Allarme Tbc a Viterbo

 

Viterbo: allarme Tbc in carcere

 

Il Tempo, 30 gennaio 2004

 

La funzione pubblica della Cgil denuncia casi presunti di positività al test della Tbc di personale inviato al reparto di Malattie Infettive, presso il presidio ospedaliero di Belcolle, comandato a svolgere servizio di piantonamento ai detenuti con patologie infettive. In una nota inviata al direttore del carcere, Pietro D’Andria, al responsabile della sicurezza sul lavoro della casa circondariale, Bocci, ai delegati della Polizia penitenziaria il segretario provinciale del sindacato, Giuseppe Fraticello, afferma: "Il personale in questione risulterebbe sprovvisto di idonei dispositivi di protezione individuale previsti da norme vigenti, tali da garantire la sicurezza dello stesso.

La scrivente organizzazione si riserva di procedere ad azioni di tutela dei lavoratori coinvolti dove tale normativa non sia stata applicata". "Almeno dieci agenti della polizia penitenziaria hanno svolto a turno il servizio di piantonamento ad un detenuto che fino alla scorsa notte era ricoverato al reparto Malattie Infettive di Belcolle, in quanto affetto da Tbc - puntualizza Fraticello - alcuni di questi agenti sembrerebbero affetti dalla Tbc, tanto che le nostre rappresentanze aziendali hanno già sollevato formalmente il problema all’interno del carcere.

Chiediamo, quindi, un intervento immediato e che vengano applicate e verificate tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute di questi lavoratori". Dal canto suo, il direttore della Casa circondariale, D’Andria, precisa: "Siamo in una fase interlocutoria e stiamo chiarendo la situazione. Del resto il test richiede alcuni giorni per essere completato e necessita di ulteriori verifiche per degli accertamenti specifici.

Comunque, finora risulterebbe un solo caso di positività alla Tbc, ma bisogna ora accertare se questo abbia una correlazione con il servizio prestato al reparto di Malattie Infettive o se è da ricondurre a problematiche personali preesistenti. Da quanto riferito dai miei collaboratori in ogni caso sembrerebbe che tutte le precauzioni del caso siano state prese nel corso dello svolgimento del servizio". In attesa dei risultati delle analisi svolte sul personale, nella casa circondariale è scattato comunque lo stato di allerta, con tutti i dispositivi di attenzione attivati.

 

 

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