Giornalismo dal carcere

 

Innocenti evasioni

Giornale dell’Istituto Penale per Minori di Treviso

Numero 10 - settembre 2006

 

Lettera chiusa

Colloqui,vorrei

Indulto e Amnistia

La Rubrica

Funerale Musulmano

La morte

Gli Scout in Ipm

 

Innocenti Evasioni, giornale dell’Istituto Penale Per i Minorenni di Treviso, supplemento di “Volontari Insieme”. Bimestrale del Centro di Servizio Per il Volontariato. Direttore responsabile: Benedetta Frare. Iscrizione al Tribunale di Treviso n. 1183 del 10 marzo 2003

 

Lettera chiusa

 

Nonostante l'ultimo anno scolastico non si è concluso al meglio e con grande fatica sono giunto al termine, rimarrà in me un prezioso ricordo ed una profonda ammirazione nei vostri confronti per le difficoltà che spesso avete dovuto affrontare per svolgere il vostro difficile lavoro. Per quanto mi riguarda, all'inizio appena ero entrato ero un po' scosso, lo sono tutt'ora però di meno, e con il passare dei giorni la mia mente mi diceva di rassegnarmi me era il mio cuore che mi diceva di andare avanti. Quando si è in un posto come questo si è portati a pensare di aver vissuto nell'illegalità, ci si sente legati ai propri errori ed è facile sentirsi inutili per gli altri e per se stessi. Nel mio caso è difficile dimenticare anche se però c'è la volontà di dimostrare quello che veramente sono. Nel mio passato mi dispiace solo di non essere stato il “marito” di mia madre nei suoi momenti più difficili, un padre per mio fratello, nonché il padre di me stesso. Ho dimenticato che cosi sono diventato l'uomo che sono, lasciandomi sopraffare dalla sofferenza di aver perso dei rapporti importanti che mi ero costruito e quindi la donna alla quale avevo proiettato tutti i miei progetti futuri. Ho lasciato al primo anno di superiori per andare a lavorare e poi perché credevo che la scuola non servisse a niente ed è proprio ora che me ne rendo conto. Ad essere sincero non mi sarei mai immaginato che proprio il carcere mi chiudesse le porte alla libertà e mi aprisse nuovamente le porte dello studio. Credo che la prigionia deve essere vissuta giorno per giorno, fin quando mi trovo in un aula scolastica, in contatto con persone oneste, intelligenti, colte ed educate ma soprattutto disponibili al dialogo ed alla comprensione con quelle persone che per la società non contano.Per me la detenzione ha assunto il valore dell'istruzione finalizzata al miglioramento della persona. I miei ringraziamenti però non sono ridotti alla struttura ma in particolare al preside che mi ha dato la possibilità e che ha fornito i mezzi e a voi insegnanti che vi impegnate per il continuo svolgimento di quest'attività. Sento di dovere ringraziare per la pazienza adottata nei miei confronti, per il sostegno morale che gratuitamente ci avete offerto ed in modo più personale, per avermi aiutato a riscoprire ed esprimere le mie capacità intellettive, poi sento il dover di ringraziare tutte quelle persone che mi anno aiutato perché un domani quando sarò fuori da qui, il vostro lavoro ed i vostri sorrisi continueranno ad essere di conforto per molte persone e per quella minoranza che troverà come me la forza di continuare a credere nel futuro e nelle proprie capacità. Grazie, perché il vostro lavoro, in carcere non è più solo il luogo dove scontare le proprie pene , ma diviene veramente il mezzo più utile per arricchire la propria cultura, migliorarsi ed inserirsi nella società

Z.I.C.Z

Colloqui,vorrei. L’importanza dei colloqui

 

Non è l’importanza dei colloqui ma è la lontananza l’importanza dei colloqui. Quando ero a casa non mi importava dialogare con i miei ma adesso che c’è questa lontananza sento il bisogno di dover dialogare con la mia famiglia mi basta solo il contatto visivo anche il silenzio è pieno di messaggi I colloqui sono l’unico contatto con il mondo esterno e con la libertà. Se non ci fosse a possibilità dei colloqui credo che la maggior parte dei detenuti non vivrebbero facilmente la reclusione. Io ho bisogno di vedere i miei perché mi mancano e non posso pensare di non parlarci, anche fuori riusciamo a fare delle belle chiacchierate e questo mi manca.

