Volontari e Associazioni

 

È uno dei primi in Italia a riconoscere

il ruolo di volontari e associazioni

 

Redattore Sociale, 2 aprile 2004

 

Accordo tra l’amministrazione penitenziaria e il volontariato del veneto sulla cooperazione in materia di esecuzione penale interna ed esterna alle carceri

 

È stato siglato oggi a presso la sede del Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria padovana, il protocollo d’intesa tra il Volontariato penitenziario del Veneto, il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria e il Centro per la Giustizia Minorile di Venezia. L’accordo, riconoscendo il ruolo del Volontariato-Giustizia, definisce gli ambiti di cooperazione in materia di esecuzione penale interna ed esterna alle carceri. Lo strumento di lavoro è tra i primi in Italia a riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato penitenziario, impegnando tutte le associazioni di volontariato che fanno parte delle tre sigle firmatarie (Conferenza Regionale Volontariato Giustizia, Seac Veneto, Centro Servizi Volontariato del Veneto - Sportello Giustizia) e tutti i direttori di Istituti penitenziari e dei Servizi Sociali Giustizia del Veneto per adulti e per minori, all'impegno, alla cooperazione e al rispetto reciproco.

"Le Direzioni degli Istituti penali e penitenziari, dei Centri di Prima Accoglienza, dei Centri di Servizi Sociale Adulti, degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni e le Organizzazioni di Volontariato che svolgono attività nel settore penitenziario – recita il testo del Protocollo d’intesa - ,nella promozione di interventi da parte delle comunità locali, tendono allo sviluppo di una sensibilità civica verso le diverse forme di disagio che si rapportano con la giustizia e alla partecipazione attiva nell'azione di risocializzazione". Inoltre "programmano percorsi formativi congiunti per gli operatori ed i volontari coinvolti nelle iniziative ed attivano iniziative in ambito locale di studi e ricerche sul disagio penale; favoriscono incontri tra il territorio e gli operatori della giustizia".

Da parte loro, le organizzazioni di volontariato si impegnano – tramite l’accordo siglato, "a riconoscere e rispettare la dignità delle persone che incontrano e a mantenere la massima riservatezza rispetto alle informazioni e alle situazioni di cui vengono a conoscenza, a tutela dei dati personali, delle esigenza di ordine e di sicurezza e di rispetto della legalità; a collaborare con l’équipe trattamentale nella predisposizione e realizzazione di progetti di reinserimento sociale per i dimessi dal carcere al fine di favorire l’assistenza post-penitenziaria; a evitare che i volontari assumano compiti vicari rispetto a quelli istituzionali e ad adoperarsi affinché gli stessi abbiano rispetto delle responsabilità e dei ruoli degli operatori delle Istituzioni.

Infine le Direzioni degli Istituti Penitenziari, dei Centri di Prima Accoglienza, dei Centri di Servizio Sociali Adulti e degli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni si impegnano "a sensibilizzare dovutamente i volontari sulle esigenze di ordine e sicurezza degli Istituti Penitenziari e sulle cautele da considerare nella gestione di soggetti del circuito penale, favorendo modalità di rapporto professionali; a sollecitare la Regione Veneto, gli Enti Locali e le organizzazioni Pubbliche e del Privato Sociale per la realizzazione di specifici corsi di formazione anche congiuntamente con gli operatori penitenziari e territoriali".

 

 

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