Il mancato reinserimento lavorativo

 

Dal penitenziario di Paola accuse per il mancato reinserimento lavorativo

 

Quotidiano della Calabria, 13 aprile 2004

 

Sono un detenuto che come molti altri dopo tanti anni trascorsi in carcere l'anno scorso eravamo "liberi" e non avendo un lavoro fisso avevamo manifestato sotto il comune di Cosenza con l'intenzione di poter convincere il signor sindaco di Cosenza affinché ci aiutasse a trovare un lavoro, perché sia io che gli altri non volevamo più avere che fare con la giustizia e anche perché, io come gli altri, abbiamo tante necessità, visto che abbiamo a carico mogli e figli.

Bene, dopo tante manifestazioni, tanta insistenza e molti inviti alla Casa delle Culture (come penso voi ricorderete bene visto che avete pubblicato tanti servizi su questa situazione), avevamo, anzi pensavamo di aver trovato, finalmente un lavoro. Abbiamo formato una cooperativa di 19 persone (Rinascente), tutti ex detenuti.
Tutto questo anche perché visto che molti di noi avevano ancora delle pendenze con la giustizia, speravamo che lavorando finalmente non ci saremmo più trovati in carcere visto che ci sono delle leggi proprio per gente come noi che invece di scontare vecchie condanne in galera possono avere l'opportunità di proseguire il lavoro.
Rimane il fatto però che il signor sindaco Eva Catizone non ci ha mai dato alcuna risposta per poter firmare i contratti lavorativi. Come promesso da lei stessa.
Ora per questo sua "leggerezza" io come altre 3 persone ci troviamo in carcere per delle vecchie condanne passe in giudicato, circostanza che si sarebbe potuta evitare se il signor sindaco avesse mantenuto tutte le promesse fatte.
Con questo mio appello voglio far capire a tutti che a volte le persone non sono quelle che sembrano: sono tutti bravi durante le elezioni a promettere questo o quello, ma poi alla fine tutto svanisce. Ora, persone come me, prese dalla disperazione, si erano rivolti al sindaco perché si pensava che era l'ultima nostra carta per un rientro nella società. Forse, se il signor sindaco fosse stato più sincero nei nostri confronti avrebbe continuato la nostra battaglia in un altro senso.
Voglio che sia pubblicato questo mio "sfogo" e spero che si renda noto a tutti che se mi trovo, anzi se ci troviamo in carcere la responsabilità è solo da attribuire al sindaco, al nostro caro sindaco che pensa solo a far bella la città. Intanto, a quanto pare, ancora una volta noi ex "detenuti" risultiamo lo "scarto" dell'essere umano, non valiamo più niente nella società, questo deve aver pensato il sindaco.

 

 

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