Istruzioni d’uso:

Si fanno il sabato e il mercoledì 9-12 e 14-16, i famigliari per poter entrare devono mostrare dei documenti : (carta d’identità, stato famiglia ecc).Per i definitivi la richiesta deve essere chiesta alla direzione, invece gli imputati devono rivolgersi al giudice che in breve tempo si ha la risposta. I colloqui sono sei al mese di un’ora circa di durata ciascuno. Per le telefonate è la stessa cosa solo che se ne possono fare 4 della durata di 10 minuti ciascuna.

 

Commenti

 

Se volessi vedere un amico o la mia ragazza non posso farci niente e questo mi dispiace molto ,c’è un mio amico sordomuto del mio paese (del sud), che mi piacerebbe tanto vedere perché lo conosco da quando ero piccolo e ho molti ricordi ed affetti e poi è un mio paesano, mi piacerebbe vedere anche gli amici perché è da tanto tempo che non li vedo,stando qua dentro ho la vaga sensazione che il tempo si sia fermato e che fuori passa velocemente senza che ce ne accorgiamo. Dopo tre anni che sono qui non ho più commenti per i colloqui.Ormai mi sono abituato a tal punto che non mi da più fastidio l’agente che mi viene a controllare, però vorrei che ci fosse un po’ più di confort tipo una poltrona per la mia nonna invece di due sedie e un tavolo e magari una macchinetta da caffè non mi dispiacerebbe. Per gli stranieri che non possono telefonare e nemmeno vedere i famigliari penso che ci potevano pensare prima perché gia sapevano a che cosa andavano incontro.

 

N.

 

Io vedo la mia famiglia a volte la cugina o lo zio, però mi piacerebbe vedere una ragazza che ho avuto modo di conoscere in una festa qui dentro perché per lettera non è sufficiente e il più delle volte ci sono fraintendimenti e quindi… Mi piacerebbe vedere dei miei cari amici di scuola (media ) per poter parlare con loro anche se mi basterebbe vederli e sono sicuro che loro correrebbero venirmi incontro. Se ci fosse la possibilità di fare i colloqui con gli amici mi basterebbe una volta al mese. Sarebbe molto più utile se a decidere i giorni dei colloqui li decidono i famigliari , perché molti hanno problemi di lavoro.La stanza dei colloqui (2 sedie e 1 tavolo) è deprimente e questo influenza anche lo stato d’animo, se fosse più confortevole sarebbe molto più stimolante anche per noi tipo un “salottino”non sarebbe male. Per gli stranieri penso che dovrebbero pensarci prima, da una parte mi fanno pena e dall’altra parte l’hanno voluto loro.

 

F.


Io vedo i miei famigliari il mercoledì e il sabato e vorrei vedere anche la mia ex che nonostante tutto dobbiamo chiarire alcune cose perché per lettera non ci si riesce. Vorrei vedere tanto anche gli amici cosi mi tirano su il morale e mi fanno passare il tempo a volte i gesti dimostrano più delle parole scritte.Se i colloqui si potessero fare la domenica sarebbero più facilitati i miei a venire. A me non danno fastidio gli assistenti che controllano al colloquio, ormai ci ho fatto l’abitudine.

 

B.


Vorrei fare più ore di colloqui fare entrare più persone senza tutta la burocrazia dei colloqui che scoraggia chi vuole farli sarebbe bello farlo n giorni diversi cosi le persone fuori possono organizzarsi. La cosa fastidiosa in sala colloqui è la confusione data da spazi ristretti a volte non riesco neanche a capire cosa dicono i miei famigliari e per me diventa un colloquio perso.


A.

 

Non posso fare il colloquio con i miei perché sono lontani non posso fare telefonate perché il giudice non vuole, della mia famiglia non so proprio niente ne di come stiano ne cosa facciano la lettere non servono perché mia madre non sa leggere e poi voglio sentire la sua voce.Però adesso basta parlare perché queste cose mi fanno girare la testa.

 

D.

 

I famigliari non ce li ho ma ho la ragazza che non posso vedere ma che mi manca moltissimo se potessi stare solo con lei ma non solo,solo ma solo per poterla accarezzare.

