cittadini. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intervenendo a un recente convegno sul principio di legalità organizzato dalla Corte dei conti di Firenze, ha svolto considerazioni meritevoli di attenzione. In sintesi, la questione problematica al centro dell’interesse di Mantovano riguarda l’attuale modo di atteggiarsi del rapporto tra principio di legalità e principio democratico negli odierni ordinamenti costituzionali multilivello ...

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 29 novembre 2024 Il viceministro Sisto a un evento di Aiga, Coa di Foggia e Anm: “Il giudice sia equidistante da pm e difensore”. “Separati in casa - Avvocatura, Magistratura e Istituzioni a confronto sulla separazione delle carriere” è il titolo di un evento organizzato ieri all’Università di Foggia dall’Aiga in collaborazione con l’Ordine locale degli avvocati e con l’Anm. “L’Aiga è stata sempre a favore” della modifica costituzionale ha esordito l’avvocato Mario Aiezza “come concretizzazione del giusto processo. È giusto che venga celebrato dinanzi ad un giudice terzo ed imparziale nella parità tra accusa e difesa”.

 

di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*

Il Dubbio, 29 novembre 2024 All’esito della nota sentenza De Tommaso/Italia, che aveva giudicato troppo vaghe e, pertanto, prive di effetti precettivi le norme che definivano i casi di pericolosità sociale generica nei procedimenti di prevenzione, si è registrata la consueta levata di scudi, a difesa di questo “eccezionale strumento” che, secondo qualche visionario, “l’Europa ci invidia”. La giurisprudenza, persino quella costituzionale, si era così affrettata a dire che, sì, la Legge era di scarsa qualità, ma le sentenze ne avevano scolpito, nel tempo, un significato chiaro, definito, accessibile.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 29 novembre 2024 La Cassazione, sentenza n. 43662 depositata oggi, ricorda che il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nasce in ambito agricolo e non può essere applicato al lavoro intellettuale. La fattispecie punita dall’articolo 603-bis del codice penale, ovvero l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro, non può essere applicata anche alle prestazioni intellettuali. La norma infatti nasce per combattere il “caporalato” nel settore agricolo e non può essere estesa per analogia. Del resto, né l’intelletto né il suo uso professionale possono essere ricondotti alla nozione di sfruttamento della “manodopera”. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 43662 depositata oggi ...

 

volabo.it, 29 novembre 2024 Occorre sostenere la persona detenuta nel percorso di reinserimento sociale con una progettualità che inizia all’interno del carcere e prosegue all’esterno. Un obiettivo che non può essere raggiunto senza il contributo del volontariato penitenziario, vero e proprio ponte in grado di collegare il mondo esterno con la realtà interna del carcere. Una rete, quella delle associazioni di volontario, che va rafforzata e affiancata al fine di perseguire l’impegno diretto a rendere il sistema carcerario sempre più efficace nel garantire alla persona detenuta concrete possibilità di reinserimento sociale.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 29 novembre 2024 L’uomo, gravemente malato, vive un dramma sanitario. Ma nonostante l’incompatibilità con il regime penitenziario rimane ristretto. L’avvocato denuncia: “Trattamento inumano e degradante”. All’interno del nostro, sempre più disastrato, sistema penitenziario italiano, emerge un caso che solleva nuovamente interrogativi sulla tutela della salute dei detenuti: Umberto Lorusso, 46 anni, condannato a trent’anni di reclusione per un omicidio commesso nell’ambito di una faida mafiosa in Puglia, si trova intrappolato in una realtà che si scontra con le sue gravi condizioni di salute.

 

di Marina Pagliaro

messinatoday.it, 29 novembre 2024 La docente di diritto penale Lucia Risicato a due mesi dall’incarico affidatole dal comune fa il punto. “A Gazzi non c’è sovraffollamento ma restano tante le urgenze su cui puntare l’attenzione”. Sovraffollamento delle carceri, ma anche mancanza di strutture parallele che accolgano i detenuti con poco residuo di pena, e ancora storie di solitudine e abbandono dei detenuti da parte delle famiglie, mancanza della strumentazione adeguata per il supporto sanitario, necessità di investimento su educazione e formazione. Sono tante le problematiche finite al centro del Coordinamento Nazionale per i Garanti dei detenuti dove di recente è stata anche nominata la garante dei diritti dei detenuti messinese Lucia Risicato.

