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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 22 aprile 2024

di Eleonora Camilli

La Stampa, 22 aprile 2024 L’associazione lancia l’allarme con il nuovo rapporto dal titolo “Nodo alla gola”: “Un episodio ogni tre giorni e mezzo”. Continua l’emergenza suicidi nelle carceri italiane: dopo il 2022 (anno record con 85 casi accertati), il 2023 e il 2024 continuano a registrare numeri impressionanti. E se non si inverte questa tendenza l’anno in corso potrebbe superare il tragico record di due anni fa. A lanciare l’allarme è l’associazione Antigone, che pubblica oggi il suo nuovo dossier sulla condizione delle carceri in Italia con il titolo “Nodo alla gola”.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 22 aprile 2024 La denuncia di Antigone: “Il malessere che nelle celle non viene capito”. Ecco il drammatico rapporto dell’associazione che meticolosamente elenca i suicidi, ne descrive le cause, e denuncia le inadeguatezze delle patrie galere e le responsabilità di chi le dirige. Cento suicidi in cella. In due anni. Ottantotto detenuti si sono impiccati. Cinque sono morti col gas. Tre per lo sciopero della fame. E altri tre si sono tolti la vita a seguito di incendi che loro stessi avevano provocato. È il “nodo alla gola” che quest’anno racconta il rapporto di Antigone, l’associazione che da anni si batte “per i diritti e le garanzie nel sistema penale” documentandone i numeri, le manifeste carenze, l’indifferenza della politica rispetto alle cifre drammatiche, con leggi e norme che producono sempre più galera ...

 

di Rosita Rijtano

lavialibera.it, 22 aprile 2024 “Uno Stato che continua a fallire nella cura dei più deboli non ha ragione di essere”, dice, “immaginare alternative al carcere si può”. Nelle carceri “i suicidi non sono un atto individualistico. Sono il riflesso di questo sistema insostenibile, che purtroppo la stretta securitaria del governo continuerà ad alimentare”. Così la senatrice Ilaria Cucchi commenta il XX dossier annuale dell’associazione dei diritti dei detenuti Antigone. Un report che nel 2024 punta i riflettori sui numeri delle morti volontarie e sulla sofferenza psichica negli istituti penitenziari, definita “emergenza continua”.

 

di Mariella Parmendola

La Repubblica, 22 aprile 2024 “Il carcere va sempre peggio perché i detenuti non votano. Nessun governo è stato veramente attento nei decenni perché non porta consensi. Questo di oggi, però, fa del marcire in galera il suo mantra e poi la pentola a pressione esplode”. È una questione politica quella della situazione carceraria in Italia. Lo dice Daria Bignardi che alla “Repubblica delle Idee” presenta un racconto lungo 30 anni sulle carceri e le storie dei detenuti. “Liberato dopo essere rimasto in una rete impigliato a lungo”, racconta la giornalista nel Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 22 aprile 2024 Il Governo chiede aiuto al Terzo settore e con il Cnel prova ad affrontare il problema del sovraffollamento carcerario. L’idea è anche quella di dare più possibilità chi ha già scontato la pena: sono troppo pochi i detenuti che lavorano. Il lavoro è lo strumento fondamentale per rendere il carcere un luogo di riabilitazione e reinserimento sociale per i detenuti. Attraverso il lavoro, dentro e fuori dal carcere, i detenuti iniziano un vero percorso che rende il tempo della pena non solo afflittivo ma anche un’occasione per trovare una nuova strada lontana dalla delinquenza. Per questo il ministero della Giustizia e il Cnel hanno sottoscritto un accordo interistituzionale nel 2023 che parte da questo presupposto. Con un obiettivo finale riassunto nello slogan: “Recidiva zero”.

 

di Nadia Ferrigo

La Stampa, 22 aprile 2024 Nel 2023 il 37 per cento degli aumenti degli ingressi per aver violato il testo unico sugli stupefacenti. Gli istituti penali per minorenni sono 17 in tutta Italia e al 29 febbraio 2024 i ragazzi detenuti erano in tutto 523, di cui 18 donne. Questa è la fotografia scattata da a gennaio 2024 dall’Associazione Antigone nel rapporto Ragazzi Dentro, che registra poco più del 50 per cento di detenuti di origine straniera, 254 sul totale. L’istituto di pena per minorenni con più presenze è il Beccaria di Milano, con 69 ragazzi, mentre quelli con meno sono Quartucciu in Sardegna, con 8 ragazzi presenti, e Pontremoli in Toscana, unico istituto femminile d’Italia, con 8 ragazze. Le altre 5 sono tra Napoli e Roma.