Indulto e amnistia


L’indulto e’ una specie di sospensione della pena mentre l’amnistia è un specie di grazia dove c’e’ la cancellazione del reato anche se resta scritto agli atti e se fai un altro reato non te lo sommano al precedente .
Con l’amnistia puoi fare i anche i concorsi

Se mi dessero l’amnistia.

 

Z.

 

Parto e vado via cancellerei tutto, inizierei da zero proprio per ricominciare tutto da capo.

Non farei più niente farei il bravo ragazzo almeno ci proverei.

 

V.

 

L’importante è uscire se qualcuno usa male questa opportunità sono cavoli suoi però sappia che sarà la prima e ultima opportunità. Se mi dessero l’indulto.


N.


L’indulto per me e’ solo un palliativo poi tutto ritornerebbe uguale, nelle carceri ci sono molti stranieri anzi sono la maggioranza, ci vorrebbe un cambiamento delle leggi degli accordi internazionali che limiterebbero la popolazione straniera carceraria, anche se si ampliassero le strutture non basterebbero saremo sempre al punto di partenza.
Questa gente porta ad un sovraffollamento che produce, stress, oppressione, stanchezza sia per i detenuti che per il personale penitenziario, niente di strano se tutti diventano piu’ “cattivi” i detenuti per lo spazio limitato, per il caldo e perché non tutti hanno la possibilità di fare qualcosa di utile con obiettivi, sia per passare il tempo sia per imparare qualcosa che potrebbe servire nel futuro.
Mentre per il personale e’ un grande stress affrontare tutta questa popolazione carceraria, non hanno i mezzi e gli strumenti necessari per poter lavorare tranquillamente, il caldo poi fa diventare tutti più nervosi, detenuti e assistenti stressati non possono relazionare in modo tranquillo.
La rieducazione diventa difficile, molto difficile appunto per tutte queste cose messe insieme, e comunque per me il carcere se non aiuta e’ inutile, se uno sbaglia bisogna dirgli anche perché e come fare per non farlo più e non solo rinchiuderlo con i suoi pensieri e le sue convinzioni.
E poi con l’indulto ti fa uscire ma poi? Chi c’e’ ad aspettarti per chi ha una casa una famiglia trova un qualcuno che lo aspetta, ma per tutti gli altri chi c’e’ chi l’aspetta? Forse l’organizzazione che lo spingerà di nuovo in galera.
Comunque bisogna avere la volontà di cambiare vita e questa sarebbe un’occasione per farlo, ognuno si assuma per proprie responsabilità.

La Rubrica

 

Amir - Tratto da XL n 11 luglio 2006-07-10


Mio padre è egiziano ma io sono nato e cresciuto a Roma sono italiano ma sembra che questo per la polizia sia una cosa molto difficile da accettare. Ma ormai ci sono abituato ma è davvero fastidioso. La prossima volta oltre i documenti Amir 28 anni potrà mostrare anche il suo album, uomo di prestigio, nel quale racconta in rime la sua storia e il suo mondo
E anche [in 5 del mattino] di quando la pula perquisì casa sua all’alba,
cercava il padre per problemi di immigrazione . “il rap mi ha salvato. sono cresciuto in periferia a Torpignattara. Quando avevo 11-12 anni gli amici più grandi cominciavano a spacciare il fumo, la bisca era il loro mondo. Le canne, le ragazze, lo stadio, le prime cazzate…..io avevo gia scoperto il rap e per incontrare gli altri ragazzi che avevano la mia stessa passione, dovevo per forza spostarmi andare in centro , entrare in un altro mondo. Scrivere dei testi trovare di getto delle rime e diventata così una terapia. L’unico modo che avevo, e ho, per esprimermi. Quando ho ascoltato per la prima volta Mary Mary dei Run DMC, ho trovato quello che cercavo”.