 

di Fabrizio Bertè

La Repubblica, 29 novembre 2024 Ivan Lauria aveva 28 anni, sul corpo riscontrati ematomi e profonde ferite da taglio. “Non riesco a darmi pace. Voglio sapere come ha perso la vita mio figlio”. Il messinese Ivan Lauria è morto a 28 anni nel carcere di Catanzaro. Aveva diversi ematomi e varie e profonde ferite da taglio ma il referto parlava di “uso inveterato di sostanze stupefacenti e abuso di alcolici come conseguenza di un arresto cardiaco”. La madre del giovane non aveva notizie del figlio dallo scorso 2 novembre e non sapeva neanche che Ivan fosse stato trasferito nel carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro: “Nessuno mi aveva avvisata - racconta Michela Lauria - Ivan era stato in carcere a Messina, a Giarre, a Palermo, a Trapani e a Rossano e dunque sempre più distante ...

 

di Francesco Tiziano

Gazzetta del Sud, 29 novembre 2024 In Tribunale la testimonianza-bis del funzionario della Mobile che ha diretto le indagini. Gli agenti della Polizia penitenziaria sapevano e temevano che alcune fasi del presunto pestaggio fossero state riprese dalle telecamere. Sospettavano, immaginavano ed anche inevitabilmente temevano, di essere stati ripresi dalle telecamere della video sorveglianza interna alle carceri “San Pietro” gli agenti della Penitenziaria ed il loro comandante accusati di aver picchiato con particolare violenza il detenuto napoletano, Alessio Peluso, un giovane dall’animo ribelle che aveva sfidato e fronteggiato ogni regola di convivenza tra detenuti e guardie.

 

di Marzio Di Mezza

ildenaro.it, 29 novembre 2024 Quando Foucault, negli anni 70, mise in crisi il concetto, comunemente accettato, del carcere come una forma rilevante di punizione, appoggiò e sostenne in un certo senso un rovesciamento del modo di intendere e qualificare il lavoro carcerario. Di lì a poco si affermò la nuova disciplina che svestì il lavoro del suo carattere sanzionatorio, facendolo divenire l’elemento cardine del trattamento rieducativo. Nonostante il tempo trascorso e i numerosi provvedimenti legislativi tesi a considerare il lavoro in carcere non più̀ come fattore di sofferenza ulteriore ai fini dell’espiazione della pena, bensì strumento finalizzato al reinserimento sociale del condannato, i numeri, quelli dei detenuti coinvolti in progetti rieducativi, suggeriscono che bisogna continuare a spingere e ad impegnarsi ...

 

Il Dubbio, 29 novembre 2024 La raccolta organizzata da penalisti e associazioni per dare sollievo ai detenuti: si possono donare maglioni, giubbotti senza cappuccio, pantaloni da tuta, felpe, calze e boxer da uomo. Il carcere di San Vittore a Milano sta attraversando un’emergenza umanitaria legata al freddo invernale. Molte persone detenute, in particolare stranieri privi di legami familiari in Italia e cittadini italiani in condizioni di disagio sociale e psichico, stanno soffrendo le rigide temperature. Il problema principale è la carenza di vestiario, soprattutto per gli uomini. Servono con urgenza capi come maglioni, giubbotti senza cappuccio, pantaloni da tuta, felpe, calze e boxer. Inoltre, vi è necessità di scarpe sportive (dal numero 40 in su) e asciugamani grandi.

 

fnopi.it, 29 novembre 2024 Si è tenuta mercoledì 27 novembre 2024 una giornata di formazione, di confronto e di studio ospitata dalla casa di reclusione di Bollate, in provincia di Milano, e organizzata dall’OPI di Milano, Lodi e Monza e Brianza. Il convegno Salute e cura in carcere: le sfide dell’Assistenza Infermieristica ha affrontato due grandi temi come il rapporto con i pazienti e il rapporto con il mondo del carcere e tutte le sue componenti. La giornata è stata aperta da Pasqualino D’Aloia, presidente del OPI Milano, Lodi, Monza e Brianza, insieme ad Anastasia Capone, consigliera OPI e responsabile commissione carceri e salute mentale che segue per competenza territoriale la struttura di Bollate.

 

novaradio.info, 29 novembre 2024 La seconda edizione di “Liberare il carcere”. Lo stato di salute del sistema penitenziario minorile, il crescente sovraffollamento degli Istituti minorili e il rischio di decadimento della funzione rieducativa e di reinserimento sociale del minore. Questi i temi al centro di “Futuro prossimo: nessun ragazzo in carcere”, titolo della seconda edizione di “Liberare il carcere” organizzato da ARCI nazionale in collaborazione con Arci Firenze e Novaradio.

