Psicofarmaci...

 

Le medicine fanno bene all’uomo perfetto

che sta bene di salute

 

I farmaci servono per far star meglio le persone e serve per farlo stare meno in ansia, meno agitato, meno premuroso e meno impaziente. Quindi per migliorare in se stesso deve prendere i farmaci e poi si deve curare finché non guarisce definitivamente. Io prendo lo Ziprexa e Xanax per dormire e poi prendo il Remeron alle 10.00 di sera che accompagna il sonno. Io so che le medicine servono per stare bene, cioè più lucidità, per migliorare la personalità. So che le medicine fanno bene e quindi le prendo per cercare di svagarmi un po’ la mente per cercare di migliorare me stesso, tutte queste medicine servono per chi sta un po’ ansioso e teso e per chi sta al limite della sopravvivenza . Io sono incapace di intendere e volere e non sono un medico e quindi deve decidere il dottore quando sospendere e riprendere la terapia.

 

L. P.

 

Io non so cosa dire sugli psicofarmaci. A me i farmaci mi hanno solo fatto male e basta. Quando stavo a Reggio Emilia facevo l’Haldol e stavo male. Mi facevano l’iniezione e mi mettevo a letto. Provavo sonnolenza, mi sentivo male fisicamente e provavo nausea. Ad Aversa invece mi danno mezza compressa di Tegretol per l’epilessia mezza compressa la mattina e mezza compressa alla sera. Quando non lo prendo mi sento diverso, invece quando lo prendo mi sento normale. Quando ero libero venivo seguito dalla Psichiatria di Bologna che mi davano le gocce di Darkene e per dormire mi davano il Roipnol e l’Halcion tipo Tavor. Da quello che ho sentito i farmaci fanno più male che bene e da quello che ho provato i farmaci fanno sempre male.

 

A. L. G.

 

Io prendo il Valium, En per dormire, per riposare perché sono lontano dalla famiglia e quindi per calmare la preoccupazione. Li devo prendere perché la notte li prendo, mi rilasso e posso dormire. Il medico decide cosa devo prendere e quando, cioè decido io insieme al medico, collaboriamo insieme.

 

G. G.

 

La terapia è violenza perché decide per me il medico, nonostante è una persona come me. Farmacia anticamente voleva dire "veleno" alcune mattine se non tutte le mattine mi sveglio frastornato, sbalordito, con il viso caldo e gli acciacchi nel corpo. Non conosco bene i psicofarmaci però di alcune pasticche conosco i loro effetti. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, che alcuni psicofarmaci se non pochissimi sono buoni.

Sono 17 anni che prendo terapia Moditen Depot, ed ero autosufficiente. La terapia non guarisce ma modifica il mio carattere. Non dobbiamo farci dei complessi, dei tabù psicologici, delle vergogne perché l’esaurimento nervoso è come una ferita di appendice.

 

G. P.

 

Secondo me la terapia serve. Va data perché essendo rinchiuso una persona ha bisogno di svagarsi. La terapia è fatta apposta per stare tranquilli. C’è gente che prende la terapia e non gli fa effetto ed è nervosa ad altri dà effetti collaterali, debolezza, sonnolenza ma fa evitare i litigi. A me la terapia va bene ma mi sento un po’ debole e ho spesso sonno. Io vorrei tanto prendere il Supradyn che è una vitamina che aiuta e ti riabilita.

 

M. G.

 

La bellezza e le meraviglie dell’universo. La gloria e la vivisezione (cioè tutto quello che è possibile nell’universo) li ho creati e li voglio glorificare i migliori risultati andranno alle olimpiadi. Siamo tutti belli l’uomo e le donne, gay e snob.

 

M. P.

 

L’O.P.G. di Aversa è una brutta bestia per i ricoverati perché vengono coerciti e gli vengono somministrati calmanti, ma questo succede anche per coloro che non sono coerciti. Il personale è molto severo ma non tutti perché ci sono delle persone che fanno o creano delle socialità ricreative riguardo all’O. P. G. di Aversa . Dicono che questo O.P.G. è il più bello d’Italia ma per me manca una grande piscina nell’area verde.

 

M. P.

 

I farmaci sono una droga sintetica se li prendi non puoi che assuefarti. Le conseguenze sono: allucinazioni, paura del dolore e paura della morte. Non credo che la terapia possa aiutarmi. Meglio il vino. Sotto l‘effetto dell'elettroshock sulla sedia del diavolo sono sopravvissuto ma non credo supererò l‘età di 60 anni.

 

C. B.

 

I farmaci non hanno mai fatto male a nessuno fanno bene anche se a volte sono un po’ dolorosi perché la malattia è dolorosa più di essi.

 

A. M. R.

 

La terapia farmacologica fa bene e fa male. Le medicine fanno bene all’uomo perfetto che sta bene di salute, servono per calmare.

 

F. R.

 

La terapia farmacologica è importante perché aiuta l‘ammalato a raggiungere una certa tranquillità e in certi casi, anche a reagire. Viva la scienza e tutti quelli che s’impegnano a studiare, però se si vuole veramente aiutare, bisogna collegare altri trattamenti e mi riferisco all’area verde, teatro, alle gite fatte più spesso con operatori che sanno dare fiducia senza essere stressati se no l‘ammalato viene stressato anche lui. Con questo non voglio dire che non ci debba essere un controllo, per il quale il paziente diventi nervoso ma dare più amore tanto l’ammalato non scappa. Certamente la terapia deve essere usata al momento giusto e nel modo adeguato. Comunque io ho visto che i medici non esagerano nella terapia e grazia a loro, che tante volte hanno fatto dei miracoli. Qui non ho visto un operato esagerato in queste circostanze; però ripeto non basta solo la terapia per il recupero. Il ricoverato può uscire con l’infermiere nel parco a comprare il gelato e dare quindi più spazio.

 

V. D. B.

 

In tutti gli ospedali psichiatrici, dove sono stato ricoverato ed anche in questo istituto giudiziario con molto dolore per l’accaduto, ho dovuto effettuare il trattamento psicoterapeutico. Dopo accurate visite mediche da psichiatri molto preparati, siamo riusciti insieme a trovare giusta terapia per le mie patologie mentali (purtroppo) cosa assai ardua e difficoltosa. I miglioramenti graduali e sotto controllo medico, si sono evidenziati nel tempo. Purtroppo chi non vuole essere sottoposto al trattamento psicoterapeutico può trovarsi in pericolo e si possono prendere, in caso sia a rischio l’incolumità degli altri, provvedimenti non indifferenti e drastici. La terapia per il malato di mente è la sua maturità nell’affrontare la propria malattia e la vita di tutti i giorni rispettando gli altri. Oggi potrei affermare a distanza di molto tempo ed anche a molti altri ricoverati di avere raggiunto delle buone e discrete condizioni psico-mentali anche se alle volte un po’ stordito e disabilitato evitando anche degli effetti collaterali che sono frequenti nel trattamento. Il tutto instaurando con i psichiatri un rapporto di reciproca fiducia. Il mio sogno è un giorno che le terapie psichiatriche riescano a far guarire completamente dalle patologie mentali croniche affinché il malato di mente non socialmente pericoloso possa condurre una vita normale.

 

R. F.

 

 

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