Il mondo visto da "Dentro"

 

Il mondo visto da "Dentro": dall’esperienza scolastica

dei detenuti nasce la rivista delle carceri trentine

 

L’Adige, 11 novembre 2003

 

Una voce da dentro il carcere. "Dentro" è il nome del periodico realizzato dai detenuti delle case circondariali di Rovereto e di Trento. Il giornale è pubblicato come supplemento a "Oltre il muro", notiziario dell’Apas, l’associazione provinciale che si occupa dei problemi di reinserimento e di alternativa al carcere.

"Facciamo sentire la nostra voce, - si legge nella presentazione del primo numero del 2003 - portiamo avanti le nostre istanze, diamo fiato alle nostre speranze senza che quest’opportunità diventi un piagnisteo. Troppo facile sarebbe rinchiuderci in noi stessi e pensare di essere solamente vittime: dobbiamo imparare il confronto e l’accettazione dei limiti alle nostre pretese.

Il principale obiettivo di questo giornale è quello di parlare dei nostri vissuti e delle nostre storie, di portare avanti le nostre personali battaglie, di fare di ogni storia personale un pretesto di elaborazione, di argomentazione, di approfondimento. Il nostro trascorso, le nostre speranze e frustrazioni devono diventare motivo di confronto e di dialogo sia tra di noi che con gli operatori penitenziari e con la comunità esterna".

Dopo alcuni numeri interamente prodotti dai detenuti di Rovereto con l’aiuto di due volontarie, da quest’anno il periodico ospita contributi provenienti anche da Trento. I due gruppi redazionali sono autonomi, ma condividono l’esigenza di analizzare e discutere argomenti concordati. Nel numero appena pubblicato il tema di fondo è per esempio il lavoro.

Le riunioni di redazione si svolgono settimanalmente con una partecipazione soltanto in parte continuativa. La realtà carceraria (trasferimenti, ingressi, assenze per processi, dimissioni sono frequenti) non consente infatti di garantire una presenza assidua e stabile nel tempo.

La collaborazione dei detenuti di Trento avviene nell’ambito delle attività della scuola carceraria ed è coordinata da un’insegnante. Finalità didattica è quella di migliorare la conoscenza della lingua italiana, un’opportunità utile sia per gli stranieri sia per gli stessi italiani che compongono il gruppo redazionale. Dopo aver scelto i temi, si raccoglie la documentazione che viene poi analizzata e discussa collegialmente.

Gli articoli sono scritti da singoli detenuti e poi collettivamente rivisti. L’ultimo numero contiene un’intervista a Violetta Plotegher (che aveva incontrato i detenuti per un approfondimento sui problemi del lavoro e della casa), alcune riflessioni personali sul medesimo argomento, racconti, poesie.

In precedenza è stato pubblicato il resoconto di un evento un po’ speciale, la presenza in carcere di Gian Antonio Stella, il noto giornalista del "Corriere della Sera", che ha illustrato il problema dell’emigrazione alla luce del suo libro "L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi".

Sebbene la situazione ambientale del carcere sia del tutto particolare, la redazione non è vincolata da censure o limiti, se non quelli che ha scelto in maniera autonoma. L’iniziativa è stata approvata dalla direzione della Casa Circondariale, che ha consentito l’ingresso degli esperti esterni. "Dentro" è diffuso all’interno delle due carceri (nella biblioteca e nelle singole celle) e al di fuori attraverso l’Apas. Il prossimo numero dovrebbe uscire prima di Natale.

I detenuti - giornalisti sono piuttosto soddisfatti dell’iniziativa perché favorisce il confronto, offre l’opportunità di trasmettere all’esterno la realtà del carcere, tenta di limitare l’immagine negativa che l’opinione pubblica ha delle prigioni. Le persone temporaneamente rinchiuse nelle carceri di Trento e di Rovereto desiderano fortemente il dialogo con la comunità locale. "Dentro" ne è uno strumento, che va letto e sostenuto per rompere il muro del silenzio che separa carcere e città.

 

 

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