Progetto "ne vale la pena"

 

Caltanissetta: Progetto "ne vale la pena"

un’Associazione al servizio dei detenuti

 

La Sicilia, 1 febbraio 2004

 

Nel corso della presentazione del bilancio del progetto "Ne vale la pena", avvenuta ieri mattina nella parrocchia San Marco Evangelista (progetto che si prefigge di diventare punto di riferimento di quei ragazzi, spesso minori, che vivono problemi legati all’emarginazione ed al reinserimento nel tessuto sociale), l’assessore regionale Alessandro Pagano, nell’elogiare l’azione meritoria di don Giuseppe Alessi e dell’Opera Don Calabria, ha ammesso che "spesso la politica si dimentica di mettere al centro dell’attenzione i valori umani e la solidarietà, in particolare nei confronti di quei giovani che hanno già conosciuto il carcere e che si trovano ai margini della società".

Il progetto "Ne vale la pena" è realizzato da un gruppo di volontari guidati da padre Giuseppe Alessi, coordinatore operativo della sede di Caltanissetta. Nato nel 1998 per mettere a disposizione dei detenuti una casa famiglia all’interno della quale poter scontare un permesso premio ed incontrare i propri familiari; nel 2002 (sotto l’egida dell’Opera Don Calabria di Verona e con il patrocinio della Regione Siciliana), il progetto è diventato più ambizioso.

"Ne vale la pena" infatti è ora rivolto ai minori disagiati, tra i 14 e i 18 anni di Caltanissetta, Palermo, Alcamo e Termini Imprese che, nelle ore pomeridiane, vengono seguiti da un’équipe specializzata. A Caltanissetta, lo staff è formato da sei operatori (don Giuseppe Alessi, responsabile delle attività cristiane; Valentina Arcarisi, direttore responsabile tecnico amministrativo del centro "Don Pugliesi"; Francesca Agnello, attività educative e rapporti con le famiglie; Salvatore Nicolosi, attività ricreative e doposcuola; Salvatore Letizia, gestione dei volontari e Giuseppe Giacone, attività sportive) che, in collaborazione con le scuole, le amministrazioni locali e i servizi territoriali, operano nei quartieri particolarmente a rischio di disagio minorile.

Nel centro "Don Pino Pugliesi", restaurato e reso operativo il 1° dicembre del 2002, sono stati 16 i ragazzi segnalati dai servizi sociali e 5 le ragazze che hanno usufruito del supporto educativo e pedagogico offerto dalla struttura. Il centro, aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, propone ai giovani attività di doposcuola, di animazione espressiva, ricreativa e culturale, sport come calcio, palestra e piscina allo scopo di favorire l’amicizia, il dialogo e il riappropriarsi dei valori familiari.

 

 

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