Seminario: "Giustizia per i minori"

 

Seminario "Giustizia per i minori: strategie e progetti"

Centro Europeo di Studi Nisida (Na), 29 – 30 ottobre 2004

 

Conclusioni del Seminario

Jole Santelli (sottosegretario alla Giustizia)

Rosario Priore (Direttore del Dipartimento per la Giustizia Minorile)

Maria Luisa De Natale: l’università e le sfide formative

Luigi De Sena: i giovani, riscatto del Meridione

Attività negli istituti penali per i minorenni, anno 2003 - 2004

Jole Santelli (sottosegretario alla Giustizia)

 

Via ai lavori della prima giornata del seminario internazionale "Giustizia per i minori: strategie e progetti" in corso oggi e domani presso il Centro Europeo di Studi Minorili di Nisida. Nel suo saluto di apertura, il sottosegretario alla Giustizia ha sottolineato l’importanza e il significato di questo ennesimo appuntamento internazionale di Nisida: "Un confronto con altre esperienze europee che ormai da un anno consente di effettuare puntualmente un bilancio dell’attività svolta".

"Il mondo minorile – ha sottolineato Jole Santelli - è da sempre aperto all’evolversi della società, ma mai come in questo periodo vi è la consapevolezza che l’approccio al fenomeno non può essere visto solo da un singolo punto di vista, ma deve essere discusso fra gli operatori che si occupano dei vari settori. Per questo motivo – ha ricordato il sottosegretario - è importante proseguire con iniziative come questa che mirano a individuare specifiche modalità di raccordo con altri dicasteri, ciascuno per la propria competenza e a vario titolo interessati al mondo minorile: Welfare, Interni e Pubblica Istruzione". Il sottosegretario ha poi voluto elogiare l’attivismo del Dipartimento per la Giustizia Minorile "nella ricerca di protocolli d’intesa specifici con tutti gli enti regionali, estremamente importante per dare concretezza alle linee guida a livello nazionale. Una sinergia – ha concluso il sottosegretario - che deve essere rintracciata all’esterno del mondo istituzionale sia con le associazioni, che svolgono in questo campo una funzione preminente di raccordo e di verifica, sia con il mondo accademico, presente qui con l’Università Cattolica del Sacro Cuore".

 

Rosario Priore (Direttore del Dipartimento per la Giustizia Minorile)

 

"È mia intenzione mettere a disposizione dell’Unione Europea il Centro di Studi Minorili di Nisida per farne un appuntamento internazionale a cadenza annuale". Così Rosario Priore, capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, conclude il suo intervento in apertura della prima giornata dei lavori del seminario internazionale "Giustizia per i Minori: Strategie e Progetti".

Illustrando le finalità del Centro, dalla sua nascita nell’ottobre del 2003, Priore identifica come primaria quella dello "sviluppo di politiche di intervento e di contrasto alla devianza e alla criminalità minorile, insieme agli altri paesi membri dell’Unione".

"Il compito principale a cui mira questo Centro" continua Priore "è quello di raccogliere e studiare i dati relativi alle varie forme di devianza minorile, per sviluppare la conoscenza di tale fenomeno a livello europeo e per articolare successivamente efficaci strategie di prevenzione e contrasto.

"Il lavoro del Centro – conclude il capo Dipartimento – si focalizzerà d’ora in poi sul monitoraggio della devianza giovanile e sull’analisi delle risposte adottate, ponendosi come utile supporto scientifico di attività di studio, ricerca, formazione e sperimentazione svolte nei paesi dell’Unione."

Nel suo intervento introduttivo al seminario internazionale "Giustizia per i Minori: Strategie e Progetti", in corso oggi e domani al Centro Europeo di Studi Minorili di Nisida, il capo Dipartimento per la Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia interviene riepiloga brevemente le tappe principali che hanno portato alla sua costituzione: "Il 15 e 16 ottobre 1999, durante il celebre Consiglio Europeo a Tempere, nacque l’idea di costituire un Centro Europeo, di farne un luogo di studio e di riflessione a livello continentale".

"Nel 2000 – continua Priore – i rappresentanti delle istituzioni che si occupano di Giustizia Minorile in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, hanno dato inizio ad un lavoro di ricognizione dei diversi sistemi di Giustizia Minorile degli allora 15 membri dell’Unione ed hanno avviato uno scambio di opinioni sul fenomeno della delinquenza minorile. Nel gennaio 2001, i Ministri della Giustizia francese e italiano sottoscrissero una dichiarazione congiunta, con la proposta di costituzione del centro studi nell’isola di Nisida".

"Il 18 dicembre del 2002 il nostro dipartimento insieme alla Regione Campania e al comune di Napoli hanno sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa per la costituzione di un vero e proprio Centro Studi permanente Europeo sulla devianza minorile, qui sull’isola di Nisida. Il Centro – conclude Priore – è stato istituito con Decreto Ministeriale il 31 marzo 2003 nell’ambito del Dipartimento della Giustizia Minorile."

 

Maria Luisa De Natale: l’università e le sfide formative

 

"Un soggetto si educa se si coglie il suo senso di appartenenza a una cultura. La prevenzione rispetto alla devianza minorile si lega strettamente all’educazione dei minori, ma per educare non si può prescindere dall’identità, dalle tradizioni culturali, dalle caratteristiche antropologiche dei soggetti".