Mondo Marcio
Fare hip hop in Italia vuole dire alzarsi alla mattina, frustarsi 200 volte, infilarsi dei chiodi nelle mani e camminare con una croce per strada, dice Mondo Marcio.
Nonostante il grande successo del suo album “solo un uomo” Mondo non nasconde le difficoltà del suo lavoro “mentre in america anche le signore di 70 anni conoscono l’hip hop qui ce ancora molta ignoranza. Se dici sono un rapper ti chiedono: si ma di lavoro che fai?”
Mondo ha solo 19 anni e l’hip hop ha cambiato la sua vita facendogli superare la condizione del disagio che descrive nei suoi brani “la mia è una missione al 100% affermarmi facendo qualcosa di positivo”. L’hip hop, dice, non è un mondo necessariamente violento, ma nasce dal desiderio di cambiare le cose :come nel blues è raro sentire canzoni allegre nell’hip hop è raro trovare brani in cui tutto va bene.E’ musica realistica.

 

Poesia cantata
mamma quando mi sveglio penso a te
mamma quando mi sveglio vorrei sentire la tua mano che mi accarezza
mamma vorrei sentire la tua mano che mi accarezza la testa come quando ero piccolo
mamma tu sei troppo per me tu sei la mia vita
tu sei il mio angelo che mi protegge da tutte le cose brutte della vita
mamma quando ti sogno mi sveglio con la lacrima sul viso
mamma solo una cosa so che c'è solo una mamma soltanto sul mondo
tu sei la mia mamma dolce cara come il miele

M.R.

Funerale Musulmano

Il funerale si celebra dopo la preghiera della quattro in moschea. Sono presenti l’himam e la famiglia del defunto. Le donne non possono partecipare e stanno a casa a piangere il vestito è nero e bianco se la donna era sposata.
Quando muore un bambino piccolo non si piange perché non ha fatto peccati e va in paradiso se una persona si suicida non bisogna piangere perché andrà all’inferno poi il cadavere viene portato in cimitero e seppellito sopra viene messa terra e calce per vedere sopra la calce vengono scritti i versetti del Corano “Tutto lo spirito torna a dio e tu entri nel paradiso Allah dice la verità Allah è il re 
Arrivano due angeli brutti che fanno paura e chiedono al defunto “chi è il tuo Dio” e bisogna rispondere “io credo che c’è solo un Dio “ se la persona ha paura e dice che il suo Dio sono gli angeli lo mandano sotto terra. Ci sono sette cieli e sette terre. Gli angeli chiedono “qual è la tua arma?” E si risponde “il Corano”. Dopo 40 giorni l’anima torna a dio e la famiglia finisce il lutto dopo tre giorni i professori prendono la salma e vedono se il corpo è integro o se la faccia è trasformata . Le donne non possono andare in cimitero ma per chiedere perdono nella casa del morto . Le donne cucinano ma la famiglia non può mangiare il bambino in cimitero vedono due angeli mandati a Dio . Quando il morto è davanti allah c’è la prova parla la mano gli occhi e tutto il corpo ma non la bocca . non si possono fare tatuaggi bere alcool fumare tradire la donna uccidere . Sopra la tomba si mette un bicchiere di acqua per gli uccellini anche se non è scritto nel Corano.Sono il legame tra il cielo e la terra. Volando in alto sono vicini ad allah.
Il cibo non deve avanzare e se avanza non puo essere consumato il giorno dopo .ance gli angeli sono presente dopo la pulizia del corpo fatta da un facih con elemente naturale si fa la preghiera del mondo .
Dopo aver sepolto la persona il facih (studente del corano) guida la preghiera al cimitero.se la persona muore il venerdì la preghiera si fa alla moschea.
Se il morto era sposato la moglie si veste di bianco per tre mesi. L’abito bianco assolve tre funzioni: rendendo visibile il lutto c’è la solidarietà da parte della comunità a sostegno morale e economico della donna, il rispetto per la sofferenza della donna che non è disponibile per intraprendere altre relazioni amorose,se la donna aspetta un bambino la famiglia riesce a verificare chi sia il padre ed è una tutela per via dell’eredità del defunto (solo un quarto finisce alla donna, e il resto ai fratelli del marito).
Il morto viene avvolto in una stoffa bianca come segno di rinascita in quanto anche i bambini appena nati vengono fasciati dallo stesso tessuto. Il bianco è simbolo di purificazione e tutte le salme indistintamente con la medesima stoffa per equità davanti ad Allah.
Nel giorno del giudizio se non diremo la verità saranno i cinque sensi a parlare.
Ogni persona ha due angeli uno a sinistra e uno a destra che registrano la vita e sono testimone .
Tre cose sono importanti per entrare in paradiso il cinque pilastri, la preghiera e l’educazione del figlio e fare la carità.
Su ogni tomba vengono posti 2 bicchieri uno contenente dell’acqua e uno del grano questo comes simbolo di carità e in ricordo di 3 anni di siccità nei quali su ordine di un califfo si e’ provveduto a sfamare ed abbeverare gli uccellini.
Il quarto califfo, Omar, decreta che gli islamici hanno la responsabilità anche di una vacca che inciampa dentro un buco del terreno, perché nel giorno del giudizio verrà chiesto di rendere conto di tutto l’operato nei confronti di tutte le creature.
I profeta racconta che una donna ha rischiato di non essere ammessa in paradiso perché non ha lasciato la libertà al suo gatto che affamato si sarebbe procurato il cibo.
Nel Corano è espresso: “citate i vostri morti con belle parole".

