Morto Giancarlo Zappa

 

Morto Giancarlo Zappa, una vita per il diritto

 

È scomparso all’età di 73 anni: fu presidente del Tribunale di sorveglianza di Brescia e fondatore dell’associazione "Carcere e territorio"

 

Giornale di Brescia, 11.02.2004

 

Ha destato sgomento e costernazione in città la notizia della morte del giudice Giancarlo Zappa. Figura nota nella nostra provincia per l’impegno da sempre profuso sul fronte del mondo carcerario prima come magistrato di sorveglianza, poi negli anni del congedo della pensione per l’attenta e importante opera di volontariato, è stato insignito nel 1997 anche della carica di Presidente Onorario del Tribunale di sorveglianza. Bresciano di Lodrino, nato nel 1930, ha frequentato il liceo classico Bagatta di Desenzano e si è laureato in Giurisprudenza nel 1952 all’Università Cattolica di Milano.

Ha intrapreso la carriera giudiziaria nel 1957 ed è entrato in magistratura, come giudice al Tribunale di Bergamo, poi di sostituto procuratore a Brescia ed infine di consigliere della Corte d’Appello. Dal 1978 al 1997 - anno in cui ha lasciato il servizio - è stato presidente del Tribunale di Sorveglianza di Brescia. Molteplici gli incarichi affidatigli a livello nazionale: tra questi la sua qualificata partecipazione al gruppo di lavoro che ha prodotto la cosiddetta Legge Gozzini (1986) sull’ordinamento carcerario. Negli ultimi vent’anni si è interessato di Diritto penale e penitenziario ed è stato autore di molte pubblicazioni. Ha fatto parte del comitato di redazione di alcune riviste giuridiche e da ultimo della "Rassegna penitenziaria e criminologia". Ha poi curato un Codice penitenziario e della Sorveglianza giunto alla quarta edizione. Ha contribuito all’ideazione ed alla nascita dell’Associazione di volontariato "Carcere e territorio", permettendo la creazione di una attiva sezione locale, della quale era tuttora presidente.

Per decenni, ha contribuito con articoli (era apprezzato collaboratore anche del nostro giornale) a tenere viva la cultura giuridica fra i cittadini. Sua ferma convinzione è che solamente un diretto coinvolgimento possa conferire utilità all’espiazione della pena sia dentro sia fuori dal carcere ed in questo contesto il suo impegni si è estrinsecato attraverso il volontariato bresciano. In questo contesto si è fatto latore di un forte stimolo nei confronti delle istituzioni per la costituzione in carcere di attività coordinate sia sul fronte culturale che ricreativo, promuovendo iniziative mirate al reinserimento del detenuto e puntando al coordinamento di tutti i volontari chiamati ad operare nel carcere. Le sue condizioni di salute lo portarono due anni fa a presentare le dimissioni dalla carica di presidente di "Carcere e territorio", atto che fu unanimemente respinto dal consiglio, tanto che lo stesso Zappa in una lettera alle autorità si definì simpaticamente "… un condannato al volontariato a vita". Alla moglie ed alle figlie le condoglianze della redazione.

 

 

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