Società di San Vincenzo De Paoli – Piombino e Follonica

Università delle Tre Età presso la Casa di Reclusione di Porto Azzurro

 

con il patrocinio di

 

Regione Toscana – Provincia di Livorno – Comune di Piombino

 

nel cinquantenario del giornale del Carcere di Porto Azzurro "La Grande Promessa"

 

promuovono il

 

PREMIO LETTERARIO "EMANUELE CASALINI"

1° edizione anno 2002

 

riservato ai detenuti delle carceri italiane

 

Il premio si articola in due sezioni: una per la poesia e una per la prosa. E’ ammessa la partecipazione ad una sola sezione.

Sezione Poesia: presentare al massimo 3 poesie per non oltre cento versi.

Sezione Prosa: presentare racconto o altra forma espressiva per un massimo di 3 cartelle di 32 righe ciascuna.

 

Gli elaborati dovranno pervenire entro il 15 luglio 2002 (fa fede il timbro postale), possibilmente dattiloscritti, in lingua italiana, con l’indicazione del nome, cognome e indirizzo, presso la sede della Società di San Vincenzo De Paoli – Via L. Landi n° 39 – 57025 PIOMBINO (LI).

 

Ulteriori informazioni possono essere richieste telefonando al n° 0565 228056 ore 9 – 12

e-mail: sanvidepaolipiombino@libero.it

 

PREMI per ciascuna delle due sezioni – poesia e prosa:

 

1° classificato € 2.000

2° classificato € 1.200

3° classificato € 900

 

A 10 ulteriori migliori elaborati saranno rilasciati attestati di merito.

Le opere saranno valutate a giudizio insindacabile della Giuria e le prime tredici classificate per ogni sezione verranno pubblicate.

La premiazione avverrà nel mese di ottobre 2002 in data da destinare, che sarà tempestivamente comunicata a tutti i classificati. Per ciascuno dei 6 vincitori è prevista l’ospitalità per 2 giorni e per 2 pesrsone in alberghi dell’Isola d’Elba, dove si terrà la premiazione. Tale invito varrà anche per persone di fiducia delegate dai vincitori ad essere rappresentati.

 

Unitre e San Vincenzo De Paoli ringraziano tutti gli enti che hanno sostenuto l’iniziativa con il loro generoso contribuito, in particolare la Regione Toscana e tutti i Consigli Centrali della San Vincenzo sparsi in tutta Italia.

 

Porto Azzurro, 25 maggio 2002.

NOTE

 

Liberare la mente dai fantasmi della solitudine, dall’angoscia dell’essere confinati in luoghi remoti dalla comprensione degli uomini, per ripercorrere con linguaggi della memoria o della fantasia, con la crudezza di un vissuto doloroso, sentieri tortuosi e ineluttabili è la sfida che viene proposta con questo invito a scrivere, a comporre. Non ci sono talenti artistici da scoprire – forse anche quelli, chissà! – ma soprattutto storie, che servono a noi per capire e a loro – quelli che scrivono – per scandagliare più a fondo dentro se stessi alla ricerca di un bandolo di matassa che tempo fa si è strappato, sfilacciandosi in mille fibre sottili e sfuggenti. E’ il bandolo, spesse volte, di una vita tutta da censurare, da ripudiare, da riscrivere, non prima però di averla del tutto compresa nella sua fatale e desolante miseria. Scrivere dunque, come autoterapia, prim’ancora che come racconto autobiografico o proiezione di sé, per ritrovare agganci con un mondo separato, dai riferimenti sempre più sfumati e irriconoscibili.