 

di Ana Fron

ancoraonline.it, 22 aprile 2024 La mediazione culturale in carcere è una pratica indispensabile che per lungo tempo in Italia è stata disattesa, con il risultato di peggiorare la già difficile situazione, sia dei detenuti stranieri che degli operatori che li hanno in cura e osservazione. Ma cosa vuol dire fare mediazione culturale? Con la mediazione culturale si intende dare assistenza culturale ai detenuti stranieri e agli operatori dell’istituto, mettendo queste due tipologie, interconnesse per forza di cose, in comunicazione.

 

di Riccardo Arena

Ristretti Orizzonti, 22 aprile 2024 “Senza Dignità”: è il titolo dell’incontro, organizzato da Radio Radicale e dalla rubrica Radio Carcere, che si terrà a Roma il 23 aprile alle ore 15.30, presso il Dipartimento di Giurisprudenza (Sala del Consiglio) dell’Università Roma Tre. Incontro dove parteciperà anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e dove per la prima volta i Presidenti nazionali dell’Anm e dell’Unione delle Camere Penali Italiane si confronteranno sull’emergenza carceraria.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 22 aprile 2024 Segnali positivi in giro per l’Italia: da magistrati condannati per violazione del segreto istruttorio a maggioranze trasversali per riequilibrare i rapporti tra potere legislativo e giudiziario, fino ai moniti della Consulta. C’è speranza per il garantismo. Tu chiamale se vuoi emozioni garantiste. Come spesso capita quando il presidente della Repubblica sceglie di non lisciare il pelo della bestia mainstream, le parole utilizzate martedì scorso a Roma, durante una celebrazione in memoria di Vittorio Bachelet, sono state poco valorizzate dai giornali così detti antipopulisti, che scelgono con sapienza di azzannare il populismo solo quando è un bersaglio semplice, banale, scontato.

 

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 22 aprile 2024 La riforma epocale della separazione delle carriere in magistratura, obiettivo politico solennemente dichiarato sin dalla campagna elettorale da questa maggioranza di Governo, e regolarmente annunciata come imminente un giorno sì e l’altro pure, ci rimanda inesorabilmente al poeta settecentesco Pietro Metastasio. Il quale, riferendosi al mito classico dell’Araba Fenice, scriveva con malinconico disincanto, “che vi sia ciascun lo dice/ dove sia nessun lo sa. Se tu sai dov’ha ricetto/ dove muore e torna in vita/ me l’addita e ti prometto/ di serbar la fedeltà”.

 

di Daniele Negri

Il Riformista, 22 aprile 2024 Quell’intesa che giudici e pm dovrebbero raggiungere. L’udienza preliminare è un punto d’osservazione privilegiato a questo riguardo. Durante il percorso processuale si tratta della prima occasione di confronto dialettico ad armi pari tra accusa e difesa, quest’ultima finalmente a piena conoscenza dei risultati investigativi. Luogo ideale per decisioni ponderate, prese a ragion veduta, senza più l’alibi dell’asimmetria che connota la precedente fase delle indagini, dominata dall’urgenza di provvedere sulla base degli atti presentati dal pubblico ministero a sostegno delle proprie richieste.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 22 aprile 2024 Da 150 giorni manca il 15cesimo giudice della Corte, ma anche la terza votazione andrà a vuoto. Se ne riparla a dicembre quando scadranno altri tre giudici. Era il 18 marzo. E il presidente della Consulta Augusto Barbera, accompagnando la battuta con un sorrisetto ironico, ricordò al parterre di autorità presenti (e c’erano tutte…) che se il collegio è composto da 14 giudici, “e può capitare che la votazione finisca in parità, tocca al presidente decidere, e non è proprio la cosa migliore del mondo…”. E già, è proprio così, anche alla Corte, come al Csm, il voto del primo inquilino vale doppio se finisce pari. A palazzo Bachelet già ne abusa Fabio Pinelli, il vice di Mattarella. Dal segreto della camera di consiglio della Consulta invece non sono trapelati finora casi del genere.

