Slegami...

 

Slegami, la coercizione mi rende nervoso

 

Per sei anni sono stato coercito a singhiozzo. Appena mi scioglievano facevo danni, picchiavo gli infermieri, le guardie, e loro mi riattaccavano. Sono andato avanti così, a forza di "Haldol 100 mg. al giorno" e sonniferi la notte. Durante la coercizione volevo trovare il modo per farmi sciogliere, un modo, un modo ci doveva essere, ogni volta ci provavo, ci ho provato per 6 anni.

 

M. P.

 

Sono stato coercito, ma sono cose riservate, e le tengo per me, perché tanto non cambierà niente, c’è molto abuso. Le guardie alla "Staccata", l’anno scorso, davano senza motivo, schiaffi ai ricoverati. Quando vengo coercito non dico niente, aspetto che mi slegano. Il dolore non lo grido, lo tengo per me. A volte ho chiesto di essere coercito perché la coercizione può anche rappresentare un segno di protesta. Volevo andarmene da qui.

 

A. L. G.

 

Mi hanno coercito il 14 novembre 1997, senza che io avessi fatto niente. Un mio compagno di stanza si inventò che lo avevo picchiato per ripicca, perché non gli davo le sigarette. Le guardie gli hanno creduto ed io senza sapere come e perché mi sono trovato legato al letto. Sono stato 24 ore legato, non potevo muovermi, non mangiavo, non bevevo. Sono stato un giorno intero senza bere un sorso d’acqua perché volevo essere sciolto. Mi hanno messo la "fiorentina", sentivo dolore ai polsi e alle caviglie. Quando si è coerciti si ha paura di impazzire perché se non ti sciolgono mai più tu pensi: quanto tempo potrò resistere?

 

A. M. R.

 

La coercizione è un luogo di riposo dove non ci si può muovere, li, danno da mangiare imboccandoti con il cucchiaio. I bisogni si fanno in un buco dove sotto c’è il secchio. La notte non passa mai, il bisogno più forte è quello di chiamare sempre l’acqua. Mi hanno coercito 53 volte in 13 anni. Uno dei motivi più gravi è che sputavo addosso alle guardie. Mi mettevano al letto la "Fiorentina" che è una fascia che mettono per non far muovere il corpo. Si chiama così perché credo che la prima volta è stata messa a Firenze. Durante la coercizione viene la voglia di conversare e di fumare una sigaretta. Sono rimasto legato anche per 15 giorni e sentivo un forte dolore alle caviglie e ai polsi e al petto. La stanza è piccola, ci sono tre letti di contenzione e a volte sono tutti occupati. C’è chi bestemmia, chi grida, chi chiede di essere sciolto. Quando ti slegano ti senti male, ti senti tutto imbambolato, ti gira la testa. Ti fanno le docce d’acqua fredda e ti lavano con una scopa.

 

G. B. S.

 

Quando sono legato è una sofferenza, quando mi sciolgono è una gioia. Si soffre perché non puoi fare niente, non ti puoi muovere. La mancanza di movimento mi fa soffrire. la coercizione non è un fatto terapeutico.

 

C. B.

 

Quando mi coerciscono cerco in ogni modo di ritornare me stesso, e lotto con tutta la forza per cercare di levarmi dei pensieri oppressivi dentro la testa che mi affollano la mente e tutte le cose che nel frattempo mi sono complicate. Non riesco a trovare uno spunto, qualche cosa che mi riesca a distogliere da questi pensieri e riaprirmi mentalmente e ristarei bene fisicamente per ritrovare la naturalezza normale come d’altronde tutte le altre persone. Io sono uno dei pochi che sono stato coercito non sul (letto) ma con le fascette perché potevo comunicare meglio con gli altri così stavo in pace con me stesso. Sono stato forse più fortunato rispetto ad altri ricoverati perché ero legato con le mani ma nello stesso tempo passeggiavo avanti e indietro e potevo comunicare con i miei compagni, hanno usato questo metodo perché mi volevo autolesionare. Ricordo una volta ho bevuto anche il detersivo. La loro coercizione secondo me è stato per me un fatto positivo perché così mi stavo riprendendo giorno dopo giorno ho trovato una strada uno sbocco così non subivo più altre frustrazioni. Voglio concludere che attualmente mi trovo al reparto pilota e lascio a voi le conclusioni.

 

L. P.

 

La coercizione è un’arma che hanno in mano gli aguzzini. Con questa arma torturano il povero ricoverato che già per se stesso soffre, deve soffrire anche questa antica tortura di cui si sono sempre serviti gli aguzzini e se ne servono ancora nonostante che siamo una civiltà evoluta ancora esistono questi mezzi di tortura. Il povero ricoverato deve anche sopportare questa tortura orrenda, io l’ho appreso attraverso i racconti di chi è stato coercito e ho potuto capire l’orrore che produce questa tortura di altri tempi che ancora esiste. Ieri i nazisti torturavano anche loro con così ferocia, i coerciti sono delle vittime innocenti che subiscono questa grave sofferenza e umiliazione nonostante i coerciti hanno sofferto queste pene non si riesce ancora a farlo sapere denunciando i torturatori. Questo va denunciato nella speranza che questa tortura orrenda sul modello nazista possa essere distrutta completamente e tutto ciò non avvenga più.

 

M. D’A.

 

La coercizione è la cosa più umiliante che c’è. In un altro O.P.G. a Napoli dove sono stato i primi 19 mesi sono stato coercito circa 50 - 60 volte. La coercizione dovrebbe essere abolita qui ad Aversa sono stato coercito vale a dire legato 7-8 volte se non qualcosa di più. La coercizione è un abuso di potere. Quando ti slegano è il momento più bello della vita.

Sul letto di forza si sta male non ti puoi muovere è terribile. Una delle prime volte che sono stato legato uno schifo in senso igienico da parte mia è causata da una guardia che aveva fatto un abuso di potere le altre volte che venivo legato gli infermieri con gli agenti mentre mi legavano non offendevano sulla la mia igiene perché ero pulito è lo sono ancora adesso.

 

G. P.

 

La coercizione in certi casi può anche servire, però c’è dell’abuso sui ricoverati, perché si può coercire anche per niente e i medici non vengono avvisati. Se chiamassero i medici, in tanti casi, i malati non sarebbero coerciti.

Durante la coercizione ho provato umiliazione e una sofferenza che non posso spiegare. Sono rimasto legato una volta per 24 ore e un’altra, a Sant’Eframo per 5 giorni. Durante i 5 giorni a Sant’Eframo, ho fatto i bisogni addosso perché non c’era il letto con il "Buco" e non mi davano la "Pala". Non mi davano da mangiare, a forza di fare casino ho avuto un panino che mi veniva dato a pezzettini in bocca dall’infermiere. La sofferenza per la sete è terribile. la coercizione ti rende nervoso.

 

E. D. B. 

Frasi dette dai ricoverati durante la coercizione

 

Pezzi di merda, non si salverà più nessuno!

Assassini di bambini!

Muoia Sansone con tutti i filistei (Bartoletti)

Sei infame, crudele! Pezzo di merda!

Acqua, acqua, acqua, brigadiere, infermiere!

Slegatemi un po’ i polsi, sono stretti (De Blasi)

Per favore, mi sciogliete? (A.M. Rea)

Caro diavolo, salvami!

Voglio bere, ho sete!

Voglio dormire, non posso dormire (Scotto)

Voglio morire, è meglio che stare legati!

Quando arriva mia madre, voglio mia madre!

Voglio mangiare! (Pizzurro)

 

 

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