La morte

 

La morte e la resurrezione sono temi che ricorrono di frequente nella sure della mecca.ogni anima assaggerà la morte da questa dichiarazione coranica si dovrebbe desumere che non solo il corpo,ma anche l’anima e mortale.in realtà con quest’espressione si può intendere anche qualcosa di diverso dall’anima uomo,creatura…altri versetti coranici suppongono l’immortalità dell’anima.

Secondo le attese islamiche e il corano,gli uomini e le loro opere sono immortali,anche se gli scettici e gli infedeli tendono ad ignorarlo.

L’islam non condivide l’opinione della teologia dialettica,per la quale la morte sarebbe il salario del peccato.la dedizione a dio fa si che la morte stessa perda quanto ha di terribile,in quanto per il suo tramite si ottiene di svanire in dio

L’islam ortodosso condanna ogni interruzione violenta della vita,nonostante l’intenzione di alcuni mistici di interrompere il tempo creato per sperimentare l’eternità,in quanto intromissione illecita nella competenze divine.

Nella mistica islamica e inoltre presente l’idea che la morte sia un processo della crescita continua.

*Islam è termine arabo indicante il sistema di credenze e rituali fondati sul corano e proclamato da Maometto.
Islamismo deriva dal verbo Islama (sottomessi) e indica assoluta dipendenza del fedele a Dio. Si usa anche il termine Muslim che significa credente.

Il fantasma


Quando uno muore, diventa un fantasma e i Rom hanno paura di uscire dalla baracca, perché lo possono incontrare. Anche gli adulti non vogliono uscire però i ragazzi hanno ancora più paura. Dopo che un rom muore, per quaranta giorni gira nel campo e ti può seguire dove vai; se uno in vita aveva picchiato il morto o era stato cattivo con lui, deve avere paura, perché si può vendicare e farti del male.
Se però uno ha tanta paura, i Rom chiamano il prete e lui viene con l'acqua (molifta) e butta l'acqua nella casa, o sulla roulotte, o nella baracca e allora poi non hai più paura. Nel campo di notte, appena muore uno, si snetono dei rumori, come se ci fosse un vivo che si lamenta e tutti chiudono la porta e stanno senza uscire.
Una sera eravamo al ferrante coricati e nei gabinetti abbiamo sentito molto rumore, io ho guardato se tutti erano nei letti, non mancava nessuno, fuori c'era il vento, però le finestre erano chiuse, io mi sono nascosto sotto le lenzuola, e ho messo il cuscino in testa, perché avevo paura, poi anche un altro ragazzo ha sentito e siamop andati vicino alla porta a vedere ma il rumore continuava, così siamo scappati nel letto, il rumore è sempre continuato tutta la notte.
Al mattino abbiamo parlato tutti assieme tra di noi e abbiamo detto che era un nostro morto che veniva a fare rumore nei gabinetti.
Una volta, quando ero bambino, morì mio zio. Quella sera tutti avevamo molta paura, perfino un Rom grande e grosso non usciva più dalla sua baracca, perché aveva picchiato il giorno prima il morto e così aveva il timore che gli faceva del male, stava chiuso perciò tutto il giorno con i suoi figli nella baracca senza mai uscire.
Poi, quando si è fatto vederer aveva un bernoccolo in testa, ma nessuno osava chiedere niente, tutti però pensavano che il morto era tornato avendicarsi. Invece, quando l'anno scorso morì mia nonna non avevo paura, perché mi voleva tanto bene e quando tornavo dalle "ferie" le portavo sempre qualche dolce di cui era ghiotta.
Nessuno provò paura, perché era molto buona, nel campo tutti le volevano bene e andavano a chiederle delle cose, specialmente le donne sposate, non so di cosa parlavano perché mi mandavano via dicendo che erano