 

Il Centro, 22 aprile 2024 Un detenuto del carcere di Sulmona, Silvio Chiodo di 65 anni, è morto in cella, per un malore improvviso nel sonno. L’uomo, che pare non avesse accusato problemi di salute, è stato trovato senza vita dagli agenti penitenziari. Sulle circostanze della morte la Procura ha disposto accertamenti eseguiti nell’obitorio dell’ospedale di Sulmona, dove la salma è stata

 

di Pierpaolo Lio

Corriere della Sera, 22 aprile 2024 Gli episodi dal 2022, contestata anche una tentata violenza sessuale. L’indagine condotta con intercettazioni e telecamere interne all’istituto. Tentata violenza sessuale, tortura, lesioni e maltrattamenti. Sono i reati contestati ad alcuni agenti della polizia penitenziaria, alcuni dei quali ancora in servizio all’interno del carcere minorile Beccaria di Milano. La polizia e il nucleo investigativo regionale della Lombardia della Penitenziaria, coordinati dalla procura, hanno eseguito lunedì mattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tredici agenti della polizia penitenziaria, nonché la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori otto dipendenti del Corpo.

 

La Repubblica, 22 aprile 2024 Reazioni nel mondo politico e carcerario all’inchiesta di Milano. L’Osapp e Scalfarotto chiedono l’intervento del ministro Nordio. “Su quello che è successo al Beccaria non posso ancora esprimere giudizi precisi. Però un giudizio più generico lo esprimo, cioè che il Beccaria è stato abbandonato per anni e anni, senza una direzione”. A poche ore dalla notizia degli arresti degli agenti di polizia penitenziaria del carcere minorile Beccaria di Milano, il sindaco Beppe Sala commenta le prime informazioni sulle presunte violenze sui detenuti che hanno portato all’arresto e alla sospensione di 21 agenti in totale. “Certe cose possono succedere. Possono, ma non dovrebbero. Vedremo cosa uscirà da questa indagine”, dice Sala.

 

di Stefano Brogioni

La Nazione, 22 aprile 2024 Sollicciano, un carcere “disumano” anche al Femminile. Per questo, il tribunale di sorveglianza, seguendo un orientamento ormai noto, ha concesso a una detenuta di 38 anni uno sconto di 42 giorni sulla pena da espiare, riconoscendole anche un indennizzo. Per il giudice Maria Elisabetta Pioli, che ha accolto il ricorso dell’avvocato Elisa Baldocci (il legale che aveva ottenuto un riconoscimento analogo, a dicembre, per un altro detenuto), per 469 giorni della sua reclusione, la detenuta ha subito un trattamento che viola l’articolo 3 della Cedu.

 

di Claudia Milani Vicenzi

Giornale di Vicenza, 22 aprile 2024 Al “Del Papa” il tasso di sovraffollamento è del 120%. Mancano anche psicologi e nell’ultima ala costruita ci sono problemi di riscaldamento e all’impianto elettrico. In tutta Italia allarme suicidi. I detenuti sono attualmente 365, quindi il tasso di sovraffollamento è del 120%. Mancano molte figure, dagli educatori agli agenti di polizia penitenziaria. “Quando sono entrato in carcere la mia prima sensazione è stata quella di essere fuori dal mondo, come non esistessi più. La vita all’esterno continuava ma senza di me. Ero stato “cancellato”. Quando, poi, sono uscito niente è stato più come prima”. Queste le parole di un ex detenuto. Parole che fanno riflettere sulla situazione carceraria oggi in Italia.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 22 aprile 2024 “Tutto sta nelle parole. Persino in quelle degli avvocati nei processi”. Padre Francesco Occhetta è una figura importante, in Vaticano, per l’incontro culturale fra teologia e società. Insegna alla Pontificia Università Gregoriana, facoltà di Scienze sociali, ed è impegnato nella “sovrintendenza” della basilica di San Pietro al fianco del cardinale Mauro Gambetti. Ma padre Occhetta, gesuita, è anche uno studioso di diritto, oltre che un teologo morale. E conosce perciò il peso che i concetti di vendetta, o di pena esemplare, assumono nel discorso pubblico.

 

Il Dubbio, 22 aprile 2024 “Riconciliazione: nel pensiero di Martini, lo scopo ultimo del diritto penale non può essere prima di tutto quello di far pagare il male commesso, quanto quello di ricostruire i legami spezzati dall’azione malvagia. Il dolore cagionato chiama una più grande responsabilità nei confronti delle persone offese, persone con un volto unico e irripetibile, con una storia unica e irripetibile, con nomi e condizioni inconfondibili. E questa responsabilità a tu per tu costituisce una pena di significato costruttivo, non meno impegnativa per il condannato rispetto a quella tradizionalmente intesa.