Così la professoressa Maria Luisa De Natale, pro rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, introduce il primo tavolo di lavoro della mattinata, dedicato al rapporto tra educazione e prevenzione. Inoltre, il discorso sulla prevenzione deve partire dalla consapevolezza che la devianza è solo l’ultimo anello di un percorso: dalla manifestazione di un disagio, al disadattamento e infine alla tentazione a delinquere. Qui interviene la forte responsabilità delle agenzie educative, in primis la famiglia, la scuola e la società. Sempre con la finalità di garantire ai minori che delinquono la possibilità di un futuro di recupero e di reinserimento nella società.

In rappresentanza del rettore, professor Lorenzo Ornaghi, che non ha potuto partecipare personalmente ai lavori, De Natale ha ribadito la collaborazione feconda con il Ministero della Giustizia, e in particolare con il Dipartimento di Giustizia Minorile, già attiva da diversi anni. Una cooperazione che si consolida oggi grazie alla volontà di realizzare progetti e strategie con una finalità operativa nei diversi ambiti della giustizia minorile.

Il contributo dell’Università Cattolica, dedita da sempre alla ricerca e alla formazione, è senz’altro anche dialogo con l’esterno, in particolare con le istituzioni, al fine di offrire un servizio alla società che oggi assume confini internazionali.

 

Luigi De Sena: i giovani, riscatto del Meridione

 

Il concetto di meridionalità al centro dell’intervento di Luigi De Sena, prefetto di Napoli e vice capo della Polizia, che illustra la prospettiva del Ministero dell’Interno al seminario "Giustizia e Minori: Strategie e Progetti", in corso al Centro Europeo per gli Studi Minorili di Nisida.

"Io sono un meridionalista che cerca di trovare soluzioni alle grandi problematiche della sicurezza nelle regioni del Sud Italia" comincia De Sena. "La Campania, in particolare Napoli, rappresenta uno dei punti nevralgici, specialmente di devianza minorile."

"Le iniziative che sono state prese dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza stanno comparendo un po’ in tutto il territorio nazionale, ma credo che il passaggio più significativo sia quello del recupero della legalità. È necessario che questa parta proprio dai giovani, che devono essere recuperati prima ancora che venga esercitata la giustizia. Una tale attività di prevenzione spetta al Ministero in termini di sicurezza – conclude De Sena – ma non può non prevedere altri protagonisti in senso positivo in questo particolare settore."

Attività negli istituti penali per i minorenni, anno 2003/2004

 

Negli Istituti Penali per i Minorenni vengono offerte ai ragazzi attività scolastiche, di formazione professionale e di tempo libero. Ogni anno viene effettuata una rilevazione che contiene la sintesi nazionale delle attività svolte in dette strutture.

L’impegno relativo alle attività scolastiche, professionali, culturali, sportive e ricreative è teso a favorire la crescita dell’individuo attraverso obiettivi educativi. Tutte le attività rappresentano parte integrante dell’azione educativa e contribuiscono a scardinare falsi valori acquisiti attraverso il quotidiano contatto con il mondo dell’illegalità e della devianza.

 

Settore scolastico

 

Prevede l’attivazione di numerosi corsi di scuola primaria e secondaria, l’attivazione di corsi di alfabetizzazione per minori stranieri, anche con il coinvolgimento di mediatori culturali, nonché la realizzazione di corsi modulari che consentono l’acquisizione di titoli intermedi a ragazzi che transitano per brevi periodi negli Istituti Penali per i Minorenni.

 

Settore dei corsi professionali

 

Sono stati attivati corsi di formazione professionale diversificati rispetto agli interessi e alle attitudini dei minori nonché rispetto alle opportunità offerte dal contesto territoriale. La didattica rispecchia l’evoluzione culturale e sociale come emerge dai corsi di tecniche informatiche e multimediali che vanno dai noti corsi d’informatica ai più sofisticati corsi di fotografia multimediale.

 

Attività ludiche ricreative e sportive

 

Molto rilevante è il coinvolgimento degli Enti Locali, delle associazioni del privato sociale e del volontariato, nelle organizzazioni delle attività ludiche ricreative e sportive con conseguente diversificazione delle opportunità e implementazione degli interscambi con il territorio e delle occasioni d’integrazione con la realtà esterna.

Vengono realizzate attività sportive, teatrali, musicali e culturali finalizzate all’espressione ed alla valorizzazione delle potenzialità dei minori e spesso si concludono con la presentazione pubblica dei risultati attraverso il coinvolgimento delle comunità locali.

In questo settore si segnala la collaborazione con le ASL per l’attivazione di corsi per l’educazione alla salute nonché per la prevenzione ed il trattamento del disagio psichico e delle tossicodipendenze.

 

Attività lavorative

 

Numerosi minori e giovani adulti sono stati coinvolti nella manutenzione ordinaria del fabbricato e degli spazi comuni. È stato altresì favorito l’inserimento lavorativo all’esterno attraverso l’applicazione dell’art. 21 dell’Ordinamento Penitenziario che rappresenta un significativo passaggio per il futuro reinserimento sociale.

 

 

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