 

nuovodialogo.com, 29 novembre 2024 Ridurre la distanza culturale tra il mondo della detenzione e la comunità esterna attraverso la narrazione come strumento di conoscenza e riflessione sociale: questo è l’obiettivo di Senza Filtro, un podcast realizzato da Radici Future Produzioni e dall’associazione Noi & Voi onlus, presentato martedì 26 al Mudit (Museo degli illustri tarantini) di Taranto. Il documentario racconta questo viaggio. All’incontro erano presenti Pietro Rossi, Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Leonardo Palmisano, presidente di Radici Future produzioni, don Francesco Mitidieri, presidente di Noi & Voi onlus.

di Fabio Luongo

Il Giorno, 29 novembre 2024 Dopo mesi di lezioni e di prove, ecco finalmente il concerto. Un’esibizione tra le mura del carcere da parte di un ensemble particolare, formato da detenuti e giovani suonatori, che renderanno ancor di più la musica strumento di libertà. È l’iniziativa che si terrà domani pomeriggio alla casa circondariale di Monza, primo risultato di un progetto portato avanti dal Corpo Musicale di Villasanta e che da diversi mesi vede impegnate alcune persone recluse in via Sanquirico.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 29 novembre 2024 Al Senato l’evento “Non affogate il diritto d’asilo”, con le storie dei sopravvissuti. Remon Karam ha 25 anni, viene dall’Egitto. Qualche giorno fa ha conseguito la sua seconda laurea, con una tesi dal titolo “L’immigrazione: tra persecuzione e realtà”. In giacca e cravatta, un’uniforme che non gli appartiene e che - lo fa notare gli sta stretta, racconta nella sala “Caduti di Nassirya” del Senato la sua storia. Quella di un 14enne salito su una barca, dopo l’uccisione del cugino, colpevole, come lui, di essere cristiano, sperando di fuggire da una terra che oggi è considerata sicura, ma che sicura non è.

 

di Paolo Ferrua*

Il Dubbio, 29 novembre 2024 È affermazione ricorrente che la Corte di giustizia europea sia “più un legislatore che un giudice nei suoi poteri riconosciuti di giurisprudenza-fonte” (così, ad esempio, Massimo Donini, “Le sentenze Taricco come giurisdizione di lotta. Tra disapplicazioni “punitive” della prescrizione e stupefacenti amnesie tributarie”, in Diritto penale contemporaneo, 3 aprile 2018, p. 9). Che di fatto questo avvenga corrisponde ad un’indiscutibile verità; tutt’altro discorso è se, per quanto riguarda il nostro ordinamento, sia accettabile che la Corte di giustizia da organo giurisdizionale si converta in un giudice-legislatore. Rispondo di no senza esitare, perché i precetti della Costituzione italiana - a nessuno dei quali vi è ragione di rinunciare - reggono sul fondamentale principio della separazione tra le funzioni ...

 

di Vitalba Azzollini*

Il Domani, 29 novembre 2024 La norma del ddl Sicurezza che vieta qualunque uso delle infiorescenze della canapa coltivata dovrebbe essere notificata alla Commissione Ue e agli altri stati membri, poiché ostacolerebbe la libera circolazione del prodotto in Ue. Il Governo non l’ha fatto. Il rischio è una nuova procedura di infrazione. Il governo italiano ha una relazione complicata con il diritto europeo. Lo ha attestato con la legge che vieta la carne coltivata, inapplicabile per mancato rispettato da parte dell’esecutivo della procedura di notifica all’Unione europea. E in tema di immigrazione ha mostrato di non aver chiaro che le sentenze della Corte di giustizia dell’Ue hanno valore vincolante.

 

di Pasquale Pugliese*

Il Fatto Quotidiano, 29 novembre 2024 “L’idea di una guerra legale o, addirittura, giusta si basa sulla possibilità di controllare gli strumenti di distruzione, ma poiché l’incontrollabilità è parte di quella stessa capacità di distruzione non c’è guerra che non finisca per commettere un crimine contro l’umanità come la distruzione della vita civile”, scriveva la filosofa Judith Butler nel libro "Regimi di guerra", del 2009 ma recentemente pubblicato in Italia da Castelvecchi. La guerra dunque è criminogena in quanto tale o, per dirla con le parole di Butler, “le guerre diventano forme permissibili di criminalità, ma non possono mai essere considerate non-criminali”. Il crimine della guerra sta subendo, nel tempo oscuro che attraversiamo, un salto di qualità negativa che ...