 

di Grazia Zuffa

L’Unità, 22 aprile 2024 Caso Careggi. È appena uscita la relazione del Ministero della Salute sulla visita ispettiva “ordinaria urgente” effettuata a Careggi il 23 e 24 gennaio sulla presa in carico dei pazienti con disforia di genere e sulla somministrazione del farmaco triptorelina. La disforia di genere è una categoria diagnostica presente nel DSM V (il manuale diagnostico psichiatrico comunemente usato), e indica lo stato disagio/sofferenza per l’incongruenza fra il sesso assegnato alla nascita e l’identità di genere percepita. La triptorelina è un farmaco che, tra gli altri suoi utilizzi, può essere impiegato anche per la disforia di genere nei preadolescenti, al fine di sospendere la pubertà per un periodo limitato, al massimo per due anni.

 

di Paolo Mastrolilli

La Repubblica, 22 aprile 2024 In teoria, il Piano Mattei sarebbe anche una buona idea. Chi non vorrebbe aiutare l’Africa a svilupparsi di più e meglio, per offrire una vita migliore ai suoi abitanti, e maggiore sicurezza alle regioni vicine? Sarebbe la cosa giusta da fare per loro, e conveniente per noi. Il problema è che per guidare simili iniziative, qualunque siano le operazioni sul terreno, servono i mezzi. E l’Italia, con tutta la buona volontà, non ne ha abbastanza. Si può chiedere agli altri paesi di contribuire, in base alla bontà e giustizia del progetto. Ma anche senza scendere nelle rivalità storiche, come quella con i francesi, o le divergenze di interessi, come la Russia che si infiltra nelle regioni settentrionali e sahariane del continente, è difficile spiegare perché altre nazioni dovrebbero mettere le loro risorse ...

 

di Cristina Benenati

La Stampa, 22 aprile 2024 Mosca l’anno scorso ha stanziato 109 miliardi di dollari per le armi, l’Ucraina 65 a cui si sono sommati 35 di aiuti. Il Medio Oriente sfonda quota 200 miliardi. Allarme del Sipri: è record dal 2009. I bilanci per la difesa sono cresciuti del 6,8% nel 2023, toccando il massimo storico di 2.443 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti, di gran lunga più avanti, seguiti da Cina e Russia, sono i tre Paesi che hanno speso di più per le loro forze armate. Mai prima d’ora la spesa militare era aumentata così tanto su base annua: il picco a 2,29 miliardi di euro equivale al 2,3% del Pil globale, un terzo in più del Pil annuo dell’Italia. E’ l’allarme lanciato dal Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute, che nel report del 2023 ha analizzato vari capitoli di spesa degli Stati ...

 

di Francesca Mannocchi

La Stampa, 22 aprile 2024 Nato nel 1949 per ospitare in Libano gli sfollati palestinesi. All’inizio era un ammasso di tende mentre oggi è un dedalo di edifici alti. In uno spazio pensato per accogliere tremila persone ce ne sono diciassettemila. Quando ha lasciato la casa in cui è nato, Ibrahim Nemer Deraoui aveva dieci anni. Era il 1948, l’anno della fondazione dello Stato di Israele, dello sfollamento forzato di 700 mila palestinesi dalla loro terra, l’anno della Naqba, la catastrofe.

 

DOCUMENTI

"Nodo alla gola", il XX rapporto dell'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. Cartella stampa

"Nodo alla gola", il XX rapporto dell'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. Documento completo

Articolo. "La gloriosa dissoluzione del mito populista certezza della pena come certezza del carcere", di Roberto Bartoli

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Incontro promosso da Radio Radicale - Radio Carcere: "Senza dignità La realtà detentiva" (Roma, 23 aprile 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 28 aprile 2024

Mostra "Evasioni". Opere realizzate nei laboratori di pittura, "Teliamo", e di scultura, "Scolpiamo" nel carcere di Padova (Padova, fino al 28 aprile 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze. Convegno "Dicono di noi. Gli avvocati visti da fuori" (Firenze, 3 maggio 2024)

Mostra del Laboratorio Arte Solidale: "Fiori dal muro. Prove di colore dentro spazi ristretti" (Latina, fino al 5 maggio 2024)

"Contro l'isolamento". Presentazione delle Linee guida internazionali sulle alternative all'isolamento penitenziario (Roma, 13 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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