Rimpatrio detenuti albanesi

             

Un charter libera le prigioni italiane dagli albanesi

 

Il Tempo, 5 marzo 2003

 

Seicento detenuti su 2.500 sconteranno la pena in un carcere a Tirana oppure a Valona

 

Un volo charter al mese da almeno 150 posti, con partenza Roma e destinazione Tirana. Con appena 40 mila euro a viaggio il ministro italiano della Giustizia, Roberto Castelli, ha trovato il modo per svuoticchiare le carceri italiane con o senza indultino. La soluzione riguarderà soltanto i detenuti albanesi, ed è contenuta nel disegno di legge 1886 presentato dal governo in Parlamento in discussione con qualche perplessità in commissione giustizia di palazzo Madama.

Si tratta della "ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania, aggiuntivo alla Convenzione sul trasferimento delle persone condannate del 21 marzo 1983", e prevede di rimpatriare a spese dello Stato italiano (può accadere anche l’inverso, ma è più improbabile) circa 600 detenuti albanesi all’anno. Secondo la relazione di accompagnamento ha "come diretti destinatari i cittadini di un Paese detenuti in espiazione di pena nell’altro, i quali possono essere trasferiti in quello d’origine per la continuazione dell’espiazione della pena stessa, quando non abbiano titolo per restare nel Paese in cui siano stati condannati".

Secondo Castelli e il suo collega agli Esteri, Franco Frattini l’accordo "oltre ad affrontare su base normativa certa il problema del sovraffollamento delle carceri, consente di fruire di tutti i vantaggi di una espiazione della pena nel Paese d'origine con tutte le positive ricadute anche per il detenuto, che potrà così profittare della prossimità del contesto socio-familiare di origine e potrà anche vedersi calibrare specificamente il programma di recupero per il reinserimento a fine pena".
Inutile nasconderselo, i vantaggi principali più che per i detenuti albanesi che non impazziscono all’idea di trasferirsi in una prigione di Tirana o di Valona, saranno per le carceri italiane. Che così libereranno spazio senza particolari bracci di ferro politici, e consentiranno anche un piccolo sospiro di sollievo al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti (anche lui firmatario dell’accordo).

Oggi infatti sono almeno 2.700 gli albanesi detenuti nelle prigioni italiane, e più della metà sono detenuti in espiazione di pena comminata con sentenza definitiva. I seicento detenuti destinati a prendere il volo charter per l’Albania costano oggi allo Stato italiano almeno 3 milioni di euro, a regime quindi il risparmio potrà essere molto elevato.

Secondo la Ragioneria generale dello Stato infatti "il costo per il noleggio di un vettore aereo capace di 150 posti, per la tratta Roma-Tirana, utile al trasferimento di 50 detenuti, è pari a circa 30 mila euro". Come è evidente per ogni detenuto albanese saranno necessari due accompagnatori delle forze di polizia italiane, che riusciranno a compiere il trasferimento dal mattino alla sera consegnandoli ai loro colleghi di Tirana. L’importo medio della diaria di missione dei poliziotti italiani è 100 euro, quindi per ogni viaggio andranno considerati 10 mila euro aggiuntivi di spesa. Alla fine però spendendo 480 mila euro le carceri italiane ne verranno a risparmiare ogni anno 3 milioni. Un ottimo affare.

 

 

 

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