Articolo di Emanuela Cimmino

 

Lo spaccio, l’uso di alcool e di sostanze da parte

degli adolescenti secondo l’ottica criminologica

di Emanuela Cimmino (criminologa ed educatrice)

 

Spacciare

 

Molte delle trasgressioni commesse da minorenni in Italia hanno a che fare con il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti.

La diffusione del consumo di sostanze stupefacenti nella popolazione giovanile è un fenomeno complesso,profondamente radicato nella cultura affettiva adolescenziale,non solo nelle sue frange marginali: ciò nonostante continua a rappresentare un’importante via d’accesso alla devianza minorile. I motivi soggettivi più spesso che spingono gli adolescenti a fare uso di sostanze e a spacciare sono:

il bisogno di appartenenza,la difficoltà cioè a differenziarsi dal gruppo degli amici e dalle sue modalità di divertirsi e trascorrere il tempo libero;si tratta di gruppi scarsamente differenziati e differenzianti, in cui i ruoli dei singoli sono interscambiabili, le relazioni interpersonali per lo più superficiali, in cui spesso mancano compiti ed obiettivi comuni: il legame di gruppo è rappresentato dall’appartenenza,dalla condivisione di uno stesso tempo in uno spazio piuttosto che da valori o interessi comuni, dall’usare uno stesso linguaggio, vestirsi allo stesso modo; in questo ambito il consumo di droghe leggere assume valenze simbiotizzanti ed antidepressive, placando le angosce di separazione dei singoli.

il tentativo di far fronte a difficoltà d’ordine emotivo, spesso di carattere depressivo la ricerca di piacere si riferisce alla cosiddetta "cultura dello sballo", all’utilizzo cioè di sostanze stupefacenti in situazioni di divertimento, allo scopo di eccitarsi e di "star bene", le sostanze utilizzate in questi casi sono soprattutto le droghe da discoteca che annullano la stanchezza e la noia.

l’espressione della creatività è un altro motivo con cui gli adolescenti giustificano l’uso di sostanze infine, un’ulteriore motivazione riguarda l’aggressività, soprattutto i conflitti in famiglia con i genitori, nei confronti dei quali l’utilizzo di droghe conserva un significato trasgressivo,volto ad allarmare, a generare angoscia e a dirottare su di sé l’attenzione. Le motivazioni variano con l’età e il sesso e rimandano ad aspetti specifici delle fasi di costruzione dell’ identità in adolescenza.

Fra i preadolescenti prevale spesso il timore nei confronti della droga,vissuta come una minaccia. Fra i ragazzi più grandi, invece, il consumo di sostanze stupefacenti è rappresentato soprattutto come esperienza di gruppo, rito puberale indotto dal desiderio trasgressivo e contro dipendente di una ritualità celebrata contro gli adulti. Il piccolo spaccio è spesso inteso dagli adolescenti una modalità di condivisione tra amici: chi ha più iniziativa si procura la sostanza e in tal modo acquisisce leadership nel gruppo. Il più delle volte i ragazzi non si rendono pienamente conto dell’illegalità del proprio comportamento, che in questa fase rappresenta per loro soprattutto un’occasione per mostrarsi intraprendenti agli occhi degli amici;si tratta di una competenza che riguarda il piacere e il coraggio di rischiare. L’acquisto occasionale di sostanze da dividere con gli amici diventa un metodo "per far soldi" guadagnando qualcosa o quantomeno per ottenere il "fumo" per sé senza doverlo pagare.

 

Uso di alcol e droghe

 

Il rischio di conseguenze nocive è maggiore per quei ragazzi che vedono nell’alcol e nelle droghe una possibilità di sfuggire ai problemi o per diminuire le tensioni. Tale stress può essere causato da problemi di varia natura come, ad esempio, bassa autostima, fallimenti scolastici, conflitti con i genitori, sentimenti di alienazione sociale. In generale, durante l’adolescenza, lo sviluppo di abilità cognitive e sociali e l’inizio di nuove relazioni con adulti e coetanei sono degli importanti compiti evolutivi; se non si riesce ad adempiere a questi impegni, si può tentare di sfuggirli attraverso l’uso di alcol e droghe, e questo crea una situazione molto pericolosa. Sul consumo di droghe o alcol negli adolescenti è bene distinguerne due diverse forme: per molti giovani il loro uso occupa solo una posizione subordinata della loro vita e serve solo a fare esperienze piacevoli e stimolanti; solo una piccola minoranza invece vi ricorre molto spesso, e per loro hanno assunto una posizione centrale nella vita quotidiana. Il consumo sperimentale (bisogno di fare una nuova esperienza) ed il consumo sociale (la sostanza viene assunta nel quadro di attività sociali, quali festicciole) non comportano complicazioni nell’ambito psichico e sociale.

Nel consumo finalizzato all’effetto personale, la sostanza ha la funzione di risolvere tensioni psichiche o serve a riempire un vuoto. Il suo consumo diventa un momento centrale nella vita del consumatore e può portare all’enslavement. Inoltre può comportare l’ingresso in una subcultura di consumatori e a cambiamenti del sistema di valori. È importante fare una distinzione tra uso (consumo occasionale) ed abuso (consumo eccessivo) di queste sostanze. Per quanto riguarda il consumo occasionale, il consumo di droghe può essere visto o come un comportamento sperimentale, ossia come la possibilità per sperimentare comportamenti prima sconosciuti, o come comportamento ribelle e di opposizione, ossia come sistema che i giovani usano per schierarsi contro i genitori. Il consumo occasionale è solitamente un’attività sociale, che avviene all’interno di un gruppo di coetanei. È interessante sottolineare che per la maggior parte degli adolescenti il consumo di alcol è soprattutto un’attività sociale. I fattori che influenzano il consumo eccessivo possono essere:

personali: il soggetto è aperto a nuove esperienze e mostra scarsa esigenza di comportarsi in maniera socialmente conformista ed è poco sensibile al controllo sociale; inoltre vede nel consumo di quella data sostanza una sorta di via di fuga da tutti i suoi problemi.

sociali: nell’ambito sociale sono importanti il tipo di contatti che l’adolescente stabilisce con i coetanei e con le subculture giovanili devianti.

familiari: gli adolescenti che consumano droghe in modo loro poca attenzione positiva, oppure li lasciano troppo liberi. L’atmosfera in casa è sentita come negativa.

Gli adolescenti sono un gruppo a rischio per il consumo di droghe ed alcol. La prevenzione dovrà orientarsi sullo sviluppo di attività che pongano i giovani nella condizione di conoscere i rischi per tempo: è consigliabile un’informazione concreta e comprensibile, piuttosto che un approccio moralistico. In questo campo bisogna inoltre intervenire per diminuire le situazioni ad alto rischio (adolescenti con particolari situazioni familiari, con problemi scolastici). L’assistenza va impostata in base ai fattori che hanno determinato l’impiego di droghe; per esempio, se l’assunzione ha la funzione di diminuire lo stress e la tensione, bisogna intervenire riducendo le tensioni e sviluppando le capacità dell’adolescente di tenere testa alle situazioni difficili.

 

 

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