Gli Scout in IPM

I boyscout di Padova (di Campo San Piero) sono venuti da noi da martedì (4 agosto e sono rimasti fino a venerdì)


In tutto erano in 15 con (4 uomini e 11 donne),poi c'era il “capo scout” con sua moglie
Il primo giorno dovevamo andare al campo ma il tempo non c'e lo ha concesso,cosi ci siamo messi a giocare in palestra.Il loro orario era dalle 9:00 fino alle 11:00 poi il pomeriggio dalle 14:00 alle 16:00.Abbiamo fatto giochi di socialità un po' da infantili però tutto sommato ci siamo divertiti. Poi il giovedì mattina siamo andati al campo dove abbiamo fatto giochi di squadra.
Questa loro visita per noi è sia stato un piacevole modo per passare il tempo, conoscere gente nuova e per stare un po' in compagnia.
Abbiamo parlato di cose diverse e sentito pareri diversi, insomma un po' di vita di fuori che è entrata dentro.
La cosa più bella è che è stato continuato in più giorni e non solo un episodio di mezza giornata, le feste sono belle ma durano poco, invece con loro si è potuto fare discorsi più lunghi e conoscerci meglio il che vuol dire anche fidarsi di più.
Con loro mi sono trovato bene a parlare perché non erano invadenti non facevano domande ed erano molto disponibili, mi facevano sentire partecipe e non escluso.
Alla fine dell'ultima giornata quando ci sono stati i saluti, molte di loro si sono commosse e anche noi ma non l'abbiamo fatto vedere, credo che la commozione sia stata dovuta dal fatto che ci siamo divertiti molto e ritornare alla “vita” normale qui dentro è triste, i giorni seguenti sono stati vissuti molto male nei ricordi e nell'attesa di una qualche loro lettera.
Grazie Luisa, Elena, Caterina, Cristiana, Chiara, Valentina, Alessandro, Matteo, Marco e gli altri che non mi ricordo i nomi.
Dei Boy scout non so niente non ne ho mai conosciuto prima e mi sembrano un po' strani perché hanno dei regolamenti particolari, come le loro medaglie e le loro divise.

N.V.

 

Chi sono i boyscout: “tratto da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.”

Lo scoutismo (o scautismo) è un movimento educativo, volontario, non politico, per i giovani, aperto a tutti senza distinzione di origine, etnia o credo, in accordo con lo scopo, i principi ed il metodo concepiti dal fondatore, Sir Robert Baden-Powell,
Lo scoutismo è caratterizzato da un metodo educativo ed un codice comportamentale non formale, il cui fine ultimo è di dare la possibilità ai giovani di diventare "buoni cittadini", responsabilmente impegnati nella vita del loro paese e predisposti ad essere futuri "cittadini del mondo" volenterosi di migliorare la propria società e sostenitori convinti della fratellanza tra i popoli.
Si basa, quindi, su un semplice codice di valori di vita (la Legge scout e la Promessa), sul principio dell'imparare facendo, che delinea la crescita personale degli individui tramite l'esperienza attiva e partecipata, sulla metodologia di attività per piccoli gruppi, che sviluppa la responsabilità, la partecipazione e le capacità decisionali, e sulla sfida di offrire ai giovani attività sempre stimolanti ed interessanti. In particolare B.P. schematizza nei suoi scritti il suddetto sistema educativo in quattro punti fondamentali:Formazione del carattere -Abilità manuale -Salute e forza fisica -Servizio. Nel mondo esistono oggi più di 36 milioni di scout e guide, giovani ed adulti, maschi e femmine, in oltre 200 differenti paesi.

 

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