Il PILD di Firenze

 

Il P.I.L.D. di Firenze 

 

P.I.L.D. (Punto Informazione Lavoro Detenuti)

Borgo dei Greci, 3

50100 - Firenze

 

Protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Associazione "Container"

 

Il P.I.L.D. è un servizio ideato nel 1994 dall’Associazione Container per fornire ai detenuti una conoscenza basilare dell’insieme del mondo del lavoro e, contemporaneamente, dare delle prime risposte immediate o comunque degli indirizzi concretamente percorribili. Ciò tenuto conto della diversità di figure e problematiche spesso coincidenti (immigrati, tossicodipendenti, etc.) accomunabili in linea di massima da una scarsa conoscenza della realtà lavorativa, della cultura che vi sottintende, dei meccanismi di ingresso nel mercato occupazionale, dei diritti e doveri che lo regolano, della richiesta formativa emergente e così via.

Tale funzione propedeutica, volta a fornire gli strumenti informativi per iniziare ad orientarsi e ad evidenziare tanto i limiti personali in tal senso quanto i punti di forza da cui partire, deve necessariamente affrontare tutti gli altri aspetti strettamente collegati e che rappresentano quegli ostacoli alla partenza che impediscono l’avvio di un percorso. Fattori obiettivi di svantaggio possono essere diversi, ed è bene partire da questi reali bisogni per costruire modelli operativi sufficientemente elastici.

Allo stesso modo, la figura dell’operatore deve essere "eclettica", in grado di spaziare su settori diversi, e "mobile" anche fisicamente per andare incontro a chi difficilmente si presenta spontaneamente nei luoghi istituzionalmente deputati. La possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione per quanti lavorano in carcere o di ottenere una pensione di invalidità, sono aspetti fondamentali per l’approccio al lavoro. Diritti spesso difficili da ottenere dovendo seguire i normali iter burocratici e che quindi vanno ad alimentare quella sfiducia personale che si somma ai motivi oggettivi dello svantaggio. Pertanto il servizio a cui è chiamato un "operatore sociale del lavoro", stante l’ampiezza delle problematiche da dover conoscere ed affrontare, non può che essere di pre-orientamento, lasciando alle figure professionali specifiche gli eventuali sviluppi nel campo della formazione, dell’orientamento al lavoro o degli altri ambiti collegati.

A questa seconda fase ovviamente accede quel target più ristretto di persone che hanno trovato soluzioni adeguate attraverso l’iniziale attività di informazione allargata e volta a garantire le conoscenze essenziali ed i diritti minimi a tutti. Quanti presentano i prerequisiti basilari per presentarsi sul mercato del lavoro ed affrontare i passaggi obbligati della formazione, del rapporto con i diversi canali per l’impiego, di ricerca personale del lavoro hanno oltremodo bisogno di quel sostegno graduato caso per caso che l’operatore in qualità di tutor deve assicurare. Il superamento della condizione comune di precarietà, infatti, passa dall’acquisizione pura e semplice di un bagaglio informativo alla messa in atto di azioni coerenti, risentendo della scarsa abitudine a muoversi tra i canali privati e pubblici del lavoro, della difficoltà nella ricostruzione di un profilo professionale accettabile e dell’insieme di strascichi giudiziari o socio-sanitari di origine diversa.

Ecco che il momento di incontro con un datore di lavoro può essere facilitato dalla capacità del tutor di "contrattare" la forma più adeguata di inserimento, ricorrendo alle normative che possano agevolarlo. Pertanto l’operatore nel seguire la persona da reinserire deve intervenire contemporaneamente nei rapporti con i soggetti del pubblico e del privato, cercando soluzioni agili per superare gli iter più complessi o costruendo, ad esempio, una rete di rapporti con imprese disponibili a favorire l’ingresso di soggetti svantaggiati. Ciò impone. dall’altra parte, la costituzione di un albo delle professionalità che tenga conto delle condizioni sociali e dei percorsi precedenti.

 

Ricerca del lavoro

 

Per i detenuti le possibilità immediate sono offerte principalmente dalle cooperative sociali presenti sul territorio o riconsiderando conoscenze di lavoro precedenti con cui tentare un approccio. Per gli esterni si possono indicare anche le Agenzie Interinali se possiedono qualche specifica competenza. Quindi indicare i Centri per l’Impiego o altri luoghi dove trovare informazioni utili (annunci vari) e personale preparato. Utile può essere suggerire come contattare una azienda, preparare un Curriculum Vitae e affrontare un colloquio di lavoro. In quest’ultimo caso è bene far conoscere le modalità di contratto e agevolazioni varie che possano favorire l’azienda nell’assunzione.

 

 

Forniamo di seguito i dati raccolti nel corso dell’attività del PILD di Firenze 

 

POSIZIONE

1995

1996

1997

1998

1999

2000

totale

detenuti

15

30

55

104

121

155

480

ex detenuti

9

5

9

16

13

3

55

semiliberi

2

4

2

10

0

1

19

domiciliari

1

1

4

6

7

4

23

casa lavoro

1

1

2

0

0

0

4

vigilati

2

0

1

0

0

0

3

affidati

4

5

21

54

35

18

137

disagio

5

9

8

6

9

1

38

totale

39

55

102

196

185

182

759

 

AZIONI

1995

1996

1997

1998

1999

2000

totale

coll. orient.

16

10

38

68

41

18

191

iscr. colloc.

14

20

18

34

13

9

108

inval. civili

1

3

8

7

5

2

26

contributi

7

14

10

23

6

1

61

lav. auton.

2

9

11

6

1

0

29

anzian. dis.

1

0

5

5

2

1

14

causa lav.

3

0

4

9

10

1

27

avviam. lav.

3

5

16

35

21

7

87

tirocini

0

0

1

3

6

3

13

formazione

0

1

3

11

2

1

18

ric. qualif.

0

1

3

9

0

0

13

ind. disoc.

1

3

3

15

103*

141

266

Altre

12

7

27

10

3

1

60

Totale

60

73

147

235

213

185

913

 

 

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