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 29 novembre 2024 L’annunciata vittoria non c’è, non basta più mandare armi, ora si scende in campo. A fare da apripista al conflitto mondiale è stato Macron con l’idea di inviare truppe francesi. Per i compilatori in pantofole delle arti della guerra, categoria in allarmante dilatazione numerica in Occidente da due anni e mezzo a questa parte, è il momento cautamente annunciato, previsto, diciamolo pure atteso: si marcia, scendiamo in campo, dunque arruolatevi. Ci vuole qualcosa in più per mettere i russi gambe all’aria e far loro ripassare i vecchi violati confini. La sbandierata strategia logoratrice che ci doveva dare la vittoria senza combattere funziona: ma purtroppo al contrario. La mette a frutto il subdolo Putin. Le sanzioni includono infatti elaborate disposizioni per privare la Russia di tutto ciò di cui poteva a fare a meno.

 

di Liliana Segre

Corriere della Sera, 29 novembre 2024 A Gaza non ne ricorrono i caratteri tipici, mentre sono evidenti crimini di guerra e contro l’umanità, commessi sia da Hamas e dalla Jihad, sia dall’esercito israeliano. Le parole, a volte, diventano clave. Negli ultimi mesi ho fatto appelli per il cessate il fuoco, ho condannato le violenze, ho espresso la più profonda partecipazione al dramma delle vittime innocenti palestinesi e israeliane, ho invocato un rispetto sacrale verso i bambini di ogni nazionalità, di ogni credo, di ogni religione, ho manifestato ripulsa verso lo spirito di vendetta. Eppure, o ti adegui e ti unisci alla campagna che tende ad imporre l’uso del termine “genocidio” per descrivere l’operato di Israele nella guerra in corso nella Striscia di Gaza, o finisci subito nel mirino come “agente sionista”. Le cose in realtà sono più complesse ...

 

DOCUMENTI

Articolo: "Super poteri per costruire carceri. Requiem per l'Architettura nel carcere", di Cesare Burdese

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Progetto "A scuola di libertà". Anno scolastico 2024-2025: prossimo incontro online il 12 dicembre

APPUNTAMENTI

Proiezione documentario: "11 giorni tra le mura del carcere" e successivo dibattito (Padova, 29 novembre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 dicembre 2024

CARITAS-Migrantes: "Presentazione del XXXII Rapporto Immigrazione" (Padova, 3 dicembre 2024)

Incontro-dibattito: "Essere donne in carcere" (Brescia, 3 dicembre 2024)

Associazione Sbarre di Zucchero organizza: "Maratona oratoria davanti ai Tribunali" (Roma e Milano, 4 dicembre 2024)

"Riprendiamoci i diritti". Seconda Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale (Roma, 6 e 7 dicembre 2024)

Seconda edizione del Festival letterario: "Secondo mestiere. Seconda opportunità" (Roma, 7 e 8 dicembre 2024)

Seminario di formazione: "Comunità e responsabilità: la giustizia riparativa come risorsa" (Novara, 9 dicembre 2024)

Ciclo di incontri e di proiezioni cinematografiche: "Italiani senza meta. Stato. Nazione. Patria. Repubblica" (Ferrara, fino al 10 dicembre 2024)

Convegno. "Teatro e cultura: le leve efficaci del trattamento penitenziario" (Parma, 19 dicembre 2024)

Festival "Trasparenze di Teatro Carcere" (Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, fino al 20 dicembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Percorso di informazione e sensibilizzazione: "Spazi e programmi di giustizia riparativa per lo sviluppo di comunità responsabili" (Matera, fino al 6 dicembre 2024)

Fondazione AIGA: "Corso online di Alta Formazione in Giustizia Riparativa" (Piattaforma ZOOM, varie date fino al 16 dicembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Da novembre 2024 a febbraio 2025)

Alta Scuola "Federico Stella", Università Cattolica. Ciclo seminariale: "Violenza contro le donne: dalle relazioni strette ai crimini contro l’umanità" (Milano, fino al 20 marzo 2025)

Alta Scuola "Federico Stella", Università Cattolica. XV ciclo seminariale "Giustizia e letteratura" (Milano, fino al 10 aprile 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)

Nona edizione del concorso letterario: "Adotta l'orso. Per uscire dall’isolamento o dall'auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2025)

Associazione Artisti Dentro: premi "Scrittori Dentro" (scadenza 20 marzo 2025), "Cuochi Dentro" (scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (scadenza 20 giugno 2025)